Last wish

Kh - One-shot - Drammatico

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    Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

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    Titolo: Last wish
    Autore: Fly89/Liberty89
    Genere: Triste, drammatico, splatter
    Rating: Rosso
    Fandom: Kingdom Hearts
    Avvertimenti: One-shot (testo+citazioni), non per stomaci delicati
    Note dell'autrice: Dunque, questa fic è un possibile seguito di "Il tuo cuore puro" della nostra amatissima Lizzie Sora e quindi una sorta di tributo. Sora viene finalmente trovato dai suoi compagni, ma in che condizioni? Altro non vi dico, buona lettura!

    Disclaimer: i personaggi di questa fic non mi appartengono e la fic non è stata scritta a scopo di lucro.


    Last wish


    All that great heart lying still and slowly dying
    All that great heart lying still on an angelwing*


    Dopo alcune ore, troppe, lo trovarono nei pressi della vecchia entrata della fortezza.
    Vivo per un miracolo voluto da chissà quale entità, il custode del keyblade versava però, in pessime condizioni.
    La sua pelle, normalmente bronzea, era innaturalmente pallida e attraversata da diversi rivoli scarlatti, provenienti da numerosi tagli presenti sul suo corpo e da una ferita sulla spalla, che ricordava il segno di un morso. Il fianco sinistro era stato squarciato da una ferita profonda e terribile, da cui continuava ad uscire sangue denso e scuro, allargando sempre di più la pozza in cui giaceva il castano.
    I suoi occhi tinti d'azzurro erano mortalmente serrati e le sue membra, coperte ben poco dai brandelli dei suoi abiti, non davano alcun segno di vita. Nessun movimento involontario, nessun tremore. Nulla.
    Fu il mago di corte a trovare il coraggio di avvicinarsi per primo.
    Corse dal suo amico, chiamandolo a gran voce e ordinandogli di svegliarsi, di dargli un segnale qualunque. Lo scosse appena per la spalla in apparenza rimasta sana, imbrattandosi le candide piume con quel terrificante cremisi, che non avrebbe mai voluto scorgere sul corpo del giovane custode.
    Un singulto, seguito da un rantolo soffocato, si levò dalle labbra ancora incredibilmente rosee, donando una nuova speranza al papero, che evocò la magia curativa e posò gli arti piumati su quella lesione, simile all'orribile e nero ghigno di un demonio che si diverte a prendere in giro i cari delle sue vittime.
    La benefica aura smeraldina circondò la ferita, cominciando a risanarla con una lentezza estenuante e pericolosa. Il mago ringhiò, frustrato, e chiamò ancora l'amico per svegliarlo e mantenerlo cosciente il più a lungo possibile, ma quel respiro faticoso, inizialmente irregolare e veloce, cominciò a rallentare fino a ridursi ad un soffio appena percettibile.
    Paperino lo sospettava, ma in cuor suo nutriva la vana speranza che la perdita di sangue non fosse stata così grande. Scosse il capo e ritrovò la concentrazione, perché non poteva arrendersi. Non doveva. Non voleva.
    Finché non lo udì: leggero, stanco, ma pur sempre un sussurro. Sollevò lo sguardo e incrociò una coppia di spicchi celesti, racchiusi dalle pesanti ciglia nere. Sorrise e chiamò il ragazzo, rassicurandolo sulle sue condizioni, dicendogli che sarebbe tornato in forma. Dentro di sé però, sapeva che stava solo cercando di rincuorare se stesso. Tentativo comunque vano, perché Sora scosse piano la testa, negando e lasciandolo interdetto.
    Non fu più in grado di dire nulla, rimase semplicemente in ascolto, cercando di non perdere nemmeno una lettera delle ultime parole del custode del keyblade.
    Annuì, annuì e annuì ancora, perché ormai, non poteva fare altro. Anche la verde luce della speranza s'era spenta.
    Dietro di lui, i suoi compagni erano ancora più sconvolti di lui e cercarono di avvicinarsi, ma il cavaliere armato di scudo li fermò con un semplice gesto della mano, senza proferire verbo, per non interferire in quell'ultimo prezioso momento.
    Passò poco più di un minuto e, quando l'impotente mago s'alzò, il luminoso cuore del prescelto si spense in silenzio e le sue iridi azzurre furono nascoste dalle palpebre, per non rivelarsi mai più.
    Con gli occhi colmi di lacrime e dolore, il papero richiamò ancora una volta la magia e avvolse quel fragile corpo in un candido bozzolo, che lo avrebbe protetto, fino a quando non fosse giunto il momento. Giurò a se stesso che avrebbe realizzato il desiderio dell'amico: lo avrebbe riportato a casa, e con lui, i suoi più cari amici, persi tra le stelle.



    All that great heart lying still
    In silent suffering
    Smiling like a clown until the show has come to an end
    What is left for encore
    Is the same old dead boy's song
    Sung in silence
    All that great heart lying still and slowly dying
    All that great heart lying still on an angelwing*




    * strofe della canzone "Song of myself" dei Nightwish
     
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