Caffè aromatizzato

Erotico, Comico - Rosso - Zero KiryuuxLok Lambert - Yaoi, Lemon, OOC, One-Shot

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    Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

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    Titolo: Caffè aromatizzato
    Autore: Liberty89
    Genere: Comico, Erotico
    Rating: Rosso
    Fandom: Loonyverso
    Personaggi: Zero Kiryuu (Vampire Knight), Lok Lambert (Huntik), ikari-kun
    Pairing: ZeroxLok
    Avvertimenti: One-shot, Lemon, Yaoi, OOC
    Note dell’autrice: Ma buongiorno miei adoratissimi lettori! *fuggono tutti* Siete sempre i soliti bricconi ù.ù Che dire di questa fic? Mi è stata commissionata, quindi la coppia non è opera mia, ma della committente e sono felice di dedicarle il contenuto di cui sono molto soddisfatta :3 I miei ringraziamenti vanno sempre alla mia patatrottola e all’esimio collega, che mi seguono e mi danno ottimi pareri durante la stesura, e infine, ringrazio il mio ultimo figlio adottivo, che mi ha aiutata con il titolo :3
    L’ultima cosa che ho da dirvi è questa: fate sempre attenzione a cosa bevete ù.ù buona lettura!!!

    Disclaimer: I personaggi non mi appartengono e la fic non è stata scritta a scopo di lucro.


    Caffè aromatizzato



    Un misto tra un ululato e un grido da stadio si diffuse per l’intera magione, percorrendone i corridoi e infiltrandosi in tutti i locali, passando da sotto le porte come un gas venefico.
    Il biondo sbuffò per l’ennesima, irritante, volta.
    L’argenteo lo imitò, sbattendosi una mano in faccia. -Ti prego, dimmi di no.-
    -Spiacente, devo informarla che la nostra responsabile è ancora in brodo di giuggiole per l’ennesima lettura a luci rosse, che vede coinvolti alcuni dei suoi tuss preferiti.- annunciò l’altro, prima di alzarsi dall’ampio divano a tre posti e fare un giro nella stanza. -Cosa ci troverà mai nello yaoi, davvero non me lo spiego…-
    -Ti conviene non farti simili domande, potresti pentirti della tua curiosità, Lok.- affermò Zero, tirandosi in piedi a sua volta, per dirigersi verso l’angolo cottura della stanza e servirsi un’abbondante tazza di caffè amaro, preparato in precedenza e conservato in un comodo termos.
    Il biondo stirò le braccia verso l’alto e si voltò verso l’amico. -Ne parli come se lo sapessi…-
    -Non immagini neanche la quantità spropositata delle storie yaoi in cui il mio personaggio è stato coinvolto.- replicò, sorseggiando il liquido nero. -Con quel bellimbusto di Kuran, tra l’altro.- aggiunse con disgusto, mentre un brivido gli scorreva lungo la schiena come una scossa elettrica, per poi diffondersi all’intero corpo.
    -Non lo sopporti proprio, eh?- rise Lok, portandosi le mani sui fianchi.
    -Tsk, è un montato.- borbottò, bevendo altro caffè.
    Ne inghiottì un lungo sorso, con calma per gustarselo fino all’ultimo. Non c’erano dubbi che fosse il solito caffè, amaro e forte, esattamente come piaceva a lui. Tuttavia, dietro all’aroma intenso, sentiva un gusto di troppo, impossibile da catalogare, ma gradevole, poiché sembrava dare un qualcosa in più alla bevanda scura. Dando un’alzata di spalle mentale, Zero continuò a bere tranquillamente dalla sua tazza, gettando una rapida occhiata all’amico, che stava stirando di nuovo braccia e schiena, causando il sollevamento della maglia bianca che indossava e mettendo in bella mostra il ventre e gli addominali allenati.
    -Che c’è?- domandò il biondo, incrociando le iridi viola dell’altro e scovandone la direzione. -Ho qualcosa sulla pancia?- chiese ancora, alzandosi l’indumento per osservarsi la pelle.
    Una pelle rosea, liscia e sicuramente morbida, si ritrovò a riflettere Kiryuu, sbarrando gli occhi subito dopo aver concepito un simile pensiero. Scosse la testa, improvvisamente offuscata da una strana nebbia di confusione, sorreggendola con la mano libera, mentre con l’altra posava la tazza sul ripiano della cucina.
    -Ehi, ti senti bene?- fece Lok, preoccupato, avvicinandosi all’argenteo. -Non hai una bella cera, vieni a sederti.- disse, prendendolo per mano e accompagnandolo al sofà.
    A quella stretta inaspettata e salda, Zero sussultò internamente e il suo sguardo si illuminò di rosso per un istante. Tutto questo, però, sfuggì all’attenzione del Cercatore, che dopo averlo fatto accomodare, lo affiancò e lo guardò in viso per cercare di capire cosa gli stesse accadendo.
    -Zero? Ehi, mi senti?- domandò ancora, posandogli la dritta sulla spalla e scrollandolo appena.
    Quando l’argenteo rialzò lo sguardo sul suo viso, Lok lo vide stranamente lucido nel suo limpido color ametista, che sembrava volerlo sondare fino nelle profondità del suo corpo, come se nascondesse qualcosa di prezioso, assolutamente imperdibile. Dal canto suo, Kiryuu avvertì i sensi da vampiro farsi più acuti all’improvviso e al suo naso giunse forte e chiaro l’odore dolce e intenso del sangue dell’amico, invitante proprio come il fresco di un’ombra in una giornata estiva. I suoi occhi brillarono di nuovo, divenendo scarlatti, e li socchiuse, mentre apriva e chiudeva la bocca come se fosse assetato, al pari di un povero mendicante da giorni in cerca d’acqua. Seguì l’istinto e si spinse verso il corpo del biondo, che si fece indietro, un poco spaventato da quello strano comportamento. Ciò che ottenne, però, probabilmente non rientrava nei suoi piani, perché dandosi uno slancio maggiore, l’argenteo gli finì addosso ed entrambi caddero sdraiati sul divano, in una posa decisamente ambigua.
    -…Zero? Che ti prende?- chiese, titubante, mentre l’altro accostava il naso al suo collo, impossibilitato a sfuggire a quel richiamo così seducente. -Alzati!-
    Sordo a quell’ordine, il ragazzo dalle iridi ora tinte di un ipnotico rosso, continuò ad assaporare il profumo inebriante prodotto dal sangue caldo e pulsante del compagno. Lo prese per le spalle e lo spinse contro i cuscini, sistemandosi meglio su di lui. Gli leccò il collo, lentamente, perché oltre alla fame che l’aveva colto all’improvviso, avvertì un altro tipo di desiderio scuoterlo nelle viscere del suo essere. Una voglia carnale, impossibile da tenere a freno, che premeva per essere accontentata e continuava a fargli rimbombare nella mente le parole che si erano scambiati poco prima.
    Sotto di lui, Lok non aveva smesso di agitarsi nemmeno per un istante. Tuttavia, dovette riconoscere a malincuore che l’amico era decisamente più forte di lui grazie alla sua natura di vampiro, quindi cercò di insistere nel chiamarlo. Sperò che almeno la sua voce giungesse alla parte razionale della mente del ragazzo, che sicuramente stava progettando di morderlo da un momento all’altro. Sapeva la storia di Zero, ma non gli era mai capitato di vederlo smarrirsi per la fame, perché lui stesso, più gli altri che vivevano lì e sottostavano alle dipendenze di Ikari, gli aveva assicurato che le pasticche ematiche erano più che sufficienti a placare il bisogno di sangue. Quando, però, sentì la lingua dell’argenteo sulla pelle del collo, in corrispondenza della giugulare, tremò e salutò per sempre le sue speranze, tramutatesi in illusioni vere e proprie.
    -Dai Zero! Svegliati, accidenti a te!- urlò, cercando inutilmente di tirarsi a sedere.
    -…perché?- domandò in un sussurro, alzando il viso per fissarlo negli occhi azzurri, ora grandi e liquidi per la paura che sembrava crescere di secondo in secondo. -Sono sveglio… hai un buon profumo…- proseguì, mormorando come se fosse in una sorta di trance, mentre tornava a sfiorargli il collo con la punta del naso e schiudeva il labbro inferiore per lasciar spazio ai canini. -… fame…-
    Lok sbiancò di colpo a quella parola. -No, non scherzare! So che non rischio di diventare un vampiro, ma neanche farti da vassoio per la cena rientra nella lista delle cose da fare!-
    -Taci.- ringhiò l’altro, sollevandosi di nuovo e, intimorito da quegli occhi e dal tatuaggio pulsante sulla pelle candida, Lambert obbedì, serrando le labbra. -Sei rumoroso…- disse ancora, portando il volto a un soffio da quello dell’umano. -Prima ti chiedevi cosa ci trovasse Lei in certe cose… non avresti dovuto…-
    Il Cercatore deglutì a vuoto. -…no?-
    I fili d’argento ballarono un lento, quando il loro proprietario scosse il capo. -Hai risvegliato la mia fame…- rispose, marcando bene l’ultima parola.
    -Non vorrai mica…- non riuscì a proseguire, perché all’improvviso la sua bocca era stata chiusa e invasa da quella dell’altro, che iniziò a esplorarla con la lingua, incatenando la sua in un gioco di spirali.
    Le iridi azzurre si sgranarono a dismisura, prima di serrarsi d’istinto, come se non volessero registrare quanto stava avvenendo, dopodiché il biondo portò a fatica le mani sul petto del vampiro, nel disperato tentativo di allontanarlo da sé, ottenendo, però, scarsi e pessimi risultati. Kiryuu, infatti, non solo non si spostò, ma neanche interruppe il contatto violento tra le loro bocche, al contrario perseverò e spinse il bacino contro quello del compagno, provocando ad entrambi un brivido intenso. Lok ansimò per quanto gli fu concesso e cercò di riprendere quanta più aria possibile tramite le narici, perché mai come in quel momento sentì il bisogno di respirare. Tuttavia, come se lo avesse sentito, l’argenteo fermò quel bacio dal sapore amaro per spostarsi dalle labbra all’orecchio destro, che catturò debolmente tra i denti, poiché non era intenzionato a lasciarvi dei segni.
    -Zero…- chiamò, ansante, puntando sul soffitto lo sguardo offuscato dalla confusione. -…cosa…? Ah!- esclamò all’improvviso, quando una mano dell’amico si strinse con forza attorno alla sua virilità, coperta solo dai boxer, e si chiese con terrore quando gli erano stati slacciati cintura e jeans, ma soprattutto come aveva fatto a non accorgersene.
    Rabbrividì nel sentire le dita del vampiro che si muovevano lente e inesorabili su di lui, studiandolo attraverso la stoffa leggera e provocandogli una reazione che avrebbe tanto voluto impedire. Tuttavia, bastarono pochi istanti e una scossa di invitante piacere a far vacillare quella sua convinzione. Con essa, persino la sua lucidità, già carente vista la situazione, spense l’interruttore per dileguarsi e lo lasciò completamente in balia del volere di Zero, che intanto, aveva iniziato a esplorare il suo corpo anche con la mano libera, intrufolandosi sotto la maglietta.
    Le dita predatrici si fermarono sui capezzoli, stuzzicandoli con una rapidità che sapeva d’urgenza e che si fece notare di nuovo pochi istanti dopo: quando anche l’ostacolo posto dalla biancheria fu superato e le falangi catturarono l’asta ormai sveglia del biondo. Lambert inarcò la schiena di scatto e si aggrappò alle spalle dell’argenteo, ansimando e mugolando sulla sua bocca, mentre la sua erezione cresceva di secondo in secondo con il ritmo della mano. Con un gesto imprevisto del capo, disarcionò le labbra di Kiryuu dalle proprie e liberò un gemito lungo e intenso, dopodiché rimase ansante, con il bisogno d’ossigeno che continuava ad aumentare come il desiderio di raggiungere quell’orgasmo inatteso a cui, però, non avrebbe più potuto rinunciare.
    Il vampiro sembrò percepire quella necessità, quindi strinse ancora di più le dita attorno alla virilità dell’umano e velocizzò il movimento. Lok si spinse verso di lui, facendo scontrare i loro corpi e sentendo chiaramente l’erezione dell’argenteo premere sul proprio bacino, nonostante ci fossero più strati di stoffa a dividerli. Quel contatto indiretto e l’imprevisto posarsi della lingua rovente e vogliosa di Zero sul suo petto lo fecero tremare d’eccitazione, che si concentrò quasi istantaneamente al basso ventre e che lo portò all’orgasmo subito dopo, manifestandolo con un gemito strozzato e un getto di seme bollente.
    Il Cercatore schiuse di poco le palpebre, guardando in maniera distratta il soffitto, perché troppo preso dal riacquistare il normale ritmo del proprio respiro e del battito del cuore, che gli martellava nel petto e trasmetteva le pulsazioni alle tempie. Tutto quell’insieme di sintomi e di stanchezza si rivelarono così intensi da distrarlo dal resto del mondo che gli stava attorno, per cui non si accorse del sollevarsi dell’amico, che si tolse giacca, pantaloni e intimo, restando solo con la camicia bianca completamente aperta. Si rese conto dei movimenti di Kiryuu solo quando la pelle del suo fondoschiena entrò in contatto con la stoffa un po’ ruvida del divano. Spalancò gli occhi azzurri, inizialmente incredulo nel ritrovarsi privo delle parti inferiori del suo vestiario, per poi passare a un’espressione intimorita e imbarazzata quando posò lo sguardo sul corpo nudo dell’altro, in particolare sulle parti basse.
    -Zero…- deglutì. -Per favore…- ingoiò il resto della supplica che stava per dire, perché gelato dalle iridi vermiglie del vampiro, scese nuovamente sul suo viso.
    L’argenteo si portò indice e medio della mano destra alla bocca, leccandole velocemente ma con estrema cura. Dopo un tempo che a Lambert parve infinito, Zero si inginocchiò tra le sue gambe aperte, penetrandolo duramente con un primo dito e strappandogli un’esclamazione di dolore, che gli fece gettare la testa all’indietro. Involontariamente, le sue membra si irrigidirono e la sensazione dolorosa non poté che crescere quando fu inserita la seconda falange, che si mosse insieme alla sorella con violenza e rapidità, dando un'ulteriore prova dell’impellenza che animava il loro padrone. Tuttavia, tornò a guardare in basso, quando sentì un tocco umido e morbido sulla propria asta a riposo e ciò che vide lo paralizzò per un momento. La lingua di Kiryuu si muoveva con sensualità, dando lappate lunghe e avide, ripulendolo da ciò che restava del precedente orgasmo e provocandogli delle scosse che diedero ufficialmente inizio al successivo.
    L’erezione di Lok si risvegliò in poco tempo grazie all’intensità di quelle attenzioni voraci, che aiutarono il biondo a rilassarsi e a dimenticarsi presto del male che aveva subito qualche minuto prima. Infatti, il Cercatore era ormai preda di una voglia da saziare, che lo fece agire d’istinto: il suo corpo si mosse verso quelle dita e la lingua dell’argenteo, mentre la sua bocca liberava un respiro lievemente affannato, a tratti interrotto da sospiri e mugolii di approvazione. Grugnì quando le fonti di quel piacere si allontanarono da lui, ma non ebbe il tempo di abituarsi alla mancanza perché la virilità del vampiro s’inserì nella sua apertura, lasciandolo a bocca aperta e senza fiato.
    Senza fermarsi, Zero spinse l’erezione per tutta la sua lunghezza, avvicinando le membra del biondo alle proprie e stringendosi le sue gambe intorno alla vita, per potersi muovere meglio. Quando fu totalmente all’interno di quel corpo ora tremante, Kiryuu emise un gemito basso per poi sdraiarsi sull’altro e stringerlo a sé con un braccio, mentre la mano libera scendeva sulla sua virilità per iniziare a stimolarla allo stesso ritmo delle spinte.
    Non attese segnali o cenni da parte di Lambert, poiché la sua mente era offuscata da quella doppia fame degna d’una bestia digiuna da giorni, e cominciò a muoversi. Prima piano, per saggiare il terreno, gustandosi i piccoli gemiti che Lok gettava nel suo orecchio sinistro, ma abbandonò molto presto questa sorta di premura. Improvvisamente, le spinte crebbero di velocità e forza, e con loro s’alzarono i versi prodotti dal Cercatore, che si aggrappò al colletto della sua camicia, tirandolo verso di lui. Come un leone che si getta sull’ambita preda, Zero catturò la bocca dell’amico, invadendola con la lingua e sottomettendola al suo volere.
    La stanza si colmò di gemiti e ansimi soffocati, del rumore prodotto dai corpi dei due ragazzi, ora coperti di piccole gocce di sudore, che sbattevano uno contro l’altro quasi con violenza, e dell’odore animalesco generato da quell’atto selvaggio e incontrollato.
    Ad ogni colpo, il biondo si sentiva bruciare sempre di più. Ardeva di piacere, mentre rapidamente si avvicinava all’apice di quel desiderio proibito, che l’aveva rapito e trascinato in un vortice da cui non era più potuto fuggire. Gemette e inarcò la schiena quando Zero si spinse a fondo dentro di lui, toccando qualcosa che non sapeva nemmeno di possedere. Lo chiamò con disperazione quando l’argenteo abbandonò le sue labbra gonfie per scendere ancora una volta sulla sua giugulare. Lok inclinò la testa istintivamente, per dargli più spazio e sospirò nel percepire una lappata umida e vogliosa sulla pelle sottile. Quando, poi, gli affilati canini del vampiro affondarono nella vena e bevvero il suo sangue rovente, il biondo si liberò nella mano dell’altro con un gemito roco, che lo seguì subito dopo marchiandolo con il suo seme.
    Stordito dall’orgasmo appena avuto, Lambert si ritrovò boccheggiante e privo di energie, quindi chiuse gli occhi e un gemito s’intrufolò tra i suoi respiri, provocato dai denti che suggevano la sua linfa vitale, come il più prezioso dei nettari. Non era stato un riflesso al dolore, bensì al nuovo piacere che Kiryuu gli stava dando, poiché sentire il fluire del sangue e il contatto con quelle gelide zanne lo mandavano in tilt come il più erotico dei gesti.
    Sfinito dall’amplesso e dalla “perdita” di sangue, il Cercatore allentò la presa sulle braccia dell’altro e cacciò un ultimo sospiro, prima di lasciarsi catturare dalle spire di un sonno accogliente e senza sogni. Finalmente appagato, Zero sfilò i denti dal collo del biondo e uscì dal suo corpo, prima di baciarlo un’ultima volta sui fori che gli aveva lasciato e da cui colava una piccola scia vermiglia. Ne raccolse ogni goccia con la lingua, ripulendo la pelle rosea e accaldata con minuziosità maniacale, per poi posare il viso sulla spalla dell’umano e chiudere gli occhi, ora di nuovo viola.

    In un’altra stanza, Ikari si coprì il viso con le mani come per vietarsi di vedere quello che si stava svolgendo sotto lo sguardo della telecamera a circuito chiuso, cosa relativamente inutile dato che le dita che avrebbero dovuto serrarle gli occhi erano aperte.
    -Per me stessa… non credevo che quella banale fogliolina che ho accidentalmente fatto cadere nel caffè di Zero potesse provocare simili effetti!- esclamò, portandosi alla bocca un paio di pop-corn, che ovviamente erano lì per puro caso. -Credevo avrebbe provocato qualche bacetto non ricambiato, invece… devo ritrovare quel numero!- aggiunse, partendo alla ricerca di un bigliettino a sfondo yaoi su cui aveva segnato il recapito di uno speziale, in un primo momento ritenuto un cialtrone.

    ***


    Quando si svegliò si sentì terribilmente stanco, soddisfatto e sporco.
    A dirla tutta, non si ricordava nemmeno d’essersi addormentato dato che il suo ultimo fotogramma risaliva al suo sacrosanto caffè nero. E il suo naso dall’olfatto fine percepiva tutto fuorché odore di caffè.
    Sbatté le palpebre un paio di volte, mettendo a fuoco il cucinino verso cui era girato e il resto della stanza, silenziosa e immobile, e capì di trovarsi a casa almeno. Tuttavia, quando mosse le mani nel tentativo di sollevarsi da quel divano diventato improvvisamente scomodo e di pelle, sbiancò.
    A quel punto, Zero raccolse tutto il proprio coraggio e si voltò, incontrando il viso del Cercatore, che dormiva sotto di lui. Sgranò le iridi viola, umettandosi le labbra con la punta della lingua e impallidì ancora di più quando sentì il sapore del sangue fresco. Scattò all’indietro, scivolando dal divano e cadendo su un fianco. Fu in quel momento che realizzò di essere nudo, soddisfatto e appiccicoso come l’amico, che spostando il capo, gli mostrò i segni di un morso.
    -Oh mie dee…- mormorò, dicendo addio all’amaro caffè nero che gli piaceva tanto, che probabilmente era il responsabile di ciò che la sua mente stava deducendo dagli enormi indizi presenti sul divano.

    Edited by Liberty89 - 15/8/2014, 15:08
     
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