Istinto

KHxLoonyverso - One-shot - Yaoi - Giallo

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    Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

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    Il folle genio
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    Il mio paesello marcondirondirondello

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    Titolo: Istinto
    Autore: Liberty89
    Genere: Comico, Fluff, Sentimentale
    Rating: Giallo
    Fandom: Kingdom Hearts - Loonyverso
    Personaggi: Roxas, Brad, Liberty89, Banditore, Soruccio, darkroxas92, Sidious
    Pairing: Roxas x Brad
    Avvertimenti: One-shot, Yaoi, Lemon, OOC (perché è il mio Roxas xD)
    Note dell’autrice: Buongiorno a tutti! Finalmente l’ho finita! Finalmente ho scritto il seguito delle recensioni malate che ho lasciato all'esimio Ottoperotto! Ma ciancio alle bande e passiamo a illustrare quanto è scritto sopra e quanto è scritto sotto ù.ù Brad e Roxas (entrambi quattordicenni) sono i tuss mannari (ragazzi mannari) che vivono con la divina Liberty (Dea incaricata di rassicurare e calmare i tuss mannari che devono essere sottoposti a vaccini e richiami di vaccini) e il suo Banditore, l’unica differenza tra i due è che Brad è mannaro da quando è nato, ventiquattro ore su ventiquattro, e in questo periodo sta subendo uno sviluppo ormonale a causa della pubertà umana e della sua natura mannara, che lo spinge ad avvicinarsi a qualcuno della sua specie; mentre Roxas è un tuss diventato mannaro, che quindi torna normale al sorgere del sole.
    Per quanto riguarda gli altri illustri personaggi che fanno delle piccole ma importanti comparse sono:
    - Soruccio: Dea dello Yaoi e credo di non dover dire altro;
    - darkroxas92: Dio della Devastazione che ha distrutto sei mondi e ne ha mandati in rovina altri due, e il suo nome è sinonimo di "flagello" in quattordici dialetti diversi, egli è il terrore di tutti i tuss, il punitore per eccellenza;
    - Darth Sidious: l'oscuro Sith è divenuto il primo seguace del suddetto Dio.
    Credo di avere detto tutto, quindi buona lettura a tutti!


    Istinto


    Fuggire, non poteva fare altro.
    La voce non gli usciva e non era in grado di chiedere aiuto. Corse e corse senza riconoscere nemmeno un angolo di ciò che aveva attorno, tutto ricoperto da macchie di sangue scuro, gocciolante e a volte rappreso. Finché non vide la porta della stanza che condivideva col fratello acquisito. Solo quando vi si chiuse dentro, accucciandosi al lato opposto della porta, osò riconnettere i pensieri mentre riprendeva fiato. Tuttavia, sussultò, quando la maniglia si mosse e dall'esterno si fece sentire la risata del suo inseguitore.
    -Roxas…- lo chiamò, ridendo. -Perché fuggi da me? Non devi…- s'interruppe, scardinando la porta per gettarla alle proprie spalle. -…provocarmi.- concluse, mostrandosi alla sua preda, che sgranò ancora di più gli occhi celesti e tentò di coprirsi con la lunga coda lupina.
    Il tuss mannaro si mosse verso di lui, rivelando le mani sporche di sangue scuro, che colava anche dalla testa e cadeva sul viso illuminato da un sadico e inquietante sorriso e dall'iride sinistra, brillante come un rubino colpito dal sole, la destra rimase nascosta da una ciocca di capelli scuri.
    -Brad… cosa… cosa vuoi da me?!- urlò, mentre con disperazione cercava di fondersi con il muro alle sue spalle.
    -Lo sai benissimo cosa voglio…- mormorò Brad, prima di saltargli addosso.


    Il biondo scattò a sedere con gli occhi sgranati al massimo e le braccia strette attorno al petto, gridando come un pazzo, con la viva sensazione di sentirsi trapassare da una mano artigliata e con la certezza di avere una coppia di canini piantati nel collo.
    -Roxas!- una voce spaventata, ma mai quanto la sua, lo raggiunse all'improvviso, mescolandosi con l'ombra di quell'incubo dalle sue iridi chiare, che tuttavia rimasero aperte e tremanti. -Roxas calmati! Hai fatto solo un brutto sogno!- aggiunse, mentre un paio di braccia lo avvolgeva e due palmi si posavano sulla sua schiena in leggere carezze.
    -…un sogno…?- domandò incerto il ragazzo, sbattendo le palpebre e prendendo a guardarsi in giro.
    Riconobbe la sua stanza nel buio notturno e la sagoma del letto del fratello, sfatto come se vi avesse corso un cavallo. All'improvviso la lampada che teneva sul comodino fu accesa da una delle mani che lo avevano sfiorato e si vide abbracciato dal tuss mannaro, che lo guardava confuso e preoccupato. Spalancò di nuovo gli occhi e indietreggiò di colpo, urlando ancora, ma sbatté violentemente contro il muro e vi si accasciò con un gemito.
    -Roxas!- esclamò il moro, avvicinandosi ancora all'altro. -Sono io, sono Brad! Calmati!- disse, toccandogli una spalla e cercando di guardarlo sul viso coperto di sudore freddo.
    -Stammi… stammi lontano…- balbettò il biondo, ancora stordito per la botta, rifugiandosi all'angolo del letto e coprendosi con l'ampia coda. -Non… non toccarmi…- tremante come una foglia sbattuta dal vento, Roxas fissò il fratello con iridi spiritate, il viso pallido stravolto dal puro terrore.
    -Che succede qui dentro?- domandò Liberty89, avvolta da un ampio scialle celeste, entrando nella stanza seguita dal Banditore, in pigiama rosso scuro. -Brad? Che è successo?-
    -Non so… Roxas ha avuto un incubo e si è svegliato urlando, ho cercato di calmarlo, ma non mi fa avvicinare.-
    La Dea spostò lo sguardo sul secondo tuss mannaro, che sembrava in piena crisi di panico. Con un gesto della mano fece allontanare il moro e si sedette sul letto, incrociando gli occhi stravolti del biondo.
    -Roxas?- chiamò con dolcezza, allungando un braccio verso di lui. -Tesoro? Mi riconosci?-
    L'altro la guardò come se fosse un miraggio, prima di scoppiare in un singulto e correrle al petto, piangendo disperato. Lo cullò nel suo abbraccio, sussurrandogli all'orecchio lupino e carezzandogli le sbarazzine ciocche dorate.
    -Calmati tesoro, è stato solo un sogno.- ripeté. -Respira piano amore, su, una lunga boccata… ecco così, ora lascia andare, piano… bravo, fallo ancora.-
    -C'era… c'era buio…- buttò delirante tra un respiro e l'altro. -Non c'era più nessuno… c'era sangue… c'era…-
    -Non pensarci piccolo mio, ora sei qui con me. Vedi?- chiese, posandogli la dritta sulla guancia. -Sono qui e tu sei sveglio. Siamo a casa.- illustrò tranquilla. -Brad, passami un pigiama pulito e un asciugamano, per favore.- disse poi all'altro tuss mannaro che annuì e corse all'armadio. -Banditore potresti preparare una tisana?-
    -Subito Signora.- l'uomo s'inchinò e uscì in silenzio, dirigendosi in cucina.
    -Ecco.- fece poco dopo il ragazzo, avvicinandosi lentamente per timore di spaventare il fratellino, che tuttavia s'irrigidì nel vederlo accanto a sé.
    -Non devi aver paura, Roxas.- intervenne lei, dondolandosi avanti e indietro. -Lo vedi? È Brad, non ti fa niente, è solo preoccupato.-
    -Lui… c'era lui…- replicò il biondo spaventato, fissando il moro con occhi larghi e la pupilla ridotta a un puntino.
    -C'era Brad nel sogno?- domandò, aprendogli la giacca del pigiama che indossava, ormai fradicio di sudore, e asciugandolo con gesti morbidi e delicati per non accrescere la sua paura.
    -Un… sogno?- chiese lui, stupito, guardando la donna in viso, poiché solo in quel momento sembrava essersi reso conto che tutto ciò che aveva visto era stato frutto di una cattiva dormita.
    -Sì, tesoro. Era un brutto incubo, ma adesso è tutto a posto.- spiegò ancora con pazienza, alzandosi in piedi e facendolo sedere per levargli i pantaloni e mettergli quelli asciutti.
    Da parte sua, Roxas non si oppose a nessun movimento e aiutò per quanto gli riuscisse in quei momenti di confusione, poi sembrò accorgersi che il fratello che aveva davanti non aveva l'aspetto di quello che lo stava inseguendo con tanta ferocia. Al contrario, il moro appariva realmente dispiaciuto e preoccupato, lo lesse nei suoi occhi castani e nel suo tenere le orecchie basse. Si riscosse dalle sue riflessioni, nel sentire un bacio leggero che si posava sulla sua fronte finalmente asciutta.
    -Va un po' meglio adesso?- gli chiese la Dea, ottenendo un piccolo assenso, per poi voltarsi verso il Banditore, che nel frattempo aveva fatto ritorno con due tazze tra le mani.
    -Come mai due?- domandò Brad, incuriosito.
    -Una è per te.- rispose l'uomo, porgendogli una tazza e dando l'altra alla divinità, che si risedette accanto al biondo per aiutarlo nel bere a sorsi piccoli ma profondi. -Sei rimasto scosso anche tu, bevila piano che scotta.-
    -Grazie Banditore.- sorrise il moro, sorseggiando la tisana e cogliendovi il sapore dolce del miele.
    Tutto questo, senza distogliere lo sguardo dal fratello, che, recuperata un po' di sicurezza, aveva afferrato la tazza e aveva iniziato a fare lo stesso, seguendo le istruzioni della loro tutrice. Non avrebbe mai pensato di vederlo così fragile e impaurito, soprattutto a causa sua. Anche se non direttamente.
    Nonostante non brillasse d'intelligenza, Brad aveva capito l'indispensabile: Roxas aveva fatto un sogno, un incubo terribile, in cui lui voleva fargli del male. Una cosa che nella vita reale non avrebbe mai potuto avverarsi, ne era certo, perché nemmeno per sbaglio aveva pensato qualcosa del genere. Nutriva un affetto profondo per il suo fratellino e desiderava soltanto vederlo felice.
    Un timido bisbiglio del biondo, percepito chiaramente dalle sue orecchie lupine, lo riportò alla realtà.
    -Posso… posso dormire con te?- chiese alla tutrice. -Solo stanotte… per favore…- pregò, fissandola con le iridi azzurre.
    -Se a Brad non dispiace restare da solo in camera…-
    -Per me non è un problema.- la interruppe, mostrando un piccolo sorriso.
    -Allora d'accordo, ma solo per stanotte.- acconsentì Liberty, alzandosi in piedi e ritrovandosi il giovane tuss mannaro ancorato allo scialle, pronto a seguirla.
    Il Banditore s'inchinò. -Buona notte Signora. Buona notte ragazzi.-
    -'Notte!- fece il moro, salutando l'uomo, che ricevuto un cenno dalla divinità se ne andò, celando uno sbadiglio.
    -Sogni d'oro Brad.- disse, invece, la donna, chinandosi sul tuss mannaro per posargli un bacio sulla fronte, ricevendone in cambio uno sulla guancia.
    -Anche a te mamma!- esclamò contento, per poi rivolgersi al biondo, che lo fissava da dietro la schiena della loro tutrice. -Buona notte Roxy.- aggiunse, con calma e senza osare avvicinarsi a lui, per timore di spaventarlo di nuovo.
    -…anche a te…- mormorò Roxas, seguendo Liberty come un'ombra.
    Quando la porta si chiuse alle spalle dei due, Brad spense l'abatjour accesa in precedenza, dopodiché tornò al proprio letto, sdraiandosi su un fianco e tirandosi le coperte fino al naso. Prima di chiudere di nuovo gli occhi si chiese con una certa ansia se il mattino seguente tutto sarebbe tornato alla normalità.

    La Dea l'aveva fatto stendere per poi rimboccargli le coperte e, infine, s'era sdraiata accanto a lui, augurandogli la buona notte. Roxas, però, non aveva resistito che pochi secondi, prima di accoccolarsi contro il petto della tutrice, stringendo la sua camicia da notte tra le mani tremanti. A quel punto, Liberty non aveva potuto far altro che abbracciarlo e carezzargli i capelli biondi, finché il ragazzo non scivolò in un sonno tranquillo e privo di paure.

    ***


    Mugugnò strizzando le palpebre per poi aprirle pian piano e guardarsi intorno. Le iridi confuse e ancora appesantite dalla sonnolenza osservarono l'ambiente circostante e riconobbero la quieta stanza della Dea, che non si trovava al suo fianco. Infatti, lui era l'unico occupante del grande letto matrimoniale dalle coperte blu, su cui si posavano i raggi del sole che filtravano dalla persiana della grande portafinestra.
    Si girò sull'altro fianco e si sedette sul bordo del materasso, gettando un enorme e rumoroso sbadiglio, che lo lasciò ancora più assonnato di prima. Fu alzandosi che notò un biglietto piegato in due posato sul comodino. Incuriosito e immaginando che fosse indirizzato a lui, lo raccolse e lesse la bella e ordinata grafia della sua tutrice.

    "Ben svegliato cucciolo, spero che ti sia tornato il sorriso e che ti sia passata la paura di quell'incubo.
    Non far caso all'orario, resta pure a letto finché vuoi. Ho lasciato detto di non disturbarti per nessun motivo al mondo. Riposa e non preoccuparti di nulla.
    Ci vediamo quando torno piccolo mio.
    Baci, mamma.

    Ps: nel primo cassetto della cassettiera troverai dei vestiti puliti.
    "

    Sorrise e rimise il biglietto al suo posto, dopodiché si stiracchiò e rifletté sull'opportunità che gli era stata offerta. Uscire da quella stanza e trovarsi di fronte al fratello con il rischio di non riuscire a stargli vicino? Oppure restare chiuso lì dentro per tutto il giorno fino al ritorno della sua tutrice? Un amaro sorriso gli si dipinse in viso, riconoscendo che sarebbe impazzito nel giro di un'ora, quindi si avviò verso la cassettiera e recuperò gli abiti che la Dea gli aveva preparato, poi si diresse nel bagno annesso alla stanza, dove trovò tutto l'occorrente per lavarsi e darsi una sistemata.
    -La mamma è sempre previdente.- pensò contento, posando il cambio sul mobile e ignorando la propria immagine riflessa nello specchio, poi iniziò a spogliarsi per potersi fare una doccia calda.
    Quando, però, armeggiò per levarsi i pantaloni si accorse di avere ancora la coda e portandosi una mano alla testa avvertì la presenza delle orecchie.
    -…credo che la mamma questo non l'avesse previsto…- commentò nervoso, prima di infilarsi sotto la doccia.
    Finito di lavarsi, si asciugò rapidamente e indossò i vestiti puliti, dopodiché si guardò allo specchio, preoccupato. Prese un ampio respiro, mettendo da parte le sue ansie sul perché avesse ancora le sembianze lupine e tornò in camera, dirigendosi verso la porta chiusa e cercando di domare il nervosismo che minacciava di coglierlo da un momento all'altro. S'impose la calma e aprì l'uscio, sporgendo la testa per guardarsi in giro.
    Silenzio. Inquietante e terrificante silenzio.
    In quella casa piena di matti non c'era mai silenzio. Solo nel suo incubo era stata invasa da un silenzio opprimente e da troppe tracce di sangue. Roxas deglutì, trattenendosi dal tremare come una foglia e si azzardò a uscire con il resto del corpo, chiudendosi la porta alle spalle e avventurandosi per i corridoi.
    -Senti Banditore…- udì il biondo, quando giunse in prossimità della cucina, riconoscendo la voce del fratello acquisito.
    -Dimmi Brad.- rispose gentile l'araldo, armeggiando con gli sportelli.
    -…secondo te, Roxas si è svegliato?- domandò il moretto, posando le braccia incrociate sul tavolo e su di loro il viso.
    L'uomo gettò un'occhiata all'orologio appeso alla parete e sorrise al ragazzo. -È probabile che sia già sveglio, ma hai sentito cos'ha detto la Signora stamattina. Dobbiamo lasciarlo stare, se vorrà ci raggiungerà.- spiegò, tornando a trafficare con pentole e mestoli.
    -Mmh… ma secondo te… lui mi odia?- chiese triste, a palpebre socchiuse.
    -Come ti viene in mente una cosa simile?- domandò di rimando il Banditore, sconvolto.
    -Aveva paura di me… tu e la mamma non potete capire… l'ho sentito dal suo odore.- rispose, chiudendo gli occhi lucidi.
    L'uomo si avvicinò al tuss mannaro, posandogli una mano tra i capelli scuri, donandogli un sorriso rassicurante quando finalmente incrociarono i loro sguardi. -Roxas non ti odia, cerca solo di capirlo. Chissà come s'è ritrovato in un incubo terribile, era solo e tu, il suo adorato fratello, eri contro di lui. Era spaventato a morte, ma non per colpa tua.-
    -Sì che è colpa mia! Se riuscissi a controllare il mio maledetto istinto mannaro, Roxas non avrebbe mai sognato cose tanto spaventose!-
    -L'hai detto tu stesso che è un istinto, ed è sempre difficile controllarlo, a volte impossibile, e tu sei giovane. La Signora si sta dando da fare per risolvere questo problema al più presto.-
    -La mamma?- chiese Brad, alzando lo sguardo colmo di lacrime. -E quando…?-
    -Mentre lavora.- disse con un sorriso il Banditore. -Quando ne ha l'occasione chiede e cerca informazioni utili che possano essere d'aiuto.-
    Il tuss abbassò le orecchie. -Mi dispiace dare tanto disturbo…-
    -Non pensarlo neppure. La Signora ti vuole bene e ne vuole anche a Roxas in egual misura. Me lo dice sempre, anche quando la fate arrabbiare, che vi vuole bene e che siete i suoi preziosi bambini.- spiegò. -Ora asciugati le lacrime, non vorrai che Roxas ti veda così, giusto?-
    Brad scosse rapidamente la testa e passò la manica sugli occhi, sorridendo all'uomo. -Hai ragione.-
    Al principio del corridoio, il biondo aveva sentito tutto il discorso grazie alle orecchie lupine e non era stato necessario avvicinarsi di più. Si sentì male al pensiero di aver procurato simili pensieri al fratello. Non lo odiava di certo e quasi si maledisse per il proprio comportamento. Prese nuovamente un lungo e profondo respiro, dopodiché si avviò verso la cucina, varcandone la soglia con lo sguardo puntato sul pavimento, poiché non si sentiva ancora in grado di confrontarsi con gli occhi purpurei dell'altro tuss mannaro.
    -Buongiorno…- esordì, attirando l'attenzione dell'araldo, poiché suo fratello s'era già voltato avendone percepito i passi in corridoio.
    -Buongiorno a te, Roxas.- lo salutò il Banditore, intenerito dal suo atteggiamento. -Giusto in tempo per il pranzo, siediti su.-
    Annuendo, il giovane si mosse per sedersi, ma sussultò quando l'uomo tirò un grido improvviso e corse nella sua direzione seguito da Brad.
    -Ma che…! Perché hai ancora la coda e le orecchie?!- chiesero in coro i due, guardandolo a occhi sgranati.
    -Non… non lo so…- rispose balbettando e facendosi indietro di un passo, impaurito dal loro assalto.
    -Oh mie Dee, scusa Roxas…- pronunciò immediatamente l'araldo, accorgendosi dell'espressione intimorita del ragazzo. -Non volevamo aggredirti così…-
    -Tranquillo Banditore, non è niente.- assicurò il biondo.
    -D'accordo… allora non pensiamoci per ora, quando tornerà la Signora vedremo cosa fare. Su! A tavola!-
    I due corsero a sedersi ai loro posti, per dedicarsi al pranzo non appena fu posato loro davanti.
    -Buon appetito!- esclamarono tutti e tre in coro, impugnando le posate.
    Tuttavia, dopo pochi bocconi, il moro si chiuse in un'espressione tesa e preoccupata e prese a guardare il fratellino con la coda dell'occhio, di sfuggita, senza farsi notare. Cercò di trovare sul suo viso qualche segno del terrore puro che l'aveva sconvolto quella notte, ma la sua indagine non portò a nulla, quindi deglutì e si fece coraggio per fargli direttamente una domanda.
    -Dimmi Roxy…- iniziò, attirando l'attenzione di entrambi i commensali. -…come stai?- chiese, guardandolo dritto nelle iridi celesti, sgranate come se avessero appena assistito a una scena terribile. -Se… se non vuoi dirmelo, non fa nulla…- aggiunse subito dopo, per paura di essere stato troppo diretto.
    -Io… bene, credo.- rispose il biondo, abbassando lo sguardo sul proprio piatto e perdendosi l'espressione felice del fratello e il sorriso di sollievo del Banditore. -Dopo essermi sdraiato accanto alla mamma mi sono addormentato subito e mi sono svegliato solo una mezzoretta fa…- continuò.
    -Bene!- esclamò Brad con un sorriso enorme e luminoso. -Sono contento!- proseguì, guadagnandosi un cenno di assenso e uno sguardo sereno da parte di Roxas.

    Il pomeriggio passò in fretta per i tre abitanti della casa, che da tempo non vivevano una giornata tanto piatta e tranquilla, soprattutto il Banditore. Quest'ultimo aveva deciso di dedicarsi alla cura del giardino e i due tuss mannari l'avevano seguito senza problemi all'esterno, accucciandosi sotto il grande ciliegio e restando in silenzio. Tuttavia, Brad aveva iniziato a sentire la spinta di quello strano istinto che negli ultimi tempi gli stava procurando tanti problemi, quindi decise di cambiare posto per tenersi lontano dal fratellino, evitando di dargli fastidio in qualsiasi modo. Si alzò e si diresse a grandi passi verso lo stagno, dopodiché si sdraiò sulla roccia più grande e si accoccolò sotto i raggi caldi del sole.
    Dal canto suo, Roxas non gli aveva staccato gli occhi di dosso nemmeno per un momento. Aveva percepito il cambiamento nel suo odore, dovuto all'attivarsi improvviso degli ormoni mannari, e aveva capito che si era allontanato solo per lui, per non arrecargli disturbo. Il suo viso si addolcì, mentre ringraziava mentalmente il moro per quei piccoli ma importanti gesti di riguardo nei suoi confronti. Ancora una volta, si sentì colpevole. Brad stava cercando di aiutarlo con tutte le sue forze, anche quella notte gli era stato vicino nonostante tutto, mentre lui era stato solamente capace di ridursi al silenzio, rimuginando sui suoi incubi e sulle sue paure. Pensando e ripensando, capì che l'unica cosa che poteva fare era sconfiggere i suoi timori per riuscire a ringraziare il fratello di tutti i suoi sforzi.

    -Banditore! Ragazzi!- chiamò Liberty, apparsa l'istante prima nel salotto di casa, trovandolo deserto e perfettamente in ordine. -Ma dove sono finiti?- domandò a voce alta, incamminandosi verso la portafinestra che conduceva al giardino.
    -Oh, bentornata mia Signora!- esclamò l'araldo, voltandosi verso la Dea che si era sporta dalla finestra.
    -Eccoti qua.- replicò lei, uscendo. -Come mai fuori?-
    -I ragazzi sono stati tranquilli tutto il pomeriggio, così ne ho approfittato per dare una sistemata ai fiori.- spiegò lui con un sorriso soddisfatto, ottenendo un cenno d'assenso dalla donna.
    -E ora dove sono?- domandò, cercandoli con lo sguardo.
    -Brad è andato a sdraiarsi accanto allo stagno, visto che non l'ho sentito chiamare per avere la merenda dev'essere ancora lì a dormire, invece Roxas si è sistemato sotto il ciliegio e non s'è più mosso di là.- disse, incamminandosi verso l'altro lato del giardino ora in ombra a causa del calare del sole.
    -Capisco… Roxas come sta?-
    -Pare che stia meglio, si vedeva che era teso nello stare vicino a Brad, ma non ha avuto crisi di panico. Tuttavia…-
    -Mh? Tuttavia?- ripeté, voltando l'angolo della casa.
    -Ecco, guardate voi stessa.- rispose soltanto l'uomo, indicando con un cenno il ragazzo biondo appisolato sotto le fronde del ciliegio.
    -È rimasto con le sembianze lupine.- constatò la Dea, portandosi una mano sotto il mento. -Che sia stata la paura?-
    -Voi dite?-
    -Roxas ha subito un forte shock, non è così impossibile che la paura gli abbia bloccato la metamorfosi.-
    -E durerà per molto? Anche se non ci vedo nulla di male nel fatto che rimanga in forma mannara…-
    La divinità scosse il capo, evidentemente contrariata. -No, deve tornare normale il prima possibile. Forse dal punto di vista fisico non è un problema, ma psicologicamente parlando non gli fa bene per niente. La mente e gli istinti di un tuss mannaro sono molto diversi da quelli dei normali tuss. Guarda Brad, nonostante sia in forma mannara da quando è nato sta avendo problemi con lo sviluppo.- spiegò grave, per poi lasciarsi andare a un lungo sospiro. -Vedremo di risolvere anche questa, per adesso vediamo di svegliarli.-
    -Avete ragione.- disse il Banditore con un sorriso.
    -Ehi, ragazzi! Su, sveglia!- urlò Liberty, avvicinandosi ai due quattordicenni assopiti.
    -Mmh?- mugugnò il moro, agitando le orecchie e sollevando una palpebra per mettere a fuoco la figura della tutrice. -Mamma!- esclamò poi, saltando in piedi e correndo ad abbracciarla.
    -Ti sei appisolato per bene.- rise lei, scompigliandogli le ciocche corvine.
    Mortificato, Brad abbassò le orecchie. -Lo so che non dovrei dormire così tanto di pomeriggio, però… ecco…-
    -Non fa niente tesoro, poi ne riparliamo.- ribatté con dolcezza la Dea, donandogli un sorriso, dopodiché guardò verso l'albero e vide l'altro cucciolo in piedi, fermo come una statua con lo sguardo rivolto a terra. -Roxas?- chiamò, attirando l'attenzione delle iridi celesti. -Non vieni a salutarmi?-
    Il biondo deglutì, arrossendo e vergognandosi per la sua paura immotivata. Era stato accanto al fratello per gran parte della giornata e ora che voleva solo correre tra le braccia della divinità, la sua presenza lo bloccava dal compiere anche un singolo passo.
    -Roxas, guardami.- chiamò ancora, con voce ferma, incatenando gli occhi del giovane ai suoi. -Vieni qui, non aver paura. Se non ti muovi non la potrai mai superare.- chiarì, prima di addolcire lo sguardo e aprire un braccio verso di lui. -Coraggio, vieni.-
    Quello strano blocco scomparve l'istante seguente alle parole della donna, così il tuss mannaro si lanciò letteralmente in quell'invitante abbraccio, accoccolandosi come un pulcino nel nido della sua chioccia. Sorrise nel sentire le carezze della tutrice posarsi sul suo capo e sfiorargli le orecchie lupine con le dita.
    -Anche tu hai dormito tanto, eh?-
    Il ragazzo sentì le guance in fiamme, ancora una volta per un impeto di vergogna, perché quel giorno aveva fatto la figura del vero pigrone. -Mi dispiace… anche per… bè… questo…- balbettò, agitando la lunga coda scura e muovendo la punta delle orecchie.
    -Non dispiacerti, non l'hai di certo fatto apposta.- disse Liberty. -Ora entriamo in casa, voi dovete lavarvi, specialmente tu Brad, e il Banditore deve occuparsi della cena.-
    Tornata in salotto, la divinità si sedette sull'ampio divano, dopodiché spedì il moro a farsi una doccia e disse al biondo di accomodarsi al suo fianco. Il Banditore si congedò con un inchino e si avviò in cucina, canticchiando un motivetto allegro e pensando a tutto andare a cosa preparare quella sera. Una volta seduto, Roxas posò istintivamente il capo sulle gambe della donna, che prese a carezzarlo lentamente e con affetto.
    -Allora, come stai?-
    -Meglio di ieri notte, questo è certo…-
    -Ma?- intuì lei.
    -Ma ho paura…-
    -E di cosa?-
    -Non ne sono sicuro… ma credo di aver paura di stare con Brad… di essere toccato…- spiegò. -E poi non so perché sono rimasto in forma mannara…-
    -Vuoi sentire cosa ne penso io?- intervenne la Dea, attirando lo sguardo del ragazzo che annuì. -Secondo me è proprio la paura ad averti bloccato in questa forma. Ti sei spaventato così tanto che il tuo corpo ha reagito di conseguenza, e per lui la forma mannara è più sicura per te.-
    -Quindi per tornare normale dovrei superare la paura, come ho fatto prima in giardino?-
    -Quello è stato un passo, ora devi fare il successivo. Se hai paura di essere toccato da Brad, allora toccalo tu.-
    Il biondino scattò a sedere. -Cosa?-
    -Devi affrontare la paura, Roxas. Devi sconfiggerla e l'unico modo che hai per farlo è buttarti.- spiegò lei con calma e risolutezza.
    -E se non ci riesco?-
    -Se parti con questi pensieri non andrai da nessuna parte. Devi solo stare tranquillo e affidarti al tuo istinto, ora che hai le sembianze lupine dovrebbe influire molto di più.- rispose. -Mi prometti che ci proverai?-
    -D'accordo, prometto…- mormorò poco convinto il tuss mannaro, prima di ritrovarsi tra le braccia della tutrice.
    -Sono certa che ce la farai, hai tutta la forza necessaria per superare questa paura.-
    Roxas ridacchiò, ricambiando l'abbraccio. -Meno male che almeno tu sei così convinta, mamma.-
    -Non dovrei? Come madre, anche se acquisita, devo sempre avere fiducia nei miei bambini, soprattutto quando loro sono i primi a dubitare di loro stessi.- rispose, sospirando. -Spero soltanto di indicarvi la via giusta e darvi il giusto insegnamento.-
    -Tranquilla mamma, tu sei perfetta.- intervenne Brad, giunto in quel momento, fermo sulla soglia della stanza. -Siamo noi gli stupidi che non sempre ti ascoltano.-
    -Oh, ma che cucciolo lusinghiero.- commentò lei con un sorriso. -Su, Roxas, ora vai tu a darti una ripulita.-
    Il ragazzo annuì e si avviò verso il bagno, incrociando a malapena lo sguardo del fratello, che invece, si diresse verso il divano per affiancare la divinità e godersi una dose di coccole e grattini.
    -Mi sa che ho finito col viziarti, razza di ruffiano.- rise Liberty.
    -Nah! È solo che a me piace ricevere le coccole e a te piace farle.- rispose il moro.
    -Forse è come dici tu…- acconsentì. -Allora, da quello che ho potuto capire sembra che uno dei miei cuccioli stia diventando grande.-
    -Uhm?- fece Brad, guardando a occhi sgranati la tutrice. -Parli di me?-
    -Sei tu quello che si è imposto di dormire per dare al suo fratellino lo spazio e il tempo di cui necessitava, o mi sbaglio?-
    -Bè, sì.- ammise il ragazzo, arrossendo. -Mi sembrava la cosa giusta da fare, anche se la voglia di stargli vicino era davvero forte… Non so davvero come farò stanotte, stavo pensando di andare a dormire fuori…-
    -Adesso stai esagerando. Non è necessario che tu vada fuori.-
    -Cosa posso fare?- domandò lui, impaziente.
    -Allontanandoti non lo aiuterai poi molto. Come hai potuto vedere in giardino, Roxas ha bisogno di affrontare i suoi problemi, quindi lascia che sia lui ad avvicinarsi a te.-
    -Sei sicura? L'ho detto anche al Banditore, voi non avete sentito la paura… il terrore che aveva a starmi vicino. L'ho sentito dal suo odore.-
    -L'hai sentito anche oggi?- indagò lei, ma l'altro scosse la testa.
    -No, non come ieri notte. Molto meno.-
    -Allora devi sperare. Non fargli pressioni, ma non devi tirarti indietro, perché Roxas ha bisogno anche del tuo aiuto.-
    -Ma… come farò con…?-
    -Ritrova lo stesso impegno di oggi e segui i passi di Roxas, non credi che ora sia il tuo turno?-
    Il tuss mannaro abbassò lo sguardo, perdendosi nei suoi pensieri per qualche secondo, dopodiché annuì, mostrando le sue iridi purpuree piene di determinazione. -Hai ragione!-
    -Bravo il mio cucciolo!- esclamò la Dea, dandogli una scrollata alle ciocche scure.

    ***


    Quella sera, dopo aver ricevuto e dato la buona notte, i due ragazzi si avviarono insieme nella loro stanza, accompagnati da un silenzio teso e imbarazzante. Solitamente, invece, facevano un gran chiasso, dando l'ultima scossa di urla all'intera casa, perché impegnati in una gara a chi arrivava primo sotto le coperte, per uscirne l'attimo dopo per infilarsi il pigiama. Il biondo guardava di sfuggita il fratello, che appariva tranquillo e innocuo, nonostante il suo corpo emanasse forte e chiaro l'odore degli ormoni mannari, cosa che normalmente lo spingeva ad abbracciarlo con una certa frequenza. E in effetti, così era, poiché Brad stava lottando con tutto se stesso per trattenersi e non cedere ai suoi istinti, e ovviamente, si stava impegnando al massimo per non mostrare nessuna traccia sul proprio viso di questa battaglia interiore.
    Giunti in camera si cambiarono senza farsi sfuggire un solo fiato, dandosi reciprocamente le spalle, dopodiché si misero a letto, spensero le rispettive lampade e si diedero una buona notte concisa e veloce, come se entrambi volessero dare l'impressione di aver fretta di addormentarsi. Roxas rimase sdraiato supino, guardando il soffitto con una certa ansia, indeciso su cosa fare. Tentare di dormire o provare ad affrontare subito la sua paura, secondo il detto "via il dente, via il dolore"? Inspirò profondamente dal naso per poi voltarsi su un fianco e dare lo sguardo al muro, prima di chiudere gli occhi.
    Dall'altro lato della stanza, Brad era già steso sul fianco, raggomitolato e avvolto nella sua ampia coda lupina, e con le palpebre abbassate a fatica, poiché avendo dormito nel pomeriggio ora si ritrovava in difficoltà ad assopirsi. Si rilassò il più possibile, cercando al contempo di tenere a freno la parte più istintiva del suo essere come aveva fatto per tutto il giorno, e lo fece concentrandosi sul proprio respiro, che divenne placido e profondo. Si ritrovò così concentrato da riuscire a percepire le pulsazioni del cuore, che forte e sano, batteva nel suo petto con ritmo regolare. Era così profondamente immerso in se stesso da non udire più nulla dall'esterno, nessun cigolio o i movimenti del tuss biondo, finché non avvertì un braccio stringersi attorno alla sua vita e un petto appoggiarsi alla schiena.
    Realizzò con un secondo di ritardo che qualcuno era entrato nel suo letto, quindi sgranò gli occhi e si mise seduto, scattando ad accendere l'abatjour che teneva sul comodino. -Roxas? Che… che ci fai qui?- chiese titubante e incredulo, fissando le iridi celesti del fratellino.
    -Scusami… io pensavo che dormissi, non volevo disturbarti…- rispose lui, abbassando lo sguardo e le orecchie.
    Il moro deglutì, placando a fatica l'istinto. -Nessun… disturbo, solo non capisco…-
    -Non voglio più avere paura.- buttò all'improvviso l'altro. -Da ieri notte ho paura a starti vicino e non voglio più!- esclamò, rialzando il viso fermo in un'espressione determinata, prima di arrossire leggermente. -Ti voglio bene e non mi va che uno stupido incubo ci separi…- confessò con timidezza e le orecchie in movimento. -Posso… stare qui con te?- chiese, incatenando gli occhi purpurei del fratello ai propri.
    -Roxy, ma… tu lo sai che io…- asserì Brad, prendendo un lungo respiro col naso e sentendo un odore diverso proveniente dal corpo del biondo, che annuì alle sue parole.
    -Lo so, e ora lo capisco. Sono stato in forma mannara per tutto il giorno e ho sentito quanto fosse forte il tuo istinto… Ora lo sento anch'io…- spiegò convinto, sporgendosi verso l'altro, mentre la sua mano destra andava a spegnere la luce.
    Le tenebre calarono di nuovo all'interno della stanza, avvolgendola in una sorta di guscio caldo e protettivo, in cui le iridi dei due ragazzi brillavano come stelle nascoste da una nube fumosa e leggera.
    Roxas si avvicinò maggiormente al fratello e prese posto tra le sue gambe divaricate, posandogli una mano su un ginocchio e l'altra sulla spalla, mentre spingeva il viso verso il collo per strofinarvi il naso. Brad rimase immobile, seguendo le mosse dell'altro con lo sguardo e trattenendosi dal fare mosse avventate. Gli appariva strano vedere il fratellino comportarsi in maniera così estroversa e provocante, lui che era di carattere quieto e pacato, come per non farsi notare troppo, e quasi sorrise nel vedere quali effetti causavano gli ormoni mannari, a cui normalmente sembrava immune o estraneo. Rabbrividì nel sentire le labbra del biondo sulla pelle del collo, finché non salirono sulla mascella e alla sua bocca, dove lasciarono un casto e invitante contatto, prima di spostarsi sull'orecchio per sussurrargli parole rese roche dall'istinto.
    -Aiutami, Brad. Aiutami a superare la paura.-
    E il tuss mannaro non poté fare altro che annuire a quella richiesta sotto forma di ordine, smettendo di trattenersi e abbracciando delicatamente Roxas, per poi sdraiarsi e portarlo su di sé.

    Ad entrambi sembrò naturale spogliarsi ed esplorare il corpo altrui con le dita artigliate e la bocca, lasciando qui e là lappate e piccoli morsi, mentre le loro code si attorcigliavano, stringendosi in un abbraccio indissolubile. Avevano una terribile voglia di ululare, di rendere partecipe chiunque di quella loro ritrovata vicinanza, ma sapevano di dover fare silenzio, di mantenere il segreto. Un segreto che sarebbe stato loro e di nessun altro, poiché sicuramente non sarebbero stati capiti.
    Le mani corsero con desiderio su schiena, gambe, braccia e intimità, provocando sensazioni che mai avevano avvertito. La stanza si riempì di sussurri a mezza voce, piccoli sospiri e sollievo, perché finalmente tutti e due avevano superato i loro ostacoli e soprattutto senza fare del male all'altro. Perché per entrambi nulla era più importante della rispettiva felicità.

    ***


    La notte passò tranquilla, lasciando lentamente il posto al nuovo giorno, che si prospettava sereno come il precedente.
    L'araldo e la divinità si svegliarono per primi come di consueto, animando la cucina con i loro discorsi a mezza voce e con gli odori di caffè, latte e zucchero. A tutto questo si aggiungeva il lieve fruscio del quotidiano sfogliato dalla donna, "Le ultime dall'Empireo", che di tanto in tanto commentava questo o quell'altro articolo con più o meno enfasi, facendo comunque attenzione a mantenere un tono basso, perché per i suoi bambini era ancora presto per destarsi. Tuttavia, fu proprio la coppia di tuss mannari a dare la sveglia alla stanza, dichiarando un buongiorno a piena voce e facendo sobbalzare i due adulti per la sorpresa e lo stupore.
    -Buongiorno a voi…- rispose il Banditore, deglutendo per rimandare il cuore al proprio posto.
    -Come siete pimpanti stamattina… oltre che mattinieri…- commentò la Dea con un sopracciglio inarcato. -Successo qualcosa?-
    -Proprio nulla mamma.- dichiarò Brad, stampandole un bacio sulla guancia sinistra, mentre l'altro faceva altrettanto con la destra. -Ieri abbiamo dormito nel pomeriggio, quindi ci siamo semplicemente svegliati prima.-
    -Mi ha tolto le parole di bocca.- buttò il biondino, prima di sedersi a tavola imitato dal fratello.
    -Mmh… e tu? Come stai oggi?- indagò lei, vedendo che non era più in forma mannara.
    -Mai stato meglio, mamma. Davvero.- spiegò Roxas, sorridendo.
    -Risolto tutto?-
    -Ogni cosa!- esclamò il moro, gettandosi sulla sua fetta di pane coperta di marmellata.
    -Con "ogni cosa", intendi anche il problema…?- chiese Liberty, sgranando gli occhi per l'incredulità.
    -Assolutamente sì!-
    -E come accidenti avete fatto, si può sapere?-
    -Bè, ecco…- iniziò il biondo, interrompendosi quando notò qualcosa sul pavimento. -Mamma c'è qualcosa sotto la tua sedia, forse è caduta dal giornale…- disse, piegandosi e recuperando l'oggetto incriminato: una piccola busta da lettera chiusa con un sigillo in ceralacca.
    -Fammi vedere.- fece lei, prendendo la busta. -Prima non l'ho vista, chissà di chi- Oh per me stessa…- commentò, quando vide il sigillo.
    -Chi la manda?- domandò il Banditore, incuriosito dal tono della divinità, che nel frattempo aveva preso a leggere la missiva con una certa urgenza.
    -La mia amica Soruccio, e sarei proprio curiosa di sapere perché mi chiede il permesso di entrare in casa nostra per fare delle "ricerche". La Dea dello Yaoi non è solita fare simili richieste a vuoto.- spiegò, spostando lo sguardo sui suoi adorati cuccioli, che si erano fatti rossi come pomodori. -Voi due non avete nulla da dirmi?-
    -Mh…- prese fiato il moro. -Sai mamma, la conosci la storia-
    -Domanda retorica, Brad.- lo frenò, prima di lasciarsi andare a un lungo sospiro.
    Schioccò le dita, facendo comparire della carta da lettera e busta coordinata, insieme a una candela e a un sigillo. Mosse la mano destra e sul foglio comparvero alcune brevi frasi, dopodiché imbustò il tutto e chiuse con l'ausilio della cera. Un altro schiocco di dita e la lettera svanì per giungere al destinatario.
    -Cosa le hai scritto?- chiese Roxas, addentando con nervosismo la sua brioches.
    -Qualcosa che purtroppo non le piacerà.- disse esaustiva, sorseggiando il suo tè. -Sarà bene rivedere gli impianti anti-divinità, Banditore per favore, occupatene in giornata con la massima urgenza.-
    -Come ordinate, mia Signora.- rispose l'araldo, inchinandosi.

    ***


    -Oh! Ecco la risposta di Lib!- esclamò contenta Soruccio, afferrando di tutta fretta la busta e strappando il sigillo.
    La sua gioia, però, si tramutò in pochi istanti in disperazione pura.
    -Cosa?! Lib, ma perché?!- urlò, mettendosi le mani nei capelli. -Non solo mi proibisce di mettere piede persino in giardino ma minaccia di invadermi il Duomo con immagini TaKari se provo solamente a spiare i suoi tuss mannari!- gemette, buttando la lettera lontano da sé, come se scottasse. -Lib sei tremenda, spero che tu lo sappia!- aggiunse, inarcando un sopracciglio quando si vide comparire davanti un biglietto piegato a metà.
    Incuriosita, lo acchiappò e lo aprì.

    "Ps: Lo so, sono tremenda quando mi ci metto. Ci sentiamo presto cara <3"

    Un lieve tic nervoso all'occhio destro precedette un urlo disperato di stadio apocalittico, che fece tremare l'intero Duomo e i mondi delle categorie "vicine".

    ***


    -Mh?- fece l'uomo, sollevando lo sguardo dal suo tablet. -Sidious! È partito un terremoto senza il mio consenso?!-
    -Nessun terremoto, Maestro.- disse il Sith, entrando nell'ufficio. -Pare che la divina Soruccio si stia disperando per qualcosa…-
    -Oh, allora va tutto bene, se la senti dille pure di continuare, questi terremoti sono musica per i miei poteri distruttivi.- replicò darkroxas92, tornando alle sue faccende e annuendo compiaciuto all'ennesima scossa. -Dovrò chiederle se le interessano i diritti di copyright per questi terremoti.-

    ***


    -Che succede?!- si allarmò Roxas, reggendo la propria tazza per evitare che si rovesciasse.
    -Credo che Soruccio abbia letto il mio Post Scriptum.- rispose candidamente Liberty. -Le passerà.- proseguì, tornando a leggere il giornale come se nulla fosse accaduto.





    Eccola qua xD Spero che vi sia piaciuta! Alla prossima!
    See ya!

    Edited by Liberty89 - 5/1/2015, 10:39
     
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0 replies since 7/3/2013, 11:33   37 views
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