Med Naitmer of Lov

Loonyverso - Comico/Erotico - Rosso - One-Shot, Yaoi, Lemon

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    Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

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    Titolo: Med Naitmer of Lov
    Autore: Liberty89/Fly89
    Genere: Erotico, Comico, Demenziale
    Rating: Rosso
    Fandom: Loonyverso
    Personaggi: Ottoperotto, Loony, Soruccio, Sigmund Freud, Voce fuori campo
    Paring: LoonyxOtto
    Avvertimenti: Yaoi, Lemon, One-shot
    Note dell’autrice: Pinpon pinpon, eccomi qua di nuovo con una yaoi! Siete contenti? =D *il pubblico svanisce* Eh, ma come siete suscettibili ù.ù Questa volta, lo ammetto, ci ho dato molto dentro con la fantasia, però... dovevo scriverla! È un sogno proibito che si realizza *ç*
    Passiamo alle premesse per capire il perché questa fic è stata inserita in questa categoria. Ottoperotto è uno scrittore di fanfiction e mi ha dato il permesso di usare i suoi personaggi, che abitano, vivono, fanno casino e quant'altro nel Mondo che Non Esiste, ecco perché questa fic sta contaminando questo fandom (con la specifica del Loonyverso) ù.ù Ora, vi presenterò rapidamente i soggetti che vedrete qui dentro: Ottoperotto (alter ego del sopracitato autore) è il miglior detective che il Mondo che Non Esiste abbia mai visto, nativo del suo adoratissimo Canton Ticino; Loony è un'Emanazione dell'Autore con le sembianze di Ottoperotto, fatta eccezione per i capelli alla rinfusa, il suo vestirsi sempre di bianco, e la sua incostanza caratteriale tant'è che normalmente basta schioccare le dita per fargli cambiare personalità; Soruccio è un'autrice di EFP e nelle fanfiction di Ottoperotto è la Dea dello Yaoi; Sigmund Freud (sì lui, il padre della psinacalisi) e Voce fuori campo (donna incorporea, ma non per questo non visibile) sono gli assistenti del detective.
    Ma non cianciamo oltre... ah no, devo dirvi del titolo ù.ù Inizialmente doveva essere "Mad Nightmare of Love", poi mi è stato detto di farlo "alla Loony" quindi è la stessa cosa, solo scritto come si legge ù.ù *inserire definizione di inglese maccheronico* Quindi, buona lettura na no da!!!




    Med Naitmer of Lov



    Dopo un'intensa giornata di lavoro, cosa poteva esserci di meglio di una doccia calda e un letto in cui riposare?
    Nulla, probabilmente, ma il suo intento era andato totalmente a ramengo con l'improvvisa comparsa della sua folle controparte nella sua stanza. Era solamente riuscito a pronunciare il suo nome, con voce stupita e infastidita per l'intrusione, e altro non era stato in grado di formulare, a causa della sorpresa che l'aveva immobilizzato sul posto, l'attimo stesso in cui Loony lo spingeva contro il muro per baciarlo.
    Era rimasto spiazzato al punto che non reagì in alcun modo. Subì quel contatto violento e passionale, assecondandolo inconsciamente, perché ci volle poco alla sua nemesi per violare le sue labbra e legare le loro lingue in un continuo intrecciarsi. Si risvegliò dalla sua momentanea trance solo quando avvertì la consistenza del materasso sotto la schiena nuda, quindi cercò di allontanare l'altro da sé, spingendolo con le mani. Dopo qualche secondo, l'aria iniziò a mancare a entrambi, perciò il suo pazzo gemello fu costretto a farsi indietro di una spanna.
    -Loony!- urlò pieno d'ira. -Per tutti i crisantemi! Cosa ti passa per la testa?!-
    -Non è evidente, Ottoperotto?- replicò il folle, accarezzandogli il petto e i fianchi.
    Lì, il detective si ricordò che aveva addosso solo un misero asciugamano legato in vita. Deglutì.
    -Fin troppo…-
    -Queste domande retoriche, sempre a disturbare.- costatò Loony, posando le dita sul nodo con il chiaro intento di scioglierlo.
    Arrossendo fino alla punta delle orecchie, il ticinese mise una mano su quella dell'altro per impedirglielo.
    -Non provarci neanche! Vorrei sapere come hai fatto a finire su una simile personalità!- sbottò poi, schioccando le dita per cambiare il carattere dell'Emanazione, tuttavia l'unica cosa che ottenne fu una risata divertita. -Non…-
    -Personalità? E se questo che vedi fosse il vero Loony?- disse lui, avvicinando le labbra all'orecchio dell'altro. -Non sarebbe tanto strano, dopotutto tu ed io siamo la stessa persona.- aggiunse, leccandogli il padiglione e provocandogli un brivido lungo la schiena.
    La conseguenza fu che il detective si distrasse, allentando la presa sulla mano del folle, che proseguì ciò che aveva interrotto e slegò l'asciugamano per poi sfilarlo come se fosse fatto di seta e gettarlo alle sue spalle. Con quel poco di lucidità che gli era rimasta, ma che stava tranquillamente tagliando la corda a causa dei baci e dei morsi che il suo alter ego aveva ripreso a posargli sul collo, Ottoperotto si chiese per quale misterioso motivo non avesse ancora usato i suoi poteri di Incarnato per liberarsi del suo carceriere. A quel punto, cercò di concentrarsi per richiamare anche solo una goccia di energia divina, ma un ennesimo morso sommato a una stretta inaspettata alla sua intimità lo mandarono definitivamente in black out.
    Gemette, serrando le palpebre per la forte e improvvisa scossa di piacere che lo attraversò e che cresceva sempre di più a ogni nuovo tocco di quella mano stranamente esperta. La sua mente poteva pensare qualsiasi cosa, però il suo corpo stava chiaramente dicendo e facendo tutt'altro.
    Un'altra risatina del suo gemello lo ridestò e sgranò gli occhi, mentre il viso andava in fiamme, quando lo vide privo dei vestiti che fino a un attimo prima indossava.
    -Qualcuno qui è così impaziente da bruciare le tappe…- ghignò Loony, sistemandosi meglio tra le gambe divaricate del ticinese, scatenando in entrambi un tumulto di calore e piacere.
    -Cosa…? Io non ho…-
    -Oh sì, invece. Hai usato i tuoi poteri per togliermi i vestiti… dovevano darti un gran fastidio.- dedusse l'Emanazione, posandogli un bacio sulle labbra. -Mi farò perdonare.- dichiarò, prima di invadere nuovamente la sua bocca e riprendere il movimento della propria mano, mentre con l'altra gli accarezzava un fianco, facendogli sollevare e piegare la gamba di riflesso.
    Ottoperotto artigliò le coperte con le dita, aggrappandosi come se avesse timore di cadere, e inarcò la schiena quando fu travolto da un'altra ondata di scosse e brividi, mentre avvertiva una pressione crescente al basso ventre. Il suo amante, perché di tale ormai si trattava, capì al volo il suo bisogno e malignamente si fermò, interrompendo anche il bacio selvaggio in cui l'aveva trascinato e sollevandosi per mettersi in ginocchio davanti a lui. Dopo essersi assicurato l'attenzione di due dardeggianti iridi color ametista, Loony sorrise iniziando a leccarsi la mano destra, un dito alla volta, con una lentezza esasperante. Il detective avrebbe potuto approfittare di quell'attimo per riacquistare lucidità e difendersi da quelle attenzioni, tuttavia il suo cervello si rifiutò di collaborare, perché affascinato dal sensuale movimento della lingua sulle dita, che le accarezzava e le bagnava sfiorandole appena. Ne rimase ipnotizzato e rapidamente l'ira lasciò i suoi occhi, insieme all'ametista che li aveva tinti, per far spazio alla libidine e al desiderio, che crebbero quando lo sguardo scese a rimirare quel corpo perfetto, identico all'originale.
    Terminata l'operazione, Loony avvicinò l'indice all'apertura dell'altro e lo violò, facendolo sussultare per l'intrusione evidentemente fastidiosa. Mosse con attenzione la falange, aggiungendone un'altra poco dopo. Ripeté l'operazione ancora una volta e quando vide Ottoperotto spingersi istintivamente verso la base delle tre dita, ghignò soddisfatto e le tolse per poterle sostituire con la sua virilità. Si fece avanti piano, senza fretta, portandosi le gambe dell'amante intorno alla propria vita, a cui si aggrapparono immediatamente.
    Il Dio ansimò e gemette, prima di prendere il labbro inferiore tra i denti per soffocare le urla di dolore che avrebbe altrimenti liberato. Tuttavia, poco dopo si ritrovò a sospirare, boccheggiante, perché il folle aveva ripreso ad accarezzarlo, per distrarlo dall'intrusione di portata diversa rispetto alla precedente. E per questo, quasi non si rese conto che Loony aveva cominciato a muoversi seguendo il ritmo della propria mano. Inizialmente lento e con il solo scopo di abituare entrambi alla situazione, il movimento prese a essere sempre più veloce ed esigente, accompagnato dai respiri accelerati dei due amanti, così simili eppure allo stesso tempo così diversi tra loro. Ottoperotto urlò di sorpresa quando a un tratto, il suo gemello gli morse forte il collo per poi leccarlo e succhiarlo con urgenza, come un affamato di fronte ad un osso da spolpare.
    Il detective gemette di desiderio allacciando le braccia attorno alle spalle della sua nemesi, stringendosi ancora di più a lui, mentre sentiva di trovarsi ad un passo dall'apice di quel piacere intenso e proibito, che mai avrebbe immaginato di assaporare. L'Emanazione non era da meno e aumentò la forza delle spinte, finché non rilasciò il proprio seme in un getto rovente, insieme ad un roco gemito di soddisfazione. Di riflesso aumentò la stretta della propria mano, velocizzandone il ritmo e permettendo al ticinese di liberarsi tra i loro ventri accaldati. Dopodiché si accasciò su di lui, donandogli un leggero bacio sulla spalla nuda.
    Urlato il nome dell'Emanazione, Ottoperotto si ritrovò ansante, schiacciato dal peso dell'altro, ma senza la minima intenzione di lasciarlo andare.
    Prese profondi respiri, mentre il cervello tornava lentamente a carburare: cosa aveva fatto? Ma soprattutto, perché aveva assecondato quello che, senza ombra di dubbio, era il desiderio di un soggetto normalmente instabile e psicopatico? Tuttavia, pensandoci, si domandò cosa poteva esserci di tanto sbagliato in quei gesti che apparivano come una bizzarra forma d'amore verso se stessi. C'era poi da aggiungere che, alla fine, gli era piaciuto. A mente fredda probabilmente l'avrebbe negato, per timidezza e un certo quantitativo di pudore ma ora, nella piena stanchezza post-amplesso, poteva solo ammetterlo.
    Fu in quei momenti che sentì dei singhiozzi trattenuti e un versetto di cui, con orrore, riconobbe il timbro vocale.
    Si voltò verso il bordo del letto, trovando il viso della Dea dello Yaoi in lacrime stile rubinetto, degne di un manga dai disegni in versione chibi.
    -No… Me lo sono perso…- mugugnò Soruccio, tirando su col naso.
    Ottoperotto esplose in un grido di puro terrore.

    .:[ ------- ]:.


    -Otto! Otto svegliati!-
    Prendendo quanta più aria possibile, il detective aprì gli occhi e si guardò attorno spaesato e confuso, ancora invaso dal panico. Al suo fianco trovò i suoi assistenti preoccupati come non mai e vederli, nonostante i loro sguardi colmi d'ansia, sembrò calmare leggermente il battito frenetico del suo cuore. Riprese a guardarsi in giro con iridi spiritate e tremanti, capendo di trovarsi nella sua stanza, sotto le coperte del suo letto.
    -…cos'è successo?- domandò con voce roca.
    Sigmund allungò un braccio e raccolse il panno ormai asciutto dalla sua fronte per bagnarlo ancora. -Ti abbiamo trovato ieri sera sul letto che deliravi.- spiegò l'uomo. -Mi sa che sei rimasto troppo tempo sotto l'acqua, poi hai aspettato troppo a rivestirti e ti è venuto un accidente.-
    -…ero…- deglutì. -…ero vestito…?-
    Voce fuori campo lo guardò stralunata. -Ma che domande fai? Avevi il pigiama, o meglio i pantaloni, la parte sopra probabilmente te la stavi infilando quando sei svenuto.-
    Il ticinese mollò un enorme sospiro di sollievo. -Allora… era un sogno… anzi, un incubo.- si corresse, rabbrividendo.
    A quelle parole lo psicanalista drizzò le orecchie e si fece attento. -Cos'hai sognato di così terribile? A dir la verità, siamo corsi qui perché ti abbiamo sentito urlare. Sembrava ti stessero torturando.-
    Si pentì immediatamente di aver detto quelle parole, quando vide il suo capo sbiancare e prenderlo per le spalle.
    -Psicanalizzami!- ordinò disperato. -Ti pagherò le sedute, tutte quelle che servono, ma psicanalizzami!-
    In quel preciso momento la porta della stanza si spalancò.
    -Non preoccuparti Ottoperotto, io, il dottor Loony Freud, scaverò nel tuo subconscio e scoprirò cosa ti affligge!- esclamò fiero, il folle gemello del ticinese, evidentemente sintonizzato sulla personalità psicanalista.
    -Ma per favore…- commentò Voce, schioccando le dita.
    -Ottoperotto!- urlò Loony, correndogli accanto. -Che ti è successo? Stai male? Vuoi qualcosa? Posso aiutarti? Vuoi un abbraccio? O preferisci un bacino?- domandò a raffica, prima di protendersi verso la sua controparte con le labbra esposte.
    Il detective si ridusse a un inquietante color cadavere, prima di mettersi a urlare come un pazzo e saltare in braccio allo psichiatra.
    -Tenetelo lontano da me!-
    -Capo… non per dire… ma pesi…- borbottò Sigmund.
    -E perché hai paura di Loony? Che ti ha fatto?- chiese Voce fuori campo, inarcando un sopracciglio. -Manco ti avesse costretto a far chissà cosa…-
    Quando Ottoperotto schizzò fuori dalla stanza, gridando aiuto con le braccia per aria, i due assistenti capirono che qualcosa non andava. O comunque, più del solito visto che, da loro, le cose nella norma "non andavano".
    -Credo proprio che avrò parecchio lavoro da fare.- dedusse il dottor Freud.
    -Ma che ho fatto?- disse invece, l'Emanazione della Non Esistenza, piangendo sulla spalla di Voce, che tentava di consolarlo.

    *Nell'armadio*

    -Sniff… me lo sono perso…- si disperò la Dea dello Yaoi, con un braccio sugli occhi.





    *parte musichetta* I sogni son desideri...
    Temo d'aver detto anche troppo ù.ù Spero che la fic vi sia piaciuta!!! Bye!! *sparisce in una nuvola di fumo like a ninja*


    Edited by Liberty89 - 5/1/2015, 14:45
     
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