Harry Potter e la magia di Fairy Tail

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    暗いロクサス92

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    Titolo: Harry Potter e la magia di Fairy Tail
    Autore: darkroxas92
    Genere: Avventura, Fantasy, Generale
    Rating: Giallo
    Fandom: Harry Potter / Fairy Tail
    Personaggi: Harry Potter, Natsu Dragonil, Gray Fullbuster, Erza Scarlet, Lucy Heartfilia, Hermione Granger, Ron Weasley
    Avvertimenti: Spoiler!, Crossover, OOC, What if?
    Note dell'autore:

    Ed eccomi qui con una nuova fiction!

    cover



    Indice capitoli:


    Fairy Tail e Hogwarts
    Capitolo 01: Il bambino che è sopravvissuto: Majutsu di Fairy Tail
    Capitolo 02: Arrivo nel mondo magico! Diagon Alley!
    Capitolo 03: Il binario nove e tre quarti. L’Espresso per Hogwarts
    Capitolo 04: Il Cappello Parlante! Lo Smistamento
    Capitolo 05: L’inizio delle lezioni! Il Quidditch!
    Capitolo 06: Il duello magico! Incontro con il proprio sogno?
    Capitolo 07: Halloween
    Capitolo 08: La prima partita di Quidditch!
    Scontro con Phantom Lord
    Capitolo 09: Natale in trasferta! Fairy Tail sotto attacco?
    Capitolo 10: La verità su Lucy. La battaglia di Fairy Tail!
    Capitolo 11: La battaglia contro gli Element Four!
    Capitolo 12: Lo scontro finale contro Phantom Lord! Lucy Heartphilia
    La pietra filosofale
    Capitolo 13: Intrusione e rapimento? Nicolas Flamel
    Capitolo 14: La riunione di Fairy Tail! Il drago!
    Capitolo 15: La Foresta Proibita
    Capitolo 16: Le sfide della botola!
    Capitolo 17: Le sfide della botola!
    Leon e Deliora
    Capitolo 18: Missione di classe S?
    Capitolo 19: L'isola dei demoni: Deliora
    Capitolo 20: Leon e Klaun! Il passato di Gray
    Capitolo 21: Magia pura! Gli alleati di Leon all’attacco!
    Capitolo 22: Lucy e Fred all’attacco! La decisione di Erza
    Capitolo 23: Fairy Tail in azione! Ur
    Capitolo 24: Scontro finale tra i discepoli di Ur! Lost Magic
    Capitolo 25: Il destino di Deliora: l’ultima magia di Ur
    La camera dei segreti
    Capitolo 26: La Tana!
    Capitolo 27: La rivalsa di Happy! Gilderoy Allock
    Capitolo 28: Viaggi, smistamento e platani
    Capitolo 29: La Strillettera e l’inizio delle lezioni
    Capitolo 30: Sogni, voci e sostituzioni
    Capitolo 31: Il segreto di Hogwarts viene riaperto!
    Capitolo 32: Bolidi impazziti, illusioni e maldestri tentativi di salvataggio
    Capitolo 33: Il Club dei Duellanti e l’inizio del complotto
    Un Natale imprevedibile
    Capitolo 34: Una misteriosa ragazza
    Capitolo 35: Magia sconosciuta? Scontro natalizio al Lago nero!
    Capitolo 36: Colpi di scena nella Sala Grande!
    Tom Orvoloson Riddle
    Capitolo 37: Un San Valentino… movimentato!
    Capitolo 38: Il suggerimento di Hagrid
    Capitolo 39: Rapimento!
    Capitolo 40: Tom Orvoloson Riddle
    Capitolo 41: Il nuovo incarico di Dobby! Ritorno a Fiore!
    La torre del Paradiso
    Capitolo 42: Casino al casinò! Giochiamoci… la vita
    Capitolo 43: Il Sistema-R! Attivare l’Eterion?
    Capitolo 44: Il peso della libertà
    Capitolo 45: Il gioco del Paradiso
    Capitolo 46: Scontro con Trinity Raven – Prima parte
    Capitolo 47: Scontro con Trinity Raven – Seconda parte
    Capitolo 48: Eterion: attivazione!
    Capitolo 49: Impedire l'attivazione del Sistema-R a tutti i costi!
    Capitolo 50: Verso un nuovo viaggio
    Il prigioniero di Azkaban
    Capitolo 51: Ritorno a Privet Drive
    Capitolo 52: Le guardie di Azkaban
    Capitolo 53: Divinazione
    Capitolo 54: Affrontare la propria paura
    Capitolo 55: Visione, attacco e sogno
    Capitolo 56: Pericoli
    Capitolo 57: Una scoperta scioccante
    Tempo di Andata e Ritorno e Di Incontri nella Storia
    Capitolo 58: L'uomo pazzo con una cabina
    Capitolo 59: Caos
    Capitolo 60: Custodi
    Capitolo 61: Equilibrio
    Capitolo 62: Hakai
    Capitolo 63: Fiamme, lettera e riunione
    I quattro malandrini
    Capitolo 64: L'errore di Melody
    Capitolo 65: Incontro, partita e profezia
    Capitolo 66: Sirius Black
    Capitolo 67: Furia, segreti e decisione di Majutsu
    Capitolo 68: Passaggio della chiave e partenze
    Saga numero 12 (Il nome sarà disponibile a fine saga)
    Capitolo 69: This is Battle Time!

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    E per la prima volta, mi lancio in un crossover "fisso" XD.
    Vi presento il primo crossover italiano (almeno, non mi sembra di averne visti altri XD) tra Harry Potter e Fairy Tail!
    Prima di lasciarvi alla lettura, devo giusto dirvi un paio di cose:
    La prima è che, per comodità, i personaggi di Fairy Tail hanno undici anni, sebbene mantengano stesse caratteristiche e capacità dei loro corrispettivi originali del manga. Inoltre fingerò che parlino tutti la stessa lingua.
    Poi ringrazio infinitamente Fly89 per avermi fatto da beta reader anche per questa fan fiction, oltre ad avermi aiutato a deciderne il titolo XD.
    E ora… buona lettura a tutti!





    Capitolo 01: Il bambino che è sopravvissuto: Majutsu di Fairy Tail - Torna all'indice dei capitoli

    Master Makarov stava guardando incredulo il centro della sua gilda, come tutti i membri presenti in quel momento.
    Pure Natsu e Gray, che come loro solito si stavano picchiando, si erano fermati.
    Il motivo di questo stupore generale era dovuto a un bambino di circa otto anni, che si stava guardando intorno incuriosito.
    La cosa che saltava subito all'occhio erano i suoi capelli neri come la pece, i quali sembrano rifiutarsi di stare in ordine, e i suoi vestiti, che sembravano decisamente larghi per lui. Infine, c'erano i suoi occhi, che erano di un verde smeraldo, in quel momento celati da uno sguardo timoroso.
    Ma il fatto che aveva sorpreso tutti i presenti era che quel bambino era apparso dal nulla, di punto in bianco.
    "Master…" fece una bambina dai capelli bianchi, girandosi verso l'anziano capo in attesa di sapere che cosa fare.
    "D-Dove sono?" mormorò il bambino, continuando ad osservare i maghi che lo circondavano.
    Makarov si alzò in piedi e scese dal tavolo, dirigendosi verso il bambino.
    "Ciao!" lo salutò sorridendo e alzando la mano. "Ti trovi nella sede di Fairy Tail. Io sono Makarov, il Master. E tu come ti chiami?"
    Solo in quel momento il vecchio Master si accorse di una cicatrice a forma di fulmine sulla fronte del bambino, parzialmente nascosta dai capelli.
    "I-Io mi chiamo Harry… Harry Potter…" rispose il bambino. "Ma che cos'è Fairy Tail?"
    "Fairy Tail è una gilda di maghi." Rispose Makarov, sorridendo quando vide il bambino spalancare gli occhi per la sorpresa.
    "Maghi?" ripeté. "Ma lo zio mi ha sempre detto che la magia non esiste…"
    Sentendo ciò, molti dei presenti lo guardarono con curiosità.
    "E chi è questo tuo zio?" intervenne Natsu. "Deve avere un bel paio di fette di salame sugli occhi, visto che qui a Fiore tutti sanno della magia e convivono con essa!"
    "Fiore? Stai dicendo che non siamo più a Little Whinging?" domandò il bambino. "Non ho mai sentito nominare questo posto."
    Il vecchio mago si portò una mano sotto in mento per riflettere.
    "Harry, credo che tu abbia involontariamente usato la magia per apparire qui." Disse infine.
    "Io avrei usato la magia?" ripeté il bambino. "Ma è impossibile. E se gli zii lo vengono a sapere, non mi faranno più uscire dal sottoscala…"
    Udendo ciò, il Master spalancò gli occhi incredulo, come molti altri.
    "Aspetta, temo di non aver capito bene… Cos'è che fanno i tuoi zii?"
    "Ogni volta che combino qualche guaio o dico qualcosa che a loro non va bene, mi chiudono a chiave nella mia stanza, ovvero il sottoscala." Rispose Harry.
    "E i tuoi genitori non dicono nulla?" fece Gray.
    "Sono morti quando avevo un anno. E gli unici parenti che mi sono rimasti sono loro, sebbene mi odino."
    Makarov spezzò in due il suo bastone per la rabbia.
    "Non ho idea di come funzioni da te, ma non posso accettare che qualcuno maltratti in questo modo un bambino, qualunque cosa abbia fatto!" tuonò furioso.
    "Master." Intervenne Mira. "Non possiamo attaccare così qualcuno senza l'autorizzazione del Concilio. Inoltre, pare che Harry venga da un posto molto lontano da Fiore."
    Makarov sembrò calmarsi a quelle parole.
    "Hai ragione…" ammise, per poi guardare di nuovo il bambino. "Harry, senti, ti piacerebbe diventare un mago?" gli chiese sorridendo.
    Il bambino spalancò gli occhi.
    "D-Davvero posso diventarlo?"
    "Beh, per apparire dal nulla in quel modo, devi per forza avere un potenziale magico. Noi possiamo aiutarti a risvegliarlo. Sempre che tu non voglia tornare dai tuoi zii."
    Harry abbassò lo sguardo.
    "Sono sicuro che in questo momento stanno festeggiando il fatto che sono sparito. E almeno qui sembra che non verrò preso a pugni da Dudley… Davvero posso rimanere qui senza problemi?"
    Makarov spalancò gli occhi.
    "Certo che puoi! Fairy Tail sarà la tua famiglia!" esclamò il Master, mentre anche tutti gli altri membri esultavano felici.
    Gli occhi di Harry brillarono.
    "
    Famiglia…" ripeté, guardando tutti i maghi, per poi sorridere anche lui.

    Era passata una settimana da quando la signora Figg li aveva avvisati che Harry Potter era scomparso nel nulla, senza lasciare tracce, e da allora Silente aveva usato tutti i mezzi a sua disposizione per ritrovarlo.
    L'Ordine della Fenice, assieme a tutto il corpo docente di Hogwarts e a un discreto numero di maghi del Ministero della Magia avevano cominciato a cercarlo in tutta l'Inghilterra, senza ottenere risultati o notizie.
    "Severus…" fece l'anziano mago, guardando preoccupato l'uomo di fronte a lui. "Hai sentito i Dursley?"
    "Sì." Rispose il professore di pozioni, non potendo evitare di storcere il naso al ricordo. "Sono ricorso al Veritaserum per sicurezza, ma nemmeno loro hanno idea di dove possa essere andato. Hanno ammesso che lo avevano rimproverato poco prima perché, a detta loro, aveva cercato di picchiare loro figlio, sebbene secondo la signora Figg è successo esattamente il contrario."
    "Capisco… Harry deve aver avuto un attacco di magia incontrollata, e probabilmente si è smaterializzato lontano da Privet Drive. E questo non è un bene."
    "Se qualche seguace del signore oscuro dovesse venirlo a sapere, sarebbe in pericolo."
    "La cosa che mi preoccupa è che nemmeno il Ministero è riuscito a trovarlo tramite la traccia. E questo mi preoccupa molto, Severus."
    "Stiamo tenendo sotto controllo anche i media babbani nella speranza che lo abbia trovato qualcuno di loro. Inoltre, abbiamo contattato anche gli altri paesi, cominciando una ricerca in tutto il pianeta. Lo troveremo sicuramente."
    "Lo spero… Purtroppo io non posso allontanarmi da Hogwarts per troppo tempo, come nemmeno voi insegnanti. Non possiamo far sapere al resto della comunità magica che il loro eroe è scomparso nel nulla."
    "Allora che cosa possiamo fare?"
    Silente si alzò dalla sua poltrona, dirigendosi verso il trespolo dove una fenice stava riposando.
    "Manderò Fanny a cercarlo. Grazie ai suoi poteri, dovrebbe riuscire a rintracciarlo. E non appena lo avrà trovato me lo farà sapere. Sperando che non sia troppo tardi." Spiegò, mentre l'uccello magico si svegliava, pronto a obbedire alla richiesta del suo padrone.

    Erano passati ormai tre anni da quando Harry Potter era apparso a Fairy Tail, diventando un suo membro.
    Da quel momento, Makarov lo aveva addestrato all'uso della magia, scoprendo con stupore che non era legato a un tipo di magia specifica, come per la maggior parte dei maghi, ma era in grado di usare la propria magia in innumerevoli modi diversi.
    Questa sua capacità inizialmente procurò non pochi problemi al giovane mago, dato che non c'era nessuno in tutta Fiore ad avere una magia simile alla sua.
    Makarov lo aiutò a trovare un metodo per riuscire ad usarla, e dopo un anno di tentativi, finalmente Harry comprese come usarla.
    Con grande sorpresa degli altri membri di Fairy Tail, cominciò a svolgere missioni in solitaria proprio come Erza, riuscendo a portarle tutte a termine con successo.
    Dopo due anni, Makarov lo ammise all'esame per diventare un mago di classe S, provocando non poca invidia a Natsu e Gray, che però non dissero nulla, dato che erano diventati amici di Harry.
    Nel suo terzo anno come mago di Fairy Tail, Harry, dopo aver superato l'esame ed essere diventato un mago di classe S, aveva ricevuto un soprannome proprio come Natsu e Erza, diventando famoso come Majutsu di Fairy Tail. Questo nome era stato deciso per via della sua magia, che lasciava sempre tutti sorpresi non appena la vedevano.
    Il nome di Harry incuteva timore nei nemici di Fairy Tail allo stesso livello di Erza, il che lo portava spesso a scontrarsi con maghi potenti.
    Ora, Harry Potter stava rientrando alla gilda dopo aver concluso la sua ultima missione, portandosi come souvenir la zampa di quello che doveva essere un animale gigante.
    Non appena mise piede a Magnolia, la gente cominciò a salutarlo allegra, incurante della zampa gigante che era sospesa in aria dietro di lui e che lo seguiva docilmente.
    Harry rispose al saluto, senza però fermarsi e continuando a dirigersi verso la gilda.
    Non fece in tempo a varcare la porta che si abbassò subito, evitando un calcio di Natsu, che andò a sbattere direttamente sulla zampa che stava portando con sé.
    "Ciao a tutti!" urlò sorridendo, per poi spostare la mano, facendo lievitare il suo trofeo fino al balcone, appoggiandolo di fronte al Master e a Mira, i quali sorrisero divertiti.
    "Vedo che anche stavolta è andata bene, eh?" disse Makarov.
    "È stato fin troppo facile." Rispose Harry, raggiungendolo e consegnandogli il compenso che aveva ricevuto per aver portato a termine la missione.
    "Affrontami, Harry!" urlò Natsu, apparendo alle sue spalle con le braccia infuocate.
    Majutsu sospirò, per poi alzare la mano e facendo cadere sopra Natsu una piccola cascata d'acqua, che lo schiacciò a terra.
    "Non è giusto! Sai che l'acqua vince il fuoco!" protestò, rialzandosi e sputando fuori l'acqua che aveva bevuto, mentre tutti gli altri scoppiavano a ridere.
    "Se tu continui a importunarlo, sai che reagirà sempre così." Lo prese in giro Gray.
    Natsu si girò verso di lui.
    "Sempre meglio che andare in giro nudi." Commentò Salamander.
    Gray abbassò lo sguardo, rendendosi conto che si era spogliato completamente.
    "Ah! Di nuovo!" urlò incredulo, facendo di nuovo scoppiare a ridere l'intera gilda.
    "Master." Fece Harry, approfittando delle risate per non essere sentito. "Ci sarebbe una questione di cui vorrei parlarle."
    Il volto di Makarov si fece serio.
    "Se ne parli così, non posso fare altro che preoccuparmi. Seguimi." Disse, allontanandosi per dirigersi nella sua stanza.
    Quando i due furono dentro, Harry sospirò.
    "Ci sono strane voci che girano per Fiore." Cominciò.
    "Di cosa parlano?"
    "Fammi indovinare: uccelli di fuoco che appaiono dal nulla nelle gilde, vero?" domandò una ragazza dai lunghi capelli rossi, con addosso un'armatura, che si avvicinò ai due.
    "Ehilà Erza!" la salutò Harry. "Vedo che non ti è sfuggito il fatto che mi sono allontanato con il Master, eh?"
    "Quando tu parli seriamente di qualcosa, significa che la questione è grave."
    "Sì, ho già sentito di questa storia. In effetti, dalle descrizioni, sembra trattarsi proprio di fenici, una specie con la stessa fama dei draghi."
    "Ma il fatto che queste fenici stiano apparendo in ogni gilda non mi fa stare tranquillo. È vero, non fanno nulla, ma di certo non è un buon presagio."
    "Su, su, adesso non pensare in negativo. Magari si sono solo perse." Fece il Master, ridacchiando.
    Tuttavia né Harry né Erza lo imitarono, restando seri.
    "Beh, se appaiono fenici in tutte le gilde, direi che prima o poi ne apparirà una anche qui. E se Natsu non la mangia, forse riusciremo a saperne qualcosa in più."
    I due maghi di classe S annuirono.
    "A proposito, ho sentito che Natsu ha quasi distrutto la città di Harujion. È vero?"
    Makarov scoppiò a ridere.
    "Già. Uno ha osato spacciarsi per lui e ha cercato di rapire diverse donne per rivenderle all'estero. Inutile dire che Natsu non ci ha più visto quando ha sentito l'impostore dire che era opera di Fairy Tail. In più, ha portato un nuovo membro."
    "Immagino sia quella bionda che mi ha guardato con gli occhi fuori dalle orbite quando sono arrivato, vero?" disse divertito Harry, portandosi indietro i capelli che gli coprivano la fronte, rivelando così la sua cicatrice, ora circondata dal simbolo di Fairy Tail.
    "Proprio lei. Si chiama Lucy, ed è una maga degli Spiriti Stellari."
    "Una magia piuttosto rara. Non sono in molti ad avere le loro chiavi." Rifletté il mago, per poi girarsi verso Erza. "Tu invece hai fatto una breve alleanza con Natsu e Gray, giusto?"
    "È incredibile come tu sia sempre al corrente di tutto." Ridacchio la rossa. "Tuttavia con noi è venuta anche Lucy, e ovviamente Happy."
    "Lui non lo nomino nemmeno, è sempre attaccato a Natsu." Replicò sorridendo Harry, mentre i tre uscivano dalla stanza.
    Ma prima di tornare nuovamente nella sala centrale, sentirono diverse urla.
    Senza perdere un secondo, corsero per raggiungere gli altri membri, fermandosi subito.
    In mezzo alla stanza c'era un uccello rosso, avvolto da qualche fiamma, che stava guardando uno ad uno i membri di Fairy Tail.
    Quando il suo sguardo si posò su Harry, cominciò ad emettere uno strano canto, per poi scomparire in una fiammata.
    "Beh, sembra che sia arrivata decisamente presto." Commentò Erza, guardando ancora sorpresa il punto dove la fenice era scomparsa.
    "Uffa però…" si lamentò Natsu. "Non sono nemmeno riuscito ad assaggiare una di quelle fiamme."
    "Beh, se è per questo io non ho mangiato nemmeno un pesce oggi, aye!" fece Happy.
    "Ma pensi solo al pesce tu?!" esclamò Lucy.
    "Però è strano…" fece Harry. "Dai racconti che ho sentito, nessuna fenice si era mai messa a cantare prima di sparire."
    "Vuoi dire che non è successo solo qui?" chiese Cana, riprendendo a bere dal suo barile.
    "No, è già successo in diverse gilde e-"
    Ma il moro si dovette interrompere quando una nuova fiammata apparve in mezzo alla sala, questa volta più grande della precedente.
    Tutti i membri fecero un passo indietro, mentre Natsu rimase al suo posto, leccandosi la bocca di fronte a quelle fiamme.
    Per sua sfortuna, queste si estinsero prima che potesse avvicinarsi, lasciando il posto nuovamente alla fenice, questa volta accompagnata da un signore anziano, dalla lunga barba bianca, che cominciò subito a guardarsi attorno.
    "E tu chi sei?!" esclamò Gray, mentre lui e tutti gli altri si preparavano a combattere.
    Silente lo guardò per qualche secondo, senza però dire nulla.
    Harry e Erza si spostarono di fronte a lui.
    "Rispondi alla domanda, altrimenti dovremo considerarti un nemico e agiremo di conseguenza." Lo minaccio Erza.
    Tuttavia il vecchio era rimasto a fissare il mago al suo fianco.
    "Finalmente…" disse infine, avvicinandosi al moro. "Finalmente ti ho trovato, Harry."
    Per tutta risposta, Majutsu alzò la mano di fronte a lui.
    "Non avvicinarti." Tuonò minaccioso. "E dimmi cosa vuoi da me."
    Silente rimase sorpreso da tale reazione.
    "Se è un nemico di Harry, allora è un nemico di tutti noi!" esclamò Natsu, lasciandosi avvolgere dalle fiamme.
    Nello stesso momento, Gray creò una lancia di ghiaccio, mentre Lucy tirava fuori una chiave dorata e Erza faceva apparire dal nulla una spada.
    Il preside di Hogwarts spalancò gli occhi.
    "Com'è possibile?" fece, guardando i vari membri di Fairy Tail. "Voi… Voi potete tutti usare la magia?"
    "Certo che possiamo, come tutte le persone di cui sono composte le gilde." Replicò Harry. "E adesso rispondi: chi sei e cosa vuoi da me?"
    Il vecchio mago continuò a guardare sorpreso il gruppo, per poi annuire.
    "Il mio nome è Albus Silente, e sono il preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts." Rispose, continuando a guardare Harry. "Tre anni fa persi ogni tua traccia, e da allora ho passato ogni momento a mia disposizione per trovarti."
    "Ti stai sbagliando, perché io non ti ho mai sentito nominare, come non ho mai sentito parlare di questa scuola. E credo che non passerebbe troppo inosservata."
    "Se tu sei Harry Potter, allora devi avere una cicatrice a forma di fulmine sulla fronte." Continuò Silente.
    A quel punto Harry spalancò gli occhi.
    "Che cosa sai esattamente su Harry?" chiese Erza.
    "Harry è famoso. Molto famoso tra i maghi."
    "Grazie, dicci qualcosa che non sappiamo." Commentò Cana. "Il suo nome corrisponde a timore e paura per tutti gli sventurati che lo hanno affrontato."
    Silente si voltò verso di lei.
    "Come affrontato?"
    "Io sono un mago di Fairy Tail." Rispose Harry. "E modestamente parlando, sono tra i migliori della gilda. A parte te, sono ben pochi quelli che non hanno sentito parlare di me."
    "Già! È uno dei maghi più famosi di tutta Fiore." Aggiunse Lucy. "I giornali lo nominano praticamente tutte le settimane, soprattutto per la sua magia multipla!"
    "Magia multipla?" ripeté il vecchio mago, mentre Harry si spostava la ciocca che nascondeva la cicatrice.
    "È vero, il mio nome completo è Harry Potter, e non so come tu faccia a sapere tutte queste cose, ma per quanto ne sappiamo, tu potresti essere una spia di qualche gilda oscura." Sentenziò il giovane. "Master, se me lo permetti, accompagnerei volentieri questo vecchio fuori dalla gilda."
    Makarov continuò a fissare Silente per qualche secondo, per poi annuire silenziosamente.
    "Procedi pure. La sua storia è talmente assurda che non è lontanamente credibile. E può considerarsi fortunato che ci limitiamo a questo. Non sopporto chi prende in giro Fairy Tail."
    "Aspettate, non sto menten-" ma Albus Silente dovette interrompersi quando Harry alzò la mano, facendo volare verso la porta della gilda il vecchio mago.
    Silente tirò fuori una bacchetta di legno, che agitò velocemente, frenando la sua caduta e atterrando tranquillamente in piedi.
    "Puoi usare la magia senza il supporto né di una bacchetta né di un incantesimo verbale?" fece sorpreso, sotto lo sguardo incredulo dei presenti.
    "Come hai fatto?" chiese Harry. "Nessuno finora era riuscito a contrastare una mia magia."
    Silente si avvicinò di nuovo al ragazzo, muovendo la bacchetta e facendo apparire dal nulla una lettera, che volò direttamente tra le mani di Harry, il quale vide subito che sulla busta c'era scritto il suo nome completo.
    "Solitamente appare anche il luogo in cui si ci trova, ma per qualche motivo, la magia sembra non riconoscere questo posto." Fece Silente, mentre il ragazzo apriva la lettera, sotto lo sguardo di Erza e del Master, cominciando a leggerla velocemente.
    "Se è uno scherzo, i miei complimenti, è veramente ben architettato." Disse infine Harry, restituendo la lettera a Silente. "Ora può pure andarsene."
    "Harry, so che probabilmente i tuoi primi anni d'infanzia non sono stati dei più felici con i Dursley, però-"
    Questa volta Silente volò via senza che Harry facesse alcun movimento.
    Gli altri maghi guardarono preoccupati il compagno moro.
    "Come fai a sapere anche questo?!" esclamò furioso, guardando il mago mentre attorno a lui l'aria cominciava a vorticare velocemente.
    "Lo so perché sono stato io a mandarti da loro dieci anni fa." Rispose il preside, alzandosi in piedi. "Dopo che i tuoi genitori morirono, erano rimasti i tuoi unici parenti a cui potevi essere affidato."
    Prima che Harry potesse reagire, fu Makarov a precederlo.
    "Quindi è colpa sua se Harry ha vissuto un'infanzia a dir poco orrenda!" tuonò, per poi cominciare a diventare più grande superando presto di tre volte l'altezza del preside. "Chiunque fa soffrire i miei figli non può sperare di passarla liscia!"
    Silente spalancò gli occhi quando vide il Master di Fairy Tail abbassare un pugno contro di lui.
    Senza perdere un secondo agitò nuovamente la bacchetta, avvolgendosi in tempo con una barriera quasi invisibile, che lo protesse dal colpo di Makarov.
    Non fece in tempo a riprendersi dalla sorpresa che si ritrovò Natsu al suo fianco, con una sfera di fuoco attorno alla mano destra.
    "Prendi questo vecchio!" esclamò, cercando di colpirlo.
    Questa volta Silente scomparve, riapparendo al piano superiore della gilda.
    "Vi prego, calmatevi!" esclamò.
    "E perché dovremmo farlo?" chiese Erza. "Hai appena detto di essere tu il responsabile di quanto Harry ha dovuto sopportare prima di arrivare qui!"
    "Non lo nego. Ma l'ho fatto solo per il suo bene."
    "Il mio bene?!" ripeté Harry. "E sempre per il mio bene dovevo essere malnutrito? Sempre per il mio bene dovevo subire senza poter dire nulla le angherie di mio cugino e dei miei zii?"
    "Per quanto possa sembrarti assurdo, è così." Rispose il vecchio mago. "Lascia che ti racconti come e perché i tuoi genitori sono stati uccisi dieci anni fa."
    Sentendo ciò la rabbia di Harry scemò quasi immediatamente.
    "Uccisi? Come sarebbe a dire uccisi?!" esclamò incredulo.
    "Immaginavo che Petunia non ti avesse detto nulla." Fece Silente, mentre gli altri maghi sembrarono calmarsi assieme a Harry.
    "Dimmi cos'è successo davvero. Da quel che so io, i miei genitori sono morti in un'incidente d'auto."
    "Auto? Che cosa sarebbe?" chiese Lucy.
    "Possiamo definirla la carrozza del mio mondo." Rispose Harry. "Dato che ora fai parte anche tu di Fairy Tail, devi sapere che io non sono di Earthland. Provengo da un mondo molto più monotono, privo di magia."
    "Permettimi di correggerti Harry." Fece Silente. "Il nostro mondo non è privo di magia, e di conseguenza non è per nulla monotono. Semplicemente, noi maghi celiamo la nostra esistenza alla popolazione non magica, e loro ci credono solo dei miti."
    "Ma che razza di stupida idea è questa?" commentò Natsu. "A cosa serve tenerlo segreto? Qui tutti sono a conoscenza della magia e non c'è alcun problema."
    "Da noi ci sarebbero troppe conseguenze imprevedibili. Inoltre, c'è un punto che riguarda Harry che ha a che fare con tutto ciò."
    "Ovvero?"
    "Anni fa il nostro mondo era sotto la minaccia di un mago malvagio. Il suo nome era Voldemort, e incuteva così tanto timore che i maghi ancora oggi non hanno il coraggio di nominarlo. E se vi state chiedendo perché io lo nomino senza problemi, è perché io sono l'unica persona che lui temesse. Oltre al fatto che disgraziatamente, sono stato proprio io a fargli conoscere la magia, ormai cinquanta anni fa."
    "E che cos'ha fatto questo mago?" domandò Erza.
    "Iniziò col riunire attorno a sé un notevole numero di maghi. La sua idea era che i maghi dovevano essere solo maghi puri. Vedete, nel nostro mondo, capita spesso che da una famiglia di babbani, ovvero di persone non magiche, nascano bambini in grado di usare la magia. E con il passare del tempo, i maghi puri diminuiscono sempre di più. Ora, c'è un gruppo di maghi che non ci vedono nulla di male in questo, anzi. D'altra parte, una minoranza di purosangue guarda con disgusto questi nuovi maghi. E Voldemort, nato proprio da un unione tra una purosangue e un babbano, era probabilmente una delle persone che odiava di più i babbani e i maghi nati babbani. Cominciò quindi la sua campagna di pulizia etnica, uccidendo tutti i maghi babbani che incontrava, come i babbani normali, i purosangue che non erano dalla sua parte e chiunque altro osava opporsi a lui."
    "Devo dedurre che i miei genitori non fossero dei maghi purosangue?" chiese Harry.
    "Tuo padre, James, era un purosangue, sebbene a lui non importasse assolutamente. Tua madre, Lily, invece, era nata babbana, ma non furono uccisi da Voldemort per questo."
    Qui Silente s'interruppe, prendendo aria mentre rifletteva su come continuare.
    "Voldemort venne a sapere qualcosa che lo spinse ad attaccare la tua famiglia, con il preciso intento di eliminare te. Questo quando tu avevi un solo anno di vita."
    "Quale pazzo omicida può pensare di uccidere un bambino?!" esclamò incredulo Makarov, mentre anche gli altri maghi della gilda pensarono disgustati a Voldemort e alle sue azioni.
    "Lui non si poneva di questi problemi. Attaccò subito James, uccidendolo, poi inseguì Lily, che cercò di portare al sicuro Harry. Purtroppo non riuscì nel suo intento, e fu uccisa di fronte al bambino. E qui successe qualcosa che ti ha reso famoso in tutto il nostro mondo." Disse Silente, indicando la fronte di Harry. "Voldemort cercò di ucciderti con un incantesimo, ma incredibilmente, tu glielo rispedisti contro.
    A te rimase quella cicatrice, mentre lui perse tutto. Il suo corpo andò distrutto, mentre ciò che restava del suo spirito sparì senza lasciare alcuna traccia."
    "Quindi è morto?" chiese Lucy.
    "Sfortunatamente no. È vero, il suo corpo non c'è più, e lui è meno di un fantasma. Tuttavia tornerà, ne sono sicuro, e qui entri in gioco tu, Harry. Tu sei l'unico in grado di contrastarlo. Tu e tu soltanto."
    "E perché sarei proprio io ad avere un simile… privilegio?" domandò lui, dicendo ironico l'ultima parola.
    "Tua madre, quando morì, ti avvolse involontariamente con un potente incantesimo. Finché non compirai diciassette anni, sarai al sicuro da Voldemort, ma questo solo se sarai in un ambiente familiare, in un posto che chiami casa."
    "Allora qui sono protetto, dato che Fairy Tail è casa mia!" tuonò Harry, ricevendo assensi dai suoi compagni.
    "Dev'esserci un legame di sangue perché ciò avvenga. Ed è per questo che ti affidai alla sorella di tua madre. Sapevo del loro odio per la magia, ma non c'era altra soluzione."
    "E ora perché sei venuto a cercarlo? Violando a quando pare i confini del tuo mondo." Fece Gray.
    "Sono venuto per riportarlo a casa. Come ho detto prima, è l'unico in grado di affrontare Voldemort e di sconfiggerlo definitivamente."
    "Non se ne parla nemmeno." Replicò Harry. "Adesso questo mondo è la mia casa. Fairy Tail è la mia famiglia! Perché dovrei affrontare un mago che non ha più niente a che fare con me?"
    "Voldemort verrà a sapere di questo mondo. E proprio come ho fatto io, anche lui ti raggiungerà. E credimi, anche se hai sviluppato la tua magia in maniera diversa, non avresti scampo contro di lui senza una preparazione adeguata."
    "Ma davvero? Senti un po', vecchio!" lo interruppe Natsu. "Io so riconoscere le persone forti, e Harry, anche se mi duole ammetterlo, è uno dei più forti! Potrebbe tenere testa a mio padre Igneel senza troppi problemi! E ha affrontato maghi malvagi di tutti i tipi! E se questo Voltamorte o quel che è si facesse vivo da queste parti, ci sarebbero centinaia di maghi pronti ad affrontarlo!"
    "Mi pare di aver capito che finora nessuno era riuscito a opporsi facilmente alla magia di Harry, esatto?" fece Silente. "Beh, sappiate che Voldemort è in grado di fare ben peggio. Ha i suoi stessi poteri, più molti altri che molti temono anche solo di sentir pronunciare. Se dovesse arrivare qui, farebbe una strage di voi maghi, considerandovi esseri impuri perché aiutate i non maghi!"
    Makarov sospirò.
    "Harry è un mago di Fairy Tail, e qualunque sia il motivo, se lui non lo desidera non ti seguirà." Disse serio. "Tuttavia, potremmo trovare un compromesso."
    Tutti i maghi si voltarono verso il Master.
    "Devi sapere che qui da noi il sistema del mondo magico funziona in un modo ben preciso: i maghi si riuniscono in gilde come questa, dove ricevono delle missioni. I maghi che portano a termine queste missioni vengono pagati dai clienti."
    "Sistema interessante." Ammise Silente. "In questo modo voi maghi vi mettete a disposizione di tutti."
    "Esatto. Ora, Harry è un mago di classe S, ovvero uno dei maghi più forti di tutta la gilda, proprio come Erza. E per le missioni di classe S, è possibile che la durata sia di diversi anni."
    "Master!" esclamò Harry sorpreso. "Non stara pensando-"
    "Proprio così! Quest'uomo potrebbe commissionare a Fairy Tail una missione di classe S finché questo Voldemort non sarà stato definitivamente eliminato. Ovviamente sarà una missione decisamente cara, e su questo punto non sono disposto a trattare."
    Silente lo guardò con aria pensierosa, per poi annuire.
    "Credo di potermelo permettere. Però vi pagherò una volta l'anno. E dato che la scuola durerà sette anni, vi assicuro almeno sette anni di pagamento. Secondo le mie previsioni, Voldemort cercherà di eliminare Harry mentre è a scuola, dato che non avrà ancora portato a termine i suoi studi e non è a conoscenza di come si sono evolute le cose."
    "Bene. Tuttavia, ho un'altra condizione." Continuò il Master. "La vostra magia è molto interessante, e mi pare di capire che tutti possano apprenderla, esatto?"
    "Tutti coloro che hanno la magia dentro di sé ne sono in grado, sì."
    "Ebbene, voglio che oltre a Harry, porti con te anche altri maghi di Fairy Tail, che sceglierò personalmente. Dovranno studiare assieme a Harry, restando al suo fianco e aiutandolo se necessario. Non ci sarà nessun costo extra, dato che per loro sarà l'occasione perfetta per aumentare la loro conoscenza."
    Silente annuì.
    "D'accordo. Dato che sono tutti maghi, non avrò problemi a farli riconoscere dal Ministero."
    "Perché questo mi suona tanto come un sinonimo del Concilio?" rifletté Natsu, mentre il Master si girava verso Harry.
    "Harry, questa sarà la tua prima missione pluriennale." Disse, mentre il ragazzo annuiva.
    "Va bene. Se è una missione, non posso rifiutarmi."
    Makarov ridacchiò.
    "E con te verranno Erza, Natsu, Gray e anche Lucy." Disse infine, facendo sgranare gli occhi ai diretti interessati.
    "Eh?!" esclamarono insieme.
    "Ma Master! Io non posso allontanarmi dalla gilda!" fece Erza.
    "Consideralo come un allenamento. Quando tornerai, sarai molto più forte di adesso, ne sono sicuro."
    "Se le cose stanno così, allora ci sto! Magari troverò Igneel proprio in quest'altro mondo!" esclamò Natsu.
    "Perché no?" si aggregò Gray. "Apprendere qualche altra magia non mi farà di certo male."
    "Sarebbe meglio se cominci ad apprendere un modo per non spogliarti senza rendertene conto." Commentò Cana, mentre il mago del ghiaccio si rendeva conto di essere rimasto solo in boxer.
    "Accidenti!" esclamò, andando subito a recuperare gli altri vestiti.
    "M-Ma perché anch'io?! Mi sono unita da poco alla gilda!" fece spaventata Lucy.
    "Proprio per questo. Quando tornerai, sono sicuro che sarai molto più forte di adesso, visto che i maghi degli Spiriti Stellari solitamente non usano mai la magia direttamente."
    "Ehi, e io?" esclamò Happy, facendosi spuntare un paio di ali e volando in testa a Natsu.
    "Un gatto… parlante e volante?" fece Silente, guardando sorpreso l'animale.
    "Aye!" rispose lui.
    "Happy viene con me ovunque io vada." Disse Natsu.
    "Beh, potrebbe passare come il tuo animale, anche se dovrà fingere, almeno quando è di fronte agli altri studenti e professori, di essere un gatto normale, senza parlare o volare."
    "Che cosa?! Perché?!"
    "Da noi saresti scambiato come un essere oscuro, e probabilmente diventeresti oggetto di studio per poi essere… eliminato." Spiegò Silente, mentre il gatto assumeva un'espressione simile all'Urlo di Munch.
    "Come farai a tornare nella tua dimensione con loro?" chiese Makarov.
    Silente sorrise, mentre Fanny si appoggiava sulle sue spalle.
    "Fanny è la mia fenice. I suoi poteri sono unici nel suo genere, e come avete potuto vedere, può viaggiare anche tra le dimensioni. Inoltre, può trasportare diverse persone senza alcun problema. Se voi siete d'accordo, li porterò subito con me, in modo da poterli istruire sul nostro mondo. Ovviamente non dovranno rivelare a nessuno da dove vengono realmente. Diremo che Harry si è smaterializzato in un altro continente, dove è stato cresciuto da una famiglia di maghi, da cui provengono anche gli altri."
    "Ma per la magia? Come faremo a spiegarla?"
    "Ecco, questo è un altro punto: non vi sarà permesso fare alcuna magia fuori dalla scuola. Nel nostro mondo tutti i maghi minorenni vengono marchiati automaticamente da una magia, che rivela al Ministero se viene effettuata qualche magia."
    "Che cosa?! Non potremmo usare nemmeno la magia?!" esclamò Natsu. "E io come farò?!"
    "Che cosa intendi dire?" chiese il preside.
    "Io vivo continuamente con una magia, Dragon Slayer, che mi rende molto simile a mio padre. È una magia continua che non si può interrompere."
    "Anch'io avrei qualche problema." Fece Erza. "Uno dei miei occhi è stato creato con la magia, quindi potrebbe essere rilevato come tale."
    "Di questo non dovrete preoccuparvi. Ho una certa influenza al Ministero, e dirò che la vostra magia continua è dovuto a un incantesimo che vi permette di restare in salute. In quel caso non riveleranno la vostra magia come volontaria e non verrete puniti."
    "Mandano in prigione se viene violata questa legge?" chiese Lucy.
    "In effetti abbiamo una prigione per maghi, ma viene inviato lì solo chi commette qualche crimine grave. Per intenderci, la maggior parte dei detenuti sono dei sostenitori di Voldemort. Tuttavia, dopo due volte che qualcuno viene scoperto ad usare la magia, viene espulso da Hogwarts, e non potrà più usarla legalmente."
    "Devo ricredermi." Commentò Makarov. "Il nostro Concilio è molto più elastico di questo Ministero. Ad ogni modo, i miei figli seguiranno le tue istruzioni."
    "Se è una missione, resta tale." Fece Erza. "Per quanto lunga e difficile possa essere, però noi non ci riterremo responsabili di eventuali danni se qualcuno ci importunerà."
    "Danni?" ripeté curioso Silente.
    "Fairy Tail non è famosa solo perché è la gilda più forte di tutta Fiore." Rispose sorridendo Harry. "Ma anche perché è la più distruttiva."
    "In tal caso, vi avverto che non potrò garantirvi tale immunità. Sarete considerati come qualsiasi altro studente, perciò verrete puniti se infrangerete le regole. Vi verrà tutto spiegato quando comincerete le lezioni."
    Dicendo ciò, Silente fece un cenno a Fanny, che si alzò ad un metro sopra di lui.
    "Allora se siete pronti, avvicinatevi."
    "Partiamo così, senza prendere nulla?" chiese sorpresa Lucy.
    "Vi fornirò io tutto quello che vi sarà necessario. È meglio non portare oggetti di questo mondo nel nostro, dato che potrebbero non esistere. E per quanto riguarda quell'armatura, mi duole doverti dire che darebbe un po' troppo nell'occhio." Disse il preside, indicando Erza, che annuì.
    "Capisco." Fece lei, mentre l'armatura s'illuminava, venendo sostituita da dei vestiti semplici. "Così va meglio?"
    "Incredibile… Finita questa storia dovrei venire qui a studiare la vostra magia. Sembra assai più interessante e complessa di quella con cui solitamente ho a che fare." Commentò divertito, per poi porgere ai maghi le sue braccia.
    "Dovete tenervi aggrappati a me per poter passare all'altra dimensione. Fanny è solo una fenice, non può moltiplicarsi per ognuno di voi."
    I maghi annuirono, per poi salutare il Master e i loro compagni.
    Poi presero le mani del preside, venendo subito avvolti dalle fiamme della fenice, scomparendo pochi secondi dopo.




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    Capitolo 02: Arrivo nel mondo magico! Diagon Alley! - Torna all'indice dei capitoli

    Quando i sei maghi uscirono dalla fiamme, si ritrovarono in una stanza circolare.
    Attorno a loro c'erano centinaia di libri e quadri appesi all'apice delle pareti, i cui soggetti erano tutte persone per la maggior parte anziane, che dormivano.
    Fanny si staccò da Silente, andando a riposare sul suo trespolo.
    Su una mensola di fronte a loro c'era in bella vista un vecchio e grigio capello a punta, pieno di toppe.
    "Benvenuti a Hogwarts." Disse Silente. "E per essere più precisi, benvenuti nel mio studio."
    I cinque maghi di Earthland però erano troppo impegnati a guardarsi attorno per dargli retta.
    "Q-Questo…" cominciò Lucy, con gli occhi che brillavano. "È il paradiso in terra!" esclamò al settimo cielo, ammirando le decine di oggetti disseminati per la stanza che non aveva mai visto prima, per poi guardare i libri.
    "Nemmeno la biblioteca della nostra gilda è così ben fornita." Commentò sorpresa Erza.
    "E non avete ancora visto la biblioteca della scuola. Questa è solo la mia collezione personale." Ridacchiò il preside, interrompendosi quando la porta si aprì di colpo, colpendo uno sfortunato Natsu, che finì a terra.
    "Preside! L'ha trovato?" chiese una signora, di circa sessant'anni, entrando di colpo e fermandosi quando vide il Dragon Slayer a terra che si teneva un naso dolorante.
    "Oh, scusami." Disse subito lei, tirando fuori una bacchetta e puntandola verso il volto del mago, per poi mormorare qualcosa.
    Immediatamente il dolore scomparve, lasciando un Natsu decisamente sorpreso.
    "La professoressa McGranitt, vicepreside." La presentò Silente ai maghi. "Vi insegnerà trasfigurazione durante i vostri sette anni."
    "Silente, ma cosa-" cominciò lei, fermandosi quando vide Harry.
    "Come puoi vedere Minerva, sono riuscito a trovarlo. Si era smaterializzato all'estero, ed è cresciuto assieme a questi ragazzi che ho portato con lui. Sono tutti maghi, ansiosi di cominciare gli studi."
    La professoressa squadrò per qualche secondo i compagni di Harry, per poi annuire.
    "Capisco. Allora immagino di dover aggiornare l'elenco degli studenti."
    "Prima dovrò inoltrare la richiesta di trasferimento al Ministero." Spiegò Silente. "Nel frattempo, vorrei che andasse a chiamare Hagrid. Digli di prepararsi per accompagnare Harry e i suoi amici a prendere il materiale necessario."
    La McGranitt annuì, per poi uscire dalla stanza.
    "Come faremo a pagare il materiale scolastico?" chiese Lucy. "Non abbiamo soldi, e inoltre non è sicuramente la stessa moneta."
    "Non preoccupatevi, Hogwarts mette a disposizione una certa cifra per situazioni del genere. Inoltre, se posso permettermi, Harry ha una discreta somma messa da parte, in quanto eredità dei suoi genitori."
    "Davvero? Nonostante sia scomparso è rimasta a mia disposizione?"
    Silente sorrise, mentre andava a sedersi dietro la sua scrivania.
    "La Gringott è molto affidabile come banca. È impossibile rubare qualcosa che sia tenuto lì dentro. Pensate, ci sono anche dei draghi come guardiani."
    Sentendo ciò, Natsu scattò in piedi.
    "Draghi?!" ripeté, avvicinandosi al preside. "Hai detto proprio draghi?!"
    "Sì. Sapete, la Gringott è forse l'unico edificio in Inghilterra che ne ha uno o più al suo interno."
    "E sai se c'è un drago di nome Igneel?!" chiese il Dragon Slayer.
    "Che io sappia, i draghi non hanno nomi personali. Comunque, credevo che Igneel fosse il nome di tuo padre."
    "Infatti suo padre era un drago." Rispose Harry al posto del rosa. "Natsu è cresciuto con un drago del fuoco, ed è stato proprio lui a donargli la sua magia."
    "Davvero?" fece sorpreso Silente. "Vuoi dire che nel vostro mondo i draghi sono creature intelligenti?"
    "Certo! È stato lui a insegnarmi tutto quel che so!" replicò Natsu. "Solo, è scomparso nel nulla qualche anno fa, e da allora lo sto cercando."
    "Draghi intelligenti… dove andremo a finire di questo passo?" disse una voce.
    I maghi si guardarono intorno.
    "Sopra di voi, idioti!" fece la stessa voce, attirando lo sguardo dei ragazzi su un quadro, dentro il quale si vedeva un uomo che sbadigliava.
    "Devo avere le allucinazioni…" fece Gray. "Mi è sembrato di vedere un quadro muoversi e parlare…"
    "E a me è sembrato di vedere un ragazzo talmente maleducato da spogliarsi nell'ufficio del preside." Replicò il quadro, facendo notare nuovamente al mago del ghiaccio il suo problema.
    "Phineas, ti presento dei nuovi studenti." Disse Silente. "Ragazzi, lui è Phineas Nigellus Black, uno dei tanti presidi che mi ha preceduto nei mille anni di storia di Hogwarts."
    "Lo avete rinchiuso in un quadro per mille anni?!" esclamò incredulo e spaventato Happy.
    "No, no." Rispose il preside, ridacchiando. "È una magia, che diciamo, copia l'identità di una persona dentro un quadro. Quelli che vedete qui sopra sono tutti i presidi che mi hanno preceduto. E quando deciderò di andarmene, anche il mio quadro si aggiungerà a loro."
    "In pratica sono immortali?" domandò Erza.
    "Beh, non possono proprio essere definiti vivi, perciò direi di no. Scoprirete che Hogwarts è piena di quadri, e tutti i loro occupanti sono in grado di interagire con gli studenti e i loro simili."
    Mentre diceva ciò, cominciò a prendere delle pergamene.
    "Prima di lasciarvi andare con Hagrid, devo sapere i vostri nomi completi per poter notificare al ministero la vostra iscrizione."
    "Io sono Erza Scarlet."
    "Natsu Dragonil!"
    "Gray Fullbuster."
    "Lucy Heartphilia."
    Il preside annotò tutti i nomi.
    "D'accordo. Allora entro domani sarete registrati al ministero, e come vi ho detto, farò sì che per Natsu e Erza non dicano niente sulle loro magie continue." Disse, per poi fermarsi quando sentì bussare forte alla porta.
    "Avanti." Fece, mentre Natsu si allontanava dall'uscio per non ripete l'esperienza di poco prima.
    Di fronte a loro apparve un uomo che era decisamente alto e più grosso rispetto a uno normale. Aveva il volto quasi nascosto da una criniera di capelli scuri, lunga e scomposta, e da una barba incolta e aggrovigliata, ma si distinguevano gli occhi che scintillavano come neri scarafaggi.
    "Eccomi, professor Silente." Disse Hagrid, per poi guardare i maghi di fronte a lui. "Chi di voi è Harry?" chiese subito.
    Il moro si fece avanti.
    "Sono io." Disse, analizzando l'uomo di fronte a sé.
    "Lo sapevo, sei identico a tuo padre, mentre gli occhi sono di tua madre. Però avrei scommesso che avresti avuto gli occhiali."
    "Oh, non appena ha cominciato a non vedere bene, il nostro Mas- volevo dire, un amico dei nostri genitori gli ha fatto un incantesimo per correggere la vista." Spiegò Gray, correggendosi subito non appena si accorse dell'errore che stava per commettere.
    Per sua fortuna Hagrid non se ne rese conto.
    "Allora Hagrid, come ti ha già anticipato Minerva, desidero che tu accompagni Harry, Natsu, Erza, Gray e Lucy a Diagon Alley per fargli prendere tutto il materiale necessario. Ecco qui la lista." Disse porgendogli la lettera di Harry. "E ecco anche le chiavi per la camera di Harry, quella di Hogwarts per prendere i soldi per gli altri quattro ragazzi e, infine… c'è anche quella questione da risolvere."
    Hagrid annuì serio, prendendo tre piccole chiavi che il preside gli porse.
    "Ragazzi, lui è Rubeus Hagrid, Custode delle Chiavi e dei Luoghi a Hogwarts." Lo presentò infine ai cinque maghi.
    "Ah, Natsu, aspetta un secondo." Continuò il preside, per poi aprire un cassetto e tirare fuori un piccolo zaino. "Credo che questo ti sarà utile se vuoi portare con te Happy. Meglio non lasciarlo libero, potrebbe perdersi."
    Il mago del fuoco annuì, mentre il suo amico saltava dentro lo zaino, sotto lo sguardo sorpreso di Hagrid.
    "Quel gatto dev'essere parecchio intelligente per aver capito al volo che cosa doveva fare." Commentò, non vedendo Happy che si mordeva la lingua per non parlare.
    "Bene, allora vi consiglio di passare per il camino." Concluse Silente, alzandosi e avvicinandosi al camino che si trovava poco lontano.
    "Per il camino?" ripeté Lucy. "E come-"
    "Solitamente noi maghi ci smaterializziamo, ma voi siete ancora minorenni e non potete, perciò il metodo più veloce è questo. Hagrid, glielo puoi mostrare tu?"
    L'uomo borbottò qualcosa sul fatto che preferiva altri mezzi di trasporto, ma annuì e si avvicinò al camino.
    Sotto gli occhi sorpresi dei ragazzi, mise la mano in un sacchetto appeso al muro, tirando fuori quella che sembrava povere.
    Non appena la gettò nel camino, si creò dal nulla una fiamma verde.
    "Dovete scandire bene dove volete andare." Disse Hagrid, entrando nelle fiamme. "Diagon Alley!"
    Non appena ebbe detto ciò, le fiamme lo avvolsero, facendolo scomparire.
    "W-Wow!" esclamò Lucy, con gli occhi spalancati per la sorpresa.
    "Ma qui usate solo il fuoco per muovervi?"
    "No, solitamente come ho già detto ci smaterializziamo direttamente dove vogliamo. Altrimenti usiamo le scope volanti."
    "Scope volanti?" ripeté Natsu. "Non oso immaginare come sarà starci sopra…" continuò, diventando leggermente verde, mentre Erza si avvicinava al cammino, prendendo la polvere in mano.
    "Allora il posto si chiama Diagon Alley, esatto?" chiese conferma la maga, ricevendo un assenso come risposta.
    "Va bene… allora andiamo!" esclamò, buttando la polvere nel camino e pronunciando il nome della destinazione.
    Uno ad uno, anche gli altri maghi la imitarono, lasciando per ultimo Harry.
    "Harry, aspetta un minuto." Lo fermò Silente.
    Il ragazzo si girò verso l'anziano mago, restando in silenzio.
    "Prima che tu vada, devo avvertirti che non appena farai la tua entrata nel mondo magico, ti ritroverai circondato da persone ansiose di conoscerti. Come ti ho già detto, qui sei una celebrità."
    "Tranquillo professore, sono una celebrità anche nel mio mondo. Non ho mai sopportato stare al centro dell'attenzione, ma mi ci sono ritrovato lo stesso. Qui non sarà diverso."
    Silente sorrise.
    "Allora non ho altro da dirti. Hagrid vi spiegherà il resto. Buona giornata, Harry." Concluse, mentre il moro prendeva la polvere e imitava gli amici.

    Harry fece qualche colpo di tosse mentre usciva dal cammino.
    "Ben arrivato." Disse Erza, mentre gli altri si stavano ancora togliendo la fuliggine di dosso.
    "Devo dire che come mezzo di trasporto è piuttosto veloce ed efficace… anche se ti lascia un po' sporco." Commentò il mago del ghiaccio.
    "Almeno non sono stato male." Fece Natsu.
    "Io preferisco evitare quando possibile." Borbottò Hagrid.
    I maghi si guardarono attorno, rendendosi conto di essere finiti in quello che aveva tutta l'aria di essere un bar.
    "Il solito, Hagrid?" chiese il barman, avvicinandosi al grosso uomo, che però scosse la testa.
    "Non posso, Tom, sono in servizio per Hogwarts." Rispose lui, indicando i quattro maghi, mentre Harry si scuoteva con una mano i capelli, rendendo visibile per qualche secondo la cicatrice.
    "Buon Dio!" esclamò Tom, guardandolo sorpreso. "Questo è… non sarà mica…?"
    Mentre diceva ciò, tutti i clienti del bar si fermarono, girandosi verso di loro.
    "Cos'è tutta questa attenzione improvvisa?" chiese Lucy a bassa voce.
    "Mi venisse un colpo… Ma è Harry Potter! Quale onore!" continuò il barman, uscendo da dietro il bancone e afferrando la mano di un sorpreso Harry. "Bentornato, signor Potter, bentornato!"
    Sotto gli occhi increduli dei maghi di Fairy Tail, il moro si ritrovò a stringere decine di mani, incapace di liberarsi da quella situazione.
    "Nemmeno da noi aveva tutta questa fama." Mormorò Gray a Erza, che annuì.
    "Nemmeno io ho mai dovuto stringere così tante mani quando ero con mio padre…" disse Lucy.
    Natsu fece per aprire bocca, ma si bloccò sentendo un brivido lungo la schiena.
    Si girò di colpo, ritrovando di fronte ad un uomo pallido, con un turbante che gli avvolgeva la testa e un tic nervoso a un occhio.
    "Professor Raptor!" esclamò Hagrid, riconoscendolo e allontanando con quella scusa Harry dai suoi fan. "Ragazzi, il professore sarà uno dei vostri insegnanti a Hogwarts." Lo presentò.
    "P-P-Potter!" fece questi, balbettando vistosamente. "N-N-Non so dirle qu-quanto s-sono felice di c-c-conoscerla."
    Poi si girò verso gli altri maghi.
    "E l-l-loro chi s-s-s-ono?" chiese.
    "Amici di Harry. Anche loro cominceranno quest'anno a frequentare Hogwarts." Rispose Hagrid.
    "Che tipo di magia insegna lei, professor Raptor?" chiese Lucy, mentre Natsu continuava a guardare con timore l'uomo.
    "D-Difesa co-contro le Arti O-O-Oscure." Rispose lui, per poi girarsi di nuovo verso Harry. "N-N-Non che a lei s-serva, eh P-Potter?"
    Ridendo nervosamente, guardò tutti i ragazzi.
    "Su-Suppongo che vi s-s-stiate ri-rifornendo d-di tu-tu-tutto quel che vi s-s-serve, v-vero? I-Io devo prendere u-un nuovo li-libro s-sui va-va-vampiri." Disse, tremando a quel pensiero.
    "Beh, noi ora dovremmo andare." Fece Hagrid, in modo che tutti lo sentissero. "Un mucchio di acquisti da fare. Sbrigatevi ragazzi."
    I cinque non se lo fecero dire due volte e seguirono l'uomo in un piccolo cortile fuori dal locale, che dava su un muro.
    "Silente mi aveva detto che ero famoso… ma non pensavo così tanto famoso…" commentò Harry, riprendendo a respirare.
    "Pensa al lato positivo: non dovrai presentarti in continuazione, visto che qui ti conoscono tutti." Scherzò Erza.
    "A proposito Harry…" chiese Hagrid, mentre cercava qualcosa nelle sue tasche. "Cosa ti è successo attorno alla cicatrice?"
    Harry si voltò verso i suoi compagni, che annuirono.
    "È un simbolo che ci lega come amici." Rispose, mentre anche gli altri quattro maghi mostravano lo stesso simbolo, che ognuno aveva impresso. Erza e Natsu lo avevano sulle braccia, Gray sul petto e Lucy sul dorso della mano.
    "Capisco." Fece sorridendo Hagrid, tirando fuori dalla sua giacca un ombrello rosa. "Ora fate un passo indietro."
    Sotto lo sguardo confuso dei maghi, colpì diversi e precisi mattoni del muro con la punta dell'ombrello.
    Pochi secondi dopo tutti i mattoni cominciarono a muoversi, lasciando in breve tempo un varco che dava su una via in quel momento affollata di persone, ma soprattutto ragazzi come loro.
    I membri di Fairy Tail guardarono increduli la scena di fronte ai loro occhi.
    "Rettifico: questo è il paradiso!" esclamò Lucy, osservando ammirata le decine di negozi di magia.
    "Non ho mai visto così tanti luoghi magici tutti insieme…" commentò Erza.
    "Il vecchio farebbe carte false per poter essere qui, ne sono sicuro." Aggiunse Natsu.
    "Eh eh. Diagon Alley fa sempre questo effetto, ma prima che vi perdiate nei negozi, occorre che andiamo a prelevare il denaro necessario."
    I cinque annuirono, seguendo l'uomo lungo la grande via, fermandosi di fronte a un grosso edificio bianco.
    "Questa è la Gringott, la banca dei maghi." Disse Hagrid, mentre varcavano l'ingresso.
    I cinque maghi si fermarono a osservare una strana creatura che si trovava lì a fare la guardia. Era più basso di loro, il viso dal colorito scuro e l'aria intelligente, una barba a punta e dita e piedi molto lunghi.
    Si inchinò di fronte a loro mentre varcavano la porta.
    "Quello che cos'era?" chiese Gray.
    "Un folletto. Sono loro a gestire la Gringott. E credetemi, è assai difficile fregare uno di loro."
    Il gruppo si fermò di fronte a una porta d'argento sopra la quale c'erano incise le seguenti parole:

    Straniero, entra, ma tieni in gran conto
    Quel che ti aspetta se sarai ingordo
    Perché chi prende ma non guadagna
    Pagherà cara la magagna
    Quindi se cerchi nel sotterraneo
    Un tesoro che ti è estraneo
    Ladro avvisato mezzo salvato:
    Più del tesoro non va cercato

    "Bisognerebbe essere dei pazzi per cercare di rapinare questa banca." Disse Hagrid, mentre i cinque ragazzi non poterono evitare di deglutire.
    Il gruppo proseguì, ritrovandosi in un enorme corridoio, ai cui lati c'erano alti scranni, su ciascuno dei quali era seduto un folletto.
    Hagrid si diresse verso uno di essi, seguito dai cinque maghi.
    "Salve." Disse. "Siamo venuti a prendere un po' di soldi dalle casseforti del signor Potter e del fondo di Hogwarts."
    "Avete le chiavi, signore?" chiese il folletto.
    Hagrid annuì, consegnandogli le chiavi che Silente gli aveva dato.
    "E poi c'è anche questa." Disse, consegnandoli una lettera. "Riguarda lei sa cosa della camera blindata settecentotredici."
    Il folletto prese la lettera, leggendola subito.
    "Molto bene." Disse restituendola al proprietario. "Qualcuno vi accompagnerà nelle camere blindate. Unci-unci!" chiamò, facendo arrivare un altro folletto, che li condusse in una delle tante porte che portavano fuori dalla sala.
    "Che cosa c'è in quell'ultima cassaforte che ha nominato?" chiese curiosa Lucy.
    "Mi spiace, ma non posso dirvelo. Segreto di Silente." Rispose Hagrid, mentre Unci-Unci si fermava di fronte a dei binari.
    Natsu sbiancò visibilmente quando vide tre carelli arrivare e fermarsi di fronte a loro.
    "Ma tu guarda come si è fatto tardi!" esclamò, girandosi per uscire. "Credo proprio di dover andare!"
    A fermarlo fu Erza, che lo fissò seria.
    "Dov'è che dovresti andare?" chiese, guardandolo negli occhi.
    Hagrid e Lucy si sorpresero per quello sguardo, mentre gli altri tre si limitarono a deglutire.
    "O-Ora che ci penso, non è poi così tardi…" ritrattò Natsu, deglutendo, per poi salire sull'ultimo carello.
    "Allora, chi va con Natsu?" chiese Harry, dopo essersi seduto sul primo carello.
    "Harry, bastardo!" gli urlò contro Gray, mentre senza dire nulla, anche Lucy e Erza si erano andate a sedere nel carello in mezzo, mentre Hagrid si sedette accanto a Harry.
    "Maledizione…" sospirò Gray, affiancandosi al mago del fuoco, mentre Unci-unci si metteva in piedi accanto a Hagrid.
    "Ma perché tutta questa preoccupazione? È vero, non è uno dei viaggi più comodi, però-"
    "Se le cose stanno così, ti consiglio di non guardare indietro. Non è uno bello spettacolo vedere Natsu quando è su un mezzo di trasporto."
    "E perché?"
    Ma prima che qualcuno potesse rispondere, i tre carelli partirono, acquistando subito velocità e cominciando a fare una serie continua di curve, scendendo sempre più in profondità.
    "Aiuto!" urlò Natsu, affacciandosi fuori dal carello, con il volto ormai completamente blu.
    Non che gli altri maghi fossero messi tanto meglio.
    "Ma che razza di mezzo è questo?!" urlò Lucy con le lacrime agli occhi per la paura.
    Quando finalmente i tre carelli si fermarono, Natsu scivolo letteralmente fuori, mettendosi a baciare la terra.
    "F-Finalmente giù…" balbettò a fatica, mentre Happy da dentro lo zaino cercava anche lui di evitare di rimettere.
    "La prima volta è sempre così… anche se spesso non si ci abitua mai…" fece Hagrid, mentre il folletto apriva una porta, rivelando una stanza piena di monete d'oro, argento e di bronzo.
    "Ecco la stanza del signor Potter." Disse Unci-unci, facendosi da parte.
    I cinque maghi si avvicinarono.
    Gray fece un fischio.
    "Cavoli Harry, potevi dircelo di essere così ricco!" esclamò.
    "E secondo te io lo sapevo?!" replicò lui, mentre Hagrid si avvicinava.
    "Le monete d'oro si chiamano galeoni" spiegò. "Diciassette falci d'argento fanno un galeone e ventinove zellini un falci. Semplice, no?"
    "Non proprio, ma direi che possiamo farci l'abitudine." Rispose Erza, mentre Harry prendeva la borsa che Hagrid gli stava porgendo.
    "Con tutto questo oro, la gilda vivrebbe nel lusso per molti anni senza bisogno di fare alcuna missione." Commentò Natsu, poco prima che Lucy gli pestasse il piede.
    "Gilda?" chiese curioso Hagrid. "Che cosa sarebbe?"
    "È il nome che abbiamo dato alla nostra casa." Rispose Harry, cercando di rimediare al danno dell'amico, mentre infilava nella borsa un po' di monete di tutti i tipi, abbondando per poter eventualmente aiutare i compagni di gilda.
    Poi, con grande rammarico di Natsu e Hagrid, risalirono sui carelli, scendendo ulteriormente, fermandosi di fronte a un'altra cassaforte, dove stavolta entrò solo Hagrid, uscendo con quattro sacchi pieni di monete che consegno ai maghi di Fairy Tail. "Questi sono i soldi che Hogwarts da a quelli che come voi non hanno possibilità di permettersi il materiale. Sono sufficienti per lo stretto necessario."
    "A me sembra anche troppo!" esclamò Gray, guardando dentro la sua borsa.
    Dopo essersi assicurati di aver chiuso bene le borse, scesero ancora più in profondità, fermandosi di fronte a una terza porta, dove entrò di nuovo solo Hagrid.
    I cinque maghi notarono che a differenza delle precedenti era vuota, salvo un piccolo pacchettino che Hagrid prese e infilò in una delle sue ampie tasche.
    Senza chiedere nulla, avendo capito che non avrebbero comunque avuto alcuna risposta, il gruppo si apprestò a tornare in superficie, dove una volta usciti dalla banca, Natsu si fiondò in un angolo per poter rivedere la propria colazione.
    "Stavolta non posso proprio dargli torto…" commentò Gray, portandosi una mano sullo stomaco. "A saperlo stamattina non mi sarei abbuffato in questo modo."
    Harry e Erza rimasero in silenzio, senza mostrare agli altri come stavano realmente, mentre Lucy era seduta a terra con gli occhi che roteavano ancora.
    "Adesso potremmo andare a prendere le vostre uniformi." Disse Hagrid, anche lui visibilmente scosso, indicando un negozio poco lontano, il cui nome era 'Madama McClan: abiti per tutte le occasioni'.
    I ragazzi annuirono, mentre Natsu si riavvicinava a loro.
    "Mai. Più!" scandì. "Non ho intenzione di scendere la sotto mai più!"
    I quattro maghi non riuscirono a trattenere una risata mentre si avvicinavano al negozio.
    "Sentite, vi spiacerebbe se facessi un salto al Paiolo Magico a bere un cordiale?" fece il custode di Hogwarts. "Detesto quei carelli della Gringott. E no, tu devi restare qui per farti prendere le misure." Disse anticipando Natsu, che abbassò subito arrendevolmente la testa, seguendo i compagni nel negozio.
    "Hogwarts cari?" li accolse Madama McClan, vedendoli entrare. "Ho qui tutto l'occorrente… Di là c'è un altro giovanotto che sta provando l'uniforme."
    I cinque annuirono, seguendola sul retro.
    "Non capisco perché dobbiamo indossare un'uniforme…" borbottò Gray a bassa voce.
    "Magari così riuscirai a levarti quel tuo problema." Disse senza troppa convinzione Harry, mentre Madama McClan indicava loro degli sgabelli accanto a un ragazzo dal viso pallido e appuntito, che in quel momento stava provando una lunga tunica nera con l'aiuto di un'altra strega.
    La proprietaria del negozio cominciò subito a prendere le misure dei cinque maghi, che rimasero in silenzio finché il ragazzo biondo non cominciò a parlare.
    "Ciao." Disse. "Anche voi a Hogwarts?"
    "Sì." Risposero insieme i membri di Fairy Tail.
    "Mio padre, nel negozio qui accanto, mi sta comprando i libri, e mia madre sta guardando le bacchette magiche, un po' più avanti." Continuò con voce annoiata e strascicata, senza preoccuparsi se poteva interessare ai cinque. "Dopo li trascinerò via per andare a vedere le scope da corsa. Non capisco proprio perché noi del primo anno non possiamo averne di personali. Penso che costringerò mio padre a comprarmene una e la porterò di straforo, in un modo o nell'altro."
    "Io personalmente trovo una fortuna che non sia obbligatorio." Commentò Natsu, infastidito come gli altri quattro dal ragazzo.
    "E voi ce lo avete un manico di scopa?" chiese lui, incurante del commento del rosa.
    "No." Risposero monotoni i cinque.
    "Sapete giocare a Quidditch?"
    "Non abbiamo mai avuto la possibilità di imparare." Rispose aspra Erza.
    "Io sì. Papà dice che sarebbe un delitto se non mi scegliessero per far parte della squadra della mia Casa, e devo dire che sono proprio d'accordo. Voi sapete già in quale Casa andrete a stare?"
    I cinque si guardarono confusi.
    "No." Rispose infine Lucy, sperando che nel vaneggiare del ragazzo scappasse anche qualche spiegazione.
    "Be', nessuno lo sa veramente finché non si trova sul posto, non è vero?" Ma io so che starò a Serpeverde: tutta la mia famiglia è stata lì. Pensate, ritrovarsi a Tassorosso! Io credo che me ne andrei, voi?"
    "Non saprei…" rispose Harry, cercando di assimilare le scarse informazioni che stava ricevendo.
    "Ehi! Guardate quello!" esclamò il biondino, indicano Hagrid che era davanti alla vetrata principale, che stava salutando i cinque maghi.
    "Si chiama Hagrid." Fece Gray. "E lavora a Hogwarts."
    "Oh, l'ho sentito nominare. È una specie di inserviente, vero?"
    "Non credo, mi sembra abbia abbastanza fiducia da parte di Silente." Rispose Lucy, che come i suoi compagni faticava sempre di più a sopportare il ragazzo.
    "Davvero?" fece scettico lui, con un piccolo ghigno. "Perché siete con lui? Dove sono i vostri genitori?"
    "Morti." Risposero insieme Harry e Gray.
    "Non li ho mai conosciuti." Fece Erza.
    "Mio padre è scomparso nel nulla." Disse atono Natsu.
    "Anche i miei non ci sono più." Mormorò Lucy, abbassando lo sguardo.
    "Oh, scusatemi." Disse il ragazzo, senza però mostrare il minimo risentimento. "Ma erano come noi?"
    A quel punto Erza lo guardò con un misto di rabbia e curiosità.
    "Come sarebbe a dire?"
    "Erano maghi o babbani?"
    "Non credo ti possa interessare. Inoltre, non ne abbiamo la minima idea, visto che tutti noi siamo cresciuti con dei genitori adottivi." Rispose Harry, mentre Natsu borbottava qualcosa che il biondo non riuscì a capire.
    "Io penso che non dovrebbero permettere agli 'altri' di frequentare, non trovate? Loro non sono come noi, non sono capaci di fare quello che facciamo noi. Pensate che alcuni, quando hanno ricevuto la lettera, non avevano mai neanche sentito parlare di Hogwarts. Secondo me, dovrebbero limitare la frequenza alle più antiche famiglie."
    I cinque maghi non poterono che guardare sempre con maggiore disgusto il biondo.
    "Noi non creiamo alcuna distinzione tra purosangue e non." Rispose aspro Gray. "Anzi, consideriamo feccia quelli che si fanno di questi problemi."
    Il ragazzo sbuffò, evidentemente infastidito da quel commento.
    "E voi come fate di cognome?" chiese infine.
    Per fortuna dei maghi di Fairy Tail, Madama McClan li interruppe.
    "Ecco fatto cari." Disse, permettendo così ai ragazzi di trovare una scusa per interrompere la loro discussione con il ragazzo.
    "Bene, penso che ci rivedremo a Hogwarts." Si congedò lui, sempre senza cambiare tono di voce.
    "Io spero di vederlo in mezzo a una torre di fuoco, e se non sarà così fortunato, ce lo mando dentro io…" commentò Natsu non appena furono fuori dall'essere sentiti.
    "Speriamo non ce ne siano altri come lui." Fece Erza. "Non ho mai faticato tanto a trattenere l'istinto di prendere la spada e di dare una sonora lezione a qualcuno."
    "Che cosa c'è?" chiese Hagrid, vedendo le loro espressioni.
    Harry gli riferì del dialogo che avevano avuto con il biondo, al ché l'uomo sbuffò.
    "Se solo avesse saputo chi sei tu, Harry, di certo non avrebbe parlato in quel modo. E credo che anche i tuoi amici subiranno un po' della tua fama, essendo cresciuti assieme a te."
    "Ma Harry è davvero così famoso?" chiese ancora sorpresa Lucy. "Insomma, non è stato nient'altro che fortunato a non morire per colpa di Vold-"
    "Stsss!" fece Hagrid, intimandola al silenzio. "Non nominare quel nome! Nessuno lo nomina!"
    "Silente non mi sembrava della stessa idea." Replicò Erza.
    "Silente è l'unico mago di cui Voi-Sapete-Chi aveva paura. È naturale che non ha alcun timore nel chiamarlo per nome! Ma per tutti gli altri maghi, il suo nome è un tabù. Vi consiglio di non nominarlo, fareste solo tremare di paura chi vi ascolta."
    "Ridicolo." Commentò Harry. "Come si fa ad avere paura di un nome? Manco fosse Zeref…" mormorò a voce bassa in modo che solo i suoi compagni potessero sentirlo.
    "Ad ogni modo, immagino vi stiate chiedendo che cosa sono le Case, vero?" disse Hagrid, cambiando discorso.
    "E anche che cos'è il Quidditch." Fece Gray.
    "Cavoli, non sapete nemmeno quello? E dire che tutti i maghi lo conoscono!"
    "Il nostro gruppo era un po'… isolato dal resto della comunità magica." Spiegò Erza.
    "Giusto un tantinello…" aggiunse a bassa voce Natsu.
    "Beh, il Quidditch è lo sport dei maghi. Non vi so spiegare le regole, perché sarebbe troppo complicato, ma si gioca volando sulle scope."
    "Allora io mi tiro già fuori!" esclamò il Dragon Slayer.
    "Le Case di Hogwarts invece sono i gruppi dove si viene divisi a scuola. Ne esistono quattro e tutti dicono che quelli di Tassorosso sono dei mollaccioni, ma…"
    "Beh, allora non dobbiamo preoccuparci." Disse Gray. "Noi siamo tutto fuorché dei mollaccioni."
    "Tu però potresti passare per un pervertito, se non smetti di toglierti i pantaloni." Commentò Erza, osservando il compagno appoggiare a terra la maglietta e cominciando ad abbassarsi i pantaloni.
    "Cavoli! Di nuovo!" esclamò, ignorando le risate di alcuni maghi che passavano lì vicino.
    "Caldo?" chiese Hagrid.
    "È un vizio che ho preso quando mi allenavo tra i ghiacci, e da allora non me lo sono più tolto." Rispose borbottando Gray, per poi sgranare gli occhi accorgendosi di aver parlato troppo.
    "Ti allenavi tra i ghiacci?!" ripeté incredulo l'uomo. "Come sarebbe a dire?!"
    "Gray proviene da una zona dove faceva sempre freddo." Cercò di rimediare Lucy.
    "G-Già… e quindi dovevo per forza correre in mezzo ai ghiacci… eh eh…"
    Hagrid sembrò accettare la spiegazione.
    "Ad ogni modo, è meglio finire a Tassorosso che a Serpeverde. Tutti i maghi e le streghe che hanno fatto una brutta fine sono stati a Serpeverde. Voi-Sapete-Chi era uno di loro."
    "E permettono ancora che ci sia?" chiese sorpresa Erza.
    "E una delle case create dai fondatori di Hogwarts. Esiste da mille anni e molti maghi importanti sono usciti da Serpeverde." Replicò Hagrid. "Beh, adesso che ne dite di cominciare ad acquistare il tutto? La lista è assai lunga."
    Seguendo l'uomo, i cinque maghi esplorarono l'intera Diagon Alley.
    Per prima cosa acquistarono un baule a testa, dentro i quali cominciarono a mettere il resto del materiale scolastico.
    Quando entrarono nella libreria, rimasero tutti inebetiti per l'enorme quantità di libri al suo interno, e furono tentati dall'acquistare libri che non erano sulla lista, salvo Hagrid che glielo impedì.
    "Peccato…" mormorò Erza, mettendo giù un libro che spiegava come far diventare più resistenti spade e armature. "Questo mi sarebbe tornato assai utile."
    Quando fu il turno di prendere l'occorrente per le pozioni, Harry e Erza dovettero portare fuori a forza Natsu, che dopo aver visto che vendevano sangue di drago, stava per dare in escandescenza, letteralmente.
    "Ma come osano?!" sbraitò in un momento in cui si liberò dalla presa dei due maghi di classe S. "Se solo Igneel lo sapesse-"
    Quando Hagrid, Gray e Lucy uscirono dalla farmacia, guardarono la lista.
    "Direi che non ci rimane altro che questa bacchetta…" disse la maga degli spiriti stellari.
    "Non capisco a che cosa possa servirci." Borbottò Harry, mentre si avvinavano a un negozio la cui insegna recitava le seguenti parole: 'Olivander: Fabbrica di bacchette di qualità superiore dal 382 a.C.'.
    "Ovviamente vi serve per poter fare le magie. Non puoi di certo farle muovendo solo la mano, no?"
    Harry rimase in silenzio, mentre gli altri quattro ridacchiarono nervosamente.
    Non appena aprirono la porta un lieve scampanellio invase il negozio.
    Di fronte a loro c'erano migliaia di piccole scatoline, impilate in ordine una sull'altra, che partivano dal pavimento per arrivare al soffitto.
    I cinque maghi rimasero a contemplare in silenzio, finché Natsu non si girò di colpo.
    "Buon pomeriggio." Disse una voce sommessa, che fece saltare per lo spavento tutti tranne il mago del fuoco, che lo aveva sentito arrivare grazie al suo udito sviluppato.
    I maghi si girarono, ritrovandosi di fronte un uomo anziano con occhi grandi e scoloriti.
    "Salve." Risposero insieme i ragazzi.
    "Ah, sì. Sì, sì, sì, ero sicuro che l'avrei conosciuta presto, signor Potter." Disse l'uomo, squadrando Harry. "Ha gli occhi di sua madre. Sembra ieri che è venuta qui a comperare la sua prima bacchetta magica. Lunga dieci pollici e un quarto, sibilante, di salice. Una bella bacchetta per un lavoro d'incanto. Suo padre, invece, preferì una bacchetta di mogano. Undici pollici. Flessibile. Un po' più potente e ottima per la trasfigurazione. Be', ho detto che suo padre l'aveva preferita… ma in realtà, è la bacchetta a scegliere il mago, naturalmente."
    Poi Olivander si girò verso gli altri quattro maghi, guardandoli interessato.
    "Curioso… Davvero curioso…" disse, avvicinandosi a Natsu, per poi spostare lo sguardo su Erza e infine su un mazzo di chiavi che Lucy teneva alla cintura. "Sembra che voi siate in possesso di una magia molto, molto rara…"
    "D-Davvero?" balbettò la bionda, non sapendo cosa dire.
    Olivander si girò verso il custode di Hogwarts.
    "Hagrid, temo che qui ci vorrà un bel po' di tempo. Potresti approfittarne per andare a bere qualcosa al Paiolo Magico. Ti vedo un po' debole."
    "Colpa di quei dannati trabiccoli della Gringott…" bofonchiò, annuendo. "Allora li lascio nelle sue mani. Tornerò a prenderli più tardi."
    Detto ciò, uscì dal negozio, lasciando soli i maghi e il fabbricante di bacchette.
    "Ho immaginato…" cominciò lui. "Che fosse meglio non far sapere a Hagrid che voi avete addosso una magia a noi sconosciuta."
    Sentendo ciò, i cinque ragazzi sgranarono gli occhi.
    "Vendo bacchette da molto, molto tempo. E mai prima d'ora mi era capitato di vedere qualcosa del genere. Questo ragazzo sembra essere avvolto da una magia continua. Lo stesso vale per l'occhio della ragazza dai capelli rossi, mentre l'altra ragazza possiede delle chiavi magiche che io non avevo mai visto."
    Poi si girò verso Gray.
    "In te sento un'altra magia ancora, anche se direi più simile alla nostra. E infine, il signor Potter. Anche la sua magia è diversa da quella che dovrebbe avere, come se l'avesse sviluppata in maniera diversa dal normale."
    Un sorriso apparve sul volto del vecchio signore.
    "Trovare delle bacchette adatte per voi sarà un'impresa, come non mi è mai capitato prima." Disse, per poi prendere un metro e girandosi verso Natsu. "Vieni qui. Come ti chiami?"
    Il Dragon Slayer fece un passo avanti.
    "Natsu Dragonil." Rispose.
    "Bene signor Dragonil. Quale braccio usa per la bacchetta."
    "I-Immagino il destro." Rispose, alzandolo ad un cenno del fabbricante, che cominciò a misurarlo dalla spalla alla punta delle dita, poi dal polso al gomito, dalla spalla a terra, dal ginocchio all'ascella e poi prese anche la circonferenza della testa.
    Mentre faceva tutto ciò, continuò a parlare.
    "Ogni bacchetta costruita da Olivander ha il nucleo fatto di una potente sostanza magica. Usiamo peli di unicorno, penne della coda della fenice e corde del cuore di draghi."
    Sentendo ciò Natsu sussultò.
    "Tranquillo signor Dragonil, non viene fatto del male a nessuna di queste creature. In più, dovete sapere che non esistono due bacchette costruite da Olivander che siano uguali, come non esistono due unicorni, due draghi o due fenici del tutto identici. E naturalmente, non si ottengono mai risultati altrettanto buoni con la bacchetta di un altro mago."
    Poi, con sorpresa di tutti, l'uomo si allontanò, lasciando che il metro continuasse da solo a prendere le misure, mentre il proprietario cominciava a esaminare le scatole delle bacchette.
    Pochi secondi dopo ne prese una, tirando fuori una bacchetta che porse a Natsu.
    "Quercia, nove pollici, peli di unicorno. Flessibile." Disse descrivendone tutte le caratteristiche.
    Natsu la prese in mano, ma la tenne solo per qualche secondo prima che Olivander gliela togliesse di colpo.
    "No, no, non va bene." Disse, prendendole un'altra.
    Sotto gli occhi sorpresi dei maghi, fece provare a Natsu decine di bacchette diverse.
    "Proviamo questa. Dodici pollici, noce, corde di cuore di drago. Rigida. Ottima per gli incantesimi." Disse porgendogli l'ennesima bacchetta.
    Questa volta, non appena Natsu la prese in mano, dalla bacchetta uscì una piccola fiammata, che fece fare un passo indietro a Olivander.
    "Che cosa-" fece il rosa, mentre il fabbricante di bacchette sorrideva.
    "Pare che la bacchetta vi abbia trovato, signor Dragonil." Disse. "Anche se non avevo mai visto qualcosa del genere. È come se la bacchetta avesse reagito a qualcosa, scatenando quel fuoco."
    "Beh, già questo mi piace assai!" esclamò Natsu.
    "Allora, adesso direi che tocca a voi." Disse Olivander, guardando Erza.
    "Mi chiamo Erza Scarlet." Si presentò lei.
    L'uomo ripeté lo stesso rituale con lei, Gray e Lucy.
    A Erza consegnò una bacchetta di frassino, dieci pollici, con una piuma di fenice e anch'essa rigida.
    Gray invece si ritrovò con una bacchetta di salice, tredici pollici, peli di unicorno, flessibile.
    Lucy ne ricevette una di betulla, dieci pollici, peli di unicorno e molto flessibile.
    Infine toccò a Harry.
    Con grande sorpresa dei quattro maghi di Fairy Tail, il loro amico fu quello con più difficoltà a trovare la bacchetta.
    Olivander gli fece provare circa la metà di quelle che aveva in negozio.
    Ad un certo punto si fermò di fronte a una delle scatole ancora chiuse.
    "Ora, mi chiedo… sì, perché no… combinazione insolita… agrifoglio e piume di fenice, undici pollici, bella flessibile." Disse consegnandola a Harry.
    Non appena la prese in mano, il mago si sentì pervadere da un calore lungo le dita.
    Istintivamente, abbassò la bacchetta, facendo uscire da essa delle scintille rosse e d'oro.
    "Bravo! Sì, proprio così, molto bene. Bene, bene, bene… che strano… ma che cosa davvero strana…"
    Mentre diceva ciò, cominciò ad avvolgere le bacchette in una carta da pacchi, consegnandole ai nuovi proprietari.
    "Ma che strano… davvero strano." Continuò.
    "Mi scusi… che cosa c'è di strano?" chiese Lucy.
    "Ricordo una per una tutte le bacchette che ho venduto, signorina Heartphilia. Una per una. Si da il caso, che la fenice dalla cui coda proviene la piuma della bacchetta del signor Potter abbia prodotto un'altra piuma, una sola." Dicendo ciò rivolse la sua attenzione a Harry. "È veramente molto strano che lei sia destinato a questa bacchetta, signor Potter, visto che la sua gemella… sì, la sua gemella le ha procurato quella ferita." Concluse, indicandogli la fronte.
    Harry spalancò gli occhi, imitato dai suoi amici.
    "Sì, tredici pollici e mezzo. Legno di tasso. Curioso come accadano queste cose. È la bacchetta che sceglie il mago, lo ricordi. Credo che da lei dobbiamo aspettarci grandi cose, signor Potter… Dopotutto, Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato ha fatto grandi cose… terribili, è vero, ma grandi."
    Harry annuì serio, per poi pagare assieme agli altri le bacchette e uscire dal negozio, dove trovarono Hagrid ad aspettarli.
    "Finalmente." Esclamò questi, sorridendo. "Credevo vi foste messi a provare tutte le bacchette del negozio."
    "C'è mancato molto poco Hagrid." Rispose Natsu.
    "Beh, allora direi che è il momento di un piccolo extra, se lo desiderate." Disse il custode, indicando un negozio di animali. "Dovete sapere che ad ogni studente è concesso di portare con sé un animale. Harry, visto che hai già compiuto gli anni, ti regalerò un gufo. Sono molto utili, portano la posta e tutto il resto."
    "Scusi, temo di non aver capito… i gufi portano la posta?" chiese Lucy.
    "Già. Se volete, potete prenderne uno anche voi. Solo Natsu non può."
    "E perché?"
    "Hai già quel gatto, e non puoi avere più di un animale."
    "Beh, io posso volare di mio, aye…" mormorò Happy da dentro lo zaino, in modo che solo Natsu lo sentisse.
    Una ventina di minuti dopo, Harry, Gray, Erza e Lucy uscirono dal negozio ognuno con un gufo al suo fianco.
    Harry aveva preso una civetta bianca, come anche Gray, con la differenza che la sua aveva delle penne con riflessi azzurri.
    Erza invece aveva preso un gufo reale, con striature rosse come i suoi capelli, mentre Lucy si era accontentata di un gufo normale dalle piume marroni.
    "Allora adesso dobbiamo tornare da Silente?" chiese Harry a Hagrid, che però scosse la testa.
    "No, mi spiace. Silente vi ha prenotato due stanze al Paiolo Magico, dove resterete finché non comincerà la scuola, ovvero il primo settembre. Vi farà sapere in seguito come potrete raggiungere la stazione."
    "S-Stazione?" ripeté Natsu. "Vuoi dire che dobbiamo prendere un treno per andare a scuola?!"
    "Già, e il viaggio dura quasi tutto il giorno."
    Sentendo ciò, il Dragon Slayer perse i sensi, facendo scoppiare a ridere i suoi amici.



    Edited by darkroxas92 - 9/7/2017, 18:54
     
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    Questa storia mi ispira sempre di più. Spero di non arrenarmi troppo presto come con le altre XD.
    Anche perché tra poco arriveranno colpi di scena innaspettati... che stravolgeranno un po' entrambe le storie XD.
    Ringrazio Fly89 per avermi fatto da beta!

    E detto ciò... buona lettura a tutti!



    Capitolo 03: Il binario nove e tre quarti. L'Espresso per Hogwarts - Torna all'indice dei capitoli

    Non appena Hagrid se ne andò, Tom indicò ai cinque maghi le due stanze dove avrebbero soggiornato.
    I ragazzi lo ringraziarono, per poi entrare tutti in una stanza, che Harry insonorizzò immediatamente con la sua magia.
    "Questo mondo è decisamente diverso dal nostro." Disse subito Lucy. "Almeno, ho viaggiato in diverse città di Fiore, ma non avevo mai visto così tanti negozi magici tutti insieme."
    "Se è per questo, è difficile vedere anche così tanti maghi, e menomale che qui agiscono pure di nascosto." Commentò Gray, per poi prendere la sua bacchetta.
    "La loro magia è assai interessante, questo è sicuro. Se riusciamo ad apprenderla, Fairy Tail diventerà ancora più famosa." Rifletté Erza, per poi guardare Harry. "Tutto bene?"
    "Beh, scoprire che qui sono famoso solo perché sono sopravvissuto ad un attacco mortale non rientra proprio nella mia top ten, tuttavia devo ammettere che questa missione si preannuncia piuttosto interessante. E poi, proprio come voi, sembra che potrò aumentare il mio bagaglio di incantesimi."
    "Però… Come faremo a comunicare con la gilda?" domandò Happy. "La fenice è con Silente, e dubito ce la lascerà usare di continuo."
    "Forse… Forse so io come fare!" esclamò Lucy. "È un po' pericoloso, visto che la mia magia potrebbe essere rilevata, però forse sono ancora in tempo prima di essere messa sotto controllo."
    "A cosa stai pensando?" le chiese Natsu.
    Come risposta, la bionda prese una chiave dorata, che mise in una serratura invisibile di fronte a lei.
    "Apriti! Porta della Vergine! Virgo!" urlò, mentre dalla chiave usciva una forte luce, che scomparve in pochi secondi, lasciando il posto a una donna dai capelli rosa, vestita da cameriera.
    "Mi ha chiamato, principessa?" chiese rivolgendosi a Lucy.
    "Sì. Ti sei accorta che non ci troviamo più nel mio mondo, vero?"
    La donna annuì.
    "Voglio sapere se sei in grado di portare dei messaggi e degli oggetti tra questi due mondi. Inoltre, devo chiederti di usare la tua energia magica finché non te lo dirò io."
    "Come desidera. Che messaggio devo riferire e a chi?"
    "Devi dire a Master Makarov che qui le cose stanno andando bene. Inoltre, devo chiederti di portarci cinque occhiali del vento. Non ho avuto il tempo di prenderli, dovresti trovarli tra le mie cose."
    "D'accordo."
    "Ah, è un'altra cosa: non apparire se oltre a noi c'è qualcun altro, chiunque esso sia. Riferisci questo anche agli altri spiriti per piacere."
    Virgo annuì, per poi scomparire nella luce.
    "Perché degli occhiali del vento?" chiese Erza.
    "Beh, data la quantità di libri che abbiamo, ho pensato che con quelli svolgeremo prima i compiti e studieremo più velocemente. Così potremo indagare nel caso dovesse succedere qualcosa."
    "Non male come idea. Oltre al fatto che passeremo per dei piccoli geni." Disse divertito Harry. "E forse anche Natsu potrà sperare in qualche voto decente."
    "Ehi, come osi?! Diventerò più bravo di te in un batter d'occhio!"
    "Questo lo vedremo una volta che saremo tornati a Hogwarts." Fece Gray. "E secondo quanto detto da Hagrid, dovremo aspettare due settimane."
    "Il tempo sufficiente ad apprendere il minimo indispensabile su questo mondo." Disse Erza, annuendo.
    Da quel giorno, i cinque maghi passarono le giornate a documentarsi sugli usi e costumi di quel mondo, grazie ai libri di testo e altri che avevano provveduto ad acquistare successivamente.
    Le due settimane passarono quindi velocemente, e i cinque maghi si ritrovarono con i loro bauli e gufi di fronte a King's Cross.
    "Wow… non ho mai visto una stazione così grande…" mormorò Lucy, mentre dietro di lei Harry e Gray aiutavano un Natsu notevolmente provato dal viaggio in taxi che avevano appena effettuato.
    Erza invece stava cercando di capire con quali banconote pagare, dato che avevano convertito la valuta magica in sterline, moneta che la maga non aveva mai visto prima.
    Fu Harry ad aiutarla, incurante dello sguardo incredulo del tassista e di diversi passanti di fronte ai loro bagagli.
    "Non capisco proprio come fanno i maghi di qui a vivere di nascosto…" mormorò Natsu, riprendendosi lentamente e guardandosi in giro. "Siamo gli unici che viaggiano con gufi chiusi in gabbie."
    "Noi abbiamo seguito alla lettera le istruzioni di Silente. Ora non ci resta che trovare questo binario nove e tre quarti." Fece Harry, spingendo i carelli con i loro bagagli all'interno dell'edificio.
    Proseguirono in silenzio finché non arrivarono alla banchina che divideva i binari nove e dieci.
    "Okay… e ora cosa dobbiamo fare? Sfondare uno dei muri che dividono i binari?" esclamò Natsu.
    "Dubito che sia questo il modo esatto… Di sicuro dev'essere qualcosa di ovvio per i maghi e di impensabile per i babbani… bisogna giusto scoprire che cosa." Replicò Gray, guardandosi attorno.
    "Ehi, e se seguissimo loro?" propose Lucy, indicando una signora grassottella, accompagnata da quattro ragazzi e una bambina tutti dai capelli rosso fiamma.
    Quest'ultimi avevano tutti un carello come il loro, e uno aveva anche una civetta.
    "Direi che abbiamo trovato il modo per scoprire come proseguire." Ridacchiò Harry, prendendo il carrello e seguendo i cinque, imitato dai suoi compagni.
    "Mamma, posso andare anch'io…" sentirono dire dalla bambina non appena furono abbastanza vicini.
    "Tu sei troppo piccola, Ginny. Sta' zitta adesso. Va bene, Percy, vai avanti tu."
    Il ragazzo che sembrava essere il maggiore dei fratelli cominciò ad avviarsi verso uno dei muri che dividevano i binari nove e dieci.
    I cinque maghi di Fairy Tail restarono in silenzio ad osservare, ma per loro sfortuna un gruppo di turisti gli passò davanti, intralciando la visuale.
    Quando l'ultimo zaino si fu tolto di mezzo, il ragazzo era scomparso.
    "Che diamine… si è smaterializzato?" disse Erza, cercando inutilmente di ritrovarlo.
    "Fred, ora tocca a te." Continuò la donna, voltandosi verso un altro dei ragazzi.
    "Ma io non sono Fred, sono George." Rispose il ragazzo, per poi indicare il ragazzo al suo fianco, che era la sua copia perfetta. "Parola mia, donna! E dici di essere nostra madre? Non lo vedi che sono George?" continuò, accennando a un piccolo sorriso.
    "Scusami, George caro." Si scusò la madre, osservando il figlio avvicinarsi alla colonna di mattoni.
    "Te l'ho fatta! Io sono Fred!" esclamò il ragazzo, per poi cominciare a correre contro il muro.
    Harry e gli altri stavolta fecero attenzione, ma con loro sorpresa, il ragazzo scomparve all'improvviso, imitato subito dopo dal gemello.
    "Direi che non ci resta altro da fare che chiedere direttamente come si fa." Borbottò Harry, mentre il gruppo si avvicinava ai tre rimasti.
    "Ci scusi." Disse Lucy, attirando l'attenzione della donna.
    "Salve ragazzi." Rispose lei. "È la prima volta che andate a Hogwarts? Anche Ron è nuovo."
    "Sì." Rispose Erza. "Il fatto è che non sappiamo come raggiungere il binario."
    "Non vi preoccupate." Disse lei sorridendo. "Dovete solo camminare dritto in direzione della barriera tra i binari nove e dieci. Non vi fermate e non abbiate paura di andarci a sbattere contro: questo è molto importante. Se siete nervosi, meglio andare di corsa. E adesso andate, prima di Ron."
    I maghi si voltarono verso Natsu, che fece un sorrisetto.
    "Beh, avevo quasi indovinato, no?" disse lui divertito, congelandosi allo sguardo di Erza e Harry.
    "Allora sarai tu ad avere il privilegio di andare per primo." Fece il moro.
    Il mago del fuoco sospirò, per poi stringere con forza il carello.
    "E va bene… pista!" esclamò, cominciando a correre contro il muro, per poi scomparire nel nulla.
    Uno ad uno, anche gli altri lo imitarono.
    Una volta superata la barriera, si ritrovarono di fronte a un nuovo binario, il cui numero era scritto sopra un arco battuto che si trovava in corrispondenza del varco.
    Sul binario c'era una locomotiva a vapore scarlatta e nera, affiancata da centinaia di ragazzi con i rispettivi genitori.
    "Incredibile…" commentò Gray, cominciando a farsi spazio tra i loro futuri compagni, cercando di raggiungere una delle porte del treno.
    "Nonna, ho perso di nuovo il mio rospo!" sentirono lamentarsi un ragazzo.
    "Oh, Neville!" rispose quella che doveva essere sua nonna.
    Il gruppo proseguì, arrivando quasi alla coda del treno quando finalmente trovarono uno scompartimento vuoto.
    Lucy cercò di sollevare il baule, mentre Natsu metteva senza troppi problemi il suo dentro il treno.
    La bionda cacciò un piccolo urlo di dolore quando il baule le cadde sul piede.
    "Ehi, serve una mano?" fece una voce.
    La ragazza si girò, ritrovandosi di fronte a uno dei gemelli dai capelli rossi.
    "Sì, grazie." Rispose Lucy, sorridendo.
    "Ehi, Fred, vieni, c'è bisogno d'aiuto!" urlò, richiamando il gemello, che si unì a lui e riuscirono così a portare senza troppi problemi il baule dentro il vagone.
    "Vuole una mano anche lei?" chiese George a Erza, che scosse la testa.
    "No grazie, io sono abituata a pesi ben maggiori." Rispose, sollevando con una mano il baule e mettendolo assieme agli altri.
    "Cavoli!" esclamarono sorpresi i due gemelli, per poi vedere Gray e Harry ripetere la stessa azione.
    "Grazie per aver aiutato Lucy." Disse il moro, scostandosi la ciocca di capelli che copriva la cicatrice, che aveva coperto parzialmente un occhio.
    "E quella che cos'è?" chiese uno dei gemelli, indicando la cicatrice.
    "Perbacco…" esclamò l'altro. "Non sarai per caso…?"
    "È proprio lui!" continuò l'altro. "Non è vero?"
    "Uh? Di cosa state parlando?" chiese Natsu.
    "Harry Potter!" risposero insieme i due gemelli.
    "Oh, sì, sì, sono io." Rispose Harry, senza darci troppa importanza.
    Nonostante ciò, i due gemelli rimasero a bocca aperta di fronte alla scoperta.
    Il mago cominciò a sentirsi un po' a disagio, ma per sua fortuna la voce della madre richiamò i due.
    "Fred, George? Siete lì?" chiese.
    "Veniamo, mamma!" risposero i due, guardando un'ultima volta Harry, per poi allontanarsi.
    "Cavoli, se ogni persona che ti riconosce reagisce così, farai un sacco di vittime per mancanza di respirazione." Scherzò Gray.
    "Io cominciò ad esserne infastidito." Replicò lui, entrando assieme agli altri nello scompartimento e chiudendo la porta.
    "Ultimi istanti di pace…" mormorò mogio Natsu, cominciando ad abbassare il vetro dello scompartimento. "Sarà un viaggio infernale!"
    "Beh, pensa che dopo non dovrai più viaggiare per un po' di mesi, aye." Cercò di consolarlo Happy, sempre nascosto nel suo zaino.
    Prima che il mago dai capelli rosa potesse rispondere, il tremo emise un fischio, cominciando a muoversi.
    Le conseguenze per il Dragon Slayer furono immediate, come si poteva comprendere dal suo colorito bluastro e dal fatto che fiondò la testa fuori dal finestrino, in cerca di un minimo di sollievo.
    "Non so se ridere o sentirmi realmente dispiaciuto per lui…" fece Harry, sospirando, mentre vedevano la stazione allontanarsi, mentre il treno acquistava sempre maggiore velocità.
    Non passarono che pochi minuti che sentirono qualcuno bussare alla porta dello scompartimento.
    "Avanti." Fece Erza.
    La porta si aprì, lasciando entrare il ragazzo dai capelli rossi più giovane.
    "Scusate, ma gli altri scompartimenti sono tutti pieni. Posso sedermi qui?" chiese, indicando uno dei posti vuoti.
    I maghi si guardarono, per poi annuire tutti insieme.
    "Grazie." Rispose lui, entrando.
    Non fece in tempo a sedersi che la porta si aprì, rivelando i due gemelli.
    "Senti, noi due andiamo verso la metà del treno… C'è Lee Jordan che ha una tarantola gigante!"
    "Va bene." Rispose il fratello, mentre Lucy sbiancava.
    "T-Tarantola gigante?" ripeté spaventata.
    "Già! Ah, non ci siamo ancora presentati." Fece l'altro gemello. "Fred e George Weasley. E lui è nostro fratello Ron."
    "Piacere. Io sono Lucy Heartphilia."
    "Erza Scarlet."
    "Gray Fullbuster. Mentre il tipo alla finestra si chiama Natsu Dragonil."
    "Sembra che io non abbia bisogno di presentazioni, ma mi sembra giusto farlo lo stesso. Il mio nome è Harry Potter."
    "Che cosa prende al vostro amico?" chiese Fred.
    "Lasciatelo perdere, è un caso perso." Commentò Gray. "Non sopporta alcun mezzo di trasporto, e ogni volta si riduce così."
    "Cavoli, un bel problema…" fece George, non dandoci poi troppa importanza.
    "Beh, allora ci vediamo dopo!" salutarono i due, uscendo dallo scompartimento.
    Ron rimase in silenzio per qualche secondo, per poi rivolgere la parola al moro.
    "Sei davvero Harry Potter?"
    Il mago sospirò, per poi annuire.
    "Oh, be', pensavo che fosse uno degli scherzi di Fred e George." Fece il rosso. "E hai veramente… voglio dire…" continuò, indicando la fronte di Harry, che scostò la frangia di capelli per mostrare la cicatrice.
    "Allora è lì che Tu-Sai-Chi…?"
    "Sì, ma se ti chiedi se mi ricordo qualcosa, la risposta è vuoto totale."
    "Ah… e che cos'è quello strano disegno intorno? È sempre opera sua?"
    "Ehi!" esclamò Natsu, riemergendo per qualche secondo dal suo stato. "Non ti azzardare a definire in modo strano il nostro simbolo!"
    Dopo aver detto ciò, rimise la testa all'aria fresca, mentre Ron guardava incuriosito gli altri tre maghi.
    "Simbolo?" chiese infine.
    Tutti annuirono, mostrando il loro logo di Fairy Tail.
    "È il nostro legame." Spiegò Erza, sorridendo.
    "Avevo sentito dire che Harry era andato a vivere con i babbani. Non era vero?"
    "Fino a tre anni fa ho vissuto con i miei zii. Poi involontariamente mi sono smaterializzato all'estero, dove ho incontrato Erza e gli altri, che mi hanno accolto nella loro famiglia." Rispose Harry.
    "Davvero? Ma i vostri cognomi sono tutti diversi-"
    "Non serve avere un legame di sangue per far parte di una famiglia." Replicò Gray, sorridendo triste. "L'importante è quel che si prova."
    "Capisco… quindi praticamente era una specie di orfanotrofio per maghi?"
    "Non proprio… però diciamo che la nostra famiglia riuniva molti maghi."
    "In quanti siete?" chiese curioso Ron.
    "Beh, qualche decina… farti l'elenco completo sarebbe troppo lungo." Disse Harry.
    "Wow… e io che credevo che eravamo già tanti in famiglia…"
    "Beh, hai ben quattro fratelli. Direi che non è poco." Fece Lucy.
    "Cinque fratelli e una sorella. Io sono il sesto della nostra famiglia a frequentare Hogwarts. Potete ben dire che mi tocca essere all'altezza di un sacco di aspettative. Bill e Charlie hanno già finito… Bill era capoclasse e Charlie capitano della squadra di Quidditch. E adesso Percy è prefetto. Fred e George sono un po' dei perdigiorno, ma hanno ottimi voti e tutti li trovano davvero spiritosi. In famiglia ci si aspetta che io sia all'altezza degli altri, ma se poi ci riesco, nessuno la considererà una grande impresa, visto che loro l'hanno già fatto prima di me. E poi, con cinque fratelli, non riesci mai a metterti un vestito nuovo. Io mi vesto con gli abiti smessi di Bill, uso la vecchia bacchetta di Charlie e il vecchio topo di Percy." E dicendo ciò, mise una mano in tasca, tirando fuori un topo grigio e grasso, profondamente addormentato. "Si chiama Crosta e non serve a niente; non si sveglia quasi mai."
    Harry e Erza sgranarono subito gli occhi.
    "C-Che succede?" chiese Ron, sorpreso da quella reazione.
    I due maghi di classe S si guardarono per qualche secondo.
    "Niente." Disse infine Erza. "Ci è solo venuta in mente una cosa… niente di cui devi preoccuparti. Comunque direi che ti stai facendo troppi problemi. Credo che la tua famiglia si aspetti solo che tu sia te stesso. I tuoi fratelli non sono te."
    Ron annuì, non troppo convinto.
    "Allora… avete detto che siete tutti maghi da dove venite voi, giusto?"
    "Già, anche se eravamo un po' isolati dal resto della comunità magica." Mentì Harry. "Finché Silente non è venuto a prenderci, non sapevamo dell'esistenza né di Hogwarts né della mia storia, e tantomeno di Voldermort e-" si interruppe vedendo Ron trattenere il fiato.
    "Che cosa c'è? Stai male?" chiese Lucy.
    "Hai nominato il nome di Tu-Sai-Chi!" esclamò il rosso, guardando sconvolto Harry. "Credevo che proprio tu, tra tutti…"
    "È ridicolo aver paura di un nome." Fece Erza. "Poi per noi che non lo avevamo mai sentito nominare, è un nome come tanti altri. Abbiamo cercato di documentarci un po' in quest'ultimo mese, ma abbiamo ancora molte lacune."
    "Be', potete stare tranquilli. Ci sono molti che vengono da famiglie babbane e che imparano abbastanza in fretta. E poi non mi pare che siate proprio a corto di informazioni."
    Passarono la mattinata a parlare del più e del meno, finché la porta dello scompartimento non si aprì, rivelando una donna sorridente con due fossette sulle guance, che portava un carello pieno di cibarie di ogni tipo.
    "Desiderate qualcosa dal carello?" chiese gentilmente.
    Ron bofonchiò qualcosa su dei panini, mentre gli altri quattro maghi non esitarono a fiondarsi a vedere che cosa c'era.
    Non conoscendo nessuno di quei cibi, decisero di prendere un po' di tutto.
    Quando rientrarono, Ron sgranò gli occhi nel vedere tutta quella roba tra le braccia dei maghi, che l'appoggiarono su uno dei posti vuoti.
    "Prendi pure se vuoi, ma ti consiglio di fare in fretta: se il treno si dovesse fermare, Natsu farebbe piazza pulita." Scherzò Gray.
    "Guarda che ti sento…" tentò di protestare inutilmente il rosa.
    "Davvero posso? Non vorrei sembrare inopportuno…"
    "Figurati! Guarda quanta roba abbiamo preso. Senza Natsu non la finiamo di certo da soli." Disse Harry, per poi prendere una confezione con su scritto Cioccorane. "In cambio, ti chiediamo solo se puoi spiegarci i vari snack. Noi non abbiamo la più pallida idea di cosa siano."
    Il rosso annuì.
    "Quelle che tieni in mano sono delle Cioccorane. In pratica è cioccolato a forma di rana che è stato incantato per comportarsi come una rana, perciò attenti che non vi sfugga. Ad ogni modo, la cosa che interessa di più sono le figurine che trovi dentro. Sono centinaia, e tutti raffiguranti un mago famoso."
    Harry aprì la scatola, prendendo la figurina in questione, per poi sorridere.
    "Chi è?" chiese Erza.
    "Albus Silente, attuale preside di Hogwarts. Considerato da molti il più grande mago dell'era moderna, Silente è noto soprattutto per avere sconfitto nel 1945 il mago del male Grindelwald, per avere scoperto i dodici modi per utilizzare sangue di drago e per i suoi esperimenti di alchimia, insieme al collega Nicolas Flamel. Il professor Silente ama la musica da camera e il bowling." Lesse il moro.
    "Sangue di drago?! È stato lui?!" esclamò Natsu, riprendendosi per qualche secondo.
    "Silente è senza dubbio il più grande mago di sempre." Disse Ron. "Oltre al fatto che era l'unico di cui Voi-Sapete-Chi aveva paura."
    Harry guardò di nuovo la foto del preside, notando che se n'era andato.
    "Non mi abituerò facilmente a queste foto dotate di volontà propria…" borbottò Lucy.
    "Beh, non pretenderete mica che resti lì tutto il tempo, vero?"
    "Noi siamo abituati alle foto dei babbani, e quelle non si muovono minimamente."
    "Davvero? Che strano…" commentò il rosso, per poi indicare un'altra confezione di dolci. "Con quelle dovete fare attenzione. Le gelatine Tuttigusti+1 non hanno questo nome senza motivo… ci sono veramente tutti i gusti: da cioccolato, menta e marmellata d'arancia a spinaci, fegato e trippa. George dice che una volta ne ha trovate alcune alle caccole."
    Ignorando lo sguardo disgustato dei maghi, ne prese una verde, per poi assaggiarne un pezzo.
    "Bleaaah!... Visto? Cavoletti di Bruxelles!"
    Il viaggio proseguì con i ragazzi che assaggiavano le varie gelatine, per poi concentrarsi sugli altri dolci, mentre Natsu continuava a cercare di resistere e di ignorare gli amici che mangiavano senza curarsi di lui.
    Dopo qualche ora qualcuno bussò alla porta dello scompartimento: era il ragazzo che avevano visto quella mattina al binario con la nonna, che in quel momento sembrava in lacrime.
    "Scusate, avete mica visto un rospo?"
    I maghi scossero la testa.
    "L'ho perso! Continua a scappare!"
    "Cinque vagoni prima." Mormorò a fatica Natsu, facendo rientrare la testa dentro lo scompartimento. "Se ti affretti dovresti riuscire a prenderlo."
    Neville spalancò gli occhi, ringraziando velocemente e correndo via.
    Ron lo guardò sorpreso.
    "E tu come lo sai?"
    "Non ha importanza…" bofonchiò il mago del fuoco, tornando a mettere la testa fuori.
    "Ma non gli farà male prendere tutta quell'aria in testa?" chiese il rosso.
    "Tranquillo, ormai è abituato." Rispose Erza.
    "Voi sapete già fare qualche incantesimo?" cambiò argomento Ron.
    "Sì… qualcuno lo sappiamo fare…" mormorò Harry, trattenendo un sorriso, come fecero anche gli altri.
    "Io non ancora… ieri ne ho provato uno, ma non ha funzionato. Volevo far diventare Crosta giallo." Disse, tirando fuori una bacchetta dall'aria malconcia, rosicchiata in alcuni punti e alla cui estremità baluginava qualcosa di bianco.
    "I peli di unicorno stanno per scappare fuori. Fa niente…" fece, per poi alzare la bacchetta, preparandosi a pronunciare l'incantesimo.
    Non fece però in tempo a dire nulla che la porta si aprì, rivelando una ragazzina dai capelli bruni e i denti davanti piuttosto grandi, che aveva già indossato la sua nuova uniforme di Hogwarts.
    "Qualcuno ha visto un rospo? Un ragazzo di nome Neville ha perso il suo." Disse con tono autoritario.
    "Gli abbiamo già detto dove dovrebbe essere." Rispose Erza, per poi notare che la ragazza non la stava ascoltando, intenta a guardare la bacchetta di Ron.
    "State facendo una magia? Vediamo!" fece, sedendosi e guardando un Ron confuso e sorpreso.
    "Ehm… va bene." Disse lui, schiarendosi la gola e mettendo Crosta sulle sue ginocchia, per poi puntarli contro la bacchetta.
    "Per il sole splendente, per i fiori di corallo, stupido topo diventa giallo!" esclamò, agitando la bacchetta, ma senza che succedesse nulla.
    "Sei sicuro che sia un incantesimo, vero?" chiese la ragazza. "Comunque, non funziona molto bene, o sbaglio? Io ho provato a fare alcuni incantesimi semplici semplici e mi sono riusciti tutti. Nella mia famiglia nessuno ha poteri magici; è stata una vera sorpresa quando ho ricevuto la lettera, ma mi ha fatto un tale piacere, naturalmente, voglio dire, è la migliore scuola di magia che esista, ho sentito dire... Ho imparato a memoria tutti i libri di testo, naturalmente, spero proprio che basti... E... a proposito, io mi chiamo Hermione Granger, e voi?" disse, senza quasi riprendere fiato.
    "Erza Scarlet."
    "Lucy Heartphilia."
    "Gray Fullbuster."
    "Natsu Dragonil." Borbottò il mago del fuoco.
    "Ron Weasley." Bofonchiò il rosso.
    "Harry Potter."
    "Davvero?" esclamò Hermione. "So tutto di te, naturalmente… ho comperato alcuni libri facoltativi, come letture preparatorie, e ho visto che sei citato in Storia moderna della magia, in Ascesa e declino delle Arti Oscure e anche in Grandi eventi del Ventesimo secolo!"
    Gray fischiò.
    "E bravo il nostro Harry." Ridacchiò. "Sei già finito anche nei libri di storia."
    Tuttavia lo sguardo che il moro gli rivolse gli fece congelare il sorriso sulle labbra.
    "Che cos'ha il vostro amico?" chiese Hermione, indicando Natsu.
    "Allergia ai mezzi di trasporto." Rispose Erza. "Ormai ci siamo abituati."
    "Perché non avete provato un incantesimo per aiutarlo?" fece lei, tirando fuori la bacchetta e puntandola contro Natsu, per poi pronunciare l'incantesimo.
    Per qualche secondo non successe nulla, poi Natsu cominciò a sbattere gli occhi confuso.
    "Ma cosa-" fece sorpreso, mentre riprendeva colore.
    "È un semplice incantesimo per far passare il malore dovuto ai viaggi. L'ho imparato per sicurezza, nel caso avessimo dovuto prendere qualche altro mezzo oltre il treno." Spiegò la ragazza.
    "Non lo abbiamo letto nei libri di scuola." Fece Harry, leggermente sorpreso.
    "Infatti era su uno dei testi che ho preso in più. Se finiamo nella stessa casa, ve lo presto volentieri, se volete."
    "Sarebbe una cosa molto utile, ti ringraziamo." Rispose Erza.
    "Be', allora vado a vedere se Neville è riuscito a prendere il suo rospo. Ah, vi consiglio di cominciare a indossare l'uniforme, sapete? Credo che tra poco saremo arrivati." Disse Hermione, aprendo la porta, ma venendo fermata da Natsu.
    "Grazie mille!" esclamò questi, inginocchiandosi a terra e chinando la testa, lasciando sorpresi Ron e Hermione.
    "S-Su, non c'è bisogno di comportarsi così. Non ho fatto nulla…" disse la ragazza, in imbarazzo.
    "Hai risolto un problema che mi perseguitava da anni! Non so come ringraziarti." Continuò il mago, facendo sospirare i suoi compagni.
    "Tranquilli, è sempre esagerato quando ringrazia. Ha fatto lo stesso con me quando ci siamo conosciuti." Disse Lucy.
    "Capisco… Bene, allora ci vediamo dopo." Li salutò Hermione, uscendo e richiudendo la porta, mentre Natsu si rialzava.
    "Finalmente posso mangiare anch'io!" esclamò, trattenendosi dal sputare fuori una piccola fiammata e fiondandosi con avidità su ciò che rimaneva delle merendine, cominciando a mandarle giù senza nemmeno guardare che cosa fossero.
    "A-Adesso capisco perché prima parlavate così di lui…" commentò incredulo Ron.
    "Prima dicevi che due dei tuoi fratelli hanno già finito gli studi. Che cosa fanno adesso?" chiese Lucy, cercando di non guardare il compagno abbuffarsi.
    "Charlie è in Romania a studiare i draghi e-" cominciò il rosso, interrompendosi quando sentì Natsu cominciare a tossire.
    "C-Che cos'hai detto?!" esclamò il mago, cercando di riprendere fiato.
    "Sì, so che può sembrare strano, e in effetti è piuttosto pericoloso. Tuttavia mio fratello non ha alcuna paura."
    "E l'altro?" chiese Erza, cercando di cambiare discorso in fretta.
    "Bill è in Africa a lavorare per la Gringott." Rispose Ron. "A proposito, avete sentito che cos'è successo?"
    "Sì, siamo rimasti a Diagon Alley nelle ultime due settimane, era impossibile che non lo venissimo a sapere." Fece Harry. "E dire che sembrava proprio a prova di ladri, e invece lo stesso giorno in cui ci siamo andati noi hanno quasi commesso un furto. È stato per puro caso che quella stanza blindata fosse vuota."
    "Dev'essere stato per forza un mago oscuro. Be', viene naturale pensare a Voi-Sapete-Chi, ma per fortuna non può essere stato lui."
    "Già…" rispose atono il moro.
    "Era proprio così impossibile rubare in quella banca?" chiese Natsu.
    "Direi anche di più. Mai prima d'ora era successo che qualcuno riuscisse a entrare e uscire senza autorizzazione." Fece Ron, per poi notare che il Dragon Slayer aveva preso diversi snack e li stava mettendo nello zaino.
    "Sono squisiti!" esclamò questi, ridendo nervosamente. "Perciò ne metto da parte qualcuno per dopo."
    Gray sospirò, scuotendo la testa.
    "Qual è la vostra squadra di Quidditch del cuore?" chiese il rosso.
    "A dir la verità non abbiamo ancora avuto l'occasione di sceglierle una. Nemmeno il Quidditch è arrivato dalle nostre parti."
    "Che cosa?!" esclamò incredulo Ron. "Ma è impossibile, è semplicemente il gioco più famoso del mondo!"
    "Te lo abbiamo detto, noi eravamo un po'… isolati."
    "Aspettate e vedrete, è il più bel gioco del mondo…"
    Prima che qualcuno potesse fermarlo, Ron partì in quarta a spiegare le varie regole del Quidditch.
    Stava illustrando gli aspetti più interessanti del gioco quando la porta si aprì di nuovo.
    Questa volta entrò il ragazzo che Harry e gli altri avevano incontrato a Diagon Alley, accompagnato da due ragazzi tarchiati e un'aria piuttosto cattiva.
    Il biondo squadrò i presenti, soffermandosi su Harry.
    "È vero?" chiese infine. "Per tutto il treno vanno dicendo che Harry Potter si trova in questo scompartimento. Sei tu?"
    "Anche se fosse?" chiese il diretto interessato, alzandosi in piedi e restando a fissare serio il ragazzo e quelli che potevano tranquillamente passare come sue guardie del corpo.
    "Oh, questo è Tiger e questo è Goyle." Fece il ragazzo con noncuranza, indicando i due al suo fianco. "E io mi chiamo Malfoy. Draco Malfoy."
    Ron diede un colpetto di tosse che avrebbe potuto benissimo dissimulare una risatina, attirando così su di sé lo sguardo di Malfoy.
    "Trovi buffo il mio nome, vero? Non c'è bisogno che chieda a te come ti chiami. Mio padre mi ha detto che tutti i Weasley hanno capelli rossi, lentiggini e più figli di quelli che si possono permettere."
    "Sai…" fece Natsu, chiudendo le mani a pugno e battendoli tra di loro. "È già da quando ti abbiamo incontrato in quel negozio che sento una misteriosa voglia di prenderti a pugni!"
    Draco lo guardò con sufficienza.
    "Un altro mezzosangue immagino. Dovete esserlo tutti tranne Potter per stare in compagna di un Weasley." Disse, per poi tornare a guardare Harry. "Non tarderai a scoprire che alcune famiglie di maghi sono migliori di altre, Potter. Non vorrai fare amicizia con le persone sbagliate…? In questo posso aiutarti io." Concluse, allungando la mano per stringere quella di Harry.
    Ma la ritrasse subito non appena vide lo sguardo del moro.
    Uno sguardo che fece arretrare anche i suoi compagni.
    "H-Harry, calmati…" fece Gray, guardando leggermente spaventato l'amico. "Noi non ce la siamo di certo presa per quel che ha detto. Sai che ne dicono di tutte e di più contro di noi ogni singolo giorno, eppure non ce n'è mai importato."
    "Questo ragazzo vi ha offeso. Oltre ad aver offeso la nostra intera casa." Replicò Harry, mentre anche Natsu si affiancava a lui, con uno sguardo molto simile.
    "Concordo in pieno! Chiunque prende in giro il nostro legame, non può di certo passarla liscia!" esclamò, mentre la temperatura nello scompartimento cominciava ad aumentare.
    "Che diamine…" fece Malfoy, indietreggiando.
    "Osa ancora insultare uno di noi, e potresti non cavartela a buon mercato." Si aggiunse Erza. "Siamo molto uniti tra di noi, e non siamo disposti a lasciar correre simili atteggiamenti."
    Draco digrignò i denti, per poi girarsi.
    "Io farei attenzione a scegliere i vostri nemici." Disse. "Un giorno potreste pentirvene."
    "Allora aspetteremo quel giorno." Replicò Harry. "Ed elimineremo chiunque oserà andare contro la nostra casa."
    Malfoy non aggiunse nulla, uscendo assieme a Tiger e Goyle.
    "Wow…" fece Ron, guardando ammirato i maghi di fronte a lui, mentre lentamente la temperatura tornava normale. "Non avevo mai visto nessuno riuscire a mettere in fuga in questo modo un Malfoy! Mio padre vi farebbe una statua seduta stante! Mi è addirittura sembrato che lo scompartimento fosse diventato più caldo!"
    "Già… questo perché qualcuno non riesce a controllare a sufficienza la sua magia…" mormorò a bassa voce Erza a Natsu, che ridacchiò.
    "Be', chiunque ci offenda, la deve pagare. È questo uno dei nostri motti!" esclamò il Dragon Slayer.
    Prima che qualcuno potesse aggiungere altro, la porta si aprì di nuovo, lasciando entrare Hermione.
    "Che cosa diavolo è successo, qui?" esclamò.
    "Una piccola disputa con un moccioso." Disse Gray.
    "Conoscevate già Malfoy?" chiese la ragazza.
    "Abbiamo avuto il dispiacere di incontrarlo a Diagon Alley." Rispose Harry.
    "Ho sentito dire della sua famiglia." Fece Ron. "Sono stati tra i primi a tornare dalla nostra parte dopo che Voi-Sapete-Chi è scomparso. Dissero che erano stati stregati. Papà non ci crede. Dice che al padre di Malfoy non serviva una scusa per passare dalla parte oscura."
    "Ti serve qualcosa?" chiese Erza alla ragazza.
    "Dovete sbrigarvi a vestirvi; vengo dalla cabina della motrice e il macchinista mi ha detto che siamo quasi arrivati. Non avrete mica fatto a botte? Sareste nei guai prima ancora di arrivare!"
    "L'unico che ha rischiato di finire nei guai è stato Malfoy… E per sua fortuna, non abbiamo fatto in tempo a scendere alle mani. Sarebbe stato divertente pestarlo per bene…" fece Natsu.
    "Va bene… Sono venuta qui soltanto perché là fuori c'è gente che si comporta in un modo molto infantile, e corre su e giù per i corridoi." Disse Hermione, uscendo dallo scompartimento.
    "Uff… Quindi dobbiamo proprio indossare quelle tuniche, eh?" fece Gray, guardando il sole cominciare a tramontare, per poi sospirare e cominciare a togliersi la maglietta.
    "Guarda che basta che te la metti sopra i vestiti." Disse Harry. "E cerca di non cadere nel tuo solito problema… Qui probabilmente ti prenderebbero per un pervertito."
    "Quale problema?" chiese Ron curioso.
    "Diciamo che è un postumo della sua infanzia…" commentò Natsu, indossando la tunica nera sopra i suoi abiti, lasciando in vista la sciarpa.
    "Credo che quella te la faranno togliere." Disse il rosso.
    "Se lo possono scordare! È l'unico ricordo che mi rimane di mio padre, non me ne separerò di certo per qualche stupida regola!"
    "Beh, allora forse faranno un'eccezione…" borbottò non troppo sicuro lui, finendo di sistemarsi l'uniforme.
    Una voce risuonò per tutto il treno: "Tra cinque minuti arriveremo a Hogwarts. Siete pregati di lasciare i bagagli e gli animali sul treno; verranno portati negli edifici della scuola separatamente."
    "Cosa?!" fece una voce.
    Ron si guardò intorno, cercando di capire da dove venisse, mentre Harry tirava un piccolo calcio allo zaino di Natsu.
    "Sta tranquillo Happy. Fa finta di niente e soprattutto, resta in silenzio." Gli mormorò, approfittando di un momento in cui Ron si era voltato dall'altra parte.
    "Aye…" rispose lui, sospirando.
    "Che strano… mi era proprio sembrato di sentire un'altra voce…"
    "Forse il viaggio ci ha stancato più del previsto." Cercò di rimediare Lucy, mentre il treno cominciava a rallentare, per poi fermarsi.
    I sei ragazzi uscirono, lasciando Happy da solo.
    Il gatto mise la testa fuori dallo zaino.
    "Cavoli, questo mondo mi piace sempre meno… Qui i gatti sono ridotti alla schiavitù totale!" esclamò, per poi rientrare nello zaino.
    Nel frattempo il gruppo scese, cominciando a guardare nell'oscurità per vedere dove andare.
    "Primo anno!" urlò una voce, che Harry e i suoi amici riconobbero subito, mentre una luce si accendeva sopra di loro.
    "Primo anno da questa parte! Tutto bene voi?" chiese Hagrid, avvicinandosi al gruppo con una lampada in mano, sorridendogli.
    "Ciao!" risposero insieme, sotto lo sguardo sorpreso di Ron.
    "Coraggio, seguitemi… C'è qualcun altro del primo anno? E ora attenti a dove mettete i piedi. Quelli del primo anno mi seguano!"
    Scivolando e incespicando, seguirono Hagrid giù per quello che sembrava un sentiero ripido e stretto.
    Dopo qualche minuto, il guardiacaccia attirò di nuovo l'attenzione degli studenti su di sé.
    "Fra un attimo: prima vista panoramica di Hogwarts!" annunciò. "Ecco, dopo questa curva!"
    Non appena girarono, ci fu un coro di esclamazioni di sorpresa.
    Lo stretto sentiero si era spalancato all'improvviso sul bordo di un grande lago nero. Appollaiato in cima a un'alta montagna sullo sfondo, con le finestre illuminate che brillavano contro il cielo pieno di stelle, si stagliava un grande castello con molte torri e torrette.
    "Quella è Hogwarts?!" esclamò sorpreso Natsu. "Quando siamo arrivati non credevo fossimo in un posto così grande." Aggiunse, facendo attenzione a farsi sentire solo dai suoi amici, che annuirono, altrettanto sorpresi.
    "Farebbe invidia a qualsiasi nostra costruzione…"
    "È quasi più grande di casa mia…" mormorò Lucy, senza però essere sentita da nessuno.
    "Non più di quattro per battello!" avvertì Hagrid, indicando una flotta di piccole imbarcazioni in acqua, vicino alla riva.
    Harry, Natsu, Gray e Ron salirono insieme, mentre Erza e Lucy si aggregarono a Hermione e Neville.
    "Tutti a bordo?" chiese Hagrid, che era salito su un'imbarcazione personale. "Bene… Si parte!" urlò.
    Le barchette si staccarono dalla riva, scivolando sul lago liscio come vetro.
    "Per fortuna quell'incantesimo mi ha guarito." Fece Natsu, mentre il castello si avvicinava. "Altrimenti non so come avrei fatto a resistere."
    Lentamente si avvicinarono alla rupe su cui era arroccato.
    "Già la testa!" ordinò il custode di Hogwarts, mentre le barchette li trasportavano attraverso una cortina d'edera che nascondeva una grande apertura sul davanti della scogliera stessa.
    Poi attraversarono un lungo tunnel buio, che sembrava portare dritto sotto il castello, e infine, raggiunsero una sorta di porto sotterraneo dove si arrampicarono tra scogli e sassi.
    "Ci siamo quasi." Fece Hagrid, mentre cominciavano a scendere dalle imbarcazioni, per poi arrampicarsi lungo un passaggio nella roccia, preceduti dalla lampada della loro guida, e finalmente emersero sull'erba morbida e umida, proprio all'ombra del castello.
    Salirono la scalinata di pietra e si affollarono davanti all'immenso portone di quercia.
    "Ci siamo tutti?" chiese l'uomo, per poi alzare il pugno gigantesco e bussare tre volte.



    Edited by darkroxas92 - 15/10/2012, 13:50
     
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    Ed eccomi qui con il quarto capitolo!
    E finalmente è arrivato il momento dello smistamento dei nostri eroi... e con esso, nuovi misteri ed eventi che si profilano all'orizzonte, che presto (o tardi XD) coivolgeranno i maghi di Fairy Tail... e che sono spoilerosi per chi legge l'edizione italiana del manga XD.
    Ringrazio Fly89 per avermi fatto da Beta-Reader, e auguro buona lettura a tutti!

    Capitolo 04: Il Cappello Parlante! Lo Smistamento - Torna all'indice dei capitoli

    La porta si aprì all'istante, rivelando così la professoressa McGranitt.
    "Ecco qui gli allievi del primo anno, professoressa McGranitt." Disse Hagrid.
    "Grazie, Hagrid. Da qui in avanti li accompagno io."
    Spalancò la porta, mostrando così a tutti la sala d'ingresso, così grande che una casa ci sarebbe stata dentro perfettamente.
    Le pareti di pietra erano illuminate da torce fiammeggianti, il soffitto era talmente alto che si scorgeva a malapena, e di fronte a loro una sontuosa scalinata in marmo conduceva ai piani superiori.
    I ragazzi seguirono la professoressa calpestando il pavimento tutto lastre.
    Harry e gli altri udirono il brusio di centinaia di voci provenire da una porta a destra, dove doveva trovarsi il resto della scolaresca, ma la McGranitt li condusse in una saletta vuota, oltre la sala d'ingresso.
    Gli studenti si assieparono dentro, molto più pigiati di quanto normalmente avrebbero fatto, guardandosi intorno tutti confusi.
    "Benvenuti a Hogwarts." Disse la professoressa. "Il banchetto per l'inizio dell'anno scolastico avrà luogo tra breve, ma prima di prendere posto nella Sala Grande, verrete smistati nelle vostre Case. Lo Smistamento è una cerimonia molto importante, perché per tutto il tempo che passerete qui a Hogwarts, la vostra Casa sarà un po' come la vostra famiglia."
    "Quindi non sarà troppo diverso a come siamo abituati." Mormorò Gray a Erza, che annuì silenziosamente.
    "Frequenterete le lezioni con i vostri compagni di Casa, dormirete nei dormitori della vostra Casa e passerete il tempo libero nella sala di ritrovo della vostra Casa.
    Le quattro case si chiamano Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. Ciascuna ha la sua nobile storia e ciascuna ha sfornato maghi e streghe di prim'ordine. Per il tempo che resterete a Hogwarts, i trionfi che otterrete faranno vincere punti alla vostra Casa, mentre ogni violazione delle regole gliene farà perdere. Alla fine dell'anno, la Casa che avrà totalizzato più punti verrà premiata con una coppa, il che costituisce un grande onore. Spero che ognuno di voi darà lustro alla Casa cui verrà destinato."
    "In pratica è una specie di torneo, dove i punti si guadagnano studiando e che si possono anche perdere." Riassunse a bassa voce Harry.
    "La Cerimonia dello Smistamento inizierà tra pochi minuti, davanti a tutti gli altri studenti. Nell'attesa, vi suggerisco di farvi belli più che potete. Tornerò non appena saremo pronti per la cerimonia. Vi prego di attendere in silenzio." Concluse, uscendo dalla stanza.
    "Di preciso, in che modo ci smistano per Casa?" chiese Lucy a Ron.
    "Una specie di prova, credo. Fred ha detto che fa un sacco male, ma penso che stesse scherzando."
    Sentendo ciò, la bionda si sedette a terra.
    "Perché a me?" mormorò depressa, mentre a pochi passi Natsu sorrideva, battendo tra di loro i suoi pugni.
    "Speriamo sia una lotta! Sono tutto infuocato!" esclamò.
    "È un caso perso." Commentò Gray, mentre Erza si avvicinava a Harry.
    "Tu che dici?" chiese al moro, che si portò una mano sotto il mento per riflettere.
    "Dubito sia una prova che richiede abilità magiche, dato che la maggior parte dei nuovi arrivati non sa nemmeno usare la bacchetta." Disse, osservando Hermione che stava ripetendo a memoria decine di incantesimi. "E di sicuro non è una prova dolorosa, altrimenti gli altri studenti sul treno non sarebbero stati così tranquilli, a meno che non fossero tutti dei sadici completi."
    "Dici sul serio?" chiese Lucy, rialzandosi.
    Ma prima che qualcuno potesse rispondergli, Lucy spalancò gli occhi, alzando una mano tremante e cominciando a balbettare qualcosa di incomprensibile.
    "Che succede?" le chiese Natsu.
    "F-F-F-Fant… FANTASMI!" urlò con tutto il fiato che aveva in corpo.
    Nella Sala Grande, decine di studenti e la maggior parte dei professori si girarono verso la porta dove si trovavano i nuovi alunni.
    Nello stesso momento, Erza stava cercando di far riprendere i sensi alla compagna, che dopo aver cacciato quell'urlo si era accasciata a terra.
    "Quando si sveglia fategli i miei complimenti." Disse un fantasma in calzamaglia e gorgiera. "Erano secoli che non sentivamo un urlo del genere."
    "Non so come potrebbe reagire a questa notizia, ma glielo riferirò." Disse Erza, usando tutto il suo autocontrollo per non dare alcun segno di sorpresa.
    Cosa che invece Natsu e Gray, come molti altri studenti, non riuscirono a fare, guardando con la bocca spalancata le decine di fantasmi che stavano attraversando la sala.
    "Fantasmi?!" fece sorpreso Natsu, guardando Harry. "Com'è possibile?!"
    "A quanto pare, qui l'idea di morte è abbastanza relativa." Rispose l'amico, per poi notare che la McGranitt stava rientrando nella sala.
    "Ora sgombrate." Disse ai fantasmi, che si allontanarono silenziosamente, raggiungendo la Sala Grande passando attraverso i muri.
    Lucy nel frattempo riuscì a risvegliarsi, sebbene continuasse a tremare, cosa che non sfuggì alla professoressa, che tuttavia non disse nulla in proposito.
    "Sta per cominciare la Cerimonia dello Smistamento." Annunciò. "Mettetevi in fila e seguitemi."
    I maghi di Fairy Tail, più Ron e Hermione la seguirono insieme, uscendo dalla stanza e attraversando di nuovo la sala d'ingresso, per poi oltrepassare un paio di doppie porte ed entrando così nella Sala Grande.
    Non appena furono dentro spalancarono gli occhi meravigliati.
    La sala era illuminata da migliaia e migliaia di candele sospese a mezz'aria sopra quattro lunghi tavoli, intorno ai quali erano seduti gli altri studenti. I tavoli erano apparecchiati con piatti e calici d'oro scintillanti. In fondo alla sala c'era un altro tavolo lungo, intorno al quale erano seduti gli insegnanti.
    Fu lì che la professoressa McGranitt accompagnò gli allievi del primo anno, cosicché sempre tutti in fila, si fermarono davanti agli altri studenti, dando le spalle agli insegnanti.
    Alla luce tremula delle candele, le centinaia di facce che li guardavano sembravano tante pallide lanterne. Qua e là, tra gli studenti, i fantasmi punteggiavano la sala come velate luci argentee.
    Il gruppo di maghi spostò poi lo sguardo verso l'alto, vedendo così un soffitto di velluto nero trapunto di stelle.
    "È per magia che somiglia al cielo di fuori! L'ho letto in Storia di Hogwarts." Sussurrò Hermione.
    "Sembra proprio che non ci sia nessun tetto." Mormorò Lucy, per poi spostare lo sguardo, insieme a tutti gli altri, vedendo la McGranitt collocare uno sgabello a quattro gambe di fronte ai nuovi studenti.
    Subito dopo, sopra lo sgabello mise un cappello a punta, da mago. Era un vecchio cappello tutto rattoppato, consunto e pieno di macchie.
    "Sembra ben più antico del vecchio." Ridacchiò a bassa voce Natsu, zittendosi quando vide tutti quanti fissare il cappello.
    Per qualche secondo il silenzio regnò sovrano.
    Poi il cappello si contrasse.
    Uno strappo vicino al bordo si spalancò come una bocca, e lui cominciò a cantare:

    "Forse pensate che non son bello,
    ma non giudicate da quel che vedete
    io ve lo giuro che mi scappello
    se uno più bello ne troverete.
    Potete tenervi le vostre bombette
    i vostri cilindri lucidi e alteri,
    son io quello che al posto vi mette
    e al mio confronto gli altri son zeri.
    Non c'è pensiero che nascondiate
    che il mio potere non sappia vedere,
    quindi indossatemi ed ascoltate
    qual è la casa in cui rimanere.
    È forse Grifondoro la vostra via,
    culla dei coraggiosi di cuore:
    audacia, fegato, cavalleria
    fan di quel luogo uno splendore.
    O forse è a Tassorosso la vostra vita,
    dove chi alberga è giusto e leale:
    qui la pazienza regna infinita
    e il duro lavoro non è innaturale.
    Oppure Corvonero, il vecchio e il saggio,
    se siete svegli e pronti di mente,
    ragione e sapienza qui trovan linguaggio
    che si confà a simile gente.
    O forse a Serpeverde, ragazzi miei,
    voi troverete gli amici migliori
    quei tipi astuti e affatto babbei
    che qui raggiungono fini ed onori!
    Venite dunque senza paure
    E mettetemi in capo all'istante
    Con me sarete in mani sicure
    Perché io sono un Cappello Parlante!"

    Non appena ebbe terminato la sua filastrocca, tutta la sala scoppiò in un applauso fragoroso.
    Il cappello fece un inchino a ciascuno dei quattro tavoli e poi tornò immobile.
    "Ci leggerà nella mente?" fece sorpreso Gray, per poi rivolgersi a Erza. "Che cosa facciamo?"
    "Non dobbiamo preoccuparci. Silente deve aver pensato anche a questo." Rispose lei a bassa voce.
    "Allora dobbiamo semplicemente provare il cappello!" mormorò Ron. "Giuro che Fred lo ammazzo: non ha fatto altro che parlare di una gara di lotta libera!"
    Harry continuò a fissare serio il cappello, chiedendosi come avrebbe deciso dove smistarli.
    La professoressa McGranitt a quel punto si fece avanti tenendo in mano un lungo rotolo di pergamena.
    "Quando chiamerò il vostro nome, voi metterete il cappello in testa e vi siederete sullo sgabello per essere smistati." Spiegò. "Abbot Hannah!" chiamò subito dopo.
    Una ragazzina dalla faccia rosea e con due codini biondi venne fuori dalla fila inciampando, indossò il cappello che le ricadde sopra gli occhi e si sedette.
    Un attimo di pausa...
    "TASSOROSSO!" gridò il cappello.
    Il tavolo dei Tassorosso, a destra, si rallegrò e batté le mani quando Hannah andò a prendervi posto.
    "Hossas Susan!"
    "TASSOROSSO!" gridò ancora il cappello, e Susan si affrettò ad andare a sedersi accanto a Hannah.
    "Boot Terry!"
    "CORVONERO!"
    Questa volta, a battere le mani fu il secondo tavolo da sinistra; molti allievi della Casa di Corvonero si alzarono per stringere la mano a Terry, quando egli ebbe preso posto tra loro.
    Poi toccò a Brown Lavanda, che divenne la prima Grifondoro, facendo esultare il tavolo all'estrema sinistra.
    "Dragonil Natsu!" chiamo la McGranitt.
    Il mago del fuoco deglutì silenziosamente, per poi dirigersi verso lo sgabello.
    Ignorò alcuni commenti degli altri studenti sulla sua sciarpa e afferrò il cappello, mettendoselo subito sulla testa.
    Per qualche secondo non successe nulla, poi la voce del cappello risuonò nella sua testa.
    "Oh… Questo è interessante… Molto interessante!" esclamò la voce. "E così, vieni da un altro mondo, dove tu e i tuoi amici vi riunite in gilde di maghi. Devo ammettere che è un sistema interessante, anche se io ormai sono mille anni che smisto maghi di questo mondo. Vedo che sei qui con alcuni tuoi compagni per aiutare un vostro amico nella sua missione. Nobile intento. Vedo anche parecchio coraggio e… sei stato cresciuto da un drago! Un drago ben diverso da quelli che vivono qui."
    "Igneel è unico! Non sarei quello che sono se non fosse per lui!" rispose mentalmente Natsu.
    "Vedo, vedo… Be', stando così le cose, c'è una sola casa adatta a te, Salamander. Ed è…"
    "GRIFONDORO!" urlò il cappello a voce alta, facendo esultare nuovamente il tavolo della Casa.
    Natsu sorrise, togliendosi il capello e rimettendolo sopra lo sgabello, per poi correre verso il tavolo, dove fu accolto dai due gemelli Weasley.
    La professoressa nominò ancora qualche studente, per poi passare a "Fullbuster Gray!".
    Il mago del ghiaccio si avviò verso lo sgabello, mettendosi subito il cappello.
    "Oh, un altro ragazzo dell'altro mondo." Gli fece il cappello nella mente. "Tranquillo, non rivelerò a nessuno quest'informazione. Vediamo un po'… vedo un'infanzia difficile… Un demone che ti ha privato della tua famiglia. La tua vera famiglia. Vedo anche la sete di vendetta che ti ha mosso ad attaccare il demone, causando il tuo senso di colpa per il sacrificio della tua maestra. Proprio come il tuo amico, vedo anche un grande coraggio e la forza di volontà per aiutare i tuoi amici. E anche un continuo imbarazzo per il tuo problema, per il quale ti consiglio di cercare una soluzione prima di ritrovarti con l'intera scuola che ride di te. Beh, direi che la Casa migliore per te è…"
    "GRIFONDORO!" urlò, per poi essere tolto da Gray, che sospirò sollevato, raggiungendo Natsu e i suoi nuovi compagni.
    Dopo il mago del ghiaccio toccò a "Granger Hermione!" chiamò la professoressa.
    Hermione arrivò quasi di corsa allo sgabello e si pigiò il cappello in testa con gesto impaziente.
    "GRIFONDORO!" gridò pochi secondi dopo il capello.
    La seguì Neville, il quale, lungo il percorso verso lo sgabello, cadde. Con lui il cappello impiegò molto tempo per decidere.
    Quando finalmente gridò "GRIFONDORO!", Neville corse via senza neanche toglierselo dalla testa, e tra scrosci di risa dovette correre a consegnarlo a "Heartphilia Lucy!".
    La maga deglutì, prendendo il cappello e dirigendosi lentamente verso lo sgabello, dove si sedette dopo esserselo messo in testa.
    "Oh, tu sei la terza." Gli sussurrò il cappello. "Interessante. Così la tua magia consiste nell'evocare delle creature da un'altra dimensione. Di certo è un potere che farebbe gola a molte persone… Vedo anche il tuo segreto, e la tua paura che questo un giorno possa mettere nei guai i tuoi nuovi amici. Non sei molto coraggiosa, tuttavia quando la situazione lo richiede, non ti tiri indietro. Sei difficile… Però immagino di dover facilitare la vostra missione per quanto possibile, vero? Inoltre, sebbene leggi molto e stai cercando di diventare una scrittrice, vedo anche il tuo desiderio di avventura. Direi che la tua Casa sarà…"
    "GRIFONDORO!" urlò ancora il cappello.
    Lucy si tolse il cappello, sorridendo, per poi correre a riunirsi con Natsu e Gray, battendo ad entrambi un cinque.
    "Quest'anno abbiamo un bel po' di new entry!" esclamò Fred, facendo poi i complimenti alla bionda.
    La McGranitt chiamò ancora un po' di nomi, finché non arrivò a Malfoy, al quale bastò sfiorare la testa con il cappello per finire a "SERPEVERDE!"
    L'elenco continuò, finché non arrivò il nome che in molti aspettavano di sentire.
    "Potter Harry!" chiamò la professoressa.
    A quel nome, l'intera Sala Grande si zittì.
    "Potter, ha detto?" mormorò qualcuno.
    "Ma proprio quell'Harry Potter?"
    Harry li ignorò, avviandosi verso il cappello e prendendolo.
    L'ultima cosa che vide prima che gli occhi venissero nascosti dalla banda di stoffa grigia e consunta, fu l'intero corpo studentesco che lo guardava curioso.
    "Interessante… Così, finalmente, ecco il famoso Harry Potter. I tuoi amici contano molto per te, come tu per loro. E vedo che hai già sviluppato la tua magia, anche se in un modo alternativo… Modo per il quale i quattro fondatori farebbero a botte per averti. Coraggio, astuzia, calma, forza, pazienza… e anche un po' di sadismo?" fece quasi sorpresa la voce. "Quelle tue missioni ti hanno proprio cambiato… Il bambino che eri prima di arrivare a Fairy Tail e ciò che sei adesso sono totalmente diversi. Tanto che hai accettato senza troppi problemi il soprannome Majutsu. Allora… dove ti metto?"
    "Insieme agli altri, per piacere." Disse Harry.
    "Insieme agli altri a Grifondoro, eh? Però tu andresti bene anche a Serpeverde. Anche se devo ammettere che per come sei cresciuto negli ultimi tre anni, non sarebbe una scelta felice… Be', allora direi proprio…"
    "GRIFONDORO!" urlò alla fine.
    Harry si lasciò sfuggire un sorriso, togliendosi il cappello e dirigendosi verso il tavolo.
    "Grande Harry!" esclamò Natsu, alzando un pugno verso l'alto.
    I gemelli Weasley invece continuavano a urlare "Potter è dei nostri! Potter è dei nostri!"
    Harry si sedette in mezzo a Natsu e Lucy, per poi voltare lo sguardo agli ultimi allievi rimasti.
    "Speriamo che anche Erza e Ron finiscano qui." Disse Gray.
    I maghi non dovettero aspettare troppo prima che la McGranitt chiamasse
    "Scarlet Erza!"
    La maga dai capelli rossi andò seria verso lo sgabello, mettendosi così in testa il cappello.
    "Ah, ed ecco l'ultima maga di Fairy Tail!" esclamò la voce. "Devo dire che la vostra gilda ha molti ragazzi dal passato burrascoso. Persino per me, che sono un cappello parlante, viene difficile credere a quel che ti hanno fatto in quella torre… Non ci sono parole per definire la tua sofferenza, anche perché non puoi parlarne con nessuno, nemmeno con i tuoi amici… Amici che solo tu, assieme a Harry, riesci a tenere sotto controllo grazie alla tua forza… Non è vero, Titania? Be', direi che non c'è molta scelta…"
    "GRIFONDORO!" urlò alla Sala Grande.
    Erza si tolse il cappello, raggiungendo i suoi compagni di gilda.
    "Fantastico, siamo ancora tutti insieme! Avevo paura che ci dividessero!" esclamò Lucy, mentre la rossa si sedeva di fronte a lei.
    "Siamo sempre stati uniti. Non basta di certo un vecchio cappello per separarci!" fece Natsu, beccandosi un pugno in testa da parte della rossa, che stupì molti dei presenti.
    "E questo per che cos'era?! Non ho fatto nulla di male stavolta!" si lamentò il Dragon Slayer.
    "Diciamo che mi sono trattenuta troppo dal riprenderti per le tue idiozie. Questo è un colpo riassuntivo."
    Pochi minuti dopo toccò a Ron, che dovette tenere il cappello solo pochi secondi prima di venire assegnato a "GRIFONDORO!"
    Il ragazzo corse al tavolo, dove batté le mani a tutti i membri di Fairy Tail.
    "Ben fatto Ron, Ottimo!" si complimentò con lui il fratello maggiore dei Weasley, Percy.
    L'ultimo nome fu "Zabini Blaise", che finì a Serpeverde.
    La McGranitt arrotolò la pergamena e portò via il Cappello Parlante.
    Natsu osservò il piatto d'oro di fronte a lui, portandosi una mano sullo stomaco quando questi cominciò a lamentarsi per la fame.
    Poi tutti si girarono verso Albus Silente, che si era alzato in piedi.
    Sorrideva agli studenti con uno sguardo radioso, le braccia aperte, come se niente potesse fargli più piacere del vederli tutti riuniti.
    "Benvenuti!" disse. "Benvenuti al nuovo anno scolastico di Hogwarts! Prima di dare inizio al nostro banchetto, vorrei dire qualche parola. E cioè: Pigna, manicotto, tigre! Grazie!" e tornò a sedersi.
    Tutti batterono le mani e gridarono entusiasti.
    I maghi di Fairy Tail non sapevano se ridere o no.
    "Ma è un po' fuori di testa o sbaglio?" sbottò Gray.
    "Fuori di testa?" ripeté Percy, che lo aveva sentito. "È un genio! Il miglior mago del mondo! Ma è un po' matto, sì. Patate?" chiese infine.
    Gray sbatte gli occhi, per poi voltarsi verso i piatti, spalancando occhi e bocca.
    Di fronte a loro, i piatti si erano riempiti dal nulla di cibi di ogni tipo.
    Inutile dire che Natsu si fiondò sul cibo quasi lanciandovisi sopra, prendendone il più possibile.
    "Fame, eh?" chiese George, osservandolo leggermente sorpreso.
    "Beh, non c'è il mio cibo preferito, ma tutto questo è squisito!" esclamò il mago del fuoco, dopo aver mandato giù un boccone.
    "E quale sarebbe il tuo cibo preferito?" fece Ron.
    "Ma ovvio, il f-" ma Natsu s'interruppe quando Harry gli pestò con forza il piede.
    "È un piatto delle nostre parti." Spiegò il moro. "Per questo non c'è qui."
    Hermione lo guardò leggermente sospettosa, ma decise di rimanere in silenzio.
    "Ha l'aria di essere molto buono." Disse una voce dietro Lucy, che quasi soffocò quando vide il fantasma con la gorgiera sopra di lei.
    "Tu non puoi mangiare?" chiese Natsu.
    "Sono circa quattrocento anni che non mangio." Rispose il fantasma. "Naturalmente, non ne ho bisogno, ma uno finisce col sentirne la mancanza. Forse non mi sono presentato. Sir Nicholas de Mimsy-Porpington al vostro servizio. Il fantasma ufficiale di Grifondoro."
    "Io lo so chi sei!" esclamò Ron. "I miei fratelli mi hanno parlato di te… Tu sei Nick-Quasi-Senza-Testa!"
    "Preferirei che mi chiamassi Sir Nicholas de Mimsy…" cominciò a dire quasi tutto impettito il fantasma, ma Erza lo interruppe.
    "Quasi senza testa? Come sarebbe a dire?"
    Il fantasma sembrò estremamente stizzito, come se la conversazione non stesse prendendo la piega da lui desiderata.
    "Così." Disse irritato, per poi afferrarsi l'orecchio destro e tirarlo.
    Tutta la testa si staccò dal collo e gli ricadde sulla spalla come se fosse incernierata, perché attaccata solo da un lato.
    Gli occhi di Lucy si spalancarono, per poi chiudersi, lasciandola cadere sul tavolo priva di sensi.
    "Beh, almeno stavolta non ha urlato…" commentò Harry, guardandola.
    "Volete dire che era suo l'urlo che si è sentito prima?" chiese Percy incredulo, per poi puntare la sua bacchetta verso la bionda.
    "Innerva." Disse.
    Lucy riaprì gli occhi, mentre Nick si rimetteva a posto la testa.
    "Io ci resterò secca in questo posto, lo sento…" mormorò, facendo ridere i presenti.
    "Allora... nuovi Grifondoro! Spero che ci aiuterete a vincere il campionato di quest'anno. Non è mai successo che Grifondoro non vincesse per tanto tempo: Serpeverde ha vinto la coppa per sei anni di fila! Il Barone Sanguinario sta diventando a dir poco insopportabile... ehm... sarebbe il fantasma di Serpeverde." Fece il fantasma.
    Harry gettò un'occhiata al tavolo dei Serpeverde e vide, lì seduto vicino a Malfoy, un orribile fantasma dallo sguardo fisso e vuoto, il volto macilento e gli abiti tutti imbrattati di sangue argentato.
    "Noto con enorme piacere che Malfoy non è proprio al settimo cielo per i posti." Sghignazzò Natsu.
    "Ma come ha fatto a coprirsi di sangue? Insomma… è un fantasma!" esclamò Gray, mentre Erza cercava di impedire a Lucy di svenire per la terza volta.
    "Non gliel'ho mai chiesto." disse con delicatezza Nick-Quasi-Senza-Testa.
    Quando tutti si furono rimpinzati a più non posso, gli avanzi del cibo scomparvero dai piatti lasciandoli puliti e splendenti come prima.
    Un attimo dopo apparvero i dolci. Montagne di gelato di tutti i gusti immaginabili, torte alle mele, pasticcini al miele, bignè al cioccolato e ciambelle alla marmellata, zuppa inglese, fragole, gelatina, dolci di riso e molti altri che i maghi di Fairy Tail non avevano mai visto prima.
    "Questa è musica per il mio stomaco!" esclamò Natsu.
    Mentre lui e gli altri erano impegnati ad assaggiare i vari dessert, i loro nuovi compagni cominciarono a parlare delle loro famiglie.
    "Io sono un... mezzosangue." raccontò Seamus Finnigan. "Papà è un babbano. Mamma non gli ha detto di essere una strega fino a dopo sposati. È stato un bel colpo per lui!" disse, facendo ridere tutti.
    "E voi?" chiese Hermione, rivolgendosi a Natsu e gli altri. "Mi sembrate piuttosto amici di Harry, sbaglio? In più non mi sembrate per nulla inglesi."
    "In effetti veniamo dall'estero." Rispose Erza. "Non vi diremo da dove, dato che il nostro genitore adottivo ce l'ha vietato. Siamo venuti qui dopo aver appreso che esisteva una scuola per maghi."
    "Volete dire che non avevate mai sentito parlare di Hogwarts prima di ricevere le lettere? Anche se mi sembra strano che le abbiate ricevute anche se vi trovavate fuori dall'Inghilterra…" fece sorpreso Percy.
    "A dir la verità l'unico che ha ricevuto la lettera è stato Harry." Disse Natsu. "Noi ci siamo semplicemente aggregati a lui."
    "Come avete fatto?"
    "È venuto Silente stesso a prenderci. Ci ha aggiunti lui all'elenco."
    "E come mai Harry era con voi?" domandò Neville. "Almeno, mia nonna mi aveva detto che era stato mandato da dei suoi parenti babbani."
    "Sono scappato da loro tre anni fa." Rispose il moro. "Involontariamente mi sono smaterializzato a casa di Natsu, Erza e Gray. Loro mi hanno accettato subito nella loro famiglia, e da allora ho vissuto con loro."
    "Immagino allora che quel simbolo che hai intorno alla cicatrice sia il simbolo della loro famiglia, vero?" chiese Hermione, per poi indicare il dorso della mano di Lucy. "Visto che anche lei ha lo stesso identico disegno."
    "È una nostra tradizione." Rispose Erza. "Potrà sembrarvi un po' macabro, ma tutti i componenti della nostra famiglia si fanno marchiare quel simbolo. Tranquilli, è una cosa totalmente indolore. Rappresenta il nostro legame."
    "Wow… Che incantesimo avete usato?" domandarono insieme Fred e George, guadagnandosi un'occhiataccia dal fratello maggiore.
    "Guai a voi se dovessi venire a sapere che cominciate a marchiare gli altri studenti!" tuonò minaccioso.
    "Sempre a pensare male, eh?" disse uno dei due gemelli, fintamente offeso, per poi tornare a parlare con Erza. "E non è possibile cancellarlo?"
    "Si cancella solo quando chi l'ha impresso smetterà totalmente di avere qualche legame con la nostra famiglia. Finora non mi pare sia mai successo."
    "Ma in quanti siete?" chiese Neville. "Da come parlate, sembra che siate in parecchi."
    "Se dobbiamo considerare chi se n'è andato per viaggiare per conto suo, credo che raggiungeremmo tranquillamente il numero degli studenti di questo tavolo." Rispose Erza, dopo aver riflettuto qualche secondo. "Sono diverse generazioni che esiste la nostra famiglia."
    "Com'è chiamata questa famiglia?" domandò Hermione, sempre più curiosa.
    "Spiacente, ma anche questa è un'informazione riservata." Replicò Gray.
    "Non sarete mica alleati con dei maghi oscuri, vero?" chiese un altro ragazzo, seduto qualche posto più in là.
    "No, no, anzi, prima di scoprire di questo posto, non credevamo neppure esistessero dei maghi realmente malvagi. Almeno, al giorno d'oggi." Rispose Harry, guardando silenziosamente Erza.
    "Vuoi dire che tu non sapevi di Voi-Sapete-Chi, finché non hai ricevuto la lettera?" chiese sorpreso Neville.
    "I miei parenti babbani non mi hanno mai parlato della magia. A ripensarci bene oggi, probabilmente sapevano dei miei genitori, ma non sopportavano l'idea di questa nostra capacità. E Natsu e gli altri non l'avevano mai sentito nominare prima. È stato Silente a spiegarci tutta la storia." Continuò il moro, voltando la testa verso il tavolo degli insegnanti, mentre Neville raccontava come aveva scoperto di avere anche lui poteri magici.
    Hagrid era tutto intento a bere dal suo calice.
    La professoressa McGranitt conversava con il professor Silente, mentre il professor Raptor, con il suo assurdo turbante, parlava con un altro insegnante dai capelli neri e untuosi, il naso adunco e la pelle giallastra.
    Non appena questi guardò dritto negli occhi di Harry, successe qualcosa di strano.
    Il simbolo di Fairy Tail s'illuminò leggermente, in contemporanea a quello dei suoi compagni, che nonostante la divisa si riusciva a distinguere la luce.
    "Ma cosa…?" fece Natsu, guardandosi la spalla, sotto lo sguardo incredulo dei ragazzi più vicini.
    Il fenomeno durò pochi secondi, per poi far tornare normali i tatuaggi.
    "E questo che cos'era?" chiese Ron, con la bocca spalancata per la sorpresa.
    "Ecco… Non saprei, non era mai successo prima." Rispose sincera Erza. "E nessuno dei racconti dei nostri compagni aveva mai descritto un simile fenomeno."
    "Forse è una novità del vecchio…" mormorò non troppo convinto Gray.
    Harry tornò a guardare il professore.
    "Chi è l'insegnante con cui sta parlando Raptor?" chiese a Percy, cercando di cambiare argomento.
    "Oh, conosci già il professor Raptor? Non c'è da stupirsi che sia così nervoso. Quello è il professor Piton. Insegna Pozioni, ma non gli piace; tutti sanno che fa la corte alla materia di Raptor. Piton sa un sacco di cose sulle Arti Oscure."
    "Che succede Harry?" chiese a bassa voce Natsu.
    "Mi stava guardando quando il marchio di Fairy Tail si è illuminato." Rispose facendo attenzione a non farsi sentire dagli altri.
    Finalmente scomparvero anche i dolci e il professor Silente si alzò di nuovo in piedi.
    Nella sala cadde il silenzio.
    "Ehm... solo poche parole ancora, adesso che siamo tutti sazi di cibo e di bevande. Ho da darvi alcuni annunci di inizio anno." Cominciò. "Gli studenti del primo anno devono ricordare che l'accesso alla foresta qui intorno è proibito a tutti gli alunni. E alcuni degli studenti più anziani farebbero bene a ricordarlo anche loro." E gli occhi scintillanti di Silente scoccarono un'occhiata in direzione dei gemelli Weasley.
    "Inoltre, il signor Gazza, il guardiano, mi ha chiesto di ricordare a voi tutti che è vietato fare gare di magia tra classi nei corridoi.
    "Le prove di Quidditch si terranno durante la seconda settimana dell'anno scolastico. Chiunque sia interessato a giocare per la squadra della sua Casa è pregato di contattare Madama Bumb."
    "Troppe regole…" borbottò Natsu.
    "E infine, devo avvertirvi che da quest'anno è vietato l'accesso al corridoio del terzo piano a destra, a meno che non desideriate fare una fine molto dolorosa."
    Harry e Natsu risero, ma furono due dei pochi a farlo.
    "Non dirà mica sul serio?" chiese Lucy a Percy.
    "Forse." rispose Percy aggrottando la fronte in direzione di Silente. "È strano, perché in genere lui dice sempre la ragione per cui non abbiamo il permesso di andare da qualche parte... la foresta è piena di bestie pericolose, questo lo sanno tutti. No, penso che almeno a noi prefetti avrebbe dovuto dirlo."
    "E ora, prima di andare a letto, intoniamo l'inno della scuola!" gridò Silente.
    Harry notò che agli altri insegnanti s'era come gelato il sorriso sulle labbra.
    Silente diede un colpetto alla sua bacchetta magica, come se stesse cercando di scacciarne una mosca dalla punta, e ne fluì un lungo nastro d'oro che si sollevò alto in aria, sopra i tavoli, e cominciò a contorcersi a mo' di serpente, formando delle parole.
    "Ognuno scelga il motivetto che preferisce!" disse Silente. "Via!"
    Tutta la scuola intonò:

    "Hogwarts, Hogwarts del nostro cuore,
    te ne preghiamo, insegnaci bene
    giovani, vecchi, o del Pleistocene,
    la nostra testa tu sola riempi
    con tante cose interessanti.
    Perché ora è vuota e piena di venti,
    di mosche morte e idee deliranti.
    Insegnaci dunque quel che è richiesto,
    dalla memoria cancella l'oblio
    fai del tuo meglio, a noi spetta il resto
    finché al cervello daremo l'addio."

    Ognuno terminò la canzone in tempi diversi.
    Alla fine, erano rimasti solo i gemelli Weasley a cantare a un ritmo lento da marcia funebre, accompagnati da uno stonatissimo Natsu, che costrinse diversi studenti a coprirsi le orecchie.
    Silente diresse le ultime battute con la bacchetta magica e, alla fine, fu uno di quelli che applaudirono più fragorosamente.
    "Ah, la musica!" esclamò, asciugandosi gli occhi. "Una magia che supera tutte quelle che noi facciamo qui! E adesso, è ora di andare a letto. Via di corsa!"
    Aprendosi un varco tra la ressa che si attardava ancora in chiacchiere, i Grifondoro del primo anno seguirono Percy, uscirono dalla Sala Grande e salirono al piano di sopra passando per la scala di marmo.
    I maghi di Fairy Tail non si sorpresero del fatto che i ritratti lungo i corridoi bisbigliavano e si facevano segno, al loro passaggio, mentre si meravigliarono quando un paio di volte Percy fece passare i ragazzi attraverso porte nascoste dietro a pannelli scorrevoli e arazzi appesi alle pareti.
    "Quanto manca ancora?" si lamentò Lucy.
    Un fascio di bastoni da passeggio fluttuava a mezz'aria davanti a loro e, quando Percy fece per avvicinarsi, quelli cominciarono a menargli colpi all'impazzata.
    "Pix." sussurrò Percy a quelli del primo anno. "Un Poltergeist." Poi, alzando la voce: "Pix... fatti vedere!"
    Rispose un suono potente e volgare, come quando si fa uscire di colpo l'aria da un pallone.
    "Vuoi che vada dal Barone Sanguinario?"
    Ci fu uno schiocco e un omino dai neri occhi maligni e una gran bocca apparve galleggiando nell'aria a gambe incrociate, e afferrò i bastoni.
    "Oooooooh!" esclamò con una risata maligna. "Pivellini del primo anno. Ma che bello!"
    Si gettò a capofitto su di loro. Tutti si chinarono per schivarlo.
    "Vuoi la guerra?!" esclamò Natsu, venendo però interrotto da Percy.
    "Vattene, Pix, o dirò tutto al Barone, sta' sicuro!" gli ringhiò il prefetto.
    Pix svanì con una linguaccia, lasciando cadere i bastoni sulla testa di Neville.
    Lo udirono allontanarsi di corsa, sbatacchiando le armature al suo passaggio.
    "Dovete guardarvi da Pix." disse Percy mentre riprendevano a camminare. "Il Barone Sanguinario è l'unico che riesca a controllarlo, Pix non dà retta neanche a noi prefetti. Eccoci arrivati."
    All'estremità del corridoio, era appeso il ritratto di una donna molto grassa, con indosso un abito di seta rosa.
    "La parola d'ordine?" chiese questa.
    "Caput Draconis." rispose Percy, e il ritratto si staccò dal muro scoprendo un'apertura circolare. Passarono tutti, aiutandosi con le mani e coi piedi - Neville ebbe bisogno di una spinta - e sbucarono nella sala di ritrovo di Grifondoro, una stanza accogliente a pianta rotonda, piena di soffici poltrone.
    "Uao!" esclamò Gray, guardandosi attorno meravigliato, come tutti gli altri.
    Percy indicò alle ragazze una porta che conduceva al loro dormitorio, e un'altra ai ragazzi.
    In cima a una scala a chiocciola - era chiaro che si trovavano in una delle torri - finalmente trovarono i loro letti: erano dei letti a baldacchino circondati da tende di velluto rosso scuro.
    I loro bauli erano già stati portati su.
    Natsu si avvicinò subito al suo zaino, tirando fuori Happy.
    "Un gatto?" fece sorpreso Ron. "Non l'avevo visto sul treno!"
    "Si chiama Happy, e ha preferito restare tranquillo." Rispose il mago, guadagnandosi un'occhiataccia dall'amico.
    "Tienilo lontano da Crosta, chiaro?" ordinò il rosso.
    "Tranquillo. Happy mangia solo pesce." Fece Gray, raggiungendo il suo letto, sbadigliando sonoramente.
    Troppo stanchi per parlare ancora, indossarono il pigiama e si infilarono sotto le coperte.
    "Che bella mangiata, eh?" bofonchiò Ron.
    "Non mangiavo così tanto da un sacco di tempo!" replicò al settimo cielo Natsu.
    Harry sorrise, pensando a come la serata si era rivelata piena di sorprese.
    Poi il suo volto si fece scuro ripensando a quel che era successo pochi minuti prima.
    Ma alla fine, il sonno ebbe la meglio, facendolo piombare nel mondo di Morfeo.
    Forse Harry aveva mangiato un po' troppo, perché fece un sogno molto strano.
    Si trovava in quella che doveva essere una delle stanze del castello.
    Di fronte a lui c'era per terra il turbante di Raptor, mentre poco lontano si poteva vedere uno specchio che arrivava al soffitto.
    Harry si avvicinò a questi, guardando il suo riflesso.
    Ma qualcosa non gli tornò.
    Il ragazzo nello specchio era lui… ma per qualche motivo, la sua mente gli diceva che non era così.
    Il particolare che gli saltò subito all'occhio era la cicatrice. Il suo riflesso non aveva il marchio di Fairy Tail. Inoltre, indossava un paio di occhiali e sembrava molto più spensierato rispetto all'originale.
    Harry decise di girarsi e di ignorarlo, ma spalancò gli occhi quando vide di fronte a lui un ragazzo dai capelli blu, con uno strano tatuaggio sul volto.
    "Sieglein…" disse, chiudendo le mani a pugno.
    Il ragazzo sorrise, per poi lasciare il posto a un'altra figura, questa volta avvolta da un mantello nero.
    La testa tuttavia era completamente avvolta dal turbante di Raptor, che gli nascondeva il volto.
    La figura tirò fuori una bacchetta, che puntò contro Harry, che fece istintivamente un passo indietro.
    "Hai paura, Harry?" chiese la figura.
    Ma prima che potesse rispondere, tra i due apparve una forte luce.
    Il moro sgranò gli occhi.
    Nella luce si poteva scorgere una ragazza dai lunghi capelli biondi, vestita di bianco e con quelle che sembravano due piccole ali spuntarle da sopra le orecchie.
    La ragazza si voltò, rivelando due occhi verdi.
    "Non ti preoccupare." Disse, con una voce che calmò Harry. "Non lo lascerò avvicinare facilmente a te."
    Poi Harry si svegliò di colpo, madido di sudore e scosso dai brividi.
    Senza che potesse saperlo, il marchio di Fairy Tail che aveva sopra la cicatrice si era illuminato di nuovo.
    Si girò dall'altra parte e riprese sonno, e quando si svegliò, il mattino seguente, non conservava il minimo ricordo del sogno che l'aveva colpito quella notte.



    Edited by darkroxas92 - 15/10/2012, 13:52
     
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    E rieccomi con il nuovo capitolo!
    Allora, eravamo rimasti allo smistamento, e vedo con piacere che sebbene abbia spedito tutti a Grifondoro, le decisioni del cappello parlante vi sono piaciute *alla Burns* Eccellente!
    Or dunque, direi che è arrivato il momento di iniziare con le lezioni e lo sport preferito dei maghi! Spero di potervi ancora sorprendere con il proseguire della trama (soprattutto con i capitoli che sto scrivendo adesso XD).
    Ringrazio Fly89 per avermi fatto da beta reader

    Capitolo 05: L'inizio delle lezioni! Il Quidditch! - Torna all'indice dei capitoli

    "Guarda lì!"
    "Dove?"
    "Vicino a quello con la sciarpa."
    "Ma hai visto che faccia?"
    "E la cicatrice, l'hai vista?"
    Il giorno dopo, da quando Harry e gli altri avevano lasciato il dormitorio, furono inseguiti da una miriade di bisbigli.
    I ragazzi in fila fuori dalle classi si alzavano in punta di piedi per dargli un'occhiata anche solo per un attimo, oppure lo superavano lungo i corridoi per poi tornare indietro a osservarlo meglio.
    "Non so quanto resisterò di questo passo…" commentò il moro, facendo un profondo respiro.
    "Su, vedrai che con il tempo la smetteranno." Disse Erza. "Altrimenti, troveremo un modo per costringerli a interrompere questo teatrino."
    Ron guardò con timore la nuova compagna. Da quel che gli avevano raccontato Harry, Natsu e Gray, sapeva diventare molto pericolosa se provocata. Ma quando aveva chiesto che cosa potesse fare, i tre maghi si sono rifiutati di risponderli, liquidandolo con "Meglio che tu non lo sappia, credimi."
    I maghi di Fairy Tail avevano appreso che a Hogwarts c'erano centoquarantadue scalinate: alcune ampie e spaziose, altre strette e pericolanti; alcune che il venerdì portavano in luoghi diversi; altre con a metà un gradino che scompariva e che bisognava ricordarsi di c'erano porte che non si aprivano, a meno di non chiederglielo cortesemente o di non far loro il solletico nel punto giusto, e porte che non erano affatto porte ma facevano finta di esserlo.
    Molto difficile era anche ricordare dove fossero le cose, perché tutto sembrava soggetto a continui spostamenti: i personaggi dei ritratti si allontanavano continuamente per farsi visita l'uno con l'altro, e Lucy avrebbe giurato che le armature camminassero da sole.
    "Questo luogo ha più magia di qualunque altro abbiamo mai visto." Aveva commentato Gray, osservando una scala che si muoveva da sola, cambiando completamente direzione.
    Neanche i fantasmi contribuivano a rendere più semplice la situazione. Era assai sgradevole quando uno di loro, all'improvviso, scivolava attraverso una porta che un ragazzo stava cercando di aprire.
    Nick-Quasi-Senza-Testa era sempre felice di indicare ai Grifondoro la giusta direzione, ma Pix il Poltergeist, se lo incontravi quando eri in ritardo per una lezione, era capace di farti trovare due porte sprangate e una scala a trabocchetto. Ti tirava in testa il cestino della carta straccia, ti sfilava il tappeto da sotto i piedi, ti lanciava addosso pezzi di gesso oppure, avvicinatosi di soppiatto, ti afferrava il naso e strillava: "PRESO!"
    Tuttavia, un giorno alcuni studenti erano pronti a scommettere di averlo visto leggermente bruciacchiato, voce che non appena giunse ai maghi di Fairy Tail li fece girare verso Natsu.
    "Che c'è?" chiese lui, con finta aria innocente. "Io gli avevo chiesto di spostarsi dalla porta. E tranquilli, ho usato la bacchetta." Disse, mormorando l'ultima frase.
    Ancor peggio di Pix, se possibile, era il custode Argus Gazza, che i ragazzi erano riusciti a prenderlo per il verso sbagliato fin dalla prima mattina.
    Gazza lì aveva sorpresi mentre cercavano di passare per una porta, che sfortunatamente risultò essere l'entrata al corridoio del terzo piano di cui era vietato l'accesso agli studenti.
    Non volle credere che si fossero smarriti, convinto com'era che stessero cercando di forzarne l'entrata di proposito, e minacciò di rinchiuderli in prigione, se non fosse stato per il professor Raptor che passava in quel momento e li salvò.
    Gazza possedeva una gatta di nome Mrs Purr, una creatura color polvere, tutta pelle e ossa, con due occhi sporgenti come fari, spiccicata al suo padrone. La gatta pattugliava i corridoi da sola. Bastava infrangere una regola di fronte a lei, mettere appena un piede fuori riga, ed eccola correre in cerca di Gazza, il quale puntualmente appariva due secondi dopo, tutto ansimante.
    Gazza conosceva i passaggi segreti della scuola meglio di chiunque altro (tranne forse i gemelli Weasley) ed era capace di sbucare fuori all'improvviso al pari dei fantasmi. Gli studenti lo detestavano, e desideravano con tutto il cuore di riuscire ad assestare un bel calcio a Mrs Purr.
    Quando Natsu raccontò di lei a Happy, il gatto blu tremò visibilmente.
    "Dev'essere inquietante, aye…" commentò.
    Purtroppo per lui, Happy era relegato nella torre di Grifondoro, restando nascosto per la maggior parte del tempo, tranne quando i maghi di Fairy Tail si trovavano da soli.
    Una volta che uno riusciva a trovare la classe, c'erano le lezioni.
    Ogni mercoledì a mezzanotte bisognava studiare il cielo stellato con i telescopi e imparare il nome delle stelle e i movimenti dei pianeti.
    Tre volte alla settimana, ci si doveva recare nella serra dietro al castello per studiare Erbologia con una strega piccola e tarchiata, la professoressa Sprite, con la quale i ragazzi imparavano a coltivare tutte le piante e i funghi più strani, e a scoprire a cosa servivano.
    Indubbiamente, la lezione più noiosa era Storia della Magia, l'unico corso tenuto da un fantasma. Il professor Rüf era già molto, molto vecchio quando si era addormentato davanti al camino della sala dei professori e, la mattina dopo, alzatosi per andare a fare lezione, si era lasciato dietro il corpo. Rüf non la finiva più di parlare con voce monotona, mentre i ragazzi prendevano nota di nomi e date, facendo una solenne confusione tra Emeric il Maligno e Uric Testamatta.
    Quando Lucy era entrata nella classe per la prima volta ebbe un leggere malore, ma lentamente si stava abituando alla presenza dei fantasmi.
    Invece il professor Vitious, l'insegnante di Incantesimi, era un mago basso e mingherlino che doveva salire sopra una pila di libri per vedere al di là della cattedra. All'inizio della prima lezione prese il registro e, quando arrivò al nome di Harry diede un gridolino eccitato e ruzzolò giù, scomparendo alla vista, mentre il moro si portava una mano sul volto, ormai esasperato da quella situazione.
    La professoressa McGranitt era ancora diversa. Severa e intelligente, fece un bel discorsetto ai ragazzi nel momento stesso in cui si sedettero per ascoltare la sua prima lezione.
    "La Trasfigurazione è una delle materie più complesse e pericolose che apprenderete a Hogwarts." disse. "Chiunque faccia confusione nella mia aula verrà espulso e non sarà più riammesso. Siete avvisati."
    Poi trasformò la sua cattedra in un maiale e viceversa.
    Tutti rimasero molto impressionati e non vedevano l'ora di cominciare, ma la maggior parte della classe si rese presto conto che ci sarebbe voluto un bel po' di tempo prima che diventassero capaci di trasformare un mobile in un animale.
    Presero un mucchio di appunti complicati, dopodiché a ciascuno fu dato un fiammifero che dovevano provare a trasformare in un ago.
    Alla fine della lezione, solo Hermione Granger aveva cambiato qualche cosa nel suo fiammifero, mentre i maghi di Fairy Tail erano riusciti tutti quanti a portare a termine la magia, causando grande invidia nei compagni quando la professoressa McGranitt mostrò alla classe il loro lavoro, gratificando i cinque con uno dei suoi rari sorrisi.
    "Non so come avremmo fatto senza quei occhiali." Disse Natsu a Lucy. "Siamo riusciti ad apprendere quasi tutte le magie del primo anno a tempo di record."
    "Già. Anche se per me la difficoltà maggiore sarebbe stata solo ricordare le parole esatte." Commentò Harry, facendo un sorriso divertito.
    Il corso che tutti non vedevano l'ora di frequentare era Difesa contro le Arti Oscure, ma le lezioni di Raptor si dimostrarono un po' una barzelletta.
    L'aula odorava fortemente di aglio: tutti dicevano servisse a tenere lontano un vampiro che egli aveva incontrato in Romania, e che temeva che sarebbe tornato un giorno o l'altro a prenderlo per portarlo via.
    Il turbante, così disse ai suoi allievi, lo aveva ricevuto in dono da un principe africano, come pegno di gratitudine per averlo liberato di un fastidioso zombie; ma loro non erano così sicuri che quella storia fosse vera.
    Tanto per cominciare, quando Seamus Finnigan aveva chiesto a Raptor di raccontare come aveva fatto a scacciare lo zombie, lui era diventato tutto rosso e aveva cominciato a parlare del tempo. E poi avevano notato che intorno al turbante aleggiava uno strano odore, e i gemelli Weasley insistevano che anche quello era imbottito d'aglio, perché Raptor fosse protetto ovunque andasse.
    Il venerdì successivo fu un giorno importante per i maghi, dato che per prima volta nella settimana riuscirono ad arrivare alla Sala Grande per colazione senza perdersi neanche una volta.
    "Non pensavo di metterci così tanto per imparare il percorso." Fece Erza, leggermente stizzita dalla complessità del castello.
    "Cosa abbiamo oggi?" chiese Harry a Ron, mentre si versava dello zucchero nel tè.
    "Doppie Pozioni con i Serpeverde." Rispose il rosso. "Il direttore della Casa dei Serpeverde è Piton, e quelli di Serpeverde dicono che lui li favorisce sempre... vedremo se è vero."
    "Quanto vorrei che la McGranitt favorisse noi." Commentò Lucy.
    La professoressa McGranitt era la direttrice della Casa di Grifondoro, ma questo non le aveva impedito, il giorno prima, di dargli una montagna di compiti.
    In quel momento arrivò la posta.
    Oramai i cinque maghi ci avevano fatto l'abitudine, ma il primo giorno erano rimasto alquanto impressionati quando un centinaio di gufi avevano fatto irruzione all'improvviso nella Sala Grande, durante la colazione, descrivendo cerchi sopra i tavoli finché, individuato il proprio padrone, non gli avevano lasciato cadere in grembo lettere e pacchetti.
    I loro gufi non avevano ancora portato niente, ma dato che non avevano nessuna conoscenza in quel mondo non ne erano troppo sorpresi.
    Ogni tanto, venivano per farsi dare un pezzetto di toast prima di tornare a dormire nella grande voliera insieme agli altri pennuti della scuola.
    Ma quella mattina la civetta di Harry, che aveva deciso di chiamare Edvige, si posò fra la zuccheriera e la coppetta della marmellata d'arancia, lasciando cadere un biglietto sul piatto di Harry.
    Il ragazzo lacerò immediatamente la busta.
    '
    Caro Harry,' c'era scritto con una calligrafia tutta scarabocchi. 'so che il venerdì pomeriggio sei libero: ti va di venire a prendere una tazza di tè con me intorno alle tre? Voglio sapere tutto della tua prima settimana. Mandami la risposta con Edvige.
    Hagrid'

    Harry si fece prestare la penna d'oca da Gray e buttò giù la risposta sul retro del biglietto: 'Sì, grazie. Verrano anche Natsu e gli altri. Ci vediamo più tardi.' e la consegnò a Edvige perché la recapitasse.
    Meno male che i maghi avevano la piacevole aspettativa del tè con Hagrid, perché la lezione di Pozioni si rivelò la peggior cosa che gli fosse capitata fino a quel momento.
    Appena arrivato, durante il banchetto inaugurale, Harry aveva avuto l'impressione di non stare simpatico al professor Piton.
    Alla fine della prima lezione di Pozioni seppe che si era sbagliato.
    Non è che lo trovasse antipatico... lo odiava.
    Le lezioni di Pozioni si svolgevano in una delle celle sotterranee.
    Qui faceva più freddo che ai piani alti, il che sarebbe bastato a far venire loro la pelle d'oca anche senza tutti quegli animali che galleggiavano nei barattoli di vetro lungo le pareti.
    Solo Gray sembrava non risentire della bassa temperatura, cosa che lasciò sorpresi i suoi nuovi compagni, mentre Harry e gli non poterono che invidiare leggermente la sua magia del ghiaccio.
    Come Vitious, anche Piton iniziò la lezione prendendo il registro, e sempre come Vitious, giunto al nome di Harry si fermò.
    "Ah, vedo…" disse con voce melliflua, guardandolo. "Harry Potter. La nostra nuova... celebrità."
    Draco Malfoy e i suoi amici Tiger e Goyle nascosero un ghigno dietro la mano, mentre Natsu e gli altri sopprimevano la voglia di saltarli addosso e rompergli il naso.
    Piton finì di fare l'appello e alzò lo sguardo sulla classe. Aveva gli occhi neri come quelli di Hagrid, ma del tutto privi del suo calore. Erano gelidi e vuoti, e facevano pensare a due tunnel immersi nel buio.
    "Siete qui per imparare la delicata scienza e l'arte esatta delle Pozioni." cominciò.
    Le sue parole erano poco più di un sussurro, ma ai ragazzi non ne sfuggiva una: come la professoressa McGranitt, Piton aveva il dono di mantenere senza sforzo il silenzio in classe.
    "Poiché qui non si agita insulsamente la bacchetta, molti di voi stenteranno a credere che si tratti di magia. Non mi aspetto che comprendiate a fondo la bellezza del calderone che bolle a fuoco lento, con i suoi vapori scintillanti, il delicato potere dei liquidi che scorrono nelle vene umane, ammaliando la mente, stregando i sensi... Io posso insegnarvi a imbottigliare la fama, la gloria, addirittura la morte... sempre che non siate una manica di teste di legno, come in genere sono tutti gli allievi che mi toccano."
    Anche questo discorso cadde nel silenzio.
    Harry, Natsu, Gray, Erza e Lucy si scambiarono un'occhiata d'intesa, Ron non riuscì a nascondere un po' di preoccupazione mentre Hermione sembrava non vedere l'ora di dimostrare che il professore si sbagliava.
    "Potter." disse Piton d'un tratto. "Che cosa ottengo se verso della radice di asfodelo in polvere dentro un infuso di artemisia?"
    Harry fece mente locale su ciò che aveva letto sul libro Mille erbe e funghi magici, mentre Granger alzò di colpo la mano per rispondere
    "L'asfodelo e l'artemisia insieme fanno una pozione soporifera, potente a tal punto da essere chiamata anche come Distillato della Morte Vivente." Rispose il moro, mentre Hermione abbassava leggermente delusa la mano.
    Le labbra di Piton si incresparono leggermente.
    "Bene, bene… Sembra che la fama non sia totalmente immeritata…" fece, per poi girarsi verso Natsu.
    "Dragonil, dove guarderesti se ti dicessi di trovarmi una pietra Bezoar?" gli chiese.
    Il Dragon Slayer sorrise.
    "Semplice: il Bezoar è una pietra che si trova nella pancia delle capre e che salva da molti veleni." Rispose tranquillamente, facendo scoppiare a ridere alcuni studenti, che però s'interruppero vedendo che Piton non replicava.
    "Molto bene… Sembra proprio che Potter abbia scelto degli amici… intelligenti…" continuò, girandosi verso Lucy, che deglutì.
    "Heartphilia, qual è la differenza tra l'Aconitum napellus e l'Aconitum lycoctonum?"
    La bionda chiuse gli occhi per qualche secondo.
    "S-Se ricordo bene, dovrebbero essere la stessa pianta. Se non sbaglio è chiamata anche Aconito." Fece infine.
    Piton sembrò seccato dalla risposta.
    "Corretto…" disse, per poi guardare gli altri studenti "Be', perché voi non prendete appunti?"
    Ci fu un improvviso rovistare in cerca di penne e pergamene.
    "Come diavolo facevate a sapere le rispose?!" chiese sorpreso Ron.
    "Abbiamo letto il libro." Rispose Erza, trascrivendo comunque sulla pergamena le risposte degli amici.
    Harry guardò per qualche secondo il professore, che non aveva smesso di guardarlo con uno sguardo che al moro sembrò di puro odio.
    Col procedere della lezione di Pozioni, la situazione dei Grifondoro non migliorò.
    Piton li divise in coppie e li mise a fabbricare una semplice pozione per curare i foruncoli.
    Intanto, avvolto nel suo lungo mantello nero, si aggirava di qua e di là per la classe, osservandoli pesare ortiche secche e schiacciare zanne di serpente, muovendo critiche praticamente a tutti tranne che a Malfoy, che sembrava stargli simpatico.
    Aveva appena cominciato a dire agli altri di osservare il modo perfetto in cui Malfoy aveva stufato le sue lumache cornute, quando il sotterraneo fu invaso da una nube di fumo verde e acido e da un sibilo potente.
    Non si sa come, Neville era riuscito a fondere il calderone di Seamus trasformandolo in un ammasso di metallo contorto, e la loro pozione, colando sul pavimento di pietra, bruciava le scarpe degli astanti facendoci dei buchi.
    In pochi secondi, tutti i ragazzi erano saltati sugli sgabelli, salvo Neville, che si era bagnato con la pozione quando il calderone si era bucato e adesso piangeva di dolore, mentre sulle braccia e sulle gambe gli spuntavano bolle infiammate.
    "Ma che razza di idiota!" sbottò Piton mentre con un sol tocco della sua bacchetta magica ripuliva il pavimento dalla pozione versata. "Suppongo che tu abbia aggiunto gli aculei di porcospino prima di togliere il calderone dal fuoco. Non è cosi?"
    Neville frignava perché le bolle avevano cominciato a spuntargli anche sul naso.
    "Portalo in infermeria!" intimò Piton a Seamus in tono sprezzante.
    Poi si girò verso Harry e Erza, che avevano lavorato accanto a Neville.
    «E tu, Potter... perché non gli hai detto di non aggiungere gli aculei? Pensavi che se lui sbagliava ti saresti messo in luce, non è vero? Due punti in meno per i Grifondoro."
    La cosa era così ingiusta che Natsu apri bocca per ribattere, ma Harry lo guardò serio, intimandoli silenziosamente di tacere
    Un'ora dopo, lasciato il sotterraneo, mentre risalivano le scale, Harry stava riflettendo.
    Aveva sentito che Piton con i Grifondoro se la prendeva più che volentieri, togliendo molti punti, ma con lui sembrava avercela per qualche motivo particolare.
    In più uno sguardo con Erza gli era bastato per capire subito una cosa: il professor Piton era in grado di leggere nella mente, e aveva provato a scoprire di più sul loro conto.
    "Per fortuna il nostro marchio costituisce una barriera contro le intrusioni della mente, altrimenti a quest'ora avrebbe scoperto tutta la verità su noi e Fairy Tail…" mormorò Erza al moro, che annuì.
    "Su col morale!" disse Ron, scambiando il loro silenzio per dispiacere. "Piton non fa altro che togliere punti a Fred e a George. Posso venire con voi a trovare Hagrid?"
    I maghi annuirono, mentre facevano rientro nella sala comune per lasciare giù gli zaini.
    Alle tre meno cinque avevano lasciato il castello e avanzavano attraverso il parco.
    Hagrid viveva in una casetta di legno al limitare della foresta proibita.
    Fuori della porta erano poggiati una balestra e un paio di stivali di gomma.
    Quando Harry bussò, dall'interno si udì un raspare frenetico e una serie di latrati sempre più forti. Poi risuonò la voce di Hagrid che diceva: "Qua, Thor... qua!"
    La sua grossa faccia pelosa apparve da dietro la porta socchiusa, prima che la spalancasse.
    "Aspettate un attimo!" disse. "Sta' giù, Thor!"
    Li fece entrare, cercando di trattenere per il collare un enorme cane nero, di quelli usati per la caccia al cinghiale.
    La casa era formata da un'unica stanza.
    Dal soffitto pendevano prosciutti e fagiani; sopra una piccola catasta di legna già accesa c'era un bollitore di rame e, in un angolo, un letto imponente coperto con una trapunta a patchwork.
    "Fate come se foste a casa vostra." disse Hagrid lasciando andare Thor che si avventò dritto dritto su Ron, cominciando a leccargli le orecchie, per poi passare su Gray.
    Al pari di Hagrid, Thor non era poi così feroce come sembrava.
    "Ti presento Ron." disse Harry a Hagrid, mentre questi versava dell'acqua bollente in una grande teiera e disponeva alcuni biscotti su un piatto.
    "Un altro Weasley, eh?" chiese Hagrid guardando le lentiggini di Ron. "Ho passato metà della vita a dar la caccia ai tuoi fratelli gemelli per la foresta."
    Per poco i biscotti non gli spezzarono i denti, ma Harry e gli altri finsero di gradirli moltissimo.
    Solo Natsu sembrava gustarli con piacere, ma solo perché, facendo attenzione a non farsi vedere, gli aveva ammorbiditi usando la sua magia.
    Mentre facevano a Hagrid il resoconto delle prime lezioni, Thor aveva poggiato la testa sulle ginocchia di Harry e gli sbavava addosso, tutto contento.
    Il gruppetto di maghi non poté trattenersi dal sorridere quando sentirono Hagrid chiamare Gazza "quel vecchio scemo."
    "E quanto alla gatta, Mrs Purr, una volta o l'altra la presento a Thor. Lo sapete che ogni volta che vado su alla scuola mi segue dappertutto? Non riesco a levarmela dai piedi... Gazza la aizza."
    Harry raccontò a Hagrid della lezione di Piton.
    Hagrid non sembrò troppo sorpreso, dicendoli che era normale, dato che a Piton non andava praticamente a genio nessuno degli studenti.
    "Io comunque ho avuto la netta impressione che lo odiasse. Quello sguardo non lasciava dubbi." Fece Gray.
    "Sciocchezze!" esclamò Hagrid. "Perché mai dovrebbe odiarlo?"
    Tuttavia i maghi di Fairy Tail non poterono fare a meno di notare che Hagrid, nel pronunciare quelle parole, evitava il loro sguardo.
    "E tuo fratello Charlie, come sta?" chiese Hagrid a Ron. "Mi stava molto simpatico... con gli animali era fantastico."
    Harry si chiese se Hagrid l'aveva fatto apposta a cambiare argomento.
    Mentre il rosso raccontava a Hagrid che lavoro faceva Charlie con i draghi, Harry prese un pezzetto di carta che era stato lasciato sul tavolo, sotto la teiera.
    Era il ritaglio di un trafiletto dalla Gazzetta del Profeta:

    ULTIMISSIME SULLA RAPINA ALLA GRINGOTT
    Proseguono le indagini sulla rapina avvenuta alla Gringott lo scorso luglio a opera di ignoti maghi o streghe dalle Arti Oscure.
    Oggi i folletti della Gringott hanno ripetutamente affermato che nulla è stato trafugato. Anzi, la camera di sicurezza che i rapinatori avevano preso di mira era stata svuotata il giorno stesso.
    "Ma tanto non vi diremo che cosa conteneva; quindi, se non volete guai, non ficcate il naso in questa faccenda": così ha dichiarato oggi pomeriggio il folletto portavoce della Gringott.

    "Ah, vedo che lo hai saputo anche tu." Disse Erza, leggendo anche lei l'articolo e guardando Hagrid. "Curioso come sia successo proprio il giorno in cui ci siamo andati noi."
    Sentendo l'amica dire ciò, Lucy spalancò gli occhi.
    "E la camera di sicurezza che i rapinatori avevano preso di mira era stata svuotata il giorno stesso…" mormorò, attirando lo sguardo degli altri su di sé.
    Hagrid spostò ancora lo sguardo, cercando di non guardargli, evitando di rispondere alla domanda offrendo loro altri biscotti.
    Quando fecero ritorno al castello per cena, le loro tasche erano stracolme di biscotti che i ragazzi erano stati troppo beneducati per rifiutare, e Harry si disse che nessuna delle lezioni frequentate fino a quel momento gli aveva dato tanto da pensare quanto quell'ora trascorsa a prendere il tè con Hagrid.
    Quello a cui mirava il ladro era proprio il pacchetto che Hagrid aveva ritirato proprio quel giorno?
    E ora dove si trovava?
    E poi, c'era qualche cosa su Piton che Hagrid sapeva e non voleva dirgli?
    Gli stessi pensieri sembravano attraversare anche i suoi compagni.
    "Dobbiamo trovare un posto dove poter parlare liberamente." Fece Natsu serio.

    Dopo quel pomeriggio, i maghi di Fairy Tail cominciarono a cercare un posto dove potersi riunire e parlare liberamente.
    Harry aveva pensato di insonorizzare con la magia una delle aule, ma rimaneva lo stesso il problema di scegliere quale, dato che sembrava che ogni singola aula servisse a qualcosa, oppure fosse troppo in vista, il che avrebbe creato qualche problema ai maghi, dato che preferivano non attirare l'attenzione.
    Natsu aveva proposto di chiedere aiuto ai gemelli Weasley, ma Harry e Erza aveva subito scartato quella possibilità. Era vero che Fred e George gli avrebbero potuto indicare senza alcuna difficoltà un posto per riunirsi, ma questo significava anche spiegarli il perché lo cercassero.
    E come se non bastasse, il gruppo aveva a che fare con Draco Malfoy, il quale sembrava essersi legato al dito la figura fatta sul treno.
    Per loro fortuna avevano con i Serpeverde solo il corso di Pozioni, e quindi non gli toccava sopportare i suoi discorsi, con i quali cercava di infastidire il gruppo di Fairy Tail, purtroppo riuscendosi.
    Non mancava mai di dire come certi maghi fossero inferiori ad altri, o come era dispiaciuto che ci fossero ragazzi che non ricevevano mai posta, riferendosi al fatto che Harry e gli altri non ricevessero mai nessun messaggio.
    Il che ovviamente non era vero, anche se ovviamente non usavano i gufi.
    Infatti avevano cominciato a fare rapporti quasi giornalieri al master, grazie agli spiriti di Lucy, i quali ormai avevano assunto la funzione di postini inter-dimensionali (anche se ad alcuni la bionda non aveva nemmeno osato chiederlo, per paura della loro reazione), e così potevano sapere se c'era qualche problema alla gilda.
    Il tutto però avveniva in gran segreto, e solitamente erano sempre Lucy e Erza a inviare e ricevere i messaggi, dicendo alle loro compagne di dormitorio che restavano a riposarsi ancora qualche minuto.
    Un altro problema era Hermione Granger, che li aveva presi come dei veri e propri rivali, non riuscendo a capire come facessero a sapere così tante cose senza nemmeno aprire i libri per studiare.
    "Se dovesse mai scoprire degli occhiali, probabilmente ci fulminerebbe peggio di come farebbe Luxus." Commentò Gray un giorno, facendo ridere i compagni.
    A parte questi piccoli problemi, i giorni passarono senza troppi problemi, fino a quando sulla bacheca di Grifondoro non apparve l'avviso che gli studenti del primo anno avrebbero cominciato le lezioni di volo assieme ai Serpeverde.
    "Fantastico… come se Malfoy non si vantasse già a sufficienza di come sa volare perfettamente." commentò Harry, sbuffando.
    "Credo sarà interessante… non ho mai volato su manici di scopa." Fece Erza.
    "Io spero solo di non stare di nuovo male. Non so se quell'incantesimo è ancora valido o no." Disse Natsu.
    "Non dovresti avere problemi per quello. La vera difficoltà sarà nel restare attaccato alla scopa." Fece Hermione, arrivando in quel momento. "Purtroppo non è qualcosa che si può imparare sui libri. Ho letto non so quante volte Il Quidditch attraverso i secoli, ma non mi è servito a gran ché."
    "Non si può imparare tutto dai libri." Replicò Harry. "Certe esperienze devono essere reali."
    "Sarà anche come dici… ma tu sei l'ultimo a poter parlare, visto che ce l'hai nel sangue."
    A quell'affermazione, il moro la guardò leggermente sorpreso.
    "Come sarebbe a dire?"
    "Ne deduco che tu non ti sia informato sui tuoi genitori, vero?"
    "A dir la verità no, ma per mia scelta. Non vedo il motivo di andare a cercare informazioni che probabilmente non farebbero altro che farmi soffrire. E poi ora ho una nuova famiglia."
    "Beh, allora devi sapere che tuo padre era un ottimo cercatore. Uno dei migliori che Grifondoro ha mai avuto."
    "Davvero?" chiese Erza, incuriosita.
    La ragazza annuì.
    "Era una specie di leggenda. Sono sicura che Harry ha ereditato la sua passione. Anche perché, perdonami, ma non mi sembri molto disorientato, per essere uno che non aveva sentito parlare di Hogwarts fino a poco tempo fa."
    "Sono un tipo che si adatta facilmente a qualsiasi situazione. E nemmeno tu mi sembri tanto fuori posto."
    "Faccio del mio meglio." Rispose lei, per poi allontanarsi.
    "Non so se ammirarla per come riesce ad apprendere tutto o se considerarla una secchiona." Disse Gray.
    "O forse si sente semplicemente sola…" mormorò Lucy.
    Dopo ciò, il gruppo si diresse verso la Sala Grande per fare colazione.
    "Il Master vi ha detto qualcosa di particolare?" chiese Harry, assicurandosi di non essere sentito da nessuno.
    Le due ragazze scossero la testa.
    "Nulla di ché. Il Concilio continua a cercare una scusa per chiudere Fairy Tail, ma questo è normale." Rispose Lucy.
    "Se penso che dobbiamo pure dire grazie a Sieglein…" fece gelida Erza.
    "Lo so, anch'io non lo sopporto." Fece il moro. "Ho avuto a che fare con lui in qualche occasione, e non mi sono mai levato di dosso la sensazione che mi stesse analizzando come un oggetto interessante."
    "Non è solo per quello… Io non riesco proprio a guardarlo senza provare odio." Continuò Titania, attirando su di sé uno sguardò sorpreso dei compagni, ad esclusione di Harry.
    Tuttavia nessuno chiese ulteriori spiegazioni, e andarono a sedersi al tavolo.
    Ignorarono Malfoy che mostrava un pacco di dolci che gli era appena arrivato da casa e cominciarono a mangiare.
    Tuttavia furono distratti da un barbagianni, che atterrò di fronte a Neville, lasciandoli cadere davanti un pacchetto proveniente da sua nonna.
    Il ragazzo lo aprì eccitato e mostrò a tutti una palla di vetro, che sembrava piena di fumo bianco.
    "E quella che cos'è?" chiese Gray.
    "È una Ricordella!" spiegò Neville. "Nonna sa che dimentico sempre le cose… Questa ti dice se c'è qualcosa che hai dimenticato di fare. Guardate: uno la tiene stretta così, e se diventa rossa… Oh!"
    Tutta la sua eccitazione svanì perché la Ricordella era diventata d'un tratto scarlatta.
    "…vuol dire che hai dimenticato qualcosa…" concluse mogio, cercando di ricordare che cosa aveva dimenticato.
    "Sarebbe più utile se ti dicesse anche cosa, no?" fece Natsu, senza smettere di mangiare.
    Tuttavia si fermò non appena vide Draco avvicinarsi al tavolo, per poi strappare di mano a Neville la Ricordella.
    Il gruppo di Fairy Tail saltò in piedi, assieme a Ron, sperando finalmente in un occasione per pestare Malfoy, ma per loro sfortuna la McGranitt aveva fiutato il possibile guaio, e arrivò come un fulmine.
    "Che cosa succede qui?"
    "Professoressa, Malfoy mi ha preso la Ricordella!" esclamò Neville.
    Tutto corrucciato, il biondo rimise prontamente la palla sul tavolo.
    "Stavo solo guardando." Disse semplicemente, per poi andarsene con Tiger e Goyle.
    "Cavoli… speravo finalmente di poter sistemare definitivamente quel figlio di papà…" commentò Natsu, non appena la professoressa si fu allontanata.
    "Suvvia Natsu… non dobbiamo cedere così alle sue provocazioni." Fece Erza.
    "Ma se tu hai la mano pronta a evo-" cominciò Lucy, vedendo che la rossa si era preparata ad evocare una delle sue spade, fermando giusto in tempo.
    "Pronta a fare che cosa?" chiese Hermione, incuriosita.
    "E-Ecco… a prendere la bacchetta ovviamente!" rispose la bionda, ridendo nervosamente.
    Erza fece un profondo respiro.
    "Prima o poi perderò la pazienza…" commentò a bassa voce.

    Quel pomeriggio, alle tre e mezzo, Harry e gli altri Grifondoro del primo anno si avviarono verso il campo, per la prima lezione di volo.
    Era una giornata chiara e ventosa, e l'erba si piegava sotto i loro passi, mentre scendevano di corsa giù per la collina verso un pianoro dalla parte opposta del parco, in direzione della foresta proibita, le cui chiome ondeggiavano, nere, in lontananza.
    I Serpeverde erano già arrivati, e per terra c'erano anche diversi manici di scopa, uno per ogni studente, ordinatamente disposti in tante file.
    Harry aveva sentito Fred e George lamentarsi delle scope della scuola, dicendo che, se uno volava troppo alto, alcune cominciavano a vibrare, oppure sbandavano leggermente a sinistra.
    "Sembrano scope qualsiasi." Commentò Natsu, mentre l'insegnante, Madama Bumb, li raggiungeva.
    Era una donna bassa, coi capelli grigi e gli occhi come un falco.
    "Be', che cosa state aspettando?" sbraitò. "Ciascuno prenda posto accanto a un manico di scopa. Di corsa, muoversi!"
    Gli studenti obbedirono, e in pochi secondi ognuno fu al suo posto.
    "Stendete la mano destra sopra la vostra scopa e dite: 'Su!'."
    "Su!" gridarono tutti.
    A Harry e Erza la scopa saltò immediatamente in mano, mentre a Natsu e Gray ci vollero ancora un paio di tentativi.
    La scopa di Lucy, come quella di Hermione, si limitò a rotolare per terra, mentre quella di Neville restò perfettamente immobile.
    Quando tutti riuscirono a prendere in mano la scopa, Madama Bumb mostrò a tutti come montare il manico senza scivolare verso il fondo, e poi passò in rassegna la scolaresca per correggere la presa.
    I maghi di Fairy Tail non poterono fare a meno di sghignazzare quando disse che erano anni che Malfoy usava la presa sbagliata.
    "E ora, quando suonerò il fischietto, datevi una spinta premendo forte i piedi per terra." Disse l'insegnante. "Tenete ben salde le scope e sollevatevi di un metro circa; poi tornate giù inclinandovi leggermente in avanti. Al mio fischio… tre… due…"
    Ma Neville, nervoso e sovreccitato com'era, nel timore di rimanere a terra, si diede la spinta prima ancora che il fischietto avesse sfiorato le labbra di Madama Bumb.
    "Torna indietro, ragazzo!" gridò lei, ma Neville si stava sollevando in aria come un turacciolo esploso da una bottiglia… tre metri… sei metri…
    Il volto del ragazzo diventava sempre più bianco, mentre il suolo si allontanava.
    Ad un certo punto gli mancò il fiato, e cominciò a scivolare dal manico.
    Natsu si mosse prima di chiunque altro.
    Saltando giù dal manico, corse verso il punto dove Neville stava cadendo, gettandosi a terra e agendo come un cuscino, attutendo la caduta del compagno, mentre la sua scopa si allontanò da sola, dirigendosi verso la foresta proibita.
    Madama Bumb corse subito a vedere come stavano, mentre anche gli altri Grifondoro gli raggiungevano, ignorando i Serpeverde che se la ridevano.
    "Ugh… Sei più pesante di quel che sembri…" si lamentò il Dragon Slayer.
    "Signor Dragonil! Che cosa le è saltato in mente? Poteva farsi male!" lo rimproverò l'insegnante.
    "Ma se non avessi fatto così, Neville se la sarebbe cavata con ben peggio di un livido." Replicò lui, mentre il compagno si sedeva a terra, ancora scosso.
    Il rosa sorrise, per poi fare una smorfia di dolore, portandosi una mano su un fianco.
    "Sarà meglio portarvi entrambi in infermeria. E darò anche cinque punti a Grifondoro per il tuo coraggio. Ma cerca di non ripetere l'azione." Disse Madama Bumb, aiutandolo ad alzarsi.
    Poi si rivolse al resto degli studenti.
    "Nessuno si muova mentre io li accompagno in infermeria. Lasciate le scope dove si trovano, o verrete espulsi da Hogwarts prima di avere il tempo di dire 'a'. Andiamo, cari."
    Gray notò che sul volto dell'amico apparve un piccolo sorriso.
    "Non ci credo…" bofonchiò, portandosi una mano sul volto. "Guarda che cosa s'è inventato per non volare su una scopa…"
    I Grifondoro rimasero fermi a guardare i tre allontanarsi, mentre Harry si avvicinava al prato, passando una mano sopra.
    Erza controllava che nessuno lo stesse vedendo.
    Infatti i due avevano notato che Natsu aveva usato il fuoco per tenersi leggermente sollevato da terra, lasciando delle piccole bruciature, che ora il moro stava nascondendo smuovendo con la magia la terra.
    Prima che potesse finire, venne distratto da Malfoy, che scoppiò a ridere.
    "Avete visto che razza di stupido, quel rosato? Quasi peggio dell'altro!"
    I maghi di Fairy Tail si voltarono verso di lui, senza preoccuparsi di nascondere la propria irritazione.
    "Chiudi il becco, Malfoy!" sbottò Cali Patil, una compagna di dormitorio di Lucy, Erza e Hermione.
    "Oh, non prenderai mica le difese di Paciock e Dragonil, vero?" fece Pansy Parkison, una ragazza Serpeverde dai lineamenti duri. "Non credevo che proprio a te, Cali, stessero simpatici i piagnucoli e i strambi."
    "Attenta a come parli. Potresti pentirtene." Tuonò Gray, avvicinando tra di loro le mani.
    "Guardate!" esclamò Draco, ignorando il battibecco e facendo un passo in avanti, raccogliendo qualcosa fra l'erba. "È quello stupido aggeggio che la nonna ha inviato a Paciock."
    La Ricordella brillò al sole, mentre lui la teneva sollevata.
    Harry si alzò in piedi, avvicinandosi al biondo.
    "Da' qui, Malfoy." Disse tranquillo.
    Nonostante ciò, tutti i presenti si zittirono, cogliendo la tensione presente tra i due.
    "Penso che la metterò in un posticino dove Paciock dovrà andare a riprendersela… cosa ne dite, per esempio… della cima di un albero?"
    "Dammela!" ordinò Harry. "Non mi ripeterò una seconda volta."
    Malfoy sorrise, salendo sul manico di scopa e alzandosi in volo.
    "Vienitela a prendere, Potter!" esclamò divertito.
    Harry alzò la mano, facendosi raggiungere dal manico nonostante i metri che li separavano.
    "Come vuoi, Malfoy. Poi non andare a piangere dal tuo paparino." Fece, ignorando gli sguardi increduli dei presenti.
    Sguardi che aumentarono quando anche Erza salì sul manico di scopa.
    "No!" urlò Hermione. "Madama Bumb ci ha detto di non muoverci! Ci caccerete tutti nei guai!"
    I due la ignorarono, alzandosi subito in volo senza alcuna difficoltà e raggiungendo un sorpreso Malfoy.
    "Daccela!" gli gridò Erza. "O ti buttiamo giù da quel tuo manico di scopa!"
    "Ah sì?" rispose lui con un ghigno.
    Ghigno che scomparve quando sentì qualcosa passarli visino al viso, lasciando un piccolo graffio.
    "Che cosa…?" fece, portandosi una mano sulla guancia e accorgendosi di star perdendo sangue.
    "Che succede, non sopporti nemmeno la pressione dell'aria?" chiese Harry, per poi raggiungerlo di colpo, evitandolo di pochi centimetri, per poi fermarsi di nuovo a mezz'aria.
    "Niente Tiger e Goyle a salvarti l'osso del collo quassù, eh, Malfoy?" lo apostrofò il moro.
    Malfoy sembrava essersene reso conto.
    "Prendetela, se ci riuscite!" urlò, gettandola verso l'alto, per poi lanciarsi in picchiata verso terra.
    Erza partì immediatamente, seguita da Harry.
    La rossa riuscì a colpirla con una mano, deviandola verso il compagno.
    "Harry!" urlò, senza dover aggiungere altro.
    Il moro infatti percorse in pochi secondi la distanza tra lui e l'oggetto, prendendolo senza alcuna difficoltà tra le mani.
    I due si guardarono, sorridendo, per poi atterrare a terra.
    "Harry Potter! Erza Scarlett!" urlò una voce.
    I due ebbero un tuffo al cuore.
    La professoressa McGranitt stava avanzando di corsa verso di loro.
    I due la guardarono preoccupati.
    "Mai… da quando sono a Hogwarts…" fece, quasi senza parole per l'indignazione e gli occhiali che le lampeggiavano furiosamente. "Come osate… Avreste potuto rompervi l'osso del collo…"
    I due maghi di classe S pensarono a come avevano vissuto situazioni ben più pericolose, ma decisero di rimanere in silenzio.
    "Non è stata colpa loro, professoressa…"
    "Taci, signorina Patil…"
    "Ma Malfoy-"
    "Basta così, Weasley. Potter, Scarlett, seguitemi immediatamente!" ordinò.
    A Harry e Erza non sfuggirono le facce trionfanti del trio di Serpeverde, mentre si allontanavano seguendo la professoressa.
    Hermione li guardò triste.
    Tuttavia la sua attenzione fu attirata da un luccichio poco lontano.
    La ragazza cercò di individuarne la fonte, trovandola a qualche metro dal campo.
    Si avvicinò velocemente, trovando così, impiantato a terra, un piccolo pugnale.
    "E questo che cosa ci fa qui?" si chiese, prendendolo in mano.
    Ma non riuscì che a dargli un'occhiata veloce che esso scomparve nel nulla, facendole sgranare gli occhi.

    Harry e Erza rimasero in silenzio, preoccupandosi di ciò che stava per succedere.
    Per Harry sarebbe significato la fine della missione, e quindi il suo primo fallimento. Inoltre avrebbero dovuto lasciare da soli Natsu, Gray e Lucy.
    Diede uno sguardo a Erza, capendo che anche lei stava pensando la stessa identica cosa.
    La rossa inoltre si stava preoccupando di aver perso il controllo e aver quasi colpito Malfoy con una delle sue armi.
    Aveva fatto scomparire il pugnale mentre si allontanavano, tuttavia non poteva essere certa che nessuno se ne fosse accorto.
    Su per le scale esterne, su per la scala di marmo, e la professoressa McGranitt non gli aveva ancora detto una parola.
    Spalancava le porte con violenza e correva per i corridoi, con loro che le trotterellavano dietro sempre preoccupati.
    Infine la professoressa si fermò di fronte a un'aula. Aprì la porta e mise dentro la testa.
    "Mi scusi, professor Vitious, mi presta Baston per un attimo?"
    'Bastone?' pensarono insieme i due maghi, temendo che volesse picchiarli.
    Per loro fortuna, Baston era una persona, un ragazzo corpulento del quinto anno, che uscì esitante dall'aula.
    "Voi tre, venite con me." Ordinò la McGranitt.
    I ragazzi la seguirono lungo il corridoio.
    Baston continuava a guardare Harry e Erza incuriosito.
    "Qui dentro." Disse infine la professoressa, indicando loro una classe che sarebbe stata vuota, non fosse stato per Pix, tutto intento a scrivere parolacce sulla lavagna.
    "Fuori, Pix!" gli gridò.
    Pix lanciò il gessetto in un recipiente, facendolo risuonare rumorosamente, e sparì imprecando.
    La McGranitt gli sbatté la porta alle spalle e si voltò a guardare i tre studenti.
    "Potter, Scarlett, questo è Oliver Baston. Baston… ti ho trovato un Cercatore e un Cacciatore."
    Da perplesso che era, Baston divenne l'immagine della felicità.
    "Dice sul serio, professoressa?"
    "Ci puoi giurare." Rispose lei tutta animata, mentre Harry e Erza li guardavano increduli. "Hanno un talento naturale. Non ho mai visto nulla di simile. Era la prima volta che salivate su un manico di scopa?"
    I due annuirono in silenzio.
    "Si muovevano nell'aria completamente a loro aggio, e non si sono fatti neanche un graffio. E Potter è riuscito a prendere al volo quella palla raggiungendola mentre cadeva. Nemmeno Charlie Weasley ci sarebbe riuscito!"
    Ora Baston aveva decisamente l'aria di uno che vede realizzarsi i suoi sogni.
    "Avete mai assistito a una partita di Quidditch?" gli chiese tutto euforico.
    "Baston è il capitano della squadra dei Grifondoro." Spiegò la McGranitt.
    "E hanno anche la corporatura giusta." Commentò il capitano, girando intorno ai due e osservandoli attentamente. "Dovremo procurargli delle scope decenti, professoressa. Delle Nimbus Duemila o delle Tornado Sette, direi."
    "Parlerò con il professor Silente e vedremo di fare un'eccezione alla regola che esclude quelli del primo anno. Sa il cielo se abbiamo bisogno di una squadra migliore di quella dell'anno scorso. I Serpeverde ci hanno stracciato nell'ultima partita. Per settimane non ho avuto il coraggio di guardare in faccia Severus Piton…"
    La professoressa McGranitt scrutò Harry e Erza da sopra gli occhiali con sguardo severo.
    "Voglio vedervi sudare su questo allenamento, altrimenti potrei cambiare idea sul fatto di non punirvi." Disse, per poi sorridere nel guardare Harry.
    "Tuo padre sarebbe stato orgoglioso. Anche lui era un ottimo giocatore di Quidditch."



    Edited by darkroxas92 - 15/10/2012, 13:53
     
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    Capitolo 06 :Il duello magico! Incontro con il proprio sogno? - Torna all'indice dei capitoli

    "State scherzando?!" esclamarono Lucy, Gray, Natsu e Ron, lasciando cadere sul tavolo le loro posate.
    "Mai quelli del primo anno… Voi dovete essere i più giovani giocatori del Grifondoro da-"
    "Da un secolo." Rispose Harry, mangiando come se niente fosse. "Ce l'ha detto Baston."
    "Cominciamo l'allenamento la prossima settimana." Continuò Erza. "Cavoli, non pensavo di certo di finire a far parte della squadra… Ad ogni modo, Baston non vuole che si venga a sapere. Vuole mantenerlo segreto finché è possibile."
    Mentre i compagni continuavano a guardarli con ammirazione, i gemelli Weasley si avvicinarono.
    "Complimenti." Disse George a bassa voce. "Ce l'ha detto Baston. Anche noi siamo nella squadra… Battitori."
    "Ve lo dico io, quest'anno la coppa la vinciamo noi!" fece Fred. "È da quando Charlie se n'è andato che non vinciamo più, ma quest'anno la squadra promette davvero bene. Dovete essere davvero bravi, Baston stava praticamente saltando di gioia quando ce l'ha detto."
    I due sorrisero.
    "Così pare." Rispose Harry.
    "Bene, ora dobbiamo andare. Lee Jordan è convinto di aver trovato un nuovo passaggio segreto per uscire dalla scuola."
    "Scommetto che è quello dietro alla statua di Gregory il Viscido che abbiamo scoperto la prima settimana. Ciao!"
    "Beh, sarà interessante vedere questo Quidditch…" commentò Lucy, per poi spostare lo sguardo verso Hermione, che si trovava qualche posto più in là, intenta a leggere un libro.
    "Ma non fa altro che leggere?" si chiese Ron.
    "La lettura aiuta a comprendere i misteri." Rispose la ragazza, alzando appena lo sguardo dal libro. "Come ad esempio scoprire un incantesimo che permette di far scomparire un oggetto nel nulla dentro Hogwarts."
    Erza, che stava bevendo del succo di zucca, cominciò a tossire forte.
    "Tu, Hermione Granger, che vuoi trovare un modo per violare il regolamento?" fece Ron. "Presto arriverà un temporale."
    "Ovviamente non è così. Solo, prima ho trovato un pugnale, che non appena ho toccato è scomparso nel nulla. E non mi risulta sia possibile senza che il mago sia nelle vicinanze. Ovviamente, deve trattarsi di un incantesimo superiore a quelli del primo anno, perciò sto cercando in libri più avanzati."
    I maghi di Fairy Tail si voltarono verso Erza, che era diventata praticamente bianca.
    "L'ultimo pasto, eh?" disse una voce, che ebbe l'effetto di far fermare tutti e riacquistare colore alla maga dai capelli rossi.
    "Vedo che sei molto più coraggioso, ora che sei tornato coi piedi per terra e hai i tuoi amichetti al fianco." Replicò Harry, guardando Malfoy accompagnato da Tiger e Goyle. "A proposito, ti dona quella piccola cicatrice."
    Draco si porto istintivamente la mano sulla guancia, cosa che non sfuggì ai presenti, in particolare a Hermione.
    "Con voi sono pronto a battermi in qualsiasi momento, da solo." Fece il biondo. "Che ne dici Potter? Io e te, in un duello tra maghi. Soltanto bacchette… niente contatto fisico. Be', che cosa c'è? Non avrai forse paura?"
    "Harry… paura di un duello?" ripeté Natsu, ridendo. "Ti consiglio di ritirarti prima di farti veramente male."
    "Natsu!" esclamò il moro, zittendolo all'istante, per poi girarsi di nuovo verso Draco. "E va bene, Malfoy."
    "Chi è il tuo secondo?" intervenne Ron.
    Malfoy squadrò Tiger e Goyle, valutandone la stazza.
    "Tiger." Disse infine. "E il tuo, Potter?"
    Harry guardò i suoi compagni, per poi fare un piccolo sorriso sadico.
    "Lucy." Disse infine.
    "C-Che cosa?!" esclamò la diretta interessata. "Perché io?! E poi non dovresti chiedermelo prima?!"
    "Tranquilla, non dovrai di certo combattere, io basto per tutti e due. In ogni caso, sono certo che tu possa affrontarli senza problemi."
    "Ti va bene a mezzanotte?" chiese Malfoy, analizzando i due avversari e cercando di non mostrare il suo nervosismo per come stavano andando le cose. "Ci troviamo nella sala dei trofei, che non è mai chiusa a chiave."
    "Porta qualcuno per farti rimettere insieme. Credimi, ti servirà."
    Malfoy sorrise ancora, per poi allontanarsi.
    "E ci siamo liberati di Malfoy." Commentò Gray.
    "Sei davvero così forte, Harry?" chiese Ron.
    "Diciamo che me la cavo…" rispose lui. "E vedere l'espressione di Malfoy quando ho accettato non aveva prezzo."
    Hermione chiuse di colpo il suo libro, avvicinandosi ai compagni.
    "Non avresti dovuto accettare. Se vai in giro di notte per Hogwarts, farai perdere un sacco di punti a Grifondoro. Perché tu lo sai che ti beccheranno di certo!"
    "Non se Natsu verrà con me e Lucy." Rispose Harry.
    "E anche noi non ti lasceremo di certo solo. Chissà cosa sta architettando quello lì." Fece Erza.
    "È davvero egoista da parte vostra!" esclamò Hermione.
    "E davvero non sono fatti tuoi." Replicò Natsu.

    Qualche ora più tardi, Harry, Natsu, Gray e Ron stavano aspettando che fosse l'ora per uscire dal dormitorio.
    Natsu aveva fatto entrare Happy dentro il suo zaino, facendo attenzione a non farsi vedere da nessuno e raccomandandogli di non farsi sentire né vedere.
    "Dubito che Malfoy abbia idea di cosa sia davvero un duello magico. Di certo non è al tuo livello ed è per questo che dobbiamo aspettarci di tutto da lui."
    "Lo so Gray." Replicò il moro. "Infatti sto pensando a come girare per la scuola senza farci vedere da Gazza o qualche insegnante."
    "Lasciate fare a me, vi dirò subito se qualcuno si sta avvicinando!" esclamò Natsu.
    "E come pensi di fare?" chiese Ron. "Conosci qualche magia adatta?"
    "Certo che sì! Userò il mio olfatto e il mio udito!"
    "Come?"
    "È un incantesimo che amplifica i suoi sensi." Spiegò velocemente Harry. "Ma lo può usare solo lui. Si può definire come una magia innata."
    "Forte… Allora è così che hai trovato subito il rospo di Neville sul treno, vero?"
    "Esatto."
    Ron guardò l'orologio.
    "Sono le undici e mezzo." Disse. "Dobbiamo andare."
    I quattro si assicurarono che Dean, Seamus e Neville stessero dormendo, poi uscirono lentamente dal dormitorio, ricongiungendosi all'uscita con Erza e Lucy.
    Annuirono silenziosamente, per poi avvicinarsi al quadro della Signora Grassa.
    "Non posso crederci! State andando davvero!"
    Il gruppo si girò, ritrovandosi a fissare Hermione Granger.
    "Torna a letto Hermione." Disse Erza.
    "Stavo per dire tutto al fratello di Ron, Percy… Lui che è un prefetto saprebbe come metter fine a questa faccenda."
    Harry sbuffò.
    "Andiamo." Disse, attraversando il passaggio, seguito dagli altri.
    Hermione però, non aveva alcuna intenzione di darsi per vinta tanto facilmente.
    Seguì i maghi, continuando a sibilargli contro la propria ira, come un'oca inferocita.
    "A voi non interessa niente di Grifondoro. Vi interessa solo di voi stessi! Io non voglio che i Serpeverde vincano la coppa, e voi ci farete perdere tutti i punti che ho ottenuto dalla professoressa McGranitt quando mi ha interrogato sugli incantesimi di trasfigurazione."
    Erza si girò verso di lei.
    "Tre cose: primo, quei punti li abbiamo ottenuti per metà noi. Secondo, Harry non poteva rifiutare una sfida, sarebbe stato disonorevole. Terzo, se sei tanto preoccupata torna pure indietro."
    "E va bene, però, io vi ho avvertito: ricordatevi quel che vi ho detto, domani, quando sarete sul treno che vi riporta a casa. Siete proprio dei…"
    I maghi non seppero mai che cos'erano, dato che Hermione si voltò per tornare al quadro della Signora Grassa.
    Ma con suo orrore, vide che il quadro era vuoto.
    "E ora che cosa faccio?" strillò.
    "Questo è un problema tuo." Fece Ron. "Noi dobbiamo andare, altrimenti Harry e Lucy arriveranno tardi.
    Non fecero che pochi passi che Hermione li raggiunse.
    "Vengo con voi!"
    "Neanche a parlarne!" replicò il rosso.
    "Pensate che io me ne resti lì fuori ad aspettare che Gazza mi scopra? Se ci trova gli dirò la verità: gli dirò che stavo cercando di fermarvi e voi mi appoggerete."
    "Ma tu guarda questa…" commentò aspro Gray.
    "Se continuate a parlare così, ci sentiranno anche a Magnolia!" esclamò Harry, zittendo tutti.
    "Magnolia?" ripeté a bassa voce Hermione. "Che cos'è?"
    "Il nome che abbiamo dato alla nostra casa." Si affrettò a rimediare il moro. "Ora state zitti e andiamo, altrimenti ci penserò io ad assicurarmi che non parliate nel tragitto."
    Scivolarono lungo i corridoi illuminati a strisce dal chiarore lunare proveniente dalle alte finestre. Ogni volta che giravano un angolo, Harry si aspettava di imbattersi in Gazza o in Mrs. Purr, ma ebbero fortuna e riuscirono ad evitarli.
    Salirono a tutta velocità su per una scala fino al terzo piano, e in punta di piedi si avviarono verso la sala dei trofei.
    Le teche di cristallo dei trofei luccicavano nei punti illuminati dai raggi della luna. Coppe, scudi, piatti e statue, era tutto uno scintillio d'oro e d'argento.
    Strisciavano lungo i muri, tenendo d'occhio le porte situate a entrambe le estremità della stanza. Harry estrasse la sua bacchetta nel caso Malfoy fosse arrivato e avesse attaccato subito.
    "Sembra che alla fine sia stato lui a non avere il coraggio di venire." Ridacchiò Natsu, per poi farsi serio.
    "Che succede?" chiese Harry.
    "Sta arrivando Gazza con Mrs. Purr." Rispose lui. "I suoi miagolii sono fin troppo chiari."
    "Malfoy ci ha venduto." Disse Erza. "Dovevamo immaginarcelo."
    "Andiamocene. Subito!" ordinò Gray, dirigendosi di corsa dalla parte opposta della sala.
    Tuttavia, nella corsa lo zaino di Natsu urtò una delle armature.
    "Ahi!" esclamò la voce di Happy, coperta dal rumore dell'armatura che cadeva a terra.
    "Correte!" urlò Harry.
    Attraversarono di corsa diverse stanze, senza preoccuparsi di dove stessero andando, fermandosi solo quando raggiunsero l'aula di incantesimi, che sapevano essere molto lontana dalla sala dei trofei.
    "Ve l'avevo detto io." Mormorò Hermione, premendosi una mano sul petto. "Ve l'avevo detto!"
    "A dopo la ramanzina, grazie. Ci sta ancora seguendo." Disse Natsu, massaggiandosi le orecchie e dando un pugno sullo zaino.
    "Natsu… non avrai portato con te…" fece Erza, interrompendosi quando sentirono il pomello di una porta cigolare, lasciando schizzare dentro Pix, che li guardò ed emise uno squittio di contentezza.
    "Zitto Pix, o ci farai espellere." Fece Ron.
    Pix ridacchiò.
    "In giro per il castello a mezzanotte, pivellini? Ah, ah, ah! Sciocchi e insulsi, sarete espulsi!"
    "No, se non ci fai la spia, Pix."
    "Dovrei proprio dirlo a Gazza" disse Pix con voce serafica, ma gli occhi gli brillavano di cattiveria. "È per il vostro bene, sapete?"
    "Devo darti un'altra lezione?!" esclamò Natsu.
    Gli occhi di Pix lampeggiarono per l'ira.
    "ALLIEVI FUORI DALLE CAMERATE!" cominciò a gridare Pix, "ALLIEVI FUORI DALLE CAMERATE, NEL CORRIDOIO DEGLI INCANTESIMI!"
    "Ottimo lavoro, fiammifero!" fece Gray, mentre il gruppo riprendeva a correre, dritti verso l'estremità del corridoio, dove andarono a sbattere contro una porta… chiusa a chiave.
    "Siamo arrivati al capolinea." Fece Ron, sconfortato.
    "Non ancora." Replicò Harry, tirando fuori la bacchetta e puntandola contro la porta. "Alohomora!"
    Il lucchetto scattò e la porta si spalancò davanti a loro, la oltrepassarono spintonandosi, la richiusero velocemente e vi pigiarono contro l'orecchio, rimanendo in ascolto.
    "Da che parte sono andati, Pix?" stava chiedendo Gazza. "Svelto, parla!"
    "Di' 'per favore'."
    "Non farmi perdere tempo, Pix. Dimmi, dove sono andati?"
    "Non ti dirò un bel niente se non me lo chiedi per favore." disse Pix con la sua fastidiosa cantilena.
    "E va bene... per favore!"
    "NIENTE! Ah-ah! Te l'avevo detto che non avrei detto niente se non dicevi per favore! Ah ah! Ahhhh!" E i ragazzi udirono Pix allontanarsi con un sibilo mentre Gazza, furente, lanciava maledizioni.
    "Sembra che non controllerà qui dentro… Siamo stati fortunati." Fece Erza, ignorando Lucy che continuava a tirarle il braccio.
    "Chissà perché…" si chiese Gray.
    "S-Sicuro di v-volere sapere la r-risposta?" domandò Lucy, balbettando.
    "Non dirmi che hai freddo." Disse Natsu, sempre senza girarsi.
    "Cane!" urlò Happy, tirando fuori la testa dallo zaino. "Cane gigante con tre teste!"
    A quell'urlo tutti si girarono, ritrovandosi a guardare un enorme cane a tre teste, con tutti i suoi sei occhi fissi sui nuovi arrivati, ancora sorpreso dalla loro improvvisa apparizione.
    Sorpresa che stava scomparendo rapidamente, come lasciavano capire i suo ringhi.
    "Merda!" esclamò Erza, aprendo subito la porta e lasciandosi cadere fuori.
    Il gruppo rimase in silenzio, cominciando a percorrere di nuovo i vari corridoi, entrando dentro una stanza che sembrava vuota.
    "C-Che cosa diamine ci faceva quel Cerbero là dentro?!" esclamò Lucy.
    "Questa scuola è decisamente più pericolosa di quel che sembra!" fece Gray, riprendendo fiato.
    "Ma dite un po', voi non avete l'abitudine di usare gli occhi?" chiese Hermione, anche lei sconvolta.
    "Se ti riferisci alla botola che si trovava sotto quella bestia… Beh, non mi sarei fermato ad analizzarla senza prima prepararmi ad affrontare quella cosa!" replicò Harry.
    "Perché, tu vorresti affrontarla?" fece sorpreso Ron.
    "Ehi, e questo?" li interruppe Natsu, avvicinandosi a uno specchio che si trovava in mezzo alla stanza.
    Harry guardò ammirato l'oggetto, mentre si avvicinava assieme agli altri.
    Era alto fino al soffitto, con una cornice d'oro riccamente decorata che si reggeva su due zampe di leone.
    In cima, portava incisa l'iscrizione 'Erouc li amotlov li ottelfirnon'.
    "Non rifletto il volto ma il cuore…" lesse Lucy, mentre il Dragon Slayer si avvinava ulteriormente.
    "Igneel!" esclamò improvvisamente, non appena fu di fronte allo specchio.
    I maghi di Fairy Tail si voltarono immediatamente.
    "Che cosa? Dov'è?" esclamò Erza, guardandosi intorno.
    "È nello specchio! Lo vedo dentro lo specchio!" continuò a dire eccitato Natsu, toccando il suo riflesso.
    "Io non vedo nulla e-" cominciò Gray, prendendo il posto del compagno e sgranando gli occhi.
    "Ur…" disse, indietreggiando.
    "Non è possibile…" fece Hermione, avvicinandosi anche lei allo specchio. "Credevo fosse solo una voce, e invece è proprio vero…"
    "Tu sai che cos'è?" chiese il mago del ghiaccio.
    "Lo Specchio delle Brame." Rispose la ragazza. "Uno specchio che riflette i nostri più profondi desideri…"
    "Sul serio? Questo specchio può fare una cosa del genere?"
    "Beh, io non so chi siano questi Igneel e Ur che avete nominato… Ma ognuno di noi vede dentro qualcosa di diverso."
    I maghi rimasero in silenzio, finché Erza non avanzò verso lo specchio.
    "Devo verificare…" si limitò a dire agli sguardi interrogativi degli amici.
    Non appena si trovò di fronte al suo riflesso, Erza rimase immobile per qualche secondo.
    Poi abbassò lo sguardo, mentre dal suo occhio sinistro scendevano silenziose alcune lacrime.
    "Erza…" fece Harry.
    "Come… Come mai solo un tuo occhio piange?" chiese Ron, ricevendo subito una gomitata da Natsu.
    "È perché ho già pianto a sufficienza." Rispose enigmatica la maga.
    Harry non disse nulla, limitandosi a raggiungere lo specchio.
    Non sapeva spiegarsi il perché, ma sentiva il bisogno di doverlo fare.
    Non appena fu di fronte a se stesso, guardò il suo riflesso.
    Per qualche secondo non successe nulla.
    Poi il suo riflesso sorrise, mentre dalla sua fronte scompariva il simbolo di Fairy Tail, e i suoi occhi venivano velati da degli occhiali.
    "E così, sei venuto." Disse il suo riflesso, facendo sobbalzare tutti i presenti.
    "H-Ha parlato! Lo specchio ha parlato!" urlò Lucy, mentre gli altri si mettevano in posa di combattimento, ad esclusione di Hermione e Ron, che non avevano nemmeno la bacchetta.
    "Chi sei?" chiese Harry.
    "Mi pare ovvio. Io sono te." Rispose il riflesso. "Anche se temo di non essere lo stesso che conosci tu."
    "Che diavolo vai blaterando?" esclamò Natsu.
    Il riflesso si voltò verso di lui.
    "Esistono molte pieghe degli eventi e lo specchio si limita a mostrarle. Io non sono che il riflesso di un altro Harry Potter, che si è guardato in questo specchio."
    "Un altro Harry Potter?" ripeté Erza. "Che cosa vuoi dire?"
    "Sta dicendo che il me stesso di un'altra realtà probabilmente non vi ha mai incontrato. Dico bene?"
    Il riflesso annuì.
    "Esatto, ma non sono qui per questo. Aspettavo da tempo di poterti incontrare… Majutsu di Fairy Tail."
    Hermione e Ron guardarono interrogativi Harry, che invece rimase impassibile.
    "Vedo che hai conoscenze molto profonde."
    "L'altro te ha fatto una vita molto diversa. Non ha mai incontrato i membri di Fairy Tail. Ha scoperto la magia solo al suo undicesimo compleanno e ha affrontato prove che per te sono bazzecole, mentre per lui si sono rivelate degli ostacoli troppo grandi. Tuttavia, è riuscito a superare tutto. Compreso il mio tranello."
    "Il tuo tranello?"
    "Dentro di me è nascosto qualcosa di prezioso e pericoloso, ma solo una persona è in grado di prenderla." Rispose il riflesso, mentre sopra di lui appariva il simbolo di Fairy Tail.
    "Il vostro simbolo, il vostro legame, vi rende molto forti, oltre a proteggervi. Voi siete il collegamento tra i due mondi. Ormai la piega degli eventi è cambiata radicalmente." Disse, per poi scomparire, lasciando il semplice riflesso di Harry.
    "Si può sapere cosa sta dicendo?! Di quale mondo sta parlando?!" sbottò Ron, guardando i cinque maghi di Fairy Tail.
    "Ci dispiace, Ron, ma per voi è meglio dimenticare tutto quello che avete sentito in questa stanza." Disse Harry, alzando la mano.
    "Che cosa vuoi di-" chiese Hermione, poco prima di ritrovarsi schiacciata al muro assieme a Ron.
    "Come…?"
    "È la mia vera magia." Rispose il moro, avvicinandosi ai due. "Io non ho bisogno né di bacchette né di formule. Per questo, ora cancellerò tutti i vostri ricordi riguardo questa stanza. Non dovete venire a conoscenza di eventi che riguardano il nostro mondo."
    "Il vostro mondo? Vuoi forse dire che voi-"
    "Noi veniamo da Earthland, Aye!" esclamò Happy, volando fuori dallo zaino e atterrando in testa a Natsu. "Siamo tutti membri di Fairy Tail."
    "Un gatto… parlante e volante?" esclamò Hermione incredula, per poi guardare Erza. "Allora devo dedurne che quel pugnale che ho trovato oggi era opera vostra?"
    Per tutta risposta la maga evocò tra le mani l'arma.
    "Ho perso il controllo e ho usato la mia vera magia contro Malfoy." Spiegò la rossa.
    "E ora… è il momento di dimenticare." Disse Harry, alzando entrambe le mani sulle teste dei compagni.
    "No, aspet-" cominciò Ron, poco prima di perdere i sensi, assieme a Hermione.
    Quando riaprirono gli occhi, la mattina dopo, nei loro dormitori, tutti i ricordi legati allo specchio erano scomparsi.



    Edited by darkroxas92 - 15/10/2012, 13:54
     
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    Dunque, dunque, eccomi qua ù.ù
    Malfoy è antipatico come sempre, su quello non ci piove. Invece, Hermione è una vera rompiscatole <.< Ti ci stai impegnando a farla molto più insopportabile di quello che è già xD
    Interessante incontro al terzo piano, che cucciolotto adorabile <3 Nevvero Darky? xD Tuttavia, decisamente intrigante è stata la chiacchierata con lo specchio delle brame: il primo vero cambiamento della trama di Harry Potter. Hermione e Ron sono stati tenuti all'oscuro di quanto successo, ma prima o poi scopriranno cosa nascondono i loro nuovi amici ù.ù *muahahahmeggia e Darky sa perché*
    Bravissimo Darkuccio, continua così! =3
    Ciauuu!!!
     
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    LIB!!! Eccoti a recensire anche qui! XD
    Eh, Malfoy è sempre Malfoy... oppure no? XD. Per Hermione... sì, sarà più insopportabile di quanto lo fosse in origine, ma è tutto calcolato, tranquilla ù.ù. E il buon vecchio Fuffi... adorabile, senza dubbio... sopratutto quando li getti davanti la gatta di Gazza XD. E lo specchio... beh, quanlche novità totale dovevo pur metterla, no? E vedrai, è solo la prima... ci sono due persone che stanno aspettando il loro momento... anche se non so quando arriverà XD. Mentre per Ron e Hermione... diciamo che adesso il loro ruolo sarà temporaneamente diverso dall'originale. Ma non voglio anticiparto altro che tu non sai già XD.

    E ora... ecco il nuovo capitolo!

    Capitolo 07: Halloween - Torna all'indice dei capitoli

    Il giorno dopo, quando Malfoy vide Harry e gli altri ancora a Hogwarts, non riusciva a credere ai suoi occhi.
    Il gruppo di maghi, dopo aver addormentato Ron e Hermione, aveva riflettuto su ciò che lo specchio aveva rivelato loro, decidendo che per il momento avrebbero tenuto per loro le domande, in attesa di scoprire qualcosa di più. Tuttavia, Harry continuava a pensare al suo riflesso.
    Certo, si era ritrovato più volte a pensare a come sarebbe stata la sua vita se quel giorno di tre anni prima non si fosse smaterializzato a Fairy Tail, violando le barriere dello spazio-tempo. Probabilmente sarebbe rimasto all'oscuro della magia finché non l'avessero contattato per andare a Hogwarts. O forse avrebbe prima dato fuoco ai Dursley, incapace di sopportarli.
    "Tutto bene Harry?" gli chiese Erza, vedendolo corrucciato e silenzioso.
    "Sì… Stavo solo pensando… Sono stato molto fortunato a conoscere voi e gli altri…" rispose lui, sorridendo.
    "Certo che sei stato fortunato!" esclamò Natsu, ridendo. "Sai che noia sarebbe stata la tua vita senza di noi?"
    "E lo stesso vale per noi." Fece Gray.
    Il moro annuì.
    "Ora però dobbiamo trovare un modo per fargliela pagare a Malfoy. Il suo tiro mancino poteva costarci caro… e non solo per averci fatto quasi espellere."
    "Se mi lasciate campo libero, ci penserò più che volentieri a dimostrargli perché non bisogna giocare con il fuoco!" disse Natsu.
    "Non subito. Direi che ieri abbiamo fatto fin troppo." Fece Lucy, guardando Hermione, che spostò lo sguardo, irritata.
    Anche se non aveva alcun ricordo dello specchio, le era rimasto ben impresso nella mente il cane a tre teste e la botola sotto di lui, e non aveva perdonato i suoi compagni di Casa per aver violato il regolamento, trascinandola nelle loro disavventure notturne.
    "Il Master ci ha detto che cercherà maggiori informazioni sull'esistenza di mondi paralleli." Sussurrò Erza a Harry, che annuì silenziosamente.
    "Bene, anche se dubito che possa trovare qualche informazione. Più che altro, mi incuriosisce quella botola… Che cosa può proteggere di così importante in una scuola?"
    "Forse… quel pacchetto." Suggerì Lucy. "Quello che ha preso Hagrid dalla Gringott."
    "Ci ho pensato anch'io." Fece Erza. "A questo punto, mi chiedo che cosa possa essere di così prezioso."
    "Un oggetto magico dalla potenza senza precedenti probabilmente, ma quale possa essere il suo potere al momento ci è impossibile saperlo. Inoltre, c'è anche il mistero di ciò che nasconde lo specchio."
    "Be', per adesso ci conviene non parlarne troppo. Lasciamo che tutto venga fuori da solo." Constatò Gray.
    Passò una settimana prima che avvenisse qualche novità.
    Novità che giunse sotto forma di due pacchi lunghi e sottili, con un rigonfiamento sul fondo, trasportati ciascuno da sei grossi barbagianni, che li lasciarono cadere di fronte a Harry e Erza.
    I due non ebbero nemmeno il tempo di capire cosa stesse accadendo che un altro barbagianni depositò di fronte a Harry una lettera, che il ragazzo aprì subito.

    NON APRITE I PACCHI A TAVOLA
    Essi contengono le vostre nuove Nimbus Duemila, ma non voglio che gli altri studenti sappiano che avete ricevuto in dono un manico di scopa, altrimenti ne vorranno uno anche loro.
    Oliver Baston vi aspetta questa sera alle sette al campo di Quidditch, per il vostro primo allenamento.
    M. McGranitt

    Harry passò la lettera prima a Erza e poi agli altri compagni, compreso Ron.
    "Due Nimbus Duemila?!" esclamò incredulo quest'ultimo. "Non ne ho mai neanche toccata una, e ora ne ho di fronte ben due!"
    "Ci conviene portarle subito in dormitorio, prima che si capisca che cosa sono." Fece Harry, alzandosi assieme a Erza e allontanandosi.
    Ma furono intercettati all'uscita da Draco Malfoy, accompagnato da Tiger e Goyle.
    Malfoy strappò il pacco dalle mani di Harry e cominciò a tastarlo.
    "Questo è un manico di scopa." Disse, restituendolo sgarbatamente ad un Harry che lo guardava impassibile, mentre Natsu e gli altri li raggiungevano. "Questa volta siete rovinati. A quelli del primo anno non è permesso possederne di personali."
    "Non è una vecchia scopa qualunque." Disse Ron. "È una Nimbus Duemila! Se non sbaglio, Malfoy, tu dicevi di avere una Comet Duecentosessanta? Le Comet fanno un sacco di scena, ma non sono certo al livello delle Nimbus."
    "Ma che cosa vuoi saperne tu, Weasley, che non ti puoi permettere neanche mezzo manico!" lo ribeccò Draco. "Immagino che tu e i tuoi fratelli dobbiate mettere da parte un rametto alla volta per farne una intera."
    Prima che Ron o qualcun altro potesse replicare, il professor Vitious apparve accanto a Malfoy.
    "Niente liti, spero, vero ragazzi?" squittì.
    "Professore, a Potter e Scarlett sono arrivati dei manici di scopa!" disse Malfoy tutto d'un fiato.
    "Già, proprio così." Rispose il professor Vitious, sorridendo a Harry e Erza, soddisfatto. "La professoressa McGranitt mi ha raccontato tutto sulle circostanze speciali. E che modello sono?"
    "Nimbus Duemila, signore." Rispose Erza, guardando con un sorriso compiaciuto la faccia inorridita di Malfoy. "Ed è proprio a Malfoy che dobbiamo dire grazie." Aggiunse, indicando il biondo.
    Dopo ciò, corsero sulle scale, scoppiando a ridere assieme agli altri per la rabbia e la confusione che Malfoy non era riuscito a nascondere.
    "Questo è stato molto meglio che prenderlo a pugni in faccia!" esclamò Natsu, ancora nel pieno delle risa.
    "Ed è pure la verità. Se non avesse rubato la Ricordella di Neville, ora non saremmo nella squadra."
    "E magari pensate che queste siano le ricompense per avere infranto le regole!" arrivò da dietro una voce irritata.
    I maghi si girarono, vedendo Hermione risalire rumorosamente le scale, lanciando loro sguardi di disapprovazione.
    "Certo che no. È solo la ricompensa per aver dato un paio di lezioni a Malfoy." Replicò Natsu.
    Hermione si allontanò sdegnata, con il naso all'aria.
    Per il resto del giorno, Harry e Erza non prestarono troppa attenzione alle lezioni, pensando all'allenamento di quella sera.
    Non era la prima volta che volavano, ma per loro il Quidditch era una novità totale, e anche se avevano imparato tutte le regole, gli mancava la pratica.
    Quando finalmente giunse la sera, mangiarono in fretta, per poi fiondarsi nella torre di Grifondoro per recuperare le scope.
    "Wow!" esclamò Ron, guardando ammirato i due manici di scopa.
    "Non sono un grande intenditore, però sembrano proprio magnifici." Commentò Gray.
    "Be', allora noi andiamo." Disse Harry, avviandosi con Erza verso l'uscita. "Ci vediamo dopo."
    Quando i due maghi uscirono dal castello per raggiungere il campo di Quidditch, videro che il sole stava già tramontando.
    Una volta raggiunta la loro destinazione, i due non poterono non rimanere sorpresi.
    Tutto intorno c'erano centinaia di sedili a gradinate, per dar modo agli spettatori di vedere dall'alto lo svolgimento della partita.
    A ciascuna delle estremità del campo c'erano tre pali d'oro con degli anelli in cima, alti circa quindici metri.
    "Incredibile…" commentò Erza, guardando il campo. "Uno spazio così grande per giocare… Se poi consideriamo anche l'altezza, è enorme."
    "Già." Fece Harry, per poi salire sul manico di scopa. "Be', visto che Baston non è ancora arrivato, che ne dici di esercitarci un po' nel volo? In fondo sui manici di scopa abbiamo alle spalle solo quei pochi minuti."
    "E va bene."
    I due partirono insieme, mettendosi a zigzagare tra i pali delle porte e su e giù per il campo, senza dimostrare alcuna apparente difficoltà nel controllare il manico.
    "Ehi, Potter, Scarlett, venite giù!"
    I due si girarono, vedendo Oliver Baston che teneva sotto braccio una grossa cassetta di legno.
    "Ora capisco che cosa intendeva la professoressa McGranitt… voi possedete davvero un talento naturale. Sembra quasi che possiate volare anche senza il manico di scopa!" disse Baston, mentre i maghi atterravano di fronte a lui.
    "Davvero?" fece Erza, cercando di fingere dell'imbarazzo. "E dire che è solo la seconda volta che voliamo."
    Il capitano sorrise.
    "Stasera vi insegnerò soltanto le regole, poi parteciperete agli allenamenti della squadra tre volte alla settimana."
    Poi aprì la cassetta, che conteneva quattro palle di diverse dimensioni.
    "Bene." Disse. "Ora, il Quidditch è abbastanza facile da capire, anche se giocare non lo è altrettanto. Ci sono sette giocatori per parte. Tre di loro si chiamano Cacciatori. In altre parole, oltre a te Erza ci sono altri due giocatori con il tuo stesso ruolo."
    "Ricevuto." Rispose lei, annuendo, osservando Baston tirare fuori una palla di colore rosso brillante, all'incirca delle dimensioni di un pallone di calcio.
    "Questa si chiama Pluffa. I Cacciatori si lanciano la Pluffa e cercano di farla entrare in uno degli anelli per fare goal. Dieci punti ogni volta che la Pluffa passa per uno degli anelli. Mi seguite?"
    "Sì, direi che non è per nulla complicato. Mi basterà fare centro in uno di quei tre anelli."
    "Perfetto. Ogni squadra ha un giocatore che si chiama Portiere… Io sono il portiere del Grifondoro. Il mio compito è volare intorno agli anelli e impedire agli avversari di segnare."
    "Quindi tre Cacciatori e un Portiere, che giocano con la Pluffa." Ripeté Harry, per poi voltare lo sguardo verso le altre tre palle. "E quelle a cosa servono?"
    "Ora te lo faccio vedere." Rispose Baston, prendendo due mazze simili a quelle per il baseball. "Prendete queste."
    I due obbedirono, guardando sorpresi i due attrezzi.
    "Ora vi faccio vedere a cosa servono i Bolidi, ovvero questi due." E mostrò due palle identiche, nere come l'inchiostro e leggermente più piccole della Pluffa.
    Solo in quel momento i due maghi notarono che stavano cercando di liberarsi dalle cinghie che le tenevano ferme nella scatola.
    "State indietro." Li avvertì Baston, chinandosi e liberandole una.
    La palla nera schizzò in alto all'istante, altissima e velocissima, e poi si diresse dritta dritta verso la faccia di Erza.
    Lei la colpì con la mazza per impedirle di rompergli in naso, spedendola contro uno degli spalti, facendola passare attraverso esso.
    Tuttavia la palla tornò indietro, mirando questa volta a Harry, che la colpì mandandola a terra, dove Baston si tuffò per acchiapparla, riuscendo a fermarla e a rimetterla al suo posto.
    "Incredibile… Anche come Battitori non siete affatto male. È difficile riuscire a colpire un Bolide in quel modo!"
    "Ma perché ha cercato di colpirci?" domandò Harry.
    "I Bolidi schizzano da una parte all'altra del campo cercando di disarcionare i giocatori dalla scopa. Ecco perché ci sono due Battitori per squadra, i nostri sono i Weasley, per proteggere i loro compagni di squadra dai Bolidi e dirottarli contro l'altra squadra."
    "Non è mai morto nessuno per colpa dei Bolidi?" chiese scettica Erza con un sopracciglio inarcato.
    "A Hogwarts mai." Replicò Baston. "Abbiamo avuto un paio di mascelle rotte, ma niente di più. Ora, l'ultimo componente della squadra è il Cercatore, e quello sei tu, Harry. E non devi preoccuparti né della Pluffa né dei Bolidi."
    "Sempre che non tentino di spaccarmi la testa."
    "Non devi preoccuparti, i Weasley sono più che all'altezza dei Bolidi… voglio dire, sono due Bolidi in forma umana."
    Baston pescò dentro la cassa e tirò fuori la quarta e ultima sfera.
    A confronto con le altre tre era piccola, delle dimensioni di una grossa noce. Era d'oro lucente e aveva tremule alucce d'argento.
    "Questo è il Boccino d'Oro, ed è la palla più importante di tutte. È molto difficile da prendere perché è velocissima e non si distingue bene. Il compito del Cercatore è prenderla. Devi muoverti a zigzag tra Cacciatori, Battitori, Bolidi e Pluffa per prendere il Boccino prima del Cercatore dell'altra squadra, perché chi lo prende per primo fa guadagnare alla sua squadra altri centocinquanta punti, e quindi la squadra vince quasi sempre. Ecco perché ai Cercatori vengono fischiati tanti falli. Una partita di Quidditch termina soltanto quando il Boccino viene acchiappato, e quindi può andare avanti per intere settimane… Mi pare che il record sia stato di tre mesi, e hanno dovuto fare continue sostituzioni perché i giocatori potessero riposarsi un po'. Questo è tutto. Domande?"
    I due scossero la testa.
    "Per stasera è tutto. Ormai è troppo buio per allenarci. Sono sicuro che quest'anno la Coppa di Quidditch porterà il nostro nome!"

    Tra allenamenti di Quidditch, lezioni e compiti, ai maghi di Fairy Tail sembrava incredibile che fossero passati quasi tre mesi da quando avevano lasciato la Gilda.
    Nonostante continuassero a sentirne la mancanza, non potevano dire di non trovarsi a proprio agio nel castello. Inoltre, grazie agli occhiali di Lucy, erano in grado di studiare in poco tempo, riuscendo così ad avere una notevole quantità di tempo libero, mandando in crisi Hermione, che continuava a chiedersi come facessero. Senza parlare dei loro compagni, che li guardavano con ammirazione mista a invidia.
    La mattina del 31 ottobre i maghi di Fairy Tail si svegliarono sentendo il profumo di zucca al forno che aleggiava per i corridoi.
    "Come mai questa novità?" chiese Lucy, mentre scendevano per fare colazione.
    "Be', è Halloween. Ho sentito che qui a Hogwarts è sempre magnifico." Rispose Ron.
    "Halloween?" ripeté Natsu, grattandosi la testa. "È una festa?"
    Ron lo guardò sorpreso.
    "Non mi dirai che non lo conosci, vero?"
    "A dir la verità nessuno di noi lo conosce." Fece Erza.
    "Io ne ho sentito parlare dai Dursley, ma non ho mai avuto il piacere di prendervi parte." Aggiunse Harry.
    "Allora stasera vedrete quanto è fantastico." Disse il rosso, sorridendo. "Senza considerare che oggi finalmente impareremo a far levitare gli oggetti!"
    I maghi annuirono, ricordandosi che il professor Vitious aveva annunciato che per la lezione di quel giorno gli avrebbe insegnato l'incantesimo per far volare gli oggetti, il che aveva mandato in estasi quasi tutti i loro compagni.
    Una volta a lezione, il professore divise in coppie gli allievi: Harry con Erza, Natsu con Neville, Gray con Lucy e con dispiacere di entrambi, Ron con Hermione.
    "Non dimenticate quel grazioso movimento del polso che ci siamo esercitati a ripetere!" strillò Vitious. "Agitare e colpire, ricordate, agitare e colpire. Un'altra cosa molto importante è pronunciare correttamente le parole magiche. Non dimenticate mai il Mago Baruffio che disse 'z' invece di 's' e si ritrovò steso a terra con un orso sopra il petto."
    Harry e gli altri maghi di Fairy agitarono le bacchette, pronunciarono la formula e colpirono la piuma che il professore aveva dato a ciascuno di loro, facendola levitare immediatamente.
    Natsu ci mise così tanto potere magico che la piuma schizzò verso il soffitto, restando appiccicata ad esso, mentre la piuma di Harry levitò tranquilla fino a un metro di altezza.
    "Molto bene, magnifico!" esclamò il professor Vitious, battendo le mani.
    Ron invece sembrava non avere la stessa fortuna.
    "Wingardium Leviosa!" gridò agitando le lunghe braccia come un mulino a vento.
    "Lo stai dicendo sbagliato." Sbottò Hermione. "Wing-gar-dium Levi-o-sa: devi pronunciare il 'gar' bello lungo."
    "E fallo te, visto che sei tanto brava!" la ribeccò Ron.
    Hermione si rimboccò le maniche della tunica.
    "Wingardium Leviosa!" disse, facendo levitare la piuma sopra le loro teste, ricevendo anche lei i complimenti dal professore.
    A lezione finita, Ron era di pessimo umore.
    "Non c'è da stupirsi che nessuno la sopporti." Sbottò, rivolgendosi ai maghi di Fairy Tail. "Quella ragazza è un incubo, parola mia!"
    Prima che i maghi potessero dire qualcosa, qualcuno li superò di corsa.
    Harry vide che era Hermione, con il volto rigato dalle lacrime.
    "Ottimo lavoro." Lo riprese Gray, guardando male Ron. "Credo proprio che ti abbia sentito."
    "E allora? Deve essersi resa conto che non ha amici." Rispose lui, senza però riuscire a nascondere un po' d'imbarazzo.
    Hermione non si presentò alla lezione successiva e non si fece vedere per tutto il pomeriggio.
    Mentre si avviavano verso la Sala Grande per la festa di Halloween sentirono dire da Calì Patil che Hermione stava piangendo nel bagno delle ragazze e voleva essere lasciata in pace.
    A questa notizia Ron si sentì ancora più imbarazzato, mentre i suoi compagni scuotevano la testa.
    Non appena entrarono nella Sala Grande, un migliaio di pipistrelli si staccò in volo dalle pareti e dal soffitto, mentre un altro migliaio sorvolò i tavoli in bassi stormi neri, facendo tremolare le candele dentro le zucche. Quando i pipistrelli passarono accanto a Lucy le fecero cacciare un urlo.
    Harry si stava riempiendo il piatto quando il professor Raptor entrò nella sala di corsa, con il turbante di traverso e il terrore dipinto sul volto.
    Tutti gli sguardi erano puntati su di lui mentre si avvicinava alla sedia del professor Silente, inciampando sul tavolo.
    "Un mostro… nei sotterranei… pensavo di doverglielo dire." Disse con un filo di voce, per poi accasciarsi a terra svenuto.
    Nacque subito un tumulto.
    I maghi di Fairy Tail saltarono in piedi, pronti a intervenire, ma il professor Silente li anticipò, facendo esplodere dei petardi viola dalla sua bacchetta, facendo piombare la sala nel silenzio.
    "Prefetti!" turnò. "Riportate immediatamente i ragazzi nelle rispettive Case, ora!"
    Percy annuì.
    "Seguitemi! Voi del primo anno, rimanete uniti. Non avete ragione di temere il mostro se seguite i miei ordini. Fate largo, passano quelli del primo anno. Scusate, scusate, sono un Prefetto."
    "Aspettate un secondo…" fece Erza, mentre si dirigevano verso i dormitori. "Hermione. Dobbiamo avvertirla!"
    "Ma come facciamo? Se andiamo tutti, Percy si accorgerà della nostra assenza…" fece Ron.
    "Andremo io e Lucy." Disse la maga rossa, mentre la compagna spalancava gli occhi sorpresa.
    "Che cosa?! Non se ne parla nemmeno, io non lo affronto un mostro!" esclamò.
    "Sciocchezze! Te la caverai benissimo e poi non è nemmeno detto che lo incontreremo. Su, andiamo!"
    "Erza!" disse Harry. "Non esagerare."
    "Tranquillo." Rispose lei, allontanandosi e trascinandosi dietro Lucy.
    Le due ragazze corsero il più velocemente possibile, finché non raggiunsero il corridoio dove si trovava il bagno delle femmine.
    "Che cos'è questo odore disgustoso?!" esclamò Lucy, tappandosi il naso.
    "Credo sia quello." Rispose Erza, indicando una figura alta più di tre metri.
    Aveva la pelle di un color grigio granito senza sfumature, il corpo bitorzoluto come un sasso, con in cima una testa piccola e glabra, come una noce di cocco. Le gambe erano corte e tozze come tronchi d'albero e i piedi piatti e ricoperti di corno. In mano aveva un'enorme clava di legno che strascinava per terra per via delle braccia troppo lunghe.
    "Un troll!" urlò spaventata Lucy, riconoscendo la creatura, che in quel momento stava entrando in una stanza.
    Prima che una delle due potesse dire qualcosa, un urlo riecheggiò nell'aria.
    "Hermione!" esclamarono insieme.
    Erza non aspettò un secondo ed evocò una spada, mentre Lucy prese in mano le sue chiavi, per poi fiondarsi nel bagno.
    Hermione Granger era rannicchiata contro la parete opposta e aveva tutta l'aria di essere sul punto di svenire. Il mostro avanzava verso di lei e, nella sua marcia, stava strappando via dal muro i lavandini.
    "Ehi, tu!" urlò Erza, attirando l'attenzione del mostro e della ragazza su di loro, alzando la spada. "Che ne dici di affrontare qualcuno alla tua altezza?"
    "Erza?! Che cosa ci fai con quella spada in mano?!" chiese Hermione, mentre il troll si girava, per poi alzare la clava contro la maga dai capelli rossi.
    Lei sorrise, per poi parare senza difficoltà il colpo.
    "Lucy, ora!"
    "Va bene! Apriti, porta del Toro! Taurus!" urlò, infilando una chiave dorata nell'aria.
    Sotto gli occhi increduli di Hermione, apparve una forte luce, che lasciò il posto a un'enorme toro umanoide, dai muscoli più che evidenti, con un'ascia appesa dietro la schiena, ma che non esitò ad impugnare.
    "Lucy-san, lei è magnifica come sempre! E wow, vedo che è in buona compagna!" disse il toro, guardando tutte e tre le ragazze.
    "Dimentico sempre che è un pervertito…" fece sconsolata Lucy, per poi riprendersi. "Taurus, occupati di quel mostro!" ordinò.
    Il toro si girò a guardare il troll, annuendo.
    "Agli ordini! Preparati!" disse, sollevando l'ascia, con la quale colpì la clava dell'avversario, tagliandole la base e facendo cadere a terra la parte superiore.
    Il mostro emise un grugnito nel vedere la sua arma distrutta, cercando quindi di colpire Taurus con un pugno, che lui evitò facilmente.
    "Abbassatevi!" urlò Erza, afferrando la clava del mostro.
    Lucy e Taurus obbedirono, lasciando così che la maga di classe S lanciasse contro il troll la sua stessa arma, colpendolo in testa con uno schianto assordante.
    Il mostro vacillò e poi cadde a terra con un tonfo che fece tremare tutta la stanza.
    "Ci siamo riusciti…" disse incredula la bionda, guardando il troll a terra.
    "Ottimo lavoro di squadra Lucy." Si complimentò Erza.
    "Io sarei disposto anche con una squadra e-" cominciò Taurus, per poi scomparire.
    "No grazie." Si limitò a dire la bionda, mettendo via la chiave.
    "C-Come… Come avete fatto?" chiese un'incredula Hermione, guardandole con gli occhi spalancati.
    "Ecco… scusaci, non possiamo dirtelo." Rispose Erza, facendo scomparire la spada. "Ti chiediamo di non dire nulla a nessuno. Sono delle nostre magie particolari, di cui solo Silente è a conoscenza."
    Hermione fece per parlare ancora, ma un improvviso sbattere di porte e un gran rumore di passi la interruppero.
    Un attimo dopo, la professoressa McGranitt faceva irruzione nel locale, seguita da Piton e Raptor, che chiudeva il terzetto.
    Quest'ultimo lanciò un'occhiata al mostro, emise un flebile gemito e si sedette rapidamente su una tazza del gabinetto tenendosi una mano sul cuore.
    L'insegnante di Pozioni si chinò sul mostro, mentre la McGranitt si mise a fissare seria le tre studentesse.
    "Che cosa diavolo credevate di fare?" chiese con una furia glaciale nella voce. "Avete corso il rischio di venire ammazzate. Perché non eravate nel vostro dormitorio?"
    Piton lanciò uno sguardo rapido e penetrante alle due maghe, che stavano cercando di inventarsi una scusa plausibile.
    "La prego, professoressa McGranitt… erano venute a cercare me." Disse con voce flebile Hermione.
    Tutti si girarono verso di lei, guardandola sorpresi.
    "Signorina Granger!" esclamò la professoressa.
    "Ero andata in cerca del mostro perché… perché pensavo di essere in grado di affrontarlo da sola… sa, ho letto tutto sui mostri."
    La bocca di Lucy si aprì vistosamente per la sorpresa.
    Non solo non stava dicendo nulla su di loro, ma stava mentendo spudoratamente.
    "Se non mi avessero trovata, sarei morta. Erza ha schivato la clava del mostro, che si è rotta andando a sbattere per terra, e poi Lucy l'ha fatta levitare, facendogliela cadere sopra la testa e l'ha tramortito. Non hanno avuto il tempo di andare a chiamare nessuno. Quando sono arrivate, il mostro stava per uccidermi."
    Lucy si affrettò a riprendersi, mentre lei e Erza cercavano di essere credibili.
    "Be'… in questo caso…" disse la McGranitt, guardandole tutte e tre. "Signorina Granger, piccola incosciente, come hai potuto pensare di affrontare da sola un mostro di montagna?"
    Le maghe di Fairy Tail non sapevano proprio cosa pensare.
    Hermione era l'ultima persona che avrebbe infranto le regole, e invece ora si stava assumendo tutta la responsabilità per scagionarle.
    Piton continuò a fissarle, come se stesse cercando qualcosa.
    Lo stesso sembrava fare Raptor, che continuava a guardare prima il mostro e poi le tre ragazze.
    "Signorina Granger, per questo a Grifondoro verranno tolti cinque punti." Disse la professoressa di Trasfigurazione. "Mi hai molto delusa. Se non sei ferita, torna immediatamente alla torre di Grifondoro. Gli studenti stanno finendo di festeggiare Halloween nelle rispettive Case."
    Hermione annuì, per poi uscire.
    La vicepreside si rivolse a Erza e Lucy.
    "Bene, torno a dire che siete state molto fortunate, ma non molti studenti del primo anno avrebbero saputo tenere testa a un mostro di montagna così grosso. Vincete cinque punti ciascuna per Grifondoro. Il professor Silente ne sarà informato. Potete andare."
    Le due ragazze non se lo fecero dire due volte, correndo fuori.
    "Mentono." Disse Piton non appena si fu assicurato di non essere sentito. "È impossibile che uno del primo anno possa mettere fuori gioco un mostro del genere."
    "T-T-Tuttavia, l-le cose s-stanno proprio c-così." Fece Raptor.
    "Guardate la clava." Si limitò a rispondere gelido il professore di Pozioni. "È segnata come se avesse parato una spada. Inoltre, il modo in cui è stata tranciata non è per nulla compatibile con il danno dovuto a un impatto. Sembra sia stata proprio tagliata. E infine, il volto del mostro. La clava l'ha colpito in pieno volto, come dimostra il naso rotto."
    "Suvvia Severus, devono essere coincidenze. Oppure semplicemente li ha aiutati qualche studente più grande, che loro stanno coprendo."
    Piton rimase in silenzio.

    Le due maghe raggiunsero in fretta la torre di Grifondoro.
    "Dobbiamo parlare subito con gli altri e con il master." Disse Erza. "Probabilmente Harry cancellerà di nuovo la memoria a Hermione, ma dobbiamo comunque riferire questo episodio. Come diamine ha fatto quel mostro a entrare nella scuola?"
    "Deve essere stato portato dentro da qualcuno, ma chi può essere così idiota?"
    "È quello che dovremo scoprire." Rispose la rossa, fermandosi di fronte al quadro della Signora Grassa.
    "Grugno di porco." Dissero insieme, per poi entrare.
    La sala di ritrovo era gremita di gente e molto rumorosa. Tutti stavano mangiando le pietanze spedite su dalle cucine.
    Hermione era in disparte, e alzò subito lo sguardo non appena le vide entrare.
    Harry, Natsu e Gray si avvicinarono subito.
    "Tutto bene?" chiese il moro.
    Erza annuì.
    "Dobbiamo parlare. Subito." Disse semplicemente.
    "Nel nostro dormitorio, adesso è vuoto." Rispose Gray, per poi salire per le scale, approfittando della confusione.
    Non appena furono dentro, Harry chiuse la porta a chiave.
    "Apriti! Porta della Vergine! Virgo!" esclamò Lucy, evocando lo spirito.
    "Desidera, principessa?" chiese lei, inchinandosi.
    "Smettila di chiamarmi così!" sbottò la bionda, per poi sospirare. "Virgo, devi subito riferire un messaggio al master. Digli che siamo stati costretti a usare la nostra magia di fronte a una delle nostre compagne." Disse Erza.
    "Che cosa?!" esclamarono insieme Natsu e Gray.
    "Il mostro stava per colpire Hermione. Non avevamo il tempo di farci venire in mente le formule della magia locale, perciò abbiamo usato la nostra." Rispose piatta la maga dai capelli rossi.
    "Ricevuto. Tornerò il prima possibile." Fece Virgo, scomparendo nella luce.
    "Quindi Hermione sa." Disse Harry. "Dovrò cancellarle di nuovo la memoria."
    "Mi ha visto usare una spada, mentre ha visto Lucy evocare Taurus. Non c'è altra scelta."
    I maghi annuirono, per poi girarsi di colpo sentendo la porta aprirsi.
    Hermione Granger entrò silenziosamente nel dormitorio, chiudendo di nuovo a chiave la porta dietro di sé e mettendo via la bacchetta.
    "Scusatemi se intervengo così." Disse. "Non ho potuto fare a meno di venire. Vi sono debitrice, mi avete salvato la vita e per questo non dirò nulla a nessuno. Tuttavia, desidero sapere la verità."
    I maghi si guardarono, per poi annuire.
    "Mi dispiace Hermione, ma è un patto che abbiamo fatto. Non possiamo dire la verità a nessuno." Rispose Harry.
    "Però voi avete poteri magici che non dovrebbero esistere!" esclamò la ragazza.
    "Noi veniamo da un altro mondo." Rispose Natsu, mentre Happy si avvicinava camminando.
    "Di nuovo lei, aye?" chiese.
    "Di nuovo? E come mai il tuo gatto sta parlando, Natsu?"
    "Sai Hermione, è già la seconda volta che ci scopri." Fece Erza, sorridendo. "La prima volta ti abbiamo cancellato la memoria assieme a Ron."
    La ragazza fece per replicare, ma una luce la interruppe.
    Virgo era riapparsa vicino a loro, con in mano una specie di sfera di cristallo.
    "E lei chi-"
    "Io sono Virgo. Sono uno degli Spiriti Stellari della principessa Lucy."
    "Smettila di chiamarmi principessa!" la riprese ancora lei, per poi guardare la sfera. "Quella è-"
    "Erza!" tuonò una voce, proveniente dall'oggetto in mano allo spirito, che lo appoggiò a terra.
    Pochi secondi dopo, dentro la sfera apparve il volto di Makarov.
    "Master!" dissero sorpresi i cinque maghi di Fairy Tail.
    "Master?" ripeté Hermione, guardando il piccolo uomo dentro la sfera. "Che cosa significa?"
    "Oh, quindi è lei la ragazza che avete salvato, eh?" rifletté il Master, sorridendo improvvisamente.
    "Proprio così. Le chiedo scusa per aver dovuto usare la mia magia, ma era l'unico modo."
    "Lo sai che non posso passarci sopra, vero? La vostra è una missione molto lunga, ed è ancora presto perché qualcun altro oltre a Silente ne venga a conoscenza. Dovrò punirti una volta che tornerai alla Gilda."
    "Aspetti!" intervenne Hermione. "Loro non c'entrano nulla, è solo colpa mia e della mia emotività! Erza e Lucy sono venute in mio aiuto solo perché non sapevo nulla del mostro! Se deve punire qualcuno, allora punisca me! Devo loro la vita, non posso permettere che paghino per colpa mia."
    I maghi la guardarono sorpresi, mentre Makarov la fissò seria.
    "Ne sei sicura? È una punizione molto severa e dolorosa."
    "Non importa. Ho un debito nei loro confronti, e sono disposta a saldarlo."
    Makarov sospirò.
    "In questo caso… Harry, vieni qui."
    Il moro annuì, avvicinandosi.
    "Sarai tu a eseguire la punizione." Disse solenne il Master. "La quale consisterà…"
    Makarov rimase in silenzio per qualche secondo.
    "Nel convincerla a uscire con me!" esclamò infine.
    Per qualche attimo nessuno parlò, mentre Hermione rimase inebetita.
    "Master…" fece Erza, mentre lei e Harry diventavano scuri, guardando dall'alto verso il basso la sfera.
    "Che cosa diavolo sta dicendo?!" urlarono insieme.
    "Percepisco la loro furia omicida, aye…" commentò Happy, mentre lui, Natsu e Gray si erano rifugiati sotto i letti per proteggersi.
    "Scherzavo, scherzavo…" rispose il Master, deglutendo, per poi tossire.
    "Parlando seriamente… Ragazza, ti renderai conto che non possiamo lasciarti sapere tutto questo, vero?"
    "L-Lo so." Rispose Hermione, riprendendosi. "Per questo sono disposta a farmi cancellare ancora la memoria."
    Makarov annuì.
    "Perfetto, allora direi che è tutto sistemato. Credo che l'energia di questa Lacrima si stia per esaurire. Comunicare tra due mondi diversi non è proprio facile." Disse. "Harry, occupatene tu. Aspetto il vostro prossimo rapporto."
    E detto ciò, l'immagine scomparve.
    "Grazie mille Virgo. Puoi riportarla alla Gilda e poi per oggi puoi considerarti libera." Disse Lucy.
    "D'accordo principessa." Replicò lo spirito, prendendo la Lacrima e scomparendo ancora nella luce.
    "Ma chi era quel tipo?" chiese infine Hermione.
    "Il nostro master. Noi lo consideriamo come nostro padre." Rispose Harry, per poi alzare la mano. "Allora, sei pronta?"
    La ragazza annuì.
    "Ti rimuoverò solo i ricordi legati alla nostra magia e su ciò che hai scoperto su di noi. Oltre a tutti i ricordi su Happy."
    "Perché devo sempre essere dimenticato, aye…"
    "Va bene, ma ditemi… in futuro mi rivelerete di nuovo la verità?"
    "Chissà… solo il tempo ce lo potrà dire." Rispose il moro.
    Hermione lo guardò per qualche secondo, per poi sbattere gli occhi.
    "Che cosa… Come mai sono qui?" chiese, guardandoli, mentre Happy si era nascosto di fretta sotto un letto.
    "Sei venuta a ringraziarci." Rispose Erza.
    "Nel dormitorio dei ragazzi?" chiese scettica la maga.
    "Io e Erza siamo venute qui per raccontare a Harry e gli altri cos'è successo. Ora però è meglio se torniamo alla festa. Anche perché credo che Ron debba farti le sue scuse." Disse Lucy, sorridendo.



    Edited by darkroxas92 - 15/10/2012, 13:56
     
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    Finalmente Halloween!!! E finalmente si comincia a parlare più spesso di Quidditch!
    La parte di Baston che spiega le regole del gioco e le componenti in campo mi è sempre piaciuta e mi ha sempre affascinata, sia nel libro che nel film ù.ù
    Però, a tal proposito, secondo me la scena in cui Raptor dà l'allarme per il Troll, rende meglio sulla pellicola. Vederlo svenire con quel "Io ve l'ho detto... oh! *boom*" è impagabile xD
    Scelta strana e interessante quella di mandare Lucy e Erza a salvare Hermione. Ottimi i risultati non c'è dubbio ù.ù
    Piton però, sta già fiutando qualcosa e sono sicura che entro la fine dell'anno scoprirà più del dovuto, se non sarà Silente stesso a dirglielo. Makarov, invece, si sta rivelando una sorta di Maestro Muten, più contenuto, ma che punta sempre alle belle ragazze xD E poi dai, maniaco, Hermione ha solo undici anni xD
    Comunque ottimo capitolo ù.ù continua così!
    A presto!!! =3
     
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    Ed eccomi con l'ottavo capitolo!
    Allora… eravamo rimasti con Hermione che si faceva cancellare volontariamente tutto ciò che aveva scoperto… e Harry e Ron sono stati sostituiti dal duo di maghe di Fairy Tail XD. Povero mostro, mi fa quasi pena XD.
    E ora, è giunto il momento della prima partita di Quidditch! Dove ci sarà un altro piccolo cambiamento… che credo vi farà morire dalle risate XD.
    E dal prossimo capitolo… potrete dire addio alla trama base, dato che sarà un Natale… molto speciale, tanto che richiederà ben tre capitoli per concludersi. E due nostre conoscenze… potrebbero cacciarsi in guai ben più grossi di quelli a cui sono abituati XD.
    Ma ora basta con gli spoiler, è il momento di passare alla recensioni, senza dimenticare di ringraziare Liberty89 per aver fatto da Beta-Reader!

    @ Liberty89: Ah, Halloween… zucche, pipistrelli, troll, fate (di cui una con la forza di Hulk XD)… direi una festa tranquilla, no? XD. E il Quidditch… beh, è arrivato il momento della prima partita per Fairy Tail XD. E qui Baston probabilmente ha avuto un mezzo infarto a vedere la forza dei due nuovi giocatori XD. Raptor… ammetto che non avevo pensato a fare la scena del film, che in effetti è decisamente migliore… Va beh, mi rifarò con i prossimi tre capitoli (come tu sai già e motivo per cui sei ancora sotto shock XD). E per il troll… ehm, c’è un ospedale per i mostri? Scontrarsi con Erza è un’esperienza che nessun mostro vuole avere XD. Piton invece avrà i suoi motivi per cercare la verità… come si vedrà già in questo capitolo XD. E infine, il buon vecchio Makarov stava realmente scherzando… anche se non si fa scrupoli nemmeno verso le bambine come Hermione XD.

    Bene, e ora... Buona lettura a tutti!

    Capitolo 08: La prima partita di Quidditch! - Torna all'indice dei capitoli

    Da quel giorno, i rapporti con Hermione migliorarono.
    Ron si scusò con lei per averla offesa, e la ragazza cominciò ad essere meno rigida.
    Harry aveva fatto sì che anche lei fosse convinta che la versione riferita alla professoressa McGranitt fosse vera, così da non destare nessun sospetto.
    Con l'inizio di novembre arrivò anche il freddo, che costrinse tutti a vestirsi con abiti più pesanti, tranne Gray, che era l'unico a trovarsi a suo agio.
    Le montagne intorno alla scuola si tinsero di un grigio glaciale e il lago divenne una lastra di gelido metallo. Tutte le mattine il terreno era coperto di brina, e dalle finestre delle scale era possibile vedere Hagrid intento a scongelare i manici di scopa nel campo di Quidditch.
    La stagione del Quidditch era iniziata.
    Quel sabato, Harry e Erza avrebbero giocato la loro prima partita dopo settimane di allenamento: Grifondoro contro Serpeverde. Se avessero vinto, il Grifondoro avrebbe rimontato la classifica, passando al secondo posto nel campionato delle Case.
    Quasi nessuno aveva visto i due maghi giocare, perché Baston aveva deciso che, essendo le armi segrete della squadra, non si doveva sapere della loro presenza in campo. Tuttavia, non si seppe mai come accadde, la notizia che avrebbero giocato come Cercatore e Cacciatrice era trapelata e si era diffusa ad una velocità incredibile, e ora i due si ritrovavano sempre a dover sentire commenti del tipo che sarebbero stati dei campioni o che avrebbero dovuto correre sotto di loro per prenderli al volo con delle barelle. Inutile dire che questi ultimi erano stati messi in giro da un invidioso Malfoy.
    Harry e Erza avevano deciso di leggere Il Quidditch attraverso i secoli senza usare gli occhiali, dato che altrimenti qualcuno avrebbe sicuramente notato che l'avevano finito in pochissimo tempo. Fu così che scoprirono che esistevano settecento modi diversi di commettere un fallo, e che durante una partita di campionato mondiale, nel 1473, si erano verificati tutti quanti.
    Alla vigilia della loro prima partita, il gruppo si era riunito durante la ricreazione fuori nel cortile gelido, dove si scaldavano grazie a un fuoco che Natsu aveva acceso -facendo attenzione a non far vedere che non aveva usato la bacchetta.
    Si stavano scaldando la schiena quando Piton attraversò il cortile.
    "Sangue." Mormorò Natsu, annusando l'aria, mentre Harry e gli altri notavano che il professore stava zoppicando.
    Il Dragon Slayer si affrettò a spegnere il fuoco, fingendo di agitare la bacchetta, ma questo non impedì al professore di insospettirsi e avvicinarsi di conseguenza. Non aveva notato il fuoco di prima, ma sembrava comunque in cerca di qualche pretesto per rimproverarli.
    "Che cosa nascondi là dietro, Potter?" chiese.
    Il mago tirò fuori la copia di Il Quidditch attraverso i secoli, mostrandogliela.
    "È proibito portare fuori dagli edifici scolastici i libri della biblioteca." Disse Piton. "Dammelo. Cinque punti in meno per Grifondoro."
    "Non mi pare ci sia un divieto." Replicò Harry gelido, guardandolo dritto negli occhi.
    Per qualche secondo nessuno dei due disse nulla, limitandosi a fissarsi negli occhi.
    Per un istante a Harry parve di vedere gli occhi del professore tremare, ma pensò fosse una sua impressione.
    "Altri cinque punti in meno. E se ti rifiuti di obbedire, mi vedrò costretto a punirti, e sarebbe un peccato che tu non possa giocare alla tua prima partita, vero Potter?"
    "Ma come-" cominciò Natsu, venendo interrotto da Erza, che gli intimò di stare zitto.
    Harry guardò ancora il professore, per poi consegnargli il libro. Piton lo prese con aria di sufficienza e si allontanò.
    "Questa regola se l'è inventata!" sbottò Ron, mentre il moro continuava a guardare l'insegnante di Pozioni.
    "Natsu." Disse infine. "Credo di avere una piccola richiesta da farti. Devi contattare una persona."
    "Uh? E chi sarebbe?"
    Harry sorrise.
    "Si tratta di lui." Rispose semplicemente, mentre Ron e Hermione lo guardavano curiosi.

    "Speravo che la mia prima uscita fosse migliore, aye…" commentò Happy, atterrando sopra una trave per non farsi vedere da due studenti che stavano passando in quel momento in corridoio.
    "Vai e scopri cos'è successo a Piton senza farti vedere… Ma io non conosco neppure questo castello, aye!" si lamentò, per poi riprendere a volare facendo attenzione a non mettersi in mostra.
    A Happy ci volle qualche ora prima di riuscire a individuare Piton.
    L'aveva riconosciuto grazie alla descrizione che Natsu e gli altri gli avevano fatto, oltre che per il fatto che stava zoppicando.
    Seguendolo da lontano, lo vide avvicinarsi a una stanza, dove entrò, lasciando la porta aperta.
    Happy rimase in volo fuori dalla porta, per poi sbirciare all'interno. Piton gli stava dando le spalle, e poco lontano c'era un armadio dove si sarebbe potuto nascondere, rifugiandosi sulla cima. Senza fare rumore, entrò velocemente, andando subito ad appoggiarsi sul mobile e facendo scomparire le ali, rimanendo appiattito.
    Pochi minuti dopo entrò Gazza, portando con sé delle bende.
    "Eccomi professore." Disse, mentre Piton si sedeva, per poi sollevare il mantello e scoprendo la gamba.
    Happy faticò a trattenere la sua sorpresa quando la vide tutta maciullata e sanguinante.
    Gazza cominciò subito a medicarlo, ripulendo il sangue e fasciando le ferite con delle bende.
    "Dannato coso." Imprecò Piton. "Come si fa a tenere a bada tutte e tre le teste contemporaneamente?"
    "Tre teste… il cane!" esclamò Happy, per poi tapparsi subito la bocca.
    "Chi va la?!" urlò il professore, alzandosi in piedi e coprendosi la ferita, mentre anche Gazza si guardava intorno.
    "La voce sembrava provenire da qui dentro." Fece il custode, mentre Mrs. Purr entrava dalla porta. "Aiutami a stanarlo, piccina."
    Happy cominciò a sudare freddo. Infatti, la gatta lo individuò subito, spostando lo sguardo verso l'armadio.
    "Odiosa proprio come mi hanno detto…" mormorò con la voce più bassa che gli riuscì, guardando la porta che la gatta aveva lasciato aperta.
    "Non ho altra scelta…"
    Prima che Gazza e Piton potessero avvicinarsi, Happy si fece spuntare le ali, per poi volare più velocemente possibile fuori dalla stanza.
    "E quello che cos'era?" chiese Gazza.
    "Prendilo!" ordinò Piton, sbraitando. "Non deve lasciarselo sfuggire, Gazza!"
    "Agli ordini professore." Replicò lui, correndo subito fuori seguito dalla sua fedele compagna.
    Happy non si girò, volando veloce per riuscire a raggiungere l'esterno del castello prima che la sua magia si esaurisse, il che l'avrebbe lasciato nelle mani del custode, mandando così a monte la copertura di Natsu e gli altri.
    Un miagolio lo costrinse a voltarsi, vedendo Mrs. Purr che gli correva dietro, anticipando il padrone.
    "Ma perché proprio a me, aye?!" esclamò Happy, cercando di andare ancora più veloce.
    Per sua fortuna, trovò una finestra aperta, dalla quale uscì subito, salendo immediatamente sul tetto del castello, fermandosi in cima a una torre priva di finestre per riprendere fiato, mentre le ali scomparivano.
    "Sarà meglio che il pesce che Harry mi ha promesso sia molto buono… aye…" ansimò.
    Stette fermo ancora qualche secondo, per poi alzarsi in piedi e voltarsi verso la torre di Grifondoro.
    "Questo posto è molto più grande della Gilda. Dovrò fare più attenzione in futuro se voglio uscire. Anche se dubito che ripeterò una simile esperienza tanto presto. Spero di tornare a casa il prima possibile…"
    Detto ciò, si fece spuntare di nuovo le ali, dirigendosi verso il dormitorio di Grifondoro, dove Harry, Natsu e gli altri lo stavano aspettando.
    Entrò dalla finestra, atterrando di fronte al suo partner.
    "Eccomi di ritorno, aye!" esclamò, facendo un saluto militare, per poi lasciarsi cadere a terra.
    "Com'è andata?" chiese Natsu.
    "Piton e Gazza mi hanno scoperto. Tranquilli, non mi hanno visto bene. Sono stato sufficientemente veloce a scappare." Rispose, guardando i volti preoccupati degli amici.
    "Hai scoperto qualcosa?"
    "Sì. Piton è stata ferito da quel cane. Ho visto chiaramente la sua gamba in uno stato pietoso e ricoperta di sangue."
    "Allora dev'essere stato lui a liberare quel troll la notte di Halloween per cercare di prendere la cosa nascosta nella botola!" esclamò Lucy.
    "No, non credo." Rispose Harry. "Happy ha detto di essere stato scoperto da Piton e Gazza. Quindi Gazza è a conoscenza del tentativo di Piton. Ciò significa che, a meno che non siano complici, non si sarebbe fatto aiutare."
    "E allora che cosa ci faceva dal cane a tre teste?" chiese Erza.
    "Forse… era corso a controllare." Disse infine il moro. "Ma cosa può esserci di così prezioso da rischiare di perdere una gamba per assicurarsi che sia al sicuro nonostante ci sia un mostro di guardia?"

    Il giorno dopo si presentò luminoso e freddo.
    La Sala Grande era piena del profumo delizioso delle salsicce fritte e dell'allegro chiacchiericcio dei ragazzi che non vedevano l'ora di assistere a una bella partita.
    Harry e Erza stavano facendo colazione come se niente fosse, cosa che incuriosì i loro compagni.
    "Non avete nemmeno un po' di paura?" chiese Ron.
    "E perché dovremmo averne? È solo un gioco." Rispose la rossa.
    "Nemmeno tu Harry? I Cercatori sono sempre quelli che vengono acchiappati dall'altra squadra."
    "Che ci provino pure. Non sarà tanto facile." Replicò lui con un tono che fece tremare i presenti.
    Per le undici, tutta la scolaresca era sugli spalti, intorno al campo di Quidditch.
    Molti erano armati di binocoli. Anche se i sedili potevano sollevarsi in aria, a volte era comunque difficile seguire quel che succedeva in campo.
    Natsu, Gray e Lucy si unirono a Ron, Hermione, Neville, Seamus e Dean, andando sulla gradinata più alta. Per fare una sorpresa ai due compagni, avevano dipinto un grosso striscione, ricavato da uno dei lenzuoli che il topo Crosta aveva rosicchiato.
    Sopra ci avevano scritto Potter e Scarlett, siete tutti noi, e sotto Dean, che era molto bravo a disegnare, aveva schizzato un grosso leone, simbolo di Grifondoro, affiancato dal simbolo di Fairy Tail dopo varie insistenze di Natsu. Infine, Hermione aveva fatto un piccolo ma ingegnoso incantesimo per cui i colori apparivano cangianti.
    Nel frattempo, negli spogliatoi, Harry, Erza e il resto della squadra si stavano cambiando, indossando la loro divisa scarlatta - i Serpeverde avrebbero giocato in verde.
    Baston si schiarì la voce per intimare il silenzio ai compagni.
    "Allora ragazzi…" cominciò.
    "E ragazze." Completò Angelina Johnson, un'altra Cacciatrice.
    "E ragazze." Convenne il capitano. "Ci siamo."
    "Il gran giorno è arrivato." Disse Fred.
    "Il gran giorno che tutti aspettavamo è arrivato." Gli fece eco George.
    "Il discorso di Baston lo sappiamo a memoria." Spiegò Fred ai due nuovi giocatori. "Eravamo nella squadra anche l'anno scorso."
    "Chiudete il becco, voi due!" esclamò Baston. "Quella di oggi è la squadra migliore che Grifondoro ha avuto da anni. Vinceremo. Lo so!"
    Li guardò come a dire 'Altrimenti dovrete fare i conti con me'.
    "Bene. È ora di entrare in campo. In bocca al lupo a tutti!" esclamò.
    Harry e Erza seguirono Fred e George fuori dagli spogliatoi, fremendo per la voglia di cominciare, ed entrarono in campo salutati da grandi ovazioni. Ad arbitrare la partita sarebbe stata Madama Bumb che, ritta in mezzo al campo, aspettava le due squadre brandendo in mano la propria scopa.
    "Mi raccomando a tutti, voglio una partita senza scorrettezze." Disse una volta che le due squadre furono riunite intorno a lei.
    Harry notò che sembrava rivolgersi in modo speciale al capitano dei Serpeverde, Marcus Flitt, un alunno del quinto anno.
    Harry e Erza sorrisero vedendo lo striscione, con l'evidente riferimento alla loro Gilda.
    "In sella alle scope, prego." Ordinò Madama Bumb, mentre si preparava a lanciare la sfera rossa.
    Tutti salirono sui loro manici, per poi levarsi in volo non appena sentirono il fischio d'inizio, alzandosi sempre più in alto.
    "…e la Pluffa è stata intercettata immediatamente da Angelina Johnson del Grifondoro, che la passa subito a Erza Scarlett… che brave Cacciatrici sono queste ragazze, e anche piuttosto carine…"
    "Jordan!"
    "Chiedo scusa professoressa."
    A commentare la partita era Lee Jordan, l'amico dei due gemelli Weasley, sorvegliato a vista dalla professoressa McGranitt.
    "…La ragazza si muove davvero veloce lassù. Effettua un passaggio puntuale a Katie Bell e… no, la Pluffa è stata intercettata dal capitano dei Serpeverde, Marcus Flitt, che se la porta via: eccolo che vola come un'aquila… sta per… no, bloccato da un'ottima azione del portiere del Grifondoro Baston, e il Grifondoro è di nuovo in possesso della Pluffa. Ed ecco la Cacciatrice del Grifondoro Scarlett… bella picchiata intorno a Flitt, poi di nuovo su… e c'è mancato poco che un Bolide la colpisse in testa! Comunque davanti a lei il campo è sgombro, si allontana e letteralmente vola via… è davanti alla porta – Vai Erza – il portiere Bletchley si tuffa… manca il bersaglio… IL GRIFONDORO HA SEGNATO!" urlò Lee.
    L'aria gelida fu saturata dall'applauso dei Grifondoro e dalle urla e fischi dei Serpeverde.
    "Continua così, Erza!" gridò Natsu, saltando sul posto, mentre dallo zaino che si era portato dietro Happy esultava in silenzio.
    "Spostatevi un po', voi, scorrete più giù." Fece una voce a loro familiare.
    "Hagrid!" esclamarono insieme i maghi, spostandosi per fargli posto.
    "Finora ho guardato dalla mia capanna." Disse il guardiacaccia, mostrando orgogliosamente un grosso binocolo che gli pendeva sul petto. "Ma non è mica la stessa cosa che allo stadio! Il Boccino finora non s'è visto, eh?"
    "No." Rispose Ron. "Finora Harry non ha avuto un granché da fare."
    "Be', almeno si è tenuto fuori dai guai, è già qualcosa." Disse Hagrid, portandosi il binocolo agli occhi e puntandolo verso il cielo, alla ricerca di Harry, che appariva come un puntino lontano.
    "Credo sia finito in guai ben peggiori di questo…" mormorò appena Lucy, la cui voce era fortunatamente coperta dai tifosi.
    In alto, sopra le loro teste, il moro correva qua e là a cavallo della scopa, strizzando gli occhi per avvistare il Boccino.
    "Baston ha detto di tenersi fuori tiro finché non vedo il boccino…" si ripeté Harry.
    Quando Erza aveva segnato, Harry aveva fatto un paio di giri della morte, per poi tornare subito a cercare la palla dorata.
    "Palla ai Serpeverde." Stava dicendo Lee Jordan. "Il Cacciatore Pucey schiva due Bolidi, due Weasley e la Cacciatrice Johnson, e avanza veloce verso… aspettate un attimo, ma quello non era il Boccino?"
    Un mormorio percorse gli spalti, mentre Adrian Pucey lasciava cadere la Pluffa, troppo preso a seguire con lo sguardo il lampo dorato che gli aveva sfiorato l'orecchio sinistro ed era passato oltre.
    Harry lo vide e si tuffò in picchiata dietro quella scia d'oro.
    Anche il Cercatore di Serpeverde, Terence Higgs, lo aveva avvistato e ora i due giocatori erano testa a testa, lanciati entrambi alla ricorsa del Boccino. Intanto sembrava che i Cacciatori avessero dimenticato il loro ruolo, sospesi a mezz'aria, tutti intenti a guardare la sfida tra i loro compagni.
    Harry era più veloce di Higgs: vedeva la pallina rotonda che ad ali spiegate risaliva di fronte a lui. Diede un'accelerata potente e…
    WHAM!
    Un boato di rabbia venne dai Grifondoro sotto di loro.
    Marcus Flitt aveva bloccato di proposito Harry, e la scopa del moro sbandò, mentre il ragazzo cercava di reggersi in sella.
    "Fallo!" gridarono i Grifondoro.
    Madama Bumb si rivolse a Flitt con parole irate, per poi ordinare un rigore a favore del Grifondoro.
    Ma come c'era da aspettarsi, in tutta quella confusione il Boccino era scomparso di nuovo.
    Giù, dagli spalti, Dean Thomas stava gridando.
    "Arbitro, mandalo fuori! Espulsione! Cartellino rosso!"
    "Guarda che non siamo mica a una partita di calcio." Gli ricordò Ron. "A Quidditch non si possono espellere i giocatori… E poi, che cos'è un cartellino rosso?"
    "Distruggilo, pestalo, fagliela pagare!" urlava invece Natsu, che era saltato in piedi con gli occhi che sembravano mandare fiamme, mentre Lucy e Gray cercavano di calmarlo.
    "Bisognerebbe cambiare le regole allora." Fece il mago del ghiaccio dopo che riuscirono a far sedere di nuovo l'amico. "Flitt avrebbe potuto far cadere Harry… E per lui sarebbero stati dolori."
    Intanto, Lee Jordan trovava difficile mantenersi distaccato.
    "Quindi… dopo questa lampante e ignobile scorrettezza…"
    "Jordan!" ringhiò la professoressa McGranitt.
    "Voglio dire, dopo questo fallo palese e schifoso…"
    "Jordan, ti avverto…"
    "E va bene. Flitt per poco non ammazza il Cercatore del Grifondoro, il che naturalmente può succedere a chiunque, quindi un rigore per i Grifondoro, battuto da Scarlett, che sembra abbastanza irata, che segna senza difficoltà e il gioco prosegue, con i Grifondoro ancora in possesso di palla."
    Harry aveva ripreso a cercare il Boccino quando la sua scopa, d'un tratto, ebbe uno scarto pauroso.
    "E ora che cosa-?" fece, prima che la scopa ripetesse il movimento, come se stesse cercando di disarcionarlo.
    "Maledizione…" commentò, tenendosi forte, mentre il manico cominciava a zigzagare, continuando a cercare di farlo cadere. "Perché non riesco a controllarla?!"
    Lee stava continuando a commentare.
    "Palla al Serpeverde... Flitt ha la Pluffa... oltrepassa Spinnet... supera Johnson... viene colpito in faccia da un Bolide, spero che gli abbia rotto il naso... ma no, professoressa, sto solo scherzando... il Serpeverde segna... oh, no..."
    I Serpeverde esultavano. Nessuno sembrava essersi accorto che la scopa di Harry si stava comportando in modo strano. Lentamente, a sbalzi e a strattoni, lo stava trasportando sempre più in alto, lontano dal gioco.
    "Chissà cosa pensa di fare Harry." bofonchiò Hagrid, che stava guardando attraverso il binocolo. "Direi che ha perso il controllo della sua scopa, direi... ma non può mica aver..."
    D'un tratto, gli occhi di tutti furono puntati su Harry.
    La sua scopa aveva cominciato a fare le capriole, mentre lui riusciva a stento a reggersi in sella.
    Poi tutti gli spettatori trattennero il fiato. La scopa aveva dato uno strattone fortissimo e Harry era stato disarcionato.
    Ora il ragazzo penzolava giù, reggendosi al manico con una sola mano.
    "Harry!" urlarono insieme i tre maghi di Fairy Tail sugli spalti.
    "È successo qualcosa alla scopa quando Flitt lo ha bloccato?" sussurrò Seamus.
    "Impossibile!" esclamò Hagrid con voce tremante. "Niente può fare ammattire una scopa tranne una potente magia nera... e nessuno dei ragazzi sarebbe capace di fare una cosa simile a una Nimbus Duemila!"
    A queste parole. Hermione afferrò il binocolo di Hagrid.
    Ma anziché guardare in alto verso Harry. cominciò febbrilmente a scrutare le file del pubblico.
    "Ma che diavolo stai facendo?" chiese Ron con la faccia livida.
    "Lo sapevo!" ansimò Hermione. "Piton... guardate!"
    Tutti puntarono il proprio binocolo verso il professore, che stava sulla gradinata dirimpetto alla loro.
    Teneva gli occhi fissi su Harry e mormorava qualcosa sottovoce.
    "Sta combinandone una delle sue... sta facendo il malocchio alla scopa!" esclamò Hermione.
    "Il malocchio?" ripeté Lucy.
    "Sta controllando la scopa di Harry."
    "Che cosa?!" gridò Natsu. "Come facciamo a fermarlo?"
    "Basta che distolga lo sguardo, ma da qui…"
    "Ci penso io." Fece il mago del fuoco, allontanandosi subito dagli spalti.
    "Natsu, fermo!" gli urlò dietro inutilmente Lucy.
    I ragazzi lo videro sparire nella folla.
    "Gray… dici che ne combinerà una delle sue?" chiese la bionda.
    "Temo di sì… e dopo saremo noi a pagarne le conseguenze per non averlo fermato." Rispose lui, mentre entrambi cominciavano a sudare vistosamente.
    "Harry e Erza ci uccideranno!" esclamarono insieme spaventati, ottenendo degli sguardi sorpresi dagli altri.
    Ron puntò di nuovo il binocolo su Harry.
    La scopa stava vibrando così forte che sarebbe stato praticamente impossibile tenercisi attaccato ancora a lungo. Gli spettatori erano tutti in piedi, e guardavano inorriditi, mentre i gemelli Weasley volavano in soccorso dell'amico, cercando di trarlo in salvo su una delle loro scope, ma invano: ogni volta che gli si accostavano, la scopa di Harry faceva un balzo più in alto, allontanandolo da una possibile salvezza. Allora scesero di quota e si disposero in cerchio sotto di lui, sperando di riuscire ad afferrarlo al volo quando fosse caduto.
    Marcus Flitt, impossessatosi della Pluffa, segnò cinque volte senza che nessuno se ne accorgesse.
    Natsu nel frattempo aveva raggiunto il palco dove si trovava Piton, e ora stava correndo lungo la fila di sedili alle spalle di lui.
    Non si fermò neanche per chiedere scusa al professor Raptor, quando lo urtò facendolo cadere a faccia avanti.
    Una volta raggiunto Piton, si accucciò, per poi ghignare e schioccare le dita.
    Sull'orlo dell'abito di Piton apparve qualche fiammella.
    Natsu corse subito via, e non appena fu abbastanza lontano, schioccò ancora le dita.
    L'attenzione di tutti gli spalti fu attirata da una colonna di fuoco, che si alzò intorno al professore per poco più di un secondo, lasciando l'uomo con gli abiti bruciacchiati e fumante, sia per colpa del fuoco che per la rabbia.
    "Siamo morti!" esclamarono Lucy e Gray, notando come Erza si era voltata subito verso di loro, mentre Ron, Hermione, Hagrid e gli altri avevano la bocca spalancata.
    "Eccomi qua!" fece Natsu, raggiungendoli, mentre sopra di loro Harry riusciva finalmente a riprendere il controllo della sua scopa.
    "Idiota!" gli urlarono contro i due compagni. "Che cosa ti è saltato in mente?!"
    "Ma soprattutto, come hai fatto?!" gli chiese incredula Hermione.
    "Io ho solo accesso una piccola fiamma… se lui aveva vestiti infiammabili non è di certo colpa mia." Ridacchiò, per poi spostare lo sguardo verso Harry, che era sceso in picchiata.
    Tutti lo videro mettersi una mano a coppa sulla bocca come se stesse per dare di stomaco: cadde carponi sul terreno di gioco, tossì… e qualcosa di dorato gli cadde in mano.
    "Ho preso il boccino!" gridò dopo qualche altro colpo di tosse, agitandolo sopra la testa, e facendo così terminare la partita nel caos generale.

    "Non l'ha preso, l'ha quasi inghiottito!" strillava Flitt ancora venti minuti dopo, ma tanto non aveva importanza.
    Harry non aveva violato nessuna regola e Lee Jordan stava ancora annunciando a squarciagola il risultato: il Grifondoro aveva vinto per centosettanta a sessanta.
    Ma tutto questo Harry e gli altri non lo udirono.
    Erano nella capanna di Hagrid insieme a Ron e Hermione.
    "È stato Piton!" spiegava Ron, mentre Hagrid porgeva a Natsu una bistecca fredda per coprire l'occhio nero che Harry e Erza gli avevano procurato non appena furono fuori dalla vista della scolaresca, cosa che aveva sorpreso non poco i due Grifondoro e il guardiacaccia.
    "Lo abbiamo visto tutti, stava lanciando una maledizione alla scopa di Harry, borbottava e non ti levava gli occhi di dosso." Continuò il rosso.
    "Stupidate!" esclamò Hagrid. "Perché mai Piton doveva fare una cosa del genere?"
    "E allora perché diamine Harry ha ripreso in controllo della scopa non appena Piton si è… distratto?" chiese Natsu. "Senza contare la ferita che si è procurato con quel cane a tre teste nel castello. È chiaro che vuole rubare la cosa che quella bestia protegge, e forse considera Harry una minaccia."
    Hagrid fece cadere di mano la teiera con la quale stava per servirgli il tè.
    "E voi che ne sapete di Fuffi?"
    "Fuffi?! Quel coso ha un nome?!" esclamò incredula Lucy.
    "Sì… è mio. L'ho comperato da un tizio, un greco che ho incontrato al pub l'anno scorso. L'ho prestato a Silente per fare la guardia a…" ma s'interruppe non appena si rese conto che stava parlando troppo.
    "A…" continuò Gray, cercando di ottenere la risposta.
    "No, non chiedetemi altro. È una cosa segretissima!"
    "Ma Piton ha cercato di rubarlo!" ripeté Harry.
    "Stupidate! Piton è un insegnante di Hogwarts, vuoi che faccia una cosa del genere?"
    "E allora perché poco fa ha cercato di ammazzare Harry?" gridò Hermione. "Io lo capisco quando qualcuno sta facendo il malocchio, ho letto tutto sull'argomento! Bisogna mantenere il contatto visivo, e Piton non batteva neanche le palpebre. L'ho visto benissimo!"
    "E io vi dico che prendete un granchio!" replicò Hagrid. "Non so perché la scopa di Harry si è comportata in quella maniera, ma Piton non cercherebbe mai di ammazzare uno studente! E ora statemi bene a sentire tutti quanti: vi state immischiando in cose che non vi riguardano. È pericoloso. Scordatevi del cane, dimenticate a cosa fa la guardia. È tutta una faccenda fra Silente e Nicolas Flamel!"
    "Ah!" esclamò Natsu. "Allora c'è di mezzo qualcuno che si chiama Nicolas Flamel!"
    Sul volto di Hagrid si dipinse un'espressione furente e indispettita.



    Edited by darkroxas92 - 15/10/2012, 13:58
     
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    Ok, è il momento anche a questo fantasma che gira per il Makele di commentare questa fic. Quando la Je me ne ha parlato mi immaginavo proprio una vera e propria combinazione dei due mondi, con Natsu che cerca di mangiarsi le fiamme delle candele fluttuanti nella sala grande ed altre cose simili, ma il modo in cui lo hai mostrato è decisamente più interessante xD
    Mi è un pò dispiaciuto che Natsu sia stato guarito, ma vedo che non si osa a vedere per quanto sia durato l'incantesimo, complimenti per non aver tolto quel punto della caratterizzazione come avrebbero fatto tanti altri scrittori ù.ù
    Oltre a questo, la trama si sta sviluppando in maniera interessante: aspetto con ansia il momento in cui Ron ed Hermione si aggiungeranno alla forza bellica del gruppo, visto che per ora sono solo degli extra, ma mi aspetto grandi cose da questo lavoro, continua così ù,ù
     
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    Happy a zonzo per Hogwarts, che esperienza movimentata! Mi sembra giusto che il micio si renda utile, però la prossima volta un giretto tranquillo mi raccomando ù.ù
    Bella la prima partita. Ben descritta e poi, i commenti di Lee Jordan sono i migliori ù.ù Natsu ovviamente è un fenomeno xD Non poteva limitarsi ad una fiammel
     
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    *Fa partire One-Winged Angel* Eccomi qui!
    Scusate, sono entrato nuovamente nella fase FF7 XD. Tuttavia, non per questo non posterò i nuovi capitoli, tranquilli XD.
    Allora, in questi giorni mi sono messo a sistemare le idee per questa fiction... e sarà molto, molto lunga... XD.
    Inoltre, ho deciso di dividerla in saghe, che però, per motivi di spoiler, vi rivelerò i nomi solo una volta che esse saranno finite XD.
    Perciò con questo capitolo, dite addio alla saga "Fairy Tail e Hogwarts", per dare inizio a questa minisaga di soli quattro capitoli (sì, è aumentata di uno come numero XD).
    Infine, all'indice, trovare una piccola immagine per questa fiction, e oltre a ciò, ho dovuto aumentare il rating a giallo, dato che da questo capitolo, ci saranno parole e scene forti (niente di splatter, tranquilli, solo non è più al livello del verde XD)
    Or dunque, ringrazio Liberty89 e passo alle recensioni!

    AlexMockushin: Oh, un nuovo recensore! Ed è niente meno che AlexMockushin! Se ti chiedi perché parlo così, è perché ti ho conosciuto tempo fa grazie ai tuoi video sull'Organizzazione XIV XD. Diciamo che l'idea di base era quella, ma poi ho voluto rendere le cose un po' più complicate, e mi fa piacere sapere che la cosa ti è piaciuta. E Natsu... anche se non soffre più, credo che il trauma sia rimasto ben radicato dentro di lui XD. Per Ron e Hermione... è ancora presto, ma credo che da questo capitolo, le cose prenderanno una piega più interessante rispetto alle trame originali delle due opere... Dato che ci saranno due elementi... disturbanti XD. Ma non voglio spoilerarti troppo, perciò non posso fare altro che ringraziarti per la recensione e mi auguro che i prossimi capitoli siano all'altezza delle tue aspettative!

    Liberty89: Beh, poverino... anche lui doveva divertirsi un po', no? E cosa c'è di meglio di un incontro con Piton, Gazza e Mrs Purr? XD. Lee Jordan credo sia il più adatto a commentare una partita di Quidditch, soprattutto ora che ci sono Harry e Erza XD. E Natsu... credo che vada contro i suoi principi usare una semplice fiammella XD:

    Bene, e ora... diamo inizio alle più movimentate vacanze di Natale che i nostri eroi conosceranno! (Per il momento XD)


    Capitolo 09: Natale in trasferta! Fairy Tail sotto attacco? - Torna all'indice dei capitoli

    Il racconto dell'episodio di Piton si diffuse per la scuola alla stessa velocità con cui si era diffuso che Harry e Erza erano i nuovi giocatori del Grifondoro.
    Il gruppo di maghi aveva deciso di non dire nulla, e Neville e gli altri si erano lasciati convincere a non parlare quando videro Natsu con un occhio nero, con dietro Harry e Erza che gli intimavano silenziosamente di non fiatare.
    Inutile dire che il professore di Pozioni non aveva preso affatto bene l'accaduto, e il suo odio verso i Grifondoro sembrò aumentare esponenzialmente. Tuttavia, alla Casa non sembrava importare.
    Anzi, i gemelli Weasley continuavano a parlare della cosa con grande entusiasmo.
    "Se scopriamo chi è stato, come minimo gli stringiamo la mano e lo portiamo a festeggiare nelle cucine." Disse un giorno Fred.
    Natsu stava per rispondere, ma lo sguardo che Erza gli lanciò fu sufficiente a farlo desistere.
    Con dicembre i maghi di Fairy Tail cominciarono a notare una certa frenesia per il castello.
    Un giorno Gray chiese spiegazioni a Ron durante la colazione.
    "Direi che è normale, visto che ormai Natale è alle porte."
    "Natale?" ripeté Erza, sbattendo gli occhi.
    "Sì, Natale. Ma perché quella faccia?"
    "Che cos'è il Natale?" chiese Natsu.
    A quella domanda molti si girarono, guardandoli con gli occhi così sgranati da dare l'impressione che sarebbero potuti schizzare fuori da un momento all'altro.
    "State scherzando, vero?!" esclamò Fred, con una faccia che sembrava aver appena sentito che doveva fare dieci ore di punizione con Piton.
    "Da noi non si festeggia il Natale." spiegò Harry.
    "Tu sai che cos'è?" gli chiese Lucy.
    "Sì, anche se non posso dire di averlo mai festeggiato. I miei zii preferivano chiudermi nel sottoscala mentre festeggiano con Dudley... Per questo non mi interessa troppo come festa, non ho proprio dei bei ricordi legati ad essa."
    "Cavoli, questi tuoi zii erano proprio orribili... cosa diamine gli passava per la testa?"
    "Oh, semplicemente mi odiavano. Nulla di più."
    "Quindi la scuola chiude per questa festa?" fece Lucy, ricevendo diversi cenni di assenso.
    "Allora forse..." cominciò Natsu, guardando speranzoso i suoi amici.
    "Probabile." rispose Harry anticipandolo, per poi alzarsi dal tavolo di Grifondoro. "Anzi vado subito a chiederlo al professor Silente." concluse, allontanandosi e dirigendosi verso il tavolo degli insegnanti.
    "Chiedere cosa?" domandò Hermione.
    "Se possiamo tornare a casa nostra durante queste vacanze. Visto che veniamo da lontano, non possiamo essere sicuri che sia fattibile." Rispose Erza.
    "Mi piacerebbe proprio vedere questa vostra famosa casa." fece Ron. "Dev'essere qualcosa di fantastico."
    "Di' pure di unico!" esclamò Natsu. "Fai-"
    Fu Erza a interromperlo in tempo, colpendolo con una gomitata.
    "Ops, scusa Natsu, non volevo colpirti." disse in un tono ben poco convincente, ma che passò quasi inosservato, visto il trattamento che il Dragon Slayer aveva ricevuto dopo la partita.
    Natsu balbettò qualcosa, mentre i due gemelli si avvicinarono.
    "Ragazzo, devi farti rispettare, o presto finirai a pezzi." Fece George.
    "Credetemi, c'è andata pure piano..." mormorò lui, mentre Harry tornava.
    "Silente dice che non ci sono problemi. Solo, dovremo arrangiarci da soli." Disse, senza nascondere il suo disappunto.
    "Da soli?!" ripeté Gray, sbuffando. "Fantastico..."
    "Non è proprio dietro l'angolo." commentò Natsu.
    Lucy invece si porto una mano sotto il mento per riflettere.
    "Forse so io come fare." disse infine.
    "Scusate, ma non potete usare un treno o qualche altro mezzo di trasporto?" la interruppe Hermione.
    "Diciamo che non è un posto raggiungibile facilmente." si limitò a rispondere Harry, per poi guardare Lucy, che annuì silenziosamente.
    "Beh, allora ci conviene comunicare alla McGranitt che anche noi partiamo." fece Erza, alzandosi assieme ai compagni e allontanandosi.
    "Nascondono qualcosa, ne sono certa!" esclamò Hermione, non appena si furono allontanati.
    "Hermione, ti ricordo che con loro c'è Harry Potter, l'eroe del mondo magico, colui che ha sconfitto Voi-sapete-chi!" fece Ron.
    "Questo è quel che hanno detto loro."
    "Sei troppo sospettosa, poi se ben ricordo, sono stati loro ad aiutarti con quel mostro, no?"
    "Sì, però... Non so, è come se qualcosa non mi tornasse…"
    "Tranquilla. Harry e gli altri non sono di certo dei maghi oscuri. Certo, quel loro simbolo fa venire in mente l'altro marchio... ma è troppo vivace per essere un simbolo oscuro!" disse George.
    "Spero sia come dite voi..."

    L' ultima settimana di lezioni passò velocemente per i cinque maghi, i quali nel frattempo confermarono al preside che sarebbero tornati nel loro mondo fino alla fine del periodo natalizio.
    A un giorno dalla fine delle lezioni, uscendo dai sotterranei, i ragazzi si trovarono di fronte un grosso abete che bloccava il corridoio.
    I due enormi piedi che sbucavano da sotto l'albero e il forte ansimare fecero capire loro chi c'era dietro.
    "Ehi, Hagrid, serve una mano?" chiese Erza, avvicinandosi assieme agli altri.
    "Nooo, ce la faccio da solo Erza, grazie tante."
    "Vi dispiacerebbe tanto togliervi di mezzo?" fece dietro di loro la voce di Malfoy.
    Da dopo la vittoria di Grifondoro, aveva cercato in tutti i modi di denigrare Harry per come aveva preso il boccino, ma dopo aver visto che nessuno rideva, aveva cercato di punzecchiarlo con la scusa che non aveva più una famiglia.
    Qui il biondo si era guadagnato cinque occhiatacce da parte dei membri di Fairy Tail, e da quel momento aveva smesso. Tuttavia, ora che era lì, affiancato da Tiger e Goyle, sembrava più sicuro di sé, anche se per sicurezza decise di prendere di mira Ron.
    "Che cosa c'è, stai cercando di guadagnare qualche spicciolo, Weasley?" lo prese in giro. "Forse speri di diventare anche tu guardiacaccia quando te ne andrai da Hogwarts… La capanna di Hagrid deve sembrarti una reggia in confronto a dove abita la tua famiglia."
    Ron fece per buttarsi contro Malfoy, ma Natsu fu più veloce, e lo colpì in pieno con un pugno nello stomaco, che lo fece volare qualche metro indietro.
    "DRAGONIL!" urlò la voce di Piton.
    I ragazzi si girarono, vedendo il professore avvicinarsi.
    "C'è stato tirato, professor Piton." Cercò di intervenire in aiuto Hagrid. "Malfoy insultava la famiglia di Ron."
    "Quale sia la ragione, Hagrid, fare a pugni è contro le regole di Hogwarts." Disse Piton con voce flautata. "Venti punti in meno a Grifondoro, Dragonil, e ringrazia il cielo che non te ne tolga di più."
    Detto ciò, aiutò Draco ad alzarsi, per poi dirgli di andare in infermeria a farsi vedere.
    "Un giorno… Un giorno la pagherete cara." Disse Malfoy verso i maghi di Fairy Tail, allontanandosi con i suoi due tirapiedi.
    "Non dovrei dirlo… ma ben fatto Natsu." Fece Harry, mentre Hermione sbuffava.
    "Però abbiamo perso venti punti."
    "Li riguadagneremo dopo le vacanze, tranquilla." Disse Erza.
    "Su, ora basta coi musi, è quasi Natale!" esclamò Hagrid. "Adesso sapete che cosa facciamo? Vi porto a vedere la Sala Grande. È tutta una festa!"
    Così il gruppo seguirono Hagrid e il suo albero fino alla Sala Grande, dove la professoressa McGranitt e il professor Vitious erano tutti indaffarati a sistemare le decorazioni natalizie.
    "Ah, ecco Hagrid con l'ultimo albero... Mettilo in quell'angolo laggiù, ti spiace?"
    "Fantastico…" commentò incredulo Gray, mentre lui e gli altri guardavano meravigliati la sala.
    Dalle pareti pendevano ghirlande d'agrifoglio e di pungitopo, e tutto intorno erano disposti non meno di dodici giganteschi alberi di Natale, alcuni decorati di ghiaccioli scintillanti, altri illuminati da centinaia di candeline.
    "Comincio a credere che ci perderemo qualcosa di veramente speciale." fece Erza.
    "Quanti giorni mancano alle vacanze?" chiese Hagrid.
    "Soltanto uno." rispose Hermione. "E questo mi fa venire in mente... Manca mezz'ora al pranzo, dobbiamo andare in biblioteca."
    "Ah, già, è vero." disse Ron, distogliendo lo sguardo dal professor Vitious, che dalla sua bacchetta magica stava facendo uscire festoni di bolle che si depositavano sui rami del nuovo albero.
    "In biblioteca?" chiese Hagrid seguendoli fuori del salone. "Prima delle vacanze? Dite un po', ma non è che esagerate con lo studio?"
    "Non è per studiare." gli spiegò Natsu tutto allegro. "È da quando ci hai parlato di Nicolas Flamel che stiamo cercando di scoprire chi diavolo è."
    "Che cosa?" Hagrid sembrava sconvolto. "Statemi bene a sentire... Ve l'ho già detto... lasciate perdere. Che cosa custodisce il cane non sono affari vostri."
    "Vogliamo solo sapere chi è." Rispose Erza. "Dopo smetteremo di cercare informazioni, ma ormai abbiamo questa curiosità, e vogliamo soddisfarla. A meno che non ce lo dica tu."
    "Ho le labbra cucite." Replicò il guardiacaccia.
    "Allora dovremo continuare a cercare da soli la risposta." Disse Harry, allontanandosi assieme agli altri.
    In effetti, da quando avevano scoperto quel nome, ai maghi di Fairy Tail premeva di più scoprire chi fosse Nicolas Flamel piuttosto che seguire le lezioni.
    Per loro sfortuna, anche Ron e Hermione sembravano pensarla così e di conseguenza li seguivano ogni giorno in biblioteca, impedendogli di usare i loro occhiali del vento per leggere più in fretta.
    Harry pensava che avrebbero trovato qualche informazione nel Reparto Proibito, un corridoio della biblioteca che conteneva libri sulle arti oscure, e quindi vietati per la maggior parte degli studenti, ad esclusione dei più anziani, che desideravano perfezionarsi nella difesa contro esse e che dovevano comunque avere un permesso scritto da parte di un professore.
    Natsu aveva proposto di mandare Happy a cercare il libro di notte, ma Harry aveva bocciato subito l'idea, pensando che a differenza degli altri corridoi, il Reparto Proibito doveva essere più sorvegliato.
    Anche quel giorno non ottennero nessun risultato, perciò decisero di rimandare le ricerche a quando sarebbero tornati.
    Il giorno dopo decisero di ritrovarsi nel dormitorio di Harry e degli altri, approfittando che i loro compagni erano andati a salutare gli amici che partivano.
    Avevano già salutato Hermione, Ron e gli altri Grifondoro, dicendo loro che sarebbe stato Silente a portarli fuori dalla scuola.
    "Allora..." fece Natsu, sedendosi sul letto. "Volete dirci come faremo a tornare a casa?"
    "Semplice!" rispose Lucy, mostrando una delle sue chiavi. "Ho chiesto il permesso al re degli spiriti stellari. Possiamo tornare nel nostro mondo usando i poteri dei miei spiriti." spiegò, evocando Virgo.
    "Quando vuole io sono pronta, principessa." fece lo spirito.
    "Allora trasporta noi e i nostri bagagli a Magnolia, chiaro?"
    "Agli ordini principessa."
    "Finalmente si torna a casa!" urlò Natsu, sputando fuori una piccola fiammata, mentre Happy si faceva spuntare le ali.
    "Aye!"
    Virgo cominciò ad emettere luce, segnale che stava aprendo il varco.
    Harry e gli altri sorrisero, prendendo i loro bauli e avvicinandosi.
    Un sorriso che si congelò sui loro volti quando sentirono la porta aprirsi.
    "Harry, siete ancora qui? Abbiamo sentito delle voci e-" Fece Fred, mentre entrava nella stanza assieme al gemello, interrompendosi a quella visione.
    "Uscite, presto!" gli urlò inutilmente Erza, mentre la luce diventava sempre più intensa, avvolgendo tutti.
    Quando scomparve, dei sette maghi non era rimasta alcuna traccia.

    "Le chiedo scusa principessa. Mi punisca come meglio creda."
    "Perché mai dovrei puniti?! Non è stata colpa tua!"
    "Infatti è stata colpa mia. Avrei dovuto chiudere almeno a chiave la porta. Non ci ho proprio pensato."
    "Adesso non prenderti tutta la colpa, Harry. Nemmeno noi ci abbiamo pensato."
    Furono queste le prime frasi che i gemelli Weasley sentirono quando ripresero i sensi.
    "Cavoli fratello, che sogno strano..." Fece Fred, mettendosi seduto per terra assieme al gemello. "C'erano Harry e gli altri che stavano scomparendo in una luce, e noi con loro..."
    "Allora abbiamo fatto lo stesso sogno... solo che io sto ancora sognando. Vedo Harry e gli altri davanti a delle case, sotto un cielo azzurro..."
    "Maledizione, questa non ci voleva! Questa volta non possiamo rimediare con un semplice incantesimo di memoria." disse Gray, sbuffando.
    A quelle parole i due Weasley saltarono in piedi, guardandosi attorno.
    "Dove siamo finiti?!" urlarono insieme.
    "Siete a Magnolia." rispose Erza.
    "Magnolia?"
    "La nostra città." disse Harry.
    "Ma come? Dovrebbe essere impossibile smaterializzarsi a Hogwarts!"
    "Non per me." rispose Virgo, attirando l'attenzione dei due.
    "E tu chi sei?"
    "Si chiama Virgo, ed è uno dei miei spiriti." fece Lucy, tirando fuori la chiave dorata. "Grazie, ora puoi andare." disse, facendo scomparire la ragazza.
    "M-Ma come-"
    "Credo sia meglio se vi spieghiamo tutto una volta arrivati a casa." gli disse Harry.
    "Allora andiamo! Non vedo l'ora di mangiare del pesce!" esclamò Happy, attirando l'attenzione dei gemelli su di sé.
    "Natsu, il tuo gatto sta parlando! E sta anche volando!" Esclamarono insieme.
    "Già." si limitò a rispondere il mago sorridendo a Happy, che atterrò sulla sua testa, mentre si avviavano lungo la via principale della città.
    Harry e Erza tuttavia non poterono non notare che mentre passavano la gente bisbigliava qualcosa.
    "Dubito sia per le nostre divise. Sbrighiamoci a raggiungere la Gilda, ho un cattivo presentimento."
    "Scusate..." li interruppe George. "Ma quella è la statua di qualche strambo artista?"
    I maghi si voltarono verso il punto che i gemelli stavano indicando, per poi lasciare cadere a terra i bauli.
    "La Gilda!" urlò Natsu, correndo assieme agli altri, seguiti da due confusi Weasley.
    Si fermarono di fronte ad un edificio imponente, trafitto da travi di metallo che lo rendevano completamente inagibile.
    "Chi ha osato?!" esclamò il Dragon Slayer, mentre i suoi occhi si riducevano a due fessure.
    "Non vorrete dire che questa era casa vostra, vero?"
    "Harry, Natsu!" li chiamò una voce.
    I maghi si girarono, ritrovandosi così a guardare Mira.
    "Siete tornati!" Esclamò lei, sorridendo.
    Ai gemelli scappò un fischio.
    "Cavoli! Certo che qui ci sono delle ragazze davvero carine!" esclamò Fred.
    "Voi chi siete?" chiese la bianca, guardandoli sempre con un sorriso sul volto.
    "Sono dei nostri compagni, che ci hanno seguito involontariamente, ma adesso non ha importanza. Che cos'è successo alla Gilda?" chiese Harry.
    Mira abbassò lo sguardo.
    "Meglio che sia il master a dirvi tutto. Seguitemi."
    La ragazza li condusse verso l'edificio, per poi farli scendere attraverso una scala.
    Il gruppo sbucò in una sala sotterranea, dove si trovavano gli altri membri della gilda.
    "Ehi, sono tornati Harry e gli altri!" esclamò Macao.
    "Sono tornati come farebbero dei veri uomini!" urlò un ragazzo dai capelli bianchi, mentre Makarov si avvicinava al gruppo.
    "Allora, come va?" chiese sorridendo, per poi guardare due sorpresi gemelli. "Vedo che avete portato dei nuovi membri, eh?"
    "Che cos'è successo, vecchio?" chiese Natsu, ignorando ciò che stava dicendo.
    "Una sciocchezza, qualcuno si è divertito ad attaccare di notte la gilda. Nulla di grave, non c'era nessuno dentro."
    "Chi è stato?" chiese minaccioso Harry, sorprendendo i due Weasley.
    "Non ha importanza, ci basterà ricostruire. Non sono danni tanto maggiori rispetto a quelli che siamo soliti fare da soli."
    "Scusate... potreste darci qualche spiegazione?!" sbottarono Fred e George insieme.
    "Eravamo nel vostro dormitorio e ci siamo ritrovati in una città sconosciuta e poi in un edificio mezzo distrutto!"
    "Volete dire che siete loro compagni di scuola?" chiese sorpreso il Master.
    "Sono entrati nella stanza mentre aprivamo il varco." spiegò Harry.
    "Varco?"
    "Non solo non siete più a Hogwarts. Vi trovate anche in un altro mondo." cominciò Erza, per poi raccontare tutta la storia ai due Weasley.
    Una volta concluso il racconto, i gemelli li stavano guardando con la bocca spalancata.
    "Wow..." dissero infine insieme.
    "Quindi voi venite da questo mondo..."
    "Beh, io vengo dal vostro, anche se ormai mi considero a tutti gli effetti un abitante di questo." fece Harry, sorridendo.
    "E qui tutti sono a conoscenza della magia? Anche i Babbani?"
    "Qui non esistono Babbani. Maghi e non collaborano tra di loro. Solitamente noi maghi ci occupiamo di incarichi a pagamento, come scortare qualcuno, dare la caccia a criminali... robetta così insomma." disse Natsu.
    "E la magia? Insomma, come fate a impararla?"
    "Ognuno di noi è portato per una magia specifica. Io ad esempio ho imparato dalla mia maestra la magia del ghiaccio." rispose Gray, creando una piccola statua di ghiaccio tra le mani.
    "Senza bacchetta?!"
    "Anch'io sono in grado di usare la magia senza bacchetta e senza formule." fece Harry, alzando una mano e facendo levitare un tavolo.
    "Wow... quindi sei stato tu a fare la magia a Happy perché potesse parlare e volare?"
    "Oh, no, no, Happy è così da quando il suo uovo si è schiuso." rispose Natsu.
    "Uovo? Ma i gatti non nascono dalle uova!"
    "Io invece sì, aye!"
    "Ora, però, c'è una questione da risolvere." disse Makarov, mentre diventava il doppio di se stesso, guardando due sorpresi gemelli. "Voi non dovrete rivelare a nessuno tranne che a Silente di aver scoperto la verità! Sono stato chiaro?" tuonò minaccioso.
    "Certo!" risposero i due, per poi sorridere. "Sappiamo quando dobbiamo mantenere un segreto. Però... adesso come facciamo a tornare a casa?"
    "Ecco... questo potrebbe essere un problema. Non ho il permesso di riaprire subito il varco, dovrete aspettare la fine delle vacanze, come noi." Rispose un'imbarazzata Lucy.
    "Che cosa?! Ma già adesso sarà scoppiata la nostra ricerca! Dobbiamo almeno far sapere ai nostri genitori che stiamo bene!"
    "Di questo non dovete preoccuparvi." fece la bionda. "Non appena abbiamo saputo che non potevamo riaprire il varco, ho mandato Virgo ad avvisare Silente. Ha detto che penserà lui a qualche scusa, e vi augura buone vacanze di Natale, dicendo di approfittare di questa fortuita occasione."
    "Quindi siamo bloccati qui, eh?" fece George, per poi fare un sorriso malandrino. "Tu che dici Fred? Sarà l'occasione perfetta per inventare qualche scherzo da usare contro Gazza. Potremo cercare di imparare qualche magia locale."
    "Non è così facile." rispose Harry. "Io stesso ci ho messo un anno per riuscire solo a usare la magia."
    "Un anno?!" esclamarono insieme i due Weasley.
    "La magia qui è più semplice e allo stesso tempo più complicata."
    "Adesso, però, Master... Vogliamo sapere chi ha attaccato la gilda." disse Erza.
    Makarov sospirò.
    "Phantom Lord." rispose infine.
    "Loro?!" esclamò Natsu. "Come hanno osato?! Vado subito a dargli una lezione!"
    Ma prima che potesse fare un passo, il Master ingrandì la mano, schiacciandolo sotto essa.
    "Su, su, era solo un edificio. Non è successo nulla di-"
    "Master!" urlò Cana, entrando in quel momento, con un'espressione spaventata. "Deve venire subito al parco!"
    Tutti i maghi la guardarono sorpresi per qualche secondo, poi corsero fuori, restando tutti in silenzio.
    Quando arrivarono al parco, videro una folla di persone attorno ad un albero.
    Si fecero subito strada, bloccandosi quando la vista fu libera.
    Di fronte a loro c'erano tre loro compagni con diverse ferite, appesi tramite degli spuntoni d'acciaio all'albero.
    "Levy... Jet, Droy…" fece Lucy, guardando la ragazza dai capelli blu appesa all'albero, portandosi una mano sulla bocca, mentre gli occhi degli altri si riducevano a due fessure.
    "Phantom..." mormorò Harry, guardando un simbolo nero che era stato impresso sulla pancia scoperta di Levy.
    "Finché si tratta di una vecchia locanda, posso anche passarci sopra… Ma non sia mai che un padre resti immobile quando vede scorrere il sangue dei suoi figli…" fece il Master, spezzando in due il suo bastone.
    "E guerra sia!" esclamò, mostrando pura rabbia, mentre i gemelli si allontanavano d'istinto.
    Harry alzò entrambe le mani, facendo volare via i pezzi di ferro e tenendo sospesi in aria i tre compagni attaccati.
    "Lucy, Fred, George." Disse serio, mentre Levy, Jet e Droy atterravano delicatamente a terra. "Portateli all'ospedale."
    "E voi cosa farete?" chiese Fred.
    "Avete sentito il Master, no?" fece Natsu. "Guerra."
    "Attaccheremo i Phantom Lord senza alcuna pietà." Continuò Erza, sostituendo la divisa con la sua armatura, lasciando ancora più sorpresi i Weasley.
    "Ma non potete… Harry, se il Ministero dovesse scoprire che usi la magia in questo modo-"
    "Qui non esiste alcun Ministero della Magia. E anche se ci fosse, lo ignorerei bellamente!" replicò Harry, guardandoli con occhi pieni di ira. "Fairy Tail non si preoccupa di queste idiozie! Hanno osato attaccare dei nostri compagni, e ora gli mostreremo il nostro potere!"
    Detto ciò, lui e tutti gli altri membri della gilda si girarono.
    "Prendetevi cura di loro finché non torniamo. Dovremmo essere di ritorno per sera." Concluse il moro, andandosene.
    "Ecco il vero Majutsu di Fairy Tail..." fece Lucy dopo alcuni secondi di silenzio, tremando visibilmente.
    "Majutsu?"
    "I maghi più famosi qui hanno sempre dei soprannomi. Majutsu significa magico, è un nome che gli è stato dato per via della sua magia fuori dal comune. Credo che Fairy Tail sia l'unica gilda ad essere a conoscenza del vostro mondo, e quindi della vostra magia."
    "Ma per cosa è famoso Harry?"
    "Come uno dei maghi più forti di tutti. Ho sentito che sarebbe già entrato a far parte del Sacro Ordine dei Dieci, i dieci maghi più forti di Fiore, se solo non fosse così giovane. Non ha mai fallito una missione, e le ha portate tutte a termine con velocità ed efficienza. E questo in soli due anni. Lui e Erza, assieme a Mira, sono senza dubbio i maghi più famosi di Fairy Tail, temuti da chiunque abbia un po' di sale in zucca. Ora però dobbiamo portare Levy, Jet e Droy in ospedale."
    Fred e George annuirono, decidendo di tenere le domande per dopo.
    Agitarono la bacchetta, facendo levitare nuovamente i tre.
    "Facci strada." Dissero a Lucy, che annuì.

    Il gruppo di Fairy Tail raggiunse in poche ore la città dove si trovava la gilda di Phantom Lord.
    Ora erano di fronte all'ingresso, tutti con le facce che esprimevano la loro terribile ira.
    "Natsu, apri la porta per favore." Disse Harry.
    "Con estremo piacere!" rispose lui, avvolgendo il pugno con il fuoco e saltando verso la porta.
    Pochi secondi dopo, la soglia si spezzò in diversi pezzi, lasciandosi oltrepassare dal pugno di Natsu che colpì in pieno un uomo che si trovava dietro ad essa, facendolo volare all'interno dell'edificio.
    Gli altri membri dei Phantom Lord che erano dentro si voltarono increduli verso l'ingresso.
    "Sono quelli di Fairy Tail!" urlarono, senza nascondere la sorpresa e la paura.
    Natsu non perse ulteriore tempo, avvolgendo di nuovo il pugno con il fuoco e colpendo diversi nemici.
    "Sono qui! Fatevi sotto anche tutti insieme!" urlò.
    "Abbassa la cresta bastardo!" replicò uno dei Phantom. "Sistemiamolo!"
    Ma prima che potessero fare anche solo un passo, si ritrovarono schiacciati al muro da una forza invisibile.
    "Io non mi muoverei se fossi al vostro posto." Disse Harry, abbassando la mano e facendoli schiantare a terra. "Almeno, se volete restare con qualche osso intero."
    "È Majutsu!" esclamarono alcune voci. "Com'è possibile? Non era in missione?"
    "C'è anche Titania!"
    "Spiacenti, siamo tornati per le vacanze!" replicò Gray, congelando sul posto due maghi.
    Nel frattempo Makarov si ingigantì, arrivando a toccare il soffitto e schiacciando con la mano una decina di maghi.
    "Ma è… un mostro!" esclamò uno di questi, cercando di liberarsi dal peso.
    "Visto che voi avete alzato le mani contro dei piccoli mostri…" tuonò il Master. "Non sperate di scamparla grazie alle leggi degli uomini!"
    Poi si voltò.
    "Jose! Esci fuori!" urlò.
    "Ma dove sono Gajil e gli Element Four?" si chiese Erza, mentre metteva fuori gioco i suoi avversari.
    Sopra di loro, in piedi su una delle travi del tetto, un ragazzo con diversi piercing sul volto, dai lunghi capelli neri, come il suo vestito, guardava la scena.
    "Quelli sono Erza, Titania e Harry, Majutsu…" fece. "Però mancano all'appello Gildarts, Mistogun e Luxus…"
    Sul suo volto apparve un sorriso.
    "Comunque il piano procede come aveva previsto il Master Jose… L'importante è che gli idioti si siano scaldati…" sghignazzò.

    Lucy, Fred e George uscirono dall'ospedale in silenzio.
    "Sembra che non sarà una vacanza proprio tranquilla, eh?" fece Fred, cercando di rompere il silenzio.
    "Mi spiace che siate stati coinvolti in tutto ciò." disse Lucy.
    "Non preoccuparti, non è colpa di nessuno. Siamo semplicemente arrivati nel momento sbagliato."
    "Senti Lucy… Che cos'è questa Phantom Lord?"
    "È una gilda, proprio come Fairy Tail. Sono rivali, e Phantom è conosciuta per come sia simile a una gilda oscura."
    "Gilda oscura?"
    "Esistono due tipi di gilde: quelle della luce, come Fairy Tail, che si occupano di aiutare la popolazione svolgendo le missioni. Le gilde della luce non possono uccidere nessuno, come non possono rubare o commettere altri crimini. Le gilde oscure sono tutta un'altra storia: sono considerate tali perché non sono state approvate dal Concilio della Magia, avendo compiuto atti che violano le leggi."
    "Concilio della Magia? Immagino sia il corrispettivo del nostro Ministero, giusto?"
    "Proprio così e credetemi, a volte è molto più rigido. Una volta hanno pure arrestato Erza."
    "Che cosa?! E perché?"
    "Ha distrutto qualche edificio di una città dove eravamo in missione…" rispose ridacchiando Lucy.
    "Scusa, temo di non aver sentito bene… hai proprio detto: distrutto qualche edificio?"
    "Beh, quando ho conosciuto Natsu, lui ha distrutto un intero porto... I maghi di Fairy Tail sono tra i più distruttori, anche se sono i migliori."
    "E Gray e Harry?"
    "Di me non vi preoccupate proprio, eh?"
    "Scusaci, ma non sembri proprio una che distrugge qualcosa." Rispose sorridendo George.
    "Io infatti preferisco scappare, anche se quella volta ho provocato uno tsunami… Ad ogni modo, il problema di Gray non è tanto che distrugge usando la magia. A Hogwarts è riuscito a trattenersi, ma la sua maestra gli ha trasmesso un pessimo vizio, ovvero quello di spogliarsi di punto in bianco."
    "Come scusa?"
    "Già… ovviamente questo gli provoca qualche problema, visto che lo fa anche mentre cammina in piena città…"
    "Se l'avesse fatto a scuola, la McGranitt lo avrebbe punito per mesi."
    "Immaginate se lo facesse durante una lezione di Piton. Sarebbe un evento che resterebbe nei ricordi degli studenti per secoli interi."
    "Non voglio nemmeno immaginarlo… Già quello che gli ha fatto Natsu ci ha fatto tremare di paura…"
    "Vuoi dire che è stato Natsu a dargli fuoco?!" esclamarono insieme i due gemelli.
    "Natsu è un mago del fuoco. Può usarlo come vuole." fece Lucy, sospirando. "Harry invece è tutta un'altra storia. Solitamente non distrugge nulla, ma è meglio non farlo arrabbiare… mai."
    "Perché? Cosa può fare di peggio che distruggere un porto?"
    "Non lo so, non è mai stato detto, ma i pochi sventurati che l'hanno affrontato arrabbiato… hanno rinunciato a usare la magia per paura di doversi scontrare di nuovo con lui."
    I due gemelli deglutirono.
    "Cosa diamine può avergli fatto di così terrificante?"
    "Forse li ha torturati in maniera molto dolorosa…"
    "No, non ha mai lasciato ferite a nessuno di loro. O almeno, i medici non ne hanno mai trovata una tale da provocare un simile shock."
    "E allora cosa-"
    Ma Fred s'interruppe vedendo che stava cominciando a piovere.
    "Strano, fino a poco fa c'era il sole…" fece Lucy.
    I tre maghi si girarono subito, sentendo dei passi in avvicinamento, mentre la pioggia diventava sempre più fitta.
    Poi, improvvisamente, una figura comparve di fronte a loro, ancora oscurata dalle gocce che cadevano intensamente.
    "Penetrante e pungente…" fece una voce, mentre la figura prendeva le sembianze di una ragazza dai capelli blu coperti da un cilindro, che indossava un cappotto scuro.
    In mano teneva un ombrello per ripararsi dalla pioggia.
    "Ecco che Juvia porta la pioggia…penetrante e pungente…" continuò la ragazza, fermandosi di fronte ai tre.
    "Come scusa?" chiese Fred, guardandola storto.
    "Voi chi siete?" chiese lei, ignorandolo.
    "Dicci tu chi sei!" gli urlò contro Lucy.
    La ragazza rimase in silenzio per qualche secondo, per poi girarsi.
    "Che divertimento… Statemi bene!" disse, allontanandosi. "Penetrante e pungente…"
    "Quella ha dei seri problemi." Commentò George, per poi immobilizzarsi sul posto.
    "No, no, no… No, no, no…." Fece una voce, mentre il pavimento di fronte a loro cominciava a inclinarsi.
    "No, no, no, no, no, no, no…" continuò, mentre un uomo usciva dalla terra, con addosso un completo nero elegante.
    Teneva la testa inclinata di lato, con un sorriso folle marcato da due baffi alla francese e un monocolo sull'occhio destro, mentre i suoi capelli chiari erano tutti all'insù.
    "Bonjour dal tre tre sette di no!" disse l'uomo, aprendo le braccia.
    "Un altro svitato?!" esclamò Lucy.
    "Nobile Juvia, non sta bene abbandonare il lavoro!" fece l'ultimo arrivato, rivolgendosi alla ragazza dai capelli blu.
    "Monsieur Sol…" replicò lei.
    "La mia lente mi sta bisbigliando… che mademoiselle è un'adorabile cible..."
    "E perché questo tipo adesso parla mezzo francese?" chiese George, tirando fuori la bacchetta, imitato dal gemello.
    "Parli di quella ragazza?" domandò Juvia, girandosi verso i tre.
    "Eh?" fece Lucy, sorpresa.
    "Perdonatemi se non mi sono presentato prima… mi chiamo Sol, ma voi chiamatemi pure Monsieur Sol…"
    "Un po' altezzoso questo qui, eh?" commentò Fred.
    "Siamo appena arrivati dalla grandiosa gilda di Phantom Lord…" continuò Sol, per poi essere interrotto dalla ragazza al suo fianco.
    "Juvia è la donna della pioggia e fa parte degli Element Four…"
    "Phantom Lord?!" esclamarono i tre.
    "Allora siete stati voi a ridurre Levy in quello stato!" disse Lucy, portando la mano sulle chiavi.
    "No, no, no!" rispose Sol, sempre sorridendo e lisciandosi i baffetti. "Con tre no il malinteso perde peso! Il responsabile della devastazione della gilda e pure delle ferite di Levy è Gajil!"
    Prima che la bionda potesse fare qualcosa, una bolla d'acqua la avvolse completamente, facendole cadere a terra le chiavi.
    "Lucy!" urlarono i due gemelli, vedendo la ragazza perdere i sensi, per poi puntare contro i due avversari le bacchette.
    "E voi che cosa credete di fare con quei pezzi di legno?" chiese Sol, divertito.
    "Incendio!" urlarono insieme, facendo scaturire due fiammate dalla bacchette.
    Prima che raggiungessero il bersaglio, Juvia si mise in mezzo, prendendo in pieno le magie, che tuttavia si spensero non appena la toccarono.
    "Cosa?"
    "Juvia è fatta d'acqua." Rispose lei. "Il fuoco non può ferirla."
    "Allora proviamo questo! Pietrificus Totalus!" urlò Fred.
    Ma ancora una volta l'incantesimo attraversò Juvia senza lasciare alcun effetto, colpendo invece un gatto che passava da quelle parti, pietrificandolo.
    "Parbleu!" esclamò Sol, guardando leggermente sorpreso l'animale, che muoveva spaventato le pupille degli occhi. "La vostra magia è assai particolare, anche se inutile contro di noi."
    "Che diamine… Perché i nostri incantesimi non hanno effetto?"
    "Molto semplice… Non potete nulla contro gli Element Four. E ora, bonne nuit!" disse Sol.
    I due gemelli non poterono far nulla per fermare l'onda che la maga d'acqua gli spedì contro, facendoli andare a sbattere contro un muro, per poi cadere a terra, incapaci di rialzarsi.
    "Ma… Maledizione…" fece George.
    "Mmm… Tres bien!" esclamò Sol, per poi avvicinarsi assieme alla compagna alla bolla che teneva intrappolata Lucy.
    "Sta' tranquilla." Fece Juvia, parlando alla bionda. "Juvia non ti ucciderà… Perché Juvia ha l'incarico di portarti a casa… nobile Lucy Heartphilia…"
    Sentendo ciò i due Weasley spalancarono gli occhi.
    "Mmm! Victoire!" disse Sol.
    "Missione compiuta." Aggiunse Juvia, per poi scomparire assieme a Lucy e Sol, lasciando i due gemelli a terra, assieme al mazzo di chiavi della bionda.

     
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    Evvai, nuovo capitolo, cospirazioni assurde =D
    Non ricordo bene questa parte del manga, ma forse è meglio così, in questo modo sarà tutto una sorpresa. In ogni caso, non mi aspettavo che si tornasse al mondo di Fairy Tail, questo porterà a delle conseguenze interessanti, come il trasferimento involontario dei fratelli Weasley... mi aspetto molto da quei due in un altro mondo, magari riusciranno a svilupare degli scherzi più letali da vendere nel loro negozio in futuro, e voglio sinceramente vedere se si renderanno utili alla gilda ù.ù
    *voce demoniaca* NE VOGLIO ANCORAAAAA! D8<
     
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    Darky, eccoci qua ù.ù
    Ahi ahi, i gemelli Weasley sono finiti a Magnolia e nemmeno nel momento migliore per passarci delle allegre vacanze. Urrà! xD Prevedo (so ù.ù) che ci saranno guai per tutti e per tutti i gusti xD però dai, daranno il loro contributo comico e non e sono certa che sapranno farsi valere. Natsu è un vero gentiluomo quando si tratta di aprire le porte ù.ù Spero sarà altrettanto galante con gli appartenenti alla gilda avversaria xD
    Ottimo capitolo come sempre, bravissimo Darky :3
    Oh, io non so mai che scriverti nei commenti, cercherò di rifarmi con i prossimi ù.ù
    Ciauuuu!!!
     
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    Ed eccomi con il nuovo capitolo!
    Allora, eravamo rimasti al primo colpo di scena vero e proprio, ovvero l'arrivo dei mitici gemelli Weasley a Fairy Tail, anche se, ahimé, in un momento non proprio tanto adatto...
    Preparatevi, perché adesso... non ci sarà più pietà per nessuno! Ormai gli eventi, così come li conoscevate prima, non ci saranno più.
    Perciò, ringrazio Liberty89 per avermi fatto da Beta Reader e passo subito alle recensioni!

    AlexMockushin: Eh eh... mi fa piacere essere riuscito a sorprenderti. In effetti, devo ammettere che ero sicuro che nessuno avrebbe pensato a Fred e George come "aiutanti" XD. E credimi, ne combineranno... eccome se ne combineranno XD. Spero che anche questo capitolo ti piaccia!
    Liberty89:Eccoti qua! Eh già, pessimo momento per una gita in un altro mondo XD. E tranquilla, il loro contributo ci sarà ù.ù. Mentre Natsu tratterà con i guanti i maghi nemici, puoi stare tranquilla ù.ù

    Bene, e ora... Buona lettura a tutti!

    Capitolo 10: La verità su Lucy. La battaglia di Fairy Tail! - Torna all'indice dei capitoli

    Harry fece volare via altri maghi, mentre i suoi compagni cercavano di liberare la strada per raggiungere le scale che portavano al piano superiore.
    "Se siete uomini…" cominciò Elfman, mentre il suo braccio destro diventava più grande, ricoprendosi di scaglie. "Comportatevi da uomini!" urlò, colpendo in pieno diversi avversari e spedendoli contro un muro.
    "E quello che cos'è?" fece uno dei membri di Phantom Lord, guardando il suo arto.
    "È il Take Over! In quel braccio è intrappolato il potere di un mostro!"
    Erza colpì con la spada gli avversari che la circondavano, mentre il Master tornava alle sue dimensioni originali, dirigendosi verso la scala.
    "Lascio tutto nelle vostre mani." Disse, per poi girarsi verso di lei. "Probabilmente Jose è di sopra! Ci penso io a eliminarlo!"
    "Stia Attento!" disse la rossa.
    Un rumore sopra di lei però la costrinse a rivolgere lo sguardo al soffitto.
    "Eh eh eh… Ora che il più fastidioso di tutti è sparito… voglio divertirmi un po' anch'io!" urlò Gajil, saltando giù, per poi trasformare il suo braccio in una colonna di metallo, con la quale colpì sia i membri di Fairy Tail che i suoi compagni.
    Fu sul punto di colpire Erza quando Harry si mise in mezzo, riuscendo a deviare con la magia il colpo, che andò dritto contro un muro, demolendolo.
    "Oh, il famoso Majutsu che interviene di persona... interessante!" esclamò il ragazzo.
    "E tu devi essere il Dragon Slayer di Phantom Lord… Gajil Reitfox, esatto?"
    "Vedo che sei piuttosto informato. Allora, Harry Potter… credi di potermi tenere testa?"
    "Non ho passato gli ultimi mesi a dormire. Erza, sei pronta?"
    Per tutta risposta la maga tirò fuori la sua bacchetta, imitata dal compagno.
    "Quando vuoi."
    "Dei pezzi di legno? È così che sperate di battermi?" rise il Dragon Slayer nero.
    Ma non appena sentì Erza pronunciare delle parole che non riuscì a comprendere, fu costretto a interrompere le sue risate, evitando per un soffio una fiammata uscita dalle due bacchette.
    "Devo ammettere che con questa i miei poteri sono maggiori." Disse Harry sorridendo, mentre gli scontri attorno a loro si fermarono.
    "Ehi! Sono io il mago del fuoco, non potete usare il mio elemento così!"
    "Oh, scusa, hai ragione, rimediamo subito!" replicò Erza, agitando ancora la bacchetta, facendo così sollevare in aria diverse macerie.
    Harry la imitò, trasformando il legno in spuntoni, che con un movimento della mano fece volare contro Gajil, che riuscì a respingerli indurendo le braccia.
    "Che diavoleria è questa? Sapevo che Majutsu era in grado di usare più tipi di magia, ma perché ora anche Erza può farlo?"
    "Chissà." Rispose Harry, poco prima che Natsu si mettesse di fronte a lui, avvolgendo i pugni con il fuoco e lanciandosi contro Gajil, colpendolo in pieno.
    "Non sottovalutateci! Siamo molto più forti di quel che credete!" urlò Salamander, mentre il terreno cominciava a tremare.
    "Il Master ha cominciato." Disse Harry, per poi guardare i due Dragon Slayer. "Ormai direi che ci siamo."
    Ma prima che potesse dire altro, per qualche secondo di fronte a lui apparve l'immagine di Lucy, con le mani legate e svenuta per terra.
    Il moro si portò subito una mano sulla cicatrice, barcollando.
    "Che succede Harry?"
    "L-Lucy… è successo qualcosa a Lucy…" fece lui, cercando di riprendere fiato.
    Sentendo ciò, Gajil sgranò gli occhi sorpreso, per poi saltare su una trave del soffitto.
    "E così hai scoperto il piano, eh? Dovevo aspettarmelo da te." Disse.
    "Piano? Di quale piano stai parlando?" chiese Gray.
    "Siete veramente degli stupidi. Non avete neppure capito che l'attacco alla vostra misera gilda e ai vostri compagni non era altro che un'esca per attirarvi tutti qui. Il Master sapeva che avreste lasciato indietro il vostro membro più debole… Ormai a quest'ora sarà già stata catturata."
    "Che cosa?!" esclamò Erza.
    Ma la sua ira fu interrotta da un muro del piano superiore, che esplose, lasciando precipitare a terra Makarov, pieno di ferite.
    "Master!" urlarono insieme Harry e Erza, correndo subito in suo aiuto.
    "L'incantesimo… La mia magia…" borbottò lui a fatica, per poi perdere i sensi.
    "Tsk. Mi sa che il divertimento finisce qui…"
    Harry si guardò intorno, vedendo che gli altri membri di Fairy Tail stavano perdendo la voglia di combattere vedendo il Master ridotto in quello stato.
    "Ci conviene ritirarci!" urlò a Erza, che annuì.
    "Con il Master ridotto così, non possiamo continuare a combattere." Concordò. "Ritirata! Torniamo tutti alla gilda!" ordinò urlando.
    "Ma come? Ve ne andate di già?" chiese divertito Gajil, mettendosi a testa in giù, restando attaccato alla trave con i piedi, senza alcuna difficoltà.
    "Che tristezza…" fece una voce, mentre sopra di lui appariva dal nulla un uomo vestito di bianco, avvolto da un mantello nero, con gli occhi bendati e un cilindro in testa.
    "Aria… sei il solito inquietante bastardo…" disse Gajil. "L'hai sistemato davvero bene quel vecchiaccio…"
    "Ho seguito la strategia di Master Jose…" rispose l'uomo, per poi scoppiare vistosamente a piangere. "È stato fantastico!"
    "Finiscila di piangere per qualsiasi cosa." Lo riprese Gajil, per poi saltare sulla trave. "Quindi il piano ha avuto successo."
    "Sì. Lucy Heartphilia è rinchiusa nel quartier generale." Fece Aria. "Juvia e Monsieur Sol hanno anche messo fuori gioco due maghi… Hanno detto che avevano dei poteri curiosi."
    "Che cosa?!" urlò Natsu.
    "Voi…" disse Harry, mentre il terreno attorno a lui cominciava a riempirsi di crepe, mentre Erza si allontanava. "Che cosa avete fatto a Fred e George?!"
    "Presto, tutti via di qui!" urlò la maga.
    "Oh, sembra che questa sede stia per sparire." Commentò divertito Gajil, per poi guardare Natsu. "Prima o poi regoleremo i nostri conti… Salamander."
    Detto ciò, Aria, con un movimento della mano, sparì assieme al compagno.
    "Gajil!" urlò il Dragon Slayer, per poi prendere uno dei membri di Phantom per la maglietta e trascinandolo fuori.
    "Natsu! Che ti salta in mente?!" gli fece Happy, volandogli dietro.
    "E me lo chiedi? Vado ad aiutare Lucy!"
    "Ma Harry e gli altri-"
    "Non ti preoccupare Happy. Voi andate pure." Rispose il bambino sopravvissuto, per poi incrociare le braccia. "Anzi, è meglio se vi allontanate tutti quanti. Non so per quanto tempo ancora riuscirò a trattenermi!"
    Sentendo ciò, i restanti maghi di Phantom Lord sgranarono gli occhi.
    "Non vorrà…"
    "Presto, fuggite!" urlò Erza, mentre Elfman prendeva tra le braccia il Master, correndo fuori.
    Non fecero che pochi passi fuori dalla gilda che una colonna di luce si alzò verso il cielo, vaporizzando l'edificio.
    Quando la luce scomparve, Harry riemerse da essa perfettamente incolume, mentre i suoi avversari erano ancora tutti in piedi, sebbene pieni di ferite e con gli occhi vuoti.
    "Torniamo alla gilda." Disse semplicemente, mentre i maghi di Phantom cadevano a terra, privi di sensi.

    Lucy riaprì gli occhi quando un raggio di sole la colpì in viso.
    "Uh…" fece ancora intontita, per poi accorgersi di essere sdraiata a terra. "Eh? Che?!" esclamò, mettendosi seduta e cercando di muovere le braccia, scoprendo così che era stata legata intorno ai polsi.
    "Ehi… Che significa?! Dove mi trovo?!" urlò in preda al panico, rendendosi conto di essere dentro una cella.
    "Ben svegliata… Lucy Heartphilia!" disse una voce proveniente da dietro la porta.
    "Chi è?!" gridò Lucy, mentre la soglia si apriva, lasciando entrare un uomo con addosso una tunica nera.
    Aveva due baffi che circondavano il suo sorriso, mentre sulla testa aveva un lungo cappello da mago. Infine, dalla schiena gli spuntavano due ali nere, che fece sbattere con nonchalance.
    "Mi chiamo Jose, e sono il Master della gilda di Phantom Lord." Si presentò.
    "Phantom?!" ripeté spaventata Lucy, per poi ricordarsi com'era finita là.
    'Ma certo! Gli Element Four mi hanno catturata…' pensò, deglutendo.
    "Mi dispiace di averti rinchiusa in una lurida cella… ma visto che sei una prigioniera, spero che tu possa comprendere la cosa…" continuò l'uomo.
    "Ma quale prigioniera?! Slegami subito!" esclamò Lucy. "Come avete potuto trattare Levy e gli altri in quel modo?!"
    "Se vuoi essere trattata come un'ospite di riguardo dovrai comportarti bene…" continuò Jose.
    "Che vorresti dire…?"
    Ma prima che potesse continuare, Lucy si fermò sentendo qualcosa che saliva lungo la sua gamba.
    Lentamente spostò lo sguardo, vedendo un millepiedi che si stava avvicinando alla sua gonna.
    "AAAH!" urlò, saltando letteralmente di lato, riuscendo così a liberarsi dell'insetto.
    "Vedo che la cella non è di tuo gradimento…" disse divertito l'altro. "Ma se farai la brava verrai condotta nella suite…"
    "Perché ci avete attaccato? Insomma, capisco la rivalità, ma…"
    "Ci avete?" ripeté Jose. "Ah, capisco… parli di Fairy Tail?"
    Il Master di Phantom Lord cominciò a ridacchiare.
    "Quella è stata un po' una conseguenza… Insomma, ne abbiamo approfittato…"
    Lucy spalancò gli occhi sorpresa.
    "Il nostro vero obiettivo era di impadronirci di una certa persona… che guarda caso stava proprio in quella gilda… quindi, già che c'eravamo abbiamo voluto dar loro una lezioncina di modestia!"
    "E chi sarebbe questa persona?" chiese la bionda, anche se dentro di lei già sapeva la risposta.
    Jose schiacciò con un piede il millepiedi, che nel frattempo si era avvicinato a lui.
    "Accidenti, che ottusa… Eppure fai parte della stirpe degli Heartphilia… È logico che stiamo parlando di te… nobile Lucy, figlia di Korzern Heartphilia!"
    Lucy deglutì, mentre i suoi occhi si abbassarono.
    "Come fai a saperlo…?" chiese.
    "Hai cercato di passare inosservata nascondendoti in una gilda… Non capisco proprio come la figlia di uno degli uomini più ricchi del paese possa decidere di lavorare in un ambiente pieno di rischi e pericoli… Accettando anche missioni che la portano via dalla regione per mesi interi."
    "Questo è… un rapimento?"
    "No, niente di così stupido…" rispose Jose. "La persona che ci ha commissionato questo lavoro… è niente di meno che il tuo illustrissimo padre…"
    Lucy spalancò gli occhi incredula.
    "Tu menti…" mormorò. "Perché mai… lui avrebbe dovuto…?!"
    "Trovo che sia normalissimo cercare di riportare a casa una pecorella smarrita…"
    "Lui non lo farebbe mai!" urlò la ragazza. "Non si preoccuperebbe mai di una cosa del genere… e comunque io lì non ci torno! Non metterò mai più piede in quella casa!" continuò, alzando lo sguardo.
    "Un bel problema, signorina…" sospirò Jose.
    "Liberatemi subito!"
    "Questo non posso farlo…"
    Lucy continuò a guardarlo con ira per qualche secondo.
    Poi, improvvisamente, assunse una strana espressione.
    "Ma mi scappa da morire…" disse improvvisamente.
    "Un trucco vecchio come il ciuco, non credi?"
    "Non resisto, ti prego…"
    Jose come risposta indicò un secchio poco lontano.
    "Accomodati!" disse divertito, osservando l'espressione sorpresa della ragazza. "Oh, oh, oh… La soluzione al più classico dei trucchi…"
    Ma la sua espressione cambiò di colpo quando vide la ragazza alzarsi e avvicinarsi al secchio.
    "Nel secchio…" ripeté Lucy, cercando di spostare le mani per mettersi comoda.
    "M-Ma la fai sul serio?!" urlò incredulo Jose, con una faccia disgustata, per poi girarsi indignato.
    "Che razza di impudente! E tu saresti una signorina dell'alta società?! Meno male che sono un gentiluomo…"
    Lucy sorrise, per poi colpire l'uomo con un poderoso calcio in mezzo alle gambe, che di conseguenza urlò di dolore e si accasciò a terra, portando le mani sulla parte lesa.
    "Mai sottovalutare i trucchetti classici…" fece Lucy, ignorando le urla che il Master dei Phantom continuava a lanciare e dirigendosi verso la porta.
    "Stammi bene, eh?" disse, sorridendogli.
    Ma il suo sorriso scomparve non appena fu alla porta, trasferendosi sul volto dell'uomo.
    "Ah, ah…" fece lui a fatica, alzando lo sguardo, mentre Lucy guardava il vuoto sotto di lei. "Che peccato… è una prigione sospesa in aria…"
    La ragazza non sapeva cosa dire, guardando la terra a circa un centinaio di metri sotto di lei, con il vento che le muoveva i capelli.
    "Come hai osato… colpirmi in quel modo…?!" chiese Jose, alzandosi in piedi trattenendo il dolore, mentre Lucy si girava verso di lui.
    La maga voltò la testa per guardare ancora giù, mentre nella sua mente appariva il ricordo di suo padre che la chiamava.
    "Ora torna qui, cattivella… che ti punisco…" continuò l'uomo, facendo un sorriso malvagio. "Temo che dovrò insegnarti quanto sia terribile mettersi contro i Phantom…"
    Lucy chiuse gli occhi, per poi fare un passo indietro, lasciandosi cadere giù.
    "AAH!" urlò Jose, non riuscendo a credere ai suoi occhi, per poi cadere ancora a terra per il dolore.
    'Ho sentito la sua voce…' pensò Lucy mentre precipitava. 'È qui… senza dubbio…'
    "NATSU!" urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, mentre si avvicinava sempre di più al suolo.
    Ma prima che potesse schiantarsi, il Dragon Slayer la prese al volo, per poi rotolare assieme a lei per terra, andando a sbattere contro un muro.
    "Lucy è caduta dal cielo!" esclamò incredulo Happy.
    "C-Come ti è saltato in mente di gettarti?!" ansimò Natsu, che si era ritrovato schiacciato da Lucy.
    "L'ho fatto perché sapevo… che c'eri tu." Rispose lei, sorridendo e alzandosi.
    "Tutto bene?" chiese il compagno, sciogliendo le funi che tenevano legata la ragazza.
    "Credo di sì…"
    "Bene! Ora torniamo alla gilda!" urlò Happy.
    "Cosa? Questo è il loro quartier generale, no? Quindi potremmo…"
    "Erza e Harry hanno detto che dobbiamo ritirarci!"
    "Hai paura di loro?! Be', io no, invece!"
    "Il Master è ferito gravemente!"
    "Appunto, quindi vendicherò anche lui!"
    "Da solo è impossibile!"
    "Che hai detto?!"
    "Che è impossibile!"
    "Prova a ripeterlo!"
    "Sono tutti malconci!"
    "Io no!"
    "Nab ha le ossa rotte…"
    "Quello è uno smidollato!"
    "Anche Warren…"
    "Perdonatemi." Disse Lucy, abbassando lo sguardo e attirando su di sé l'attenzione dei due amici.
    "È successo…" continuò, mentre rivedeva l'immagine della gilda distrutta, di Levy e del Master. "…tutto per colpa mia!"
    A quel punto la ragazza cominciò a piangere, incapace di trattenersi ulteriormente.
    "Ma io voglio restare nella gilda… perché amo Fairy Tail!" esclamò, guardando Natsu e Happy con il volto rigato dalle lacrime.
    "Ehi, ma che ti prende? Che stai dicendo?" le chiese il rosa.
    "Lucy?"
    Ma la bionda non rispose, continuando a piangere.
    "Certo che resterai… che ti salta in mente?" continuò ancora incredulo il ragazzo.
    "Natsu… torniamo indietro…" ripeté Happy, sconvolto per la reazione dell'amica.
    "Be'… cavolo… Sì, forse è meglio." Convenne infine lui, per poi aiutare Lucy ad alzarsi e andandosene insieme.
    Dentro la cella, Jose provò ancora a risollevarsi, ma fallì miseramente cadendo nuovamente a terra.
    Il pavimento cominciò a riempirsi di crepe, mentre sul suo volto diverse vene si fecero visibili.
    "Maledetta ragazzina… Come hai osato metterti contro di me?!" urlò con rabbia.

    Harry appoggiò Makarov su un letto, mentre un'anziana signora dai capelli rosa trafficava con delle erbe.
    Poco lontano c'erano Fred e George, entrambi con la testa bendata per il colpo ricevuto.
    "Harry… ci dispiace, non siamo riusciti a fare nulla." Disse uno dei due, guardando l'amico.
    "Non vi preoccupate. Voi non potevate nulla contro di loro. Almeno, non con una preparazione da terzo anno."
    "Ma che cos'erano quei due… mostri? Le nostre magie non avevano nessuna efficacia."
    Ma le loro domande furono interrotte dalla signora, che si avvicinò al letto dove riposava il Master, per poi schiaffeggiarlo.
    "Ehi, ma che fai?!" gli urlò contro George. "Mi sembra abbastanza ferito senza che tu-"
    "È normale ridursi così quando non si tiene conto della propria età! È stato un vero sciocco ad agire in quel modo!"
    Poi si girò verso i due gemelli.
    "E voi che ci fate ancora qui?! Andatevene via!" gridò.
    "C-Come? Ma noi…"
    "Andatevene! Un ammalato non dovrebbe mai avere attorno a sé gente con la faccia da funerale!"
    "Noi non abbiamo la faccia da funerale! Anzi, giusto per fartelo sapere, noi siamo conosciuti come il duo comico della nostra scuola!" esclamò Fred, mentre George si avvicinava a Harry.
    "Scusa… ma non ho ancora ben capito chi è questa vecchia…" gli chiese, guadagnandosi un'occhiataccia dalla diretta interessata.
    "Si chiama Polyushka. È la guaritrice di Fairy Tail, anche se non sopporta che la si disturbi." Rispose lui.
    "È stato colpito da Drain, l'incantesimo della genealogia del vento… Una tecnica spaventosa che fa defluire il potere di chi viene colpito… La magia si disperde nell'aria e poi sparisce…"
    "Come fa la magia a sparire? Non dovrebbe far parte di noi, come la vita?"
    "Appunto." Rispose la maga, per poi urlargli contro. "Ma siete ancora qui?!"
    "Ma sembrava che stessi parlando con noi!" risposero i due gemelli.
    "Meglio andare." Disse Harry.
    "Tu no." Fece Polyushka. "Loro devono andarsene, ma tu devi prima dirmi alcune cose."
    I due Weasley guardarono Harry, che annuì.
    "Voi tornate alla gilda, dovreste ritrovare la strada senza problemi. Questo bosco è alle porte di Magnolia, non potete perdervi. Io vi raggiungerò il prima possibile."
    "D'accordo… allora ti aspettiamo." Disse Fred, per poi uscire assieme al fratello.
    Harry e Polyushka rimasero in silenzio per qualche minuto.
    "Ho saputo che hai perso ancora il controllo." Disse infine la maga.
    Il moro annuì.
    "Ma non si è risvegliata nemmeno stavolta. È come se qualcosa glielo impedisse."
    "Hai scoperto qualcosa nel tuo mondo?"
    "Ho avuto solo la conferma ai nostri sospetti. Quello che si trova dentro di me… dev'essere un rimasuglio del potere del mago che mi ha attaccato da bambino. Immagino che il Master ti abbia spiegato tutto quanto."
    Polyushka annuì.
    "Ho continuato a cercare un modo per rimuovere quella tua magia anomala, ma sembra che sia impossibile. Almeno, con la nostra magia."
    "Beh, finché non mi darà problemi, posso sopportare la sua presenza. Ora ci sono cose più urgenti di cui occuparsi. Quali sono le reali condizioni del Master?"
    "La sua magia è scomparsa. Se non riesce a recuperarla da solo… potrebbe non farcela."
    "Allora credo ci sia bisogno del mio aiuto." Fece una voce.
    I due si girarono, vedendo un ragazzo completamente avvolto dai suoi vestiti, che lasciavano vedere solo gli occhi.
    In mano teneva uno strano bastone.
    "Mistogun." Disse Harry. "Che sorpresa vederti. Solitamente addormenti tutti."
    "Ho saputo che sei stato nel tuo vero mondo." Disse il nuovo arrivato, mettendo una mano sotto il mantello, per poi tirare fuori decine di bandiere, tutte con il simbolo di Phantom Lord, che lasciò cadere a terra.
    "Non mi dirai che hai distrutto tutte le loro basi, vero?" fece sorpresa la maga.
    "Sì, è così." Rispose lui, per poi guardare il moro. "Allora direi che puoi sapere la verità." Continuò Mistogun, togliendosi il foulard che gli copriva il volto.
    Harry spalancò gli occhi.
    "Tu…"
    "Non sono chi pensi. Ho solo la sfortuna di avere lo stesso aspetto." Replicò l'altro, ricoprendosi la faccia. "Questo per farti capire che potresti trovare qualcosa di inaspettato nel tuo mondo."
    "Più di un cane a tre teste? O di uno specchio che riflette il me di un'altra dimensione? Non credo."
    Sentendo ciò, i due maghi lì presenti spalancarono gli occhi.
    "Tu… hai parlato con un altro te?"
    "A essere più precisi, ha detto che era solo un riflesso dell'altro me, ma che importanza ha? Tanto non si possono incontrare doppioni di…"
    Ma si fermò, guardando di nuovo il ragazzo di fronte a lui.
    "Vedo che cominci a capire." Fece lui, per poi avvicinarsi al Master. "Io sono in grado di trasferirgli la mia energia magica. Ci vorrà un po' però."
    "Vorrà dire che aspetterò qui. Ne approfitterò per recuperare un po' le forze." Disse, sedendosi a terra. "Cavoli, e io che speravo di passare delle vacanze tranquille."
    "Però tu sapevi che sarebbe successo prima o poi, no? Tu sapevi chi era in realtà Lucy."
    "Come lo sapevano un sacco di altri membri. Il suo cognome non è molto diffuso." Rispose il moro. "Di certo non mi aspettavo che suo padre avrebbe contattato i Phantom."

    Fred e George raggiunsero l'edificio della gilda, da cui erano state tolte le travi di metallo.
    Entrarono dirigendosi verso il piano sotterraneo, dove trovarono tutti i membri.
    "Come sta il Master?" chiese subito Mira, avvicinandosi.
    "Da quel che abbiamo capito prima di essere buttati fuori, è rimasto senza potere magico." Rispose Fred, guardando Lucy, che in quel momento era seduta su una sedia, con affianco Natsu, Gray e Happy.
    Diede uno sguardo al gemello, che annuì, per poi raggiungerla.
    "Ehilà Lucy!" esclamò uno dei due, sorridendole, per poi mettere le mani in tasca e tirare fuori il mazzo di chiavi, che consegnò alla proprietaria. "Non dirmi che ti senti in colpa, vero?"
    "È tutta colpa mia… anche voi due siete stati coinvolti in tutto questo, e avete rischiato grosso." Rispose la bionda, guardando le chiavi.
    "Nah, non preoccuparti!" esclamò George, battendosi una mano sulle bende. "A Quidditch ci siamo fatti ben più male. Dico, hai idea di cosa significa prendersi un Bolide in testa? Fa un male cane!"
    "Quidditch?" chiese Elfman, avvicinandosi.
    "È un nostro sport, dove giochiamo volando su dei manici di scopa." Rispose Fred. "Anche Erza e Harry fanno parte della nostra squadra. A proposito… dov'è Erza?"
    "È andata a darsi una sciacquata." Disse Mira.
    "Capisco… Comunque Lucy, come mai hai deciso di non dire nulla?" chiese Gray.
    "Non volevo nascondervelo… Non mi andava di dirvi che ero scappata di casa." Rispose lei. "Ma non capisco perché abbia deciso di riportarmi indietro solo adesso. E se penso che ha ordinato lui tutto questo… lo odio!"
    I maghi continuarono a guardarla, restando in silenzio. "Comunque la colpa è mia e del fatto che sono scappata di casa…"
    "Non dire stupidaggini." Disse Fred. "La colpa non è affatto tua! Uno deve sentirsi libero di fare ciò che vuole. Guarda nostro fratello Charlie: era un campione di Quidditch e poteva avere una brillante carriera, eppure ha deciso di andare a studiare draghi, nonostante nostra madre fosse contraria."
    "Draghi?!" esclamò Cana, posando a terra la sua botte. "Volete dire che nel vostro mondo ci sono dei draghi?"
    "Certo. Perché, qui non ci sono?"
    "Certo che esistono! Mio padre era un drago!" esclamò Natsu, per poi sputare fuori una piccola fiammella di fuoco.
    "Che cosa?!" esclamarono increduli i due Weasley.
    Lucy sorrise.
    "Vorrei che le cose fossero così facili…" disse. "Sapete, quando ho visto Malfoy e ho scoperto che era anche lui di una famiglia ricca, proprio come me, non ho potuto non pensare che lui sarebbe stato il figlio perfetto per mio padre… ironico, no?"
    "Non osare nemmeno paragonarti a Malfoy!" urlò Gray. "Non avete nulla in comune! Hai sentito Ron, no? La sua famiglia era dalla parte di Voldermort!"
    "E mio padre non ha esitato a rivolgersi a una gilda che non vedeva l'ora di attaccare Fairy Tail. Cambia così tanto?"
    "Tutti questi piagnistei non si addicono a una signorina." Fece Natsu, facendo spalancare gli occhi alla ragazza. "Credimi, Lucy… tu sei più portata per ridere in questa sudicia locanda… Per fare chiasso, per andare all'avventura…"
    "E per stare con noi a Hogwarts!" aggiunsero i due gemelli.
    Lucy non sapeva che cosa dire.
    "Hai detto tu stessa che vuoi rimanere qui… Che ragione c'è di tornare in un posto che non ti piace? Sei Lucy di Fairy Tail, no? Ormai è questa la casa a cui appartieni!"
    La ragazza lo guardò, cercando di trattenere le lacrime, mentre Elfman scoppiò direttamente a piangere.
    "Un vero uomo è sensibile alla lacrime!" urlò.
    Fred e George sorrisero, per poi spostare la loro attenzione sugli altri membri della gilda.
    Cana era intenta a guardare delle carte che aveva poggiato sul tavolo.
    "Niente da fare!" esclamò, prendendole e gettandole via. "Non riesco a capire dove sia Mistogun!"
    "Capisco… è un peccato." Fece Mira, mentre si avvicinava a una grossa sfera di cristallo, appoggiata a terra tramite un supporto.
    "Se Lucy è il loro bersaglio, significa che ce li ritroveremo addosso…" continuò Cana. "Abbiamo un sacco di feriti e la situazione è grave…"
    Nella sfera di fronte a Mira apparve l'immagine di un ragazzo dai capelli biondi, con una cicatrice che gli attraversava l'occhio destro, scorrendo lungo tutta la parte destra del volto.
    Sulle orecchie aveva un paio di vistose cuffie appuntite.
    "E quello chi è?" fece Fred, avvicinandosi.
    "Il Master è fuori combattimento e non sappiamo dove si trovi Mistogun." Disse Mira. "Tu sei l'unica persona su cui possiamo fare affidamento… Luxus…"
    "Eh?" fece l'uomo dentro la sfera.
    "Ti prego… Torna a Fairy Tail, è un'emergenza!"
    Sentendo ciò, Luxus si portò una mano sul viso, scoppiando a ridere.
    "Quel vecchio decrepito è una vergogna!" esclamò. "Comunque arrangiatevi! La cosa non mi riguarda!"
    "Luxus!" urlò Cana, alzandosi in piedi. "Come puoi dire certe cose?!"
    "Perché, che male c'è? La guerra l'ha cominciata il vecchio. Spiegami perché dovremmo essere noi ad andare in suo soccorso ora!"
    "Ehi tu!" intervenne George, avvicinandosi. "Non ho ben capito chi sei, ma mi pare di capire che anche tu faccia parte di questa gilda, giusto?"
    "E voi chi siete?" chiese lui.
    "Fred e George Weasley, maghi di Grifondoro di Hogwarts!" risposero insieme. "E vogliamo sapere perché ti stai comportando così! Hanno attaccato la vostra gilda, e vogliono Lucy, una vostra compagna!"
    "Uh? E chi sarebbe?" chiese Luxus. "Ah, sì… la nuova arrivata?"
    Dicendo ciò, scoppiò a ridere.
    "Be', se decide di diventare la mia donna potrei anche farci un pensierino e venirvi ad aiutare!" esclamò. "È bene poi, che il vecchio vada in pensione e mi lasci lo scettro della gilda!"
    "Che razza di bastardo…" fece Cana.
    "Ehi, ehi… ti pare il modo di chiedere un favore a qualcuno? Che ne dici di uno spogliarello? Sai, sono sensibile a certe cose…"
    Non aggiunse altro perché la sfera si infranse in centinaia di pezzi, mentre Mira chiudeva le mani a pugno, tremando.
    "Ma quel tipo è pazzo o semplicemente fuori di testa?" fece George, faticando a credere a ciò che avevano sentito.
    "Non riesco a credere…" disse Mira, piangendo. "…che a Fairy Tail ci sia un tipo del genere…"
    Dicendo ciò, si girò di colpo. "A questo punto combatterò io!" esclamò.
    "Ma che stai dicendo?" fece sorpresa Cana.
    "Ero lì quando hanno rapito Lucy!"
    "Non puoi." La fermò l'altra maga. "Ora come ora saresti una palla al piede! Anche se parliamo di una maga di classe S…"
    Fred e George le guardarono curiosi, soprattutto per come l'aveva chiamata Cana, ma dovettero rimandare tutte le domande ad un altro momento.
    La terra tremò, mentre un forte rumore riempiva l'aria.
    "Che cosa…?" fece George, mentre l'evento si ripeteva. "Un terremoto?"
    "Viene da fuori!" urlò uno dei membri della gilda, poco prima che tutti si fiondassero fuori.
    "Per…"
    "Merlino…" dissero i due gemelli, alternando le parole, alzando lo sguardo.
    Di fronte a loro, il quartier generale dei Phantom si ergeva per tutta la sua altezza, avanzando verso di loro grazie a delle gambe robotiche.
    "Che cos'è quella cosa?!" urlarono i due gemelli. "Non esiste nessuna magia in grado di far muovere una cosa del genere!"
    "È inconcepibile!" esclamò Erza, arrivando in quel momento, coperta solo da un asciugamano, ancora grondante d'acqua. "Ci vogliono attaccare in questo modo?"
    La gilda dei Phantom ritirò le gambe, cadendo di fronte a loro.
    Dalla cima di una delle torri, Jose guardava i membri di Fairy Tail, con un'espressione di disgusto sul volto.
    "Preparate il Jupiter, il cannone a convergenza magica!" ordinò, mentre da uno dei muri sbucava un enorme cannone, che cominciò subito a caricare energia.
    "Annientateli!" esclamò.
    "Un cannone a convergenza magica?!" esclamò uno dei maghi. "Vogliono spazzare via la nostra gilda!"
    Fred e George guardarono l'edificio di fronte a loro spaventati come probabilmente non erano mai stati nella loro vita.
    "Tutti a terra!" urlò Erza, per poi cominciare a correre verso la gilda avversaria, lasciando scivolare a terra l'asciugamano.
    "Cambio Stock!" esclamò, facendo apparire dal nulla un'armatura bianca e blu, che l'avvolse completamente, lasciando scoperto solo il volto e i capelli.
    "L'armatura di super acciaio!" gridò uno dei maghi. "Non vorrà fare da scudo al cannone?!"
    "A terra!" ripeté la maga.
    "Erza!" urlò Natsu, cercando di raggiungerla, ma venendo fermato da Gray.
    "Erza è l'ultima speranza che abbiamo!"
    In quel momento il cannone fece fuoco, lanciando un colpo d'energia diretto alla gilda di Fairy Tail.
    "Erza!" urlarono tutti, non appena la maga fu raggiunta dall'attacco, che si fermò di fronte a lei.
    Poi, improvvisamente, la sua armatura si sgretolò quasi completamente, facendola volare via, permettendo così all'attacco di proseguire, sebbene con decisamente meno forza di prima.
    "Protego!" urlarono insieme Fred e George, riprendendosi dallo shock e alzando le bacchette.
    Attorno a loro apparve una barriera, che riuscì a dissolvere l'energia restante del cannone.
    "Erza!" urlò Natsu, correndo subito in aiuto della compagna, che respirava a fatica.
    "Avremmo dovuto imparare anche qualche incantesimo di guarigione…" fece Fred, guardando la maga.
    "Prima Makarov…" tuonò una voce, proveniente da dei megafoni di Phantom Lord. "Ora anche Erza è fuori combattimento… non avete più nessuna speranza. Consegnatemi Lucy Heartphilia! Subito!" ordinò Jose.
    Immediatamente tutti i membri della gilda cominciarono a urlargli contro.
    "Mai!"
    "Non ve la consegneremo!"
    "Meglio morire piuttosto che consegnare un nostro compagno!" urlò Erza, con tutte le forze che le erano rimaste.
    "La nostra risposta non cambierà!" esclamò Natsu. "Adesso veniamo lì e vi facciamo a pezzi!"
    Lucy li guardò tutti, portandosi una mano alla bocca, mentre le lacrime sembravano non voler smettere di uscire.
    "Ben detto Natsu! E avrete anche il supporto di Hogwarts!" esclamò Fred, posizionandosi assieme al gemello accanto ai membri di Fairy Tail. "Un Grifondoro non si tira mai indietro!"
    "È questo che volete?!" urlò Jose, arrabbiato. "Allora vi scatenerò addosso tutta la potenza del Jupiter! Intanto godetevi questi quindici minuti di terrore mentre aspettiamo che venga ricaricato!"
    "Vuole usare ancora quella cosa?" disse uno dei due gemelli. "Quel tipo è quasi peggio di Tu-Sai-Chi!"
    "Quasi? Fratello, Tu-Sai-Chi non ha mai fatto muovere un castello con un'arma così potente!"
    Ma prima che qualcuno potesse aggiungere qualcosa, dalla gilda nemica cominciarono a uscire centinaia di figure ammantate di nero che sulla schiena recavano il simbolo della loro gilda con uno spietato color sangue.
    "Mangiamorte?!" esclamò incredulo George.
    "Vi aspetta l'inferno, Fairy Tail!" urlò Jose. "Ora non vi restano che due opzioni… Venire ammazzati dai miei soldati… oppure morire dilaniati dal Jupiter!"
    "Vuole sacrificare anche i suoi uomini?! Non lo farà sul serio!" esclamò uno dei maghi.
    "Sì che lo farà…" Rispose Cana. "Quelli sono gli Shade magici di Jose… non sono umani. Sono una specie di spettri armati creati da lui stesso."
    "Dei fantasmi? Cavoli, mi fanno rivalutare il Barone Sanguinario." Commentò Fred, preparando la bacchetta. "Beh, se le cose stanno così, non dobbiamo avere paura di ferirli. Dobbiamo eliminarli!"
    "No!" esclamò Natsu. "Voi due venite con me là dentro!" e indicò il cannone Jupiter.
    "Eh?! Sei impazzito del tutto?!" gli urlò contro George, poco prima di venire afferrato dal Dragon Slayer.
    "Happy, tu prendi Fred!" fece, per poi lanciare dai piedi due fiammate che lo sollevarono nel cielo, dritto dentro il cannone.
    "Aye!" rispose il gatto, facendosi spuntare le ali e sollevando di peso l'altro Weasley, che urlò per la sorpresa, poco prima di ritrovarsi a seguire il gemello e Natsu.
    "Ehi voi, aspettateci!" urlarono insieme Gray e Elfman, correndogli dietro.
    "Molto bene." Fece Cana, tirando fuori un mazzo di carte. "Allora noi penseremo agli spettri. Cercate di non fallire e di resistere almeno fino all'arrivo di Harry."
    "Non ti preoccupare, ce la caveremo perfettamente!" rispose Gray.
    Lucy portò le mani sulle sue chiavi, ma venne fermata da Mira.
    "Tu vieni con me!" esclamò, trascinandola via dal campo di battaglia. "C'è un rifugio nascosto, resteremo lì finché la battaglia non sarà terminata!"
    "Ma io…" protestò Lucy. "Voglio combattere insieme agli altri… visto che la colpa di tutto questo è mia!"
    "Ti sbagli Lucy…" rispose la maga. "Nessuno pensa una cosa del genere. Non lo fanno solo per proteggere te, ma anche per vendicare i loro compagni e per la gilda intera… Combattono per il loro orgoglio, cosa credi?"
    La bionda abbassò lo sguardo, tremando.
    "Quindi ascoltami e fa' come ti dico…" continuò Mira, per poi alzare la mano sul volto di Lucy, che pochi secondi dopo si addormentò, cadendo tra le sue braccia.
    "Reedus!" chiamò la maga, mentre un membro della gilda piuttosto grosso si avvicinava. "Portala al rifugio nascosto!"
    "Oui!" rispose lui, prendendo dei colori e un pennello, cominciando a dipingersi sulla pancia una carrozza con dei cavalli, che apparvero subito di fronte a loro.
    Mira appoggiò dentro Lucy.
    "È nelle tue mani." Disse a Reedus, per poi vederlo partire.
    La bianca si voltò verso la battaglia, cominciando a venire avvolta da del fumo.
    'Ora come ora… non possiedo la forza per combattere…' pensò, mentre il fumo si dissipava. 'Ma cercherò a ogni costo di proteggere i miei compagni!' concluse, mostrandosi con lo stesso aspetto di Lucy.

     
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