Dreamstar

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    Titolo: Dreamstar
    Autore: Red Typhoon Seppy
    Genere: Avventura, fantasy
    Rating: Verde
    Avvertimenti: Long-fic
    Note dell'autore: ///



    Dreamstar



    Intorno a lei, solamente desolazione e distruzione. Un intero villaggio raso al suolo, nessun edificio ormai si reggeva più maestosamente in piedi, e una massa di cadaveri giaceva immobile in quella vasta distesa cremisi e fumante. La piccola bambina rimaneva inginocchiata, accanto ai corpi dei suoi genitori, mentre le lacrime le rigavano il delicato viso che tentava continuamente di asciugarsi con la manica della sua veste. Delicati capelli lisci, lunghi e castani, occhi color nocciola chiaro, e un vestitino bianco ormai logoro e macchiato di terra e cenere.
    In un solo attimo, aveva perso tutto, era rimasta sola. Le persone che conosceva e a cui voleva bene, il villaggio in cui era cresciuta, tutto era stato inghiottito dall’oscurità, lasciandosi dietro disperazione e dolore. Altro non poteva fare che piangere la morte dei suoi genitori, non sapeva ove andare e nemmeno cosa fare. Prendere una scelta era molto difficile, era traumatizzata.
    A interrompere la sua attenzione dal pianto, il rumore di alcuni passi che si avvicinavano. Alzò lo sguardo e vide un gruppo di uomini, tutti quanti simili nel vestire, che assomigliavano a quelle persone che avevano commesso quel terribile fatto.
    Erano pirati, forse venuti anche loro a razziare il villaggio, ma ormai erano stati preceduti dai loro simili. La ragazza si spaventò, aveva paura che quelle persone le avrebbero tolto quella sua vita, l’unica cosa che le era rimasta, ma era troppo intimorita per muoversi.
    La videro, la piccola bambina piangente, e iniziarono a parlare tra di loro, mentre uno chiamava ad alta voce il capitano. Tra di loro, una figura imponente si mostrò, aveva qualcosa di totalmente diverso dagli altri, non era vestito come un pirata, e nemmeno sembrava minaccioso e rude. Un uomo basso di statura, vestito in giacca a doppio petto, lunghi pantaloni a piega, stivali e camicia, tutto rigorosamente nero. A spiccare, una cravatta sottile grigio perla, e un cilindro sul capo dell’uomo, che lo rendeva più simile a un nobile che a un pirata.
    Lunghi capelli corvini, mossi come da un vento innaturale, che delicatamente si poggiavano sulle sue spalle. Due occhi neri come l’inchiostro, che sembravano narrare una lunga storia di vita vissuta, un viso molto sereno, accompagnato da un paio di baffi sottili ed eleganti. L’uomo si avvicinò alla bambina, guardandola inizialmente dall’alto verso il basso, mentre lei restava comunque impaurita di fronte alla sua figura, dato che sembrava in combutta con i pirati alle sue spalle.
    L’uomo si chinò, guardandola dritta negli occhi, inizialmente con uno sguardo serio. Improvvisamente, però, sorrise, mentre allungava una mano guantata con un tessuto di seta nera, verso la bambina, cercando di avvicinarla a sé. La bambina ovviamente, portò le mani al petto, allontanandosi e leggermente voltandosi, poiché aveva troppo paura per fidarsi della prima persona che le si presentava davanti. L’uomo non parve turbato, anzi continuò a sorridere leggiadro, per poi semplicemente alzarsi e sbottonarsi quella sua giacca a doppio petto.
    Si tolse quel raffinato pezzo d’abbigliamento, per poggiarlo sulle spalle della giovine. Essendo troppo grande per lei, le maniche e il fondo schiena toccavano il fango, rovinando quel pregiato tessuto, ma poco importava a quello strano nobile. Dopo averle ceduto quel delicato capo di vestiario, si voltò, pronto a tornare da dov’era venuto, ma fu fermato da una lieve forza. Si girò nuovamente, per vedere la bambina che gli tirava il lembo dei pantaloni, come per fermarlo e attirare la sua attenzione. L’uomo si abbassò, per sentire cosa voleva dirgli quella bambina, la quale, tuttavia, non fece altro che gettarsi tra le sue braccia, piangendo, ma questa volta di gioia, perché finalmente non si sentiva più sola.
    L’uomo semplicemente le sorrise, carezzandole il capo e rimanendo chinato per svariati minuti, come per confortarla. Successivamente, l’uomo si alzò e la prese in braccio, richiamando i suoi uomini e tornando sulla sua nave pirata. La bambina lentamente, si addormentò tra quelle forti braccia che la cingevano delicatamente, ma che la proteggevano come un muro di cinta, finalmente si sentiva di nuovo amata, di nuovo in un luogo che potesse chiamare casa.

    Erano ormai passati un paio di mesi da quando quel piccolo villaggio fu distrutto, ma la bambina era felice. Lei e quell’uomo tanto distinto ed elegante, decisero di fare una semplice passeggiata tra di loro, andando a sedersi sulla cima di un alto colle. Seduti su quel fresco manto smeraldino, illuminati dal delicato chiarore lunare, mentre le stelle brillavano beate nella loro magnificenza.
    -Cosa sono le stelle?- Domandò curiosa la bambina, indicando il cielo.
    -Cosa sono dici?- Replicò l’uomo, dovendo pensarci un attimo per formulare una risposta. -Le stelle sono i sogni degli uomini. Ogni uomo ha un sogno, ed esso brilla alto nel cielo, e ognuno di noi vive per far brillare la propria stella per l’eternità, fino al suo massimo splendore- rispose infine l’uomo, sorridendo mentre osservava gli astri nel cielo, convinto di ciò che stava dicendo, anche se era scientificamente provato tutt’altro.
    -Anch’io ho una stella?- Domando nuovamente la bambina.
    -Se hai un sogno, certamente- Assecondò lui con tranquillità.
    A quel punto, la bambina si alzò in piedi, alzando il capo al cielo e incominciando a sognare.
    -Allora io sogno di diventare la guerriera più forte del mondo! Come te papà!-
    Urlò la giovane, alzando entrambe le braccia al cielo, come per comunicarlo a tutto il mondo. L’uomo rimase spiazzato, inizialmente con sguardo stupefatto, per poi incominciare a ridere di puro gusto, sentendo tale frase da una bambina con voce tenera e adorabile. La piccola si offese, e poggiando i pugni sui fianchi fece una smorfia arrabbiata.
    -Perché ridi? Voglio realmente diventare la più forte!- Esclamò lei in risposta a quelle risate.
    -Scusa, scusa, non volevo prenderti in giro. Anzi, son sicuro che lo diverrai se lo vorrai- Rispose lui.
    L’uomo si alzò dopo averle risposto, avvicinandosi a lei e scompigliandole i capelli con la mano, sorridendo orgoglioso e felice. La bambina replicò al sorriso, abbracciandolo alla gamba, felice di avere un padre così premuroso, ed era certa che l’avrebbe aiutata a raggiungere il suo sogno.
    -Dov’è la tua stella papà?- Domandò lei dopo l’abbraccio.
    -La mia stella si è spenta molto tempo fa, ma si è riaccesa dentro i tuoi occhi, piccola mia- Spiegò lui, chinandosi e fissandola negli occhi, sorridendole come solo lui sapeva fare per farla sentire bene. Lei lo abbracciò, stringendolo con tutta la sua forza, mentre l’uomo le carezzava la testa, come quel giorno quando si erano incontrati, per poi sussurrarle nell’orecchio.
    -Ti starò sempre vicino, e farò di tutto purché tu realizzi il tuo sogno, figlia mia…-

    Edited by Liberty89 - 28/11/2011, 21:37
     
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    Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

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    molto particolare il fatto di narrare per almeno metà capitolo senza che i peronaggi dicano nulla, mi è piaciuto molto questo accorgimento.
    anche l'ambientazione piratesca mi incuriosisce
    bello ;) bravo
     
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2 replies since 20/11/2011, 22:17   37 views
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