Papà Seppy - La Bella Verginella nel Bosco

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    Titolo: La Bella Verginella nel Bosco
    Autore: Seppy
    Disegni: Rendezvous
    Un idea di: Seppy & Rendezvous
    Genere: Demenziale - Fiabesco
    Rating: Arancio (Contenuto volgare)
    Tipo: Long Fic a Capitoli
    Note: Fic con me e amici miei, molto demenziale ù.ù



    Papà Seppy – La Bella Verginella nel Bosco

    Il sole alto nel cielo, il tempo ideale per uscire all’aria aperta in compagnia della propria famiglia. Papà Seppy stava accompagnando i suoi tre piccoli rompicoglioni a fare una bella passeggiata nelle montagne, ma si dovette fermare per riposare, purtroppo era un uomo molto vecchio. L’uomo si sedette su una grossa pietra, brandendo il proprio bastone poggiato a terra, mentre i ragazzi si radunarono intorno a lui, tutti preoccupati.
    -Tutto bene papà Seppy?- Chiese la più piccola, Giulia.
    -Tranquilli bambini, papà è solamente vecchio e stanco- Rispose sorridendo.
    I bambini sorrisero, guardandosi intorno e osservando il paesaggio. Oltre alle alte montagne, non vi era nulla da fare in quel luogo sperduto. Fu così che i bambini si sedettero sul fresco manto erboso smeraldino, alzando lo sguardo verso il loro genitore.
    -Papà Seppy, perché non ci racconti una storia?- Chiese il giovane Marco.
    -Si maestro, magari un racconto porno- Aggiunse il maggiore, Sbax.
    -Va bene bambini, state buoni. Questa è la storia di una giovane fanciulla maledetta alla nascita…-

    siTZs



    I – Nel regno di Verginella, confinante con la famosa e ben nota Svervegia, c’era gran festa al palazzo reale. Quel giorno nacque finalmente l’erede al trono, una bellissima bambina, che fu chiamata Sara. Per festeggiare, furono allestiti banchetti di cibarie varie, e vennero a trovare la neo nascitura ogni singolo abitante del regno e delle terre confinanti. Ognuno di loro portava con sé dei doni, a spiccare tra di loro, il principe Mas, successore del regno di Sververgia, che portò come regalo del buono e apprezzatissimo elfen da fumare in compagnia.
    D’incanto però, una luce angelica si fece largo da una delle vetrate colorate, presenziando l’ingresso di tre ospiti molto speciali. Prima piccoli come lucciole, comparirono per magia le tre fate pervers… buone: Sbax, Marchese e Giul. Si misero tutte attorno alla culla ad ammirare la bellissima bimba che dentro vi ci dormiva, pensando a quale regalo donarle con molta grazia.
    -Io ti donerò l’eterna perversione, che supera i limiti dell’umano, e avrai tanta voglia di far sesso con tutti i ragazzi che riterrai meritevoli della tua passera! (Me compreso)- Pronunciò Sbax, la fata rosa, agitando nel cielo la propria bacchetta, facendo comparire un piccolo universo in miniatura, ove le stelle presero la forma di un fallo, per poi diventare polvere che cadde sulla fanciulla.
    -Io ti donerò la bellezza suprema, con cui attirare a te i bei maschioni. Quanto vorrei averlo io questo dono!- Disse la giovane Marchese, mentre anche lei agitò la becchetta, e compose un universo in miniatura. Questa volta le stelle presero la forma di una rosa sbocciata, che successivamente divenne polvere e toccò il viso della giovane Sara.
    -Io…- Stava per dire la piccola Giul, quando un forte vento dalle sfumature nere spalancò il portone del castello, distraendo tutti i presenti con la propria forza. Pochi attimi dopo, una Harley Davidson sfrecciò sul lungo tappeto rosso che conduceva al trono, e sopra di essa c’era l’uomo più crudele di tutti.
    -Ma quello è…!- Stava per dire la giovane Marchese, fermata con una mano dalla premurosa Sbax. Ebbene, l’uomo appena giunto era Seppy, uno stregone malvagio, l’essere più sexy e spregevole che potesse esistere. Scese dalla propria moto, sfoggiando un lunghissimo mantello nero con gli interni viola scuro, incamminandosi verso la culla della principessa. In difesa, Marchese istintivamente si pose tra lo stregone e la culla, impedendo all’uomo di avanzare oltre, decisa a proteggere la piccola. Seppy rise, fece un occhiolino, e d’incanto il Marchese si sciolse in brodo di giuggiole, lasciando continuare la sua marcia.
    -Cosa vuoi tu, essere spregevole?- Disse Sbax infuriato.
    -Ma come, avete invitato tutti e non volete la mia presenza? Son qui ovviamente per fare gli omaggi a una bellissima fanciulla appena nata, e che un giorno sarà un meraviglioso bocciolo di rosa che attende di sbocciare leggiadra- Rispose con voce sarcastica e carismatica lo stregone, avvicinandosi alla culla e carezzando il volto della bambina, con un sorriso maligno.
    -Massì… ti farò anch’io un dono… SARAI ETERNAMENTE MALEDETTA DA UNA BARRIERA INTORNO ALLA VOSTRA FIGA CHE IMPEDIRA’ A QUALSIASI PENE DI PENETRARVI! E SE NON SPEZZERETE LA MALEDIZIONE ENTRO I VOSTRI SEDICI ANNI MORIRAI!- Sentenziò Seppy, alzando ambo le mani al cielo, evocando nubi porpora che furono inalate dal delicato respiro della bambina nella culla.
    -Peggio di così non può andare!- Disse Marchese, mentre gli occhi gli uscivano dalle orbite.
    -… ah e sarai piatta- Continuò lo stregone, e al sol udire di quelle parole la povera Sbax si pietrificò con la mascella rasente il pavimento. –… e porterai gli occhiali, già- finì l’uomo, facendo svenire la povera Giul che cadde a terra di peso a udire quelle parole. Una fragorosa risata e lo stregone scomparve nel vento insieme alla sua moto, lasciando dietro di sé disperazione e maledizione.
    -Ehi Giul, hai ancora il tuo dono da darle! Spezza l’incantesimo! Dalle una sesta di poppe!- Urlò disperata Sbax che iniziò a scuotere la piccola dal vestito blu che intanto rinveniva dallo shock precedente.
    -Uhm… è troppo potente… vediamo cosa riesco a fare…- Disse pensando a un modo per sviare la maledizione. –La maledizione potrà essere spezzata prima del compimento dei seidici anni, ma bisognerà perdere la verginità con l’aiuto del pene del vero amore!- Pronunciò la piccola, mentre agitò la bacchetta e la riempì di una polvere dorata, l’unico modo per salvarla dalla morte certa.
    -E gli occhiali? E le tette?!- Urlò nuovamente Sbax, cercando di sviare anche quella maledizione, la peggiore di tutte secondo lui. –Purtroppo è troppo potente… non posso farci niente… sigh…-
    Da quel momento, il castello venne travolto dal silenzio, mentre ogni presente abbassava lo sguardo e stava zitto, addolorati in modo indescrivibile dalla maledizione che fu afflitta alla giovane principessa.



    II – Una terribile maledizione fu scagliata sulla giovane principessa Sara, e nulla si poteva fare, che sperare un giorno lei trovi il pene del vero amore. Era un vero dilemma quello che avevano d’innanzi: come potevano trovare prima dei suoi sedici anni un uomo che fosse all’altezza della sua regalità? Inoltre la principessa Sara era solamente una neonata, e anche se crescerà, sarà comunque troppo piccola perché sappia fare certe cose. Le tre fatine buone si radunarono in una stanza, a discutere su quali provvedimenti prendere per aiutarla a superare la maledizione e sopravvivere.
    -Dobbiamo assolutamente aiutarla!- Disse Marchese tutta preoccupata.
    -Tranquilla Marchese, troveremo un modo- Rispose Giul cercando di calmare la sorella.
    Il problema maggiore era che Seppy era un potente stregone, e poteva vedere tutte le loro mosse con onniveggenza e con i suoi seguaci. Inoltre, anche se le insegnavano tutti i segreti dell’arte sopraffina dell’amor carnale, dovevano ancora trovare il pene giusto. L’unica cosa che rimaneva da tentare era farle provare tutti i peni del regno, ma era una cosa impensabile… o forse si?
    -Aspettate ragazze… ho un’idea geniale!- Sentenziò Sbax di colpo, continuando. –Le faremo provare tutti i peni del regno!-
    -Ma, è una cosa impossibile! E poi Seppy ci scoprirebbe e ci stuprerebbe! Non che mi dispiaca… ma!- Lo fermò la giovane Marchese.
    -Seppy non potrà scoprirci! Ragionate, cos’è che per Seppy è importante quanto la sua vita e le sue donne?- Disse Sbax, cercando di far ragionare anche le sue sorelle minori.
    -Se non sbaglio… il suo codice morale…- Sentenziò la piccola Giul, leggermente titubante e incerta.
    -E in quale luogo non potrebbe mai andare un moralista come lui?- Domandò loro Sbax, con un sorriso molto sadico ma soprattutto perverso.
    -In una zona a luci rosse!- Urlò il Marchese, avendo capito il suo ragionamento.
    -Esattamente ragazze. Porteremo la piccola Sara nel distretto a luci rosse all’interno della foresta, lì allestiremo un bordello, nel quale le insegneremo nei primi anni l’arte del sesso supremo, e poi le faremo provare tutti i peni dei vari clienti che verranno per lei!- Spiegò Sbax, ancora con il sorriso perverso e maniacale.
    Le fatine buone si guardarono negli occhi, scintillanti a causa delle loro idee perverse, avendo raggiunto un accordo, e ciò che sembrava un piano perfetto. Corsero immediatamente dal re e dalla regina per mettersi d’accordo e avere la loro approvazione. Seppur i reali non fossero maniaci e perversi, non potevano far altro che concedere loro il permesso, dicendo loro solamente che per poco prima dei suoi sedici anni dovevano riportarla al castello, anche se non avessero trovato il pene giusto.
    Le tre fatine a quel punto, per nascondersi meglio dagli occhi vigili di Seppy, decisero di non utilizzare più la magia. Sbax ordinò le proprie sorelle di consegnarle le bacchette, così potessero nasconderle e impedire loro di commettere qualche cazzata di troppo.
    -Forza Marchese, dammi la bacchetta- Disse Sbax leggermente adirata.
    -No! Mi serve per… ecco… e poi non è pulito dopo che l’ho usato- Rispose titubante Marchese.
    -Ma che schifo! Giul, prendi la sua bacchetta e puliscila diamine! D’ora in poi niente magia, niente ali e… niente perversione- Continuò Sbax, rattristandosi all’ultima affermazione.
    -No! Non puoi chiederci anche quello!- Urlò la piccola Giul preoccupata.
    -Invece sì, è un sacrificio che dobbiamo provare, ogni volta che ci eccitiamo facciamo scintille, nel vero senso della parola, e lo sapete. Dobbiamo solo resistere sedici anni, su, possiamo farcela!- Disse Sbax, cercando di rassicurare le sue sorelline minori.
    -Va bene Sbax… ma togliti la mano dalla gonna!- Urlò la piccola Giul alla sorella maggiore.
    -Scusate, ma è più forte di me… devo… resistere…- Rispose addolorato Sbax, che si malediva da solo.
    Ormai pronte, presero la piccola Sara e iniziarono a incamminarsi verso la foresta a luci rosse, luogo ove erano sicure di essere protette dagli occhi vigili di Seppy. Avevano sedici anni di tempo per insegnarle l’arte della perversione e trovare il pene del vero amore, altrimenti, tutto sarebbe stato perduto…


    III – Erano passati ormai quindici anni da quando la principessa Sara fu portata dalle tre fatine buone in mezzo alla foresta, per tentare di annullare la maledizione, lontano dagli occhi dello stregone. Seppy infatti, dal momento in cui scoprì che le fatine nascosero la principessa, mandò per tutto il mondo i suoi seguaci, i Mini Seppy, che però non riuscivano a rintracciarla.
    -DOV’E’ FINITA QUELLA MALEDETTA MOCCIOSA?!- Urlò furioso Seppy ai suoi uomini.
    -Bhe… ecco… non riusciamo a trovarla da nessuna parte signore…- Sentenziò uno dei Seppy in miniatura, titubante nel parlare.
    -BRANCO DI IDIOTI!- Continuò lo stregone, puntando loro il suo scettro regale e trasformandoli tutti in tanti piccoli emo, che spinti dalla voglia suicida, si uccisero. A quel punto, poiché uno dei suoi eserciti fallì, richiamò con un gesto della mano il suo piccolo animaletto domestico. Un piccolissimo pony alato, dal manto rosa, ma i denti aguzzi e pungenti come rovi rendevano la sua figura molto minacciosa, soprattutto quando ringhiava o apriva bocca, per il resto è un tenerone.
    -Vai mio piccolo fedele cucciolo, trovami quella ragazzina- Ordinò al suo piccolo servo, che gli fece il saluto militare e volò velocissimo fuori dalla sua dimora, situato nell’alto delle montagne, ove nessuno osava avventurarsi.
    La principessa Sara intanto, era diventata quindicenne, e tra qualche giorno avrebbe raggiunto i fatidici sedici anni. La ragazza per tutto il tempo è stata allenata duramente dalle tre fatine, che le hanno insegnato come far l’amore e godere un uomo ai limiti del piacere. Era giunto il momento di aprire il bordello, e già i primi clienti avevano voglia di consumare un atto proibito con la piccola principessina. Ogni uomo che entrava però, dopo un po’ di preliminari, usciva dolorante, con le mani sul pacco, a causa della barriera impenetrabile.
    -Ritenta la prossima volta… il prossimo… il suo nome?- Disse Sbax che si occupava delle iscrizioni.
    -Pedobear- Sentenziò un uomo alquanto bizzarro, dato che era in tutto e per tutto fisicamente somigliante a un orso.
    -Prego, da quella parte, non può sbagliare- Rispose Sbax, indicandogli la stanza da letto della principessa.
    La fila per la principessa era lunghissima, tale da dilungarsi anche all’interno della foresta, era una cosa incredibile. Ogni persona giunta però, se ne andava triste, con il pene dolorante, nessuno di loro fu degno del vero amore della principessa. La principessa uscì dalla stanza, era davvero una bella ragazza, dalla corporatura sensuale, ma dal seno piccolo e gli occhiali.
    -Scusate… purtroppo non sono stata molto brava…- Disse lei titubante e timida, dispiaciuta che nessuno di loro poté finire l’atto sessuale.
    -Non preoccuparti bellezza, sei stata formidabile- Rispose Sbax, che intanto stava contando una mazzetta di banconote, il ricavato di quella giornata lunga e faticosa. Bisognava festeggiare l’apertura del bordello, inoltre mancava poco ai suoi sedici anni, sarebbe stato bello organizzarle una sorpresa, prima di rimandarla al castello dai suoi veri genitori.
    -Mia cara, perché non vai nella foresta a raccogliere un po’ di Elfen?- Disse la piccola Giul, cercando una scusa per farla uscire da casa.
    -Ma l’ho già raccolta stamattina- Rispose lei confusa.
    -Ne abbiamo bisogno di altra! Muoviti!- Disse Marchese con tono molto aspro e forte.
    La ragazza prese lo scialle e uscì dalla casetta, dirigendosi per i boschi. Le tre fatine, approfittando della sua assenza, decisero di organizzare una festa per il suo imminente compleanno, e anche per festeggiare l’incasso di quella serata.
    -Ok ragazze, Giul tu ti occuperai del vestito, e tu Marchese pensa a cucinare- Ordinò Sbax alle proprie sorelle.
    -E tu che farai?- Domandò curiosa Marchese
    -Io conterò i soldi ovviamente! E già che ci sei, fammi un hamburger- Replicò la fata maggiore.
    La piccola Giul era incaricata di fare un vestito elegantissimo per la principessa, che sottolineasse tutta la sua regalità e bellezza. La povera fatina però, non aveva mai cucito in vita sua, come poteva fare l’abito? Prese alcuni tessuti che c’erano in casa e iniziò a tagliare la stoffa, cucendoli tra di loro e facendo un abito molto particolare. Infatti, il tessuto preso era pelle nera, e l’abito che ne uscì, essendoci anche fili grossi e visibili, fu un indumento da bondage, errori che possono capitare.
    Marchese invece, pensava a preparare qualcosa da mangiare, soprattutto la torta di compleanno. Diversamente da Giul, lei sapeva cucinare, e quindi non ebbe alcun problema a lavorare. Fece subito l’hamburger per Sbax, poi fece crocchette di pollo, stufato di cinghiale, riso al curry, bucatini amatriciana e già che c’era anche due arancini siciliani. E infine, una magnifica torta sfarzosa e appariscente, completamente rosa, solo che l’aveva fatta troppo alta, ed essa crollò sopra le sorelle.
    -Bene, ho capito… prendiamo quelle fottute bacchette e usiamole!- Sentenziò furioso Sbax, mentre Marchese, saltellando come una fangirl in calore, si avviava a prenderle dal loro nascondiglio. Una volta riavute le bacchette, iniziarono a usare la magia, con la quale crearono un vestito veramente elegante per la principessa, e una nuova torta che si reggeva in piedi per magia. Era tutto perfetto, le sorelle erano compiaciute, e ora dovevano solo attendere il ritorno di Sara.




    IV – Sara intanto, mentre le fatine le organizzavano una bella sorpresa, andava in giro per la foresta a raccogliere elfen, e già che c’era, canticchiava. La sua voce era molto soave, attirava persino le creature del bosco, inducendo loro a seguirla, era il suo canto o il fatto che avesse la gonna strappata di dietro? Fatto sta che all’udire della sua voce, gli animale uscirono dalle loro tane: cinghiali, bisonti, babbuini, elefanti e i due leocorni. La ragazza si sedette, mentre gli animali arrapati la seguivano nel bosco, e raccontò loro che il lavoro al bordello non era affatto bello, ma soprattutto, che aveva sognato il suo principe azzurro.
    La principessa, ignara delle sue origini, sognava di poter essere qualcuno, e di incontrare l’uomo dei suoi sogni, che abbia gli attributi come quelli di uno stallone. Più lei raccontava i dettagli sconci della storia, e più gli animali intorno a lei si arrapavano, con la bava alla bocca. Nel frattempo, non molto lontano, un giovane principe a cavallo viaggiava per la foresta, cercando il distretto a luci rossi, ma perdendosi.
    -Strano… il tomtom dice che è in questa zona…- Sospirò il principe rassegnato.
    Insieme al suo cavallo, decise di mettersi vicino al fiume e rinfrescarsi, e già che c’era, fare una pausa cannetta. Prese dell’elfen di primissima qualità, e iniziò a fumarla insieme al proprio cavallo, che era strafatto nel vero senso della parola. Mentre erano lì a godersi la dovuta pausa, i babbuini si accorsero della loro presenza, e videro che il principe si tolse gli abiti, rimanendo con addosso solamente un paio di boxer con i cuoricini. Le scimmie si precipitarono a rubargli gli indumenti, ma facendosi scoprire subito dal cavallo dell’uomo, che però era talmente fatto da averli scambiati per illusioni.
    Uno dei babbuini indossò la mantella, mentre l’altro i pantaloni, mettendosi uno sopra l’altro. Per migliorare la loro stabilità, un cinghiale reggeva il babbuino di sotto, mentre l’elefante reggeva la scimmia di sopra con la proboscide. La principessa intanto, ballava immaginandosi il proprio principe azzurro, e le scimmie colsero subito l’occasione. Sara inizialmente rimase sbigottita, ma l’idea le piacque, e dunque iniziò a ballare con questo suo nuovo misterioso principe.
    -So chi sei, vicino al mio cuor tu sei. So chi sei, di tutti i miei sogni il dolce oggetto sei tu- Cantava la giovane principessa, facendo capire quanto erano equivoci i suoi sogni. Mentre ballavano però, l’elefante mosse la proboscide, facendola passare sotto la mantellina e la prima scimmia, facendolo comparire fuori dai pantaloni.
    -Oh… questo si che è il dolce oggetto dei miei sogni!- Esultò lei ironica, sorridendo e accarezzando la protuberanza dell’animale. Il principe intanto, si accorse che i suoi indumenti furono rubati, e dunque corse in direzione del soave canto che udiva nel mezzo della foresta. L’uomo la vide: quella meravigliosa fanciulla, purtroppo senza seno e con gli occhiali, ma rimaneva comunque qualcosa di sublime agli occhi degli uomini. Mentre Sara era distratta, l’uomo spinse via le scimmie, e prese a ballare al posto loro, cantando e seguendo le parole pronunciate dalla bella.
    -E tu chi sei?- Domandò lei spaventata.
    -Il tuo principe azzurro- Sussurrò lui, cercando di fare il romanticone.
    -Non posso parlare con gli sconosciuti- Rispose lei, cercando di fuggire alla sua presa al polso.
    -Non sono uno sconosciuto! Io so chi sei!- Replicò l’uomo, sorridendo.
    -Io no, sei solo un uomo in boxer- Disse lei apatica e senza espressione alcuna.
    La principessa lo guardò meglio, dopotutto, era abbastanza carino, ed era un uomo con cui poteva ballare già che c’erano. I due sorrisero e incominciarono a ballare, e più andavano avanti e più s’innamoravano l’un l’altro, una storia romantica senza fine. D’un tratto però, lei si accorse che era tardi, e doveva tornare dalle tre fatine che l’attendevano, quindi fuggì lasciando il principe.
    -Scusa, devo andare!- Urlò lei in fuga.
    -Ditemi almeno quando potrò rivedervi- Chiese lui.
    -Al tramonto nel bordello in mezzo alla foresta!- Concluse lei, scomparendo dalla sua vista.
    Le tre fatine intanto, avendo deciso di utilizzare la magia, e finendo i loro lavori, decisero che dopo quindici anni di astinenza, dovevano tornare perversi.
    -Ecco ragazze, tenete le vostre bacchette, vi saranno utili!- Disse Marchese, porgendo le aste alle sorelle.
    -Non preoccuparti, mi basta il mio personale- Replicò Sbax, mettendosi una mano sotto la gonna e correndo in camera sua.
    -Bhe… ecco… io ho una bacchetta di riserva… molto speciale… in camera…- Rispose Giul, timida, imbarazzata, e correndo anche lei al piano di sopra, nella sua camera.
    -Finalmente bacchetta mia, ci uniamo di nuovo!- Disse Marchese, felice di poter tornare a fare letteralmente scintille.
    Le tre fatine passarono le ultime ore del pomeriggio nella perversione totale completa, e ciò ovviamente provocò esplosioni magiche, scintille, e luci che si ergevano alti nel cielo. Il piccolo pony di Seppy vide la fonte magica, e decise di dare un occhiata, sicuro che erano le tre fatine tanto cercate. Guardò in una finestra aperta, quella del Marchese, e al sol guardarci dentro svenne, cadendo al suolo inerme.




    V – Dopo qualche ora, era giunto il tramonto, e la principessa Sara tornò nella piccola casetta. Appena entrò, fu accolta e assalita dalle tre fatine, che l’abbracciarono gioiose del suo ritorno, della sua festa, ma anche perché erano tornate libere. Sara si commosse nel vedere il magnifico vestito, munito pure d’imbottitura per illudere l’occhio umano, e c’erano pure delle lenti a contatto, tutto per renderla bella come doveva essere originariamente. La torta era lì, magnifica, così bella che subito si son messe a mangiarla, finendola tutta solamente loro quattro, qualcuno avrebbe messo su qualche chiletto.
    -Bene, ora si torna al castello- Disse Sbax, alzandosi e con tono serio.
    -Quale castello?- Chiese lei, sconcertata e confusa.
    -In realtà non sono tua madre…- Disse Sbax, afferrandosi la gonna -… sono tuo padre!- concluse, alzando la gonna e mostrandole la sua vera natura.
    -Anch’io non sono tua madre… sono una marionetta ia ia oh!- Disse Marchese, staccandosi un braccio per mostrare che era in realtà di legno.
    -Bhe… nemmeno io son tua madre… però sono una vera fatina realmente donna, niente di cui preoccuparsi.- Concluse tutto il discorso Giul, cercando di confortare la povera principessa traumatizzata, non si sa se nello scoprire di essere una principessa o dalle due fatine maggiori.
    -Ma ho trovato un nuovo cliente!- Disse lei, cercando di rimanere lì.
    -Mi dispiace bellezza, il bordello è chiuso, e poi abbiamo già incassato parecchio- Rispose Sbax, andando a prepararsi per la partenza.
    Poco dopo, le tre fatine indossavano nuovamente i loro vestiti da fate, mentre la principessa Sara teneva quel vestito veramente elegante e sfarzoso. Percorsero tutta la foresta, fino a giungere all’interno del castello, ove tutto il popolo attendeva il suo ritorno, pure la famiglia reale. Il principe Mas intanto, si era vestito per bene, cavalcando il suo destriero verso il bordello, speranzoso di poter fare l’amore con la sua adorata dalla voce soave. Giunto fin lì, aprì la porta, vedendo che tutto era buio, e una volta addentrato sentì la porta chiudere alle sue spalle. Ad attenderlo, c’era lo stregone Seppy, insieme ai suoi piccoli servitori fedeli, pronti a eseguire ogni suo ordine. Con un segno della mano, le piccole creature si lanciarono contro il principe, mordendolo sulle gambe, sulla testa e su tutto il resto del corpo, sconfiggendolo e legandolo per bene.
    -Ma guarda… cercavo una principessa e tre fatine, e mi ritrovo un principino- Disse lo stregone, scoppiando poi in una fragorosa risata malvagia, mentre i suoi servitori prendevano l’uomo e lo portavano alla sua fortezza oscura.
    Le fatine intanto, giunsero al castello, e iniziarono a truccarla e prepararla per l’evento speciale. Ora però, doveva cambiarsi e prepararsi al meglio, e dunque invitò le sorelle a uscire, sapendo che due di loro non erano nemmeno donne. Mentre si pettinava allo specchio però, notò un foglio di carta per terra, e guardandolo meglio, era una foto yaoi molto molto bella. La giovane si apprestò a prenderla, ma il foglio si spostò, e riprovandoci accadde lo stesso. Vogliosa di quell’immagine con tutto il cuore, iniziò a inseguirla fino a dentro una zona segreta del castello. Le fatine si preoccuparono che ci impiegava così tanto, e videro che era scomparsa, e dunque seguirono le sue tracce. Salirono lunghe scalinate e percorsero infinite stanze, fino ad arrivare in cima ad una torre abbandonata del castello.
    Era però troppo tardi. La principessa Sara era tra le braccia dello stregone, che con un bacio le risucchiava via la vita, mentre in sottofondo le campane scoccavano la mezzanotte, annunciando il suo sedicesimo compleanno. L’uomo brandiva nella mano sinistra una canna da pesca, con all’amo il foglio con l’immagine yaoi, l’aveva tratto in inganno.
    -Hahahahahahha! Prima un principe, e ora la principessa. Oggi dev’essere il mio giorno fortunato.- Disse lo stregone, scomparendo in una nube violacea, lasciando il corpo della principessa su un letto lì vicino, priva di vita. Le fatine accorsero, cercando di salvarla ma nulla, era troppo tardi. Si misero a piangere abbracciate l’un l’altra, dispiaciute di non essere riuscite a fermare lo stregone, era ormai tutto perduto. D’un tratto però, la piccola Giul pensò alle parole dello stregone, riguardo un principe, che stesse parlando di Mas del regno di Svervegia?
    -Ragazze, non tutto è perduto! Dobbiamo salvare il principe Mas dallo stregone Seppy!- Sentenziò la piccola fatina blu. –Se Seppy l’ha catturato, vuol dire che ha capito che è lui colui che possiede il pene del vero amore! Dobbiamo salvarlo!- Finì successivamente. Le tre fatine si guardarono negli occhi, con sguardo di sfida, facendo cenno con la testa di consenso, trasformando poi le bacchette in fucili e mitragliatori, e i loro indumenti in vestiti eleganti, con tanto di cravatta e occhiali da sole.
    -Ragazze… è tempo di vendetta- Disse Sbax, caricando il fucile.






    VI – Le tre fatine dovevano andare a salvare la principessa Sara, ma cosa ne sarebbe stato del castello? Le ragazze lanciarono una potente magia, facendo in modo che ognuno si addormentasse, strafatto d’elfen, così che il tempo parve fermarsi. Immediatamente presero il volo verso il castello dell’oscuro stregone, in cima alla montagna maledetta, decise a liberare il principe, e chi sa, magari anche uccidere Seppy stesso. Giunti al castello, divennero piccole come insetti, e raggiunsero la sala delle prigioni, ove lo stregone si stava dirigendo. Seguendo Seppy, si ritrovarono in una cella, ove incatenato al muro con delle manette col pelo, c’era il principe Mas.
    -Bene bene bene… cosa potrei fare con te?- Chiese retoricamente lo stregone. –Direi che posso divertirmi a torturarti…- Concluse con un sorriso maliardo.
    Con un gesto della mano, dalla porta entrarono i suoi mini servitori, con in spalla una grossa sacca pesantissima. La gettarono a terra, aprendolo, rivelando che al suo interno c’era un sacco di buon elfen, di ottima qualità, proveniente dal suo regno. Mas la riconobbe subito, era il suo elfen di scorta che teneva sul cavallo, ma non capiva cosa volesse fare. Solo quando Seppy fece comparire una fiamma sul suo scettro capì qual’era la tortura che lo attendeva, e sperava che non fosse quello.
    -Tutto ma non questo!- Urlò invano, cercando di salvare la sua roba.
    Seppy toccò l’erba, che prese immediatamente fuoco, liberando nell’aria tantissimo fumo grigio. Mas era troppo lontano, e non poteva fumarla nemmeno passivamente, però i piccoli servitori dello stregone erano così vicini da inalarlo, diventando strafatti.
    -NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!- Urlò il principe, facendo echeggiare la sua voce per tutto il castello e per tutta la montagna, chiunque lo avrebbe potuto sentire per quanto fosse forte. Lo stregone alla fine, sorrise soddisfatto, uscendo e chiudendo a chiave la cella, volendo conservare il principe per dopo. Le fatine entrarono di nascosto nella cella, e usando i fucili spaccarono le catene e aprirono la porta, ma ciò ovviamente attirò l’attenzione. Il piccolo pony dello stregone e alcuni dei suoi piccoli servitori, udirono i colpi di fucili, e accorsero a catturare i fuggitivi.
    Con una magia, Sbax diede al prode cavaliere una spada intrinsa del potere del bene, e così fece anche Marchese con uno scudo. L’uomo iniziò a difendersi dai piccoli Seppy che lo assalivano, uccidendoli man mano che giungevano come un’orda di piccoli insetti fastidiosi. Il pony era molto furioso, e volò velocissimo contro di loro, assalendo Marchese e iniziando a morderle un braccio. La fatina si dimenò per liberarsi, e alla fine ci riuscì, e con un colpo di bacchetta trasformò l’animale in una piccola bambola di pezza.
    -Che cos’è tutto sto baccano?- Disse lo stregone, uscendo dalla propria camera con una cuffietta, un asciugamano attorno al bacino e uno spazzolone nella propria mano destra. Appena vide le tre fatine fuggire, il principe libero, ma soprattutto la fine del suo piccolo pony, la sua rabbia scoppiò in maniera spropositata. Del fuoco oscuro divampò sul corpo dello stregone, facendolo rivestire in un secondo, brandendo il proprio scettro con il quale evocò i suoi servitori.
    Dei mini Seppy giunsero sulle mura, brandendo degli archi enormi d’assalto. Scoccarono le frecce contro il gruppo in fuga, ma Sbax con un incantesimo, trasformarono i dardi in falli di gomma, che li facevano male, ma almeno non li uccidevano. Alcuni servitori lanciarono un pentolone pieno di acqua bollente su di loro, in risposta, Marchese la trasformò in un liquido biancastro parzialmente denso, che è meglio non si sappia cos’era. Infine, tentarono di fermarli utilizzando un masso di pietra rotolante, ma la piccola Giul prontamente, la trasformò in una bambola gonfiabile. Il gruppo montò a cavallo, che era parcheggiato in doppia fila all’ingresso del castello, e scesero giù dalla montagna.
    Lo stregone era molto infuriato, e se i suoi servitori non potevano occuparsi di loro, ci avrebbe pensato personalmente a sbarazzarsi del nemico. Con la sua magia comparve in mezzo al sentiero, bloccando l’avanzata del gruppo, ridendo in modo sadico e puntando contro loro lo scettro.
    -Ora… assaggerete la mia ira!- Pronunciò ad alta voce, per poi sbattere al suolo lo scettro. Una grossa nube viola lo circondò, e quando essa iniziò a dissiparsi, si poteva vedere la nuova bestia che vi era dietro. Un cavallo gigantesco, con due corna laterali, dal manto nero come la pece, borchie intorno ai polsi e alle caviglie, un pentacolo marchiato a fuoco sulla chiappa destra, denti aguzzi e una folta criniera con baffi.
    -Provate a sconfiggermi, sciocchi!- Sentenziò il demone, che subito sputò fuoco contro il gruppo. Il principe si protesse con lo scudo, lanciando qualche fendente con la spada, ma non riuscendo a colpire nemmeno una volta lo stregone. Giul raggiunse il principe, e con un incantesimo della bacchetta, diede alla spada il potere di uccidere il male in un colpo solo. Mas dunque, brandì con ferocia la spada, lanciandola contro lo stregone, ma questi si scansò di lato, venendo mancato, e ridendo di gusto.
    -Tieni và- Disse Sbax, porgendogli il fucile con faccia senza espressione. Mas a quel punto, brandì l’arma da fuoco, lo puntò contro lo stregone e sparò un colpo, beccandolo al cuore. Il gigantesco cavallo pose gli zoccoli sul petto, urlando di dolore, indietreggiando e cadendo giù dalla montagna, finalmente ucciso e sconfitto.
    Le tre fatine e il principe dunque, accorsero sulla torre ove c’era la principessa Sara, decisi a salvarla. Quando arrivarono, lei era lì come prima, senza vita, c’era ancora la possibilità di salvarla? Mas a quel punto iniziò a slacciarsi i pantaloni, incitando le fatine a uscire dalla stanza, lasciando perplesso Giul.
    -Ma… questo è necrofilia!- Disse la piccola fatina blu sconvolta.
    -La perversione, delle volte, non ha limiti- Rispose Sbax in modo saggio, poggiandole una mano sulla spalla e accompagnandola fuori dalla stanza. Dopo mezz’ora, finalmente, uscirono sia il principe che la principessa, era tornata in vita, e di sicuro si era goduta un po’ il suo amato. Tutti nel castello si risvegliarono, vedendo i due felicemente insieme, ma soprattutto la principessa ancora viva. Presero tutti in mano i calici e le canne d’elfen, e festeggiarono tutta la notte a suon di droga, alcool e orge varie.






    Edited by Red Typhoon Seppy - 22/7/2011, 19:41
     
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    Finalmente ho visto tutti i disegni!!!
    Ovviamente quello dello stregone con la moto e lo scettro è il migliore u.u Povero Pony!!! D:

    La storia è stupenda e i disegni sono bellissimi! Non mi stancherò mai di fare i complimenti agli ideatori xD
     
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    Modificato il primo post aggiungendo anche il capitolo finale ù.ù
    Questo è un capolavoro che racconterò ai miei figli ù.ù
     
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    FANTASUPERIPERARCISPETTACOLAFIATANTE! *çççç*
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    Ma... ma non vale!!! Ha usato il fucile!!! ç____ç Povero stregone! E povero Pony! D:
    Comunque, complimentissimi! Ogni capitolo mi ha divertita sempre di più! xD Questa storia è fantastica! u.u
     
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4 replies since 21/7/2011, 21:30   394 views
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