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Titolo: Vera Amicizia
Autore: Seppy
Genere: Sentimentale - d'Amore - Yaoi
Rating: Rosso
Avvertimenti: One-shot
Note dell'autore: Regalo per la migliore amica del mondo ù.ù
Il vento soffiava leggiadro quel giorno, carezzando delicatamente la pelle e passando attraverso i capelli come un timido amante voglioso d’affetto. In piedi su quest’isola, ammiravo la delicatezza del tramonto, che scende indisturbato a prendersi il meritato riposo dopo una lunga giornata di lavoro, un altro giorno senza di te. Erano passati svariati mesi da quando te n’eri andato, divorato dall’oscurità come il sole dalla notte, e ciò rese i miei giorni malinconici come la notte. Osservando il paesaggio magnifico che si prospettava d’innanzi ai miei occhi, rimembravo i momenti trascorsi insieme, a stento trattenevo le lacrime se ripensavo a quella volta. Tu che eri avvolto dall’oscurità, la tua brama di visitare nuovi mondi e diventare forte, potente per proteggere coloro che ami, Kairi…
Lo ammetto, ero geloso di lei. La nostra migliore amica, con la quale formavamo un trio, e che desideravi passionalmente con tutto te stesso. Tu pensavi che io la volessi, che fossi tuo rivale per ottenerla, ma non era così, a me piacevi tu, io volevo te. Eri sempre a marcare quanto fossi più debole di te, non potevo dirti che mi ero innamorato di te, sicuramente non avresti mai capito, forse ti saresti allontanato per sfuggire ai miei istinti umani. Che cosa posso farci, quei capelli argentati che risplendevano come platino alla luce del sole, i tuoi occhi cerulei nei quali mi specchiavo e capivo quanto eri importante per me. Per te sacrificherei la vita, ma eccomi qui, sulle isole del destino, con nulla in mano se non un keyblade, un’arma con cui non sono riuscito a salvarti quel fottuto giorno.
-Dannazione, mi manchi …- dissi io, lasciando che le parole fossero trasportate dal vento.
-Anche tu- ribatté una voce alle mie spalle, un suono cosi familiare e calda.
Mi voltai incredulo in ciò che la mia mente diceva. Pensavo “no, non può essere lui”, ma mi sbagliavo, eri proprio tu colui alle mie spalle. Appena i nostri occhi s’incrociarono, non poté trattenere una lacrima che mi solcò il viso, non avevo nemmeno la forza di correrti incontro. Ti avvicinasti lentamente a me, poggiandomi una mano sulla guancia e asciugandomi la lacrima con il pollice, il tuo tocco era cosi caldo e soffice …
Eri tornato, ma non sapevo cosa dirti. Inizialmente fui contento del tuo ritorno, ma poi abbassai lo sguardo di lato, rimembrando che a te piaceva Kairi. Ora che sei tornato, sicuramente andrai di gran fretta da lei, se già non c’eri andato, ma mi stupisti con le tue parole.
-Ora che sei tornato, più forte di prima, ora puoi proteggere chi ami-
Dissi io, voltandomi e dandoti le spalle, tornando a osservare il tramonto che oramai stava volgendo al termine.
-Lo so, infatti ti proteggerò, Sora-
Dicesti, mentre io mi voltavo incredulo, rincominciando a piangere. Questa volta non potevo fermarmi, infatti mi fiondai subito sul tuo corpo, avvolgendoti con le mie braccia e stringendo le mani intorno ai tuoi abiti. Il tuo profumo misto alla salsedine, il battito del tuo cuore mentre poggiavo l’orecchio sul tuo petto, il calore che riuscivi a trasmettermi.
-Scusa se non sono riuscito a salvarti, non sono riuscito a salvarti nemmeno con questo keyblade….-
Ti dissi in lacrime, mentre stringevo ancor di più la presa intorno a te. Tu rimasti in silenzio, accarezzandomi il capo e ricambiando l’abbraccio, sorridendo e allontanandomi da te, in modo che potevi guardarmi negli occhi.
-Ma tu mi hai salvato, non con il keyblade, ma con l’arma più forte di tutte… il tuo cuore-
Risposi tu, mentre delicatamente chiudesti gli occhi e mi desti un bacio. Fui bloccato da una forza invisibile, che mi tratteneva da fare qualsiasi cosa, parlare o muovermi, mentre lentamente socchiudevo gli occhi e mi lasciavo trascinare dalle emozioni. Quando ci separammo, ti osservai negli occhi, fissandoti, chiedendoti conferma, pensavo ti piacesse Kairi. Mi risposi che ero uno sciocco a pensare a ciò, che in realtà ero sempre io nei tuoi pensieri, dal primo giorno in cui iniziammo a giocare insieme da piccoli. Appena ti sentì pronunciare quelle parole, mi gettai su di te, avvolgendo le braccia intorno al tuo collo e baciandoti passionalmente, questa volta con vero passione, come un tifone nel pieno di una tempesta.
Mentre ci baciavamo, mi hai spinto indietro, lasciando che il mio corpo cadesse sulla morbida sabbia. Oramai la notte era calata totalmente e tutto era nero, ma per me era come fosse giorno, tu eri la mia luce e brillavi come le fiamme di un amore proibito. Le tue mani che si avvolgevano intorno a me, la fresca acqua marina che di tanto in tanto mi rinfrescava il capo, le tue labbra che assaporavano il gusto del mio essere, era tutto cosi perfetto. Quando pensavo di non poter desiderare altro, iniziasti a slacciarmi la maglietta, aprendo il vestito e lasciando libero il mio petto, sul quale ti fiondasti a riempire con piccoli baci delicati, come se eri timoroso di investirmi con troppo amore.
Non fui da meno, non volevo deluderti. Iniziai a rimuovere totalmente la tua maglia, mentre tu con le tue mani, vogliose di cose proibite, iniziasti a sfilarmi i pantaloni. D’un tratto fui travolto dalla vergogna, non sapevo cosa fare, ti spingevi oltre, a livelli a cui non riuscivo a raggiungere e concepire con la mia flebile mente.
-Lasciati andare-
Mi dicesti, mentre le tue labbra dal petto si spostarono alla zona inguinale. Affondai le mani nella sabbia, afferrando i granelli che scivolavano tra le fessure, mentre chiudevo gli occhi, mi mordevo il labbro, e alzavo il ventre per l’eccitazione. Non pensavo che potevi darmi emozioni cosi forti con il semplice muovere frenetico della lingua, eri cosi bravo, volevo che quel momento non finisse mai. A quel punto non potevo più trattenermi, e mi liberai in un sol istante di tutto il piacere che fremeva dentro di me. Non fui per nulla soddisfatto, infatti ti spinsi lateralmente, mettendomi sopra di te a gambe divaricate, avvicinando il viso vicinissimo al tuo, mentre le mie mani ti slacciavano la cintura.
Eri rimasto leggermente di stucco, ma poi ricambiasti il mio sorriso perverso, mentre mi spingesti a te con le mani avvinghiate ardentemente sulla mia schiena. Tu mi baciavi con passione, e quando iniziai a maneggiare il tuo membro tra le mani, iniziasti ad avere i brividi d’eccitazione, mentre le tue labbra divennero più frenetiche e vogliose di baci. La marea incominciò ad alzarsi, andando a ricoprirci interamente, poco alla volta, ma noi ce ne siamo fregati, era troppo bello quel momento per separarci. Immersi totalmente nell’acqua, non smettemmo d’amarci, mentre le correnti ci trascinavano ovunque, portandoci verso la superficie. Prendemmo fiato, mentre ci guardavamo intensamente negli occhi, illuminati dal dolce chiarore di luna, che si rifletteva intensa sulla superficie del mare, nel quale stavamo consumando un atto di piacere puro.
Ti fiondasti nuovamente su di me, baciandomi, spingendomi con il tuo peso nuovamente sotto l’acqua. Questa volta rimanemmo sotto per più tempo, lasciando che le nostre mani potessero carezzare lisciva la nostra pelle, ma soprattutto celare le nostre azioni al mondo. Era una notte d’estate, lo ricordo ancora bene, e quel giorno mi facesti sentire più vivo che mai, era semplicemente perfetto. Le correnti ci riportarono alla riva, ed eravamo lì, distesi nudi sulla sabbia che ci tenevamo la mano. Avevamo fatto l’amore, nelle fredde acque del mare, ardendo però peggio delle fiamme degli inferi, e ora eravamo stanchi. Ci guardammo negli occhi, ricambiandoci un sorriso, mentre ti dissi con voce flebile e sottile “Ti Amo”.
Auguri Jessicuzza =3
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Grazie Seppy, è bellissima e sono così contenta del regalo che sto piangendo come una scema! Grazie ancora =3 *abbraccia* .
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