Harry Potter e la magia di Fairy Tail

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    Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

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    Eccomi finalmente a recensire anche questo capitolo Darky-kun ù.ù
    Porevo Natsu ç__ç Se prima mi faceva tenerezza, ora è pure peggio ç__ç Povero patato c'è rimasto male a sentire che il drago doveva essere portato via ç___ç Lo so, lo so, è giusto che viva con altri draghi e che una scuola non è il posto migliore per farlo crescere, ma... sei stato cattivo Darky ç___ç Ecco ç__ç
    Hermione è una vera macchina sputa piani e infrazioni a gogo quando si mette d'impegno! O.O Invece Ron è un gatticida! Da quando si stendono i gatti con i libri?! Assassino! ò_ò *va a chiamare un certo personaggio per informarlo di inserire anche Ronald Weasley nella lista dei prossimi arrivi alla Luna Rossa* Ecco, così impara a far male al povero e cuccioloso Happy ù.ù
    Ovviamente, i disastri non mancano mai e le due superspie mancate si sono fatte beccare da Natsu e tutti e tre si sono ritrovati sotto gli occhi impassibili della professoressa McGranitt, per colpa di Draco Malfoy, al quale non importa un fico morto di essere stato punito a sua volta. Sempre detto che non era normale, eh, ma ora ha battuto tutti i recordo ù.ù
    E finalmente eccoci alla Foresta Proibita! Questi centauri sono affascinanti, non c'è dubbio, ma secondo me sono anche un pò tocchi <.< anche se sembrano sapere questo, quello, il suo gemello e quell'altro. Ma dobbiamo comunque ricordarci una cosa importante!
    Marte è molto luminoso stasera ù.ù LOL xD
    Ed è anche comparso Majutsu, insieme a Fiorenzo e alla schifezza che stava banchettando con l'unicorno... Riunione delle rock star nella foresta ù.ù Voldemort viene messo in fuga da Armor Potter e tutto torna tranquillo. Il mistero continua a infittirsi e non vedo l'ora di scoprire che cos'hai in mente ù.ù
    Complimentissimi Darky, capitolo davvero emozionante e pieno di cose ù.ù Continua così!
     
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    暗いロクサス92

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    Ed eccomi con il nuovo capitolo!
    Scusate per il ritardo, ma ci sono stati una serie di imprevvisti... Perciò direi di non perdere troppo tempo in chiacchere XD.
    Ormai siamo quasi alla fine del primo libro, e dopo aver assistito al primo incontro tra i due nemici, direi che è il momento che le carte in tavola vengano scoperte, e che la "prova finale" abbia inizio!
    Perciò ringrazio Liberty89 per avermi fatto da Beta Reader e passo subito alle recensioni!

    Liberty89: Lib-sensei, la tua richiesta è stata inoltrata. L'amministrazione della Luna Rossa sta già esaminando il caso XD. E comunque, meglio un libro che l'intero baule, no? XD. Per il drago, purtroppo non c'era altra soluzione, e questo lo aveva già deciso la Rowling XD (com'è facile dare la colpa a qualcun altro XD). Per i due Spy-wizard forse è stata meglio la punizione della McGranitt... altrimenti a quest'ora Malfoy stava vendendo ottimi spiedini di Granger e Weasley XD. E per quanto riguarda lui... vedrai... la sua "mutazione" è solo agli inizi XD. E poi, Marte è molto luminoso stasera ù.ù. E finalmente, Ron incontra il misterioso Majutsu... anche se ovviamente non riesce a capire chi è XD. E Armor Potter vince il primo round! (non so perché, ma mi viene in mente Digimon 02 XD. Harry Potter ArmorDigievolve... Armor Potter! XD). E ora, la maggior parte dei misteri (del primo anno) sta per essere rivelata!

    Bene, e ora... Buona lettura a tutti!

    Capitolo 16: Le sfide della botola!
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    Non appena Harry tornò dai compagni, raccontò subito tutto ciò che era successo.
    "Voi-Sapete-Chi era nella Foresta Proibita?!" esclamò George incredulo, come tutti gli altri.
    "È così. Sono riuscito a intervenire in tempo per evitare che colpisse Natsu e Ron, però mi sono dovuto mostrare a vostro fratello, anche se dubito mi abbia riconosciuto."
    "Ma da dove salta fuori quell'armatura? Insomma, nella battaglia contro Phantom Lord non l'hai usata." Fece Fred.
    "Perché non è una semplice evocazione come le armature di Erza." Spiegò il moro. "Quell'armatura, la Fairy Armor, è un dono che mi è stato fatto da colui che mi ha insegnato a usare la magia." Spiegò il moro. "Convoglia tutta la mia energia magica al suo interno, ma il prezzo da pagare è gran parte della mia magia. Per questo non ricorro ad essa troppe volte. Se l'avessi usata contro Jose, avrei rischiato di restare indifeso prima di quando è successo alla fine."
    "Io invece mi limito a richiamare le mie armature, come i miei vestiti e armi, da una… possiamo definirla dimensione apposita." Continuò Erza. "Perciò non richiede un uso continuo di magia."
    "Capisco… Ma, ora, quindi che cosa facciamo?"
    "Finché Silente sarà a scuola, non ci sono pericoli per la pietra, ma ormai è chiaro che Piton e Voldemort sono in combutta." Fece Gray. "Dobbiamo tenerci pronti a intervenire in qualsiasi momento."
    "Non c'è altra soluzione. Adesso sbrighiamoci a finire questi esami e mi raccomando: non una parola con nessuno. Fred e George, voi non dovrete dire di conoscere Majutsu, mentre gli altri dovranno dire semplicemente che è un mago venuto qui su ordine di Silente. Ron e Hermione non devono ancora sapere la verità. Io gli ho detto così, di fronte a Natsu, in modo che anche lui mantenesse questa versione, ma è meglio essere cauti. Soprattutto se Voldemort è qui in giro."
    I loro discorsi furono interrotti dal rumore del ritratto che si spostava, lasciando entrare Natsu, Ron e Hermione.
    "N-Non crederete mai a ciò che abbiamo visto…" fece il rosso, andando subito a sedersi su una delle poltrone. "Un… tipo, con addosso un'armatura e un paio di ali, è piombato dal nulla e ha affrontato una creatura oscura…"
    "Voi sapete chi è questo Majutsu di Fairy Tail?" chiese Hermione, guardandoli.
    "Mai sentito prima." Rispose George.
    "È un nostro compagno." Disse, invece, Erza. "Ma era da un po' che non si faceva vedere. È uno a cui piace mettersi in mostra, mettendo su spettacoli come quello di arrivare con un paio di ali."
    "E che cosa ci faceva qui a Hogwarts? E come ha fatto a raggiungere Natsu e Ron?!"
    "Te l'ho già spiegato: mi teneva sotto controllo, tutto qui." Fece il Dragon Slayer. "È abbastanza protettivo verso i membri della nostra famiglia."
    "Ad ogni modo, dubito che si farà di nuovo vivo." Disse Harry, dirigendosi verso le scale del dormitorio. "Ora che tutta questa storia è finita, vediamo di dedicarci agli esami."
    I giorni seguenti per i maghi passarono velocemente.
    Harry aveva mandato più volte Happy a verificare che Fuffi fosse ancora nel corridoio del terzo piano vivo e vegeto, e con loro sollievo, non era successo nulla al cane a tre teste, il che significava che la pietra era al sicuro.
    Infine, giunsero gli esami. Per svolgerli avevano ricevuto penne d'oca speciali, nuove di zecca, che erano state stregate per impedire loro di copiare. Cosa che non preoccupò minimante il gruppo di Fairy Tail, dato che grazie ai loro occhiali, erano riusciti ad apprendere tutto il necessario.
    Solo Natsu parve avere qualche difficoltà, ma più che altro perché non sopportava i compiti scritti.
    Per sua fortuna, gli esami consistevano anche in una parte pratica: Il professor Vitious li chiamò uno a uno nella sua aula per vedere se erano capaci di eseguire lo speciale Tip-tap dell'Ananasso. La professoressa McGranitt li stette a guardare mentre trasformavano un topolino in una tabacchiera: se la tabacchiera era carina si guadagnavano punti, se aveva i baffi se ne perdevano. Piton, invece, li rese tutti nervosi fiatandogli sul collo mentre cercavano di ricordare come si fabbricava la pozione che fa dimenticare le cose.
    Così, tra un esame e un altro, i maghi di Fairy Tail dovettero diminuire la sorveglianza su Raptor e Piton, per sapere quando il secondo avrebbe cercato di prendere la pietra.
    Ron e Hermione decisero di non indagare ulteriormente su di loro: l'apparizione di Majutsu, che si era dimostrato in grado di tenere testa a colui che si era rivelato essere Voldemort, li aveva scossi abbastanza per farli demordere da qualsiasi impeto di curiosità, almeno finché non sarebbero finiti gli esami. Senza contare che entrambi erano ancora guardati male dal resto dei Grifondoro.
    L'ultimo esame che dovettero svolgere fu quello di Storia della Magia dove, dopo aver passato un'ora a rispondere a domande su qualche vecchio mago svitato, inventore del calderone che si mescola da solo, sarebbero stati liberi per un'intera settimana, fino all'uscita dei risultati.
    Tuttavia, Harry continuava a pensare ad altro: c'era qualcosa, in tutta quella storia, che continuava a non tornargli.
    Possibile che proprio in corrispondenza al suo ritorno, Voldemort fosse tornato da dove si era nascosto per ben dieci anni?
    "Forse è proprio per questo. Ti ricordi cosa ti ha detto Silente, no?" fece Erza, mentre ne discutevano riuniti in un'aula. "Che avrebbe cercato di ucciderti durante questi sette anni, convinto che tu non possa difenderti."
    "Sì, è vero… però ha avuto un tempismo un po' troppo perfetto. Inoltre… è come se mancasse un tassello a tutto questo. Se fosse dentro il castello, avrebbe già cercato di eliminarmi, no?"
    "Forse non ne ha avuto la possibilità. Non sei mai rimasto completamente solo." Azzardò Lucy.
    "Per uno che non si faceva scrupoli a uccidere un neonato, dubito che degli studenti sarebbero stati un problema." Replicò George. "Ad ogni modo, Happy non ha notato nulla di strano, no?"
    Natsu scosse la testa.
    "No. Adesso è di nuovo a sorvegliare il corridoio del terzo piano. È una fortuna che possa volare e nascondersi sulle travi, dove basta che rimanga sdraiato fingendosi un gatto qualsiasi. Anche grazie alla magia di Harry."
    "Beh, un gatto blu con il marchio della gilda sulla schiena direi che è troppo vistoso. Almeno durante le sue uscite, è meglio se sembra un gatto normale." Disse Harry.
    "Di certo sarebbe passato più inosservato di un drago." Rise Fred.
    Majutsu spalancò gli occhi. "Ma certo!" esclamò, saltando su dalla sedia. "Il drago!"
    "Eh?" fecero tutti, non capendo.
    "Come abbiamo fatto a non pensarci prima?! Non è illegale allevare un drago? E allora perché un tizio con un uovo di drago si presenta proprio a Hagrid, che è forse uno dei pochi al mondo che ne voleva uno?"
    "Stai dicendo che…" cominciò Erza, per poi spalancare anche lei gli occhi. "Che qualcuno sapeva della passione di Hagrid, e ne ha approfittato. Magari in cambio di qualche informazione."
    "E guarda caso, dopo che Piton ha minacciato Raptor."
    "Dobbiamo andare subito da lui!" urlò Salamander, ricevendo assensi da tutto il gruppo.
    Pochi minuti dopo, tutti e sette stavano attraversando il parco del castello, diretti alla capanna del guardiacaccia, dove questi era seduto su una poltrona davanti alla porta, intendo a sgusciare piselli in una grossa ciotola.
    "Salve!" gli salutò, sorridendo. "Finiti gli esami? Avete tempo di fermarvi a bere qualcosa?"
    Natsu stava per rispondere, ma Harry lo anticipò.
    "No, mi spiace, ma siamo di fretta. Hagrid, dobbiamo chiederti una cosa: sai quella notte che hai vinto l'uovo di drago? Che aspetto aveva lo straniero con cui hai giocato a carte?"
    "Boh." Rispose il guardiacaccia. "Non si è mai tolto il mantello."
    "Come scusa?" fece incredulo Gray.
    "Non è mica una cosa tanto strana, di gente bizzarra ce n'è tanta al pub della 'Testa di Porco', giù al villaggio. Poteva essere un trafficante di draghi, no? Comunque, in faccia non l'ho mai visto, si è sempre tenuto il cappuccio."
    "E di cosa avete parlato, Hagrid? Gli hai mai accennato a Hogwarts?" chiese Lucy.
    "Può darsi." Rispose lui, aggrottando le sopracciglia nello sforzo di ricordare. "Sì… mi ha chiesto che mestiere facevo e gli ho detto che facevo il guardiacaccia qui… Allora ha chiesto di che genere di creature mi occupavo. Io gliel'ho detto… e ho anche detto che ho sempre desiderato avere un drago… Poi… non ricordo tanto bene, perché quello non faceva che offrirmi da bere. Vediamo… sì, allora ha detto che lui aveva un uovo di drago e se lo volevo potevamo giocarcelo a carte… Però dovevo promettergli che lo tenevo bene: non voleva che finiva al chiuso in qualche casa… Allora io gli ho detto che, dopo Fuffi, tenere un drago era la cosa più facile del mondo…"
    "E lui... ha mostrato qualche interesse per Fuffi?" chiese Harry cercando di mantenere calmo il tono della voce.
    "Be', sì... Insomma, anche dalle parti di Hogwarts, non è che capiti spesso di incontrare cani a tre teste, no? Allora gli ho detto che Fuffi era buono come il pane, se uno sapeva calmarlo. Bastava un po' di musica, e lui si addormentava come un angioletto..."
    Di colpo, un'espressione di orrore si dipinse sul volto di Hagrid.
    "Accidenti, non ve lo dovevo dire!" farfugliò. "Dimenticate tutto! Ehi... ma dove andate?"
    I maghi di Fairy Tail non rimasero un secondo di più, correndo subito verso il castello, fermandosi solo una volta raggiunto il salone d'ingresso.
    "Dobbiamo avvertire Silente." disse Gray. "Hagrid ha raccontato a quello straniero come si fa a eludere la sorveglianza di Fuffi, e sotto quel mantello doveva esserci per forza o Piton o Voldemort stesso... Dev'essere stato facile ottenere le informazioni che voleva, dopo aver fatto sbronzare Hagrid."
    "Ma come facciamo ad avvertirlo?" chiese George. "Noi non siamo mai stati nell'ufficio di Silente."
    "Noi sì, è lì che ci ha fatto arrivare la prima volta. Presto, non abbiamo un minuto da perdere!"
    "Che cosa ci fate qui dentro, voi?" esclamò una voce dietro di loro, anticipando la professoressa McGranitt, che portava una grossa pila di libri.
    "Vogliamo vedere il professor Silente." esclamò Natsu.
    "Vedere il professor Silente?" ripeté l'insegnante di Trasfigurazione come se quella richiesta le apparisse molto sospetta. "E perché?"
    "Ecco… ci dispiace, ma non possiamo dirglielo." Rispose Lucy, deglutendo quando vide le narici della donna cominciare a fremere.
    "Il professor Silente è uscito dieci minuti fa." disse poi in tono gelido. "Ha ricevuto un gufo urgente dal Ministero della Magia ed è subito partito in volo per Londra."
    "Se n'è andato?" fece il mago del ghiaccio incredulo. "Proprio adesso?"
    "Fullbuster, il professor Silente è un grandissimo mago, la sua presenza è richiesta da molte parti..."
    "Ma questo è importante!"
    "Quel che voi avete da dirgli sarebbe più importante del Ministero della Magia, Weasley?"
    "Senta, professoressa." fece Harry, gettando all'aria ogni prudenza. "Riguarda la Pietra Filosofale!"
    La McGranitt poteva aspettarsi di tutto, tranne quello. I libri che reggeva le caddero di mano e lei non si diede neanche la pena di raccoglierli.
    "E voi, come lo sapete?" farfugliò, cercando di riprendersi.
    "Ce l'ha detto Silente stesso." Rispose in fretta Erza, inventandosi la prima cosa che le venne in mente. "Professoressa: pensiamo, anzi ne siamo sicuri, che Pit... che qualcuno si prepari a tentare di rubare la Pietra. Dobbiamo parlare con il professor Silente!"
    La professoressa le scoccò un'occhiata carica di un misto di orrore e di sospetto.
    "Il professor Silente sarà di ritorno domani." disse infine. "Non so proprio perché il preside vi abbia detto della Pietra, ma state pur certi che nessuno può rubarla, è troppo ben protetta."
    "Ma prof-"
    "So quel che dico, Potter!" tagliò corto la McGranitt, chinandosi a raccogliere i libri che le erano caduti. "E adesso, vi consiglio di tornarvene tutti fuori a godervi questo bel sole." Concluse, inoltrandosi nel castello.
    Ma loro non seguirono il suo consiglio.
    "È per stanotte." disse Harry quando si fu accertato che la professoressa non fosse più a tiro di voce. "Stanotte Piton, o chiunque voglia rubare la pietra, ha intenzione di passare attraverso la botola. Ha trovato tutto quello che gli occorre, e per di più, adesso Silente è fuori circolazione. È stato lui a mandare quel gufo. Scommetto che al Ministero della Magia resteranno a bocca aperta quando vedranno arrivare Silente."
    "Che cosa facciamo allora?"
    "Speriamo che Happy si accorga di qualcosa di strano e che ci avverta in tempo. Ad ogni modo, non abbiamo molte possibilità: preparatevi a combattere, stasera affronteremo Voldemort." Sentenziò Majutsu.

    Happy sospirò.
    Completamente tinto di nero e con il marchio di Fairy Tail nascosto dal nuovo colore, continuava a guardare la porta che nascondeva Fuffi.
    "Niente di niente…" commentò lui, sospirando, alzandosi in piedi per sgranchirsi le gambe. "Cavoli, non poteva capitarmi niente di più noioso…"
    Ma il gatto blu si congelò sul posto, sentendo un miagolio dietro di lui.
    Happy si girò lentamente, ritrovandosi a fissare un gatto soriano, che sembrava immobile di fronte a lui.
    "B-Buono micio… in fondo siamo cugini, no?" fece, deglutendo.
    Per un momento, gli occhi dell'animale di fronte sembrarono venire attraversati da un lampo.
    "Meglio che vada…" continuò il gatto blu, facendosi spuntare le ali e facendo per volare via.
    Ma con sua sorpresa, il soriano gli saltò addosso, facendolo rotolare lungo l'asse.
    "Ahi ahi… Ma che cosa ti prende?! Non ti stavo facendo nulla di male! E non credo di assomigliare troppo ad un uccello… Aye…"
    Tuttavia il gatto soriano saltò giù, e prima che toccasse terra assunse l'aspetto della professoressa McGranitt.
    "Non so chi tu sia…" fece lei, tirando fuori la bacchetta. "Ma non è normale che un gatto parli e si faccia spuntare le ali, soprattutto di fronte a questa porta. Forse Potter e gli altri avevano ragione, dopotutto."
    "Se è per questo nemmeno un gatto che si trasforma in un umano è normale, aye!" replicò incredulo Happy, evocando di nuovo le ali. "Tuttavia, non posso farmi prendere, mi spiace."
    Prima che la professoressa riuscisse a colpirlo con un incantesimo immobilizzante, Happy riuscì a volare via, attraversando a tutta velocità la distanza che lo divideva da una finestra aperta, uscendo subito e salendo sul tetto del castello.
    "E siamo a due… non sono proprio il migliore per queste missioni in incognito… per fortuna non mi ha riconosciuto, aye…" fece, non appena atterrò su una delle torri, riprendendo fiato e energie. "Ma questa volta sarà meglio non dire niente in proposito… potrebbero non mandarmi davvero più fuori…"
    Happy si alzò in piedi, sospirando.
    "Meglio tornare da Natsu e gli altri. Non è successo nulla per tutto il tempo che sono rimasto lì."
    Detto questo, si fece apparire di nuovo le ali, volando via verso la torre di Grifondoro.
    Ma nella fretta di scappare dalla McGranitt, Happy non aveva fatto attenzione a non essere visto da nessun altro e ora, dietro una finestra di fronte alla torre dove si era fermato, un allucinato e incredulo Ron Weasley era rimasto come pietrificato, totalmente incapace di accettare quello che aveva appena visto.

    Quella sera, Harry e gli altri maghi di Fairy Tail rimasero nella sala comune, ognuno per conto suo, fingendo di controllare le risposte degli esami, in attesa che tutti andassero a dormire.
    Quando finalmente anche Hermione li salutò e salì in dormitorio, i maghi si rilassarono.
    "Dunque volete proprio farlo?" chiese Happy, tirando fuori la testa dallo zaino.
    "Non c'è altra scelta. Silente non c'è, e questa è senza dubbio l'occasione che aspettava."
    "Meno male che avete recuperato subito il mio mantello." Fece Natsu.
    "Non potevamo di certo abbandonarlo. Su, ora andiamo. Abbiamo già perso troppo tempo. E più minuti passano, più-"
    "Che cosa state facendo?!" esclamò una voce proveniente dalle scale dei dormitori maschili.
    Tutti si girarono, vedendo Neville, con in mano il suo rospo.
    "Non vi ho visto salire e mi sono insospettito… Che cosa avete intenzione di fare? Uscire di nuovo di notte per farvi beccare?"
    "Torna a dormire, Neville." Disse Harry, freddo.
    "Non vi permetterò di farlo! Grifondoro è già nei guai senza che voi peggioriate la situazione." Mentre diceva ciò, lasciò andare il rospo, per poi chiudere a pugno le mani. "Sono disposto anche a fare a botte, se necessario!"
    "Di questo passo sveglierà tutti." Fece Gray, battendo le mani.
    Prima che Neville potesse fare o dire altro, si ritrovò gambe e braccia intrappolate dal ghiaccio.
    "Che cosa?!" fece incredulo, cercando di liberarsi, per poi guardare terrorizzato il gruppo di fronte a lui.
    "Gray, non posso cancellare la memoria a tutti quanti solo perché perdi il controllo. Avremmo potuto semplicemente pietrificarlo." Sbottò Harry, avvicinandosi a Neville, che rimase in silenzio dalla paura.
    "Mi dispiace, ma non c'è altro modo. Modificherò i tuoi ricordi degli ultimi minuti, in modo che tu sia convinto di essere stato colpito da un Pietrificus Totalus."
    "M-Ma… non puoi conoscere quella magia! Non è programma di primo anno!"
    "Guarda, Harry è senza dubbio il mago che conosce più incantesimi in tutta Hogwarts." Fece George, sorridendo.
    Prima che il ragazzo potesse chiedere altro, Harry poggiò la mano sopra la sua fronte.
    Neville restò immobile per qualche secondo, per poi cadere a terra privo di sensi.
    Gray sciolse subito il ghiaccio, lasciandolo libero.
    "E ora andiamo!" ordinò Erza, indossando assieme agli altri il proprio mantello e scomparendo.
    Il ritratto della Signora Grassa si aprì, lasciandoli uscire invisibili per tutti, richiudendosi poco dopo.

    Il gruppo di Fairy Tail raggiunse la porta del corridoio del terzo piano.
    "Allora ci siamo." Disse Harry. "Io mi fermerò ad affrontare Fuffi, voi proseguite, chiaro?"
    "No." Rispose Erza. "Tu devi andare fino in fondo. Solo tu puoi affrontare Voldemort, ricordi? Ci penso io a quel cucciolo troppo cresciuto."
    "Mi fermo anch'io!" esclamò Natsu. "Non mi fa di certo paura!"
    "No, io sono sufficiente." Replicò ancora Titania, aprendo la porta e togliendosi il mantello, lanciandolo all'angolo della stanza.
    Fuffi alzò subito i suoi sguardi su di lei, cominciando a ringhiare.
    "Ora lo sposterò dalla botola. Voi non perdete tempo e procedete subito, chiaro?"
    "Ne sei sicura?" chiese Harry.
    "Ti ricordo che sono la maga più forte di Fairy Tail. Non sottovalutarmi." Rispose lei, sorridendo, mentre la sua divisa scompariva, lasciando il posto all'armatura.
    Senza aspettare oltre, evocò due spade, lanciandosi contro l'enorme cane e spostandolo con la forza di un calcio dall'altra parte della stanza, riuscendo a liberare la botola.
    "Ora!" urlò.
    Gli altri non se lo fecero dire due volte.
    Si tolsero anche loro i mantelli, mettendoli a posto sotto la divisa, e corsero verso la botola.
    Harry la aprì con la magia e allo stesso modo allontanò il coperchio, che finì a qualche metro di distanza.
    "Non si vede nulla." Fece Natsu, guardandoci dentro.
    "Direi che è il momento di un piccolo volo." Disse Fred, ridendo per mascherare il suo nervosismo.
    "Allora, sicuri di voler venire tutti?"
    "Io non proprio… ma non posso di certo abbandonarvi, no?" fece Lucy.
    "Allora… andiamo!" urlò Harry, lanciandosi per primo dentro la botola, seguito a ruota da tutti gli altri.
    Erza si girò verso di loro.
    "Buona fortuna, ragazzi." Mormorò, per poi riportare l'attenzione al cerbero, che si stava rialzando, decisamente più infuriato di prima.
    "E ora, a noi due!" esclamò, lanciandosi di nuovo all'attacco.

    Harry e gli altri caddero nel vuoto per diversi secondi, finché non atterrarono su qualcosa di morbido, che attutì la loro caduta.
    "Off… fortuna hanno pensato all'atterraggio…" commentò Gray, cercando di alzarsi, ma accorgendosi di essere trattenuto da qualcosa.
    "Fortuna?" fece Fred. "Non direi proprio! Questo è un Tranello del Diavolo!"
    "Un che cosa?!" esclamò spaventata Lucy, sentendo qualcosa di simile a dei tentacoli avvolgerla lungo la caviglia.
    "È una pianta che… possiamo definire assassina."
    "Davvero? Beh, se è una pianta, basterà usare il suo nemico naturale!" disse Natsu, per poi lasciarsi avvolgere dalle fiamme.
    Immediatamente la presa attorno ai maghi si allentò, permettendogli così di liberarsi e di allontanarsi in fretta verso un passaggio tra due pareti di pietra.
    "Fortuna che Natsu è un incendio vivente…" commentò George. "L'unica cosa in grado di indebolire il Tranello del Diavolo è proprio il fuoco."
    "Il fuoco batte tutto!" esclamò il diretto interessato, sputando una fiammata.
    "Ma per piacere, non sei nemmeno stato in grado di sconfiggere Aria." Replicò Gray.
    "E se non sbaglio, tu ti sei fatto ridurre in uno stato pietoso da quella ragazza, no?"
    Immediatamente, Natsu e Gray furono uno di fronte all'altro, a guadarsi reciprocamente con sguardi bellicosi.
    "Di' un po' fiammifero, vuoi una rissa?"
    "E se fosse? Hai paura, ghiacciolo?"
    "Che cosa state pensando di fare voi due?" chiese Harry, posizionandosi accanto ai due con le braccia incrociate. "Volete che sostituisca Erza o vi calmate da soli?"
    Sotto gli occhi increduli di Fred e George, i due maghi deglutirono, per poi abbracciarsi come grandi amiconi.
    "Ma che stai dicendo Harry?"
    "Non vedi che andiamo perfettamente d'accordo?"
    Il moro sospirò. "Uno di questi giorni perderò la pazienza con voi due… Su, andiamo avanti, o perderemo il vantaggio che ci ha dato Erza."

    Titania saltò all'indietro, buttando via la sua spada, ormai incrinata, ed evocandone un'altra.
    "È piuttosto difficile affrontare questo bestione senza usare tutta la mia magia…" fece, sorridendo. "Distruggerei questa stanza se esagerassi…"
    Fuffi spalancò tutte e tre le sue bocche, pronto a lanciarsi ancora su Erza, che alzò subito la spada per difendersi. Ma prima che la bestia la raggiungesse, il suono di un flauto riempì la stanza.
    Sotto gli occhi increduli di Erza, il cerbero si fermò, azzerando immediatamente la sua furia omicida.
    Poi, in pochi secondi, cadde a terra addormentato.
    "Non credevo che la musica avesse un simile effetto… Credevo ci volesse un po' di più." disse ancora incredula, per poi girarsi a vedere chi l'aveva aiutata.

    Il gruppo di maghi proseguì lungo il corridoio, che continuava a scendere.
    "Sembra di essere alla Gringott…" commentò Lucy.
    "Uh?" fece Natsu, fermandosi di colpo.
    "Che succede?" chiese Happy.
    "C'è qualcosa più avanti." Rispose lui. "Sembra… un tintinnio accompagnato da un lieve fruscio."
    "Che ci sia qualche altro mostro ad aspettarci?" azzardò Gray.
    "Spero di no. Già sapere che esiste un simile posto sotto Hogwarts, e che la mappa non lo segna, per noi è un duro colpo. E che cosa ci può essere peggiore di un cane a tre teste?"
    "Un drago. Un drago adulto." Rispose semplicemente Natsu, facendo sbiancare i due gemelli e Lucy.
    "S-Speriamo di no…"
    Proseguirono in silenzio, finché non raggiunsero una stanza illuminata, con il soffitto a volta, piena di uccellini dagli splendidi colori, brillanti come gemme alla luce del sole, che svolazzavano e volteggiavano per tutta la stanza.
    "E questi che cosa sono?" chiese George, guardando le creature.
    "Non lo so… ma il nostro obiettivo è laggiù." Rispose Harry, indicando un portone di legno dall'altra parte della stanza.
    "Dite che ci inseguiranno se tentiamo di attraversare?" fece Happy, indicando gli uccelli.
    "A questo… si rimedia subito!" esclamò Gray, battendo un pugno sopra il palmo dell'altra mano.
    Immediatamente, attorno a tutti gli uccelli si creò una bolla di ghiaccio, che li fece precipitare tutti a terra.
    "Però… soluzione pratica e veloce." Commentò Fred piacevolmente stupito, avvicinandosi a uno degli animali, per poi sgranare gli occhi. "Ehi… ma questi non sono uccelli! Sono chiavi!" esclamò.
    Tutti si avvicinarono per verificare.
    "Ma com'è possibile? Hanno fatto tante scene per un gatto con le ali, e poi hanno chiavi con le ali?!" sbottò Natsu, mentre Majutsu si avvicinava alla porta.
    "Dobbiamo trovare una grossa chiave, vecchio tipo… probabilmente d'argento." Disse, dopo aver esaminato la porta.
    "Beh, ci sono solo centinaia di chiavi congelate… sarà un giochetto." Scherzò Fred.
    "Trovata!" urlò subito Happy, alzandosi in volo con il blocco di ghiaccio che conteneva la suddetta chiave.
    "Bravissimo Happy!" si complimentò Natsu, per poi sciogliere con una fiammata il gelido involucro, lasciando libera la chiave, che cercò subito di volare via.
    "Eh no! Tu resti qui!" Disse il Dragon Slayer, per poi passare la chiave al moro, che la infilò nella serratura, per poi lasciarla andare via non appena l'ebbe fatta scattare.
    "Vediamo che cos'altro ci aspetta." Fece uno dei Weasley, mentre attraversavano la porta.
    Immediatamente, la nuova stanza fu illuminata da una fortissima luce, che rivelò loro un'enorme scacchiera.
    Loro si trovavano dietro ai pezzi neri, tetri soldati in attesa dell'inizio della contesa, scolpiti in pietra e più alti di loro. Dall'altro lato, i pezzi bianchi facevano la medesima impressione, schierati come fantasmi usciti dal più cupo degli incubi. Alle loro spalle si scorgeva una porta.
    "Non dovremmo metterci a giocare a scacchi, vero?!" esclamò incredulo George.
    "Noi non sappiamo neppure le regole!" urlò in preda al panico Happy.
    "Qui ci servirebbe Ron… lui sì che è un campione in questo gioco…" mormorò Fred.
    "Allora lasciatemi campo libero!" esclamò una voce.
    Tutti voltarono la testa, ritrovandosi a guardare Erza, accompagnata da Ron e Hermione.
    "E voi che ci fate qui?!" disse Harry, incredulo.
    "Oggi ho visto Happy volare sul tetto." Spiegò il Weasley minore, indicando il gatto. "Nonostante avesse un altro colore, l'ho riconosciuto lo stesso. L'ho visto troppe volte nel dormitorio. E l'abbiamo aggiunto a tutto quello che avevamo già scoperto su di voi. Certo, non pensavamo potesse anche parlare, ma ormai…" spiegò, concludendo con un'alzata di spalle e un piccolo sorriso.
    "Non sappiamo ancora tutto." Continuò Hermione. "Ma sappiamo che appartenete a un gruppo chiamato Fairy Tail. Inoltre, Fred e George si sono uniti a questo gruppo durante le vacanze di Natale, come dimostra il loro tatuaggio, identico al vostro. Abbiamo continuato a tenervi sotto controllo fin da quando siamo stati attaccati da quella maga che ci ha parlato di Zeref."
    "Eravate voi due?!" la interruppe incredula Lucy.
    I due maghi di Grifondoro annuirono.
    "Sì. Ed è stata lei a parlarci per la prima volta di Majutsu e Titania…" fece la Granger, guardando Erza, che prese la parola.
    "Ci hanno seguito tenendosi a distanza. A quanto pare, Hermione ha trovato un incantesimo per mascherare l'odore, riuscendo così a non farsi scoprire da Natsu. Sono rimasti dietro la porta del corridoio in attesa che scendessimo tutti nella botola."
    "Dopo pochi minuti, abbiamo sentito il rumore di una battaglia, così siamo entrati. Ma non ci aspettavamo certo di vedere Erza con un'armatura addosso impegnata in uno scontro all'ultimo sangue con quel cane. Per fortuna, Hermione vi aveva seguito questo pomeriggio, scoprendo così il suo punto debole. È bastato un flauto che Hagrid ci ha regalato questo Natale per sistemare la bestia."
    "E ora che siete qui, cosa credete di fare?" chiese Harry. "Oltre queste prove potrebbe esserci Voldemort in persona ad aspettarci!"
    "E tu allora?" replicò Hermione, guardandolo seria. "Tu più di tutti dovresti stare lontano da lui."
    "Per me il discorso è diverso. Sono venuto qui solo per sconfiggerlo. Avevo altri affari, migliori piuttosto che perdere tempo in una scuola che non mi insegna niente di nuovo."
    "Niente di nuovo? Come sarebbe a dire niente di nuovo?!" esclamò incredulo Ron.
    "Beh, vedi fratellino… Harry conosce più magie anche di noi che siamo al terzo anno. Anzi, credo che neppure uno del settimo possa essere al suo livello." Fece Fred, ridendo.
    "Adesso basta parlare. Ron, sei davvero in grado di vincere una partita a scacchi?" chiese Erza.
    "Sì, credo di sì… Ma non posso darvi la certezza matematica."
    "Allora credo che dovremmo fidarci, ma dopo dovrete tornare indietro, chiaro?" disse Harry.
    "No, verremo con voi. Non saremo forti come voi, però possiamo aiutarvi!"
    Majutsu la guardò seria, per poi sospirare. "Fate come volete."
    "Allora, cosa dobbiamo fare? Muovere questi pezzi credo sia impossibile."
    "Credo che alcuni di noi dovranno prendere il posto di alcuni pezzi… Non tutti, sarebbe troppo pericoloso, difficilmente si finisce la partita senza troppe perdite…" rifletté Ron.
    "Io sono con te!" esclamò Natsu. "Basta che mi dici cosa fare, perché io questo gioco non l'ho nemmeno mai sentito nominare. Inoltre, sono abbastanza resistente per sopportare qualche colpo."
    "Anch'io giocherò con te." Fece Hermione, per poi voltarsi verso gli altri. "Voi siete più forti di noi… perciò ci limiteremo ad aprirvi la strada.
    Ron annuì, per poi dirigersi verso un cavallo nero, tendendo la mano per toccarlo.
    D'un tratto, la pietra di cui era fatto prese vita. Il cavallo si mise a raspare a terra con la zampa, e il cavaliere chinò il capo coperto dall'elmo per guardare Ron.
    "Dobbiamo... ehm... dobbiamo venire con voi per attraversare, giusto?" chiese incerto, il rosso, fissando il pezzo nell'elmo buio.
    Il cavaliere nero annuì.
    Ron si voltò verso gli amici, guardandoli attentamente uno per uno. "Qua bisogna pensarci bene..." disse, ragionando velocemente. "Allora, Natsu, tu prendi il posto di quell'alfiere, e tu, Hermione, mettiti vicino a lui, al posto di quella torre."
    "E tu?" domandò Erza.
    "Io farò il cavallo." rispose Ron, deciso.
    Sembrava che i pezzi degli scacchi li avessero sentiti, perché a quelle parole un cavallo, un alfiere e una torre voltarono le spalle ai pezzi bianchi e se ne andarono dal campo di gioco lasciando tre caselle vuote, che furono occupate dai tre ragazzi.
    "I bianchi muovono sempre per primi, a scacchi." spiegò il rosso lanciando un'occhiata al lato opposto dell'enorme scacchiera, mentre gli altri si allontanavano. "E difatti, guardate..."
    Un pedone bianco era avanzato di due caselle.
    Ron cominciò a dirigere le mosse dei neri, che si spostavano silenziosamente seguendo i suoi ordini.
    "Natsu... muoviti diagonalmente di quattro caselle verso destra."
    "Così?" chiese conferma lui, muovendosi come indicato.
    Il primo shock vero arrivò quando fu mangiato l'altro loro cavallo.
    La regina bianca lo sbatté a terra con brutalità e lo trascinò via dalla scacchiera come un sacco della spazzatura: rimase immobile, faccia a terra.
    "Ho dovuto lasciarglielo fare." fece il Weasley con aria sconvolta. "Così tu, Hermione, sarai libera di mangiare quell'alfiere. Dai, muoviti!"
    Ogni qualvolta perdevano un pezzo, i bianchi si mostravano spietati. Ben presto i pezzi neri cominciarono ad allinearsi contro il muro, inerti come pupazzi senza vita.
    Per due volte Ron si accorse appena in tempo che Natsu e Hermione erano in pericolo. Frattanto, schizzava da una parte all'altra della scacchiera, mangiando tanti bianchi quanti erano i neri che avevano perso.
    "Certo che vostro fratello è davvero bravo in questo gioco…" commentò Gray, guardando incredulo lo svolgersi della partita. "E non sembra nemmeno tanto facile."
    "Già, infatti noi due ci abbiamo rinunciato." Rispose Fred.
    "Ci siamo quasi." borbottò a un tratto Ron. "Fatemi pensare... fatemi pensare."
    La regina bianca volse verso di lui la testa senza volto, come se volesse sussurrargli qualcosa.
    "Sì..." disse piano Ron. "È l'unico modo... devo lasciarmi mangiare."
    "No!" esclamarono insieme tutti gli altri.
    "Ma a scacchi è così!" tagliò corto lui. "Bisogna pur sacrificare qualche cosa! Ora farò un passo avanti e lei mi mangerà... e tu sarai libero di dare scacco matto al re, Natsu! Dovrai solo fare tre passi a sinistra!"
    "Non se ne parla!" replicò lui. "Facciamo cambio, io posso resistere a un suo colpo!"
    "Io sono il più inutile qui." Disse Ron. "Hermione potrà aiutarvi se si dovrà risolvere qualche quesito, mentre tu mi sei sembrato abbastanza forte nella foresta. Io sono sacrificabile, voi no!"
    "Ron..." fece la ragazza.
    "Sentite, se non ci sbrighiamo, la pietra sarà perduta!"
    "E va bene! Ma non azzardarti ad andare all'altro mondo, o ti farò assaggiare la mia spada!" disse Erza, mostrando la lama della sua arma.
    Il rosso deglutì, annuendo. "Io vado... ma ricordate: andate subito avanti non appena avremmo vinto!"
    E così dicendo, fece un passo avanti. La regina si fece avanti immediatamente, torreggiando sul cavallo avversario e come un'onda d'innaturale altezza che si getta su un grattacielo, lo colpì con una forte botta in testa data con il braccio di pietra e il ragazzo a cavallo cadde a terra di schianto.
    Hermione e Lucy si lasciarono sfuggire un grido.
    La regina bianca trascinò Ron a lato di quello che pareva più un ring che una scacchiera: il ragazzo sembrava proprio K.O.
    Aspettando che la partita finisse, Harry e gli altri andarono subito a verificare le sue condizioni.
    "Ehi, Ronald, rispondici!" disse preoccupato Fred, scuotendo il fratello.
    "Sta bene, è solo svenuto." Li tranquillizzò Harry, dopo aver verificato che il rosso respirasse normalmente, per poi tornare a guardare il campo a quadri bianchi e neri.
    Natsu era ancora fermo al suo posto, con le mani chiuse a pugno.
    "Tutto questo…" mormorò. "Tutto questo per colpa sua… Ormai Voldemort ha segnato il suo destino!"
    Mentre diceva ciò, una piccola fiamma lo avvolse per qualche secondo, lasciando incredula Hermione. Poi il Dragon Slayer eseguì l'ultimo comando di Ron, avvicinandosi al sovrano avversario e dichiarando lo scacco matto. Il re bianco si tolse la corona dal capo e la gettò ai suoi piedi, decretando così la vittoria dei neri.
    I pezzi si divisero in due gruppi e s'inchinarono l'un l'altro, mostrando la porta aperta in fondo alla stanza.
    Spostarono Ron accanto a una parete, mettendolo in posizione seduta.
    "Aspettaci qui, torneremo presto." Disse Erza, per poi varcare la porta insieme ai compagni e correre lungo il nuovo corridoio.
    Lo percorsero per diversi minuti prima di raggiungere un'altra porta, che Natsu abbatté con un calcio senza nemmeno preoccuparsi di vedere se era aperta.
    "Ma fa sempre così?" chiese Hermione a Gray, che sospirò.
    "Ha avuto un pessimo esempio." Rispose lui.
    Non appena entrarono, le loro narici furono invase da un odore nauseabondo, che costrinse tutti a coprirsi il naso con il mantello.
    Con gli occhi pieni di lacrime videro, steso per terra davanti a loro, un mostro ancor più grosso di quello che era entrato ad Halloween, che giaceva inerte con un bernoccolo insanguinato in testa.
    "Beh, almeno un ostacolo in meno…" commentò a fatica Fred, mentre avanzavano verso l'altra porta.
    All'interno della stanza successiva c'era semplicemente un tavolo con appoggiate sopra sette bottiglie di forme diverse.
    "Qui c'è lo zampino di Piton." Fece Harry, avvicinandosi al tavolo per osservare meglio.
    Ma non poté dire altro perché non appena l'ultimo varcò la porta, essa scomparve, lasciando il posto a un fuoco viola. Nello stesso momento, delle fiamme nere avvolsero la porta da cui sarebbero dovuti passare.
    "Ehi, che cos'hai fatto, Natsu?!" esclamò Gray.
    "Io non c'entro nulla!" esclamò lui, avvicinandosi al fuoco viola, per poi dargli un morso. "Bleah! Disgustoso!"
    "Ma allora… mangi davvero il fuoco!" fece incredula Hermione.
    "Certo che sì! Ma tu come facevi a saperlo?" continuò l'altro, assaggiando anche le fiamme nere, avendo la stessa identica reazione.
    "Ron aveva detto di averti visto mangiare il fuoco del drago di Hagrid…"
    "Sembra che qualcuno si sia fatto scoprire abbastanza facilmente." Disse Titania, guardando minacciosa il Dragon Slayer, che deglutì.
    "Pietà! Non l'ho fatto apposta!" urlò, inginocchiandosi ai piedi di Erza, continuando a sbattere la testa per terra.
    "Guardate, aye!" urlò Happy, afferrando un rotolo di carta poggiato accanto alle bottiglie e lasciandolo cadere tra le mani di Harry, che cominciò subito a leggere.

    "Davanti a voi è il pericolo, dietro la sicurezza
    Due tra di noi vi aiutano, usate la destrezza
    Una sola, di sette, vi lascerà avanzare
    Se un'altra ne berrete, vi farebbe arretrare
    Due son piene soltanto di nettare d'ortica
    Tre, assassine, s'apprestano alla loro fatica.
    Scegliete o resterete per sempre tra i supplizi.
    Per aiutarvi a scegliere, vi diamo quattro indizi:
    Primo, seppur subdolamente il velen non si svela,
    Il vino delle ortiche alla sinistra cela;
    Secondo, differenti sono quelle agli estremi
    Ma per andare avanti rimangono problemi;
    Terzo, come vedete, non ve n'è una uguale
    Sol di nana e gigante il vin non è letale;
    Quarto, la seconda a dritta e la seconda a sinistra
    Sono gemelle al gusto, ma diverse alla vista."

    Hermione si lasciò sfuggire un gran sospiro, e sotto gli occhi allibiti di tutti gli altri, sorrise.
    "Geniale!" esclamò la ragazza. "Questa non è magia: è logica. Si tratta di una sciarada. Ci sono tanti grandi maghi che non hanno un briciolo di logica: loro sì che resterebbero bloccati qui in eterno."
    "E noi?" chiese preoccupata Lucy.
    "Noi no di certo." rispose Hermione. "Su quel foglio c'è scritto tutto quel che ci serve sapere. Sette bottiglie: tre contengono veleno, due vino, una ci farà attraversare sani e salvi il fuoco nero e una ci aiuterà a superare quello viola per tornare indietro."
    "Ma come facciamo a sapere da quale bere?" domandò Natsu.
    "Datemi un minuto di tempo."
    Hermione lesse e rilesse la carta più volte. Poi si mise ad andare su e giù lungo la fila di bottiglie, borbottando fra sé e sé e indicandole ogni tanto col dito. Alla fine, batté le mani.
    "Ho capito!" esclamò. "Quella più piccola ci farà attraversare il fuoco nero per raggiungere la Pietra."
    George guardò la bottiglia più piccina.
    "Dentro c'è abbastanza da bere soltanto per uno di noi." osservò. "Non è neanche un sorso."
    "Forse… possiamo usare quel sorso per entrare tutti." Rifletté Harry, guardando l'amico con la sciarpa. "Se Natsu la beve, dovrebbe riuscire a mangiare le fiamme."
    "Tu dici che questa qui gli cambierà sapore?" domandò dubbioso il diretto interessato.
    "Credo di sì. Se a un mago normale permette di attraversare incolume le fiamme, tu dovresti riuscire a mangiarle.
    "E va bene! Proviamoci!"
    "Natsu!" lo interruppe Erza. "Sai che se non funziona, ti ritroverai ad affrontare chiunque ci sia oltre quella porta da solo, vero?"
    "E allora? Chiunque sia, non mi fa paura! Lo brucerò finché non potrà più muoversi, anche a costo di incendiare l'intera stanza!"
    "Non preoccuparti, in quel caso demoliremo il muro. Ci vorrà un po' di più, ma ti raggiungeremo. Su, ora muoviti!"
    Salamander annuì, per poi prendere la bottiglia più piccola e bere l'intero contenuto in un solo sorso.
    "Brr, sembra ghiaccio!" esclamò, per poi lanciarsi verso il fuoco nero, cominciando a divorarlo.
    In pochi secondi le fiamme scomparvero, e Natsu si pulì la bocca con il braccio.
    "Ah… adesso sì che erano decisamente più gustose!" disse, mentre gli altri lo raggiungevano.
    "Pronti?" chiese Harry.
    Tutti annuirono.
    Il moro aprì la porta.
    Come si aspettavano, dentro la stanza c'era già qualcuno.
    Ma non era Piton. E non era neanche Voldemort.

     
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    Ed eccomi con il nuovo capitolo!
    Con questo, la terza saga della fanfiction giunge al termine, assieme al primo libro!
    Avevamo lasciato il nostro gruppo di maghi di fronte all'ultima prova... non è un mistero chi ci sia dentro, però lascerò lo stesso la suspance qui XD.
    Uhm... non ho molto da dirvi... perciò ringrazio Liberty89 per avermi fatto da beta reader e auguro buona lettura a tutti!

    Capitolo 17: La Pietra Filosofale - Torna all'indice dei capitoli

    "Professor Raptor?!" esclamarono tutti increduli, vedendo il loro professore di Difesa contro le Arti Oscure, che li stava guardando con un sorriso sulle labbra.
    "Io." Disse lui, calmo. "E mi stavo appunto chiedendo quando sareste arrivati."
    "Lei… Lei sapeva che saremo venuti qui?" chiese Erza.
    "Oh, certo che lo sapevo, signorina Scarlett. Mi ero accorto che avevate scoperto della Pietra Filosofale. E non ho fatto altro che aspettarvi."
    "Ma come… Eravamo sicuri che Piton-" cominciò Fred, fermandosi sentendo il professore ridere.
    "Chi, Severus?" domandò lui, continuando a ridere.
    Una risata fredda e tagliente.
    "Sì, Severus sembra proprio il tipo giusto, non è vero? È talmente utile averlo qui a svolazzare dappertutto come un pipistrello gigante! Con lui in giro, chi sospetterebbe mai del po-povero, ba-balbuziente p-professor Ra-Raptor?"
    "No… è ridicolo!" esclamò George. "Insomma… Senza offesa professore, ma lei… non può essere cattivo. Insomma, Piton ha anche cercato di uccidere Harry!"
    "Oh, no, signor Weasley, lei è in errore. Sono stato io. E se non fosse stato per il vostro amico Dragonil, che mi ha urtato prima di dare fuoco a Piton, ci sarei anche riuscito. Ma tra lui e Piton, che continuava a borbottare contro-incantesimi, non sono riuscito nel mio intento."
    "Ho proprio sbagliato professore, eh? Beh, poco importa, rimedierò subito!" dichiarò Salamander, saltando contro di lui, pronto a colpirlo con un pugno.
    Ma con sua sorpresa, si ritrovò a volare indietro, andando a sbattere contro il muro.
    "Natsu!" urlarono tutti, mentre Harry continuava a fissare Raptor.
    "Piton ha cercato di salvarmi?"
    "Ma certo!" rispose il professore, con tono gelido. "Perché credi che volesse arbitrare lui la tua seconda partita? Cercava di evitare che io ci riprovassi. Veramente buffo... Non c'era bisogno che si desse tanta pena. Non avrei potuto fare niente comunque con Silente che assisteva alla partita. Tutti gli altri insegnanti pensavano che Piton stesse cercando di ostacolare la vittoria del Grifondoro, lui si è reso veramente impopolare. Senza contare l'arrivo di quel mago strambo."
    "Non osare mancare di rispetto al nostro Master!" esclamò Erza. "Lui è senza dubbio un mago mille volte migliore di te!"
    "Può anche essere, ma ora non è qui. E ad ogni modo, è stata tutta fatica sprecata… visto che stanotte vi ammazzo tutti."
    Prima che qualcuno potesse fare qualcosa, l'insegnante di Difesa contro le Arti Oscure schioccò le dita, facendo apparire delle catene attorno a tutti i maghi.
    "Solitamente avrei usato delle semplici corde, ma dopo l'incontro avuto nella foresta, preferisco non rischiare. Anche se dubito che quel Majutsu verrà qui ad aiutarvi."
    "Era lei?" domandò Hermione. "Ma perché? Lei è un professore di Hogwarts!"
    Raptor scoppiò in un nuovo attacco d'ilarità.
    "Signorina Granger, lei ha troppa fiducia nei professori e troppo poca nei suoi compagni. Sa, l'ho pedinata… Temevo che la notte di Halloween lei, Scarlett e Heartphilia poteste avermi visto sgattaiolare a vedere cosa ci fosse a guardia della pietra."
    "Vuole dire che è stato lei a far entrare quel troll?" chiese Lucy.
    "Ma certamente. Ho un talento speciale con i mostri, io... Avrete visto senz'altro che cos'ho fatto a quello della stanza qua accanto. Ma purtroppo, mentre tutti correvano dappertutto cercando di stanarlo, Piton, che già sospettava di me, è venuto dritto filato al terzo piano per intercettarmi, e non solo il mio mostro non vi ha fatto a pezzi, ma neanche il cane a tre teste è riuscito a staccare la gamba a morsi a Piton come si deve."
    "Sei solo un codardo!" gli urlò contro Gray, cercando di liberarsi usando la forza.
    L'uomo non disse nulla, limitandosi a girarsi.
    "Ora fate silenzio. Devo esaminare questo specchio molto interessante."
    Harry si fece attento più che mai non appena se ne accorse.
    Alle spalle del professore si trovava lo Specchio delle Brame.
    'Allora è qui che l'hanno portato…' pensò, per poi sgranare gli occhi ricordandosi cosa gli aveva detto il suo riflesso.
    "Lo specchio è la chiave per trovare la Pietra." mormorò Raptor mentre tastava la cornice. "Figuriamoci se Silente non escogitava una cosa del genere... ma tanto lui è a Londra... e per quando sarà tornato, io sarò già molto lontano."
    "Non credo proprio, aye!" urlò Happy, apparendo da dietro Erza e volandogli contro.
    Ma proprio com'era stato per Natsu, il professore non dovette nemmeno muoversi, limitandosi a farlo andare a sbattere con il muro.
    "Happy!" esclamò preoccupato il Dragonslayer.
    "Questa sì che è una sorpresa… allora i deliri di Gazza erano giustificati." Fece l'insegnante, facendo apparire delle catene anche attorno al gatto, per poi girare attorno allo specchio per osservarlo da dietro. "Il mio signore ti esaminerà per bene dopo che avrà preso la Pietra."
    "Se Piton cercava di ostacolarti… allora perché vi siete incontrati nella foresta?" domandò Titania.
    "All'epoca mi stava addosso, cercando di scoprire fino a che punto fossi arrivato. Ha sempre sospettato di me, e ha cercato di spaventarmi... come se fosse stato possibile, con il Signore Voldemort dalla mia parte!"
    Raptor venne fuori da dietro lo specchio, posizionandosi nuovamente davanti alla superficie riflettente e ci guardò dentro con avidità.
    "Vedo la Pietra... La offro al mio padrone, ma dov'è la Pietra?"
    "Eppure, mi è sempre sembrato che Piton mi odiasse tanto..." rifletté ad alta voce Harry, cercando di guadagnare altro tempo.
    "Oh, per odiarti, ti odia." Lo tranquillizzò l'uomo, con tono noncurante. "Ci puoi giurare che ti odia. Era a Hogwarts con tuo padre, lo sapevi? Si detestavano cordialmente, però non ti ha mai voluto morto."
    "Eppure professore, qualche giorno fa io l'ho sentita singhiozzare... Pensavo che Piton la stesse minacciando..."
    Per la prima volta, un fremito di paura attraversò il volto di Raptor.
    "A volte…" fece "trovo difficile seguire le istruzioni del mio padrone... lui è un mago grande e potente, mentre io sono debole…"
    "Vuole dire che era con lei? Dentro Hogwarts?!" esclamò spaventata Lucy.
    "Lui è con me ovunque io vada." Rispose il professore. "Lo incontrai all'epoca in cui giravo il mondo. Allora ero un giovanotto scervellato, pieno d'idee ridicole sul bene e sul male. Il Signore Voldemort mi ha dimostrato quanto avessi torto. Bene e male non esistono. Esistono soltanto il potere e coloro che sono troppo deboli per ricercarlo... Da allora l'ho sempre servito fedelmente, benché lo abbia deluso molte volte. Ha dovuto essere molto duro con me."
    Raptor d'improvviso rabbrividì.
    "Non perdona facilmente gli errori. Quando ho fallito il colpo alla Gringott lui ne è stato molto dispiaciuto. Mi ha punito... Ha deciso di tenermi sotto più stretta sorveglianza..."
    "Ma certo…" disse Gray. "La abbiamo conosciuta proprio quel giorno a Diagon Alley… Dovevamo arrivarci subito!"
    Raptor lo ignorò, cominciando a imprecare a bassa voce.
    "Io non capisco... la Pietra è o non è dentro lo specchio? Che devo fare? Devo romperlo?"
    La mente di Harry galoppava.
    'Se prende la Pietra, per noi potrebbe essere la fine… Dobbiamo riuscire a prenderla prima noi… Forse… se riuscissi a guardarmi nello specchio, il mio riflesso potrebbe mostrarmi dove l'ha nascosta…' pensò, deglutendo, per poi cominciare a spostarsi lentamente per quanto gli fu possibile a causa delle catene, e cercò di mettersi davanti allo specchio.
    Gli altri rimasero in silenzio a osservarlo, mentre l'insegnante lo ignorava completamente.
    "Vediamo un po', che cosa fa questo specchio? Come funziona? Padrone, aiutami!" esclamò.
    Con orrore di tutti i presenti, una voce rispose. Una voce che sembrava provenire dallo stesso Raptor.
    "Usa il ragazzo… Usa il ragazzo…"
    "Come ordina. Potter, vieni qui. E non fare scherzi, o per i tuoi amici sarà la fine." Disse, voltandosi verso il ragazzo battendo le mani.
    Le catene che lo bloccavano si allentarono, per poi cadere a terra, lasciandolo finalmente libero.
    Cercando di trattenere la propria rabbia, il giovane obbedì, avvicinandosi allo specchio.
    "Guarda e dimmi che cosa vedi!" ordinò il professore, mettendosi alle sue spalle e puntandogli contro la bacchetta.
    Chiuse gli occhi per calmarsi, per poi riaprirli e guardare il suo riflesso.
    Come l'altra volta, questi aveva gli occhiali ed era privo del marchio di Fairy Tail. Lui sorrise, e mise una mano in tasca, per poi tirarla fuori assieme a una pietra rossa.
    Mimò qualcosa con la bocca, e poi rimise la pietra al suo posto.
    In quello stesso instante, nella tasca del vero Harry si materializzò qualcosa di pesante.
    La Pietra Filosofale ora era in mano sua.
    "Ebbene?" domandò Raptor, impaziente. "Che cosa vedi?"
    "Vedo… la sua sconfitta. La sconfitta di Voldemort." Specificò. "Vedo me e i miei amici esultare. E vedo… anche la tua di sconfitta!"
    Cogliendo di sorpresa il professore, si girò, colpendolo in pieno con una delle sue magie, facendolo volare dall'altra parte della stanza.
    "Cosa…? Puoi usare anche tu la magia senza l'aiuto di una bacchetta?" fece questi, rialzandosi. "Impressionante… Tuttavia, dimentichi che i tuoi amici sono ancora miei prigionieri." E mentre diceva ciò, puntò la bacchetta verso Lucy. "Un'altra mossa del genere, e lei raggiungerà i tuoi genitori. E ora dimmi che cos'hai davvero visto dentro lo specchio, Potter!"
    "Maledetto bastardo…" ringhiò Natsu. "Non osare fare del male a Lucy!"
    "Che cos'ho visto nello specchio?" ripeté invece Harry. "Te l'ho già detto. Vedo la vostra sconfitta."
    "Davvero…?" fece la voce di prima. "Fammi parlare con lui… faccia a faccia…" continuò, rivolta a Raptor.
    "Padrone, ma voi non ne avete la forza!" protestò lui.
    "Certo che sono abbastanza forte… per questo."
    "E va bene…"
    Continuando a tenere la bacchetta contro Lucy, usò l'altra mano per cominciare a svolgersi il turbante.
    "Ehi… che cosa stai facendo?" chiese sorpreso Fred.
    "Obbedisco agli ordini… Chissà, forse dopo vorrà punire anche voi due per averlo colpito…" rispose Raptor, finendo di togliersi il copricapo.
    I volti di tutti i maghi che si trovavano lì vicino sbiancarono, mentre il moro restava in attesa.
    Infine, il professore si girò, mostrando il retro del capo al ragazzo sopravvissuto. Al posto della nuca, però, si trovava un volto, uno dei più orribili che i maghi avessero mai visto: bianco come il gesso, occhi rossi che mandavano bagliori e come narici due fessure, simili a quelle di un serpente.
    "Harry Potter…" sibilò questi. "Finalmente ci rincontriamo."
    "Voldemort, suppongo. Beh, devo dire che in questi dieci anni non ho sentito la tua mancanza… anzi!"
    Voldemort sorrise.
    "Lo vedi cosa sono diventato per colpa tua?" chiese. "Pura ombra e vapore... io prendo forma soltanto quando posso abitare il corpo di qualcuno... Ma ci sono sempre state persone disposte ad aprirmi il cuore e la mente... Il sangue di unicorno mi ha rinvigorito, nelle scorse settimane... Hai visto quando il fedele Raptor l'ha bevuto per me, nella foresta... Una volta che sarò entrato in possesso dell'Elisir di Lunga Vita, potrò crearmi un corpo tutto mio... E ora, veniamo a noi... Perché non mi dai quella pietra che hai in tasca?"
    "Vedo che non ti si può nascondere nulla, eh?" replicò il ragazzo, tirando fuori la Pietra.
    "Ce l'avevi tu?!" esclamarono increduli i suoi compagni.
    "Me l'ha data lo specchio pochi minuti fa." Rispose lui, mettendola nuovamente in tasca. "Tuttavia, non l'avrai mai."
    "Non fare l'idiota, ragazzo!" ringhiò il volto. "È meglio che ti salvi la vita e ti unisci a me... altrimenti farai la stessa fine dei tuoi genitori! Loro sono morti implorando la mia clemenza..."
    "Come osi… infangare la memoria dei miei genitori?" commentò Harry, chiudendo le mani a pugno. "Per colpa tua… ho vissuto otto anni di inferno. Però, devo anche ringraziarti."
    "Ringraziarmi, Potter?"
    "Esatto. Perché grazie a te, ho potuto conoscere qualcosa a te sconosciuto."
    "Qualcosa a me sconosciuto?" ripeté Voldemort, ridendo. "E che cosa sarebbe? L'amore di cui parla sempre Silente?"
    "No…" rispose Erza, rialzandosi in piedi. "Non è l'amore… è l'amicizia!"
    "Harry è diventato nostro amico… e noi suoi amici!" continuò il mago del ghiaccio, imitandola.
    "Ed è per questo… che Fairy Tail non ti perdonerà mai per quello che gli hai fatto!" urlò Natsu, per poi rivolgersi a Harry. "Possiamo adesso?"
    Come risposta, la divisa del ragazzo scomparve, lasciando il posto alla sua armatura.
    "Perfetto!" esclamò Gray, ghiacciando le sue catene, per poi mettere tutta la sua forza nelle braccia, che le spezzarono.
    Nello stesso momento, anche Erza riuscì a distruggere le sue catene con il semplice aiuto della forza brutta, mentre Salamander si lasciò avvolgere completamente dalle fiamme, sciogliendole con il calore.
    "Che cosa?!" esclamò incredulo Raptor, guardandoli.
    "Preparatevi ad affrontare la furia di Fairy Tail!" urlò Harry, mentre Natsu faceva schioccare le dita, rompendo con una scintilla le catene che tenevano bloccati Happy, i gemelli, Lucy e Hermione.
    "Impressionante… Non credevo aveste un simile potere nascosto." Disse Voldemort, per nulla intimorito.
    Prima che Natsu e gli altri potessero raggiungerli, una barriera avvolse il mago oscuro e Harry, facendoli andare a sbattere contro la parete invisibile.
    "Harry!" urlarono tutti.
    "I tuoi amici non potranno interferire. Il mio potere magico è sempre maggiore al vostro."
    "Può darsi… ma non mi arrenderò di certo. Sono venuto in questa scuola con il preciso scopo di sconfiggerti. E ora è giunto quel momento!"
    "Divertente… Uccidilo." Ordinò al suo servitore.
    Questi si girò di nuovo, per poi correre contro il ragazzo, che lo evitò saltando di lato.
    Ma con sua sorpresa, il professore si rivelò veloce, e riuscì a prenderlo per un polso.
    Immediatamente una forte luce colpì entrambi, facendoli finire uno dalla parte opposta rispetto all'altro. L'armatura di Majutsu s'illuminò prima di scomparire nel nulla, lasciando il proprietario a terra.
    "Che cosa…?" fece il moro mentre si alzava, portandosi la mano sulla cicatrice, che aveva cominciato a fargli male.
    "Padrone!" urlò invece Raptor, guardandosi la mano con cui aveva tentato di afferrare lo studente, ora piena di vesciche, che lo facevano piegare in due dal dolore.
    "Prendilo! PRENDILO!" gridò di nuovo Voldemort con voce stridula, e il professore fece un balzo in avanti, riuscendo a mandare Harry lungo disteso per terra e afferrandogli il collo con entrambe le mani.
    Il dolore della cicatrice costrinse il giovane a urlare, ma con sua sorpresa vide il volto di Raptor contorcersi per il dolore che stava provando a sua volta.
    "Padrone, non riesco a trattenerlo... le mie mani... le mie mani!" urlò disperato, per poi tenere a terra il ragazzo con le ginocchia e mollando la presa sul suo collo per contemplarsi inorridito i palmi delle mani.
    Anche Harry li vide: erano bruciacchiati, con la carne viva esposta, rossa e lucente.
    "E allora ammazzalo subito, idiota, e facciamola finita!" ordinò Voldemort con la sua voce sgradevole.
    Raptor annuì, per poi alzare la mano per eseguire un sortilegio mortale.
    "Harry, no!" urlarono inorriditi tutti, mentre Natsu continuava a colpire la barriera con i pugni, imitato da Erza e Gray.
    Ma Harry, istintivamente, afferrò la faccia del suo avversario.
    "Aaaaaaahhhhhh!"
    L'uomo gli rotolò via di dosso, e questa volta anche il volto gli si era coperto di vesciche.
    A quel punto il giovane mago capì: Raptor non poteva toccarlo senza provare una sofferenza atroce. La sua unica speranza, quindi, era di non mollarlo: quel contatto che procurava dolore anche a lui gli avrebbe impedito di colpirlo mortalmente.
    Harry balzò in piedi e si lanciò contro il professore, afferrandolo per un braccio e stringendolo con tutta la forza che aveva. Di conseguenza, Raptor urlò ancora per il male che lo stava danneggiando e si dimenò nel tentativo di liberarsi.
    Il dolore alla testa di Harry aumentava sempre di più, ma lui non demorse.
    Continuava a sentire Voldemort ordinare di ucciderlo, però la vista cominciò ad abbandonarlo, segno che il suo corpo era arrivato al limite di sopportazione.
    Prima di perdere il contatto con il mondo, vide la barriera scomparire, lasciando passare i suoi amici, che continuavano a chiamarlo. Il braccio del professore gli scivolò di mano, mentre lui cade a terra, incapace di rialzarsi e di sentire che cosa stava succedendo attorno a lui.

    "Ottimo lavoro… Majutsu." fece una voce, che giunse ovattata alle orecchie di Harry, come se fosse molto lontana.
    "Chi… sei…?" mormorò lui, cercando di aprire gli occhi.
    Un oggetto dorato luccicava proprio sopra di lui. Era il Boccino. Ma com'era possibile?
    Sbatté gli occhi. Non era affatto il Boccino. Erano un paio di occhiali.
    Sbatté di nuovo le palpebre. Lentamente, come attraverso una bruma, mise a fuoco il volto sorridente di Albus Silente.
    "Buon pomeriggio, Harry." disse questi.
    Il ragazzo lo guardò con tanto d'occhi. Poi recuperò la memoria.
    "Preside! La Pietra! È stato Raptor! Adesso ce l'ha lui! Bisogna far presto, signore..."
    "Calmati, caro figliolo, sei rimasto un po' indietro con gli avvenimenti." riprese Silente. "La Pietra non ce l'ha affatto Raptor."
    "E allora chi? Signore, io..."
    "Harry ti prego di calmarti, altrimenti Madama Chips mi farà buttare fuori."
    Potter deglutì e si guardò intorno. Si rese conto di essere nell'infermeria del castello.
    Era adagiato in un letto dalle candide lenzuola di lino, e sul comodino accanto sembrava fosse stato trasferito un intero negozio di dolciumi.
    "Quelli sono pegni di affetto dei tuoi amici e ammiratori." spiegò il preside illuminandosi in volto. "Quel che è accaduto giù nei sotterranei tra te e il professor Raptor è segretissimo, quindi naturalmente tutta la scuola ne è al corrente. Credo che i tuoi amici Fred e George Weasley abbiano cercato di mandarti la tavoletta di una tazza del gabinetto: devono aver creduto che ti saresti divertito. Ma Madama Chips non l'ha giudicata una cosa molto igienica, e quindi l'ha confiscata."
    Harry non riuscì a trattenere un sorriso.
    "Da quanto tempo sono qui?"
    "Tre giorni. I tuoi amici e la gilda saranno molto sollevati di sapere che hai ripreso i sensi. Erano tutti preoccupatissimi."
    Il ragazzo annuì.
    "Ma signore, la Pietra..."
    "Vedo che non è facile distrarti. Molto bene, parliamo della Pietra. Il professor Raptor non è riuscito a portartela via. Io sono arrivato in tempo per impedirlo, anche se devo ammettere che te la stavi cavando molto bene da solo. E il signor Dragonil ha pensato al resto."
    "Ma lei non era andato al Ministero?"
    "Non avevo neanche messo piede a Londra, che ho capito subito che il luogo dove dovevo andare era quello che avevo appena lasciato. Sono arrivato giusto in tempo per toglierti di mano a Raptor..."
    "Ah, è stato lei allora!"
    "Ho temuto di essere arrivato troppo tardi."
    "C'è mancato poco. Non ce l'avrei fatta a lungo a tenerlo lontano dalla Pietra e-"
    "Non dalla Pietra, ragazzo, da te!" lo interruppe l'anziano mago. "Lo sforzo che hai fatto per poco non ti è costato la vita. Per un orribile momento, ho temuto che fosse così. Quanto alla Pietra, ho parlato con il mio amico Nicolas, e siamo giunti a una sola conclusione."
    "Ovvero?"
    "La Pietra dovrà restare nascosta. E tu sei l'unico a poterla restituire al suo guardiano."
    "Intende lo specchio?"
    "Precisamente. Io e Nicolas pensiamo sia il luogo migliore per nasconderla, ma essendo stato tu a prenderla, devi essere tu a rimetterla al suo posto."
    "Ne siete sicuri? Non sarebbe meglio distruggerla? Basterebbe produrre sufficiente Elisir per Flamel e sua moglie e-"
    "Ne hanno già a sufficienza per concludere i loro affari, dopodiché… non ne fabbricheranno più."
    Harry spalancò gli occhi.
    "Vuole dire che hanno deciso di morire?"
    "Per uno giovane come te, sono sicuro che tutto questo sembrerà incredibile, ma per Nicolas e Peronella è proprio come andare a dormire dopo una giornata molto, molto lunga. In fin dei conti, per una mente ben organizzata, la morte non è che una nuova, grande avventura."
    Silente portò la mano di fronte al ragazzo, aprendola e rivelando la Pietra Filosofale.
    "Lo specchio è tornato al suo posto." Disse, lasciandogliela cadere addosso.
    Harry rimase in silenzio, prendendola e portandola subito nella tasca del pigiama che stava indossando.
    "E… che ne è stato di Voldemort?" chiese.
    "Sfortunatamente, è riuscito a sfuggire. Ha abbandonato il corpo di Raptor, lasciandolo morire… ha tanta poca compassione per i seguaci quanto per i nemici. Comunque, Harry, se tu hai ritardato il suo ritorno al potere, la prossima volta ci vorrà semplicemente qualcun'altro che sia in grado di sostenere quella che sembra una battaglia persa... Ma se il suo desiderio di potere continuerà a venire ostacolato, forse non lo riconquisterà mai più."
    Harry annuì.
    "Preside, ci sono alcune altre cose che mi piacerebbe sapere, se lei può rispondermi... cose sulle quali vorrei sapere la verità."
    "La verità..." sospirò Silente. "È una cosa meravigliosa e terribile, e per questo va trattata con grande cautela. In ogni caso, risponderò alle tue domande, a meno che non abbia ottime ragioni per non farlo, nel qual caso ti prego di perdonarmi. Ma non mentirò."
    "Bene... Vorrei sapere perché Voldemort undici anni fa ha cercato di uccidermi. Perché ha ucciso i miei genitori per arrivare a me? Cos'è che lo spaventa così tanto?"
    Questa volta, Silente fece un sospiro ancora più profondo.
    "Purtroppo, alla prima domanda non posso rispondere. Non oggi. Non ora. Un giorno lo saprai... ma per adesso, Harry, non ci pensare. Quando sarai più grande... Lo so che non sopporti di sentirtelo dire, ma... quando sarai pronto, lo saprai."
    Il moro sospirò, ben consapevole che sarebbe stato inutile discutere.
    "Ma allora, perché Raptor non poteva toccarmi?"
    "Vedi, tua madre è morta per salvarti. Ora, se c'è una cosa che Voldemort non riesce a concepire, è l'amore. Non poteva capire che un amore potente come quello di tua madre, lascia il segno: non una cicatrice, non un segno visibile... Essere stati amati tanto profondamente ci protegge per sempre, anche quando la persona che ci ha amato non c'è più. È una cosa che ti resta dentro, nella pelle. Raptor, che avendo ceduto l'anima a Voldemort era pieno di odio, di brama e di ambizione, non poteva toccarti per questa ragione. Per lui era un tormento toccare una persona segnata da un marchio di tanta bontà."
    A quel punto l'attenzione di Silente fu attratta da un uccellino che si era posato sul davanzale della finestra, il che lasciò a Harry il tempo di pensare a quello che aveva appena sentito.
    "Ci sarebbe ancora un'altra cosa..."
    "Avanti, spara!"
    "Raptor ha detto che Piton..."
    "Il professor Piton, Harry." Lo corresse il preside.
    "Sì, lui... Raptor ha detto che lui mi odia perché odiava mio padre. È vero?"
    "Be', sì, direi proprio che si detestavano. Più o meno come te e il signor Malfoy, ma poi, tuo padre ha fatto una cosa che Piton non gli ha mai perdonato."
    "E cioè?"
    "Gli ha salvato la vita."
    "Che cosa?"
    "Già..." fece Silente in tono sognante. "Strano come funziona la mente delle persone, non trovi? Il professor Piton non sopportava di dovere qualcosa a tuo padre... Io credo che quest'anno si sia tanto impegnato a proteggerti solo perché in quel modo credeva di mettersi in pari con tuo padre. Dopodiché, avrebbe potuto tranquillamente tornare a odiarne la memoria..."
    Harry lo guardò, sicuro che stesse ancora nascondendo qualcosa, ma decise di lasciar perdere.
    "Be', adesso basta con le domande." Fece il preside. "Propongo che tu cominci ad assaggiare qualcuno di questi dolci. Ah! Gelatine Tuttigusti+1! Da giovane ho avuto la sfortuna di trovarne una al gusto di vomito, e da allora devo dire che per me hanno perso ogni attrattiva... Ma se prendo una bella caramella mou, non dovrei correre rischi... Tu che dici?"
    Sorrise e si cacciò in bocca un cubetto dal bel colore ambrato.
    Appena l'ebbe masticata, esclamò: "Povero me! Cerume!"

    Madama Chips, la capo-infermiera, era una donna simpatica ma inflessibile.
    "Solo cinque minuti." la implorò Harry.
    "Nemmeno per sogno!"
    "Ma ha lasciato entrare il professor Silente..."
    "Be', che c'entra: lui è il direttore, è una cosa completamente diversa. Hai bisogno di riposo."
    "Ma mi sto riposando. Guardi, sono qui steso a letto!"
    "E va bene!" acconsentì infine lei. "Ma soltanto cinque minuti."
    E lasciò entrare l'intero gruppo di Fairy Tail, accompagnato da Ron e Hermione.
    "Harry!" urlarono tutti insieme.
    "Finalmente ti sei svegliato!" esclamò Lucy, sollevata.
    "Silente era talmente preoccupato che per un momento abbiamo temuto il peggio. Anche il Master ha temuto per te." Disse Erza.
    "Tutta la scuola non parla d'altro." Fece Fred, sorridendo. "Direi che con questo abbiamo superato ogni voce mai sentita a Hogwarts!"
    "Che ne è stato della Pietra?" chiese Happy, facendo uscire la testa dallo zaino di Natsu.
    "Silente ha deciso di restituirla al suo guardiano." Rispose Harry, preferendo nascondere che ora era in mano sua.
    "Peccato… sarebbe stata utile…" disse Ron, con sguardo sognante.
    "Che cosa vi è successo dopo che sono svenuto?" domandò il moro, cercando di cambiare discorso.
    "Silente ci ha raggiunto proprio in quel momento. Ha pronunciato un incantesimo per distruggere la barriera, ed è venuto subito in tuo soccorso." Spiegò Hermione. "Natsu ha colpito Raptor con uno dei suoi pugni, e lui… si è come sgretolato."
    "Probabilmente il contatto con te lo aveva ridotto allo stremo delle forze e della resistenza, ma il fatto che Voldemort sia ancora vivo… Credevo saremmo riusciti a sistemarlo definitivamente."
    Harry sorrise, scuotendo la testa.
    "Siamo stati un po' troppo presuntuosi." Disse, per poi guardare Ron e Hermione. "Allora adesso anche voi sapete tutta la storia, vero?"
    "Sì, ma tranquillo, non lo abbiamo detto a nessun altro." Rispose la ragazza.
    "Invece Silente va strombazzando ai quattro venti come hai tenuto testa a Voldemort." Aggiunse il rosso. "Senti, devi rimetterti in piedi per la festa di fine anno di domani."
    "Chi ha vinto?" chiese Harry.
    "Il conteggio dei punti è stato ultimato, e purtroppo i Serpeverde hanno vinto." Rispose George. "Tu mancavi all'ultima partita di Quidditch e, senza di te, il Corvonero ci ha stracciati... Ma almeno il rinfresco sarà ottimo."
    "Purtroppo da sola non sono riuscita a far guadagnare sufficienti punti alla squadra." Si scusò Erza.
    In quel momento, entrò di corsa Madama Chips.
    "Siete rimasti quasi quindici minuti, e ora... FUORI!" urlò con un tono che non ammetteva repliche.

    Dopo una buona nottata di sonno, Harry si sentì quasi tornato alla normalità.
    "Voglio andare alla festa." disse a Madama Chips mentre questa era occupata a rimettere in ordine le molte scatole di dolci sul tavolino. "Posso, no?"
    "Il professor Silente dice che bisogna dartelo, questo permesso." disse in tono un po' sdegnoso, come se a parer suo il professor Silente ignorasse quanto potessero essere rischiose le feste. "Comunque, qui ci sono altre visite per te."
    "Davvero?" chiese Harry. "Chi è?"
    Mentre parlava, Hagrid era sgattaiolato dentro la stanza.
    Come sempre, quando si trovava in un luogo chiuso, sembrava troppo grosso per starci tutto.
    Si sedette accanto a Harry, gli lanciò un'occhiata e poi scoppiò in lacrime.
    "È stata... tutta... colpa... mia... maledetto me!" singhiozzò con la faccia tra le mani. "Sono stato io a dire a quel malvagio come sfuggire alla sorveglianza di Fuffi! Proprio io gliel'ho detto! Era l'unica cosa che non sapeva, ed io gliel'ho detta! Tu potevi morire! E tutto per un uovo di drago! Giuro che non berrò più neanche un goccio! Mi meritavo d'essere buttato fuori e mandato a vivere fra i Babbani!"
    "Hagrid!" disse Harry, non sapendo cosa dire vedendo Hagrid tremare di pena e di rimorso, con i lucciconi che gli rotolavano giù per la barba. "Dai, Hagrid, l'avrebbe scoperto lo stesso. Parliamo di Voldemort: l'avrebbe scoperto anche senza che glielo dicessi tu! Inoltre, Natsu non ti perdonerebbe se ti sentisse dire che un uovo di drago non era niente di che."
    "Hai rischiato di morire!" singhiozzò il guardiacaccia. "E poi, non dire quel nome!"
    A quel punto Harry gridò con quanto fiato aveva: "Voldemort!"
    Hagrid rimase talmente sconvolto che smise di piangere.
    "Io l'ho conosciuto, e lo chiamo per nome. Dai, Hagrid, consolati: abbiamo salvato la Pietra e lui adesso non può più usarla. Su, prendi una Cioccorana, ne ho a vagoni..."
    Hagrid si asciugò il naso con il dorso della mano e disse: "Questo mi fa tornare in mente che ho un regalo per te."
    "Non sarà mica un panino alla donnola, eh?" scherzò Harry, e finalmente l'omone accennò una risatina incerta.
    "No. Ieri Silente mi ha dato una giornata di libertà per fabbricarlo... anche se naturalmente faceva bene a buttarmi fuori... A ogni modo, questo è per te..." disse, tirando fuori qualcosa dal pastrano.
    Sembrava un bel libro rilegato in cuoio.
    Il ragazzo lo aprì, curioso. Era pieno di foto magiche che si muovevano: da ogni pagina, suo padre e sua madre gli sorridevano salutandolo con la mano.
    "Ho mandato gufi e civette a tutti i vecchi compagni di scuola dei tuoi genitori, chiedendogli delle foto... Sapevo che tu non ne avevi... Ti piace?"
    "I-Io… Io non so cosa dire…" fece il moro, guardando le foto.
    Una silenziosa lacrima scese dai suoi occhi, il che bastò come risposta a Hagrid.

    Quella sera Harry si avviò da solo alla festa di fine anno.
    Era stato trattenuto dalle assidue cure di Madama Chips, che aveva insistito per dargli un'ultima controllata, quindi la Sala Grande era già piena.
    Era parata a festa con i colori di Serpeverde, verde e argento, per festeggiare il fatto che aveva vinto la coppa per il settimo anno di fila. Un immenso stendardo con il serpente di Serpeverde copriva la parete dietro alla Tavola delle Autorità.
    Quando Harry entrò, ci fu un improvviso silenzio: poi tutti cominciarono a parlottare ad alta voce.
    Lui si infilò nel posto che gli altri gli avevano conservato al tavolo di Grifondoro, facendo finta di non vedere che tutti gli altri erano in piedi e lo guardavano.
    Per sua fortuna, di lì a pochi istanti Silente arrivò e il brusio si spense.
    "Un altro anno è passato!" iniziò il preside con tono allegro. "Ed io devo tediarvi con una chiacchierata da vecchio bacucco, prima che possiamo affondare i denti nelle nostre deliziose leccornie. Che anno è stato questo! Si spera che adesso abbiate la testa un po' meno vuota di quando siete arrivati... E ora, avete tutta l'estate davanti a voi per tornare a svuotarvela, prima che cominci il nuovo anno..." scherzò.
    "Ora, se ho ben capito…" proseguì. "deve essere assegnata la Coppa delle Case, e la classifica è questa: al quarto posto Grifondoro, con trecentododici punti; terzo Tassorosso con trecentocinquantadue punti; secondo Corvonero, con quattrocentoventisei punti e primo Serpeverde, con quattrocentosettantadue."
    Un boato di ovazioni e applausi esplose dal tavolo di Serpeverde. Harry vide Malfoy che batteva il suo calice sul tavolo, sorridendo.
    "Sì, sì, molto bene, Serpeverde." continuò Silente. "Ma ci sono alcuni recenti avvenimenti che vanno presi in considerazione."
    La stanza piombò nel silenzio più assoluto.
    A quelli di Serpeverde si gelò il sorriso sulle labbra.
    "Ehm..." cominciò il preside. "ho alcune comunicazioni dell'ultimo minuto da fare, a proposito del punteggio. Vediamo un po'. Ecco!
    "Alla signorina Erza Scarlett… Per aver tenuto testa a una delle creature magiche più forti, attribuisco al Grifondoro cinquanta punti."
    Titania spalancò gli occhi incredula, mentre l'intero tavolo scoppiava in un urlo di gioia.
    "Al signor Gray Fullbuster, per l'abilità dimostrata con le chiavi incantate, attribuisco cinquanta punti."
    Il mago del ghiaccio sorrise, mentre il tavolo continuava a esultare.
    "Alla signorina Lucy Heartphilia, per aver dimostrato il coraggio necessario a seguire i suoi amici anche in una situazione di pericolo, attribuisco trenta punti."
    "Davvero?!" fece lei, incredula di aver fatto guadagnare dei punti anche se non aveva fatto nulla.
    "Al signor Natsu Dragonil, per aver salvato i suoi amici dal Tranello del Diavolo e per aver sconfitto definitivamente il nostro ex professore, attribuisco cinquanta punti!"
    "Evvai!" urlò lui, mentre il sorriso dei Serpeverde diventava sempre più simile a una smorfia di disperazione.
    "Ai signori Fred e George Weasley, attribuisco cinquanta punti a testa per aver saputo fornire il giusto aiuto in un momento di difficoltà dei loro amici, contribuendo a salvare diverse vite."
    "Yu-uuu!" esclamarono i due, battendosi un cinque a vicenda, mentre Lucy sorrise, capendo che quei punti erano riferiti a ciò che avevano fatto per lei a Magnolia.
    "Al signor Ronald Weasley…" continuò l'uomo, facendo diventare Ron tutto rosso in faccia per la sorpresa. "per la migliore partita a scacchi che si sia vista a Hogwarts da molti anni a questa parte, attribuisco al Grifondoro cinquanta punti."
    Gli applausi dei Grifondoro raggiunsero quasi il soffitto incantato; le stelle, da lassù, sembravano fremere. Si sentiva Percy dire agli altri prefetti: "È mio fratello, sapete? Il mio fratello più piccolo! Ha passato la prova della scacchiera gigante della McGranitt!"
    Finalmente si fece di nuovo silenzio.
    "Alla signorina Hermione Granger... per avere usato freddamente la sua logica di fronte al fuoco, per aver saputo scegliere tra i suoi dubbi e la cosa giusta, attribuisco al dormitorio di Grifondoro cinquanta punti."
    Hermione si nascose il viso tra le braccia; Harry ebbe il forte sospetto che fosse scoppiata in lacrime.
    "Al signor Harry Potter..." proseguì Silente. Nella sala non si udì più volare una mosca. "per il suo sangue freddo e l'eccezionale coraggio, attribuisco al Grifondoro altri settanta punti!"
    Il frastuono divenne assordante.
    Senza nemmeno dover fare il conto, tutti avevano capito che il Grifondoro era passato in vantaggio, superando il Serpeverde di ben duecentonovanta punti.
    "Infine, esistono molti tipi di coraggio." continuò il preside, sorridendo. "Affrontare i nemici richiede notevole ardimento. Ma altrettanto ne occorre per affrontare gli amici. E pertanto... attribuisco dieci punti al signor Neville Paciock."
    Chi si fosse trovato fuori della Sala avrebbe potuto credere che ci fosse stata un'esplosione, tanto fu il baccano che scoppiò alla tavola del Grifondoro.
    Tutti i maghi di Fairy Tail si erano alzati in piedi gridando e battendo le mani, mentre Neville, bianco come un cencio per lo shock, scompariva sotto un capannello di compagni che cercavano di abbracciarlo. Prima di allora, non aveva mai vinto neanche un punto per Grifondoro!
    Harry, che stava ancora applaudendo, indicò con lo sguardo Malfoy, il quale non avrebbe potuto apparire più stupefatto e inorridito se qualcuno gli avesse fatto l'Incantesimo della Pastoia Total-Body.
    "Ciò significa." riprese Silente sovrastando l'uragano di applausi dei Corvonero e dei Tassorosso, anche loro al settimo cielo per la sconfitta di Serpeverde. "Ciò significa che dovremo ritoccare un po' queste decorazioni!"
    Batté le mani, e istantaneamente i parati verdi si fecero scarlatti e quelli d'argento divennero d'oro; l'enorme serpente di Serpeverde scomparve, lasciando il posto al leone rampante di Grifondoro. Piton stringeva la mano alla professoressa McGranitt con stampato in volto un orribile sorriso stiracchiato.
    Il suo sguardo incrociò quello di Harry e il ragazzo capì all'istante che i sentimenti dell'insegnante di Pozioni verso di lui non erano minimamente cambiati. Ma questo non lo preoccupava: a quanto pareva, l'anno seguente la vita sarebbe tornata normale... o quanto meno, normale per Hogwarts.

    Harry entrò nella stanza dello Specchio delle Brame, chiudendo a chiave la porta dietro di lui.
    "E così, sei tornato." Disse il suo riflesso, non appena fu di fronte a lui.
    "Già." Rispose lui, tirando fuori la Pietra. "Vorrei restituirti questa. Anch'io penso che tu sia l'unico in grado di custodirla."
    "D'accordo. Hai delle condizioni come quelle che aveva posto Silente?"
    "Che condizioni aveva messo?"
    "Nessuno che voleva usare la pietra avrebbe potuto prenderla. Solo chi voleva prenderla senza usarla ci sarebbe riuscito."
    "Capisco… allora pongo anch'io le stesse condizioni, con l'aggiunta che chi prenderà la Pietra non dovrà avere un'anima malvagia."
    "Come vuoi." Rispose il riflesso, mentre Harry rimetteva in tasca la Pietra Filosofale, che scomparve, riapparendo nella tasca dell'altro lui.
    "Dimmi…" continuò il moro. "Che cosa mi hai detto quella notte? E perché non mi hai parlato?"
    "Perché Voldemort mi avrebbe sentito. Posso impedire agli altri di vedere il riflesso di qualcuno, ma non la voce. Mi sono rivelato solo a voi. Nemmeno Silente sa la verità."
    "E l'altro me?"
    "Nemmeno lui."
    "Va bene… allora ti auguro buona fortuna."
    "Prima che tu vada… posso farti anch'io una domanda?"
    Harry annuì.
    "Perché non ti sei lasciato attirare dal potere della Pietra? L'altro te, anche se solo in parte, ne era attratto… perché tu no?"
    "Perché non avrebbe potuto darmi niente che io desiderassi. L'oro non mi manca, e l'immortalità… non fa per me." Rispose lui, girandosi. "Allora credo che questo sia un addio. Dubito tornerò di nuovo da te."
    "Non vuoi prima vedere il tuo vero desiderio?" chiese il riflesso, mentre accanto a lui comparivano una donna dai capelli rossi e un uomo che sembrava la versione adulta di Harry.
    Il ragazzo sorrise.
    "So già cosa vedrei… ne ho avuto la conferma qualche giorno fa, quando Hagrid mi ha regalato quell'album. E sono sicuro che anche loro avrebbero fatto come me. L'unica cosa che spero è che non abbiano sofferto troppo."
    "Sei strano, Harry Potter. Sono curioso di vedere come proseguirà la tua storia." affermò il riflesso, mentre il mago usciva dalla stanza, richiudendo la porta.
    Le figure ai suoi lati scomparvero.
    "E sei anche molto interessante, per essere un umano." Continuò, guardando la pietra. "Nessun altro umano me l'avrebbe lasciata, sapendo di non poterla più riprendere."
    Sul suo volto apparve un ghigno, completamente diverso dai sorrisi che aveva fatto fino a quel momento.
    "Harry Potter… ne è valsa la pena parlare con te. La verità ti sarà presto chiara." Concluse, per poi diventare nero e scomparire con la Pietra Filosofale.

    A Harry e agli altri era completamente passato di mente che non erano ancora usciti i risultati degli esami, ma quelli puntualmente arrivarono.
    Con loro gioia, tutti i maghi di Fairy Tail, con l'aggiunta di Hermione, erano passati con il massimo dei voti, mentre Ron era poco sotto di loro come punteggio.
    Anche Neville riuscì a passare, sebbene per il rotto della cuffia: i buoni voti che aveva preso in Erbologia avevano compensato quelli disastrosi in Pozioni.
    Poi, un bel giorno, i loro guardaroba si svuotarono di colpo, i bauli si riempirono, il rospo di Neville fu trovato acquattato in un angolo dei bagni; a tutti gli studenti furono distribuiti avvisi scritti di non usare la magia durante le vacanze.
    "Non credo che quest'anno ci servirà." aveva detto Fred Weasley, sorridendo agli altri membri della gilda.
    Infine, i maghi di Fairy Tail si riunirono nella Sala Grande, dove c'era Silente ad aspettarli.
    "Allora, direi che Hogwarts è stata di vostro gradimento." Disse, sorridendo mentre gli guardava.
    "Eccome!" esclamò Natsu, sputando una fiammata. "Non vedo l'ora di scoprire cosa succederà il prossimo anno!"
    "Mentre noi non vediamo l'ora di tornare alla gilda!" esclamò George. "Anche se poi dovremmo tornare un po' prima. Nostra madre non ci ha permesso di restare via tutta l'estate."
    "Figurati se sapesse che cosa faremo oltre ai compiti." Aggiunse il fratello.
    "Ovvero?" domandò la voce di Ron, che era di fronte al portone della Sala, affiancato da Hermione, con i loro bauli dietro.
    "Ron? Hermione? Voi che ci fate qui?" chiese Erza.
    "Non è ovvio? Veniamo con voi!" rispose la ragazza.
    "Che cosa?!"
    "Non vi lasceremo di certo tutto il divertimento. Ho nascosto Crosta nel baule di Percy, assieme a una lettera di scuse per mamma e papà."
    "Io invece ho avvertito i miei che starò a casa di alcuni amici per studiare insieme, però voglio tornare prima dell'inizio delle lezioni per andare a salutarli." Disse Hermione.
    Harry li guardò per qualche secondo, per poi sospirare.
    "Ne siete sicuri? Se venite con noi, la vostra vita non sarà più la stessa."
    "Mettiamola così: voi ci fate venire con voi e unire alla vostra gilda, e noi non diremo niente a nessuno." Replicò la ragazza, sorridendo.
    Silente ridacchiò. "Sembra che non vi lascino molte possibilità."
    "Beh, stando così le cose… Benvenuti in Fairy Tail!" urlò Natsu, porgendo loro la mano.

    Malfoy era seduto da solo in uno scompartimento del treno, intento a guardare il paesaggio scorrere velocemente oltre il vetro.
    "Allora, com'è andata?" chiese una voce alle sue spalle.
    Draco sorrise, mentre una sfera di cristallo veniva adagiata su uno dei posti liberi.
    "Oh, direi perfettamente. Abbiamo perso la coppa, ma poco importa. In fondo, abbiamo progetti ben più ambiziosi, no?"
    Urrutia si sedette accanto a lui.
    "Già. Il prossimo anno sarà assai interessante, ma prima, c'è un'altra questione da sistemare. Sei pronto?"
    Lo studente di Serpeverde si mise a ridere.
    "Certo che lo sono. Altrimenti non sarei qui." Rispose, per poi voltarsi a guardarla. "Gerard ci sta aspettando, no?"

     
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    Non ho recensito il capitolo precedente SCUSA!!! ç____________ç
    Lo so che tu già sai quello che penso però è brutto non recensire ç___ç
    Detto questo, passiamo a commentare l'ultimo ù.ù
    E quindi proprio come nel libro il colpevole era *qualcuno da lontano grida "Il maggiordomo!"* il maggiordomo, appunto... ma quale maggiordomo?! °-° *schiocca le dita e il colpevole di tanta confusione finisce in una botola* Tsk, cialtrone. Dicevo, il colpevole era il professor Raptor e dalla sua bella e specchievole (?) testolina è sbucato lui! Voldemort! *tuoni e fulmini*
    Bello il combattimento con l'iniziale colpo di scena, tutti che si liberano dalle catene come se fossero stelle filanti di carnevale alla faccia di Raptor ù.ù che a proposito è finita molto male... povera faccina di Raptor <.<
    Ahah gli sta bene ù.ù
    Silente ha la sua solita flemma e riesce a dire quello che vuole quando vuole... idem per quello che non vuole dire.
    Il riconteggio dei punti è una scena epica e divertente in ogni caso xD Anche nel tuo capitolo mi ha strappato una risata nel leggere la reazione dei Serpeverde... soprattutto quella di Malfoy xD ...che non dimentichiamoci che sta tramando qualcosa ù.ù
    Ma passiamo allo specchio ù.ù
    Bella la storia della verità... e noi sappiamo di che verità sta parlando. *si cuce la bocca per non dire altro*
    Io sto già pensando al bordello che sarà betare i tuoi capitoli quando salterà fuori noi-sappiamo-chi/che-cosa. Ma è sempre un piacere betare i tuoi capitoli, quindi vai tranquillo ù.ù
    Non mi resta altro da fare che farti i complimenti per aver concluso il primo libro di HP! Ora voglio vedere che ti inventi per il resto ù.ù A presto!
     
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    暗いロクサス92

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    Ed eccomi qui con il nuovo capitolo!
    Chiedo scusa per il ritardo, ma è un periodo un po' pieno... ma tranquilli, non mi sono ancora fermato XD.
    Allora, con lo scorso capitolo abbiamo concluso il primo libro di Harry Potter... ed è inutile ricordare che le cose sono andare un po' diversamente rispetto alla versione originale XD.
    Con questo invece cominciamo una nuova saga, che sarà un po' più lunga delle precedenti. Ma sarà a dir poco fondamentale per il proseguire della fan fiction. Inoltre, vi pare che faccia passare delle vacanze decenti ai nostri maghi preferiti? XD
    Ordunque, ringrazio Liberty89 per avermi fatto da beta reader e passiamo subito alle recensioni!

    Liberty89: Tranquilla Lib, niente di grave ù.ù. In fondo mi fai sempre sapere in tempo reale cosa ne pensi dei capitoli XD.
    Uhm... mi sembra di riconoscere il colpevole dell'errore... poverino, aveva pure indovinato *mostra Battista venire portato via per aver rubato un centesimo a Paperone*.
    Ebbene sì, testa senza naso (?) ha fatto la sua apparizione, confrontandosi con un gruppo che probabilmente non riteneva così forte... anche se ora è a conoscenza che il ragazzino che credeva incapace, tanto incapace non è XD (e il buon vecchio Raptor ci ha letteralmente rimesso la faccia per questo XD).
    E Silente è sempre Silente ù.ù
    Ammettilo: il primo libro non sarebbe tale senza il capovolgimento della classifica da parte di Grifondoro, anche se stavolta hanno decisamente strafatto XD. E Malfoy... presto riapparirà, in una veste abbastanza diversa dalla sua classica ù.ù
    Eh già, la verità è sempre una sola... e in questo caso, lo specchio ha pure tenuto la pietra con sé ù.ù.
    Su, ci vorrà ancora un bel po' per quei capitoli... quasi dieci saghe, se non di più XD. Puoi ancora rilassarti ù.ù.
    Beh, direi che non posso fare altro che lasciarti leggere il "resto" ù.ù ( XD ).

    Bene, e ora... Buona lettura a tutti!


    Capitolo 18: Missione di classe S? - Torna all'indice dei capitoli
    Una piccola creatura, dalle enormi orecchie da pipistrello e due occhi verdi sporgenti, grandi come una pallina da tennis, stava correndo più veloce che poteva.
    "Devo trovarlo…" ansimò, senza trovare il coraggio di voltarsi. "Devo trovarlo e impedirgli di tornare… o per noi sarà la fine!"

    Hermione e Ron rimasero a bocca aperta.
    Loro, assieme a Harry e agli altri, si erano appena smaterializzati all'interno della gilda grazie a Fanny, che era subito scomparsa per fare ritorno dal suo padrone.
    Ma lo spettacolo che si era presentato ai loro occhi era ben diverso da quello che si aspettavano.
    Nonostante la gilda non fosse ancora stata completamente ricostruita, tutti i membri erano tranquillamente seduti a dei tavoli, intenti a bere, mangiare e chiacchierare, tranne alcuni che in quel momento si stavano allegramente pestando.
    "M-Ma… qualcuno non dovrebbe fermarli?" chiese Hermione, per poi vedere Harry sospirare.
    "Ehilà!" urlò, in modo che tutti lo sentissero.
    Immediatamente tutti si fermarono, per poi guardarli.
    "Harry!" esclamò Mira, uscendo dal bancone del bar e raggiungendoli. "Che bello, stai bene!"
    "Non mi sono fatto niente di grave… Erano ben peggiori le ferite che mi ha procurato Jose." Disse lui, sorridendo.
    "Oh, vedo che stavolta avete portato altre due persone con voi." Disse Makarov, raggiungendoli lentamente. "Sapevo sarebbero stati loro."
    "È un piacere conoscerla." Dissero insieme Ron e Hermione.
    "Su, su, niente formalismi. Allora, come mai qui?"
    I due maghi si guardarono, per poi annuire.
    "Vorremo unirci anche noi a Fairy Tail!" esclamarono ancora all'unisono.
    "Oh, tutto qui? Pensavo chissà quale motivo. Mira?"
    "Subito Master." rispose lei, correndo di nuovo al bancone e tirando fuori un timbro, per poi tornare indietro. "Ditemi, dove volete il marchio?"
    "Non c'è una posizione precisa?" chiese Ron.
    "No, no." Rispose Fred. "Ognuno è libero di metterlo dove vuole. Credevo fosse chiaro, visto che tutti noi lo abbiamo in punti diversi."
    "Beh… io credo lo metterò sul braccio." Fece Hermione, tirandosi indietro la manica destra. "Immagino che a Hogwarts sia meglio tenerlo nascosto, vero?"
    "Beh, oltre a voi nessuno si è dimostrato realmente interessato a scoprire che cosa fosse, perciò non dovreste porvi questo problema." Rifletté Erza.
    "Però credo sia meglio tenerlo nascosto, almeno per ora. I miei genitori potrebbero ammazzarmi se mi vedessero con un tatuaggio." Commentò Ron, deglutendo, per poi tirarsi su la manica sinistra. "Perciò anch'io lo metterò sul braccio."
    "Va bene. Preferenze per il colore?"
    "Blu." Rispose la ragazza.
    "Rosso." Fece invece l'altro mago.
    Mira annuì, per poi appoggiare il timbro sui due, lasciando impresso il marchio. "Ecco fatto. Benvenuti in Fairy Tail!"
    "Direi subito di festeggiare i nostri due nuovi membri!" esclamò Master Makarov, sorridendo.
    "Sì!" urlarono tutti gli altri.
    "Finalmente una buona occasione per bere un po'." Fece Cana, cominciando a bere a canna dalla sua botte.
    "Ma allora non scherzava!" urlò incredulo Ron.
    "No… anzi, credo che non sia nemmeno la prima botte…" commentò Gray, mentre si toglieva la maglietta e cominciava a levarsi i pantaloni.
    "Che cosa stai facendo?!" esclamò Hermione, spaventata e imbarazzata.
    "Uh? Di cosa stai parlando?" domandò il mago del ghiaccio.
    "Gray… i vestiti…" spiegò Erza, facendo andare nel panico l'amico. "Scusatelo… è un vizio che ha sempre avuto. È riuscito a trattenersi a Hogwarts, e credetemi, è già stato un miracolo."
    "State dicendo che ha sempre fatto così?!"
    "Guarda, anche noi ne siamo rimasti sorpresi quando lo abbiamo scoperto." Disse Fred, avvicinandosi al bancone per poi sedersi, subito imitato dal gemello.
    "E io che pensavo che Hogwarts fosse un posto caotico…" commentò Ron, guardandosi attorno, finché la sua attenzione non si fermò su una bacheca con diversi fogli attaccati sopra.
    "Quella che cos'è?" chiese a Harry e Erza, che erano gli unici rimasti calmi, dato che Natsu e Gray non avevano perso tempo e avevano cominciato a prendersi a botte, mentre Lucy guardava sconsolata lo spettacolo.
    "Oh, quella è la bacheca delle missioni." Rispose il moro. "Chi vuole andare in missione deve prendere uno di quei fogli, mostrarlo al Master o a Mira e poi può andare a svolgerla. Ovviamente, più è difficile, meglio è pagata."
    "Voi quante missioni avete svolto?"
    "Parecchie… sinceramente, non ne ho tenuto il conto." Rispose Titania, per poi cominciare a barcollare.
    Ron e Hermione la guardarono sorpresi, ma poi anche loro, come tutti gli altri presenti, cominciarono ad avere gli stessi sintomi.
    Gli unici che ne sembrarono immuni furono Harry e Makarov.
    In pochi secondi, uno dopo l'altro, tutti caddero a terra addormentati.
    Poi, senza far alcun rumore, Mistogun entrò nell'edificio, dirigendosi verso la bacheca, strappando un foglio e andando dal Master per mostraglielo.
    "Ugh… vedo che non fai troppi complimenti con la tua magia…" commentò Harry, cercando di non addormentarsi.
    "Prendo questa." Disse lui, per poi girarsi.
    "Ehi! Prima annulla la magia del sonno!" gli urlò contro il Master, anche lui provato dalla sonnolenza.
    Mistogun cominciò un conto alla rovescia, che terminò non appena fu uscito dalla gilda.
    In quello stesso instante, tutti riaprirono gli occhi.
    "C-Che cos'è successo?" fece George, rialzandosi.
    "Questa sensazione… dev'essere stato Mistogun!" esclamò Erza.
    "Proprio così." Rispose Harry, strofinandosi gli occhi. "Lui è la sua maledetta magia del sonno…"
    "Vuoi dire che una sola persona è riuscita ad addormentarci tutti quanti?" domandò Hermione incredula.
    "Quasi tutti, mocciosa." Fece una voce, mentre Luxus si avvicinava, con il sorriso stampato sul volto.
    "Tu sei…" cominciò Fred, riconoscendolo subito. "Tu sei quello che si è rifiutato di venire ad aiutarci nella lotta contro i Phantom!"
    "E voi invece siete i due novellini." Rispose lui, per poi trasformare il suo sorriso in una smorfia di disgusto. "Pensare che a Fairy Tail siano entrati simili moscerini… Ridicolo!"
    "Smettila, Luxus!" intervenne Erza. "Non hai alcun diritto di chiamare così i tuoi compagni di gilda!"
    "Ancora per poco. Non appena sarò io il Master, molte cose cambieranno, vedrai."
    "Bastardo…" fece Natsu, chiudendo le mani a pugno.
    "Non riuscite nemmeno a capire che Mistogun è un tipo timido… Non dovete ficcare il naso nei suoi affari. Vero, Harry?"
    Tutti si voltarono verso il moro, che si limitò ad annuire.
    "Ora capisco perché sei rimasto sveglio… Si è mostrato anche a te, non è così?" domandò il nuovo arrivato, sorridendo di nuovo.
    "Eh?! Harry ha visto Mistogun in volto?!" urlarono diversi membri della gilda, increduli.
    "Deduco che non deve essere una cosa facile riuscire a vederlo, vero?" fece Ron, sorpreso per quelle reazioni.
    "Mistogun finora si era mostrato solo al Master. Mi chiedo cosa gli abbia fatto cambiare idea…" rispose la rossa, guardando il compagno, che però restò in silenzio.
    "Ti sfido, Luxus!" urlò il Dragon Slayer. "Combatti contro di me!"
    Il biondo scoppiò a ridere. "Non sei in grado di battere una come Erza, e vorresti batterti con me?" lo prese in giro, ignorando Titania, che evocò due spade.
    "Che cosa vorresti dire?" mormorò, mentre le persone attorno a lei cercavano di calmare la furia omicida che stava uscendo dal suo corpo.
    "Semplicemente che sono il più forte!" replicò Luxus, spalancando le braccia. "Posso considerare solo uno di voi alla mia altezza! Tutti gli altri non sono altro che rifiuti!"
    "Smettila Luxus!" tuonò Makarov.
    "Altrimenti cosa mi fai?" replicò lui. "E poi, non devo di certo preoccuparmi di qualcuno che non è nemmeno in grado di portare a termine una missione di classe S."
    Natsu digrignò i denti, per poi partire all'attacco contro di lui, salvo venire schiacciato dalla mano del Master, che lo bloccò a terra.
    "È inutile litigare per questo motivo." Disse serio. "E tu, Luxus, smettila di provocare."
    "Non lascerò a nessuno il trono del più forte di Fairy Tail!" esclamò questi, divertito. "Né a Erza, né a Mistogun e tantomeno a Harry! E nemmeno a te, vecchiaccio!"
    Detto questo, continuò a ridere, per poi uscire dall'edificio.
    "Quel tipo… è decisamente presuntuoso!" commentò Hermione, ricevendo cenni di assenso dai tre compagni Grifondoro.
    "Purtroppo però ha ragione…" fece Mira. "Luxus è il nipote del Master… ed è uno dei canditati a succedergli."
    "Ma è ridicolo!" urlò George. "Un tipo come lui non potrà mai comandare!"
    Dal silenzio che ne seguì, fu chiaro che tutti la pensavano come lui.
    "Luxus è molto forte." Spiegò Harry. "Uno scontro con di lui potrebbe anche distruggere la città. Se fosse venuto ad aiutarci contro Jose, avremmo vinto molto più velocemente." Poi si girò verso i tre Weasley e Hermione. "Allora, avete già qualche idea su dove dormire?"
    Nessuno dei quattro rispose.
    "L'altra volta avevamo usato le tende che il Concilio aveva mandato…" rifletté Fred. "Ma qualcosa mi dice che stavolta non ci saranno, vero?"
    "E il dormitorio è piuttosto caro per i nuovi arrivati…" continuò Erza. "Oltre al fatto che esiste solo il dormitorio femminile."
    "E noi allora che cosa facciamo?!" esclamò Ron, già temendo di dover dormire all'aperto.
    Harry sospirò, per poi sorridere. "Lo immaginavo che sarebbe finita così." replicò. "Tu e i gemelli potete venire a stare da me. Vivo da solo, perciò lo spazio non manca. Ma immagino che Hermione preferisca non dormire da sola in mezzo a noi maschi, vero?"
    "Beh… se si può evitare…"
    "Puoi venire da me!" esclamò Lucy. "Finché non avrai i soldi sufficienti per pagare l'affitto, sarai mia ospite. Sempre se vuoi ovviamente."
    La ragazza sembrò sorpresa da quell'offerta, ma annuì velocemente.
    "Senti Harry…" disse Natsu, avvicinandosi. "Se vuoi Fred e George possono venire da me. Anch'io vivo da solo con Happy, e inoltre non abbiamo case vicine, perciò se vorranno allenarsi, potranno farlo senza problemi."
    "Allenarci?" ripeterono i due, guardandolo confusi.
    "Beh, qui il potere della bacchette da solo non sarà sufficiente. Certo, ci è stato di grande aiuto, ma avete visto anche voi che contro avversari come Gajil non serve a molto. Almeno, non a lungo termine."
    "In effetti…"
    "Beh, sarebbe interessante apprendere la magia locale." Convenne Hermione, per poi guardare Lucy. "E per iniziare, vorrei studiare le tue chiavi. Evocare esseri viventi che non siano animali è piuttosto strano."
    La bionda sorrise. "Volentieri. Credo che anche i miei spiriti saranno contenti di fare la tua conoscenza."
    "Ecco, a proposito…" fece Ron, guardando la compagna di gilda. "Perché ti sei spaventata dei fantasmi a Hogwarts, se poi puoi evocare degli spiriti?"
    "Ma loro non sono mica fantasmi! Non sono mai morti." Replicò lei, per poi parlargli sottovoce. "E ti consiglio di non chiederlo a nessuno dei miei spiriti… alcuni possono essere molto vendicativi…"
    Il rosso deglutì.
    "Allora siamo d'accordo. Ci vediamo domani qui, così vedremo se c'è qualche missione che potete affrontare." Disse Harry, per poi fare cenno a Ron di seguirlo.
    "Allora andiamo anche noi." Disse Lucy. "Dopo tutti questi mesi di assenza, dovrò pulire per bene casa."
    "Tranquilla, ho studiato qualche incantesimo che ci aiuterà. Qui non c'è nessun limite per i minori, se ho capito bene, no?" fece Hermione, allontanandosi con lei.
    "Andiamo anche noi?" chiese Fred a Natsu, che però rispose con un sorriso malandrino.
    "Prima c'è qualcos'altro di cui vorrei parlare con voi." Disse, attirando l'interesse dei due gemelli.

    "Allora Lucy… è vero che vivi da sola?"
    La bionda annuì, mentre saliva su un muretto che delimitava un fiume che scorreva in mezzo alla città.
    "Da quando sono arrivata a Fairy Tail, ho sempre cercato di cavarmela da sola. Sai, trovare i soldi sufficienti non è facile se non fai tante missioni."
    "Però credevo che tu fossi ricca e-"
    "Lo sarei se fossi rimasta a casa mia." Disse seria l'altra. "Ma hai sentito cos'ha fatto mio padre. Non potrei vivere con una persona del genere. Non mi ha mai guardato, non mi ha mai elogiato… Non dovrei dire nulla, visto che Harry e gli altri non hanno nemmeno un padre, ma per me è come se non esistesse."
    "Capisco… dimmi, che altri spiriti hai oltre a Virgo e… Taurus, giusto? Harry ha sbloccato i miei ricordi, ma sono ancora un po' confusi…"
    "Vediamo… Prima di tutto devi sapere che ne esistono di più tipi." Cominciò la bionda, tirando fuori il suo mazzo di chiavi. "Vedi? Oltre a quelle dorate, ce ne sono alcune d'argento. A Hogwarts non le ho usate perché avrei dato nell'occhio, oltre al fatto che non tutti gli spiriti si fanno chiamare quando voglio io."
    "Cosa vuoi dire?"
    "Quando entro in possesso di una chiave devo evocare lo spirito a cui appartiene, poi concordare i termini del contratto magico. Si decide la frequenza di chiamata, i giorni della settimana, la durata dell'evocazione… Oltre al fatto che non tutti sono contenti di venire chiamati."
    "Davvero?"
    "Meglio per te non sapere di più su questo… Comunque, le chiavi d'argento, sebbene rare, sono abbastanza facili da trovare, tanto che le puoi comprare nei negozi di magia. Quelle d'oro invece sono infinitamente più rare, dato che ne esistono solo dodici, una per segno zodiacale."
    "Solo dodici? Ma tu nei hai già-"
    "Quattro, già. Il mio sogno è riuscire a riunirle tutte. Ma come ti ho detto, non è molto facile."
    "Senza contare che a Hogwarts non le troverai di certo…"
    "Sinceramente, temo che dovrò combattere per avere le altre. Non sono di certo l'unica maga degli Spiriti Stellari, perciò è probabile che le altre chiavi d'oro siano in mano ad altri proprietari."
    "Interessante… Le vostre magie sono davvero uniche!" esclamò entusiasta Granger. "Anzi, da quel che ho visto, questo mondo è fantastico! Pensavo che già Hogwarts fosse unica, mai avrei pensato di trovare qualcosa di simile! Non vedo l'ora di poterlo raccontare ai miei genitori! Ovviamente ommettendo qualche dettaglio."
    "Che lavoro fanno?" chiese curiosa Lucy. "Sono anche loro maghi?"
    "No, no. Io sono figlia di Babbani. Fanno i dentisti."
    "Vuoi dire che tu prima non avevi mai sentito parlare della magia? E nonostante questo sei una delle maghe più brillanti della scuola?!"
    "Assieme a voi. A questo proposito… Mi puoi dire come avete fatto? Non vi ho mai visto studiare, e dubito che durante la battaglia svoltasi qui a Natale aveste i libri in mano."
    Lucy deglutì. "P-Prometti di non arrabbiarti?"
    "Perché dovrei? Non avrete mica copiato, no?"
    "No, però…" e mentre parlava tirò fuori i suoi occhiali del vento. "Con questi, siamo riusciti a studiare quasi tutto il programma del primo anno in un paio di settimane."
    "Che cosa?!"
    "Si chiamano occhiali del vento. Permettono di leggere molto velocemente i libri, riuscendo a comprenderli facilmente. Non fraintendere, non è che non studiamo!" precisò subito, vedendo lo sguardo dell'amica. "Solo, ci facilitano il tutto, visto che potremmo ritrovarci a combattere."
    "Capisco…" fece lei, sbuffando. "Non posso che disapprovare questo metodo… però voi le cose le imparate davvero, e credo sia quello l'importante."
    Lucy si lasciò sfuggire un'enorme sospiro di sollievo.
    "Beh, allora direi che possiamo fermarci. Siamo arrivate." Disse, indicando una piccola casa a schiera. "È qui che staremo per un po'."
    "Però, non male." Disse la ragazza, mentre la bionda apriva la porta di casa.
    Ma prima di poter mettere un piede dentro, si ritrovò un foglio di carta davanti agli occhi.
    "Lucy!" urlò Natsu. "Andiamo in missione!"
    Le due ragazze restarono immobili per qualche secondo.
    Poi la bionda, senza pensarci due volte, afferrò l'amico per le braccia, per poi scaraventarlo fuori casa lanciandolo letteralmente in aria.
    "Fuori da casa mia!" urlò, mentre Hermione la guardava la scena con occhi increduli.
    "P-Promemoria fratello… non fare mai infuriare Lucy…" fece la voce di Fred, mentre lui e George uscivano dalla casa, cercando di ignorare lo sguardo omicida che la proprietaria gli rivolse.
    "Ahi, ahi…" si lamentò il Dragon Slayer, alzandosi e massaggiandosi la testa, mentre Happy lo raggiungeva.
    "Lucy fa paura, aye…"
    "E voi due continuate a entrare in casa mia senza permesso!" replicò ancora arrabbiata la maga degli Spiriti Stellari, per poi sospirare. "Perché avete portato anche Fred e George?"
    "Siamo venuti qui per proporvi un'offerta." Rispose uno dei due rossi, prendendo il foglio dalle mani di Salamander. "Vogliamo dimostrare a un certo Luxus che si sbaglia sul nostro conto… e Natsu è d'accordo con noi. Per questo ci ha proposto… una missione di classe S!"
    "Ma voi siete matti!" replicò Lucy.
    "Missione di classe S?" chiese Hermione.
    "Sono delle missioni molti difficili, motivo per cui i maghi in grado di affrontarle devono superare un esame. E solo Harry e Erza l'hanno superato, tra i nostri amici s'intende." Spiegò la bionda.
    "Ma se dimostriamo che siamo all'altezza, faranno diventare anche noi maghi di classe S." disse Natsu.
    "Non se ne parla nemmeno! Io e Hermione non abbiamo alcuna intenzione di seguirvi in una missione suicida!"
    "Infatti, e voi due non dovreste rischiare così tanto. Cosa diremmo ai vostri genitori se vi succedesse qualcosa?"
    "Tranquilla, torneremo in perfetta salute!" risposero i due gemelli insieme.
    "La missione dice 'Salvate la nostra isola'." fece Happy.
    "Isola?" chiese Lucy, sorpresa.
    "Sì… Galuna, l'isola maledetta!" dissero i quattro di fronte alle due ragazze, assumendo un'espressione spaventosa.
    "Non ci vengo nemmeno morta!" urlò terrorizzata la bionda.
    "Isola maledetta?" fece Hermione. "Non credo sia proprio la missione più facile con cui iniziare."
    "Fate come volete allora. Noi abbiamo pensato di proporvelo per l'alta ricompensa… Ma affari vostri. Allora ci vediamo al nostro ritorno!"
    Senza aspettare altre rispose, i quattro si allontanarono, lasciando le due ragazze incredule.
    Hermione spostò lo sguardo sul foglio della missione, che i maghi avevano lasciato cadere a terra.
    "Pazzesco… una missione di classe S! E volevano che ci unissimo a loro!" commentò incredula la bionda.
    "Ehm… Lucy? Tu non hai letto la ricompensa, vero?" domandò l'altra.
    "No, perché?"
    Come risposta, Hermione le porse il foglio.
    "Ricompensa: sette milioni di Jewel più una chiave d'oro." Lesse la bionda, per poi restare in silenzio per qualche secondo.
    Hermione sospirò. "Ho capito, posso dire addio a una bella dormita, vero?"
    "Uh?"
    "Vuoi andare con loro, no? E se io restassi qui da sola, la cosa sarebbe alquanto sospetta. Oltre al fatto che dubito tu possa riuscire a tenere a bada Natsu e i due gemelli da sola."
    Lucy saltò all'indietro.
    "Chi sei tu?! Che ne hai fatto della vera Hermione Granger?!"
    "Ha lasciato il posto alla sua curiosità verso questo mondo." Rispose lei, sorridendo.

    Quando le due maghe raggiunsero Natsu e i due Weasley, videro che il rosa portava un sacco sulle spalle, che prima non aveva.
    "Oi!" le salutò lui. "Allora avete cambiato idea?"
    "Diciamo che… una parte della ricompensa è di mio interesse." Rispose Lucy, ridendo nervosa.
    "E tu Hermione?" chiese George.
    "Ha vinto la mia curiosità, però sappiate che nel caso ci dovessero rimproverare, dirò che mi avete costretto voi, ok?"
    "Come sempre, eh?" ridacchiò il Dragon Slayer. "Tranquille, andrà tutto bene. Ci sono io con voi, niente può battermi!"
    "A parte qualche mago più forte di te." Fece Fred.
    "Non esiste nessuno più forte di me!" replicò il rosa, sputando una fiammata, che evitò di pochi centimetri Hermione, che sbiancò vistosamente.
    "P-Per questo mi ci vorrà parecchio per abituarmi…" fece, deglutendo, mentre Lucy colpiva il compagno con un pugno in testa.
    Il gruppo si mise subito in viaggio, raggiungendo dopo qualche ora un'altra città.
    "Eccoci alla città di Harujion!" esclamò Lucy, guardandosi in giro. "Che nostalgia… è qui che io e Natsu ci siamo conosciuti!"
    "Parli come una vecchia…" fece lui, sbadigliando. "Però, devo dire che hanno ricostruito tutto abbastanza velocemente…"
    "A cosa ti riferisci?" chiese Hermione.
    "Beh, in quell'occasione, io e Natsu abbiamo distrutto quasi completamente il porto…" disse la bionda, ridacchiando.
    La strega rimase con la bocca aperta. "C-Come scusa?"
    "Beh, uno dei miei spiriti si è scatenato, mentre Natsu… Beh, Natsu distrugge tutto, punto."
    "Cavoli, sapevo di questa storia, ma non credevo fosse così grande questo porto!" disse Fred, fischiando come segno d'ammirazione.
    "Beh, adesso non ci resta che trovare un passaggio per l'isola."
    I maghi cominciarono a chiedere ai proprietari delle barche ormeggiate, ma con loro sorpresa, tutti si rifiutarono di accompagnarli sull'isola di Galuna.
    "Possibile che non ce ne sia nemmeno uno disponibile?!" sbottò Natsu, lasciando cadere a terra il sacco, da cui uscì un gemito.
    "N-Natsu, che cosa c'è lì dentro?"
    "Uh? Oh, è vero, me n'ero dimenticato…" rispose lui, aprendo il sacco e rivelandone il contenuto.
    Hermione e Lucy saltarono per lo spavento.
    Dentro, pietrificato dalla magia, c'era Gray, con gli occhi che esprimevano rabbia pura verso di loro.
    "Che cosa avete fatto?!" urlò Lucy ai compagni.
    "Beh, ci aveva scoperto e stava andando a riferirlo al Master… così lo abbiamo immobilizzato e portato con noi per non farci scoprire."
    "Ma questo è sequestro di persona!" esclamò incredula Hermione, tirando fuori la bacchetta e sciogliendo l'incantesimo della Pastoia.
    "Grazie…" mormorò, per poi girarsi verso Salamander e i gemelli. "Si può sapere che cosa vi passa per la testa?! Prima rubate una missione di classe S e poi mi aggredite!"
    "Beh… a dir la verità… Non possiamo di certo farti tornare indietro a dirlo al Master. Manderebbe qui Harry o Erza, e per noi sarebbe la fine." Rispose Natsu, per poi avvolgere il pugno con il fuoco e colpendo Gray in pieno stomaco, facendolo svenire. "Perciò verrai anche tu con noi!"
    "Sai Lucy… Temo che la nostra permanenza a Fairy Tail sarà molto più breve di quanto pensassi…" fece Hermione.
    "Temo anch'io…"
    "Voi siete dei maghi?" chiese una voce.
    Tutti si girarono, ritrovandosi a guardare un uomo dagli occhi strabici, avvolto da un mantello, che si trovava in piedi su una piccola barchetta, intento a sistemare la vela.
    "Siete qui per scongiurare la maledizione dell'isola?" continuò l'uomo.
    "Certo!" esclamarono insieme Natsu, Fred e George.
    "Diciamo di sì…" fece invece a bassa voce Lucy.
    L'uomo gli guardò tremando per qualche secondo. "Saltate su." Disse infine. "Vi accompagnerò io."
    I maghi lo guardarono sorpresi.
    Poi Natsu saltò sulla barca, seguito dai due gemelli e Happy, portandosi dietro Gray.
    "Ormai siamo in ballo…" fece Hermione, salendo anche lei assieme a Lucy.
    La barca dopo pochi minuti si allontanò con i suoi passeggeri, ignari dello sguardo di un paio di grossi occhi nascosti dietro alcune botti del porto.

    "Allora… Come mai ha deciso di accompagnarci?" chiese Hermione all'uomo, mentre guardava il sole cominciare a tramontare. "Tutti gli altri si sono rifiutati."
    "Mi chiamo Bobo." Rispose lui. "E abito in quell'isola."
    "Uh?" fece Lucy.
    "Ma sono scappato." Continuò lui.
    "C-Che tipo di maledizione c'è sull'isola?" chiese Happy.
    L'uomo restò in silenzio per qualche secondo.
    "Se andrete su quell'isola… la sventura si abbatterà su di voi. Mi chiedo se sarete davvero in grado di sciogliere la maledizione…"
    "Ugh…" fece Gray, riprendendo i sensi. "Dove sono?"
    "Sulla barca diretta all'isola di Galuna." Rispose Natsu.
    "Che cosa?! Fatemi subito scendere!" esclamò irato, per poi bloccarsi quando vide l'uomo togliersi il mantello.
    "Questa è la maledizione del demonio…" disse, mostrando a tutti un braccio completamente nero, che non aveva nulla d'umano.
    "Q-Quel braccio…" fece Hermione, incredula.
    Ma l'uomo alzò lo sguardo.
    "Eccola." Disse, guardando davanti a sé. "Quella è l'isola di Galuna."
    Tutti si girarono, riuscendo a vedere l'isola.
    "Dicci una cosa…" cominciò Fred, voltandosi di nuovo verso l'uomo.
    Ma con loro sorpresa, era sparito nel nulla.
    "È… è sparito…" fece la bionda, diventando bianca.
    "E temo che non sia l'unica brutta notizia." Esclamò Hermione, indicando un punto di fronte a loro.
    I maghi seguirono la sua indicazione, vedendo un'onda alta diversi metri dirigersi verso la barca.
    "E quella da dove diamine salta fuori?!" urlò Natsu, pochi instanti prima che l'onda li colpisse, distruggendo il loro piccolo mezzo di trasporto.

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    Yo Darky ù.ù
    Non mi perdo in ciance e passo a recensire il capitolo!
    È già arrivato Dobby, ma la cosa non mi sorprende... ormai hai mandato a ramengo la storyline della Rowling xD Anche Ron e Hermione sono entrati nella banda di matti... chissà se si abitueranno presto al tran tran della vita della gilda xD *fa finta di non sapere nulla*
    Gray che prende e si spoglia non si vedeva da un po', ma fossi stata presente non mi sarei lamentata per niente al mondo ù.ù Quante volte nella vita potrebbe capitare di osservare un tale pezzo di ben di dio che si mostra di sua volontà? Lo so che mi basterebbe entrare in uno stripclub, ma sono una brava ragazza io ù.ù (?) E poi lui lo fa con tanta naturalezza... Ehm, passiamo oltre ù.ù
    Mistogun ha fatto una capatina alla gilda per una missione e il suo personaggio mi incuriosisce sempre di più <.< Luxus invece mi sta sulle scatole, ma tantissimo. Sembra la versione manghesca (???) di Malfoy. Spero che più avanti lo prenda a sberle qualcuno =ç=
    Tu adesso mi spieghi come hanno fatto quei tre ad arrivare a casa di Lucy, prima di lei e Hermione... e la storia della fan fiction comico demenziale qui non regge! xD
    "Beh, uno dei miei spiriti si è scatenato, mentre Natsu… Beh, Natsu distrugge tutto, punto."
    A questa frase ho riso per ore x°°°D Anche durante il betaggio xD Mamma mia x°°°D
    Povero Gray, pietrificato e ficcato in un sacco, manco fosse un soprammobile... *tante coccole a Gray*
    I nostri eroi sono finiti in qualcosa di impegnativo e voglio proprio scoprire come si evolverà tutta 'sta faccenda.
    Ottimo capitolo Darky, bravissimo ù.ù
     
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    E finalmente, eccomi qui con il nuovo capitolo!
    Scusatemi per il ritardo, ma ahimé, neppure io posso evitare imprevisti inerenti alla salute XD, perciò solo oggi sono riuscito a rimettermi al pc fisso e a postare il capitolo XD.
    Allora, eravamo rimasti con buona parte dei nostri eroi che partivano all'esplorazione di Galuna, l'isola dei demoni. E dopo aver visto una Hermione che accettava senza tanti problemi il viaggio, sono stati colpiti in pieno dagli eventi…
    Ordunque, non volendo anticiparvi niente (anche se chi ha letto il manga o visto il film sa già cosa sta per succedere), ringrazio Liberty89 e passo alle recensioni!

    @ Liberty89: Tranquilla, non ti sorprenderò con Dobby, ma ho ben altre idee che ti faranno rizzare i capelli, o almeno lo spero XD. Per Ron e Hermione... eheheheh...
    Ehm... per la parte di Gray, farò come dici tu: passo oltre XD
    Vedrai, Mistogun sarà uno dei personaggi che lascerà maggiormente il segno... ma tra un bel po' XD. Come anche Luxus, anche se sinceramente, non lo avevo mai pensato paragonato a Malfoy XD
    Come hanno fatto ad arrivare prima? Semplice: Lucy e Hermione camminavano, Natsu saltava sui tetti portandosi dietro a forza Fred e George ù.ù *sente una voce dietro* Come? Quello era Spiderman? Va beh, sempre tipi fuori XD
    E Natsu... Distrugge tutto XD. Come questa oramai famosa citazione: Tutti amano slitta XD. Stessa logica ù.ù
    Sì, con Gray ci sono andato giù più pesante rispetto all'originale... lì se la cavava con un solo pugno XD.
    Vedrai, vedrai... presto i nostri eroi avranno non poche gatte da pelare... e sai di cosa sto parlando ù.ù

    Capitolo 19: L'isola dei demoni: Deliora - Torna all'indice dei capitoli
    "Ugh…" fece Hermione, aprendo gli occhi e guardandosi attorno.
    Si trovava su una spiaggia e poco lontano da lei giacevano anche gli altri, assieme ai resti della loro imbarcazione.
    "Ehi… state tutti bene?" chiese, alzandosi.
    Come risposta, Lucy cominciò a tossire. "Diciamo che ho visto di peggio, ma anche di meglio…" fece lei, tirandosi in piedi.
    Uno a uno, tutti quanti si svegliarono.
    "Dove siamo finiti?" domandò Fred, guardandosi attorno.
    "Probabilmente siamo finiti proprio sull'Isola di Galuna." Rispose Gray, sospirando.
    "Beh, la barca è andata, perciò io direi di dirigerci al villaggio!" esclamò Natsu, come se niente fosse. "In fondo, quello che ha mandato la missione è proprio il capo villaggio!"
    "Ma non sei nemmeno un po' preoccupato per Bobo, che è scomparso nel nulla?!" gli urlarono contro Lucy e Hermione.
    "Verrò anch'io con voi." Disse il mago del ghiaccio, sorprendendo tutti. "Se doveste riuscire in questa missione, non mi andrebbe proprio di vedervi diventare maghi di classe S. E se foste buttati fuori, credo sarebbe una noia senza di voi."
    "Ben detto!" urlarono i due Weasley, mentre le ragazze sospiravano.

    Dopo un po' di minuti di cammino, raggiunsero un'alta cinta muraria fatta di solido legno, su cui era stato posto un cartello con scritto sopra 'Vietato entrare!'.
    "E questa che storia è? Come facciamo a passare?" rifletté ad alta voce George, per poi guardare il Dragon Slayer, che aveva già avvolto le mani con il fuoco. "Senza distruggere qualcosa, se possibile!"
    "Chi siete?" chiese una voce, mentre da sopra le mura si mostravano due guardie, avvolte completamente da dei mantelli.
    "Siamo maghi di Fairy Tail!" rispose Fred. "Abbiamo visto la vostra richiesta e-"
    "Fairy Tail?" replicò una delle due sentinelle. "Nessuno ci ha detto che avevate accolto la nostra richiesta!"
    "Ecco…" cominciò Lucy, venendo subito interrotta da Gray.
    "Dev'esserci stato un malinteso. Visto che non ci fate entrare, ce ne andiamo subito."
    "Io non torno indietro!" urlò Natsu.
    "Mostrateci i tatuaggi." ribatté l'uomo.
    I maghi restarono fermi un secondo dopodiché annuirono, mettendo in mostra il marchio di Fairy Tail.
    "Quindi è così che da voi riconoscono i maghi?" chiese Hermione a Lucy.
    "Diciamo che è un modo. Il tatuaggio afferma che facciamo parte di una gilda, dato che non è possibile copiarlo."
    "Sembrano autentici…" mormorò la sentinella.
    Pochi secondi dopo, la porzione di mura corrispondente all'entrata fu sollevata. "Entrate! Ora chiamo il capo villaggio!" esclamò l'uomo, allontanandosi dalla sua postazione.
    I maghi annuirono, per poi varcare la soglia, che si abbassò nuovamente, chiudendosi dietro di loro.
    Procedettero per qualche metro, fino a raggiungere quello che doveva essere il centro del villaggio, dove trovarono decine di persone completamente avvolte da mantelli color sabbia che celavano anche i loro volti, lasciando intravedere solo gli occhi.
    "Grazie per essere venuti… Signori maghi." Esordì l'uomo che stava davanti a tutti, appoggiato a un lungo bastone sulla cui cima era intagliato uno spicchio di luna, per poi cominciare a tossire.
    "D-Di nulla…" fece Fred, guardandoli dubbioso.
    "So cosa state pensando… io sono Moka, il capo villaggio. Ma lasciate che vi mostri subito una cosa…Abbiate la compiacenza di guardare." Proseguì l'anziano, per poi voltare la testa verso i cittadini. "Toglietevi tutti il mantello!" ordinò.
    Gli abitanti obbedirono all'istante liberandosi della stoffa che li copriva, rivelando il loro aspetto.
    Hermione si portò una mano sulla bocca, incredula.
    Tutti gli abitanti, bambini inclusi, avevano almeno un arto totalmente anormale, chi ricoperto di scaglie, chi di un altro materiale che i maghi non riuscirono a identificare. C'era chi aveva il braccio due volte più grande dell'altro, chi la gamba, e altri ancora che sulla testa avevano uno o più corni.
    "C'era da immaginarselo…" fece Gray, mentre Natsu indicava le basette del capo villaggio, che parevano due enormi orecchie di coniglio, che penzolavano ai lati del suo viso.
    "Ma che razza di basette hai?!" esclamò il Dragon Slayer, incapace di trattenersi.
    "Preferirei che guardassi questo." Rispose l'uomo, mostrando il suo braccio destro, completamente nero che andava ingrandendosi verso la mano artigliata, notevolmente più ampia rispetto all'altra.
    "Interessante…" fece Hermione, deglutendo. "Non è una comune trasfigurazione… è molto più elaborata."
    "Non so di cosa stai parlando… Ma avete visto la situazione, no?" continuò Moka, tossendo ancora. "Questa maledizione colpisce tutti gli esseri che vivono sull'isola. Non risparmia nemmeno cani e uccelli. Siamo stati tutti maledetti…"
    "Non per contraddirla, ma cosa vi fa pensare che sia opera di una maledizione?" chiese Gray. "Non potrebbe essere opera di qualche strana malattia?"
    "O semplicemente di una qualche sorta d'incantesimo?" azzardò George.
    Il capo villaggio scosse la testa.
    "Ci siamo fatti visitare da migliaia di dottori… che ci hanno detto che una malattia del genere non esiste. Come non esiste nessuna magia in grado di fare qualcosa di simile. Inoltre, pare che il nostro aspetto sia influenzato dalla Luna."
    "Dalla Luna?" ripeté Lucy, alzando lo sguardo verso il cielo, dove l'astro notturno era nascosto da una nuvola.
    "Sin dall'antichità l'isola ha immagazzinato la luce lunare. Ciò permetteva a Galuna di risplendere di una bellissima luce. Ma sfortunatamente, qualche anno fa, all'improvviso, la Luna ha cominciato a diventare violacea…"
    "Che cosa? Viola?" ripeté incredula Hermione, guardando gli altri maghi.
    "Non ho mai sentito una cosa del genere…" fece il mago del ghiaccio.
    "Tutti quelli che arrivano da fuori dicono la stessa cosa." Rispose il capo villaggio, tossendo. "Eppure la luce della Luna divenne viola. Da allora i nostri corpi hanno cominciato a trasformarsi."
    Proprio in quel momento la nuvola che copriva la Luna si spostò, rivelando a tutti la luce anomala.
    "È uscita la Luna!" esclamò Happy, indicandola.
    "È davvero viola…" fece Lucy.
    "È proprio questa la maledizione della Luna!" disse l'anziano, cominciando a sudare vistosamente.
    Poi, senza alcun preavviso, lui e tutti gli altri abitanti cominciarono a urlare, perché colpiti da violenti spasmi. In pochi secondi, cominciarono a mutare aspetto, diventando dei mostri completi, tutti diversi tra di loro.
    I maghi di Fairy Tail spalancarono gli occhi, increduli di fronte a quello spettacolo.
    "Perdonate se vi abbiamo spaventato…" fece il capo villaggio. "Ogni volta che la Luna appare in cielo noi ci trasformiamo in questi mostri spaventosi… Se questa non è una maledizione, allora ditemi… cos'è?"
    I ragazzi rimasero in silenzio, vedendo molte delle persone di fronte a loro iniziare a piangere, per la vergogna e la disperazione.
    "Al mattino tutti riprendiamo le nostre sembianze… ma di recente alcuni non ce l'hanno fatta e si sono fatti rubare l'anima." Continuò Moka.
    "L'anima? Che cosa intendi?" domandò Hermione.
    L'uomo la guardò, per poi decidere di ignorare la domanda.
    "Quindi abbiamo deciso di sopprimere tutti coloro che sono diventati demoni senz'anima."
    "Ma non bastava legarli e aspettare di trovare una soluzione?" chiese Fred. "Insomma, erano pur sempre vostri compagni!"
    "Anche se li imprigionassimo, loro riuscirebbero a scappare e ci ammazzerebbero tutti…" replicò lui, prendendo una foto da una tasca. "Ecco perché ho dovuto uccidere mio figlio…" continuò, cominciando a piangere a sua volta. "Mio figlio, che era diventato un demone anche nell'anima…"
    I sei maghi sgranarono gli occhi.
    Raffigurato nella foto c'era l'uomo che li aveva accompagnati sull'isola.
    "E… Era un fantasma…?" mormorò impaurita Lucy.
    "No, impossibile." Disse Hermione. "I fantasmi non sono così materiali da poter comandare una barca. Dovresti saperlo, sei stata per quasi un anno in compagna di veri fantasmi."
    "Ah… giusto…"
    "Che cosa possiamo fare per aiutarvi?" chiese Gray.
    "Conosciamo la vostra fama di maghi… Vi prego, dovete salvare l'isola, o finiremo per perdere l'anima… e ci trasformeremo tutti in demoni…"
    "Non permetteremo che ciò accada!" urlò Natsu, mentre tutti gli altri annuivano.
    "Anche perché qualcosa mi dice che quando torneremo alla gilda, dovremmo affrontarne un po', di demoni…" mormorò Lucy, deglutendo.
    "L'unico modo per sciogliere la maledizione…" continuò il capo villaggio, guardando in alto. "È quello di distruggere la Luna!"
    I sei ragazzi rimasero in silenzio per qualche secondo, alzando anche loro lo sguardo.
    "Che cosa?!" urlarono tutti insieme.

    Nascosti dietro una delle case, due grossi occhi continuavano a osservare il gruppo di giovani maghi.
    "Demoni…" disse una vocina gracchiante. "Incredibile… Veri demoni… Ma lui dov'è? Perché non è con loro?"

    "Distruggere la Luna… è praticamente impossibile!" esclamò Fred, non appena furono tutti dentro una casa che gli abitanti avevano preparato per loro.
    "Già… è un bel guaio. Nessuno può avere una magia sufficiente per questo."
    "Senza contare le conseguenze." Fece Hermione. "Se la Luna funziona come nel nostro mondo, significa che ha parecchia influenza sul pianeta. Distruggendola, sconvolgeremmo l'equilibrio, e potremmo condannare il mondo."
    "Quello si sistemerà. Piuttosto, qualcuno può aiutarmi a calcolare con quanti pugni dovrei riuscire a distruggerla?" domandò Natsu, ricevendo subito un pugno in testa da George.
    "Idiota, è impossibile! E poi come conti di respirare nello spazio?"
    "Però ne va del buon nome di Fairy Tail…" si lamentò il Dragon Slayer.
    Lucy sbadigliò. "Secondo me, c'è un altro modo per risolvere la questione." Disse. "Insomma, prima la Luna non era così, quindi qualcosa deve aver interferito. Senza contare che il fenomeno della Luna viola si verifica solo su quest'isola, visto che dal resto del mondo si vede come sempre."
    "Io direi di rimandare a domani la questione…" propose Hermione. "È stata una giornata piuttosto movimentata…"
    "Hai ragione." Concordò Gray. "Domani esploreremo l'isola. Di sicuro troveremo qualche informazione in più."

    La mattina dopo il gruppo di maghi si alzò di buon'ora, dirigendosi subito verso l'uscita del villaggio.
    "Siete mattinieri…" osservò una delle guardie. "Non avete dormito perché eravate circondati dai demoni, eh?"
    "Non proprio… Diciamo che abbiamo altri motivi per faticare a dormire…" rispose Hermione, gettando un'occhiataccia a Salamander e al mago del ghiaccio, che le rivolsero uno sguardo interrogativo.
    "Potrebbe aprire il portone? Vorremo esplorare l'isola prima di distruggere la Luna." Chiese Lucy.
    "Prego." Fece la guardia, aprendo il passaggio. "Ma fate attenzione, nella foresta c'è…" continuò, senza però essere ascoltato da nessuno, dato che i maghi avevano già varcato l'ingresso, inoltrandosi nel folto degli alberi.
    "Questo posto mi dà i brividi…" fece Lucy, deglutendo, per poi guardare gli altri. "Sentite, io non me la sento di continuare a camminare così…"
    "Che cosa vuoi fare? Tornare indietro?" chiese Fred.
    "Certo che no. Sapete, ho diversi spiriti con me, non solo Taurus e Virgo." Rispose lei, sorridendo e mostrando una chiave argentata. "Apriti, porta della Stella Orologio! Horologium!" urlò.
    Di fronte a lei apparve una forte luce, che quando scomparve lasciò il posto a un orologio a pendola alto come un uomo, dotato di testa, braccia e gambe.
    Senza perdere un secondo, Lucy aprì la teca di vetro che custodiva il pendolo e vi entrò, chiudendosi dentro.
    "Dice: Me ne starò qui al sicuro… scusatemi." Fece la voce dello spirito, pacata e gentile, ripetendo le parole della maga, adesso non udibili.
    "Puoi usare gli spiriti anche in questo modo?" chiese sorpresa Hermione.
    "Dice: Horologium è uno spirito in grado di proteggermi se resto dentro di lui. Inoltre, può muoversi portandomi con sé."
    "Incredibile… Non ne hai uno che ti aiuta con i compiti? O che prende direttamente il tuo posto?" domandò George, ridendo.
    "Non ci pensate nemmeno! Già non sono d'accordo sull'uso di quegli occhiali, ma questo assolutamente no!"
    "Dice: Tranquilla Hermione, non ho nessuno spirito in grado di fare qualcosa del genere."
    "Basta perdere tempo. Vediamo di andare avanti." Intervenne il rosato, facendo un passo per proseguire.
    Ma non appena mise giù il piede, l'intero terreno tremò.
    "Natsu? Che cos'hai fatto?" chiese Fred.
    "Io niente… Ho solo messo giù il piede…" rispose il Dragon Slayer, per poi saltare quando il terreno tremò ancora.
    "Dice: Ragazzi, dietro di voi!" disse Horologium, mentre dentro di lui Lucy indicava con aria spaventata un punto davanti a lei.
    Tutti si girarono, spalancando la bocca.
    Di fronte a loro c'era un topo gigante col pelo azzurro, alto diversi metri, in piedi sulle zampe posteriori e con addosso una divisa da cameriera compresa di cuffia, che li stava guardando divertito.
    "E quello chi è?! Il cugino malvagio di Crosta?!" urlò George, tirando fuori la bacchetta.
    "Ma Crosta si muove a malapena! Questo invece mi sembra fin troppo agitato!" replicò il gemello.
    "Non vi preoccupate, con il mio Ice Make-" cominciò Gray, interrompendosi però quando il topo cominciò ad aspirare aria, per poi buttarla fuori, emettendo un tanfo pestilenziale, che fece cadere a terra tutti quanti, costringendoli a portarsi la mano davanti al naso per non svenire.
    "Dice: Ragazzi, che cosa vi succe… de…" cominciò Horologium, portandosi le mani al viso, prima di cadere a terra privo di sensi, facendo sgranare gli occhi a un'incredula Lucy, che rimase a terra non appena lo spirito scomparve in una nuvola di fumo.
    "Amici, temo che ci sia una sola cosa da fare…" fece George, rialzandosi, mentre Fred aiutava Natsu, che era K.O. a causa del suo fiuto sviluppato.
    "Ovvero… scappiamo!" urlò il mago del ghiaccio, per poi correre più velocemente possibile seguito dai compagni.
    Il topo li seguì immediatamente, abbattendo tutti gli alberi che incrociava sul suo cammino, come fossero stuzzicadenti.
    "Come facciamo a liberarcene?!" urlò Lucy in preda al panico.
    "Se ci fermiamo, non riusciremo a formulare in tempo l'incantesimo… e voi non potrete usare la vostra magia senza essere spiaccicati!" replicò Fred, trascinandosi dietro Salamander.
    Mentre i maghi continuavano a correre, i due occhi li stavano osservando da lontano, intrisi di paura. "Mi dovrò punire per questo… ma non posso lasciarli morire." Disse una voce, seguita dal rumore di dita che scioccavano.
    Senza che i maghi se ne rendessero conto, quando furono passati accanto all'ennesimo albero, una radice robusta si sollevò dal terreno, facendo inciampare il topo che rotolò miseramente a terra e batté la testa tanto forte da perdere i sensi.
    "Che cosa-?" fece Natsu, girando la testa e fermandosi subito, imitato dagli altri.
    "È… caduto da solo?" domandò incredula Hermione, guardando la creatura.
    "Guardate!" esclamò Lucy, indicando un punto di fronte a loro, dove si vedeva l'entrata di quello che pareva essere un tempio. "Forse lì troveremo qualche informazione e-"
    Ma la ragazza s'interruppe non appena vide che Gray e Natsu stavano picchiando a suon di pugni e calci l'animale, sotto lo sguardo sorpreso dei gemelli e di Hermione.
    "Prima dobbiamo massacrarlo!" urlarono insieme i due maghi.
    "Sono un caso perso…" sospirò la bionda.

    Una volta dentro, i maghi si ritrovarono in mezzo a numerose macerie, resti dell'interno di quel tempio abbandonato.
    "Guardate lì." Disse George, indicando una porzione di muro ancora abbastanza integra. "Sopra c'è incisa la Luna."
    "Non mi sorprende." Fece Gray. "In passato Galuna era chiamata l'Isola della Luna."
    "L'isola della Luna, la maledizione della Luna, l'emblema della Luna… Queste rovine non dicono nulla di buono…" rifletté Lucy.
    "Qui cade tutto a pezzi… secondo voi il pavimento regge?" chiese Natsu, cominciando a battere un piede per terra.
    "Ma che fai?! Smettila subito!" gli urlò contro la bionda.
    Ma non appena ebbe detto ciò, il mago del fuoco diete un altro colpo per terra, che stavolta fu seguito da un forte rumore.
    "No… ditemi che non sta per succedere…" mormorò Fred incredulo, pochi istanti prima che il pavimento sotto di loro si riempisse di crepe, facendo sprofondare tutti quanti, compreso Happy che stava giocando con un osso che aveva trovato per terra.
    "Pezzo d'idiota!" urlarono tutti a Natsu, Hermione compresa, mentre precipitavano.
    Si schiantarono pochi secondi dopo, finendo seppelliti dalle macerie del pavimento.
    Fu Natsu a rimuoverle, saltando letteralmente in piedi.
    "Ohi… Ora comincio a capire il perché siete tornati a scuola in quello stato…" commentò la Granger, guardandosi le braccia, ora piene di piccoli tagli, da cui fortunatamente non usciva troppo sangue.
    Come lei, anche i gemelli e Lucy sembravano aver riportato gli stessi danni, mentre Natsu e Gray sembravano incolumi.
    "Idiota!" urlò quest'ultimo rivolgendosi al Dragon Slayer. "Perché non pensi mai prima di agire?!"
    "Ma dove siamo finiti?" domandò George, guardando in alto, dove si poteva vedere il punto da cui erano caduti.
    "Direi nei sotterranei di quelle rovine…" commentò Hermione, guardandosi attorno e vedendo che si trovavano in una sorta di grotta.
    "È una caverna segreta!" esclamò Natsu, correndo subito verso l'unica uscita visibile seguito dagli amici, ma fermandosi di colpo alla fine del tunnel.
    "Che cosa succede?" chiese Lucy, mentre lei e tutti gli altri si avvicinavano.
    Quel che videro gli fece spalancare gli occhi e la bocca per la sorpresa.
    Di fronte a loro, all'interno di un enorme e spesso blocco di ghiaccio, si trovava un mostro alto più di dieci metri.
    "U-Un mostro! Un mostro congelato!" esclamò Natsu.
    "Esistono creature del genere?!" fece incredula Hermione.
    "Deliora…?!" urlò Gray, spaventato e allo stesso tempo arrabbiato, facendo voltare tutti verso di lui.
    "Eh? Sai chi è?" chiese Fred.
    "Ma è assurdo! Che ci fa qui Deliora?!" continuò il moro, ignorandolo. "È una cosa impossibile! Non può trovarsi qui! Quello è… Quello è…"
    "Calmati Gray!" gridò Lucy, posandogli una mano sulla spalla per cercare di calmarlo.
    Il mago del ghiaccio si zittì, tornando a guardare il mostro di fronte a loro.
    "Chi è?" chiese Hermione.
    Gray digrignò i denti. "Deliora… un demone della catastrofe!"
    "Demone della catastrofe?" ripeterono i gemelli.
    "È esattamente come allora… ma com'è possibile?" continuò il ragazzo, prima che dei passi attirassero la loro attenzione.
    Lucy fece segno di stare in silenzio.
    "Presto, i mantelli!" disse Fred, tirando fuori da sotto la maglietta il mantello dell'invisibilità, imitato da tutti tranne Hermione.
    "Vieni con me." Fece Lucy, avvolgendosi assieme alla compagna sotto il mantello, mentre Happy s'infilava sotto quello di Natsu.
    Poi tutti si spostarono verso la parete.
    "Le voci provenivano da qui…" fece una voce, mentre due persone raggiungevano l'antro con Deliora.
    Uno era un ragazzo dai capelli blu tirati verso l'alto e dalle folte sopracciglia, che indossava un completo di diverse tonalità di verde. Tuttavia, fu il suo compagno ad attirare maggiormente l'attenzione: era vestito solamente con un paio di jeans, che recavano un teschio sulla gamba destra, lasciando scoperta la parte superiore del corpo, e al collo portava un collare, ma la cosa più assurda era la testa, perché il suo viso ricordava un grugno canino e dai capelli castani spuntava una coppia di orecchie molto simili a quelle dei cani.
    "È giorno… che sonno…" si lamentò il ragazzo dai capelli blu, per poi guardare il compagno. "Guarda che orecchie… Ma hai preso le gocce di Luna?"
    "No che non le prese!" gli rispose irato l'altro. "Le metto solo per bellezza, e questo dovresti saperlo!"
    "Volevo solo scherzare, scemo…" disse tranquillo il primo, facendo tornare calmo l'uomo-cane.
    "Gocce di Luna?" fece Hermione, guardando Lucy.
    "Forse intendono la maledizione…" rifletté la bionda, per poi tornare in silenzio ad ascoltare.
    "Yuka… Toby…" fece una terza voce, anticipando una ragazza dai vistosi capelli rosa shocking che indossava un vestito blu dagli orli bianchi e un paio di stivali a mezza coscia. "Che cosa triste…"
    "Sherry…" rispose il ragazzo dai capelli blu, che ora i maghi erano riusciti a identificare come Yuka, dato che aveva alzato la testa non appena chiamato.
    "Pare che qualcuno abbia giocato al gatto e al topo con Angelica…" disse lei, avvicinandosi ai compagni.
    "Ma quello è un topo!" le urlò contro Toby.
    "Non è un topo… Angelica è la cacciatrice che agisce nell'oscurità… In altre parole, lei è l'amore."
    "Ma un tipo sano di mente esiste qui?" commentò sorridendo Fred, facendo attenzione a non alzare troppo il volume della voce.
    "Se il mio fiuto non mi tradisce, quelli non sono abitanti dell'isola…" fece Natsu.
    "Degli intrusi…" riprese Yuka.
    "Tra poco i raggi della Luna si raduneranno… che cosa triste…" fece Sherry, per poi guardare preoccupata i due. "Dovremo eliminarli prima che l'Imperatore Zero lo venga a sapere… Prima che la nobile Luna si mostri."
    "Direi di sì… Non possiamo lasciarli in vita ora che hanno visto Deliora."
    "Il sonno eterno… in altre parole, l'amore."
    "La morte, piuttosto, visto che li uccideremo!"
    Dopo ciò, i tre si allontanarono, salendo delle scale poco lontane, lasciando da soli i maghi di Fairy Tail, che dopo qualche minuto si tolsero i mantelli.
    "U-Ucciderci?!" esclamò spaventata la bionda. "Fantastico… altri nemici sulla lista!"
    "Che si fa?" chiese Salamander. "Io li avrei presi per interrogarli…"
    "Meglio se ci fermiamo a osservare ancora un po', no?" rispose Hermione, per poi tornare a guardare il demone.
    "Ma chi sono quei tizi?" domandò Fred. "Voi non li avete mai visti prima?"
    "Mai, aye." Rispose Happy.
    "Cavolo… Perché avranno portato Deliora fin quaggiù?" domandò Gray, abbassando lo sguardo. "Come diavolo hanno fatto a scoprire il luogo dov'era stato sigillato?"
    "Sigillato?" ripeté Hermione, guardandolo curiosa.
    "L'avevano sigillato in un iceberg del Continente del Nord…" cominciò a spiegare il mago del ghiaccio. "Si tratta di un demone immortale che dieci anni fa devastò la regione di Isban…"
    Gray chiuse le mani a pugno, che cominciarono a raffreddare l'aria attorno a loro, creando delle ondate di condensa. "Fu Ur, la mia maestra di magia, a sigillarlo… e lo fece a costo della vita!" esclamò, facendo spalancare gli occhi a tutti i presenti.
    "L-La tua maestra?" ripeté George, guardandolo.
    "Devo tutto a lei. Non so che relazione abbia Deliora con la maledizione dell'isola… so solo che non dovrebbe essere qui. Chi diavolo sei…? Imperatore Zero?" Mentre diceva ciò lo sguardo del ragazzo si fece serio come mai. "Se infangherai il nome di Ur, giuro che non te la farò passare liscia!"

    "Ti va bene che ne parli così?" chiese un tizio ammantato di nero, con una maschera tribale a coprirgli il volto, rivolgendosi a un altro vestito come lui, con la differenza che la sua maschera mostrava solo la bocca, in quel momento distorta in un sorriso.
    Entrambi erano intenti a osservare i maghi di Fairy Tail da lontano.
    "Dovrei dire qualcosa?"
    "Beh, non sta parlando di lei?"
    Al compagno scappò una risatina. "Non essere ridicolo. L'unica cosa che mi dispiace è di non essere stato io a mettere la parola fine alla sua vita. Ma ora, per una fortunata coincidenza, entrambi i suoi apprendisti sono qui, e uno di loro è già sotto il mio controllo."
    "Sono sorpreso di come loro siano sempre in mezzo ai piedi. Credi ci saranno d'ostacolo?"
    "Sicuramente, ma è quello che spero. In fondo, basta solo che Deliora si risvegli, e il nostro compito sarà terminato. Ora andiamo, l'Imperatore Zero ci sta aspettando."
    Il primo sorrise sotto la maschera, per poi voltarsi assieme all'altro. "Giusto. Il rituale comincerà presto… Mi chiedo come la prenderà quando scoprirà chi è arrivato."
    "Aspetta che arrivino gli ospiti d'onore. Non mancheranno."
    Nello stesso momento, una nave pirata si stava dirigendo verso l'isola.
    "Che ci volete andare a fare su quell'isola?!" esclamò un uomo con una benda nera sull'occhio destro, guardando timoroso i due ragazzi di fronte a lui.
    Harry ed Erza gli rivolsero lo stesso identico sguardo minaccioso, mentre poco lontano Ron guardava incredulo la ciurma della nave, tutta svenuta dopo nemmeno un minuto di combattimento.
    "In che guaio mi sono andato a cacciare quando ho detto 'Vengo con voi per riprenderli'?" mormorò tremando dalla paura, come anche il capitano dei pirati.
    "Vi prego… non costringetemi a farlo…" li pregò lui. "Galuna è un'isola maledetta!"
    "Non ha importanza." Rispose Titania.
    "Stiamo andando lì solo per riprendere e punire della gente che ha infranto le regole." Continuò Harry, mentre il vento muoveva loro i capelli. "E non osare parlare ancora! Già è scocciante non potersi smaterializzare direttamente sul posto!"
    "Voglio la mamma…" si lamentò Ron. "E non oso nemmeno immaginare che cosa faranno a Fred e George!"

    I maghi di Fairy Tail vennero tutti scossi da un brivido di freddo.
    "Ho una pessima sensazione… qualcosa che nemmeno quel mostro è riuscito a fare!" fece Natsu, deglutendo.
    "Perché lo stesso vale per noi?" domandarono all'unisono i gemelli.
    "Pensiamo a un problema alla volta." Intervenne Lucy, tornando a osservare Deliora. "Forse la maledizione dell'isola ha a che fare con lui…"
    "Potrebbe essere, visto che questo demone è ancora in vita." Rispose Gray.
    "Ci penso io a sistemare il cornutone!" esclamò Natsu, facendo ruotare il braccio destro, pronto a colpire.
    "Ma tu non conosci altro modo che risolvere tutto usando le maniere forti?" chiese Hermione, poco prima di vedere il Dragon Slayer volare via, colpito da un pugno del mago del ghiaccio.
    "Gray, accidenti a te! Ma che ti prende?!" urlò Natsu, rialzandosi di colpo e portandosi una mano sulla guancia.
    "Un mago del fuoco non deve avvicinarsi a lui!" esclamò vivido l'altro. "Se il ghiaccio si sciogliesse e Deliora iniziasse a muoversi, nulla potrebbe fermarlo!"
    "È così semplice sciogliere il ghiaccio che lo blocca?" chiese Fred.
    Gray sgranò gli occhi, per poi abbassare lo sguardo. "No…" ammise infine.
    "Tutto bene?" chiese Hermione, poggiandoli una mano su una spalla.
    "Ehi! Dannato selvaggio! Mi hai colpito per nulla!" urlò Natsu.
    "Senti chi parla…" mormorò Happy.
    "Ur usò su di lui la Iced Shell… Un ghiaccio impossibile da sciogliere. È una sostanza che non risente nemmeno del più terribile incantesimo del fuoco… Ma visto che lo sanno, mi chiedo perché l'abbiano riportato alla luce…"
    "Forse stanno cercando qualche modo per liberarlo…" fece Lucy, venendo subito interrotta da un irato Gray.
    "Sì, ma per farci che cosa?!"
    "Qu-Questo… N-Non lo so…" rispose la ragazza, tremando.
    Il mago del ghiaccio digrignò i denti. "Accidenti! Non riesco a calmarmi! Chi l'ha portato qui?! E perché?!"
    "Forse dovremmo seguire quei tipi strambi e farci dire tutto." Azzardò Fred, ricevendo un assenso dal fratello.
    "No!" decretò il moro. "Aspetteremo qui!"
    "Come?" fece Hermione, guardandolo.
    "Non muoveremo un passo finché non sorgerà la Luna!"
    "La Luna?!" esclamò Natsu. "Ma è ancora giorno! È impossibile, moriremo di noia!"
    "Che cos'hai in mente, Gray?" domandò Fred, ignorandolo il mago del fuoco.
    "Non posso non pensare che la maledizione dell'isola e Deliora siano entrambi collegati alla Luna in qualche modo. Ricordate che cos'hanno detto quei tizi? Tra poco i raggi della Luna si raduneranno…"
    "È vero, succederà qualcosa." Disse Lucy. "Oppure saranno loro stessi a mettere in atto qualche piano. Mi chiedo di cosa si tratti…"
    "Io non ce la faccio! Li inseguo!" urlò Natsu, per poi cadere addormentato a terra.
    "Scusatemi… ma ho pensato che fosse il caso di farlo calmare…" fece Hermione, abbassando la bacchetta. "Durerà al massimo un'ora, ma credo che basterà…"
    Tutti la fissarono increduli, dimenticandosi per un attimo di Deliora.
    "Aiuto, la maledizione sta già avendo effetto su Hermione!" esclamarono i due gemelli, fingendosi spaventati, mentre Gray e Happy si limitarono a deglutire.
    "Temo che sia il risultato di stare in nostra compagna…" disse Lucy, sospirando ma lasciandosi sfuggire un sorriso.

    Immagini personaggi:

    Moka: Umano - Demone
    Angelica
    Deliora
    Yuka Suzuki
    Toby Horhorta

     
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    Buongiorno Darky :D Non mi perdo in inutili ciarlate e passo a commentare ù.ù
    Finalmente i nostri eroi sono giunti all'isola di Galuna e dai disperati che hanno richiesto l'aiuto della gilda. Luna viola eh? Mi viene in mente una persona, ma so che non è colpa sua ù.ù
    Dobby continua a farsi vedere di tanto in tanto e prima o poi farà i suoi danni ù.ù E il figlio del capo villaggio? D: Era un fantasma??? D:
    Interessante lo spirito di Lucy, Horologium ù.ù E figo anche il "cugino malvagio di Crosta" xD
    Ed ecco Dobby che contribuisce a far secco il topo gigante ù.ù Ottima mossa ù.ù
    Natsu fa i suoi soliti disastri e a volte si rivelano utili, visto che il crollo del pavimento li ha portati dritti dritti da Deliora, che sembra avere un legame con Gray. Ora sono curiosa di sapere i dettagli ù.ù *fa finta di non sapere nulla*
    L'uomo cane e la versione super sayan-blu di Rock Lee!!! xD Quante rotolate xD e quanti problemi per betare la loro descrizione, ma alla fine ce l'abbiamo fatta ù.ù
    I due tizi misteriosi incuriosiscono, voglio proprio vedere cosa ci combini ù.ù
    Harry e Erza stanno arrivando. Prevedo guai. Tanti guai <.< E pure i nostri eroi che sono nella grotta con Deliora.
    Capitolo interessante che apre molte domande e che fa pensare all'arrivo di una grande battaglia ù.ù Bene bene ù.ù
    Ottimo lavoro Darky, bravissimo :3
     
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    Ed eccomi qui con il nuovo capitolo!
    Scusate per il ritardo, ma mi sto occupando dei prossimi capitoli e mi dimentico di postare XD (il dramma è che ho già cominciato "La camera dei segreti" e devo ancora finire di scrivere questa saga T.T).
    Ad ogni modo, vediamo di pensare al presente! XD
    Allora, avevamo una Hermione impazzita, un demone sanguinario e tre misteriosi individui che vogliono scongelarlo. Direi che c'è tutto il necessario per la pozione della distruzione XD.
    Perciò non mi soffermerò oltre, ringrazio Liberty89 per avermi fatto da betareader e passo subito alle recensioni!

    @ Liberty89: Uhm... no, credo che stavolta sia innocente. Dopotutto, dalla neve viola alla Luna viola c'è un po' di differenza XD.
    Per Dobby (ormai è inutile tenerlo nascosto XD), tranquilla, presto farà la sua prima mossa ù.ù. E il figlio del capovillaggio... già, era un fantasma XD.
    Horologium lo si rivedrà spesso, mentre "Il cugino malvagio di Crosta"... chissà. Di certo, credo che qualche riferimento a lui ci sarà ancora nel terzo libro XD.
    Il legame tra Gray e Deliora è molto più pronfondo di quanto sembra... e vedrai, presto sarà tutto più chiaro ù.ù
    La versione "Super Sayan-blu" di Rock Lee ti ha proprio colpito, eh? XD
    I due tizi misteriosi invece... eheheh... qui ho colto di sorpresa anche chi conosce la storia di Fairy Tail (o almeno, lo spero XD)
    E la grande battaglia arriverà presto. Non sarà ai livelli di quella contro i Phantom, però farà sudare non poco i nostri maghi ù.ù

    Bene, allora direi che posso lasciarvi al capitolo XD. Buona lettura a tutti!


    Capitolo 20: Leon e Klaun! Il passato di Gray - Torna all'indice dei capitoli
    Hermione sbatté le palpebre nel tentativo di restare sveglia.
    Erano passate solo due ore, ma l’attesa si stava rivelando più noiosa e lunga del previsto. La ragazza spostò lo sguardo verso Deliora, osservandolo senza riuscire a non averne paura. Il demone sembrava guardarla, riuscendo a incuterle timore nonostante lo spesso strato di ghiaccio che lo imprigionava.
    A un tratto, Hermione sbatté gli occhi un paio di volte per schiarirsi la vista.
    Per un attimo le era parso di vedere qualcosa sopra la testa del gigante, ma non appena aveva chiuso le palpebre era sparita.
    “Che noia…” sospirò Fred, guardando Gray, seduto di fronte al demone.
    Ur…” pensò il mago del ghiaccio, mentre nella sua mente tornava a galla un episodio della sua infanzia.

    “Ce la farai a starmi dietro, Gray?” chiese una donna dai corti capelli viola, che indossava una leggera giacca beige, nonostante ci fosse una tempesta di neve. “Il mio addestramento è molto duro.”
    “Ce la farò!” rispose un Gray ancora bambino, coperto da un piumino. “Farò qualsiasi cosa!”

    “D’accordo aspettare qui… ma si muore davvero di noia…” si lamentò Lucy, ricevendo un cenno d’assenso dagli altri, ad esclusione di Natsu, che stava ancora dormendo.
    “A saperlo ci saremmo portati qualcosa da fare…” aggiunse George.
    Lucy batté le mani, sorridendo. “Ci sono!” esclamò, tirando fuori una chiave d’argento. “Apriti! Porta della Lira! Lyra!”
    Immediatamente di fronte alla maga apparve una ragazza dai lunghi capelli biondi, coperti da una cuffia rosa, e vestita con un lungo abito azzurro dalle maniche a tre quarti. Dalla schiena le spuntava una coppia stilizzata di ali d’angelo e dietro di loro, teneva una grossa arpa azzurra.
    “Ciao Lucy! Era da un pezzo che non ci si vedeva!”
    “Già…”
    “Anche tu però, mi evochi sempre così poco!”
    “Be’, posso farlo solo tre volte al mese… senza contare che negli ultimi mesi non sono stata proprio libera di evocare gli spiriti…”
    La ragazza continuò a sorridere, per poi prendere in mano l’arpa. “Dimmi! Che cosa vuoi che ti canti oggi?”
    “Qualsiasi cosa… decidi tu.” Rispose la bionda.
    “Vorrei una canzone sui pesci…” intervenne Happy, venendo totalmente ignorato dai presenti.
    “Allora mi arrangerò! Yeah!” esclamò Lyra, alzando il pollice destro.
    “Cos’è in grado di fare?” chiese Hermione.
    “Lyra è bravissima a cantare. Ho pensato che fosse necessario ammorbidire un po’ l’atmosfera.”
    Prima che la ragazza potesse dire altro, lo spirito cominciò a suonare l’arpa, riempiendo la stanza con una dolce melodia, accompagnandola poco dopo con una canzone.
    Parole che nascono… parole che se ne vanno… Parole che continuano a vivere… Bisbigliano dentro di te e quando ti senti fermo si mutano in coraggio…
    Tutti i maghi restarono in religioso silenzio, incantati dalla voce della donna.
    Su, camminiamo, perché da allora tu sei diventato più forte e non ti perdi più... Credi alle parole… di allora…”
    Le ultime parole Lyra si limitò a dirle senza accompagnarle con la musica, perché lei, come gli altri, si era voltata a guardare il mago del ghiaccio, che aveva cominciato a piangere silenziosamente.
    “G-Gray… tu…” cominciò George, venendo bruscamente interrotto dal moro.
    “Che vuoi?!” gli urlò contro, girandosi appena verso di lui, con gli occhi coperti dai capelli.
    “Lyra sa come toccare l’animo delle persone con le sue canzoni…” mormorò Lucy, tremando per non esserselo ricordato subito.
    “Gray piange…” fece Happy.
    “Non sto piangendo!”
    La bionda si girò subito verso il suo spirito. “Lyra cantane una più allegra!”
    “Potevi dirmelo prima!”
    “Meglio di no.” Intervenne Hermione. “Qualcuno potrebbe sentirci.”
    Lucy la guardò per qualche secondo, per poi annuire e far scomparire lo spirito.

    Passarono un po’ di ore, durante le quali tutti quanti, ad eccezione di Gray, si erano addormentati.
    Improvvisamente, un rumore proveniente da sopra di loro li svegliò tutti di colpo.
    “Che cos’è questo rumore?” chiese George, stropicciandosi gli occhi.
    “È notte!” urlò invece Natsu, lamentandosi.
    Poi tutti alzarono lo sguardo sul soffitto della caverna, che cominciò ad aprirsi per lasciar passare un raggio violaceo, che colpì il demone.
    “E ora che cosa sta succedendo?!” esclamò la Granger, guardando incredula la scena.
    “La luce della Luna ha colpito in pieno Deliora! Questa non può essere una coincidenza!” urlò il mago del ghiaccio, girandosi poi verso l’uscita della grotta. “Andiamo! Dobbiamo cercare la sorgente della luce!”
    “Ma non è la Luna?” domandò Fred, seguendo comunque il compagno assieme al resto del gruppo.
    Percorsero le scale, dopodiché si ritrovarono nella sala da cui erano precipitati, dove individuarono immediatamente il raggio che passava da un buco nel pavimento.
    “Ma prima c’era?” chiese Lucy sorpresa, mentre Gray alzava ancora lo sguardo.
    “Il raggio proviene da più in alto!”
    Senza aspettare oltre, i maghi salirono altre scale, ritrovandosi così all’aperto.
    E di fronte a loro, il raggio, proveniente direttamente dalla Luna, colpiva un buco nel terreno della collina, che copriva la parte più interna del tempio, che credevano abbandonato. In quel momento, il passaggio attraversato dalla luce viola era circondato da diversi maghi, che stavano intonando una strania in una lingua sconosciuta.
    “È la Luna?! Stanno veramente usando i raggi lunari… e li stanno convogliando su Deliora?!” esclamò incredula la maga degli spiriti stellari. “Dove voglio arrivare?”
    “È un incantesimo in lingua Beria… Gocce di Luna…” rispose Lyra, sbucando fuori dal nulla.
    “Ma sei ancora qui?!” le chiese la bionda sorpresa.
    “Credo di aver capito…” continuò lo spirito, con voce grave e seria. “Queste persone usano le gocce di Luna per cercare di resuscitare il demone che si trova là sotto!”
    “Che cosa?!” esclamarono tutti.
    “C’è qualcuno così pazzo da voler liberare quella… cosa?!” domandò incredulo George. “Raptor in confronto era impossessato da una mosca!”
    “È assurdo!” fece Gray. “L’Iced Shield non può essere sciolto!”
    “L’unico modo per farlo è servirsi della Gocce di Luna… Il potere magico della Luna, convogliato in un solo punto, è in grado di spezzare qualsiasi incantesimo!” spiegò Lyra.
    “Accidenti…” commentò Happy.
    “Bastardi… Quelli non sanno quanto sia terribile Deliora!” esclamò il mago del ghiaccio.
    “Gli abitanti dell’isola credono che si tratti di una maledizione, ma io penso che quegli effetti siano dovuti all’influenza delle Gocce di Luna. Il potere magico della Luna, se distorto, finisce per contaminare il corpo umano…” proseguì lo spirito stellare.
    “Maledetti…” commentò Natsu, serrando le mani, pronto ad attaccare.
    Ma prima che potesse fare qualsiasi cosa, Lucy lo colpì con un pugno in faccia, facendolo cadere a terra.
    “Aspetta!” disse. “Arriva qualcuno.”
    I maghi si zittirono immediatamente, voltando lo sguardo verso la direzione opposta alla loro.
    In silenzio, una persona si avvicinò al raggio, affiancata dai maghi che il gruppo di Fairy Tail aveva visto nella grotta di Deliora. Lo sconosciuto era avvolto da un mantello bianco e indossava un elmo dalla visiera appuntita che celava il suo viso a partire dal naso e che era dotato di una coppia di corna scure sui lati e di una folta criniera di capelli viola sul retro.
    “Sono stato sveglio tutto il giorno… Ho un sonno che non ti dico…” disse Yuka a Toby, il quale sembrava dormire mentre camminava. “Non abbiamo nemmeno scovato quegli intrusi…” continuò il ragazzo dai capelli blu, mentre il mezzo cane si svegliava di colpo.
    “Perché non c’era proprio nessuno da scovare!” gli sbraitò contro.
    “Imperatore Zero…” cominciò Sherry, rivolgendosi alla persona ammantata di bianco. “Che cosa triste. Pare ci fossero degli intrusi… Noi ce li siamo fatti scappare… Io, ridotta così, non me la sento di parlare d’amore.”
    “Intrusi?” ripeté l’imperatore, parlando per la prima volta.
    Gray spalancò subito gli occhi.
    “Quello sarebbe l’Imperatore Zero?” mormorò Fred, guardandolo.
    “Che boria… e guarda che maschera.” Commentò Lucy.
    “Dici? A me piace un sacco.” intervenne Happy.
    “Deliora non si è ancora risvegliato?” continuò l’Imperatore, ignaro che qualcuno stesse ascoltando.
    “Di questo passo, se non è oggi sarà domani…” rispose Sherry.
    “Insomma! Oggi o domani?!” le urlò contro Toby.
    L’Imperatore sorrise. “Ormai manca poco…”
    Il mago del ghiaccio continuò a guardarlo incredulo.
    “Per quanto riguarda quegli intrusi, sappiate che non ammetterò interferenze!”
    “Certo!”
    “Dovrebbero esserci umani solo al villaggio dall’altra parte dell’isola…”
    L’Imperatore indicò con la mano la direzione. “Andate e radetelo al suolo!” ordinò. “Non mi piace il sangue, ma…”
    “Bene!” fece Sherry.
    “Agli ordini!”
    Toby si limitò a tentare di ululare.
    “Che cosa?!” esclamò Natsu.
    “Gli abitanti del villaggio non c’entrano nulla!” fece George, voltandosi verso gli altri. “Dobbiamo aiutarli!”
    Tuttavia si zittì guardando Gray, che aveva cominciato a sudare freddo, tremando per la rabbia.
    “Quella voce…” disse. “No… Non ci credo… Non può essere!”
    Ma prima che potesse dire altro, Salamander uscì allo scoperto.
    “Io non ce la faccio più a starmene nascosto!” urlò. “Vi fermeremo noi!” dichiarò lanciando un’enorme fiammata verso l’alto, che attirò l’attenzione di tutti i presenti, che si voltarono verso di loro.
    “Ormai succeda quel che succeda!” esclamò Lucy, prendendo il suo mazzo di chiavi, mentre gli altri impugnavano la bacchetta, ad esclusione di Gray, che rimase a guardare il Dragon Slayer.
    “Quel simbolo… sono di Fairy Tail!” esclamò Sherry.
    “C’era da immaginarselo… Quelli del villaggio hanno chiesto aiuto a una gilda.” Fece Yuka.
    “Che diavolo aspettate?” chiese l’Imperatore Zero. “Andate e spazzate via il villaggio!”
    “Eh?” disse incredula Lucy.
    “Perché?” domandò Natsu.
    “Sia gli intrusi, sia i vigliacchi che li hanno chiamati qui… sono da considerarsi nostri nemici!” rispose Zero.
    “Ma perché?!” chiese ancora il mago del fuoco, prima di venire superato da Gray, che si lanciò contro l’avversario.
    “Bastardo!” urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, unendo le mani e appoggiandole a terra, creando un percorso pieno di spuntoni di ghiaccio, che si diressero verso l’Imperatore.
    “Tsk.” Fece lui, alzando un braccio e appoggiando subito una mano a terra, creando un attacco identico a quello dell’avversario.
    “Anche lui usa il ghiaccio?! Com’è possibile?!” esclamò George, vedendo i due attacchi scontrarsi e annullandosi a vicenda.
    Gray continuò a guardare con odio la persona di fronte a lui.
    “Leon… Ma ti rendi conto di ciò che stai facendo?!” gli gridò contro, lasciando sorpresi tutti quanti.
    L’Imperatore Zero ridacchiò. “Quanto tempo che non ci si vede, Gray…” rispose divertito.
    “Che cosa?!” esclamò Happy.
    “Lo conosci?” domandò Hermione.
    Il mago del ghiaccio tuttavia li ignorò, come se non li avesse sentiti. “Che ti salta in mente?! Che significa questo?!” urlò ancora contro l’altro ragazzo, che non si scompose minimamente.
    “Chi poteva immaginare che il mago inviato dal villaggio fossi proprio tu…” fece lui. “Lo sapevi già prima di venire o è stata una coincidenza? Non che faccia differenza…”
    “Perché quel tipo mi sta già antipatico quanto Malfoy?” asserì Natsu.
    “Un conoscente dell’Imperatore Zero?” domandò Yuka, che però non mostrava troppa sorpresa, a differenza di Toby, il quale era rimasto con la bocca e gli occhi spalancati.
    “Voi andate. Qui me la sbrigo io da solo!” ordinò Leon.
    “Sì!” rispose Sherry, allontanandosi assieme agli altri due.
    “Invece non vi lascerò andare da nessuna parte!” urlò il mago del fuoco, lanciandosi contro di loro.
    “Lasciali, Natsu! Non muoverti!” gli gridò contro Gray, poco prima di vedere Leon avvolgere il compagno con il ghiaccio.
    Protego!” urlarono Hermione e i due Weasley, mentre Happy prendeva Lucy per portarla in alto e Gray lanciava un altro attacco di ghiaccio contro Leon, che l’avversario bloccò con semplicità alzando un braccio.
    “Dannazione, non posso muovermi!” urlò Natsu, completamente bloccato in un pezzo di ghiaccio che gli lasciava liberi solo i piedi, le mani e la testa.
    “Happy, non vorrai abbandonare Natsu?!” urlò la maga degli spiriti stellari, guardando il gatto.
    “Non ti preoccupare Lucy! Qui ci pensiamo noi!” disse Hermione, cercando di non far cedere il suo incantesimo. “Tu pensa a proteggere il villaggio, noi ti raggiungeremo il prima possibile!”
    La bionda la guardò sorpresa, per poi spostare lo sguardo sui due gemelli.
    “Non temere! Abbiamo affrontato i Phantom e Tu-Sai-Chi! Questo ghiaccio in confronto non è nulla!” affermarono insieme.
    Lucy annuì, per poi allontanarsi con Happy.
    “Avete sfruttato la vostra unica occasione per far fuggire la ragazza e il gatto…” commentò Leon, mentre il suo incantesimo scompariva, permettendo ai tre maghi di Grifondoro di sciogliere la barriera. “Pazienza, ci penseranno Sherry e gli altri a fermarli…”
    “Bastardo! Non sottovalutare i maghi di Fairy Tail!” gridò Natsu, poco prima di essere colpito da un calcio di Gray.
    Il mago del fuoco restò in bilico per un paio di secondi, per poi cominciare a rotolare via, cacciando un urlo. “Ma che cavolo fai, Gray?!” sbraitò, allontanandosi velocemente.
    “Andate con lui.” Disse il mago del ghiaccio, rivolgendosi agli altri. “Con lui me la vedo da solo.”
    “Non se ne parla nemmeno! Restiamo qui a darti una mano! Siamo anche noi membri di Fairy Tail, oltre che compagni di scuola!”
    “Scuola? E così, ti sei trovato un altro maestro, Gray?” chiese Leon, portandosi le mani sull’elmo per toglierlo.
    “Smettila di comportarti come un mio sempai, Leon!” ribatté il mago del ghiaccio. “Tu ormai non sei più un discepolo di Ur!”
    “Ma nemmeno tu, Gray… visto che Ur non è più in questo mondo.”
    “Ur ha perso la vita per sigillare Deliora!” urlò Gray. “Tu stai cercando di distruggere ciò che ci ha lasciato!”
    “Non cambiare le carte in tavola. Sei stato tu a uccidere Ur… Gray.” Disse Leon, togliendosi l’elmo e rivelando così dei corti capelli bianco-azzurri e un paio di profondi occhi neri.
    I tre Grifondoro guardarono sorpresi Gray, che cominciò a tremare.
    “Così non hai detto nulla nemmeno ai tuoi compagni, eh?” continuò lui. “Certo, hai avuto un bel coraggio a continuare a vivere… Sei uno sfacciato, non dovresti nemmeno pronunciare il suo nome!” decretò colpendo a tradimento l’avversario, facendolo volare contro un pezzo delle rovine.
    “Gray!” urlarono gli altri tre, alzando le bacchette contro l’Imperatore Zero.
    “E quelle che cosa sono?” chiese, guardandoli con sufficienza.
    Incendio!” urlarono i due Weasley, lanciando insieme la magia del fuoco, che fece spalancare gli occhi all’avversario, il quale alzò ancora la mano, creando di fronte a sé una barriera di ghiaccio, che prese in pieno il colpo, restando integra.
    “Che cosa? Un ghiaccio in grado di resistere al fuoco?” fece sorpreso George.
    “Che strano… non sapevo che a Fairy Tail ci fosse più di un mago in grado di usare il fuoco.” Commentò Leon, per poi alzare la mano e creare sopra di lui un altro blocco di ghiaccio, che fermò una pietra che Hermione aveva fatto levitare facendo attenzione a non farsi vedere.
    “Attenta Hermione!” la mise in guardia Fred. “Qui i maghi sono molto più potenti di quelli che trovi da noi.”
    “Ho visto… Anche se speravo non se ne accorgesse…”
    “Speranza vana, Granger.” intervenne una voce.
    I tre si voltarono verso le scale da cui erano arrivati, ritrovandosi a guardare un uomo avvolto da un mantello nero, con una maschera di colore verde scuro che gli copriva completamente il volto.
    “Klaun, li conosci?” chiese Zero.
    “Sì. Ho avuto l’onore di incontrare la ragazza durante uno dei miei viaggi…” rispose lui, avvicinandosi. “E sinceramente, smanio dalla voglia di vederla soffrire.”
    “E tu chi sei?!” esclamò George, portandosi davanti a Hermione come uno scudo, subito imitato dal gemello.
    “L’ha già detto l’Imperatore Zero. Il mio nome è Klaun… e sono uno studioso di Zeref.”
    A quel nome i tre spalancarono gli occhi.
    “Zeref?”
    “Già. Non è la prima volta che te lo dico, Granger… Come quando ci siamo incontrati nel castello. Vedo che alla fine hai scoperto la verità su Majutsu e Titania.”
    La castana sgranò ulteriormente gli occhi.
    “C-Cosa… Tu sei… quella ragazza? Com’è possibile?”
    “Oh, per i maghi di questo mondo assumere altre fattezze è uno scherzo… Non c’è bisogno di nulla di complicato come pozioni o trasfigurazioni… Il potenziale della magia qui è infinito.” Rispose lui, per poi guardare Leon. “Ci penso io a loro. Tu elimina Gray. Zart dice che è meglio se li eliminiamo tutti, altrimenti potrebbero rivelarsi un problema.”
    Leon sbuffò. “Come vuoi… ma solo perché era già mia intenzione. Non credere che io obbedisca a voi due buffoni.”
    “Ma ovviamente, Imperatore Zero.” Rispose lui, per poi portare una mano sotto il mantello, tirando fuori una bacchetta magica.
    “Che cosa?!” esclamarono i tre Grifondoro.
    “Non sono stato nel vostro mondo solo per un viaggio di piacere. Non appena ho scoperto il segreto della vostra magia, ho pensato di approfondire l’argomento. Impadronirmi di una bacchetta non è stato difficile.”
    “Credi davvero di ottenere qualcosa?” chiese George. “Siamo pur sempre in tre contro uno.”
    “Ma voi non siete di certo al mio livello.” Continuò lui, alzando la bacchetta. “Per esempio… sapete respingere una delle tre maledizioni senza perdono?”
    I due gemelli digrignarono i denti, mentre la ragazza arretrava, impaurita.
    Crucio!” urlò l’avversario, lanciando l’incantesimo verso Hermione.
    Ma prima che potesse raggiungerla, una figura si mise in mezzo, cacciando un urlo per il dolore.
    Sotto gli occhi increduli dei tre, Majutsu era sbucato fuori dal nulla, prendendosi in pieno l’attacco, e ora era in ginocchio, con le mani sul petto, faticando a respirare.
    “Harry!” urlarono tutti, compreso Gray, che si stava rialzando in quel momento.
    “U-Ugh… Non pensavo che potesse fare così male… Tutto il mio corpo è preda del dolore…” fece lui, alzando lo sguardo verso colui che aveva lanciato l’incantesimo.
    “Questa sì che è una sorpresa. Credevo che il grande Majutsu non si sarebbe mostrato.” Fece lui, divertito.
    “Chi sei? Come fai a conoscere gli incantesimi del mio mondo?” chiese Potter, rialzandosi.
    “Sono uno studioso. E sono anche un vostro nemico ovviamente.”
    “Che cosa ti abbiamo fatto?” domandò la Granger.
    “Niente. Siete solo miei nemici, tutto qui. Ora, se sono curioso di vedere se Majutsu può respingere una seconda volta… l’incantesimo mortale.”
    F-Filipendo!” urlò una voce, poco prima che una sfera d’energia colpisse alle spalle Klaun, facendogli perdere l’equilibrio e la bacchetta, che rotolò a pochi metri di distanza.
    Dietro di lui, nascosto dietro un vecchio muro, Ron teneva la sua bacchetta nella mano tremante.
    “M-Maledetto… ho dato per scontato che un Weasley non avrebbe attaccato alle spalle…” fece Klaun, rialzandosi a fatica.
    “Come hai fatto a viaggiare tra i mondi?” chiese Harry, puntandogli contro la bacchetta.
    Sotto la maschera, Klaun sorrise. “Ti piacerebbe saperlo, eh Majutsu? Diciamo che Fairy Tail non è l’unica gilda in grado di farlo. Dovresti saperlo, no? Tu stesso la prima volta che sei venuto qui hai usato la tua magia, senza alcun aiuto.”
    “E tu come fai a saperlo? Nessuno al di fuori della gilda ne è a conoscenza.”
    “Io so tutto sul tuo conto. Come anche dei tuoi cari amici. Dimmi, Erza ha più incontrato Gerard? E Natsu ha trovato Igneel? Per Lucy direi che la battaglia contro Phantom Lord è stata sufficiente. Mentre Gray… mi sembra stia per affrontare proprio ora il suo passato.”
    “Chi diamine sei davvero?” esclamò George.
    “Oh, è vero, scusate, mi ero dimenticato di voi. Sono di fronte a tre Weasley e a Granger. Da quel che ho capito, nessuno di voi nell’altro mondo ha una buona reputazione, vero?”
    “Sta’ zitto!” replicò Ron, punto nel vivo.
    “E adesso sperate forse di rifarvi qui, eh? Poveri stupidi. La bacchetta qui non serve da sola. Se non sapete usare la magia allo stato puro, non potete sperare di andare avanti.”
    “Allora vuoi affrontarmi in battaglia? Io non ho di certo paura di te!” esclamò Harry.
    Klaun scoppiò a ridere. “È ancora troppo presto. Ma non temere… il mio obiettivo finale sei tu. Com’è possibile che un bambino qualunque sia sopravvissuto a un incantesimo che non ha lasciato scampo a nessun altro? E perché sempre lo stesso bambino è riuscito ad aprire un passaggio tra due mondi diversi?”
    “Ma se tu stesso prima hai detto di poterlo fare!” esclamò Hermione.
    “Solo perché anche lui l’ha fatto. Se lui non avesse rotto la barriera che li divideva, Earthland e la Terra non sarebbero mai entrati in contatto tra loro.”
    “Quindi è per questo che gli Spiriti Stellari e le fenici sono in grado di passare tra i due mondi?” domandò George, mentre Klaun si chinava a terra, recuperando la bacchetta.
    “Per il momento il nostro incontro finisce qui.” Disse lui, cominciando a svanire, dissolvendosi come se fosse fatto di granelli di sabbia. “Ma ci rivedremo presto, maghi di Fairy Tail. E la prossima volta… non ve la caverete così bene.”
    Sotto gli occhi dei presenti, il mago scomparve senza lasciare alcuna traccia di sé.
    “E così, se n’è andato, eh?” fece Leon, girandosi verso di loro, mentre Gray era stato buttato ancora a terra dalla sua magia. “Non ho capito di cosa stesse parlando, ma poco importa.”
    Harry lo guardò. “Vuoi affrontarmi?”
    Leon sorrise. “Non ancora. Preferisco risparmiare le forze per battere Deliora.”
    Sentendo ciò, gli altri maghi lo guardarono increduli.
    “Ma se stai cercando di liberarlo!” esclamò Hermione.
    “Sì, ma con l’unico scopo di poterlo sconfiggere.”
    “S-Sei solo uno stupido…” mormorò Gray, mentre tentava di rialzarsi.
    “Gray…” fecero insieme i due gemelli preoccupati, a causa delle diverse ferite che si era procurato.
    “Andate avanti… a lui ci penso io!” esclamò il mago del ghiaccio. “Harry, so che sei venuto qui per punirci, ma ti chiedo di rimandare a dopo! Prima devo risolvere questa questione!”
    Il moro rimase in silenzio, per poi girarsi e cominciare ad allontanarsi.
    “Ti conviene sbrigarti. Erza a differenza di me non lascerà correre così facilmente.” affermò, per poi far cenno agli altri di seguirlo.
    Gray li guardò allontanarsi, per poi tornare a fissare il suo ex compagno di studi.
    “E così, hai mandato via l’unico che potesse aiutarti. Che stupido.”
    “E più urgente salvare il villaggio. E, inoltre, è compito mio fermarti!”
    Leon sorrise, per poi alzare una mano. “Ice Make Eagle!” esclamò, creando dal nulla delle aquile di ghiaccio, che si diressero verso Gray sbattendo le ali.
    Ice Make Shield!” replicò lui, creando uno scudo di ghiaccio davanti a sé, che esplose non appena entrò in contatto con la magia avversaria, riempiendo l’aria di fredde schegge azzurre.
    “Sei sempre stato un bravo Ice Maker nel modellare i materiali statici.” Fece Leon, senza far sparire il suo sorriso. “Io invece preferisco gli Ice Make dinamici! Hai scordato il ghiaccio che si muove di continuo?”
    Gray si gettò di lato per evitare le schegge, per poi battere tra di loro le mani.
    Ice Make Hammer!” urlò, creando sopra l’avversario un gigantesco martello di ghiaccio, che cominciò a precipitare.
    Ice Make Ape!” replicò Leon, alzando l’indice e il medio della mano sinistra, creando alle proprie spalle un’enorme scimmia gigante, che prese in pieno il martello al posto del suo evocatore, distruggendosi così a vicenda.
    “Non ci siamo… usi ancora entrambe le mani per modellare la magia…” commentò l’Imperatore Zero.
    “Proprio come insegnava Ur, no? Ho intenzione di sconfiggerti usando i suoi insegnamenti, e non l’altra magia che ho appreso. E poi, Ur diceva che usare una sola mano era un metodo incompleto e privo di equilibrio!”
    “Io sono speciale.” dichiarò Leon, abbandonando il sorriso e diventando ancora più freddo. “È un sacco di tempo che in potenza ho superato persino Ur.”
    “Sei solo uno sbruffone…”
    “Io? Non hai appena detto di aver appreso altri tipi di magia? Eppure non li stai usando.”
    Gray per un momento fu tentato di prendere la bacchetta, ma poi scosse la testa. “Te l’ho detto: ho intenzione di farti capire cosa stai facendo con i metodi di Ur! Non sono più quello di una volta!” urlò, battendo ancora le mani. “Ice Geyser!
    Non appena ebbe pronunciato l’incantesimo, appoggiò a terra le mani, facendo spuntare da sotto Leon un’enorme struttura di ghiaccio composta da decine di spuntoni, che s’infransero pochi secondi dopo.
    “Sì che lo sei…” replicò Leon, riaffiorando incolume dalle macerie di ghiaccio. “Io ero il discepolo anziano… ed ero molto più forte di te. Modellavo la magia con una mano sola. Tu però non ci riuscivi…”
    Gray lo guardò incredulo avvicinarsi a lui.
    “Le nostre strade sono diverse. Il nostro tempo è rimasto congelato… è tutto proprio come allora!” urlò Leon, creando un drago di ghiaccio che colpì in pieno il mago di Fairy Tail, facendolo volare per diversi metri in aria.
    “Ecco perché voglio sciogliere quel ghiaccio. Per poter riprendere il cammino sulla strada bloccata.” Continuò, osservando impassibile il suo avversario schiantarsi sonoramente a terra. “Ur era il mio obiettivo. Il mio sogno era quello di superarla.” Proseguì, serrando i pugni. “Ma tu hai distrutto il mio sogno! Pensai che non sarei mai più riuscito a superarla. Mi restava solamente un modo…”
    Il moro si mise in ginocchio, guardando il suo ex compagno, che continuava a parlare.
    “Se riuscissi ad abbattere Deliora… cosa che non è riuscita a fare nemmeno lei… allora sì che riuscirò a superarla! E così riuscirò a continuare sulla strada che porta al mio sogno!”
    “Sei un pazzo!” urlò Gray. “È questo che hai in mente?! Eppure dovresti conoscere il pericolo che rappresenta Deliora!”
    Leon spalancò gli occhi.
    “Smettila… è impossibile!” continuò il mago del ghiaccio, poco prima che centinaia di schegge di ghiaccio lo colpissero dal basso, provocandogli ulteriori tagli in tutto il corpo, costringendolo a cacciare un urlo di dolore.
    “Hai detto smettila?” chiese Leon, digrignando i denti. “Hai detto è impossibile?”
    Gray continuò a urlare, riuscendo a malapena a sentire che cosa gli stava dicendo.
    “Quella volta noi ti dicemmo le stesse parole!” esclamò il mago più anziano con ira. “Non dirmi che te lo sei già scordato! Ur è morta perché tu hai voluto sfidare a tutti i costi Deliora!”
    Dicendo queste parole alzò ancora la mano sinistra, creando una nuova ondata di schegge che investirono l’avversario.
    “Non hai il diritto di pronunciare il nome di Ur!” urlò, osservando l’ex compagno cadere all’indietro, ormai privo di sensi. “Sparisci e crepa!”

    Gray aprì a fatica un occhio, fissando una sagoma rotonda di fronte a lui.
    “Che mezza calzetta…” commentò Natsu, ancora bloccato nella sfera di ghiaccio. “Guarda come ti sei fatto ridurre…”
    “Natsu… Che ci fai qui?” domandò confuso, poco prima di venire preso per ciò che restava della sua maglietta.
    “Non so dove sia il villaggio, così sono tornato sull’altura… Ecco, è da quella parte! Ora vado!” rispose il mago del fuoco, trascinando l’amico per qualche centimetro.
    “Leon… dov’è?”
    “E che ne so?!” replicò Salamander, riuscendo a sollevarlo per poi appoggiarlo dietro di lui, approfittando della massa in più del ghiaccio. “Non c’era nessuno e il rituale era finito… Accidenti! Se faranno del male agli altri sarà tutta colpa nostra!”
    “Harry… Harry e Ron sono con loro… e c’è anche Erza.”
    “Che cosa?! Harry e Erza sono qui?!” esclamò incredulo Natsu, senza però essere sentito dal mago del ghiaccio.

    “Smettila!” esclamò Ur, guardandolo con serietà, mentre dietro di lei un Leon ancora bambino restava impassibile. “Non puoi illuderti di vincere contro Deliora! È impossibile per te, Gray!”

    “Natsu…” mormorò, ricordandosi dei dubbi che aveva sulla missione. “Non posso dirti nulla…”
    Il mago del fuoco spostò lo sguardo per riuscire a guardarlo almeno con la coda dell’occhio.
    “Davvero non posso…” continuò Gray, cominciando a piangere.
    “Non devi abbatterti solo perché ti hanno sconfitto!” urlò l’altro, sputando una piccola fiammella e facendo spalancare gli occhi all’amico. “Noi siamo gente di Fairy Tail! La gilda che non si ferma mai! Non ci sarà futuro per noi, se non continueremo a correre avanti! Anche se correre è davvero difficile…” disse alla fine, abbassando la voce, dato che in quello stato, più che correre riusciva a saltellare in avanti.

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    Lyra
    Imperatore Zero
    Leon
     
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    Finalmente arrivo pure io, ultima come sempre. Ma arriverà il giorno in cui non sarà così... e l'apocalisse busserà alle nostre finestre ù.ù
    Parlando d'altro, Darky-kun, capitolo interessante.
    Hermione comincia a vedere cose strane le avevo detto di lasciar stare le botti che c'erano in giro per la gilda, Lyra è una cara ragazza ù.ù e si scopre che Gray conosce il fantomatico Imperatore Zero che in realtà si chiama Leon.
    Povero Natsu, ridotto a rotolare via come una palla da biliardo x°°°D
    Ma ecco il personaggio più misterioso che sei riuscito a tirar fuori: Klaun.
    Le mie teorie già le conosci, ma non ne sono più tanto sicura xD Cioè, le sto pensando di tutti i colori, ma non le dico qui per evitare di fare possibili spoiler o di diffondere notizie sbagliate... ne riparleremo in altra sede ù.ù
    Gray mi fa tanta tenerezza ç___ç Forse l'ho già detto, ma è sempre bene ricordarle certe cose ù.ù Povero patato ç___ç Posso annunciarti che il mio personaggio preferito di Fairy Tail, anche se non lo seguo in nessun modo tranne per la tua fan fiction, è lui ù.ù
    Non so cos'altro dire e mi dispiace, perché ogni volta che ti beto le cose mi escono, poi me le dimentico xD
    In ogni caso, ottimo capitolo, complimenti :3
    Alla prossima!
     
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    Ed eccomi qui con il nuovo capitolo!
    Con questo, la saga entra nel suo vivo! Gray è stato sconfitto da Leon, ma allo stesso tempo sono arrivati in loro aiuto Harry, Erza e Ron, i quali hanno già incontrato un nuovo avversario... Ma le novità sono appena iniziate!
    Non ho altro da dire... il capitolo parlerà da sé XD.
    Perciò ringrazio Liberty89 per avermi betato il capitolo e passo alle recensioni!

    @ Liberty89: Tranquilla Lib, basta che mi avverti quando farai scoppiare l'apocalisse, che voglio riprenderla ù.ù XD.
    Per le botti... Kana si tira fuori, dicendo che lei non le ha passato nulla XD.
    E Lyra... uno degli spiriti (forse) più delicati... peccato che non appaia spesso con le sue canzoni XD.
    Gray invece nasconde segreti ben profondi... (finge di non sapere che tu sai in qualità di beta reader)
    E Leon invece (che fortunatamente ha ben poco a che fare con l'altro Leon che tutti noi fan di KH conosciamo XD) è un essere alquanto... gelido XD (pessima battuta, okay XD).
    *colpisce Natsu con una stecca da biliardo*
    Klaun invece... non posso non essere contento di essere riuscito a farne su un mistero, che si approfonderà ulteriormente nei prossimi capitoli ù.ù.
    E temo che Gray ti farà presto ancora più tenerezza, non appena leggerai la sua storia per intero...

    Detto ciò... buona lettura a tutti!

    Capitolo 21: Magia pura! Gli alleati di Leon all’attacco! - Torna all'indice dei capitoli
    “Quindi è così che stanno le cose?” chiese Harry, dopo che gli altri ebbero spiegato la situazione mentre proseguivano verso il villaggio.
    “Già. So che non avremmo dovuto prendere questa missione, però credo sia stata una fortuna alla fine.” Fece George, guardando indietro. “Il passato di Gray… non pensavo avesse avuto a che fare con un simile mostro…”
    Harry annuì, per poi fermarsi.
    “Che succede?” fece Ron. “Se ci fermiamo il villaggio sarà distrutto!”
    “Voi tre andate avanti. Io e Hermione vi raggiungeremo.”
    La castana lo guardò sorpresa, come anche gli altri.
    “Va bene. Vedete di arrivare presto. Da soli dubito che potremo fare molto.” Fece Fred, invitando i fratelli a riprendere il cammino.
    Quando rimasero soli, Hermione spostò lo sguardo.
    “M-Mi dispiace… ma non ho saputo resistere alla tentazione di scoprire qualcosa in più su questo mondo.” Disse, convinta che il moro volesse riprenderla.
    “Non è di questo che voglio parlare. Ci penserà il Master a decidere la vostra punizione, però devi sapere una cosa che agli altri non ho ancora detto. Ed è il motivo per cui sono venuto anch’io oltre a Erza, portandomi dietro Ron, nonostante il pericolo. Sono sicuro che te ne sei già resa conto, non è vero?”
    Hermione sgranò gli occhi.
    “Nessuno oltre a me, al Master, a Erza e a pochi altri ne è a conoscenza. Erza stessa l’ha scoperto poche ore fa. Ha a che fare con il fatto che io posso usare una magia unica rispetto agli altri del nostro mondo.”
    “Questo significa che non era un’allucinazione quello che ho visto… vero?”
    “Cos’hai visto?”
    “Per pochi secondi, sopra la testa di Deliora, ho visto qualcosa che non c’era… Harry, che cosa significa? Che cosa mi sta succedendo?”
    Il moro sospirò, accennando tuttavia a un sorriso. “A quanto pare, il fatto che sei la studentessa migliore di Hogwarts ti sta aiutando. Questo mondo è impregnato ovunque di magia, e questo influisce sui maghi. Ognuno può usare ogni tipo di magia, è vero, ma è portato solo per una: Natsu per il fuoco, Gray per il ghiaccio, Lucy per gli Spiriti Stellari e così via. La mia magia consiste nell’usare tutte le magie. Tuttavia, la pecca principale è che se dovessi affrontare qualcuno con lo stesso elemento, probabilmente ne uscirei sconfitto.”
    “Quindi… Il mio corpo si sta adattando alla magia di questo mondo? Ma com’è possibile? Fred e George sono già stati qui e per più tempo, eppure non mi sembra che siano cambiati in qualche modo.”
    “Fred e George, lo devo ammettere, hanno un buon potenziale, ma sono troppo pigri per svilupparlo. Certo, non appena dovessero provarci, riuscirebbero a usare la loro nuova magia in poco tempo. Anzi, sono sicuro che anche loro hanno cominciato a notare qualcosa, altrimenti non mi spiegherei il loro desiderio di allenarsi con Natsu. Ron, invece, mi duole dirlo, è quello con meno potenziale, ma non posso ignorare che la sua magia possa risvegliarsi in qualsiasi momento, ed è meglio che ci sia qualcuno in grado di aiutarlo.”
    “Ma tutto questo cosa c’entra con me?”
    “Semplice. Il villaggio per il momento è al sicuro, sono sicuro che riusciranno a proteggerlo, ma non posso farti andare a combattere in questo stato. Perciò, anche se possiamo permetterci solo poche ore, ti addestrerò per permetterti di usare la tua vera magia.”
    “La mia vera magia?”
    “La magia nascosta dentro di te. Tu a Hogwarts hai imparato a convogliare la tua energia magica dentro la bacchetta, usandola in molteplici modi. Senza dubbio un buon metodo, ma per combattere, almeno in questo mondo, può essere sconveniente. Ora io ti aiuterò a usare la tua energia magica allo stato puro.”
    “Ma non è praticamente impossibile? Credevo che tu ci avessi impiegato diversi mesi per riuscirci.”
    “È vero, ma il mio problema è stato il fatto che nessuno conosceva la mia magia d’origine. Tu invece sei fortunata, visto che hai di fronte l’unico in tutta Earthland che può aiutarti.” Mentre diceva ciò, Harry alzò la mano verso l’alto. “Perciò, Hermione Granger, sappi che non esiterò a usare tutti i miei poteri per costringere la tua mente a rievocare la pura energia magica!”
    Detto questo, la bacchetta di Hermione volò fuori dalla sua tasca, finendo direttamente tra le dita di Majutsu, che la mise in tasca, sotto gli occhi increduli della castana.
    “La bacchetta non ti servirà. Almeno, non per il momento. Non escludo che la tua vera magia potrebbe non rivelarsi utile per combattere, o almeno non direttamente, ma per il momento, dobbiamo costringerla a rivelarsi!”
    Prima che Hermione potesse dire qualcosa, una folata di vento la colpì in pieno, facendola cadere a terra.
    “E l’unico modo per riuscirci in poco tempo… è una terapia d’urto.” Sentenziò Harry con occhi freddi, fisando una spaventata Hermione Granger.

    “Che cosa vorrà dire Harry a Hermione?” domandò Fred a Ron.
    “Non lo so. Durante il viaggio parlava spesso con Erza in proposito a un certo discorso che doveva fare, ma dopo aver visto come avevano sistemato i pirati, avevo troppa paura ad avvicinarmi.”
    “Pirati? Quali pirati?”
    “Quelli della barca che abbiamo usato per venire qui. Harry ed Erza hanno sconfitto l’intera ciurma in pochi minuti, per poi costringerli a deviare su quest’isola.”
    “Hanno fatto che cosa?!” esclamò incredulo il secondo gemello.
    “E credetemi… Harry ha cambiato non so perché idea una volta giunti qui, ma Erza è intenzionata a punirvi e riportarvi alla gilda.”
    “Ci penseremo dopo! Ora vediamo di raggiungere il villaggio prima possibile e-”
    Ma George s’interruppe quando inciampò su una radice, che lo fece cadere a terra.
    “Che cosa…” fece, guardandosi il piede, ora bloccato dalla radice stessa, che lo avvolgeva come un rampicante, impedendo i movimenti del Weasley.
    “Magia?!” esclamò Fred, tirando fuori la bacchetta.
    “Dovrò punirmi per questo… ma non posso fare altrimenti.” Fece una voce acuta, mentre dallo schieramento di alberi uscivano decine di lance di legno dalla punta smussata. “Devo impedirvi di raggiungere quel villaggio!”
    “Chi sei? Un alleato di Leon?” domandò il minore dei fratelli, impugnando la bacchetta.
    “Leon? O no signore, non conosco nessun Leon. Vengo da molto lontano per bloccarvi qui.”
    Dopo aver sentito queste parole i maghi sentirono dei rumori simili al bussare su una porta.
    “È… caduto?”
    “Questo mi ricorda qualcosa…” fece George, cercando di liberarsi, per poi tirare fuori la bacchetta. “Fratello, sei pronto?”
    Il gemello gli sorrise, per poi puntare la bacchetta verso le lance.
    “Vai avanti Ron.” Dissero insieme. “Qui ci pensiamo noi!”
    “Ma…” cominciò lui, per poi zittirsi quando vide i loro sguardi. “Va bene. Vedete di non farvi male, però, o la mamma la prenderà ancora peggio dell’altra volta!” raccomandò, per poi correre via.
    “Fermo!” esclamò la voce, scagliando delle lance contro di lui, le quali però presero fuoco da sole, dissolvendosi in cenere prima di raggiungere il loro obiettivo.
    “Vai!” urlarono ancora i gemelli.
    Ron non si fermò, proseguendo verso il suo obiettivo e lasciando soli i suoi fratelli.
    “Allora…” fece Fred, bruciando la radice che lo teneva fermo e rialzandosi. “Dobbiamo affrontare un fantasma, eh?”
    “Così pare, fratello.” Rispose l’altro, sorridendo.
    “Non sapete cosa avete fatto.” Ammonì la voce. “Per colpa vostra morirà assieme agli altri.”
    “Ma che strano, noi pensavamo fossi tu a volerci far fuori.”
    “Io non ho mai detto questo. Io voglio solo salvare Harry Potter e i suoi amici.”
    Mentre diceva ciò, dai cespugli uscì una piccola creatura con le orecchie come quelle dei pipistrelli e un paio di occhi dall’iride verde grandi come palline da tennis, vestita con un vecchio straccio lurido.
    “Harry Potter non deve tornare a Hogwarts quest’anno!” esclamò, per poi darsi un pugno in testa.
    “Come immaginavo. Sei un elfo domestico.” Affermò Fred. “Ma non della scuola. Come ti chiami?”
    “Dobby, signore.” Rispose lui.
    “Bene Dobby. Allora spiegaci perché non dovremmo tornare a Hogwarts.”
    “C’è un complotto, signor Weasley. Un complotto per far succedere le cose più terribili alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts!”
    “Di cosa stai parlando?” chiese ancora, con un sopracciglio inarcato.
    “Dobby non può dire di più. Ma siete in pericolo! Tutti quanti!”
    “Riguarda Tu-Sai-Chi?”
    “No. Qualcuno di peggiore. Dobby lo sa. Dobby ha paura di lui. Dobby non può permettervi di affrontarlo!”
    “Ci hai seguito da Hogwarts, non è vero?” continuò George, ignorando i suoi discorsi quasi febbricitanti. “Come?”
    “Dobby è venuto da solo, signore. Dobby ha seguito lui.”
    Non appena ebbe detto ciò si girò verso uno degli alberi, cominciando a prenderlo a testate per farsi male.
    “Cattivo Dobby, cattivo!” gridò, continuando a colpire l’albero.
    “Hai seguito chi?”
    “Dobby non può parlare. Lui non sa che io l’ho seguito.”
    “Perché ci stai dicendo tutto questo?”
    “Dobby non vuole che voi moriate. Voi siete ancora deboli, ma in futuro potreste sconfiggerlo. Se andate adesso, morirete.”
    “Dobby, tu hai mai visto Harry combattere?”
    L’elfo domestico si fermò, guardando i due Weasley.
    “Ha tenuto testo a Tu-Sai-Chi solo poche settimane fa.”
    “Dobby l’ha sentito… Ma Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato potrebbe non essere potente quanto lui… non adesso.”
    “Allora dicci chi è questo tipo!” ordinò Fred.
    “Dobby non può parlare!” ripeté l’elfo, per poi schioccare le dita, sollevando in aria decine di sassi. “Ora Dobby vi fermerà, per poi raggiungere gli altri e fermare anche loro.”
    “Non credo proprio!” urlò una voce ben familiare ai due gemelli, anticipando Salamander, ancora bloccato dal ghiaccio, che stava rotolando verso di loro, avvolto dalle fiamme, creando così una vera e propria palla di fuoco.
    “Natsu!” esclamarono i due Weasley, mentre uno spaventato Dobby si buttava di lato per evitare di essere investito dal Dragon Slayer, che fermò la sua rapida avanzata andando a sbattere contro un albero.
    “Perché ti sei spostato?!” gli urlò contro arrabbiato, mentre lo spesso strato di ghiaccio che l’aveva imprigionato fino a quel momento scompariva di colpo, lasciandolo finalmente libero. “Eh? Com’è possibile? Nemmeno le mie fiamme erano riuscite a scioglierlo!” osservò, per poi tornare a guardare l’elfo domestico. “Beh, meglio così! Ora posso occuparmi di lui senza problemi!”
    Dobby osservò il mago del fuoco, per poi abbassare lo sguardo. “Dobby ha capito… Non potrà fermarvi così facilmente…” ammise, schioccando le dita e facendo tornare a terra i sassi. “Per ora Dobby si ritira, ma non si arrenderà. Troverà un modo per impedirvi di tornare a Hogwarts.”
    Detto ciò, schioccò ancora le dita e scomparve nel nulla come un miraggio.
    I tre maghi restarono fermi per qualche secondo, per poi sospirare.
    “Cavoli… non pensavo che un elfo potesse seguirci fin qui.” Commentò George. “Ma mi chiedo come abbia fatto…”
    “Che importanza ha?” fece Natsu. “Se n’è andato senza affrontarmi! Questo nessuno può farlo!”
    “A proposito… come mai sei qui? Gray non ti aveva fatto rotolare via?”
    “Sì, ma sono tornato indietro giusto per prendere ciò che ne restava.” Rispose il Dragon Slayer, indicando il mago del ghiaccio, il quale giaceva privo di sensi contro il tronco di un albero. “Non è ridotto male quanto sembra, ma Leon l’ha sconfitto soprattutto dal punto di vista psicologico.”
    “Non credevo avrebbe perso…” disse Fred, raggiungendo Gray seguito dai due, per poi sollevarlo con la magia.
    “Gli altri dov’è che sono? Il ghiacciolo è svenuto prima che potessi chiedergli qualcosa in più.”
    “Lucy e Happy hanno raggiunto il villaggio in volo. Noi abbiamo avuto un incontro con un mago che pare sia in grado di viaggiare tra i due mondi, proprio come noi.”
    “Che cosa?!”
    “Già, e ha provato a colpire Hermione. Se non fosse stato per l’arrivo di Harry e Ron, non so se saremmo riusciti a tenerli testa troppo a lungo…”
    “E Harry, Ron e Hermione dove sono adesso?”
    “Harry si è fermato indietro a parlare con Hermione, mentre Ron è andato avanti verso il villaggio. C’è un solo sentiero, non dovrebbe aver avuto difficoltà a raggiungerlo.”
    “Allora è meglio se ci sbrighiamo!” esclamò il mago del fuoco, girandosi a guardare il sentiero. “L’attacco potrebbe essere già iniziato!”
    I due gemelli annuirono, per poi avviarsi, tenendo Gray in aria.

    “Principessa, i preparativi sono terminati.” informò Virgo, girandosi verso Lucy, la quale sorrise.
    “Grazie Virgo… hai fatto presto a scavare quella buca…”
    “Quindi mi punirà?”
    “Guarda che era un complimento!” esclamò incredula la bionda, per poi sospirare.
    Attorno a lei, gli abitanti del villaggio la guardavano dubbiosi.
    “Ascolta…” cominciò il gatto, il quale sembrava condividere gli stessi dubbi degli altri.
    “Che c’è Happy?”
    “Penso proprio che tu sia scema, Lucy.”
    “E me lo dici con tanta disinvoltura?” osservò leggermente offesa la maga degli spiriti stellari.
    “Non ci cascherebbe nemmeno un bambino! Figurati quelli!” le fece notare il felino.
    “Ma che stai dicendo?” domandò lei, indicando una buca coperta malamente con foglie e terriccio di fronte all’ingresso del villaggio. “Una buca piazzata lì è perfetta!” continuò, sicura di ciò che stava dicendo.
    “È un’idea talmente stupida che non sarebbe dovuta nemmeno venirti in mente…” fece sconsolato il gatto.
    “Il villaggio ha un solo ingresso, no? Quindi i nemici dovranno passare di lì per forza!”
    “Ma figurati! Chi vuoi che ci caschi?”
    “Io no di certo…” fece una donna del villaggio, alzando la mano.
    “Probabilmente nemmeno io…” aggiunse un compaesano.
    “Io neppure, Principessa…”
    “Virgo, ti ci metti pure tu ora?!”
    “Che cos’è tutto questo baccano?!” chiese il capo villaggio, avvicinandosi.
    Lucy si girò verso di lui. “Mi ascolti, per favore!” cominciò, attirando l’attenzione del capo. “State per essere attaccati dai nemici!”
    “Quali nemici?” chiese confuso l’uomo.
    “Vivono vicino alle rovine abbandonate nella foresta… Ed è per colpa loro se i vostri corpi hanno subito una mutazione!”
    “Non è per questo che vi ho chiamato!” urlò il capo villaggio, arrabbiato. “Questo vuol dire che non avete ancora distrutto la Luna!”
    “M-Ma non c’è bisogno di distruggerla… Basterà acciuffare i colpevoli e-” cominciò la ragazza, venendo subito interrotta dalle urla del loro committente.
    “La Luna! Vi prego! Dovete distruggerla!” continuò a gridare, mentre alcuni cittadini lo presero con la forza, allontanandolo.
    “Non farci caso.” Fece uno di loro a Lucy. “È per via di Bobo… Dopotutto, c’è di mezzo suo figlio…”
    “Capisco…”
    “Se non ci fosse stata quella Luna, Bobo-” proseguì il cittadino, venendo subito troncato dalla maga.
    “Fidatevi e vedrete che andrà tutto bene…” cercò di tranquillizzare lei.
    “Lucy! Si sta avvicinando qualcuno!” urlò la guardia da sopra le mura.
    “Sono loro!” esclamò lei. “Aprite il portone!”
    “Sì!” rispose l’addetto, cominciando a far girare il meccanismo, aprendo così l’ingresso del villaggio.
    “Forza! Fatevi sotto!” fece la bionda, portando una mano sulle chiavi.
    “Ehi!!! Lucy!” urlò una voce, mentre dal sentiero arrivava di corsa il Weasley minore.
    “Ron?!” esclamò la maga incredula, per poi notare che il compagno stava continuando a correre, dritto verso la sua trappola. “Fermati subito!”
    “Eh?” fece lui, obbedendo e arrestando la sua corsa proprio a pochi centimetri dalla buca. “Che succede? Ho fatto qualcosa di sbagliato?”
    “Che ci fai qui?!” domandò la bionda.
    “Sono venuto con Harry ed Erza. Loro-”
    “Harry ed Erza?! Vuoi dire che sono qui?! Sull’isola?!”
    “Ehm… sì…”
    “Siamo morti!” esclamò Happy, portandosi le mani sul muso e assumendo un’espressione di puro terrore.
    “S-Speravo non ci venissero dietro…”
    “Lo conosci?” chiese uno del villaggio, indicando Ron, il quale fece un passo indietro nel vedere l’aspetto degli abitanti.
    “Sì, anche lui è di Fairy Tail.” Rispose Lucy, cercando di riprendersi dalla notizia. “Dove sono ora?” chiese ancora al mago.
    “Harry è rimasto indietro con Hermione. Fred e George stanno affrontando un nemico che non voleva farci raggiungere il villaggio, Natsu è disperso e Gray sta affrontando quel tipo… Leon se non sbaglio.”
    “E Erza?”
    Ron alzò le spalle. “Non lo so, è in giro per l’isola a cercarvi.”
    “Lucy, siamo ancora in tempo a scappare, aye!” affermò il gatto.
    “N-Non possiamo!” replicò lei. “Il villaggio è in pericolo, e la nostra priorità è proteggerlo!”
    “Gente!!!” urlò una voce ben familiare, anticipando il Dragon Slayer che stava correndo a tutta velocità lungo il sentiero. “State bene?!”
    Lucy lo guardò per qualche instante, per poi spalancare gli occhi. “Natsu, fermati! Stop!” ordinò.
    Purtroppo il mago del fuoco non riuscì a frenare in tempo, andando a sbattere contro Ron e finendo così entrambi sopra la buca.
    Il terreno che la copriva tremò, per poi cedere al peso che c’era piombato sopra, precipitando sul fondo assieme ai due maghi, sotto lo sguardo incredulo dei presenti.
    Lucy era rimasta in silenzio a guardare lo spettacolo.
    “Sono caduti dentro…” commentò uno degli abitanti.
    “E chi se l’aspettava?”
    “Fallimento...” mormorò la ragazza, deglutendo.
    “Chi diamine ha scavato questa buca?!” sbraitò Ron.
    “Ehi, che succede?” domandò Fred, raggiungendo il villaggio assieme al fratello, con Gray ancora sospeso in aria dietro di loro.
    “Succede che qualcuno si diverte a scavare…” rispose Natsu, riemergendo dalla buca trascinando fuori a forza il Weasley e guardando male Lucy, la quale spostò l’attenzione sul mago del ghiaccio, che venne fatto atterrare delicatamente a terra.
    “Gray…” fece, guardandolo preoccupata.
    “Non sono ancora arrivati, vero?” domandò George.
    “No, aye…” rispose Happy.
    “Strano… Sono partiti ancora prima che io e Harry vi raggiungessimo. Com’è possibile che non siano ancora qui?” fece Ron.
    “Da come parlavano, dubito non sappiano dove si trovi…” rifletté Lucy, alzando lo sguardo.
    In pochi secondi sul suo volto si dipinse un’espressione di pura paura.
    “G-Guardate in cielo!” esclamò, indicando un punto sopra di loro.
    Tutti alzarono lo sguardo, riuscendo a vedere in lontananza una sagoma.
    “Ma quello…” fece Fred, spalancando anche lui gli occhi, incredulo.
    “È un topo! Un topo gigante e volante!” urlò Ron.
    “Ma che cos’è quel secchio che sta portando?”
    Sopra di loro, Sherry, Yuka e Toby erano in piedi sulla schiena del topo, guardando con aria di superiorità il villaggio.
    “Abbiamo perso un sacco di tempo per preparare la Doku Doku Jekky.” Disse l’unica donna del trio.
    “Meglio così, direi. In questo modo, i maghi che sono scappati prima dovrebbero essere tornati al villaggio!” replicò Yuka.
    “Fino a quando non avremo distrutto Deliora, il nostro sogno rimarrà incompiuto.” Continuò la ragazza. “Morte a chi tenta di fermarci!”
    Proprio in quel momento, il secchio oscillò leggermente, lasciando cadere una goccia di un liquido misterioso, che precipitò verso il villaggio.
    “Gelatina?” fece la maga degli spiriti stellari, alzando una mano per toccare la goccia.
    “Lucy!” urlò Natsu, saltando contro di lei e spingendola di lato, evitandole così di entrare in contatto con la sostanza sconosciuta, che non appena toccò il suolo lo corrose, lasciando un buco.
    “Che puzza disgustosa…” commentò il Dragon Slayer guardando indietro, mentre gli altri maghi alzavano lo sguardo spaventati.
    “Quel secchio è pieno di quella cosa?!” esclamò Ron. “Il villaggio sarà distrutto in un instante assieme a noi!”
    “Che schifo.” Disse tranquillo Yuka, venendo sentito solo da Natsu grazie al suo udito sviluppato. “L’influsso delle gocce di Luna ha reso quegli umani davvero orribili… sembrano demoni!”
    “È tutto molto irritante…” continuò Sherry, facendo digrignare i denti al mago del fuoco per la rabbia.
    “Angelica! Dacci dentro!” ordinò la rosa al topo, che capovolse il secchio rovesciandone l’intero contenuto.
    “Svelti, riunitevi tutti al centro del villaggio!” urlò Salamander, avvolgendo le mani con le fiamme, mentre Happy si faceva spuntare le ali, prendendo per la maglietta l’amico e volando verso il liquido.
    “Presto, tutti qui!” ordinarono i gemelli Weasley, tirando fuori le bacchette, imitati da Lucy e Ron.
    “Io non abbandonerò la tomba di Bobo!” esclamò il capo villaggio, in quel momento inginocchiato di fronte a una pietra incastrata nel terreno.
    “Capo villaggio!” urlarono diversi cittadini, poco prima che i maghi li avvolgessero con la barriera.
    “Maledizione, non faremo in tempo!” esclamò Lucy, per poi girarsi verso Virgo, che annuì, sparendo sotto terra.
    Nel frattempo Natsu aveva quasi raggiunto il liquido.
    “Fiamme della mano destra… Fiamme della mano sinistra…” urlò, per poi battere tra di loro i palmi avvolti dal fuoco. “Unitevi! Fiamma brillante della Salamandra!”
    Il risultato fu un’esplosione che disperse il liquido, il quale precipitò verso le case e le sciolse non appena le toccò.
    Uno schizzo in particolare, colpì in pieno il punto in cui si trovava l’anziano capo villaggio.
    “Capo villaggio!” gridarono i compaesani poco prima di girarsi per vedere Virgo riemergere dalla terra con in braccio l’uomo, che si guardò attorno incredulo.
    “Bisognerebbe punire il capo villaggio…” commentò lo spirito, posandolo a terra.
    “Inaudito…” fece Ron, guardandosi attorno. “Il villaggio… è stato completamente distrutto…”
    “Ma almeno siamo tutti vivi.” Disse Fred, mentre il padre di Bobo guardava il terreno fumante a causa del liquido.
    La sua attenzione fu attirata dalla tomba del figlio, che era miracolosamente riuscita a resistere all’acido.
    “La tomba di Bobo…” mormorò, poco prima che Yuka la colpisse con un calcio, rompendola e facendo spalancare gli occhi all’uomo.
    “Dobbiamo annientare tutti i nemici dell’Imperatore Zero.” Disse Sherry, avvicinandosi al gruppo. “Cercheremo di darvi una morte rapida… ma credo che ci sarà comunque un bagno di sangue.”
    I maghi di Fairy Tail si voltarono verso di loro, ognuno con lo sguardo ricolmo d’odio.
    “Voi…” fece Natsu, chiudendo le mani a pugno.
    “Circa cinquanta abitanti e sei maghi, di cui uno privo di sensi…” continuò Yuka.
    “Non dovremmo metterci più di una mezz’oretta.” Commentò la rosa, mentre Toby annuiva.
    “Ci sono anch’io! I maghi sono sette!” esclamò Happy, alzando un pugno verso l’alto.
    “Come avete osato…” fece il capo villaggio, tremando di rabbia. “Era la tomba di Bobo… Non vi perdonerò mai!” urlò, facendo per andare contro i tre maghi, ma venendo subito trattenuto dagli altri abitanti.
    “Gente, meglio filarsela da qui, o resteremo coinvolti in una battaglia tra maghi!” avvertì uno di loro.
    “No, non voglio!” replicò il padre di Bobo.
    “Qualcuno tappi la bocca al capo villaggio!” esclamò l’uomo che stava trascinando il loro capo, mentre un altro prese il mago del ghiaccio, mettendoselo sulle spalle.
    “A Gray ci penseremo noi! Forza, muoviamoci!”
    In pochi secondi, tutti gli abitanti erano spariti lungo il sentiero, lasciando da soli i maghi: i tre Weasley strinsero con maggiore forza la bacchetta, mentre Lucy la rimise in tasca, pronta a usare le chiavi.
    Il Dragon Slayer invece rimase fermo dove si trovava, limitandosi a guardare trucemente gli avversari.
    “Non ci sfuggirete.” Fece Sherry. “Ordine dell’Imperatore Zero… Annientamento! Angelica!” chiamò a gran voce.
    Il topo rispose con uno squittio, abbassandosi per far salire la padrona sulla propria schiena, per poi saltare in avanti, cominciando a far ruotare velocemente la coda e alzandosi così in volo, in una lontana parodia di un elicottero.
    “Dobbiamo fermarlo e-” cominciò George, interrompendosi quando vide che il fratello era sparito.
    “Aiuto!!!” urlò Lucy.
    Tutti alzarono lo sguardo, vedendo che la bionda e il gemello mancante erano rimasti attaccati alla zampa del topo.
    “Accidenti… non pensavo di restare intrappolato in questo modo…” commentò il Weasley ridacchiando, vedendo poi che la compagna cercava di ferire l’animale con dei pugni, i quali risultavano ovviamente inutili. “Lucy…” riprese lui. “Questo non è il metodo giusto per fermare questo bestione.” Disse tranquillo.
    “E quale sarebbe?!” domandò lei.
    Il sorriso con cui Fred rispose la fece sbiancare all’istante. “A-Aspetta… che cosa vuoi fare?”
    “Intendo sperare di cadere sul morbido.” Spiegò semplicemente, per poi cominciare a fare il solletico alla zampa del topo, che si fermò a mezz’aria, interrompendo la rotazione della coda e scoppiando a ridere.
    “Ehi, che fai?!” chiese preoccupata Sherry. “Se fermi la coda precip-”
    Non riuscì a finire la frase che l’enorme topo cominciò a scendere velocemente di quota, trascinandosi dietro i tre maghi, sotto lo sguardo incredulo dei presenti.
    Pochi secondi dopo, un boato segnalò a tutti che era avvenuto l’impatto col suolo, confermato anche dalla nuvola di polvere che si alzò sopra gli alberi della foresta.
    “Tsk, che disastro…” commentò Yuka.
    “Io sarei un disastro?!” gli urlò contro Toby.
    “Non dicevo a te…”
    “F-Fred…” fece Ron, deglutendo.
    “Vado a dare un’occhiata!” esclamò Happy, volando via.
    “Contiamo su di te!” rispose Natsu, salutandolo con la mano, per poi girarsi verso Toby. “Noi invece…”
    Senza perdere altro tempo, saltò contro il ragazzo cane, colpendolo in pieno con un pugno e facendolo volare via. Dopodiché, senza nemmeno girarsi, piegò la schiena all’indietro, ritrovandosi così a vedere Yuka, investendolo subito con una fiammata.
    Il Weasley minore restò letteralmente a bocca aperta.
    “S-Sapevo che era forte… ma non l’avevo ancora visto combattere…” deglutì, mentre George sorrideva.
    “E questo è niente. Dovevi vederlo contro Gajil.” Fece, tornando subito serio. “Ma nemmeno questi due sono da sottovalutare.” Continuò, vedendo Yuka spostare le fiamme senza troppi problemi.
    “Che fiamma violenta.” Giudicò, impassibile. “Non dirmi che sei il famoso Salamander di Fairy Tail…”
    Natsu non rispose, limitandosi a guardare Toby che si rialzava, apparentemente illeso.
    “Ma sono dei mostri!” esclamò Ron.
    Yuka fece un piccolo sorriso. “Giusto per informarvi, anche noi in passato eravamo membri di una gilda prestigiosa… Non crediate sia così facile batterci.”
    “Che cosa? Un’altra gilda?” fece George.
    “Il nome Lamia Scale dovrebbe dirvi qualcosa. È la gilda di cui fa parte anche Jura Ferro e Pietra.”
    “Mai sentito nominare.” Dissero all’unisono i due Weasley.
    “Che cosa?!” gli urlò contro Toby. “Ma da dove venite, un altro mondo?! È uno dei dieci maghi-”
    Tuttavia il suo discorso fu interrotto da una nuova fiammata di Natsu, che investì entrambi gli avversari.
    Yuka allontanò di nuovo il fuoco, mentre il ragazzo cane riuscì a cavarsela con qualche ustione.
    “Maledetto!” esclamò il blu. “Guarda che quando la gente parla è maleducazione non ascoltare!”
    “Non me ne frega niente!” replicò il Dragon Slayer, serio. “Non m’importa di sapere da quale gilda venite, né chi fossero i vostri compagni! So solo che volete far del male al nostro committente… e questo vuol dire che ci state intralciando. Per cui per me siete solo nemici di Fairy Tail! Una ragione più che sufficiente per battermi con voi!”
    I due fratelli lo guardarono leggermente intimoriti dal suo tono di voce, ma poi scossero entrambi la testa, facendosi avanti.
    “Ben detto Natsu! E ricordati che siamo anche di Grifondoro, motivo in più per cui non possiamo tirarci indietro!” esclamò George.
    “Grifondoro? Non ho mai sentito parlare di questa gilda.” Fece Toby, girandosi verso i due rossi.
    “Questo perché non è a Fiore.” Fece Salamander, sorridendo. “Ma di recente si è in un certo senso unita a Fairy Tail. E insieme nessuno può fermarci!”
    Yuka sembrò irritarsi a quelle parole. “Toby, a lui ci penso io. Tu occupati degli altri due.” Asserì, portando le mani dietro la schiena con aria di superiorità.
    Il suo alleato rispose con un piccolo verso, per poi girarsi verso Ron e George. “Che sfortuna, pare che a voi sia andata male e-”
    Filipendo!” urlarono insieme i due fratelli, puntandogli contro la bacchetta e colpendolo in pieno, facendolo volare a terra.
    “Ma allora è un vizio di Fairy Tail!” urlò Toby, rialzandosi di colpo.
    “Nah, eravamo così anche prima di conoscere Natsu e gli altri.” Rispose il gemello, sorridendo.
    “Parla per te!” ribatté il fratello minore. “Io fino a un anno fa non avevo nemmeno la bacchetta!”
    “Questo perché sei ancora un novellino.”
    “Non mettetevi a litigare mentre combattete contro di me!” urlò il ragazzo cane, incrociando le braccia. “Mega Medusa! Unghie paralizzanti!”
    Subito le sue unghie si allungarono, mentre il proprietario sorrideva soddisfatto.
    “Queste unghie nascondono un segreto…” cominciò, venendo subito interrotto da Ron.
    “Sono paralizzanti, vero?” disse, incredulo di fronte alla stupidità del loro avversario.
    “Come cavolo fai a saperlo?!”
    “Scusa Ron… Prima ho nominato i Phantom e ho tentato di paragonarli a questi… Loro non erano così idioti.”
    “Non darmi dell’idiota!” sbraitò Toby, saltando contro il maggiore dei fratelli, che riuscì a evitare di essere colpito solo per pochi centimetri.
    Petrificus Totalus!” urlò Ron, cercando di colpirlo con l’incantesimo, che tuttavia fu facilmente evitato.
    “È inutile! Sono più veloce di voi! Non appena vi toccherò, rimarrete tutti intorpiditi ad aspettare che arrivi la morte!”
    George gli rivolse un’espressione seria per qualche instante, per poi spalancare leggermente gli occhi. “Ehi, che cos’hai sulla fronte?” chiese semplicemente a Toby, il quale si portò subito la mano sulla testa per verificare.
    Per un secondo non avvenne niente.
    Poi, proprio come colpito da un fulmine, il corpo del mago nemico fu attraversato da una scarica elettrica visibile anche a occhio nudo, dopodiché cadde a terra privo di sensi.
    “Non ci credo…” fece Ron, guardando il fratello. “Ti rendi conto che con la fortuna che hai avuto nel beccarti un avversario così stupido potevi vincere a una lotteria?!”
    L’altro ridacchiò.
    “Sarà stato anche stupido, ma George è stato bravo a trovare subito il suo punto debole.” Fece una voce ben familiare ai due, che si girarono subito.

    “Che idiota.” Fece Yuka osservando il compagno perdere conoscenza e piegandosi di lato per evitare un altro pugno infuocato di Natsu.
    “Ora tocca anche a te!” urlò, creando una sfera di fuoco con le mani, lanciandola contro l’avversario, che si limitò ad alzare una mano.
    Oscillazione.” Disse, creando una sfera di energia che mandò contro quella di fuoco, che la distrusse per poi continuare ad avanzare verso Natsu, che, però, la evitò buttandosi di lato, lasciando che la magia si scontrasse col terreno, dove scavò una piccola trincea.
    Yuka sorrise, incurante della fiammata che il Dragon Slayer gli lanciò contro, distruggendola ancora con la sua magia. “Le vibrazioni emanate dalle mie mani neutralizzano gli incantesimi… In pratica, è una magia che inibisce ogni magia.”
    “Capisco…” fece Salamander, pulendosi la bocca con il dorso della mano. “Ecco perché le mie fiamme non l’hanno bloccato…”
    “Quando stavo a Lamia Scale mi facevo passare tutti gli incarichi contro i maghi… ora puoi capire il perché!” urlò, creando altre due sfere e lanciandole contro Natsu, che riuscì a scansarle per il rotto della cuffia, lasciandosi subito avvolgersi dalle fiamme e volando in alto.
    “Questo è un bel problema…”
    “Natsu!” urlò una voce, attirando l’attenzione del Dragon Slayer.
    A pochi metri dai due combattenti, Hermione guardava con occhi attenti lo scontro.
    “Hermione?!” esclamò sorpreso il rosa, atterrando pochi metri davanti a lei. “Allontanati, qui è pericoloso per te e-”
    Ma il mago del fuoco s’interruppe vedendo lo sguardo fermo della ragazza.
    “Oh, mi sembrava mancasse qualcuno all’appello. Però anche lei dev’essere nuova, visto che non l’ho mai vista prima.”
    “Natsu, la magia contro di lui è inutile.” Disse la ragazza, ignorando le parole del nemico. “Perciò devi cercare di sconfiggerlo usando solo la forza.”
    “Tutto qui? Ci metterò pochi secondi e-”
    “Non è così semplice.” Continuò la castana. “La sua magia ha effetto anche sulle persone. Rischieresti di venire distrutto se la usasse contro di te.”
    A quelle parole il mago di Leon spalancò gli occhi, sorpreso. “E tu come fai a saperlo?”
    Per la prima volta, Hermione sorrise. “Devo ancora trovarle un nome… ma ora anch’io posso usare la mia magia.” spiegò, portando la mano avanti e facendo apparire dal nulla una copia olografica in miniatura di Yuka, accanto alla quale erano elencate tutte le sue caratteristiche, compresa la sua magia. “Mi basta vedere in azione una magia per analizzarla completamente, assieme al suo proprietario.”
    “Che cosa?!” esclamò incredulo Natsu, girandosi di colpo verso di lei. “E quando l’avresti imparata quella magia?!”
    “Pochi minuti fa.” Rispose lei. “Diciamo che Harry mi ha aiutato a forzarla, ma era già dentro di me.”
    “Non ho mai sentito parlare di una simile magia…” commentò il blu, deglutendo. “Se dici il vero, nessun avversario potrebbe nascondere i suoi colpi segreti…”
    “E non è tutto, posso anche rilevare il livello di magia presente nei maghi. Per questo posso dire senza alcun dubbio che Natsu è ben più forte di te!”
    “Non c’era mica bisogno di analizzarlo per capirlo!” esclamò il Dragon Slayer, sorridendo soddisfatto.
    Yuka, invece, sembrò irritarsi ulteriormente a quella scoperta e si avvolse completamente con una sfera d’energia. “Allora vediamo come credete di sconfiggermi. L’aver scoperto come funziona la mia magia non vi permette di risolvere il problema.”
    “Contro un mago normale non avresti nulla da temere…” continuò Hermione, guardando il rosa. “Ma con Natsu il discorso è diverso! Natsu, tu sei il solo tra di noi che può resistere qualche minuto alla sua magia. Devi riuscire a superare la sua barriera e colpirlo! Solo così puoi sconfiggerlo!”
    “E devo farlo senza usare la magia, esatto?”
    “Il tuo corpo riuscirà a resistere, ma le fiamme verrebbero immediatamente spente.” Confermò Hermione, facendo sparire i dati di fronte a lei.
    Il Dragon Slayer sorrise. “Ci sono molti modi per usare il fuoco.” Disse, portando indietro il braccio destro, dal cui gomito uscì una fiammata. “E uno di quelli che preferisco… è la propulsione!” esclamò, facendo partire anche dai piedi altre due fiammate, che lo fecero volare contro l’avversario a tutta velocità, per poi fermarsi a mezz’aria non appena penetrò la barriera, la cui energia era talmente intensa da distorcere i contorni stessi di Natsu.
    “È… È tutto inutile… non riuscirai a colpirmi!” Dichiarò Yuka, non troppo sicuro delle sue parole.
    Salamander sorrise, per poi aumentare ulteriormente la potenza delle sue fiamme, riuscendo così ad attraversare totalmente la barriera e colpendolo in pieno con un pugno, che lo fece volare via e annullò definitivamente la sua magia.
    “Avete sbagliato a mettervi contro Fairy Tail!” esclamò il Dragon Slayer soddisfatto, facendo sparire le fiamme e voltandosi verso l’avversario, che ora giaceva a terra inerme.
     
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    Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

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    Oh mio dio, ora vado in ansia da recensione... ho l'onore della centesima! Quindi partiamo ù.ù

    Dunque, come sempre Hermione si dimostra sveglia e intelligente, proprio come accade nella storia originale: all'inizio era una scassamaroni di quelle allucinogene (?) poi s'è ripigliata e ha preso l'andazzo del gruppo di sbandati, senza però smenarci nelle sue abilità ù.ù
    Oh, i pirati... poveri poveri pirati... *lascia un fiorellino per la ciurma sacrificata a Davy Jones* Dobby, caro Dobby... come sempre capacissimo di fare qualsiasi cosa... pure spaccarti la testa se è convinto che ti faccia bene. Promemoria: mai farlo partecipare a un corso di primo intervento, potrebbe ucciderti nel tentativo di salvarti.
    Parlando di chi ha seguito per arrivare a Earthland... Tu sai che io so, quindi non dico altro ù.ù
    Tuttavia, pare che ci siano altri pericoli in agguato a Hogwarts, son proprio curiosa di vedere cosa combinerai ù.ù
    Gray ç____ç Povero Gray ç_____ç Mi fa tenerezza, povero cucciolo ç____ç *modalità patataggine (?) verso Gray mode: OFF*

    “Harry è rimasto indietro con Hermione. Fred e George stanno affrontando un nemico che non voleva farci raggiungere il villaggio, Natsu è disperso e Gray sta affrontando quel tipo… Leon se non sbaglio.”
    “E Erza?”
    Ron alzò le spalle. “Non lo so, è in giro per l’isola a cercarvi.”


    Bellissimo elenco, non c'è che dire xD
    Soprattutto la parte di Natsu è disperso e Erza in giro stile killer seriale a cercare le sue vittime xD

    ... l'ho già letto quando ho betato, ma continuo a non crederci... sono caduti davvero nella buca... *facepalm*

    I gemelli Weasley sanno essere terrificanti quando vogliono xD Nonché pieni di una fortuna sfacciata da far invidia a chiunque. Seriamente, se giocavano dei numeri non li avrebbero mai trovati tutti.
    Ma ecco che giunge Hermione con la sua nuova magia! Geniale, semplicemente geniale ù.ù

    Capitolo figo assai Darky-kun, complimenterrimi ù.ù Ora vogliamo il sangue degli omicidi di Erza, la dispersione mentale di Natsu (?), la follia calcolata dei gemelli e l'ira di Harry. Ah, e tante coccole per Gray, ovvio ù.ù *messaggio di servizio: ormai la mente della tua beta è andata, rassegnati*
    A presto Darky-kun!!! :D
     
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    暗いロクサス92

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    Ed eccomi qui con il nuovo capitolo!
    Dunque, dunque... dov'ero rimasto... Ah, sì, al nuovo potere di Hermione! Devo dire che è una delle idee che credo mi siano riuscite meglio per questa fiction... anche se mai quanto quella che ho in mente per la prossima saga... *si mette a ridere come un pazzo*
    Poi finalmente torniamo a vedere Natsu pestare per bene i propri avversari... erano mesi che non aveva più tale piacere XD.
    Ma direi di non parlare troppo, perciò ringrazio Liberty89 per avermi fatto da beta reader e passo alle recensioni!

    @ Liberty89: Lib-sensei!
    Beh, Hermione non sarebbe stata Hermione se all'inizio non rompeva, anche se qui è diventata Sherlock Hermione XD. E credo che la sua nuova magia si adatti perfettamente al suo carattere.
    Per i pirati... beh, diciamo che dovevano essere sacrificati *riceve mazzetta da Davy Jones* XD
    E Dobby... sì, non rientra tra coloro che vorrei avere come dottore XD. E per quanto riguarda chi ha seguito... eh eh eh
    Gray, Gray, Gray... so come disattivare la tua modalità XD. Ricordati di Juvia XD
    L'immagine di Erza serial killer direi che è azzeccata... in effetti, quando vuole, sa incutere parecchia paura XD.
    Già... la buca ha mietuto le sue vittime sacrificali ù.ù
    E i gemelli Weasley... sono i gemelli Weasley, la risposta è sempre quella XD (probabilmente se si mettessero in società con Loony, l'universo andrebbe verso la sua fine XD).
    Per i punti da te richiesti, tranquilla, ci sarà tutto... tranne le coccole per Gray ù.ù (XD). E tranquilla per la mente, con le idee che ho in mente, la mia partirà presto anche lei per delle lunghe vacanze XD

    Capitolo 22: Lucy e Fred all’attacco! La decisione di Erza - Torna all'indice dei capitoli
    Angelica era stesa a terra, priva di sensi, con gli alberi abbattuti che formavano una specie di letto sotto di lei.
    A pochi metri di distanza, Fred e Lucy si stavano rialzando, doloranti, ma miracolosamente quasi illesi.
    “Ahi, ahi, ahi…” si lamentò la bionda, massaggiandosi la testa.
    “Ce la siamo cavata.” Fece il Weasley, battendosi le mani sui vestiti per togliere la polvere.
    “Ma sei impazzito del tutto?!?!” gli urlò contro la compagna, per poi calmarsi e guardarsi attorno. “Ma quella tipa dov’è finita?”
    Come risposta, Sherry riemerse da dietro un albero, con il volto rigato dalle lacrime.
    “Come avete potuto farmi questo…” fece, portandosi i pugni sopra gli occhi per asciugarsi le lacrime. “Ora l’Imperatore Zero non avrà più fiducia in me! Non mi amerà più!”
    “Amare?” ripeté Lucy, guardandola incredula.
    “Non ha bene in mente i suoi obiettivi…” commentò Fred.
    “E lo stesso vale anche per Angelica… Non vi perdonerò mai!” urlò Sherry.
    “Okay, allora fatti sotto!” urlarono insieme i due maghi di Fairy Tail.
    La rosa portò velocemente la mano di fronte a sé.
    Immediatamente il terreno sotto di loro cominciò a tremare, mentre sul tronco di un albero apparivano due terrificanti occhi, accompagnati da una bocca mostruosa, i suoi rami cambiarono forma, assumendo quella di due braccia giganti. Nello stesso momento le radici uscirono dal terreno, permettendo così all’albero di muoversi.
    Fred e Lucy alzarono lo sguardo, guardando il nuovo nemico erigersi in tutta la sua altezza.
    “La professoressa McGranitt darebbe il massimo dei voti a un simile incantesimo…” fece Fred, deglutendo e prendendo in mano la bacchetta.
    “Sottooo!!!” urlò Sherry, ordinando all’albero di attaccare, il quale colpì con un pugno il terreno ai piedi dei due maghi, che furono scagliati in alto dalla forza d’urto.
    “Non mi rimane altra scelta!” urlò Lucy a mezz’aria, prendendo in mano una chiave dorata. “Apriti, porta del palazzo del Toro dorato… Taurus!”
    Immediatamente dalla luce scaturita dalla chiave, apparve Taurus, che impugnò subito la sua ascia e tagliò in due l’albero, che tornò normale e cadde a terra, immobile.
    “Uao… dimenticavo che avevi uno spirito così forte!” esclamò il rosso, riuscendo ad atterrare in piedi, mentre Lucy fu presa al volo da Taurus, che la depose a terra.
    “Un incantesimo degli spiriti stellari?!” gridò incredula Sherry. “E per di più delle dodici costellazioni!”
    “Ora sei preoccupata, eh?” fece Lucy, sorridendo soddisfatta.
    “Io e i maghi degli spiriti stellari non andiamo molto d’accordo…” si limitò a rispondere la rosa, accennando anche lei a un sorriso.
    “Taurus, sistemala!” urlò la maga di Fairy Tail, indicando con l’indice l’avversaria.
    Lo spirito urlò in segno d’assenso, alzando l’ascia.
    Tuttavia si fermò di colpo, per poi voltare la testa verso la proprietaria.
    “Eh?” fece lei, mentre Sherry allargava il suo sorriso.
    “Lucy, attenta! Protego!” urlò Fred, alzando la bacchetta e avvolgendo giusto in tempo la compagna per evitarle di finire tagliata a metà dal suo stesso spirito.
    “Taurus!” esclamò lei, incredula. “Ma che fai?! Che cosa ti prende?!”
    Lo spirito rispose con un muggito, colpendo con un pugno la barriera, che s’infranse e prendendo per il collo la sua padrona per poi schiacciarla a terra.
    Fred corse subito in suo aiuto, ma Taurus lasciò cadere a terra l’ascia e lo colpì con un pugno, facendolo volare a terra qualche metro più in là.
    “Fred!” urlò la bionda, cercando di liberarsi.
    “Signorina Lucy…” fece Taurus. “Non riesco a controlarmuuui…”
    Sherry si mise a ridere.
    “La mia magia Doll Attack è in grado di controllare tutto ciò che non è umano…” spiegò compiaciuta. “E visto che gli spiriti stellari sono entità sovrannaturali…”
    “Puoi controllarli liberamente…” completò il Weasley, rialzandosi e pulendosi con il dorso della mano un rivolo di sangue che scendeva dalla bocca. “In pratica, è un Imperius che non funziona sugli umani…”
    “Non conosco quell’incantesimo, ma se comprende il controllo totale di una creatura, allora è così.” Rispose la rosa, per poi voltarsi verso Taurus. “Se le informazioni che ho sono esatte, Taurus è uno spirito pervertito…” Il sorriso sul suo volto aumentò ulteriormente. “Credo che lo farò contento. Taurus, ora toglile i vestiti!” ordinò allo spirito.
    “Con piacere!” urlò lui contento, strappando subito la maglietta di Lucy all’altezza della pancia.
    “Ma ti sta manovrando sul serio?!” replicò irata la bionda, riuscendo così a far tornare in sé la coscienza dello spirito.
    “Mi dispiace muuulto, signorina Lucy… il mio corpo va contro… la mia volontà…” Dopodiché non si mosse ulteriormente, restando perfettamente immobile.
    “Cosa?” fece Sherry, per poi tornare a guardare Fred, il quale aveva la bacchetta magica alzata.
    “Spiacente, ma non ho intenzione di restare a guardare. Sai, ho molti incantesimi a mia disposizione… e la pietrificazione di un essere vivente è tra quelli che uso di più.”
    “G-Grazie, Fred…” ansimò Lucy, riuscendo a riprendere in mano la chiave dorata. “Chiuditi! Porta del palazzo del Toro dorato!”
    Lo spirito stellare s’illuminò, per poi scomparire nel nulla, lasciando libera la bionda, che fece diversi profondi respiri per recuperare il fiato.
    “Magia di pietrificazione? E dici di avere altri incantesimi a disposizione?” fece Sherry, guardando Fred, il quale sorrise.
    “Io e mio fratello siamo tra i maghi più famosi della nostra prima… chiamiamola gilda. Modestamente parlando, nessuno è al nostro livello per quanto riguarda l’uso di incantesimi. Giusto per informarti, abbiamo partecipato anche alla battaglia contro i Phantom Lord.”
    “Avevo sentito che c’erano un paio di maghi mai visti che hanno messo in difficoltà i Phantom con una magia che non si era mai vista prima… solo Majutsu ne usa una simile.”
    “Beh, notiziona per te, ma Fred è un compaesano di Harry! Per questo ha poteri simili ai suoi!”
    “Che cosa? Viene dallo stesso posto del famoso Majutsu di Fairy Tail?!” esclamò incredula la maga, guardando il ragazzo.
    “Già… e anch’io mi sono unito a Fairy Tail.” Rispose lui. “Perciò, ora preparati ad affrontare la forza di Grifondoro e Fairy Tail!” urlò, mentre Lucy lo raggiungeva.
    Sherry rimase in silenzio, a riflettere su cosa fare.
    “Okay, Lucy, dimmi che hai in mente qualche piano…” mormorò il Weasley all’amica, approfittando di quel momento. “La mia magia non è potente quanto quella di Harry, e se evocasse un’altra creatura come quell’albero, saremmo alla sua mercé.”
    “Ho qualcosa in mente, ma devi stare al gioco, d’accordo?”
    “Lucy, stai parlando con uno dei gemelli Weasley, il duo combina guai di Hogwarts! Credi che non sia capace di stare al gioco?”
    “Perfetto.” Fece lei, per poi alzare la voce, prendendo una chiave argentata. “Allora adesso evocherò il mio spirito più forte!”
    “Cosa?” disse Fred, guardandola incredulo.
    “Apriti! Porta del Canis Minor! Plue!”
    Di fronte a lei apparve una piccola creaturina bianca, di cui era impossibile riuscire capire la fisionomia, con una testa rotonda e il corpo vagamente simile a quello di un cane, tranne che per i piedi, i quali erano completamente rotondi e senza dita. Aveva due occhi neri privi di palpebre e al posto del naso aveva un corno a spirale giallo.
    Doll Attack! Marionetta!” urlò subito Sherry, prendendo il controllo dello spirito, il quale cominciò immediatamente a colpire la gamba della padrona, senza però arrecarle alcun danno.
    “Ci sei cascata! Ora Fred!” esclamò Lucy, mentre il Weasley alzava la bacchetta, creando una sfera d’energia.
    “Ottima idea, Lucy!” rispose lui, scagliando la sfera contro l’avversaria. “Flipendo!”
    Sherry riuscì a scansare la magia per pochi centimetri.
    “Dannazione! Avete usato uno spirito da quattro soldi come esca!” fece, arretrando, per poi alzare ancora la mano. “Doll Attack! Rock Doll!”
    “È inutile!” replicò Lucy. “I miei spiriti aggireranno i tuoi trucchetti! Se li manipoli, mi basterà solo richiudere la porta!”
    “Ehm… Lucy… Temo che non fossero i tuoi spiriti il suo obiettivo…” commentò Fred, alzando lo sguardo, imitato dalla compagna.
    Il terreno sotto Sherry si stava alzando, componendosi in un golem di pietra, sulla cui testa si creò una specie di balcone dove la rosa prese posto, restando al sicuro.
    “Credete forse di poter distruggere questa roccia?” chiese lei ridendo, mentre il mostro di pietra alzava un braccio, colpendo ancora il suolo, costringendo i due maghi a saltare indietro per evitarlo, per poi cominciare a scappare, inseguiti dalla creatura.
    “E ora che cosa facciamo?!” urlò il rosso, fermandosi quando uscirono dalla foresta, ritrovandosi sulla spiaggia.
    “Il mare…” rifletté Lucy, girandosi a guardare il golem, che si fermò di fronte a loro.
    “Non avete più via di scampo!” esclamò Sherry, per poi ordinare al golem di attaccarli.
    Fred e Lucy saltarono in acqua, evitando ancora una volta il colpo.
    “Non mi rimane altra scelta…” fece la maga degli spiriti stellari, prendendo una chiave dorata.
    “Che cosa vuoi fare?” le chiese Fred.
    “Mi dispiace, ma dovrò usare questo spirito stellare. Apriti! Porta del palazzo del tesoro! Acquarius!”
    L’acqua dietro di loro si alzò in un mulinello, dal quale uscì una sirena dai capelli e la coda blu, mentre sulla parte superiore del corpo aveva un semplice costume. In mano teneva una giara azzurra.
    “Acquarius?!” esclamò incredula Sherry. “Ma è uno spirito molto potente!”
    “È lei il nostro nemico! Quelle così non le puoi soffrire, no? Colpiscila!” urlò Lucy allo spirito, il quale rispose con un “Tsk.”, per poi colpire in testa la bionda usando la giara.
    “È già finita sotto il suo controllo?” fece Fred, vedendo la compagna rialzarsi irata.
    “Insomma! Questo per che cos’era?!” domandò lei, contrariata.
    “E me lo chiedi pure?” replicò Acquarius, usando lo stesso tono. “Non mi hai evocato per più di un anno, hai perso la mia chiave e ora osi chiamarmi mentre sono a un appuntamento con il mio fidanzato!”
    “Ehm… Lucy, sicura di quello che fai?” le chiese il Weasley.
    Doll Attack! Marionetta!” urlò Sherry, colpendo lo spirito con il suo incantesimo.
    “Oh, no…” fece Fred, guardando l’amica, che stava sorridendo.
    Sherry invece ridacchiò. “Così Acquarius è fuori gioco… Rispediscila a casa!”
    “Scordatelo! È lei la mia carta vincente!” replicò sicura Lucy.
    “Cosa?!” proruppe la rosa, per poi scuotere la testa. “D’accordo! Allora il potere del mare vi farà a brandelli! Acquarius! Distruggili!”
    “Non c’è bisogno che tu me lo dica!” urlò la sirena, alzando la giara verso l’alto.
    Fred deglutì, guardando l’acqua attorno allo spirito muoversi da sola, convogliandosi dentro l’arma.
    “Lucy, perché non la richiami indietro? Rischiamo di finire male!”
    “Dal momento stesso in cui l’ho evocata sapevo che sarebbe finita così.” Rispose lei.
    “Che cosa?!”
    “Vedi… Acquarius è uno spirito… diciamo incontrollabile. Ti ricordi il porto che io e Natsu abbiamo distrutto?”
    Fred la guardò incredula.
    “Non dirmi che lo spirito che avevi usato era lei?!”
    Lucy gli sorrise. “Trattieni il più possibile il fiato.” Si limitò a rispondere, mentre dalla giara usciva fuori un vero e proprio tsunami, che investì in pieno i due maghi.
    “Eh eh… che stupida…” fece Sherry, poco prima che l’acqua cominciasse a investire anche lei. “Ma che-”
    In pochi secondi, sulla spiaggia si scatenò un tornado d’acqua, dentro il quale i tre maghi vorticavano in preda al caos totale.
    Qualche minuto dopo la tempesta si placò, rivelando Acquarius che osservava tranquillamente i tre maghi sulla spiaggia, ancora vivi ma decisamente scossi dall’esperienza appena vissuta.
    “Altro che chiusura forzata della porta…” commentò sorridendo, cominciando a sparire. “La porta me la chiudo da sola quando mi pare… scema.”
    Fred si rialzò, portandosi una mano alla testa per cercare di fermare la rapida giostra su cui sembrava essere finita, come stavano facendo anche le due maghe, che si rialzarono a pochi istanti l’una dall’altra, barcollando per cercare di restare in piedi.
    “Amici o nemici, per lei non fa differenza… Acquarius scatena delle ondate che non guardano in faccia a nessuno…” fece Lucy.
    “Stupida!” replicò Fred, cercando di raggiungerla, ma cadendo a terra. “Così ci siamo andati di mezzo anche noi!”
    “Concordo con lui… Brutta incosciente!” condivise Sherry, cercando di non perdere l’equilibrio. “E inoltre, non hai sconfitto la mia roccia…”
    “E allora? Tanto le marionette si muovono solo se uno le manipola… Finché te ne andrai in giro barcollante… la roccia non ti servirà a molto…”
    “Ma anche voi non potete fare più nulla… siamo in parità…”
    “Mi dispiace… ma non è così!” esclamò il Weasley, aprendo gli occhi e riuscendo ad alzare il braccio con la bacchetta, lanciando un debole Flipendo che colpì l’avversaria, facendola cadere all’indietro.
    “Non… p-posso… p-perdere…” ansimò lei. “Anche se… la fiamma della mia vita… si spegne… il mio amore per l’Imperatore… non cambierà mai…”
    “Quante storie!” replicò la bionda, mentre il giramento di testa finalmente cominciava a calmarsi. “Tranquilla che non muori…”
    “Angelica… vendicami tu…” mormorò Sherry, perdendo i sensi.
    Istantaneamente, il topo gigante sbucò dalla foresta, saltando verso di loro, pronto a schiacciarli.
    “Eh?! Lei non era una marionetta?!” esclamò incredulo il ragazzo, cercando inutilmente di alzarsi, mentre Lucy cadeva in ginocchio, ormai priva di forze.
    Ma prima che l’animale li raggiungesse, una figura si mise in mezzo, colpendolo alla pancia con una spada, deviandone la caduta.
    Erza atterrò davanti a Fred e Lucy, tenendo in mano una delle sue spade e con lo sguardo celato dai capelli rossi.
    “E-Erza!” esclamarono contenti i due.
    Felicità che si estinse nell’istante preciso in cui la maga si voltò verso di loro, fulminandoli con uno sguardo di puro gelo.
    “Sapete perché sono qui, vero?” chiese lei, mentre i due cominciavano a sudare freddo.
    “Be’, ecco… ehm…”
    “P-Per riportarci indietro?” domandò quasi speranzosa Lucy.
    In quello stesso momento, Happy uscì dalla foresta.
    “Lucy, Fred, siete stati magnifici! Tutto bene?!” chiese urlando, fermandosi a mezz’aria quando vide Titania.
    Per qualche istante restò fermo al suo posto, mentre diverse gocce di sudore apparivano sulla sua testa. Poi, senza perdere un secondo, si girò, venendo tuttavia preso per la coda da Erza, la quale si era mossa a una velocità tale da risultare quasi invisibile.
    “Dove sono gli altri?” domandò, tenendo Happy, svenuto per la paura, a testa in giù.
    “Aspetta Erza!” esclamò Fred, riuscendo finalmente a rialzarsi. “La situazione è cambiata! Non possiamo tornare indietro!”
    “Ha ragione! Sappiamo che siamo venuti qui senza permesso, ma quest’isola è in una situazione terribile!”
    Erza li guardò attenta.
    “Se non fossimo venuti qui, avremmo lasciato che quei tizi riportassero in vita quel demone senza nemmeno tentare di ostacolarli. Senza contare che abbiamo fatto una scoperta molto importante!” fece Fred.
    “Quelle stesse persone opprimono gli abitanti del villaggio con un incantesimo devastante! È una situazione disperata! Noi… Noi vogliamo salvare quest’isola… in qualche modo!”
    “Non me ne frega niente.” Rispose fredda Erza.
    “Allora lasciaci andare avanti da soli! Non possiamo-” cominciò Fred, poco prima di ritrovarsi la lama della spada della rossa puntata sul collo.
    “Voi avete tradito il Master… quindi non sperate di cavarvela con poco!” sentenziò la maga, facendo deglutire i due.


    Leon era in piedi di fronte a Deliora, guardando con occhi seri il demone congelato.
    “Imperatore Zero…” fece una voce, mentre una delle due figure mascherate si avvicinava senza fare rumore, fermandosi alle sue spalle. “Perché non ha eliminato quel moccioso di Gray?”
    “Non ne ho visto alcun motivo. E poi dovresti sapere che non amo il sangue.” Rispose lui.
    “Sì, ma sentirla dire certe cose dopo che ha ordinato di ammazzare tutta la gente del villaggio…” continuò l’uomo, facendo dietro front. “Non è che per caso è ancora affezionato al suo vecchio compagno?”
    “Non dire assurdità. L’ho ridotto così male che gli è passata la voglia di ostacolarmi… Ma se per caso dovesse riprovarci, lo ammazzerò senza nessuna esitazione.”
    “Se lo dice lei…” fece l’uomo, cominciando ad allontanarsi.
    “E del tuo compagno che mi dici?” chiese Leon. “Anche lui è scappato via non appena è apparso Majutsu.
    “Oh, quello era nei piani, stia tranquillo. A Majutsu ci penseremo noi. Lei si preoccupi solo di risvegliare Deliora.”


    Gray aprì lentamente gli occhi, sbattendoli un paio di volte per mettere a fuoco, per poi mettersi seduto di colpo.
    Si trovava in un letto improvvisato, all’interno di una tenda, assieme a diverse botti e pacchi.
    Le sue ferite erano state medicate e fasciate, e il dolore era quasi scomparso.
    Il mago del ghiaccio si alzò in piedi, per dirigersi all’esterno.
    “Ma dove sono?” si chiese mentre usciva, ritrovandosi in uno spiazzo pieno di tende, con diverse botti e altri impacchi, oltre che molti mucchi di legna tagliata.
    “Oh, ti sei svegliato?” fece una donna del villaggio, avvicinandosi sorridendogli triste. “Capisco che tu sia spaesato… Qui siamo in un’area di rifornimento a pochi minuti dal villaggio… Ci siamo rifugiati qui l’altra notte, quando il villaggio è sparito.”
    “Il villaggio… è sparito?” ripeté Gray, per poi spalancare gli occhi, mentre dentro di lui il ricordo dell’ordine che aveva emesso il suo vecchio compagno tornava vivido.
    “Leon… allora l’hai fatto per davvero!” pensò, guardando gli abitanti del villaggio dispersi per il campo.
    Una fitta proveniente dalle ferite lo costrinse a portarsi una mano sul petto.
    “Almeno, grazie all’aiuto dei tuoi compagni ce la siamo cavata senza feriti.” Continuò la donna.
    “Quindi sono qui anche loro?” chiese Gray.
    “Già. E mi hanno chiesto di dirti di andare nella loro tenda, quando ti fossi svegliato.” Rispose la donna, indicando una tenda che si ergeva al centro dell’accampamento.
    Il mago di Fairy Tail annuì, per poi dirigersi verso la tenda, spostando a lato il telo che copriva l’entrata.
    Lì, seduta su una sedia al centro della tenda con le gambe incrociate e le mani unite, Erza lo guardò minacciosa, mentre dietro di lei c’erano Lucy, Fred e Happy, tutti e tre legati alle mani e ai piedi con delle corde.
    “Erza!” esclamò incredulo il mago del ghiaccio, per poi spostare lo sguardo sui compagni, con Fred che sorrideva imbarazzato e Lucy e Happy che, invece, stavano piangendo.
    “Mi hanno raccontato cos’è successo…” fece Titania, chiudendo gli occhi. “Devo dire che sono molto delusa dal fatto che tu alla fine ti sia unito a loro. Sono così sconcertata che non so cos’altro dirti.”
    “Dove sono gli altri?” chiese Gray.
    “Non ne ho idea.” Replicò Erza, riaprendo gli occhi.
    “Lucy, Fred, voi ne sapete qualcosa?”
    “Spiacente… siamo rimasti intrappolati sopra quel topo gigante…” rispose il Weasley. “L’ultima volta che li abbiamo visti erano con gli altri due tirapiedi di Mister Simpatia…”
    “Quando siamo tornati lì con Erza non c’era più nessuno, perciò immagino che li abbiano sconfitti… Poi lei ci ha costretto a portarla qui da te…”
    “Come avete scoperto questo posto? Mi hanno detto che è un’area di rifornimento…”
    “L’ho localizzata io, dal cielo… mentre Erza mi teneva legato con una corda…” disse Happy.
    “Quindi dobbiamo presumere che Harry abbia condotto gli altri in giro per l’isola.” Fece la rossa, alzandosi in piedi. “Lo sapevo che alla fine avrebbe accettato anche lui questa missione.”
    La rossa fece qualche passo, superando il moro e fermandosi di fronte all’uscita.
    “Gray, prendi Lucy, Fred e Happy e seguimi. Noi torniamo alla gilda!” ordinò, ricevendo uno sguardo incredulo dal compagno.
    “Erza! Che cosa stai dicendo?!” esclamò lui incredulo. “Se hai ascoltato la storia, avrai capito che cosa sta succedendo in quest’isola!”
    “E con ciò?” replicò lei, mentre Lucy scuoteva la testa per far capire a Gray di non insistere.
    “Sono venuta qui con Harry e Ron per riportare indietro i trasgressori! Harry ha deciso di proseguire la missione, e si è portato dietro chi riteneva necessario. Io invece riporterò alla gilda voi! Il resto non m’interessa minimamente.”
    “Ma hai visto in che condizioni sono gli abitanti dell’isola?!”
    “Certo che l’ho visto!”
    “E ti sembra il caso di lasciarli così?!”
    “La richiesta è stata inoltrata anche ad altre gilde… quindi credo sia meglio lasciare l’incarico ai maghi che sono ufficialmente autorizzati ad accettarlo!” continuò la rossa, impassibile.
    “Erza… mi hai davvero deluso…” disse tremante il mago del ghiaccio, mentre Scarlett riduceva gli occhi a due fessure.
    “Che hai detto?!”
    “Gray, ma che ti salta in mente?! Lei è la suprema Erza!” urlò spaventato Happy.
    “Suprema è un po’ esagerato, no?” mormorò Fred, attento comunque a non farsi sentire dalla rossa, la quale evocò una spada, che puntò contro Gray.
    “Hai intenzione di continuare a ribellarti?!” chiese, guardandolo minacciosa. “Attento! Non la passerai liscia!”
    Il mago del ghiaccio rimase in silenzio per qualche secondo, per poi afferrare con la mano destra la lama della spada. Poi, senza preoccuparsi delle conseguenze, la strinse con forza, procurandosi un taglio sul palmo e sulle dita.
    “Fa’ un po’ come ti pare!” esclamò serio. “Io ho scelto!”
    Erza spalancò gli occhi, guardando scioccata il sangue colare sulla lama.
    “Farò ciò che devo fare!” continuò il moro, lasciando la presa sulla spada che scivolò a terra. “E lo farò fino alla fine! Se vuoi uccidermi, sei libera di farlo!”
    Titania continuò a fissarlo incredula, mentre Lucy, Fred e Happy deglutivano, vedendo l’amico uscire dalla tenda senza dire altro.
    Per qualche istante l’unico suono che si udì fu il gocciolare del sangue che scendeva dalla spada.
    Poi si udì distintamente Erza digrignare i denti.
    “E-Erza… sta tranquilla…” fece la bionda, preoccupata per la propria incolumità.
    “Gray è un po’ coinvolto in questa storia… Okay, un po’ tanto… però non puoi dargli torto…” continuò Fred.
    Erza ruotò il manico della spada, per poi girarsi con uno scatto verso i suoi tre prigionieri, facendoli spaventare a tal punto che ai due ragazzi si rizzarono i capelli, mentre al gatto tremarono le orecchie.
    “ERZAAA!” urlarono Lucy e Happy insieme. “Salvaci, Natsu! Aiuuutooo!!!”
    Scarlett mosse velocemente la spada, facendo chiudere gli occhi ai tre.
    Ma con loro sorpresa, sentirono le corde allentarsi, per poi cadere a terra.
    “Eh?!” fece il Weasley.
    “Andiamo!” ordinò la rossa, girandosi verso l’uscita. “È inutile sprecare fiato! Sistemiamo il lavoro e poi si vedrà che cosa fare!”
    I tre maghi sorrisero, contenti della sua decisione.
    “Tranquilli… la punizione ve la faccio scontare dopo.” Assicurò, prima di uscire dalla tenda.
    “Lo immaginavo.” Sospirò sorridendo Fred. “Ora, però, vediamo di raggiungere Harry e gli altri! Se siamo tutti insieme, nessuno potrà sconfiggerci!”


    “Che vergogna! Dunque sei l’unico rimasto?” esclamò Leon, seduto su un vecchio trono di pietra, che si trovava in un’ala del tempio, al centro della quale c’era il buco che portava da Deliora, guardando Toby, che annuì in silenzio. “Quelli di Fairy Tail ci stanno dando dentro…” continuò il mago del ghiaccio.
    “La prego, non dica agli altri che sono stato sconfitto…”
    “Il risveglio di Deliora si fa più complicato…” fece Klaun, entrando nella stanza seguito da Zarti.
    “Oh, ci siete anche voi?” chiese l’Imperatore Zero, guardandoli freddamente.
    “Stanotte la magia lunare raggiungerà la massima potenza, e Deliora tornerà in vita…” continuò Zarti, sorridendo. “Ma se qualcuno ostacolerà il rituale delle gocce di Luna… Deliora resterà prigioniero nel ghiaccio!”
    “Che scocciatura. Avrei dovuto occuparmi io di quella gentaglia invece di lasciare il compito a voi incapaci.”
    “Ooohn… Non so come scusarmi…” fece Toby, al contrario di Klaun che restò impassibile.
    “Gli avversari sono tre dei maghi più forti di Fairy Tail… Majutsu, Titania e Salamander…” replicò lui. “Non possiamo permetterci di sottovalutarli.”
    “Siete come sempre ben informati… Però non ho ben capito il vostro rapporto con quei maghi.”
    “Come sa, abbiamo viaggiato molto per cercare informazioni… ed è così che li abbiamo incontrati. Si stanno addestrando per usare un nuovo tipo di magia, a noi ignota.”
    “La Lost Magic?” chiese Leon, guardandoli serio.
    “No… Qualcosa il cui potenziale è superiore…” Rispose Klaun.
    “Così Gray sta davvero apprendendo un nuovo potere…” rifletté a voce alta l’Imperatore, per poi guardarsi la mano sinistra. “Ad ogni modo non possono battermi! La mia spada di ghiaccio mi ha permesso di scavalcare persino Ur!”
    “Finché ha la spada siamo tranquilli…” disse Zarti, mentre i suoi occhi sotto la maschera si facevano seri, a dispetto del suo sorriso. “Ma direi che è il caso che scenda anch’io in campo…”
    “Anche tu puoi combattere?!” esclamò incredulo Toby.
    “Sì… so qualcosina di Lost Magic…” rispose lui vago, mentre Klaun ridacchiò sonoramente.
    “In questo caso, è inutile che io resti.” Fece, guardando il compagno. “Tornerò a dedicarmi al nostro prossimo progetto… E so perfettamente chi dovrà occuparsene.”
    “Come vuoi.” Replicò Zarti, senza girarsi a guardarlo mentre spariva nel nulla.
    “Tsk. Mi mettono i brividi…” commentò acido Leon.
    Ma prima che qualcuno potesse dire altro, l’intero tempio fu scosso da un tremore.
    La scossa fu minima, ma subito una seconda di maggiore forza la seguì.
    “Un terremoto?!” esclamò Toby, tremando assieme all’intera struttura.
    Una nuova scossa, ancora più forte, li costrinse a cercare un modo per restare in piedi, dato che il pavimento si stava inclinando.
    “Ma questo è…” cominciò Leon, venendo subito interrotto da Toby.
    “Le rovine stanno crollando!” urlò spaventato, per poi correggersi non appena il tremore si fermò. “No! Si sono inclinate!”
    “Significa che l’hanno già fatto…” ridacchiò Zarti, per poi indicare il buco nel pavimento, da cui ora era possibile vedere l’area sottostante senza doversi inclinare troppo.
    Qualche piano più giù, Natsu si pulì il braccio dalla polvere delle macerie, guardando minaccioso i tre.
    Al suo fianco, con uno sguardo molto simile, Harry, George, Ron e Hermione tenevano la loro bacchetta in mano, incuranti di alcune colonne del tempio che stavano cadendo, incapaci di reggere il peso della struttura che ora pesava molto di più su un lato.
    “A volte gli oggetti si rompono senza che ce ne accorgiamo…” fece Salamander. “Quando invece siamo noi a voler distruggere qualcosa sembra tutto più faticoso!”
    “Beh, distruggere un tempio non rientrava nella mia top ten delle cose da fare… non ero preparato…” commentò George, portandosi una mano dietro la testa. “Fortuna che era tutto vecchio…”
    “Che vorreste dire, bastardi…?” domandò Leon, guardandoli furioso.
    “Semplice!” rispose Hermione. “Il palazzo si è inclinato! Ora i raggi lunari non potranno più raggiungere Deliora!”

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    Darky-kun! Ciao ù.ù
    Non perdiamoci in chiacchiere e veniamo alla recensione!
    Sarò io, ma a Fairy Tail le ragazze che stanno tra le fila dei nemici, sono tipo non poco fissate con l'amore? xD Prima c'era Juvia che era innamorata persa di Gray (come non esserlo visto il fusto? ù.ù Ehm...) e adesso abbiamo Sherry che si fila l'Imperatore Zero. Due sono le cose: o sono le ragazze che hanno qualche problema, oppure sono i maghi del ghiaccio a fare questo effetto xD Perché ammettiamolo, pure Leon non è da buttar via ù.ù Te Darky-kun non puoi capire, sei maschietto ù.ù Ma 'sta faccenda in qualche modo me la spieghi xD
    Lucy e Acquarius... che coppia xD Pure Taurus è stato usato in maniera magistrale (da Sherry, certo) xD
    Ma ecco giungere Erza! Il terrore di Fairy Tail xD Ma Gray e la sua determinazione non si fanno intimidire! Ah, che uomo... *si perde in pensieri Freudiani* Ehm... sì, dicevo... Gray, caro e dolce Gray... Tante coccole per lui, come sempre ù.ù
    Klaun è sempre più misterioso e con lui Zarti, che dice di sapere un po' di questo e un po' di quello, ma secondo me ne sa fin troppo dell'uno e dell'altro <.< E il risveglio di Deliora è praticamente dietro l'angolo.
    Ma per fortuna c'è l'incredibile Natsu! :D Che con la sua forza strepitosa ha inclinato il tempio :D (poco ci frega che ha avuto l'aiuto degli altri, l'eroe della situazione è lui ù.ù).
    Bene bene, la faccenda si fa sempre più interessante e facendo finta di non sapere, ti dico, scrivo e ordino di continuare così che sono curiosa come una scimmia ubriaca (?) ù.ù
    Alla prossima Darky-kun :3
     
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    E finalmente eccomi qui con il nuovo capitolo!
    Allora... eravamo rimasti con i nostri maghi che finalmente entravano in azione, con Erza che si è lasciata convincere a unirsi alla causa.
    Quindi direi di non perdere ulteriore tempo e di lasciarvi alle risposte alle recenzioni, ringraziando ovviamente Liberty89 per avermi betato il capitolo ù.ù

    @ Liberty89: Lib-sensei!
    Ehm... sarò sincero, ma nella mia totale insesibilità all'amore non ci avevo fatto caso XD però tra Juvia, Sherry, Mir-(si tappa la bocca) scusa, mi stavo facendo trascinare dall'elenco XD. Comunque sono più propenso al primo motivo XD.
    Eh, gli Spiriti Stellari... cosa faremmo senza di loro? XD
    Già... Erza ha mostrato il suo lato da dominatrice senza pietà ù.ù. Anche se le giuste argomentazioni sanno come farle cambiare idea ù.ù
    Klaun e Zarti... i due elementi chiave di questa saga... e forse non solo XD
    E anche Deliora ormai è lì che sta guardando i secondi che mancano alla sua liberazione... sempre se riusciranno a liberarlo ovviamente XD
    Concordo con te, Natsu è l'eroe della distruz- ehm, situazione XD
    E tranquilla: tu ancora non sai cosa sto ponderando per i prossimi capitoli ù.ù Sorprenderò anche te, mia beta-reader ù.ù XD

    Bene... prima di lasciarvi al capitolo, ho una piccola richiesta da fare a tutti coloro che sanno l'inglese quasi alla perfezione: sto cercando qualcuno disposto a tradurmi in inglese i capitoli di questa storia. Se siete interessati (inutile dire che, ahime, l'unica cosa che potrei ofrirgli in cambio è un anticipo sui capitoli futuri XD)
    E ora... buona lettura a tutti!

    Capitolo 23: Fairy Tail in azione! Ur - Torna all'indice dei capitoli
    Leon fissò con puro odio i maghi sotto di lui. “Maledetti…” fece, digrignando i denti.
    “Accidenti! Non capisco cosa sia successo!” urlò Toby.
    “Sembra che abbiano inclinato le rovine.” Rispose Zarti, che si trovava al suo fianco. “Hanno distrutto circa metà dei pilastri che sostengono l’edificio, ecco perché si è inclinato. In questo modo, hanno fatto sì che la luce della Luna non possa raggiungere Deliora… Un piano davvero geniale.”
    “Finitela di blaterare!” gridò Natsu, avvolgendo i piedi con le fiamme e usandole per aumentare la potenza del suo salto, grazie al quale raggiunse subito il piano dove si trovavano i nemici, colpendo in pieno stomaco Leon con una testata, facendolo volare in alto.
    L’Imperatore Zero, incredulo, spalancò la bocca e gli occhi.
    Poi, senza fare nulla, il suo corpo perse colore, trasformandosi in una scultura di ghiaccio, che s’infranse in migliaia di frammenti.
    “Cosa?!” esclamò George, che aveva osservato la scena assieme agli altri.
    “Cerchiamo di raggiungerlo in fretta!” fece Harry, indicando le scale che portavano di sopra. “Noi non possiamo usare le fiamme per spingerci in alto come ha fatto Natsu.”
    Ma prima che potessero fare un passo, dalle scale indicate da Majutsu cominciarono a scendere una decina di maghi, tutti con addosso una tunica bianca e una maschera cilindrica a coprirgli la testa, con uno spicchio di Luna disegnato in prossimità della fronte.
    “Voi non farete un passo.” dichiarò uno di loro, mentre anche dall’ingresso del tempio e dalle scale che portavano alla grotta di Deliora comparivano altrettanti nemici.
    “Ha così tanti seguaci?! Credevo fossero solo quelli del rituale!” esclamò Hermione, alzando la bacchetta.
    “A quanto pare dobbiamo occuparci prima di loro.” Fece George, sorridendo nervosamente. “Però… non sarà per nulla facile.”
    “Vogliono bloccarci qui.” costatò Harry.

    Al piano superiore, il Dragon Slayer digrignò i denti nel vedere i frammenti della copia cadere a terra, restando a mezz’aria grazie allo slancio del suo salto.
    “Sono qui!” chiamò Leon, caricando la magia nella mano sinistra, per poi creare decine di uccelli di ghiaccio, che volarono contro Salamander. “In aria non puoi schivarli!”
    Natsu si voltò verso di lui, per poi cominciare a incanalare aria dentro i polmoni, sputando una fiammata pochi istanti dopo che lo fece schiantare subito a terra, evitando così di essere colpito.
    “Purtroppo per te, invece posso!” replicò sorridendo, per poi mettersi con la schiena a terra e puntando i piedi contro l’avversario.
    Senza dire niente, fece partire due mulinelli di fuoco dalle gambe, che il mago del ghiaccio riuscì ad evitare abbassandosi.
    “Un trucco da quattro soldi.” commentò.
    Natsu non demorse, alzandosi sulle braccia e cominciando a ruotare su se stesso, creando così un tornado di fuoco che si avvicinò anche agli altri due maghi.
    Zarti saltò all’indietro, lasciando così scoperto Toby, che si era nascosto dietro di lui, il quale fu colpito in pieno.
    Leon invece saltò in alto.
    “Ma non ero io quello che in aria non poteva evitare i tuoi colpi?” chiese strafottente il Dragon Slayer, cominciando ad aspirare di nuovo aria.
    L’Imperatore Zero spalancò gli occhi, accorgendosi di essere rimasto alla sua mercé.
    Ruggito della Salamandra!” urlò Natsu, scagliandogli contro uno dei suoi attacchi più potenti.
    Ma con sua sorpresa, il pavimento sotto di lui cedette, facendolo precipitare al piano di sotto e cambiando la traiettoria della fiammata, che non colpì il suo bersaglio, dandogli modo di tornare sano e salvo a terra.
    “Davvero un uomo fortunato, l’Imperatore Zero…” commentò Zarti, mentre poco lontano un fumante e annerito Toby alzava la mano.
    “Non dire agli altri che ha preso me…” mormorò.
    “Che hai combinato, Zarti?!” ruggì Leon, guardando il mago.
    “Prego?” chiese lui.
    “Non fare il finto tonto… è stato il tuo incantesimo a far crollare il pavimento, vero?”
    “Complimenti, Imperatore Zero… se n’è accorto.” Rispose lui, sorridendo. “Ma cerchi di capirmi… non posso permettermi di perderla finché Deliora non si risveglia…”
    “Credi che possa morire solo a causa di una fiammata?” chiese lui, mentre il pavimento ai suoi piedi cominciava a ricoprirsi di ghiaccio, per poi estendersi lungo tutto il perimetro della stanza e sulle pareti.
    L’istante seguente, Natsu riemerse dal buco nel pavimento e un muro di ghiaccio si alzò fino al soffitto, separando i due contendenti da Zarti e Toby.
    “Andatevene.” Ordinò. “A lui ci penserò io!”
    Dicendo ciò, si girò verso Salamander, che si stava rimettendo in piedi.
    “Io sono l’Imperatore Zero… l’unico in grado di abbattere Deliora! Che figura ci farei se non riuscissi a sconfiggere nemmeno questo moccioso?”
    Al di là del muro di ghiaccio, Zarti sorrise ancora.
    “Vedo, vedo…” rispose mellifluo, prima di allontanarsi, lasciando solo il compagno.
    Natsu invece spalancò gli occhi. “Abbattere Deliora?!” ripeté incredulo. “È questo il tuo obiettivo?! Quel tipo è praticamente sistemato per sempre… e tu vorresti scongelarlo per batterti con lui?!”
    Leon restò impassibile a osservare l’avversario.
    “Sei un tipo davvero strambo…” continuò Natsu.
    “Farei qualsiasi cosa pur di superare Ur… e per continuare a sognare!” urlò, scagliando contro il Dragon Slayer una raffica di attacchi di ghiaccio, che lui evitò saltando all’indietro, fermandosi qualche metro più in là.
    “Non sarebbe meglio se ti battessi direttamente con Ur?!” ribatté questi.
    “Non lo sapevi? Ur ormai è morta…” rispose Leon, facendo tornare in mente a Natsu ciò che aveva detto il giorno prima l’amico. “E se ora lei è morta… è tutta colpa di Gray!” gridò, furente, creando in pochi istanti un uccello di ghiaccio, che prese subito il volo.
    Colto di sorpresa, il Dragon Slayer non poté fare altro che alzare il braccio sinistro per proteggersi, venendo però colpito in pieno e provocandosi un taglio lungo e profondo da cui cominciò a sgorgare sangue.
    Tuttavia Natsu restò a fissare il mago del ghiaccio con occhi seri. “Non so cosa vi sia successo in passato… ma so che quello che vuoi fare creerà un sacco di problemi per molte persone!” urlò, abbassando il braccio, per poi avvolgerlo assieme all’altro con il fuoco. “Quindi apri gli occhi e dacci un taglio… o te li apro io a colpi di fiamme!”


    Gray, Lucy, Erza, Fred e Happy stavano correndo il più velocemente possibile attraverso la foresta diretti al tempio.
    “Leon sognava di superare Ur!” disse il mago del ghiaccio, deciso a spiegare tutta la storia ai suoi amici, che si fecero attenti. “Ora che Ur non c’è più è convinto che abbattendo Deliora riuscirà a dimostrarsi migliore di lei!”
    “Capisco… In effetti, l’unico modo per superare qualcuno che non è più in vita è riuscire là dove quella persona ha fallito.” affermò Fred, mentre Lucy e Happy annuivano.
    “Ma c’è una cosa che Leon non sa…” continuò Gray, sorprendendo gli altri. “Ur è sparita davanti ai nostri occhi… però… vi assicuro che è ancora viva!”
    “Che cosa?!” urlò il Weasley, mentre Erza guardava con serietà il moro, ignorando lo sguardo incredulo degli altri due membri del piccolo gruppo. “Come sarebbe a dire che è ancora viva?!”
    “Cosa diavolo è successo quella volta?” chiese Titania.
    Gray chiuse un attimo gli occhi.
    “È successo tempo fa… Deliora aveva devastato il luogo in cui abitavo… In meno di un giorno distrusse tutto…”

    ~~~~~~~~~~Flashback~~~~~~~~~~


    Ur stava camminando lungo una via deserta, ai cui lati si trovavano solo i resti di abitazioni ormai completamente distrutte.
    “Deliora…” sussurrò, osservando con attenzione lo scenario. “Ne avevo sentito parlare, ma non immaginavo questo…”
    Un rumore attirò la sua attenzione, facendole posare lo sguardo su alcune macerie, che stavano tremando.
    Senza perdere un secondo, corse nella loro direzione, cominciando subito a spostarle.
    “Leon! Vieni subito!” urlò all’apprendista, che era rimasto indietro a osservare. “C’è un sopravvissuto!”
    Il bambino annuì, raggiungendo la maestra e aiutandola a liberare il giovane Gray, pieno di ferite e incapace di metterli a fuoco a causa delle lacrime che sgorgavano dagli occhi.
    “Deliora…” mormorò, chiudendo con forza una mano a pugno, incurante del sangue che stava perdendo e dei suoi salvatori. “Deliora… me la pagherai… vedrai…”
    ----------
    “Partiamo dalle basi della magia del ghiaccio…” cominciò Ur, mentre lei e i due ragazzi si trovavano in una landa deserta ricoperta di neve, tutti e tre con dei pesanti piumini addosso.
    “Gray… credi di riuscire a starmi dietro? È un addestramento molto duro…” fece la donna, guardando il nuovo apprendista, che teneva lo sguardo verso il basso, chiudendo le mani a pugno.
    “Certo!” rispose sicuro. “A qualunque costo! Sono disposto a fare qualsiasi cosa pur di riuscire ad abbattere Deliora!” continuò, alzando lo sguardo.
    Ma il bambino spalancò gli occhi, totalmente incredulo, quando vide Ur cominciare a togliersi i pantaloni, per poi passare al piumino, restando solo in intimo.
    “M-Ma che stai facendo?!” urlò Gray, sorprendendosi ancora di più quando vide che Leon stava facendo lo stesso.
    “Forza, via i vestiti!” ordinò Ur, guardandolo, totalmente impassibile al freddo.
    “Stai scherzando?! Spogliarmi qui, in mezzo a tutta questa neve?! E poi sei una donna! Non ti vergogni?!”
    “Tsk. Solo perché sto in mutande davanti a due ragazzini?” rispose lei, tranquilla. “Se vuoi controllare il freddo, devi diventare tutt’uno col gelo!”
    Gray continuò a guardarla incredulo per qualche secondo, per poi annuire e togliersi anche lui i vestiti, restando solo in boxer.
    “Cavooolooo!!!” urlò il moro, tremando vistosamente per il freddo.
    “Ti ci abituerai presto…” cercò di consolarlo l’apprendista anziano, nonostante anche lui faticasse a restare impassibile come la maestra.
    “Ma stai tremando pure tu!” replicò infatti l’altro.
    Ur sorrise. “Forza! Corriamo!” urlò, partendo.
    “Ehi! Voglio imparare quella magia!” gridò Gray.
    “Intanto taci e corri!” fece Leon. “Per colpa tua mi tocca rifare le basi!”
    ----------
    Col tempo, Gray si adattò allo stile di vita di Ur e Leon.
    Nonostante le difficoltà iniziali, dovute principalmente alla convivenza forzata con l’altro ragazzo, in breve tempo cominciò a padroneggiare la magia del ghiaccio.
    “Tra le migliaia di incantesimi, la magia plastica è quella più libera! Con quella ognuno può sviluppare le sue idee!” continuava a ripetere la maestra. “Si tratta di un tipo di magia che mette in risalto la personalità! Applicatevi e vedrete che scoprirete la forma che più vi si addice!”
    ----------
    “Ma guarda… allora hai un nuovo discepolo… cha carino!” fece una donna bionda dietro il bancone di una bancarella di frutta all’aperto.
    “Si chiama Gray… è cocciuto e ribelle…” rispose Ur, impegnata a mangiare una mela.
    “Scommetto che da grandi diventeranno due fusti!” continuò l’altra, diventando leggermente rossa sulle guance. “Quando matureranno, dammene uno!”
    “Prendili pure tutti e due, quelli scocciatori!” continuò la maga del ghiaccio, prendendo dei soldi e posandoli sul bancone, per poi prendere in mano un grosso sacchetto di carta pieno di frutta e verdura.
    “Con quei ragazzini al seguito sembri una mammina… gli uomini non si avvicineranno mai…”
    “Fatti gli affari tuoi…”
    “Ur, ormai hai una certa età… non dovresti pensare un po’ di più alla tua felicità?” chiese la donna, non ottenendo risposta, dato che l’altra si voltò con un’espressione corrucciata, nonostante la sua faccia fosse diventata un po’ più rossa del normale.
    Poco lontano, appoggiati a un muretto, Leon e Gray erano in attesa del ritorno della loro maestra.
    “Gray… Quanto credi che ci voglia ancora prima di superare Ur?” domandò il maggiore.
    “Non m’interessa!”
    “Ur è il mio obiettivo! Il mio sogno è riuscire a batterla!” continuò entusiasta l’albino.
    “Ti ho detto che non m’interessa nulla… mi fai ogni volta la stessa domanda!” replicò scocciato Gray. “A me basta battere Deliora! E quando sarò in grado di farlo, dirò addio a quella brutta strega!”
    “Chi sarebbe la brutta strega, pulce?!” sbraitò irata Ur, colpendolo con un pugno in testa, sotto lo sguardo incredulo di Leon, che non l’aveva vista arrivare.
    Gray si massaggiò il capo, guardandola storto. “Quand’è che m’insegni qualche incantesimo decente?!”
    “Lo sto già facendo!”
    “E secondo te la magia plastica sarebbe potente?! Guarda che non serve a nulla!”
    Il volto di Ur si rilassò, per poi guardare seria il suo discepolo.
    “Te l’ho detto! La magia plastica è quella che permette più libertà! Quando avrai sviluppato la tua forma potrai potenziarla quanto vuoi!”
    Il moretto sbuffò, per poi cominciare a spogliarsi, finché non restò in boxer.
    Quando finì, Ur lo colpì ancora con un pugno, questa volta più forte. “Mi spieghi che cavolo ci fai senza vestiti?!” chiese urlando.
    “M-Ma… è colpa tua se ho preso questa brutta abitudine!” replicò Gray, ignorando gli sguardi allibiti e curiosi degli abitanti della cittadina.
    “Hai sentito quelle voci su Deliora?” fece uno di questi, poco lontano da loro, attirando immediatamente l’attenzione del bambino, che si fermò dal recuperare i vestiti per restare in ascolto.
    “Pare si sia spostato nel continente a nord… ora è nei dintorni di Burago.”
    “Scherzi?!” chiese incredulo un altro. “Significa che a Isban è tornata la pace?!”
    Gray spalancò gli occhi.
    “Deliora…” mormorò.
    ----------
    “Fermati!” urlò preoccupata Ur. “Non puoi farcela contro Deliora!”
    Leon era al suo fianco, immobile.
    “Gray! Per te è troppo forte!”
    “Taci!” replicò il moro, con uno zaino sulle spalle, dirigendosi verso la porta della casa. “Che ne sai tu?!” Dicendo ciò, si girò, guardando i due con uno sguardo di pura follia mista a rabbia. “Devo vendicare i miei genitori! Hai qualcosa in contrario?!”
    Ur mosse velocemente il braccio di fronte a sé.
    “Se te ne vai ora, non ti riprenderò più-”
    “Ah… ora mi sento meglio!” la interruppe il discepolo, per poi correre via.
    “Gray!” lo chiamò Ur.
    “Se morirò sarà colpa tua, perché vorrà dire che non mi hai insegnato nulla di buono!” rispose il bambino, scomparendo nella tempesta di neve che circondava la casa, lasciando una Ur stupefatta sull’uscio della porta.

    ~~~~~~~~~~Fine flashback~~~~~~~~~~


    Gray e gli altri si fermarono a un centinaio di metri dalle rovine del tempio.
    Lucy piegò la testa di lato.
    “Sbaglio, o le rovine ora sono… inclinate?” domandò, insicura su cosa dire.
    “Non ditemi che sono stati Natsu e gli altri!” esclamò Fred, mentre il moro guardava il tempio.
    “Senza dubbio.” Rispose infine. “Non so a chi sia venuta l’idea, ma l’importante è che la luce della Luna non raggiunga Deliora…”
    Prima che qualcuno potesse aggiungere qualcosa, le foglie degli alberi e dei cespugli vicino a loro cominciarono a muoversi, lasciando uscire pochi instanti dopo i seguaci mascherati di Leon.
    “Quelli di Fairy Tail! Abbiamo trovato gli altri!” urlò uno di loro, seguito da decine di uomini.
    “Sono veramente tanti…” fece il gemello Weasley, prendendo la bacchetta.
    “Voi andate!” intervenne Erza, girandosi verso i nemici. “Lasciate che ci pensi io.”
    Tutti la guardarono incredula, Gray in primis.
    “Erza…” fece lui.
    “Tu va avanti e chiudi i conti con Leon!”
    Il mago del ghiaccio restò in silenzio per qualche secondo, per poi annuire e correre via.
    ‘Leon non sa che Ur è ancora viva… ed io sono l’unico in grado di fermarlo!’ pensò, mentre nella sua mente tornavano ancora una volta a galla le immagini di cinque anni prima.
    ~~~~~~~~~~Flashback~~~~~~~~~~
    Sorrowful Past – Fairy Tail OST


    Ur era in ginocchio, ansimando per le numerose ferite e guardando Deliora, che stava usando la sua enorme mole per distruggere tutto quello che trovava sulla sua strada.
    “Che guaio…” fece, prendendo un grosso respiro. “È davvero forte…”
    Poco lontano da lei, Gray e Leon giacevano a terra privi di sensi
    Senza lasciare tempo alla maga di riflettere, Deliora cominciò a caricare pura energia dentro la bocca. La donna saltò rapidamente in piedi e si diresse dai due bambini, raggiungendoli pochi istanti prima che il demone gli scagliasse contro un raggio di energia, che distrusse tutto ciò che toccò.
    Gray riaprì gli occhi, rendendosi conto di trovarsi stretto assieme a Leon in un abbraccio della maestra. La sua prima reazione fu un urlo, per poi allontanarsi spaventato dalla donna, che lo richiamò subito, riuscendo a fermarlo.
    “Tutto bene!” affermò, appoggiando delicatamente a terra Leon e cingendo in un nuovo abbraccio il moro. “Va tutto bene!”
    Gray continuò a guardarla con occhi spalancati. “U-Ur… perché? Eh…? Perché?!”
    “Lascia stare.” Rispose lei. “Prendi Leon e allontanati da qui! Non riesco a combattere se devo pensare anche a proteggervi!”
    “Leon?” ripeté Gray.
    “È lì, svenuto…” continuò la maga, indicandolo con un cenno della testa.
    La donna poi sciolse l’abbraccio, lasciando che il bambino raggiungesse l’altro allievo, sollevandolo per un braccio e appoggiandolo sulla propria schiena.
    “Svelti! Andatevene!” urlò Ur. “Ci penso io a sistemarlo!”
    Gray però resto al suo posto, guardando per terra. “P-Perché sei venuta…? Mi avevi espulso…”
    Ur lo guardò con un sorriso triste.
    “Tempo fa una mia amica mi disse che avrei dovuto pensare di più alla mia felicità… ma non mi pareva di passarmela così male…” Il suo sorriso si accentuò. “Sei d’accordo anche tu? Ho due discepoli carini… che crescono giorno dopo giorno e mi allietano la vita…”
    Gray la fissò incredulo.
    “Questo mi basta per essere felice… e sono venuta per riprendermi quella felicità!”
    “U-Ur… No…” cominciò il moro, non riuscendo più a trattenere le lacrime. “L-La tua… g-gamba…”
    Ur spostò un attimo lo sguardo alla sua gamba destra, che dal ginocchio in giù era completamente di ghiaccio, per poi girarsi per mostrarsi chiaramente al discepolo.
    “Me l’ha portata via, ma tu non preoccuparti… Hai visto che forza, la magia plastica?”
    Gray continuò a piangere.
    “Se quel mostro rappresenta la tua oscurità… vuol dire che ora ho una ragione per combatterlo! Ora vai! Ci penso io a sconfiggerlo!”
    “N-No… Non posso… andarmene… La colpa… è tutta mia…”
    “Non è colpa di nessuno! È una prova per riottenere la felicità!” rispose amaramente Ur.
    Leon riprese i sensi, mostrando uno sguardo di rabbia, diretto a qualcuno che non riuscì a individuare.
    “Ur…” fece, spingendo via Gray e barcollando verso di lei. “Non farai sul serio?!”
    “Leo-” cominciò il moro, venendo spinto via di nuovo malamente.
    “Cos’è questa storia della felicità?!”
    La maga del ghiaccio resto il silenzio.
    “Ur… tu sei la maga più potente… Non puoi perdere contro questo mostro!” continuò l’albino, con uno sguardo folle.
    “Leon… te l’ho già detto che al mondo esiste sempre qualcosa di più forte…”
    “Non può essere…” obiettò lui.
    “A occidente vivono dei maghi molto più potenti di me, credimi!”
    “Sei tu la più forte!” urlò Leon. “Altrimenti… per che cosa mi sarei addestrato…?”
    “Quando mi supererai, ti basterà trovare un obiettivo ancora più alto, no?”
    “Sono diventato tuo discepolo perché credevo fossi la migliore…” replicò il discepolo anziano, con le lacrime agli occhi. “Non puoi perdere contro quel mostro… non puoi tradirmi!”
    “Leon…”
    Il bambino stese le braccia, per poi incrociarle di fronte a sé.
    “Se non combatti seriamente, vuol dire che lo affronterò io!”
    Ur spalancò gli occhi spaventata. “Quella posizione…” mormorò, mentre l’aria attorno a Leon cominciava a vorticare, diventando più fredda. “Dove hai imparato quell’incantesimo?!”
    Il corpo di Leon cominciò a emanare un’aura bianca.
    “Visto che non hai mai voluto insegnarmi nessun incantesimo potente, mi sono istruito da solo leggendo il trattato di magia che nascondevi nel deposito… e ho scoperto che non ci avevi mai insegnato a usare… Iced Shell!”
    “Iced Shell?” ripeté Gray, confuso.
    Ur appoggiò una mano sulla spalla dell’allievo.
    “Leon! Quel libro non l’hai letto tutto, vero?! Chi si serve di questa magia-”
    Ma Ur fu scagliata indietro dall’energia magica di Leon, che lo avvolse completamente, illuminando ulteriormente la zona e attirando così lo sguardo di Deliora, che si voltò verso di loro.
    “Che potenza spaventosa!” urlò Gray, mentre la donna alzava lo sguardo verso il demone.
    “Tsk. Si è accorto di noi!”
    “Contro Deliora ogni magia è inutile… quindi lo imprigionerò nei ghiacci per l’eternità con questa!” urlò Leon.
    “No! Non devi usarla!” replicò Ur, alzando una mano e bloccando l’allievo in un blocco di ghiaccio, interrompendo così l’incantesimo.
    “Ur... ma che fai?!” chiese Gray.
    “Non deve… Iced Shell… distrugge il corpo di chi se ne serve!”
    Il moro spalancò gli occhi, restando paralizzato, mentre la maestra si avvicinava al demone.
    “Anche se… in effetti è l’unico sistema per abbattere quel mostro! Chi poteva immaginare che Leon volesse fare quello che stavo per fare io?” Ur sorrise. “Ma dopotutto, è il mio discepolo…”
    “Come sarebbe a dire che stavi per farlo… significa che-” fece Gray, cercando di avvicinarsi ma venendo subito bloccato dal richiamo della maestra.
    “Sta indietro!” ordinò, incrociando le braccia.
    “Ur…”
    Deliora ruggì, guardando la maga.
    “Non osare avvicinarti ai miei discepoli!” gli gridò contro lei, venendo avvolta dalla stessa magia che aveva mostrato Leon poco prima. “E ora facciamola finita, mostro! Iced Shell!”
    Deliora si fermò, investito dall’energia magica, mentre il corpo di Ur cominciava a diventare trasparente, per poi incrinarsi, mentre i suoi vestiti venivano distrutti dalla forza dell’incantesimo.
    “I-Il tuo corpo…”
    “Visto?” fece Ur, spalancando le braccia. “Questa magia distrugge chi la usa… e ti trasforma in un blocco di ghiaccio! Per l’eternità!”
    A quella frase il bambino sgranò gli occhi.
    “Gray… ho un favore da chiederti…” continuò la maga del ghiaccio, voltando leggermente la testa indietro. “Devi dire a Leon che sono morta!”
    “Eh?” domandò lui, non capendo il perché di quella richiesta.
    “Se sapesse che sono diventata di ghiaccio, sprecherebbe il resto della sua vita per tentare di scioglierlo…”
    “No… Non posso…”
    “In quel caso, il mio sacrificio non avrebbe avuto alcun senso…”
    “No… Ferma!!!”
    “Desidero che Leon possa girare e scoprire il mondo…”
    “Smettila!!!” urlò il moro, cercando di avvicinarsi, ma venendo spinto via dall’energia, che ormai aveva quasi completamente assorbito la donna.
    “Vale anche per te, Gray…”
    “Ti prego… fermati… non farlo… Giuro che ascolterò tutto quello che mi dirai…”
    “Non essere triste.” Rispose Ur, riuscendo a girarsi, mentre la sua testa si scioglieva. “Io sono viva… vivrò in eterno sotto forma di ghiaccio…” Dicendo ciò, il suo corpo svanì completamente, mentre attorno a Deliora cominciava a crearsi un blocco di ghiaccio. “Incamminati… verso il futuro!”
    “UR!!!” gridò Gray con tutto il fiato che aveva in corpo.
    “Ora sigillerò la tua oscurità!” concluse la voce di Ur, mentre il blocco attorno al demone veniva completato, bloccandolo definitivamente.

    Leon aprì lentamente gli occhi, spalancandoli di colpo quando mise a fuoco Deliora, intrappolato nel ghiaccio.
    Poco lontano da lui, seduto con le gambe cinte in un abbraccio, Gray restò in silenzio.
    “M-Ma è Deliora!” urlò l’albino, guardandosi attorno. “Dov’è Ur?! Che le è successo?!” chiese, rivolgendosi al compagno.
    “È… È morta…” rispose lui, lasciando di stucco il maggiore, che non badò minimamente alle sue lacrime.
    “Non è vero… Non può essere vero!!!” urlò, sfogando la sua frustrazione al cielo.
    Poi, senza alcun preavviso, si avvicinò al compagno, afferrandolo per la giacca.
    “Che ne sarà del mio sogno?! Io dovevo superarla! Che ne sarà, eh?!”
    Gray continuò a piangere.
    “Scusa…”
    “Dannazione… Dannazione!” gridò l’albino, cominciando anche lui a piangere. “Se solamente tu… t-tu non avessi sfidato Deliora! È tutta colpa tua, Gray! Sei stato tu a ucciderla!”
    ~~~~~~~~~~Fine flashback~~~~~~~~~~

    Il muro di ghiaccio che aveva creato Leon cominciò a incrinarsi, attirando l’attenzione sua e di Natsu.
    Poi, come se niente fosse, Gray distrusse del tutto lo strato di ghiaccio, mostrandosi ai due combattenti, che lo guardarono increduli.
    “Natsu… mi occupo io di questo tizio…” fece, raggiungendo il compagno.
    “Idiota!” replicò Salamander. “Tu hai già perso una volta!”
    “E resterà l’unica. Voglio farla finita con lui.” Rispose serio il moro.
    “Hai una grande fiducia in te stesso…” commentò l’Imperatore Zero.
    “Cinque anni fa Ur è morta, e mi prendo la colpa…” cominciò Gray, fissando il vecchio amico. “Però… tu hai ferito i miei compagni e hai distrutto il villaggio… Per di più, ora vuoi sciogliere quel ghiaccio, e per questo non posso perdonarti!” Dicendo ciò, incrociò le braccia. “Prepariamoci a subire la punizione per ciò che abbiamo fatto… Leon.”
    L’albino spalancò gli occhi, pieni di paura.
    “M-Ma quella posizione è…” disse terrorizzato, sotto lo sguardo curioso di Natsu, che non riuscì a comprendere cosa stava accadendo.
     
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