Momenti random di RiSo

KH - Raccolta - Yaoi/Shonen-ai - Slice of life Rat: vario Gen: vario

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    Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

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    Il mio paesello marcondirondirondello

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    Titolo: Glasses
    Autore: Liberty89
    Genere: Romantico
    Rating: Verde
    Personaggi: Riku, Sora
    Avvertimenti: Flash-fic, Shonen-ai
    Note dell'autrice: Buona sera carissimi~ Che ne dite di rituffarci a capofitto nella cara RiSo che ci piace tanto? Questa cosetta è ferma nel mio pc da… più di un anno. Perché? Banalmente non sapevo come concluderla né cosa farci esattamente, quindi è rimasta là a far la polvere finché non mi sono decisa ad aprirla in un momento di noia e le ho dato una ragion d’essere (?). Ora vi faccio leggere in santa pace ù.ù Buona lettura!

    Glasses


    Cowboy Bebop - Piano bar

    Come facevano quasi ogni pomeriggio, si erano chiusi nella stanza dell’argenteo per fare i compiti. Come sempre si erano accomodati sul morbido tappeto, ai lati opposti del tavolino basso. Ogni giorno eseguivano sempre gli stessi gesti, prendendo dalla cartella libri, quaderni e tutto il necessario, ma in quel momento, il custode della Catena Regale stava osservando un’inaspettata novità.
    Riku, infatti, aveva tra le mani un astuccio scuro, che si era richiuso con un forte schiocco; dopodiché aveva aperto le sottili bacchette di quel paio d’occhiali e li aveva inforcati con una naturalezza e un’eleganza che lasciarono il suo compagno a bocca e iridi spalancate. Indeciso se essere scioccato da quel cambiamento o dal fatto che riuscisse a risultargli sexy anche con un movimento così… banale come il mettersi gli occhiali.
    -Mh?- fece l’argenteo, notando l’espressione da pesce lesso dell’altro. -Oi So, che ti prende? Qualcosa non va?-
    Il castano sbatté le palpebre e riuscì a fuggire dalla bolla di sapone in cui si era ritrovato intrappolato. -No! Cioè, sì! Da… da quand’è che porti gli occhiali?!- esclamò stupito, salvandosi in corner e sdraiandosi sul tavolino per fissarlo dal basso.
    -Da quasi un mese, prima li usavo solo a scuola durante le lezioni più pesanti, ma da qualche giorno ho iniziato a usarli anche a casa per fare i compiti quando sento gli occhi stanchi.- spiegò, spingendosi gli occhiali sul naso con il dito medio della mano destra. -È un problema per te?-
    -No!- replicò immediatamente il minore, tornando al suo posto. -Assolutamente no! Mi chiedevo soltanto perché non me l’avessi detto…-
    L’argenteo si grattò la nuca. -Beh, non è che mi piaccia portarli… e poi non è che siano tutta ‘sta gran cosa…-
    -Mmh… non ti stanno male, anzi.- disse Sora, donandogli uno dei suoi sorrisi enormi. -Trovo che ti stiano davvero bene.-
    Riku ghignò malizioso, avvicinandosi col viso al castano. -Ah sì? E io che pensavo di non piacerti più con questi affari sul naso…-
    L’altro deglutì e avvampò per un motivo non ben definito dalla sua mente confusa dalla vicinanza di quel sorriso furbo e di quegli occhi color acquamarina celati per metà dalle lenti che erano scivolate ancora.
    -M-Ma no! Come puoi aver pensato una cosa simile?!- tartagliò Sora, deglutendo.
    -Quindi ti piaccio di più?-
    -Ehm… sì…?- rispose il minore, balbettando.
    -Non mi sembri convinto…- rincarò la dose Riku, sistemandosi un’altra volta le lenti per guardare meglio l’altro ragazzo.
    Ripresosi immediatamente dall’imbarazzo e cogliendo al volo la sfida -sia mai che l’eroe dei mondi fugga di fronte a una sfida-, Sora si sporse a sua volta, catturando le labbra del maggiore con una calma e una dolcezza impreviste. Il custode della Via per l’Alba apprezzò l’iniziativa e ricambiò immediatamente il gesto del compagno, cercando un contatto più profondo.
    -Soddisfatto adesso?- chiese il castano, scostandosi di poco dal volto di Riku, che ghignò ancora.
    -Mh, non saprei. Credo che più tardi ti chiederò un’altra dimostrazione, sai, per essere sicuri al cento per cento che queste antipatiche lenti non ti disturbino.-
    Il quindicenne sorrise a sua volta. -Sarò felice di darti tutte le conferme che ti servono.-
     
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    Titolo: Imperfect
    Autore: Liberty89
    Genere: Romantico, Sentimentale
    Rating: Giallo
    Personaggi: Riku, Sora
    Avvertimenti: Flash-fic, Yaoi, Lemon
    Note dell'autrice: Dunque, dunque, eccomi qua ad alzare il rating della raccolta. Era da un po’ che avevo in mente di scrivere una fic del genere, ma l’ispirazione giusta s’è presentata solo ora, in occasione del compleanno della mia patatrottola, a cui questa piccolina è dedicata e regalata.

    Imperfect


    Nonostante fossero ormai pelle contro pelle, Sora non riusciva proprio a spegnere i pensieri e perdersi nel piacere che Riku gli stava dando. Avevano fatto l'amore così tante volte che aveva smesso di contarle, preferendo includerle una dopo l'altra in un'unica grande bolla di ricordi dolci e perfetti. La loro prima volta, però, aveva meritato un posto speciale nel suo cuore e nella sua memoria. Quella preziosa prima volta in cui si erano amati totalmente e senza fretta, andando incontro alle esigenze reciproche, ai tempi confuse e intervallate da una buona dose d'imbarazzo. Almeno per Sora, a cui il compagno era apparso sì titubante, ma anche sereno come mai l'aveva visto.
    Gemette e arrossì quando Riku si spinse dentro il suo corpo, mentre gli baciava il collo, mordendolo di tanto in tanto. Il castano gettò la testa all'indietro, lasciando più spazio all'altro che colse immediatamente il segnale silenzioso, e si prodigò per donargli altro piacere.
    La prima volta non avevano fatto altro che baciarsi e guardarsi negli occhi, cercando l'approvazione del proprio amante e non avevano fatto caso ai punti più sensibili che avevano incontrato lungo il percorso. In quel pomeriggio di tempesta, in cui i fulmini squarciavano il cielo nero illuminandolo a giorno, erano stati goffi e impacciati, impazienti ma comunque attenti. Riku soprattutto, era stato cauto e sempre pronto a fermarsi per non fargli del male, e quando l'aveva visto stringere i denti e tremare appena sotto il dolore di quella prima unione, era quasi andato nel panico. L'aveva abbracciato e si era scusato in ogni modo, finché non fu Sora stesso a zittirlo con un bacio e a tirarlo più vicino.
    Quel dolore era presto sparito e avevano potuto amarsi senza più impedimenti. Forse quella fu l'unica volta in cui Sora perse la cognizione di se stesso, abbandonandosi totalmente al loro amore.
    Abbandonando per un attimo quel ricordo, Sora raggiunse l'apice del piacere con un gemito, che si perse nel bacio che il suo amante gli rubò, per soffocare anche il proprio poco dopo. Fece scorrere le dita tra i capelli argentei del proprio compagno e poi sulle guance nel momento in cui si separarono per riprendere fiato. Fissò gli occhi color acquamarina e gli sorrise per poi dargli un altro bacio leggero e sfuggente, ringraziandolo in silenzio per avergli donato un nuovo ricordo dolce e perfetto da aggiungere agli altri.
    La loro prima volta era stata diversa: alla fine si erano ritrovati ansanti, spossati e talmente sommersi dall'accaduto da addormentarsi l'uno tra le braccia dell'altro. Era stata travolgente e imperfetta, ma comunque bellissima e ineguagliabile, e solo per questo Sora le aveva riservato un posto tutto suo nel proprio cuore.
     
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    Titolo: Incomprensioni
    Autore: Liberty89
    Genere: Comico
    Rating: Verde
    Personaggi: Riku, Sora
    Avvertimenti: Drabble
    Note dell'autrice: Non c’è molto da dire su questa drabble che da… due anni (?) faceva la polvere nel mio pc, solo che è banale xD Forse, in futuro ne scriverò il seguito... forse. Per ora, vi auguro buona lettura :3

    Incomprensioni


    Sgranò gli occhi. Il volto era ancora girato a causa del colpo ricevuto.
    L’argenteo si portò la mano destra alla rispettiva guancia, incredulo e incapace di comprendere il perché di un simile gesto nei suoi confronti. Sbatté le palpebre e tornò a guardare il proprio compagno con le iridi color acquamarina, trovandolo esattamente come l’aveva lasciato: il palmo alzato, lo sguardo serio e le labbra serrate.
    Si era solo sporto per baciarlo, come faceva sempre, cosa aveva sbagliato?
    -Perché…?- domandò, ancora troppo sconvolto per pensare anche solo lontanamente di arrabbiarsi.
    -Avevi una zanzara sulla guancia.- rispose Sora, candidamente. -Ti ho fatto male?-
     
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    Titolo: I modi di fare l'amore
    Autore: Liberty89
    Genere: Erotico, Sentimentale
    Rating: Giallo
    Personaggi: Riku, Sora
    Avvertimenti: Flash-fic, Lemon, Yaoi
    Note dell'autore: Ecco qua la seconda RiSo a rating giallo ù.ù Spero che vi piaccia! Buona lettura!

    I modi di fare l’amore


    Sora gemette di piacere all'ennesima spinta e al morso che ricevette all'incavo del collo. Il suo compagno era sempre dolce e premuroso quando si trattava di fare l'amore ma ogni tanto capitava che si comportasse in maniera più impetuosa e selvaggia, proprio com'era successo quel pomeriggio.
    Si era appena accostato al letto posto al centro della stanza, che Riku ce l'aveva letteralmente buttato sopra per poi aggredirlo con un bacio a prova di fiato. Esigente e quasi affamato aveva poi attaccato la sua pelle ovunque riuscisse ad arrivare, finché non l'aveva spogliato del tutto per amarlo al completo. Comunque, il ragazzo restava attento a non fargli mai male né a procurargli disagio di qualsiasi tipo.
    E Sora quasi preferiva questo suo modo di amarlo, travolgente e attento insieme, perché era un'altra sfaccettatura della sua personalità che l'argenteo mostrava unicamente a lui.
    Quasi, però. Perché a Sora bastava fare l'amore con Riku in qualsiasi modo lui volesse.
     
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    Titolo: Soramente suo
    Autore: Liberty89
    Genere: Comico, Sentimentale
    Rating: Verde
    Personaggi: Tidus, Sora, Riku, Nuovo personaggio
    Avvertimenti: One-shot, shonen-ai
    Note dell'autrice: Buonsalve! Era da un po’ che non aggiornavo la raccolta, ma ehi, l’ispirazione è una bimba capricciosa ù.ù Ma parliamo della fic: nasce da una sfida lanciatami da un esimio collega che consisteva nello scambiarci tre immagini a tema yaoi una soft, una di medio grado e poi una hard. Questa è ovviamente per il livello soft, e nell’immagine c’era Riku che teneva un braccio attorno al collo di Sora, mentre gli strofinava la testa col pugno, entrambi in uniforme della scuola… Capirete presto che la mia mente fa salti tripli carpiati all’indietro per concepire storie simili da un’immagine che non dice un cacchio <.<
    Ora comunque godetevi questa RiSo, in cui troverete citazioni e riferimenti a gogo, a partire dal titolo (in corsivo perché sì ù.ù)… basta cambiarci una lettera ù.ù Per il resto, se siete fan dei vecchi Final Fantasy, allora le coglierete al volo.
    Per concludere ringrazio Elia per l’aiuto che mi ha dato per il titolo! Buona lettura!

    Disclaimer: i personaggi di questa fic non mi appartengono. La fic non è stata scritta a scopo di lucro.


    Soramente suo


    -Ehi Sora!- chiamò Tidus dalla porta dell’aula, attirando l’attenzione dell’amico. -Ti cercano!-
    Con un sospiro, il castano si scusò con i compagni con cui stava parlando e uscì dalla classe, trovando l'amico accanto a una ragazza che non aveva mai visto, ma che doveva frequentare la loro scuola vista la divisa. Il custode la studiò senza troppe cerimonie, scrutandole il viso latteo, circondato da due lunghi codini di capelli biondo scuro, e gli occhi color ambra, che però non osavano guardarlo per più di due secondi. Poco dietro di lei, poi, scorse un’altra ragazza, un po’ più alta, dai capelli castani raccolti in una coda e due speranzosi occhi neri, e con un libro in mano che guardava distrattamente fuori dalla finestra.
    -Questa ragazza del primo anno voleva parlarti.- lo informò il biondo, facendogli l’occhiolino prima di sparire oltre la porta dell’aula.
    Ringraziando il compagno, Sora si mise le mani in tasca e sfoggiò un sorriso tranquillo. -Come ti chiami?-
    -E-Eiko… Sono del primo anno, sezione B…- mormorò lei, sollevando appena lo sguardo su quello azzurro dell’altro.
    -Bene Eiko, cosa volevi dirmi?-
    -P-Possiamo andare sul tetto?- chiese con un leggero balbettio.
    Intuendo immediatamente il discorso che avrebbe dovuto affrontare, il castano non ebbe nulla da obiettare. -D’accordo. Viene anche la tua amica?- disse, accennando alla brunetta che sussultò nel sentirsi tirata in causa.
    -Ehm…- titubò Eiko, con le guance rosse, voltandosi leggermente verso la compagna. -Lenna…?-
    Lenna sospirò, chiudendo il libretto e dichiarandosi scoperta. -Vi seguo.-

    Come immaginava, la ragazza del primo anno le aveva confessato di avere una cotta per lui, consegnandogli una lettera d’amore con tanto di adesivo a cuoricino per chiuderla e chiedendogli un appuntamento per quel fine settimana. Buono com’era, Sora si era sentito un verme a dirle che era dispiaciuto e che non poteva uscire con lei. Al suo rifiuto, Eiko aveva insistito, quasi supplicandolo di concederle almeno un’uscita di prova, e lui non aveva visto altra soluzione se non dirle che era amava già qualcun altro. Le ragazze lo fissarono con tanto d’occhi, una in lacrime e l’altra quasi pronta a saltargli addosso per farlo a pezzi pur di difendere l’onore dell’amica, e rimasero interdette per un secondo, prima di domandargli di chi fosse innamorato e in special modo, se fossero già fidanzati. Sora mostrò loro un sorriso strano, ambiguo, quasi amaro, dopodiché scosse la testa, scusandosi perché preferiva non parlarne.
    Salutando in silenzio le due primine, il keyblader lasciò il tetto e s’incamminò lungo i corridoi per tornare al secondo piano. Si ritrovò però trattenuto contro la sua volontà poco prima di imboccare le scale principali, un braccio forte e conosciuto, ma soprattutto per nulla intenzionato a lasciarlo andare, si era stretto attorno al suo collo e lo aveva costretto a cambiare direzione. Quasi inciampando nei suoi stessi piedi, Sora si vide trascinare verso il terrazzo delle scale anti-incendio.

    -Riku!- si lamentò il castano, finalmente libero di voltarsi verso il suo “rapitore”. -Che modi sono questi?-
    -Stavolta si sono dichiarate in due?- chiese l’argenteo, appoggiandosi con la schiena alla porta del terrazzo.
    Il custode sbatté le palpebre un paio di volte, prima di grattarsi la nuca con la mano destra. -No, solo la più bassa. La seconda era l’amica che avrebbe dovuto assicurarsi che non ferissi i suoi sentimenti…- spiegò, sospirando. -Non ne posso più, è già la terza questo mese! Perché da te non vengono mai?!- protestò a bassa voce. -Ma che lo domando a fare? Tu le fai scappare tutte le ragazze!-
    Riku rise e allargò le braccia, invitando l’altro ragazzo a raggiungerlo. Senza farselo ripetere due volte, il castano schizzò verso il proprio compagno e lo abbracciò, per poi sollevare il viso, ponendo una muta richiesta unicamente con gli occhi celesti.
    Felice di obbligare, il maggiore gli prese il volto tra i palmi e lo baciò con leggerezza.
    -Solo una ragazza ci ha provato con me.- confessò poi. -Faris della sezione D, nella classe accanto alla mia.-
    -Ma chi? Quella violenta con i capelli viola?!- chiese il minore a occhi sgranati. -Scherzi?!-
    -No, ed è bastato dirle che ero già impegnato per farla desistere.- rispose prima di baciarlo ancora, stavolta più a lungo.
    -Dobbiamo risolvere questa faccenda…- asserì Sora, riprendendo fiato.
    -Mh.- annuì l’argenteo, strofinando la punta del naso contro la guancia dell’altro. -Non oggi però.- replicò poi, unendo di nuovo le loro labbra.
    E Sora non poté far altro che assecondarlo, dicendosi che ci avrebbe pensato il giorno dopo alle ragazze e alle loro lettere d’amore. Forse.
     
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    Titolo: Incubi (2)
    Autore: Liberty89
    Genere: Comico
    Rating: Verde
    Personaggi: Riku, Sora
    Avvertimenti: One-shot, Shonen-ai
    Note dell'autore: Buonsalve~ La raccolta prosegue e questa volta può considerarsi una sorta di special. Tutti i riferimenti assurdi e poco coerenti fanno riferimento alla long-fic che ho concluso da poco "Le mirabolanti avventure di Capitan Riku e Mr. Paopou" e il merito del loro inserimento è tutto del mio amico Fireslot, che con una sua recensione mi ha dato l'idea per scrivere questa piccola shot. Perciò, gli rendo tutti gli onori del caso dedicandogliela ùwù
    Detto questo, buona lettura!



    Incubi (2)


    Scattò a sedere con un respiro affrettato, come se avesse un disperato bisogno d'aria dopo essere stato per troppo tempo in apnea. Gli occhi sgranati guardavano fissi in avanti, senza realmente vedere il muro e ciò che vi stava contro, le mani erano strette alle lenzuola, aggrappandovisi come a una corda di sicurezza. La mente congelata per ciò che aveva vissuto in quella specie di strano incubo che non l'aveva spaventato più di tanto, ma sconvolto sì. Parecchio.
    Si passò una mano sulla fronte imperlata di sudore freddo, poi guardò sul comodino e la sveglia gli disse forte e chiaro che era ancora troppo presto per alzarsi, ma Riku di tornare a dormire non aveva tutta questa voglia. Si voltò alla propria destra, trovando il suo amante placidamente addormentato a pancia all'aria e con un'espressione così beata che quasi gli dispiacque doverlo disturbare, però non poteva aspettare.
    -Sora?- chiamò, scuotendolo per una spalla. -Sora svegliati, dai.-
    Gli ci volle meno del previsto per svegliare il castano, che si mise a sedere con gli occhi mezzi chiusi ed esibendosi in un gran sbadiglio. -Mh… Riku, che succede?-
    -Devo parlarti.-
    -Non potevi…- Sora s'interruppe per sbadigliare. -…aspettare domani mattina? È così urgente?-
    L'argenteo annuì, abbassando lo sguardo sul materasso. Un abbraccio e un bacio sulla guancia lo destarono dal suo stato di cupa riflessione e ricambiò la stretta.
    -Cos'è successo?- domandò il minore, passando una mano tra i capelli dell'altro.
    Deglutì, vergognandosi all'improvviso. Grande com'era aveva dovuto svegliare il suo compagno per condividere con lui quell'esperienza orribile perché non riusciva ad affrontarla da solo. -Ho… ho avuto un incubo.-
    A quella rivelazione Sora si preoccupò e si allontanò dal corpo del maggiore per poterlo guardare in viso. Pensò che doveva aver sognato qualcosa di veramente brutto per averlo spinto a raccontare. -Dimmi tutto.-
    L'argenteo ingoiò altra saliva. -Mi trovavo in una specie di scantinato, era una stanza piccola con il soffitto basso, una sola lampada e un tavolo rotondo al centro.- iniziò a narrare, ricordando senza difficoltà i dettagli di quell'inquietante incubo di cui era stato l'indiscusso protagonista. -Poi, dall'ombra è comparso Topolino.-
    -Il Re?- indagò Sora, incuriosito.
    Riku annuì. -Indossava una mascherina nera e una specie di mantello rosso con tante stelline gialle disegnate sopra. Dopo di lui è arrivato Pippo, con addosso una specie di pigiama di flanella rosso e un mantello blu...- proseguì, raccontando sempre più velocemente. -Poi è comparso anche Paperino con una tuta nera, la mascherina e un mantello rosso e blu che invece dello scettro magico aveva uno strano scudo sul braccio destro...
    -E… e poi, c'eri anche tu, accanto a me, come se fossi sempre stato lì. Eri vestito con una calzamaglia gialla sotto degli slip arancioni, e avevi maschera e mantello a forma di paopou!- esclamò col fiato corto. -Abbiamo iniziato a parlare di difendere i mondi dagli Heartless, di strani mezzi di trasporto e di un tale Generale Scar che dovevamo sconfiggere… e alla fine mi sono girato per guardarmi in uno specchio e anch'io avevo addosso una calzamaglia come la tua, ma era blu con gli slip rossi sopra, e avevo anche il mantello e la maschera!- spiegò ormai preda di un delirio feroce, gli occhi larghi e pieni di terrore.
    Sora sbatté le palpebre un paio di volte, perplesso. Molto perplesso. L'ultima volta era stato lui a sognare cose assurde -anche se una coscia di pollo gigante con le ali che tentava di rapirlo avrebbe avuto bisogno di aggettivi migliori- e non se ne stupiva granché, ma trovarsi davanti a Riku, il suo calmo e riflessivo compagno, senza fiato per la paura come se avesse corso una maratona, per un… incubo abbastanza grottesco e particolare era qualcosa di sconcertante. Per amor proprio il castano non osò immaginarsi con addosso una calzamaglia gialla, in compenso riuscì a immaginare benissimo Pippo col pigiama di flanella e rabbrividì.
    Mentre rifletteva, il suo impaurito amante aveva proseguito il suo avvincente racconto. -…e mi ha chiamato Capitan Riku, mentre tu eri Mr. Paopou!-
    Sarebbe partito con un altro fiume di spiegazioni deliranti se Sora non l'avesse baciato per zittirlo e calmarlo almeno un secondo. Riku si abbandonò a quel contatto fresco e piacevole quasi subito, permettendo al bruno di fare ciò che voleva, quindi si lasciò spingere verso i cuscini e tornò a sdraiarsi, prendendo un profondo respiro il bacio si interruppe.
    -Meglio?- domandò l'eroe dei mondi, carezzandogli la fronte sudata.
    -Un po'…- disse con un sospiro. -Mi dispiace averti svegliato…-
    -Non preoccuparti, hai fatto bene.- assicurò. -Ma da dove ti è uscito 'sto sogno, si può sapere?-
    -Non ne ho idea e non sono sicuro di volerlo sapere.- rispose Riku, abbracciando l'altro quando si stese nuovamente accanto a lui.
    -Forse hai ragione, ma per sicurezza da domani sera mangi leggero.-
     
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    Titolo: Simple
    Autore: Liberty89
    Genere: Romantico, Sentimentale
    Rating: Verde
    Personaggi: Riku, Sora
    Avvertimenti: One-shot, Shonen-ai
    Note dell'autore: Buonsalve! Anche la raccolta delle RiSo vuole il suo contributo ogni tanto ù.ù Questa fic è il sequel di “Soramente suo”, in cui il povero Sora era continuamente preso di mira dalle giovani pulzelle della sua scuola che volevano dichiarargli il loro amore… sciocchine v.v Riku ovviamente non poteva starsene troppo tempo con le mani in mano e alla fine s’è inventato qualcosa per ovviare al problema.
    Buona lettura!




    Simple


    Brian Crain - Promise

    Non faceva molto freddo quel giorno, finalmente l'inverno stava cedendo il passo alla primavera e le temperature cominciavano ad alzarsi. Alle Destiny Islands la stagione fredda non durava molto, però era sempre rigida e la maggior parte degli adolescenti ne approfittava per gustarsi una cioccolata calda e fumante in questo o quell'altro bar non appena ne avevano occasione. I due custodi del keyblade, in quella mite sera di fine inverno, non facevano eccezione.
    -Sai Sora, l'altro giorno ripensavo al fatto di queste ragazze che vengono a dichiararti il loro amore.- esordì Riku a un tratto, attirando l'attenzione dell'altro su di sé.
    Il castano posò la tazza con la cioccolata calda ancora fumante sul tavolino e lo fissò incuriosito. -Ah sì?-
    L'argenteo annuì, mostrandogli un'espressione serena e felice che era unicamente per lui. -E credo d'aver trovato una soluzione. Se per te va bene, possiamo metterla in pratica.-
    Sora spalancò gli occhi azzurri, speranzoso. -Cos'hai in mente?-
    A quella domanda, il sedicenne mise la mano in tasca e tirò fuori una scatolina nera, quadrata e molto sottile, senza segni o diciture sulla superficie, poi la posò con delicatezza al centro del tavolino, tra le loro tazze. -Aprila.- disse poi, poggiando il viso sul palmo sinistro e restando in paziente attesa.
    Il più giovane rimase senza fiato per un attimo: sapeva perfettamente cosa c'era in quel piccolo e insospettabile contenitore dall'aspetto anonimo e semplice. Deglutì e allungò la mano destra per prendere la scatolina e quando sfilò il coperchio, tirandolo verso l'alto, al suo interno trovò due oggetti ancora più semplici. Due cerchietti di liscio e lucido argento ricambiavano la sua occhiata colma di emozioni dal fondo bianco di quell'imprevisto scrigno del tesoro.
    Quando risollevò lo sguardo, Sora trovò ad attenderlo il sorriso più semplice e luminoso che Riku poteva donargli, ed era bellissimo. Era tutto così semplice da risultare meraviglioso ai suoi occhi e il suo cuore minacciava di uscirgli dal petto tanto era il suo bussare.
    -Ti piace?- chiese il maggiore, nonostante la risposta fosse molto più che ovvia ed evidente.
    L'eroe dei mondi raccolse uno dei due cerchi, quello che sembrava appena più stretto, tenendolo tra i polpastrelli dell'indice e del pollice, tremanti quasi avessero timore di arrecarvi danno. -Io… non so cosa…- tentò, sentendo la bocca arida come sabbia. -È bellissimo…-
    Ampliando quel piccolo sorriso, l'argenteo gli prese l'anello dalla mano per infilarlo al suo anulare sinistro e fare lo stesso con il suo gemello e il proprio dito.
    -In questo modo, tutti sapranno che sei impegnato senza dichiarazioni ufficiali né troppo appariscenti. Certo, quando faranno il collegamento ci sarà un po' di confusione, ma possiamo cavarcela.- spiegò poi, stringendogli la mancina nella sua. -Che ne pensi?-
    Privo della voce e con gli occhi lucidi per l'emozione, Sora si limitò a fare un cenno deciso col capo mentre intrecciava le proprie dita con quelle dell'argenteo, che accettò quell'affermazione silenziosa.
    In risposta, Riku sollevò le loro mani e baciò le nocche di quella del castano, puntando le iridi acquamarina in quelle color cielo per mostrargli ancora una volta tutto il proprio amore. Ottenne un sorriso brillante e caldo, che avrebbe potuto sciogliere la poca neve rimasta sulle strade, così semplice e spontaneo che se ne innamorò di nuovo.
     
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