Harry Potter e la magia di Fairy Tail

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  1. darkroxas92
     
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    暗いロクサス92

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    “Ehi… vedo che ti sei divertito qui…” Commentò un ragazzo dai lunghi capelli verdi, vestito con una tunica rossa e con una spada appesa alla cintura. “Potevi aspettarci.” Continuò, portandosi una mano sul viso, mostrando così un tatuaggio verde di Fairy Tail.
    Luxus sbuffò, alzandosi dalla sedia e scavalcando il corpo fumante di un uomo, scosso da brevi convulsioni. “Ha osato deridere Fairy Tail. Non sono riuscito a trattenermi. Sai come sono, Fried.”
    “Pensare che ci sono persone che credono di farla franca… ridicolo.” Intervenne una nuova voce, mentre un altro ragazzo si avvicinava.
    Egli indossava una maglia a righe bianche e nere che lo copriva completamente fin sopra i capelli, mentre gli avambracci erano coperti da delle fasce verdi a righe. Gli occhi erano coperti da un elmo che lasciava libero il viso solo dal naso in giù. La vita era circondata da una semplice fascia scura che sosteneva a sua volta un’altra fascia divisa in quattro parti lunghe di colore chiaro. Infine attorno a lui galleggiavano quattro piccoli totem, ognuno con un disegno diverso sopra.
    “Sarà ancora per poco, Bixlow. Presto… la vera Fairy Tail prenderà finalmente il sopravvento. Ormai è solo questione di settimane.” Fece Luxus, sorridendo.
     
     

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    “Una faccenda spaventosa… spaventosa… È un miracolo se non è morto nessuno… mai sentito niente di simile… Fortuna che è arrivato subito, Piton.”
    “Non c’è di che, Ministro. Mi sono ripreso in tempo per soccorrerli.”
    “Peccato che Black sia riuscito a fuggire… Ma almeno abbiamo salvato quel ragazzo. Non riesco a crederci… Deve averlo tenuto in ostaggio per tutto questo tempo…”
    “Io sono più sorpreso dalla sua identità…”
    “Io invece non posso credere a quello che hanno fatto i Dissennatori… attaccare in gruppo degli studenti… Li farò allontanare subito dal perimetro della scuola. In ogni caso, si sono dimostrati inutili contro Black…”
    “Black non tornerà.” Disse Erza. “Non riuscivo ad alzarmi, ma l’ho visto allontanarsi, borbottando che non ne valeva più la pena.”
    “Ciononostante, continueremo a tenere un occhio aperto sulla sua ricerca. E spero vi rendiate conto di essere stati molto fortunati stasera.” Fece il Ministro.
    Harry aprì lentamente gli occhi, ritrovandosi a guardare il soffitto dell’infermeria, in quel momento piena a causa del fatto che tutti i membri di Fairy Tail erano a letto.
    Davanti alla porta c’erano il Ministro Caramell e Piton, che stavano parlando degli avvenimenti di quella sera, con Erza seduta su un letto lì vicino ad ascoltare attentamente.
    “Ministro, le assicuro che l’unico vero pericolo che abbiamo incontrato stasera è stato ad opera dei Dissennatori.” Ribadì Titania, sospirando. “Black era debole per la fuga, ed eravamo quasi riusciti a prenderlo nonostante ci avesse teso una trappola…”
    Harry si trattenne dal sorridere. Erza stava inventando una bella storiella per giustificare gli eventi di quella sera. Senza Peter, era impossibile dimostrare l’innocenza di Sirius. E comunque, ora avrebbero potuto cercarlo ovunque, ma non sarebbero mai riusciti a trovarlo.
    “Oh, Harry, sei sveglio.” Disse il Ministro, approfittandone per cambiare argomento. “Ci hai fatto prendere un bello spavento stasera…”
    “Cos’è successo?” Chiese, portandosi una mano sulla testa per simulare meglio la confusione.
    “Siamo stati attaccati dai Dissennatori.” Rispose Gray, sdraiato sul letto vicino con le braccia dietro la testa. “E il traditore ne ha approfittato per fuggire.”
    “L’importante è che non sia riuscito a farvi del male. E siamo anche riusciti a recuperare il suo ostaggio…”
    Sentendo ciò Majutsu cominciò a guardarsi intorno, finché non vide Dudley, ancora privo di sensi, in quel momento curato da Madama Chips.
    “Non credevo che dietro la sparizione di tuo cugino ci fosse proprio lui… Però non mi spiego come mai non risulti iscritto a Hogwarts…”
    “A questo posso rispondere io.” Intervenne Silente, entrando nell’infermeria. “Ho scritto al signor Dursley più volte, invitandolo a unirsi alla nostra scuola. Ma ahimè, ha sempre rifiutato. E come sapete, non posso costringerlo a iscriversi.”
    “C-Certo che no, ma non riesco proprio a capire perché abbia rifiutato…”
    “Perché i suoi genitori odiano la magia, in qualunque sua forma.” Rispose Harry, guardandolo. “Lo so perché mi trattavano come spazzatura proprio per quel motivo. Dudley ha scoperto di poter usare la magia poco dopo la mia scomparsa. E sapeva bene come avrebbero reagito i suoi genitori.”
    “Non mi sorprende.” Fece gelido Piton. “Sua madre ha sempre avuto una certa avversione nei nostri confronti…”
    “Lei la conosce, Piton?” Domandò sorpreso Caramell.
    “Ho avuto modo di parlarci qualche volta, quando ero ragazzo.”
    “È così… vi prego, non dite nulla ai miei genitori…” Mormorò Dudley, dopo aver ripreso i sensi. “Sono stato costretto da Black a usare la magia… ma non è mia intenzione continuare.”
    “Certo… posso ben capire… dopo una simile esperienza… Non appena ti sarai rimesso ti riaccompagneremo a casa…”
    “Ad ogni modo, signor Dursley, sappia che Hogwarts avrà sempre un posto per lei.” Fece Silente, ricevendo un silenzioso assenso dal ragazzo.
    “Meglio che vada ora… Devo affrontare la Gazzetta del Profeta… Non saranno felici di sapere che Black è riuscito a scappare ancora…”
    “Immagino. Severus, ti spiacerebbe accompagnare il Ministro?”
    Dalla faccia di Piton fu chiaro che gli dispiaceva parecchio, ma annuì, per poi girarsi e uscire, non senza rivolgere un’ultima volta lo sguardo a Harry.
    Dopo che la porta si chiuse alle loro spalle, il preside si rivolse a Madama Chips. “Poppy, potresti lasciarci soli per qualche minuto? Vorrei parlare con i ragazzi degli eventi di stasera.”
    “Certo preside, ma eviti di affaticarli troppo. Sono tutti con un non indifferente esaurimento magico.”
    “Farò loro solo qualche domanda.” La tranquillizzò Silente, aspettando che entrasse nel suo ufficio.
    “Preside, noi-”
    “So già tutto, Harry.” Disse subito l’anziano mago, sorridendo. “La signorina Scarlett mi ha già detto chi era davvero il traditore dei tuoi genitori, e il professor Lupin mi ha confermato la sua versione dei fatti. Sfortunatamente, Minus è riuscito a sfuggire. E temo che stia già cercando di ritrovare Voldemort, proprio come previsto dalla professoressa Cooman.”
    Sentendo ciò Majutsu spalancò gli occhi. “E lei come-”
    “Ho un ritratto nel suo studio che mi riferisce ogni sua profezia. Almeno, quelle vere.” Si corresse, sorridendo. “Quest’anno ne ha avute ben due… ed entrambe hanno messo a grave rischio questo castello. Tuttavia, Harry, vorrei sapere che fine ha fatto il tuo padrino. Nessuno dei tuoi amici, che abbia ripreso i sensi almeno, ha saputo rispondermi.”
    Majutsu sorrise. “Diciamo che ho chiesto a un amico di portarlo a casa nostra.”
    “E così ho fatto.” Rispose Leo, apparendo dal nulla e avanzando attraverso la stanza. “L’ho lasciato appena fuori dalla gilda. Non ho avvertito il Master, ma farò in modo di essere presente quando entrerà.”
    “Uno scherzo, eh?” Fece Fred, mettendosi seduto. “Vuoi fargli prendere un colpo, sapendo che il Master e gli altri lo assalteranno non appena metterà piede lì dentro, cosa che farà perché riconoscerà il nome della gilda.”
    “Non abbiamo ancora ben capito chi sei, ma potremo considerarti come possibile futuro complice di scherzi.” Aggiunse George, ridacchiando.
    “Credi che Makarov lo accetterà?” Chiese Silente a Harry, ignorando l’uomo appena apparso.
    “Una volta spiegata la situazione, sono sicuro di sì.”
    “Ma com’è possibile?” Domandò Lupin, sdraiato su un letto poco lontano, ancora con la benda sugli occhi. “Prima di tutto, dovrebbe essere impossibile smaterializzarsi dentro Hogwarts, posso accettarlo da elementi come Dark o il Dottore… però anche voi?”
    “A dir la verità, solo noi Spiriti possiamo farlo.” Spiegò Leo. “Questo perché non siamo umani e abbiamo il potere di viaggiare tra i mondi. Ma per portare ospiti dobbiamo chiedere il permesso al nostro Re.”
    “E per nostra fortuna, avevo un passaggio gratis offerto dal re.” Spiegò Harry. “Visto che noi di solito usiamo la fenice di Silente o Virgo, ho preferito farlo usare a Sirius.”
    “Ma ora dov’è esattamente?”
    “Beh… diciamo che non è più in questo mondo.” Rispose Gray, ghignando.
    “Non è più-” Cominciò a ripetere il professore, per poi interrompersi. “Volete dire che potete davvero viaggiare liberamente in un altro mondo?”
    “Beh, considerando che mi sono smaterializzato da loro per errore e che se siamo venuti qui è solo perché Silente mi ha trovato con l’aiuto di Fanny, direi proprio di sì.” Disse Majutsu, sorridendo.
    “U-Un altro mondo?” Ripeté Dudley. “Vuoi dire che quando sei sparito sei finito in un altro mondo?!”
    “Già. Un mondo chiamato Earthland. Un mondo pieno di magia, dove non c’è una grande divisione tra maghi e non maghi. Anzi, noi maghi aiutiamo, su pagamento, i nostri Babbani… Tipo recuperando oggetti, affrontando banditi, mostri e robe così…”
    “Allora è per questo che possedete una magia così diversa dalla nostra?” Chiese ancora il professore.
    “Esatto!” Risposero assieme i gemelli. “E non è tutto: anche noi siamo riusciti ad apprenderla!”
    “E credo che Madama Chips apprezzerebbe che non facciate una dimostrazione qui.” Li fermò subito Silente, sorridendo. “Bene, allora direi che è tutto. Vi lascio riposare ora.”
    “Vado anch’io.” Fece Leo. “Non vorrei che Sirius si svegliasse senza che io possa fermare gli altri dal dargli il pestaggio peggiore della sua vita. Dopotutto, dev’essere ancora introdotto allo stile di Fairy Tail, e dubito che stasera io possa servire ancora.”
    Harry annuì, osservandolo sparire, per poi voltarsi verso Lupin. “Professore, non che mi dispiaccia, ma come ha fatto a non trasformarsi?”
    Remus sorrise, per poi indicare la benda attorno ai suoi occhi. “Devo ringraziare Hermione. Poco prima che uscissimo, si è ricordata che stanotte c’era luna piena. Così ha chiesto subito a Ginny di creare questa benda, e lei l’ha fatta apparire dal nulla dopo aver evocato un quaderno dove ha scritto qualcosa… fatto sta che la luce lunare sembra non avere alcun effetto. E sono ben lieto di rinunciare alla vista per una notte piuttosto che trasformarmi.”
    “Per fortuna. Con tutto quello che è successo, affrontare anche un lupo mannaro sarebbe stato piuttosto difficile…” Commentò Erza.
    “Solitamente non faccio male a una mosca, grazie a una pozione preparatami dal professor Piton, ma questa sera, con tutto quello che è successo, non sono riuscito a prenderla. Tuttavia, questa soluzione mi piace decisamente di più.”
     
     
    Piton osservò il Ministro della Magia allontanarsi in direzione di Hogsmeade.
    “Che cos’era quello…? Era davvero Potter?” Si chiese.
    Dopo essere stato messo fuori gioco aveva ripreso i sensi solo per pochi secondi, per la precisione quando i gemelli lo avevano sollevato per portarlo fuori dalla Stamberga Strillante.
    E in quegli istanti aveva visto Potter preda della più totale furia.
    “Nemmeno il Signore Oscuro ha mai reagito in un modo simile… E il potere che ho sentito… era spaventoso.”
    Il professore si voltò verso il castello.
    “Lily… che cosa dovrei fare?”
     
     

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    Madama Chips li trattenne in infermeria per due giorni.
    Quando uscirono furono letteralmente sommersi dalle domande degli altri studenti, che chiedevano se avevano davvero affrontato Sirius Black o no. Tuttavia Majutsu non rispose a nessuna curiosità, limitandosi a dire che non ne voleva parlare.
    Draco li osservò da lontano, sbuffando.
    “Speravo in qualcosa di più.” Borbottò. “Ma a quanto pare, se la sono cavata tutti quanti.”
    “Meglio per i nostri piani.” Rispose Urrutia, nascosta dietro una colonna. “D’ora in poi le cose si faranno più interessanti. Peter Minus è sicuramente andato alla ricerca del suo padrone. Molto presto sarà il momento di fare la nostra mossa.”
    Malfoy sorrise. “Lo so, e non vedo l’ora. E considerando quello che succederà il prossimo anno… Posso solo divertirmi alla sola idea. È utile avere un padre con così tanti contatti.”
    “Bene. Allora ti aspetterò a casa tua. Se le informazioni che abbiamo ricevuto sono vere, dubito tu voglia perderti le vacanze a Fiore.” Fece Urrutia, allontanandosi.
    “Sì, hai ragione. Ma prima, voglio avere ancora qualche piccolo divertimento…” Disse Malfoy.
     
     
    Harry e gli altri si allontanarono verso la Foresta Proibita, fermandosi al suo ingresso, al sicuro dalla vista degli altri studenti.
    “Come mai ci hai portati qui?” Chiese Lucy.
    Majutsu sorrise, per poi tirare fuori dalla tasca la chiave dorata in suo possesso.
    “Apriti, porta del Leone! Leo!” Urlò, lasciando apparire Loki.
    “Avevate chiesto una spiegazione, no?” Fece lui, sorridendo.
    “Direi che è chiaro che ci hai mentito sul fatto che eri umano.” Disse Erza, guardandolo con un sorriso. “Ma abbiamo visto di peggio.”
    “Non è solo quello. Abbiamo tenuto nascosta la verità anche per un altro motivo.” Spiegò Majutsu. “Vuoi spiegare tu, Leo?”
    Lo Spirito Stellare annuì. “È cominciato tutto qualche anno prima che mi unissi alla gilda. Allora appartenevo a una maga di nome Karen Lirica.”
    “Karen Lirica?!” Esclamò incredula Lucy. “Davvero?!”
    “La conosci?” Chiese Hermione.
    “Certo che la conosco! Era una famosissima maga degli Spiriti Stellari! Questo finché…”
    “Finché non venne uccisa in una battaglia.” Concluse Loki, chiudendo gli occhi. “Quello che quasi nessuno sa… è che il responsabile della sua morte sono io.”
    A quella frase tutti spalancarono gli occhi.
    “A-Aspetta…” Fece George. “Credevo che gli Spiriti Stellari non potessero fare davvero del male ai loro padroni. Nemmeno Aquarius ha mai tentato seriamente di affogare Lucy, e noi con lei.”
    “È così, ma c’è un modo. Ed è il motivo per cui ero così preoccupato per Lucy l’altra sera. Se un mago degli Spiriti ne evoca troppi esaurisce il suo potere magico. E se si richiamano Spiriti anche dopo aver raggiunto quel punto… il loro proprietario muore.”
    “Allora ha tentato di chiamarti assieme ad altri Spiriti e non ha retto lo sforzo.” Concluse Luna.
    “No. Ha tentato di evocare un altro spirito nonostante io fossi già fuori… perché io mi sono rifiutato di tornare nel mio mondo.”
    Sentendo ciò tutti restarono in silenzio.
    “Perché?” Chiese infine Neville.
    “Karen non era quella che si mostrava agli altri, non era affatto una maga gentile. Usava noi Spiriti in maniera impropria, sfruttandoci per qualunque cosa. Quando decise di punire Aries, lo Spirito dell’Ariete, io presi il suo posto e chiusi la mia porta, in modo che non potesse rimandarmi indietro. E le dissi che io e Aries volevamo sciogliere il nostro contratto con lei, e finché non avrebbe accettato, sarei rimasto nel mondo degli umani, impedendole così di chiamare altri Spiriti.”
    “Ma per uno Spirito… restare troppo tempo nel nostro mondo è nocivo. Quanto tempo hai resistito?” Domandò Lucy.
    “Inizialmente, tre mesi. Fu dopo quei tre mesi che mi arresi e decisi di concedere a Karen una seconda possibilità… solo per scoprire che era morta. E uno Spirito Stellare che uccide il suo padrone… non può più tornare a casa.”
    “Ma tu allora-”
    “Ho resistito per quasi tre anni. Mi sono unito a Fairy Tail per passare il tempo, in attesa della mia fine.”
    “E fu allora che intervenni io.” S’intromise Harry. “Come sapete, ho avuto diverse difficoltà a usare la mia magia all’inizio. Quando dopo un anno finalmente riuscii a padroneggiarla, ho fatto un piccolo viaggio per Fiore, deciso a diventare più forte. E lì, per puro caso, incontrai Loki mentre svolgeva una missione. Avevo avuto modo di vedere altri Spiriti Stellari in azione e così capii che anche lui era uno di loro. Dopo averlo messo alle strette, lo convinsi a raccontarmi la sua storia.”
    “Come hai fatto a salvarlo?” Domandò Lucy. “Per quel che so, solo il Re degli Spiriti Stellari può fare qualcosa.”
    “E infatti Harry fece qualcosa di tanto stupido quanto coraggioso.” Ridacchiò Loki. “Cominciò a insultare ad alta voce il nostro Re, invitandolo a mostrarsi.”
    Per qualche secondo nessuno disse nulla.
    “Che cosa hai fatto?!” Urlarono infine tutti quanti, facendo ridacchiare Majutsu.
    “Beh… ero ancora inesperto, e dalle storie che avevo letto, di solito i re sono sempre i più deboli… Per questo restai paralizzato quando si materializzò davanti a me. Per darvi un’idea… era molto più grande di Deliora.”
    “Okay, questa è la conferma che sei pazzo!” Esclamò Ron, portandosi una mano sulla faccia. “Offendere il re di Spiriti in grado di combattere con poteri strani…”
    “No, direi che è nel perfetto stile di Harry.” Fece invece divertita Erza.
    “Sì, diciamo che non ho perso il vizio…” Ammise Harry. “Comunque, dopo essermi ripreso dallo shock, cominciai a parlare con lui.”
    “Mentre io restai immobile ancora per diversi minuti.” Disse Loki. “Il Re si scomoda ben poche volte per questioni in cui c’entrano gli umani.”
    “Dopo qualche ora di discussione, giungemmo a un accordo.” Continuò Majutsu. “Leo sarebbe potuto tornare nel mondo degli Spiriti… a condizione che mi aiutasse nelle battaglie future. E oltre a questo, avrei dovuto cercare un padrone degno di lui. Qualcuno in grado di usare tutto il suo potere senza abusarne.” Dicendo ciò Harry si avvicinò a Lucy, per poi porgerle la chiave. “L’altra sera abbiamo avuto la conferma che quella persona sei tu. Da quando ti ho conosciuta ti ho tenuta d’occhio per vedere se potevi essere la maga degna di ereditare questa chiave. E così è stato. Solo una maga eccezionale poteva evocare tutti i suoi Spiriti assieme e restare in vita.”
    Lucy guardò prima la chiave, poi Harry e infine Loki, per poi indicarsi. “I-Io? S-Sei sicuro? Non sono poi granché…”
    “Stai scherzando, vero?” Fece Natsu. “Se non fosse stato per te, non saremmo mai riusciti ad allontanare i Dissennatori!”
    “Il fiammifero ha ragione.” Disse Gray, sorridendole. “Inoltre, hai dimostrato di possedere un potere magico non indifferente.”
    Lucy guardò uno a uno tutti i suoi amici, per poi soffermare il suo sguardo sulla chiave dorata.
    “D’accordo… se è questo il vostro desiderio, lo seguirò.” Affermò, prendendola, per poi guardare Leo. “Giuro che non abuserò mai del tuo potere. Come di nessun altro Spirito Stellare che ha stretto un contratto con me.”
    “Ne sono certo, ma prima di tornare a casa… Harry, ho un’ultima commissione da fare per te.” Fece lo Spirito, schioccando le dita e facendo apparire uno specchio, che volò tra le mani del moro, sorpreso.
    “Sirius mi ha mandato a prenderlo a casa sua. Mi è bastato evitare quell’elfo fuori di testa e ignorare quelle urla provenienti dalle mura… Mi ha chiesto di fartelo avere.”
    “Proprio così!” Risuonò la voce di Sirius.
    Tutti i maghi cominciarono a guardarsi attorno, cercandone la fonte.
    “Qui sotto, Harry.”
    Majutsu abbassò lo sguardo, spalancando gli occhi quando vide il volto del padrino nello specchio.
    “Come…? Dovrebbe essere impossibile!” Esclamò Erza.
    “Questo specchio è speciale. Permette di comunicare con la sua copia ovunque essa sia. Ho pensato che potesse funzionare anche a qualche dimensione di distanza, e infatti è così.”
    “Non è fantastico?” S’intromise Makarov, spostando di lato Sirius. “Abbiamo appeso lo specchio nella gilda, così da poterlo usare per comunicare con voi in qualunque situazione!”
    “E sembra non avere alcun limite di energia come le Lacrime!” Esclamò Levy poco distante. “È semplicemente incredibile! Ovviamente sto già studiando il suo funzionamento nella speranza di replicarlo.”
    “Ehi, stavo parlando io con il mio figlioccio!” Protestò Black, facendosi largo e mostrando così involontariamente il tatuaggio di Fairy Tail sull’avambraccio.
    “Sirius, allora anche tu-”
    “Proprio così, Harry! Dopo lo scherzo che il tuo amico Spirito mi ha tirato, ho spiegato la situazione a Makarov. E dopo un po’ di discussioni, mi ha proposto di unirmi alla gilda. Sembra che mi divertirò parecchio qui… senza considerare che nessuno mi conosce. Così posso finalmente andare in giro da umano! Tranne quando devo farmi vedere da quella vecchia… non riesco proprio a capire cos’ha contro gli umani…”
    “Polyushka è fatta così. Anch’io ho avuto parecchie difficoltà a farle accettare di visitarmi.”
    Gli altri membri di Fairy Tail sorrisero, per poi decidere di allontanarsi, lasciando i due da soli.
    “Parlando d’altro… Sai, non ho avuto modo di dirtelo, ma sei davvero bravo a giocare a Quidditch. Proprio come tuo padre.”
    “Me lo dicono tutti… Allora sei stato davvero tu a regalarmi la Firebolt, eh?”
    “Ehi, ho perso dodici anni per viziarti! Consideralo un recupero immediato. Ora però mi chiedo… cosa ne sarà di Dudley? L’ho coinvolto forzatamente in questioni del mondo magico…”
    Majutsu sospirò. “Ha deciso di tornare a casa. Non vuole iscriversi a Hogwarts.” Ma mentre diceva ciò gli scappò un sorriso. “Tuttavia… io non ho visto da nessuna parte la sua bacchetta magica.”
    Sirius condivise il suo divertimento. “Allora credo che potremmo rivederlo presto. Quando tornerà a casa?”
    “Assieme agli altri studenti, anche se sarà Silente a portarlo a Privet Drive.”
    “Capisco…”
    “Sirius… ho una richiesta da farti.” Disse Harry, facendosi serio. “E ti prego… non chiedermi nulla e ascoltami.”
    Felpato rimase in silenzio ad ascoltare, per poi annuire.
    “Sì, posso.” Rispose infine. “Però Harry… per piacere, evita di cacciarti in altri guai. Mi hanno raccontato cos’hai fatto la scorsa estate… E per quanto sia orgoglioso, non voglio che tu corra altri rischi.”
    “Tranquillo. Sono pur sempre il figlio di Ramoso, non sottovalutarmi.”
     
     

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    “Allora non vieni con noi questa volta?” Chiese Lucy a Hermione, che scosse la testa.
    “Mi spiace, ma quest’estate voglio passarla con i miei genitori. In più, hanno detto che vogliono andare in vacanza in Francia, e sono curiosa di vedere la comunità magica di un altro Stato. In fondo, ho già visto quella di ben altri due mondi.” Rispose, ridacchiando.
    “Beh, dopotutto è giusto così.” Osservò Majutsu, annuendo. “Dovreste farlo anche voi.” Continuò, rivolgendosi agli altri studenti di Grifondoro.
    “Scherzi?” Esclamarono assieme i gemelli. “Ogni anno succede qualcosa di nuovo! Non potremmo perdercelo per nulla al mondo!”
    “Tranne forse per la finale della Coppa del mondo di Quidditch. Motivo per cui torneremo indietro prima.” Aggiunse Ron. “Ovviamente siete invitati anche voi!”
    “Sembra interessante.” Ammise Erza. “Vedremo un po’ come siamo messi con le missioni. Noi a differenza vostra abbiamo anche una casa con le sue tasse da mandare avanti.”
    “Se penso che la mia proprietaria ogni volta minaccia di buttarmi fuori se non le pago l’intero anno in anticipo…” Si lamentò Lucy.
    “Bene, allora direi che possiamo andare dal preside e-”
    “Non ce n’è bisogno, sono già qui. E anche Fanny ovviamente.” Intervenne Silente alle loro spalle.
    Al suo fianco c’era Dudley, che guardò imbarazzato il cugino.
    “Allora sei sicuro?” Gli chiese Majutsu. “Potresti venire anche tu con noi.”
    Dudley scosse la testa. “No, non posso. E non credo di volerlo. Preferisco tornare dai miei genitori. Sarà dura continuare a fingere, ma mi va bene così.”
    Harry gli poggiò una mano sulla spalla. “Sai, fino a qualche settimana fa ti consideravo un codardo che chiedeva sempre aiuto a mamma e papà, ma vedo con piacere che mi sbagliavo.”
    Dudley fece una risata triste. “Probabilmente perché ero così quando sei sparito. E riconosco anch’io di essere stato un idiota. Puoi perdonarmi per averti trattato in quel modo?”
    Majutsu sorrise, per poi dargli un piccolo pugno sul petto. “Basta solo che non torni più come prima e che continui a seguire ciò che ti dice il tuo cuore. Non esitare a chiedere aiuto.”
    Il cugino fece per rispondere quando un miagolio distolse l’attenzione dei presenti. Nessuno si era accorto di Grattastinchi, che ora si stava strusciando contro la gamba di Dudley, che lo prese in braccio.
    “Sembra comunque che abbia ottenuto qualcosa.” Disse. “Grattastinchi sembra non volersene andare. E credo di poter convincere i miei a tenerlo, basterà non dirgli da dove proviene. Sapete, è scappato da un negozio di animali magici. O almeno così mi ha detto Sirius.”
    “Vedi di trattarlo bene, aye!” Esclamò Happy. “O ti lancerò contro la maledizione di noi gatti, aye!”
    “Esiste qualcosa del genere?!” Replicò incredulo Natsu, facendo scoppiare tutti a ridere.
    “Allora ci vediamo il prossimo anno.” Fece Gray.
    “E nel caso dovessi avere bisogno di noi… ecco.” Disse Harry, consegnando lo specchio di Sirius a Hermione. “Noi non ne avremo bisogno a Fiore, però così almeno potremo comunicare.”
    La castana sorrise, prendendolo in mano. “Grazie. Fatemi sapere se succede qualcosa di interessante! Non vedo l’ora di rivedervi!”
    “Contaci!”
    “E vedi di fare attenzione ai Nargilli.” Intervenne Luna. “Ho sentito che colpiscono spesso le persone in vacanza. Per questo spero di incontrarne qualcuno quest’estate.”
    “Tuo padre non ha avuto nulla da ridire?” Chiese Majutsu. “Se vuoi restare non-”
    “Mio padre è contento se vado a fare ricerche in altri Paesi.” Lo interruppe la ragazza, guardandolo con un sorriso sul volto. “Dopotutto, non rischierò certo di venire pietrificata o peggio. Non mi pare di aver letto di Basilischi a Fiore.”
    Harry la guardò per qualche secondo, per poi annuire. “D’accordo.”
    “Aspettate!” Chiamò una voce, anticipando il professor Lupin, con in mano una valigia. “Lasciate che venga anch’io con voi!”
    “Professore?!” Esclamarono sorpresi i ragazzi. “Ma perché? Non le conviene restare qui e-”
    “Sfortunatamente, Remus mi ha consegnato ieri sera le sue dimissioni.” Disse Silente.
    “Cosa?!” Gridò incredulo Harry. “Perché?!”
    Lupin sorrise triste. “Pare che qualcuno abbia raccontato la verità sulla mia natura. E anche se ora ho una soluzione, ci vorranno solo poche ore prima che i genitori sommergano Silente di lettere chiedendo il mio licenziamento, tanto vale anticiparli. E poi, sono anch’io curioso di vedere Fiore.”
    “Ne è sicuro?” Chiese Majutsu. “Potrebbe essere pericoloso e-”
    “Non importa, Harry. Credo di aver bisogno anch’io di ricominciare.”
    Potter sospirò. “D’accordo. Non posso negare una richiesta a uno degli amici di mio padre. Soprattutto considerando l’aiuto che ci ha dato quest’anno.”
    “Grazie Harry. E per piacere, smettila di darmi del lei. Dopotutto, ormai non sono più un tuo insegnante.”
    Majutsu sorrise, per poi mettersi a ridere. “Hai ragione, Remus.” Disse. “Ora possiamo trattarti da nostro pari, vero?”
     
     

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    Dudley e Silente apparvero dal nulla in una strada vuota, senza una sola persona.
    “Ho lanciato un incantesimo su di te in modo che nessun Babbano possa vederti finché non entri in casa tua.” Spiegò il preside, per poi tirare fuori dal vestito una busta, che consegnò al ragazzo. “So che non vuoi frequentare Hogwarts, ma se mai dovessi trovarti in pericolo, o dovessi cambiare idea, ti basterà aprire quella lettera.”
    “Capisco… Grazie, signore.” Disse Dudley, prendendola e mettendola in tasca. “Ora… io andrei…”
    “Dudley, essere un mago non è sinonimo di stranezza. Come essere un Babbano non significa essere inferiore ai maghi.” Disse Silente, sospirando. “È un peccato che non tutti siano in grado di capirlo…”
    “Questo ormai lo so. Ho visto… quanto sono felici i suoi studenti. E anche Harry… sono contento che ha trovato qualcuno con cui divertirsi. E anche Sirius… sono sicuro che ora si rimetterà completamente. Sono io a essere un codardo.”
    “Non c’è nulla di male in questo. Se tu ti consideri un codardo, allora posso solo dirti che vorrei esserlo anch’io. Se solo avessi avuto la tua stessa paura…”
    Il ragazzo guardò l’anziano mago, i cui occhi stavano fissando il nulla.
    “Ma questa è solo la storia di un vecchio che ormai non ha più importanza. Ora è meglio che tu vada.”
    Dudley annuì, per poi correre via, senza girarsi quando sentì Silente smaterializzarsi.
    Raggiunse casa sua in pochi minuti. Un’altra cosa di cui doveva ringraziare Sirius era che ora era decisamente più in forma rispetto a prima.
    Fece per aprire la porta quando sentì il rumore di un vaso che si rompeva.
    “Lo sapevo!” Ruggì la voce di suo padre. “Lo sapevo che non poteva essere altrimenti! L’avrei dovuto capire quando mi hai detto la verità su tua sorella!”
    “Vernon, non puoi parlare sul serio!” Rispose la voce allarmata di Petunia. “È pur sempre tuo fig-”
    “Non sono padre di un mostro!” Urlò ancora Vernon. “Guarda cos’ha fatto! È sparito per quasi un anno senza farsi vivo nemmeno una volta! Se non fosse stato per quel tipo che ci è venuto ad avvisare, non avremmo nemmeno saputo la verità!”
    Dudley sgranò gli occhi, per poi fare un passo indietro.
    “No…” Mormorò, per poi scappare, mentre cominciava a piangere.
    Corse per diversi minuti, finché non si ritrovò nello stesso parco dove aveva incontrato Grattastinchi, che miagolò.
    “Chi… Chi è stato a dirglielo…?” Singhiozzò, lasciandosi cadere a terra. “Avevo chiesto… di non fargli sapere nulla…”
    “È stato un uomo dai lunghi capelli biondi.” Rispose una voce.
    La testa di Dudley scattò subito, girandosi verso la fonte di quella risposta.
    “Passavo di qua nella speranza di incontrare alcuni amici. E così ho avuto modo di assistere a quell’incontro.” Fece un ragazzo dai capelli biondi e la pelle abbronzata, che indossava un paio di jeans e una semplice maglietta a maniche corte bianca. “Non sono riuscito a sentire il suo nome, ma ha detto che sei stato rapito da un mago che ti ha convinto a lavorare al suo fianco. Oltre ovviamente a rivelare ai tuoi genitori che eri tu stesso un mago. Credo fosse qualcuno che ce l’aveva con te, visto il sorriso che aveva stampato in faccia, ha detto anche che non volevi che loro lo scoprissero. E dopo quel che ho sentito poco fa, posso capire la tua paura.”
    “Tu… chi sei?”
    Il ragazzo sorrise, per poi tendergli la mano. “Un amico di Harry ed Erza. Mi hanno salvato la vita.”
    Dudley lo guardò incredulo. “Allora anche tu sei… di Fiore?”
    “Oh, lo sai? Questa è una sorpresa ancora maggiore.” Fece il ragazzo.
    Dudley lo fissò ancora per qualche secondo, per poi afferrare la mano e lasciarsi aiutare a rimettersi in piedi.
    “Scusa se risulto un po’ indelicato, ma ora che cosa vuoi fare?”
    Il Dursley si girò in direzione di casa sua. “Io… Io volevo solo tornare a vivere come prima… ma ora mi è chiaro che non mi è possibile.”
    Il biondo al suo fianco sorrise, per poi tirare fuori una carta da gioco, apparentemente dal nulla, guardandola con interesse.
    “Potresti raggiungere tuo cugino.” Disse. “Sono sicuro che non ti negherebbe una mano. O anche Silente.”
    Dudley guardò la tasca dove aveva messo la lettera, ma poi scosse la testa. “No, non posso. Ho passato così tanti anni a odiare la magia… per me restare con loro risulterebbe impossibile. Almeno, per ora…”
    “Allora che ne dici di venire con me?” Chiese il ragazzo. “Sto viaggiando per il mondo. E ho scoperto che non possono farti nulla se non hai una residenza fissa.”
    “Eh?”
    “Pare che qui ogni mago minorenne sia monitorato per far sì che non possa compiere incantesimi al di fuori della scuola, ma ho scoperto, dopo qualche azzardato tentativo, che la lettera di richiamo ti arriva solo se hai un indirizzo fisso e se sei iscritto a una scuola. Dopotutto, non possono di certo minacciarti di espellerti se non sei iscritto, no?”
    “E perché vorresti me come compagno di viaggio? Dopotutto, sono solo un codardo.”
    “Perché dici? Sarò sincero… lo faccio per Harry. Lui mi ha salvato e mi ha permesso di venire qui. È il mio modo per ringraziarlo.”
    Dudley lo guardò. “Che cosa vuoi fare in questo viaggio?”
    Il ragazzo fece girare la carta tra le dita, che improvvisamente si divise in altre cinque copie.
    “Approfondire la magia di questo mondo. E scoprire se c’è qualcosa di pericoloso che possa minacciarlo. Non voglio che nessun altro come lui possa nascere. E ovviamente, se dovessi decidere di venire con me, ti aiuterò a usare meglio la tua magia.”
    Dudley lo guardò ancora, per poi sospirare, mostrando un accenno di sorriso. “Temo di non avere molta scelta. Dopotutto, non ho un posto dove andare, ma prima… perché non mi dici come ti chiami?”
    Il ragazzo prese una carta, per poi girarla, mostrando un asso di quadri.
    “Il mio nome è Sho. Piacere di conoscerti, Dudley Dursley.”




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    Poffare, poffarissimo, sono in ritardo!
    Ok, si vede che di recente ho rivisto "Alice nel paese delle meraviglie"... XD
    Va beh, pazzie a parte, vi chiedo scusa per l'enorme ritardo, ma ho avuto mille e più cose in mezzo da fare... ma finalmente eccomi qui con l'ultimo capitolo di questa saga!
    Ebbene sì, Sho è tornato in scena! E con lui un'alleanza che credo nessuno di voi sospettasse minimamente... spero XD.
    Beh... Ora come ora non ho altro da dirvi, se non che la prossima saga sarà decisamente importante, con grosse novità anche per chi se la ricorda perfettamente dal manga di Fairy Tail... e avrà ripercussioni per tutto il resto della storia!
    Spero solo di non farvi aspettare troppo XD
     
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