Harry Potter e la magia di Fairy Tail

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  1. darkroxas92
     
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    暗いロクサス92

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    Sirius Black continuò a fissare il suo figlioccio, i cui occhi verdi non mostravano alcun segno di dubbio. 
    “Sirius…” Mormorò Dudley. 
    “Molto bene.” Rispose infine il ricercato. “Ti darò la prova che vuoi. Dopotutto, è il momento che stavo aspettando da molto tempo.” 
    Il professor Lupin si avvicinò, tenendo la bacchetta alzata. “Vuoi che me ne occupi io?” 
    “Che cosa volete fare a Crosta?” Chiese Ron, anche se ora il dubbio che il suo animale domestico non fosse tale gli impediva di preoccuparsi totalmente per lui. 
    “Useremo un semplice incantesimo che lo costringerà a riprendere le sue vere sembianze. Se è un topo normale, non succederà nulla.” 
    “Non è pericoloso per altri, vero, aye?” Chiese Happy, alzando la mano. 
    “No, tranquillo. Perché dovresti preoccupartene? Non mi pare tu abbia con te qualche animale, e spero che non ci siano altri Animagus.” Replicò Sirius, ottenendo una risatina nervosa da Happy, che si portò una mano dietro la testa. 
    “Non sarà una trasformazione Animagus… ma preferirei restare così almeno fino alla fine dell’anno scolastico, aye.” 
    “Che cosa vuoi di-” Cominciò Remus, per poi spalancare leggermente gli occhi. “Non è possibile… ma questo spiegherebbe perché hai un simile odore…” 
    “Di cosa state parlando?” Domandò Dudley. 
    “Happy è un gatto in grado di parlare, trasformato in umano dalla McGranitt. Ma non è lui il centro del nostro discorso.” Spiegò rapidamente Majutsu. 
    “Giusto. Allora Remus, facciamolo insieme.” Disse Sirius, cercando di ignorare ciò che aveva appena sentito. 
    “D’accordo. Al mio tre.” Rispose lui, per poi puntare assieme all’amico la bacchetta verso Crosta. “Uno… due… tre!” 
    Un lampo di luce blu e bianca sprizzò da tutte e due le bacchette. Crosta si svegliò e cominciò a squittire terrorizzato, restando paralizzato a mezz’aria, contorcendosi follemente. 
    Il topo cadde per terra: ci fu un altro lampo di luce accecante e poi tutti quanti guardarono increduli la scena. 
    Fu come vedere la ripresa accelerata di un albero in crescita. Dal suolo si levò una testa, poi spuntarono braccia e gambe e un attimo dopo, nel punto in cui era caduto Crosta, comparve un uomo che cercava di farsi piccolo piccolo, torcendosi le mani. Era un ometto molto basso; i suoi sottili capelli incolori erano in disordine e in mezzo alla testa aveva una larga chiazza calva. Aveva l’aspetto raggrinzito di un uomo grasso che aveva perso molto peso in poco tempo. La sua pelle sembrava sporca e malaticcia, come il pelo di Crosta, e qualcosa del topo era rimasto attorno al naso puntuto e agli occhietti acquosi. 
    “Ed ecco a voi Peter Minus.” Annunciò Sirius, facendo voltare verso di sé l’uomo, che lo guardò spaventato. 
    “S-Sirius… R-Remus…” Mormorò Minus con una voce simile allo squittio di un topo, mentre i suoi occhi dardeggiarono verso la porta. “I miei amici… I miei vecchi amici…” 
    “Questo… Questo qui è Peter Minus?” Fece sorpreso Gray, guardando l’uomo che si voltò verso i ragazzi. 
    “È cambiato parecchio da quando lo abbiamo visto.” Disse gelida Erza, guardandolo con disgusto. 
    L’unico a non dire nulla fu Harry, che restò in silenzio. 
    “Sai Peter, stavamo parlando proprio di te.” Intervenne Remus. “In particolar modo, su ciò che è successo la notte in cui Lily e James furono uccisi.” 
    “Remus…” Ansimò Peter, con il sudore che gli imperlava la faccia pallida. “Non credergli, ti prego… ha cercato di uccidermi, Remus… Ha fatto di tutto per riuscirci…” 
    “Che… Che faccia di bronzo!” Esclamò Lucy. “Proprio tu parli, che ti sei nascosto per dodici anni come topo?!” 
    “Certo che mi sono nascosto! Sapevo che avrebbe tentato di uccidermi di nuovo.” 
    “Quindi facci capire bene.” Disse Majutsu, atono. “Tu sapevi che sarebbe fuggito da Azkaban, la prigione ritenuta inviolabile da tutti i maghi di questo mondo, solo per ucciderti?” 
    “H-Harry… Tu lo sai… è riuscito a entrare a Hogwarts… Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato deve avergli per forza insegnato qualche trucchetto… altrimenti come avrebbe fatto a scappare? Harry, io non avrei mai tradito-” 
    Peter Minus non finì la frase che un’onda d’energia proveniente dal moro lo fece cadere all’indietro. 
    “Non osare nominare i miei genitori!” Ordinò, osservando l’uomo rialzarsi spaventato. “Ora come ora nessuno deve osare metterli in mezzo! E non tentare di farmi credere che Voldemort avrebbe insegnato qualcosa a uno dei suoi seguaci se non per il suo tornaconto personale. L’ho incontrato ben due volte, e non mi è mai sembrato uno che la pensasse così!” 
    Peter tremò a sentire il nome del Signore Oscuro, facendo sbuffare Sirius. 
    “Cos’è, hai paura di sentire il nome del tuo vecchio padrone?” Domandò derisorio. “Non ti biasimo, Peter. I suoi seguaci non sono molto soddisfatti di te, vero?” 
    “Non so… cosa intendi dire, Sirius…” Balbettò Minus, il respiro più affannoso che mai, con il volto ormai luccicante di sudore. 
    “Non sono dodici anni che ti nascondi da me.” Continuò Black. “Tu ti nascondi dagli antichi sostenitori di Voldemort. Ho sentito delle voci ad Azkaban, Peter… Credono tutti che tu sia morto, perché altrimenti dovresti spiegare molte cose. Li ho sentiti gridare nel sonno. Sembrano convinti che il doppiogiochista abbia fatto il doppio gioco anche con loro. Voldemort è arrivato ai Potter seguendo le tue informazioni… e Voldemort là è caduto. E non tutti i suoi sostenitori sono finiti ad Azkaban, vero? Ce ne sono ancora molti liberi, che aspettano la loro occasione, fingendo di aver capito l’errore commesso. Ma se mai venissero a sapere che sei ancora vivo, Peter…” 
    “Non so… di che cosa parli…” Ribadì Minus, con voce più stridula che mai. Si asciugò il viso sulla manica e guardò Lupin. “Tu non puoi credere a questa… a questa follia, Remus…” 
    “Devo ammettere, Peter, che come la signorina Heartphilia ho qualche difficoltà a comprendere perché un uomo innocente voglia passare dodici anni da topo.” Osservò Lupin tranquillamente. 
    “Innocente, ma spaventato!” Squittì Minus. “Se i seguaci di Voldemort mi davano la caccia, era perché ho fatto rinchiudere ad Azkaban uno dei loro uomini migliori: la spia, Sirius Black!” 
    Il volto di Black si contorse per la rabbia. 
    “Come osi?!” Ringhiò, improvvisamente simile all’enorme cane che era stato. “Io, la spia di Voldemort?! Quando mai ho strisciato attorno a persone più forti e potenti di me? Ma tu, Peter… non capirò mai come ho fatto a non vedere che la spia fin dall’inizio eri tu. Ti è sempre piaciuto avere dei grandi amici che ti proteggessero, vero? Eravamo noi… io e Remus… e James…” 
    Minus si asciugò di nuovo il viso; ormai quasi boccheggiava. 
    “Io, una spia…? Devi essere impazzito… Mai… Non so come fai a dire una cosa…” 
    “Lily e James ti hanno scelto come Custode Segreto solo perché gliel’ho detto io!” Ringhiò ancora Black in tono così velenoso che Minus fece un passo indietro. “Credevo che fosse un piano perfetto… un inganno… Voldemort avrebbe di certo dato la caccia a me, non avrebbe mai immaginato che avessero scelto una creatura debole e ottusa come te… Dev’essere stato il momento più bello della tua misera vita, dire a Voldemort che potevi consegnargli i Potter, vero?!” 
    Minus borbottava distrattamente alcune parole, come ‘incredibile’ e ‘follia’, ma quello che si notò fu il colore cinereo del suo volto e il modo in cui i suoi occhi continuavano a saettare verso le finestre e la porta. 
    “Però… c’è una cosa che non mi è chiara in tutto questo.” Fece Ron, guardando con puro disgusto quello che era stato per tre anni il suo topo. “Questo… uomo, ha vissuto con noi fino ad oggi. Era nel nostro stesso dormitorio. Perché non ha mai tentato di uccidere Harry?” 
    “Ecco!” Esclamò Minus con voce acuta. “Grazie! Vedi, Remus? Non ho mai torto un capello a Harry! Perché dovrei?” 
    “Te lo dico io il perché!” Disse Black. “Perché non hai mai fatto niente per nessuno se non hai il tuo tornaconto. Voldemort si nasconde da allora, dicono che sia mezzo morto. Non avevi intenzione di commettere un assassinio proprio sotto il naso di Albus Silente per un mago in rovina, uno che ha perso tutto il suo potere, vero? Volevi essere sicuro che fosse il più forte di tutti prima di tornare da lui, vero? Altrimenti perché ti saresti trovato una famiglia di maghi? Per tenere le orecchie bene aperte, vero, Peter? Così, se il tuo vecchio protettore avesse riacquistato la sua forza fosse stato possibile riunirsi a lui…” 
    “Io sono furioso per il fatto che non ci siamo mai accorti di nulla!” Sbottò Natsu. “Con il mio olfatto avrei dovuto capirlo subito… ma ho sempre pensato che l’odore di umano che aveva addosso fosse dovuto alla nostra presenza.” 
    “Tuttavia prima ha sollevato un punto.” Intervenne Erza, guardando il ricercato. “Se non hai usato la magia oscura, come hai fatto a evadere? Come hai fatto a resistere tutti quegli anni con i Dissennatori?” 
    “Grazie!” Ansimò Minus, annuendo freneticamente. “Proprio così! Proprio quello che-” 
    “Non ho chiesto a te!” Lo interruppe Titania. 
    Black la guardò appena rabbuiato, pensando a come rispondere. 
    “Non so come ho fatto.” Disse lentamente. “Immagino che l’unico motivo per cui non sono impazzito è che sapevo di essere innocente. Non era un bel pensiero, quindi i Dissennatori non sono riusciti a portarmelo via, ma mi ha permesso di conservare il senno e non ho perso me stesso… mi ha aiutato a mantenere i miei poteri. Così quando tutto è diventato… troppo, sono riuscito a trasformarmi nella mia cella… sono diventato un cane, e grazie al fatto che ero molto magro, sono riuscito a passare oltre le sbarre. I Dissennatori, sapete, non ci vedono…” 
    “Davvero?” Chiese Natsu. 
    Sirius deglutì, annuendo. “Vanno a tentoni verso le persone captando le loro emozioni… capivano che le mie emozioni erano meno… meno umane, meno complesse quando ero un cane… ma naturalmente hanno pensato che stessi perdendo la testa come tutti gli altri là dentro, e non si sono preoccupati. Ma ero debole, molto debole, e non avevo alcuna speranza di allontanarli da me senza una bacchetta magica…” 
    Poi tornò a guardare con ira il suo vecchio amico. “Ma poi ho visto quella foto… E lì con voi c’era anche Peter… Ho capito che era a Hogwarts con Harry… nelle condizioni ideali per agire, se gli fosse giunta voce che il Lato Oscuro stava riprendendo potere…” 
    Minus scuoteva la testa e muoveva le labbra senza dire niente, ma fissava Black come se fosse ipnotizzato. 
    “…pronto a colpire nel momento in cui fosse stato sicuro di avere degli alleati… pronto a consegnare loro l’ultimo Potter. Se avesse dato loro Harry, chi avrebbe osato dire che aveva tradito Voldemort? Sarebbe stato riaccolto con grandi onori… Per questo non ho avuto altra scelta che evadere. Nessuno mi avrebbe creduto, ed ero il solo a sapere la verità…” 
    “Non proprio il solo, vero?” Fece Majutsu. “Anche Dark ne era a conoscenza, ma ha preferito non dirci nulla. Ora mi è chiaro come il sole, ma all’epoca…” 
    “Già. Dark sapeva tutto, ma era un fattore esterno. Sai, l’ho incontrato dopo la battaglia svoltasi a Natale. Mi ha curato le ferite che mi ero procurato contro quell’altro ragazzo… Ed io gli ho dato un bel pugno in faccia per non avermi avvertito nel passato di Peter.” 
    “D-Di cosa state parlando?” Chiese tremante lui, facendo voltare tutti a guardarlo. 
    “A quanto pare, gli ha cancellato definitivamente la memoria. Altrimenti credo avrebbe agito prima di arrivare a questo punto.” Osservò Remus. 
    “Dopo essere evaso, ho cominciato a cercare Harry ovunque.” Riprese Sirius. “Così scoprii che ogni estate ti allontanavi verso il continente di cui ci avevi parlato. Temevo che Peter fosse con te, così ho raggiunto di nascosto la casa dei Weasley. Non potevo entrare per via delle protezioni, ma vidi Peter chiuso in una gabbia, così non mi preoccupai. Speravo di poterlo prendere prima che entrasse a Hogwarts, ma mi resi conto che non era possibile. Così decisi di aspettare. Dentro Hogwarts avrebbe abbassato le difese.” 
    “Perché eri a Privet Drive?” Chiese Gray. 
    “Sapevo che Harry sarebbe dovuto tornare lì per farsi firmare il permesso per Hogsmeade. Ho avuto il suo stesso identico problema, visto che i miei genitori mi odiavano per essere un Grifondoro. Dopo il secondo anno mi buttarono fuori casa. Fui accolto da Charlus, il nonno di Harry, che mi trattò come un figlio. Fui fortunato che a Silente bastò la sua firma per il permesso. Mi ricordo come io e James reagimmo quando scomparve assieme a zia Dorea…” 
    “Allora era a questo che ti riferivi quando ci siamo incontrati la prima volta?” Domandò Majutsu, guardandolo. 
    “Già.” Rispose Black con voce roca. “Credimi, Harry. Non ho mai tradito James e Lily; sarei morto piuttosto che tradirli.” 
    Il mago di classe S restò in silenzio per qualche secondo, per poi sospirare. 
    “Sì… hai ragione… sono stato io a causare la loro morte… non tu.” Disse infine. “Se fossi stato zitto… forse nessuno avrebbe pensato a un simile stratagemma… forse avrebbero scelto lo stesso te… Mia madre mi ha scritto una lettera dicendomi che aveva ricordato tutto… Se solo non avessi ceduto alla rabbia…” 
    “Abbiamo sbagliato entrambi.” Fece Sirius. “Se solo ci fossimo fidati anche di Silente e Remus… Non abbiamo detto nulla a nessuno per essere sicuri di non venire scoperti… E così abbiamo decretato il nostro destino.” 
    “Però…” Continuò Harry, abbassando la testa. “C’è un responsabile per tutto questo…” 
    “No!” Urlò Minus, cadendo in ginocchio di fronte a lui, prostrato, con le mani giunte. “Harry… Harry… assomigli tanto a tuo padre…sei come lui… ti prego…” 
    Ancora una volta dal corpo di Majutsu si scatenò un’ondata di energia, ma stavolta colpì tutti i presenti, facendoli volare indietro. 
    “Tu… Tu osi nominare mio padre di fronte a me?!” Sputò il ragazzo, continuando a tenere lo sguardo verso terra. 
    “Oh no…” Mormorò Erza, rialzandosi assieme a Natsu e Gray, che guardavano preoccupati l’amico. 
    Peter però non sembrò volersi arrendere. “Harry, James non mi avrebbe voluto morto… James avrebbe capito, Harry…lui avrebbe avuto pietà di me…” 
    Black e Lupin si rialzarono, facendo un passo in avanti, ma furono costretti a fermarsi quando anche il figlio del loro amico fece lo stesso, avvicinandosi a Minus. 
    “Sai una cosa? Non saprò mai cosa avrebbe fatto mio padre… Perché tu hai tradito i miei genitori. Lo neghi?” 
    L’uomo non rispose, limitandosi a piagnucolare. 
    “LO NEGHI?!” Ripeté Harry, urlando. 
    “C-Che cosa potevo fare? Il Signore Oscuro… non hai idea… possiede armi che non puoi immaginare… Ero spaventato, non sono mai stato coraggioso come Sirius, Remus e James. Non volevo che succedesse… Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato mi ha costretto…” 
    “Ti ha costretto? Tutto qui?” Replicò Majutsu. “Questa è la scusa migliore che sai inventare? Se fossi stato veramente loro amico… saresti morto per loro. Saresti morto per la giustizia. Persino io comprendo una cosa del genere… Sai, mi stavo sacrificando poco meno di un anno fa. Proprio per fermare un mago come Voldemort. L’hai visto, no? Il suo potere… anche tu eri presente alla prova con il Moliccio… Quindi rispondimi… che cosa dovrebbe impedirmi… di distruggerti?” 
    Peter spalancò gli occhi, mentre una forza invisibile lo sollevava in aria, come se qualcuno lo tenesse per il collo. 
    Solo in quel momento Harry alzò lo sguardo, rivelando che il tatuaggio di Fairy Tail ormai era completamente nero e pulsava, come se fosse dotato di vita propria. 
    “Dannazione!” Esclamò Erza, deglutendo. “Questo non va affatto bene! Dobbiamo fermarlo subito!” 
    “Che cosa sta succedendo?” Chiese Fred. 
    “Il nostro peggiore incubo!” Rispose Natsu, guardando anche lui preoccupato Harry. “Ora siamo davvero in pericolo!” 
    “Cosa volete dire? Che cosa sta succedendo a Harry?” Domandò Sirius. 
    “Ha perso il controllo.” Disse Gray. “Si è lasciato completamente andare alla furia. Ora come ora, solo un miracolo potrebbe salvare Minus… e nemmeno noi siamo al sicuro!” 
    “H-Harry… P-Pietà… t-ti prego…” Mormorò Peter, faticando a respirare. 
    “Pietà?” Ripeté Majutsu. “La stessa che tu hai avuto verso i miei genitori? La stessa che ha avuto Voldemort? Sarò più che felice di concedertela… Sono sicuro che mamma e papà non vedono l’ora di incontrarti per dirti che cosa pensano di te!” 
    “Harry, no!” Scattò Erza, raggiungendolo, solo per venire spinta indietro dalla sua magia. “Se lo uccidi, non potrai dimostrare l’innocenza di Sirius!” 
    “Il suo corpo basterà! Questo uomo non merita in alcun modo una seconda possibilità!” 
    Una fiammata lo colpì in pieno sul capo, ma non sortì alcun effetto se non quello di farlo girare appena verso Natsu, che continuò a tenere teso in avanti il braccio. 
    “Ci dispiace Harry, ma dobbiamo fermarti subito! Non possiamo farti fare qualcosa di cui ti pentirai in seguito!” 
    “Andatevene.” Sussurrò Gray agli altri. “Per voi è troppo pericoloso restare.” 
    “Ma noi-” Cominciò Hermione, subito interrotta dal mago del ghiaccio. 
    “Solo noi possiamo calmarlo. Voi non avete ancora un buon controllo della magia a livello puro. Happy, tu sai cosa dobbiamo fare. Per piacere, portali fuori.” 
    “A-Aye!” Fece lui, prendendo la mano di Luna, che continuava a osservare Harry impassibile. “Andiamo, presto!” 
    Luna annuì, per poi girarsi verso le scale, seguita di malavoglia dagli altri. Fred e George si fermarono pochi secondi giusto per prendere Piton, ancora privo di sensi, e portarlo via. Non era di certo il loro professore preferito, ma non potevano lasciargli correre un pericolo, qualunque esso fosse. 
    “Anche voi due!” Esclamò Erza, guardando Sirius e Remus. 
    “No! Non abbandoneremo Harry!” 
    “Non c’è tempo per queste discussioni! Andatevene subito!” Ordinò Natsu. 
    “Ma-” Fece Lupin, solo per venire interrotto da Gray. 
    “Non c’è niente che potete fare per lui. È compito nostro calmarlo. Voi sbrigatevi solo a lasciare il prima possibile questo posto!” 
    La determinazione nei loro occhi fu sufficiente a convincerli. Lanciando un’ultima occhiata a Harry e Peter, i due vecchi amici annuirono, per poi correre fuori. 
    “Basteremo?” Domandò il mago del ghiaccio, cominciando a togliersi la veste, per poi rimuovere anche la maglietta, restando a petto scoperto, con il marchio di Fairy Tail in bella vista. 
    “Dobbiamo.” Rispose Erza, strappandosi la manica, mostrando anche lei il suo simbolo, imitata subito da Natsu. 
    Per tutto il tempo Majutsu non rivolse loro nemmeno lo sguardo, tutta la sua attenzione era su Peter, il cui volto cominciava a diventare blu. 
    “Non mi piace l’idea di salvare un simile verme, ma non possiamo permettere a Harry di macchiarsi le mani.” Fece Dragonil, per poi portare in avanti il braccio scoperto. 
    Nello stesso momento anche Titania fece lo stesso, mentre Gray stese entrambe le braccia. 
    I loro tatuaggi cominciarono a brillare, per poi lasciare uscire un piccolo raggio di luce, che unendosi ai loro gemelli avvolsero Harry, facendolo così distrarre e far cadere Minus, che riprese così a respirare liberamente. 
    “Che cosa state facendo?” Chiese Majutsu, voltandosi finalmente verso di loro. 
    “Ti impediamo di fare una sciocchezza!” Rispose Erza, seria. 
      
      
    “Che cosa sta succedendo laggiù?” Domandarono i gemelli a Happy, che deglutì, mentre tutti quanti proseguivano la loro corsa fuori dalla stamberga. 
    “Qualcosa di molto pericoloso, aye…” Rispose il gatto. 
    “Che cos’è successo a Harry? Non sembrava più in sé.” Disse Neville. 
    “Non è qualcosa che succede spesso… questa è la terza volta… anche se io ho assistito a questo evento in una sola occasione… ed è stato spaventoso, aye.” 
    “Di cosa si tratta?” Domandò Hermione. 
    “Come sapete, la magia di Harry è molto potente. Lo è sempre stata, anche quando era più piccolo, aye. Quando non riesce più a controllare i suoi sentimenti, quando è veramente arrabbiato… perde il controllo, aye.” 
    “In pratica ora come ora è in modalità furia totale?” Intervenne Ron. 
    “Peggio. Ho sentito che la prima volta ha quasi distrutto tutta Magnolia… Sono serviti il Master e tutti i membri per riuscire a calmarlo abbastanza perché riprendesse il controllo di sé… aye…” 
    “Spero che Magnolia sia il nome di una casa e non di una città!” Fece Sirius, anticipandolo, seguito da Remus. “Perché farei fatica a crederci altrimenti…” 
    “Ma se è così…” Disse Lucy, deglutendo. “Erza, Natsu e Gray non basteranno mai! E Hogwarts stessa…” 
    “No, aye!” Esclamò Happy. “In seguito, Harry e il Master hanno cercato di trovare una soluzione a questo problema. Harry non ama finire in quello stato, anzi. Ma sa perfettamente che non può sempre impedirlo. Così hanno scoperto un metodo per costringerlo a calmarsi, aye.” 
    “Ci cosa si tratta?” 
    “Devono usare la propria magia per calmarlo.” Rispose Luna. “E per far ciò devono sfruttare il loro legame. Il legame che ogni mago di Fairy Tail possiede.” 
    Il gatto la guardò sorpreso, ma annuì. “Proprio così. Il marchio di Fairy Tail è l’unica via per incanalare la propria magia dentro Harry, costringendolo a calmarsi, ma meno membri ci sono, più difficile è, aye.” 
    “Allora non dovremmo tornare indietro per aiutarli?” Chiese Fred. 
    “Sarebbe inutile. Bisogna possedere una grande energia magica per riuscirci, aye. Nemmeno io posso essere d’aiuto.” 
    “Dannazione… odio sentirmi così debole…” Sbottò Lucy, per poi fermarsi di colpo e voltarsi indietro. 
    “Che succede?” Domandò Dudley. “Non che voglia sembrare più codardo di quel che sono, ma se ci fermiamo-” 
    “Questa magia…” Mormorò la maga degli Spiriti Stellari, incredula. “Non è possibile… Chi può usarla?” 
      
      
    Majutsu emise un ringhio, per poi afferrare con la mano uno dei tre raggi, cercando di allontanarlo. 
    “Per piacere Harry, cerca di riprenderti! Sai benissimo che non devi perdere il controllo!” Affermò Erza, cercando di aumentare il flusso della magia all’interno del raggio. 
    “Quest’uomo ha ucciso i miei genitori! Deve pagare!” 
    “E lo farà! Ma non possiamo lasciartelo uccidere!” Urlò Natsu. 
    “Hanno ragione loro! Harry, torna in te!” Gridò una voce. 
    Prima che uno dei presenti potesse dire qualcosa, una delle tasche di Majutsu s’illuminò, lasciando uscire un raggio dorato che colpì il terreno. 
    Sotto gli occhi increduli di Erza, Natsu e Gray, più quelli confusi di Peter, la luce cominciò ad assumere forma umana, finché non mostrò un giovane uomo dai capelli arancioni, vestito con un elegante completo nero e un paio di occhiali con le lenti azzurre a coprirgli gli occhi. 
    “Capisco che non sia facile, ma non devi agire d’impulso per poi pentirtene, come ho fatto io.” Continuò l’uomo, per poi togliersi anche lui la giacca e la camicia, mostrando così un tatuaggio verde di Fairy Tail impresso sulla schiena. 
    “L-Loki?!” Esclamò sorpresa Erza. “Che cosa… Come hai fatto…?” 
    “A dopo le spiegazioni! Ora pensiamo a calmarlo. Ho sufficiente energia magica per aiutarvi, oltre al fatto che ogni minuto che resto qui lo indebolisce, anche se non di molto!” 
    “Leo… anche tu?” Domandò Majutsu, guardandolo con rabbia. 
    “Lo facciamo solo per te!” Replicò lui, per poi far partire un quarto raggio che lo avvolse, riuscendo finalmente a bloccare totalmente i suoi movimenti. 
    “ORA!!!” Gridarono assieme i quattro maghi, aumentando ulteriormente la quantità di magia presente nei fasci. 
    Majutsu urlò di dolore, mentre il suo corpo sembrava venire colpito da un’altissima scarica elettrica. 
    Il tutto durò solo pochi secondi, dopodiché i quattro raggi si infransero, lasciando cadere a terra un Harry Potter privo di sensi, mentre il suo tatuaggio tornava verde. 
    “Ci… Ci siamo riusciti…” Ansimò Gray, cadendo a terra esausto. 
    Peter Minus deglutì, osservando lo spettacolo. “C-C’è mancato poco… Io stavo per… stavo per…” 
    Ma prima che potesse fare qualcosa, Loki lo raggiunse, afferrandolo per un braccio. “Tu non vai da nessuna parte. Ho sentito tutta la discussione, e sono perfettamente d’accordo con gli altri che tu debba pagare. Fairy Tail non perdona.” 
    “Già… Non lo abbiamo fatto per te… Non abbiamo alcuna intenzione di salvarti.” Continuò Erza, riprendendo fiato. “Semplicemente… Harry non doveva sporcarsi le mani… con uno come te…” 
    Natsu annuì, per poi andare a recuperare l’amico, sollevandolo per un braccio e poggiandolo sulla spalla. “Forza, raggiungiamo gli altri.” 
      
      
    “La situazione sembra essersi calmata.” Fece Hermione, guardando il suo schermo olografico, il quale le aveva riportato una diminuzione dell’energia magica. 
    “Menomale…” Sospirò Lucy, sollevata. “Ma mi chiedo come fosse possibile…” 
    “Che cosa?” Domandò Remus, con una benda nera attorno agli occhi, girandosi nella sua direzione. 
    “L’energia che ho sentito prima era come quella che uso io quando attivo la mia magia… ma non è possibile che ci sia un altro mago come me qui.” 
    “Cosa intendi dire ragazzina?” Chiese Sirius, facendo sbuffare la bionda per il nomignolo. 
    “Lei è la principessa Lucy.” Rispose Virgo, apparendo dal nulla al suo fianco. “E si riferisce al fatto che può evocare noi Spiriti Stellari usando la sua energia magica.” 
    “Non chiamarmi principessa!” Replicò la sua proprietaria, portandosi una mano sulla fronte, ignorando la faccia incredula del ricercato. 
    Per il cappello di Merlino, come hai fatto? Evocare una persona richiede una gigantesca quantità di magia, per non parlare che siamo dentro Hogwarts!” 
    “Noi Spiriti Stellari non siamo di questa dimensione. Di conseguenza possiamo apparire dove vogliamo.” 
    “Okay, rimandiamo a dopo le spiegazioni, grazie…” La interruppe Lucy, tirando fuori la sua chiave dorata e costringendo così Virgo a sparire. 
    “Un’altra dimensione? Ho sentito bene?” Chiese Lupin, sorpreso. 
    “Meglio non parlarne adesso. Se Piton dovesse svegliarsi, sarebbe difficile spiegarlo… Ma sono sicuro che Harry vi dirà tutto quanto non appena possibile.” Rispose George. 
    “Sì, credo che lo farò…” Rispose la voce del diretto interessato, mentre usciva sorretto da Natsu e Erza, con dietro Peter tenuto fermo da Loki e Gray. 
    “Harry!” Esclamarono tutti, felici di vederlo sano e salvo. 
    “Scusatemi… Ho perso il controllo senza nemmeno rendermene conto…” 
    “Ma quello… è Loki!” Fece Lucy, indicando l’uomo, che alzò la mano libera per salutarla. “Come ha fatto ad arrivare qui?” 
    “Non l’hai capito?” Rispose lui, sorridendo. “Avevo sentito che eri una maga molto portata su questo argomento.” 
    Sentendo ciò la bionda spalancò gli occhi. “Tu… Tu sei uno Spirito Stellare?!” Esclamò incredula. 
    “Leo della chiave d’oro del Leone. Al vostro servizio.” 
    “Come facevi a conoscerlo?” Chiese Neville. 
    “Loki era un membro fisso della nostra gilda fino a qualche anno fa. Poi ha cominciato a venire sempre meno. Non avremmo mai immaginato che fosse uno Spirito Stellare, tantomeno che appartenesse a Harry.” Spiegò Gray guardando l’amico, che sospirò. 
    “Vi spiegheremo anche questo. Ora però sarà meglio tornare al castello. Direi che è il momento che Sirius venga finalmente liberato da quelle false accuse.” 
    “Allora direi di muoverci.” Fece Leo. “Prima consegniamo questo farabutto, meglio è.” 
    Tutti annuirono, facendo per incamminarsi verso il castello. Salvo fermarsi quando un gelo innaturale cominciò ad avvolgerli. 
    “No… No, no, no!” Urlò Sirius, cadendo in ginocchio e portandosi le mani sulla testa. “Non loro!” 
    “Questa sensazione… i Dissennatori?” Disse George, cadendo anche lui in ginocchio. 
    “Ma perché… è più forte?” Domandò il gemello, per poi alzare lo sguardo e spalancare gli occhi per la paura. 
    Sopra le loro teste c’erano un centinaio di Dissennatori, i quali si stavano avvicinando sempre di più, costringendo tutti i maghi a cadere a terra uno ad uno, con l’esclusione di Loki, che guardò le creature con rabbia. 
    “Questi avvoltoi devono aver percepito il nostro sollievo…” Ringhiò, poco prima di sentire il braccio del suo prigioniero diventare più piccolo. 
    Peter Minus, approfittando della debolezza di Gray, si era liberato dalla sua presa, e con solo un braccio trattenuto, non perse tempo a trasformarsi, e prima che Loki potesse riacciuffarlo, corse via attraverso il bosco. 
    “F-Fermo!” Urlò Majutsu, cadendo anche lui in ginocchio. “Dannazione!” 
    “Questa non ci voleva… siamo troppo deboli…” Mormorò Erza, guardando i Dissennatori farsi sempre più vicini. 
    “Cercherò di allontanarli io. Dato che non sono umano, non hanno alcun effetto su di me.” Disse Leo, per poi avvolgere il suo pugno con della luce, saltando subito contro una delle creature, colpendola in pieno e facendola sparire in una scia luminosa. 
    “Tsk. Non pensavo fossero così resistenti…” Osservò lo Spirito Stellare, vedendo la luce attorno alla mano svanire. “Non so se riuscirò a eliminarli tutti…” 
    “L-Lascia che ti dia una mano…” Ansimò Lucy, cercando di restare in piedi, tirando fuori dalla tasca una chiave dorata. “Apriti, Porta del Centauro! Sagittarius!” Urlò, richiamando l’arciere vestito da cavallo, che incoccò subito una freccia. 
    Prontopronto, sono pronto!” Esclamò egli, per poi scoccare la freccia, colpendo uno dei Dissennatori, che scomparve nel nulla. 
    Apriti, porta del Toro! Taurus!” Urlò ancora Lucy, tirando fuori un’altra chiave e facendo apparire il secondo spirito, che si lanciò subito contro un altro Dissennatore, tagliandolo a metà con la falce. 
    Apriti, Porta della Vergine! Virgo!” 
    “Ai suoi ordini, principessa!” rispose prontamente la donna evocata, saltando in alto e colpendo con un pugno un’altra delle creature oscure, che si schiantò a terra prima di sparire. 
    Apriti, Porta del-” 
    “Fermati Lucy!” Gridò Leo. “Hai già aperto tre porte! Sei già oltre il limite! Morirai!” 
    “Non m’importa… voi Spiriti siete gli unici in grado di contrastare questi mostri… Non mi fermerò ora!” Affermò la bionda. “Apriti, Porta del Granchio, Cancer!” 
    Questa volta ad apparire fu un uomo con pantaloni neri e camicia azzurra; dalla schiena uscivano sei zampe gigantesche di granchio, mentre tra le dita delle mani stringeva un paio di forbici, la cui impugnatura ricordava a loro volta la chela di un granchio. I suoi capelli scuri erano intrecciati a forma di granchio. 
    Ebi! Cosa devo tagliare?” Chiese Cancer, aprendo e chiudendo le forbici un paio di volte. 
    “Attacca quelle creature!” Ordinò Lucy, cadendo in ginocchio e cominciando ad ansimare. 
    “Non devo sistemare nessuna accorciatura?” domandò lo Spirito, per poi farsi serio nel vedere i suoi colleghi continuare a colpire i Dissennatori. “Capisco, ebi.” 
    Detto ciò scomparve, riapparendo alle spalle di una delle creature, infilzandola con le forbici. 
    A-Apriti, Porta della-” Continuò la maga degli Spiriti Stellari, venendo fermata da Harry, che le aveva bloccato la mano. 
    “B-Basta così.” Ansimò, cercando di resistere all’influenza dei Dissennatori. “Non lascerò che una mia amica si sacrifichi in questo modo!” 
    “Sì… Hai ragione…” Intervenne Gray, raggiungendolo, seguito da Natsu ed Erza. 
    “Ci siamo preparati per questo momento… Sappiamo cosa fare.” Disse Titania, tirando fuori la bacchetta. 
    “Non ci lasceremo sconfiggere da questi mantelli rovinati!” Gridò il Dragon Slayer, con rinnovato vigore. 
    “Unison Raid…” Mormorò Luna, ormai a terra. “Usate l’Unison Raid…” 
    “L’Unison Raid?” Ripeté Majutsu, guardandola incredulo. “Ma è una magia avanzata! Non possiamo-” 
    “I-Io posso fungere da nucleo.” Rispose Lucy. “Ci sono già riuscita una volta… Posso farcela di nuovo!” 
    “Ma sei troppo deb-” 
    “Non sono così debole!” Replicò la bionda, mentre la sua tasca s’illuminò, lasciando uscire altri cinque raggi di luce, materializzando così Aquarius, Horologium, Lyra, Plue e un altro spirito che non avevano visto prima: un’enorme croce argentata, con gambe, braccia e volto umani, con il naso e i baffi bianchi anch’essi a forma di croce, che rispondeva al nome di Crux. 
    Come a un segnale silenzioso, gli altri suoi Spiriti abbandonarono il combattimento, raggiungendoli e mettendosi attorno ai cinque maghi, creando una barriera magica che annullò al suo interno l’influenza dei Dissennatori. 
    “Non ci credo… È riuscita a evocare tutti i suoi Spiriti assieme…” Fece Leo, per poi raggiungerli e unirsi alla barriera. 
    “I-Incredibile…” Disse Hermione, guardando incredula lo spettacolo, assieme agli altri, mentre Luna sorrideva. 
    “Questo… è ancora più potente dell’altra volta…” Mormorò George, per poi perdere i sensi, seguito poco alla volta dagli altri rimasti fuori dalla barriera. 
    “Sappi che non accetterò una sconfitta.” Intervenne Aquarius, guardando Lucy. “Ho dovuto interrompere il mio appuntamento per raggiungerti.” 
    Lucy sorrise debolmente, annuendo. 
    “Come conti di attivare l’Unison Raid?” Chiese Harry, guardando la bionda, che si rialzò. 
    “Mettetevi attorno a me. Cercherò di richiamare la stessa sensazione che ho sentito l’altra volta.” Disse seria. 
    I quattro maghi annuirono, obbedendo al suo commando, mentre Lucy chiuse gli occhi, unendo le mani in una silenziosa preghiera. 
    Immediatamente, il suo corpo cominciò a emanare una debole luce, che dopo un paio di secondi divenne più intensa, colpendo Harry, Erza, Gray e Natsu, i quali spalancarono gli occhi. 
    “Questa energia…” 
    “Incredibile…” 
    “Mi sento tutto un fuoco!” 
    “Andiamo!” Disse Majutsu, per poi alzare la bacchetta. 
    “EXPECTO PATRONUM!!!” Urlarono i quattro maghi. 
    Dalla punta delle loro bacchette uscirono quattro abbaglianti animali argentati, i quali si scagliarono subito contro i Dissennatori, colpendone una decina ciascuno, costringendoli a indietreggiare. 
    I quattro membri di Fairy Tail alzarono lo sguardo, imitati dagli Spiriti Stellari, osservando sorpresi quelle quattro emanazioni. 
    Queste, senza perdere tempo, si girarono verso gli altri Dissennatori, continuando la loro caccia, finché finalmente tutte le creature oscure non decisero di ritirarsi. 
    In quel momento gli Spiriti sorrisero, per poi svanire, con l’eccezione di Leo. 
    Lucy sospirò e sciolse la presa delle mani, facendo scomparire la luce e cadendo indietro, priva di forze, venendo presa al volo da Natsu. 
    I quattro Patronus si voltarono verso i loro evocatori, raggiungendoli. 
    Di fronte a Natsu si fermò una salamandra, da Gray un orso polare e da Erza una tigre. 
    Davanti a Harry invece un cervo lo fissava negli occhi. Un cervo che il moro pensava non avrebbe mai più rivisto. 
    “Ramoso…” Mormorò, incredulo. “Papà…” 
    Il cervo chinò la testa, per poi sparire nel nulla, imitato dai suoi simili. 
    “Stavolta… credo di aver dato davvero tutto me stesso…” Annunciò Gray, lasciandosi cadere a terra. “Ora credo di voler dormire un po’…” 
    A imitarlo subito ci furono sia Erza che Natsu, lasciando in piedi solo Harry, il quale si abbandonò seduto. 
    “Ci siamo riusciti…” Sussurrò, per poi guardare la boscaglia. “Ma Peter… è fuggito…” 
    “Mi spiace.” Fece Loki. “Non sono riuscito a trattenerlo mentre pensavo a come uscire da quella situazione.” 
    Majutsu sospirò. “Ormai non possiamo farci più niente. Possiamo solo sperare che la profezia della Cooman stavolta non diventi realtà. Ma ora… abbiamo un’altra questione di cui preoccuparci.” 
    Leo annuì, per poi voltarsi verso il corpo privo di sensi di Sirius. 
    “Con tutto quello che è successo, dubito fortemente che nessuno si sia accorto di qualcosa. A breve arriveranno i professori. Sirius… non deve trovarsi qui.” 
    “Non dire altro. Lo porterò via io. Credo di sapere cosa vuoi fare.” 
    Harry sorrise, per poi sdraiarsi a terra. 
    “Grazie mille… E Leo? Quando ci saremo ripresi, manterrò fede alla mia promessa. Ormai direi che non hai più alcun dubbio, vero?” 
    Loki scosse la testa, sorridendo e guardando Lucy. “No. Dopo quello che ha fatto stasera… Dev’esserci stato per forza lo zampino del Re, altrimenti non sarebbe mai riuscita a evocare tutti i suoi Spiriti assieme. E questo mi basta.” 
    “Perfetto. Ora scusami… ma temo… sia il mio turno di dormire…” Fece Majutsu, chiudendo gli occhi. 
    Leo sorrise, per poi dirigersi verso Sirius, sollevandolo come se niente fosse. 
    “Posso solo dire che è stato un onore e un piacere esserti stato utile finora. E non potrò mai ringraziarti abbastanza per avermi salvato.” Disse, per poi sparire in una scia di luce assieme a Black. 
      
      

    ~~~~~~~~~~~
      
      
    Sirius aprì gli occhi, ritrovandosi poggiato contro il muro di una casa. 
    “Dove… Dove sono finito?” Domandò, alzando una mano per coprire la luce del sole. 
    Rialzandosi, cominciò a guardarsi attorno. 
    Si trovava in una via, piena di persone che parlavano tra di loro senza fare caso a lui. 
    “Questa non è Hogsmeade… e nemmeno Diagon Alley…” Capì, guardandosi attorno, mentre poco lontano un uomo, con uno schiocco di dita, faceva apparire un palloncino per darlo a una bambina, che applaudì prima di prenderlo. 
    Sirius si voltò, sgranando gli occhi. 
    A pochi metri da lui c’era un enorme edificio su cui svettavano il logo e il nome di Fairy Tail. 
    “Questo… Questo è il posto dov’è finito Harry?” Si chiese, avvicinandosi. 
      
      
    “Ehi vecchio! Quanto ci vorrà prima che Salamander e gli altri tornino?” Domandò Gajil al Master, che sospirò. 
    “Dovrebbero essere qui tra qualche settimana al massimo. È inutile che continui a chiedermelo.” Rispose lui, mandando giù un sorso di birra, svuotando il calice, che poggiò sul tavolo, subito preso da Dobby. 
    “Dobby può fare qualcos’altro per il Master, signore?” 
    Il vecchio ridacchiò, scuotendo una mano. “No, no, ma grazie lo stesso Dobby.” 
    “Secondo le mie carte, sta per arrivare qualcuno.” Disse Cana, guardando una carta appena estratta dal mazzo. 
    “Grazie tante, abbiamo il portone spalancato, lo vediamo anche noi!” Replicò Droy. 
    “Cerchi rogne?” Replicò subito la ragazza, fissandolo in cagnesco. 
    “Su, su, non c’è bisogno di litigare. Vediamo piuttosto chi è il nostro ospite e-” 
    Ma Mirajane si interruppe, mentre Sirius metteva il primo passo nella gilda, guardandosi attorno leggermente timoroso. 
    “Scusate… Potrei sbagliarmi, ma forse voi potete sapere dove posso trovare Harry-” 
    Prima ancora che potesse finire la frase, tutti i membri della gilda si erano voltati a guardarlo, interrompendo le loro attività. 
    Mira, che stava versando altro sake per Cana continuò a fissarlo, ignorando il liquore che straripava dal calice. 
    “Tu… qui?” Fece Gajil, sorridendo. “Questa dopotutto dev’essere la mia giornata fortunata!” Esclamò, alzandosi di colpo dalla sedia e battendo le mani. 
    “T-Tu sei quel ragazzo di Halloween…” Mormorò Sirius, deglutendo. 
    “Non è da uomini venire qui e far finta di nulla per attaccare un nostro amico!” Urlò Elfman, trasformandosi e facendo un passo verso di lui, mentre anche gli altri si prepararono a combattere, con l’eccezione di Mira, che si limitò a interrompere il flusso di sake. 
    “Con quale coraggio… il traditore di un membro della nostra famiglia… osa presentarsi qui?!” Tuonò il Master, ingigantendosi e avvicinandosi minacciosamente a Sirius. “Non so come tu sia giunto fin qui, ma sarà un immenso piacere sistemarti fino all’arrivo di Harry!”
    Sirius, che era già pallido di suo, sbiancò ulteriormente. 
    “S-Sentite… so come può sembrare la cosa… Ma io non sono nemico di Harry… E non so nemmeno come sono giunto qui… Anzi, non so neppure dov’è questo qui!” Disse indietreggiando. 
    “E perché dovremmo crederti?” Chiese Mira, guardandolo seria. “Harry ci ha fatto vedere un tuo manifesto e ci ha detto che cos’hai fatto. Sai, sto faticando a non raggiungerti per farti a pezzi.” 
    “Tranquilli.” Intervenne una voce, facendo voltare tutti i presenti verso un tavolo, al quale era seduto Leo, intento a bere una tazza di caffè. “L’ho portato qui io su richiesta di Harry. E credo di dovervi spiegare un paio di cose.” 
    “Loki? E tu quando sei arrivato?” Domandò Levy, guardandolo sorpresa. 
    “Pochi secondi fa. Anche se sono qui da qualche ora. Infatti ho lasciato Sirius fuori che era ancora notte. E scusami, non ho saputo fare a meno di tirarti un piccolo scherzo. Dopotutto, per quasi un anno ho creduto anch’io che tu fossi colpevole.” 
    Sirius sbatté le palpebre un paio di volte, mentre gli altri membri sembrarono calmarsi. 
    Il Master tornò alle sue dimensioni normali, avvicinandosi a Black, ridacchiando. 
    “Capisco. Dunque è stato tutto un malinteso, eh?” Fece, per poi fermarsi una volta che fu di fronte al ricercato, che lo guardò incredulo. 
    “Come… Che razza di magia è mai questa? E nessuno di voi ha una bacchetta… Credevo che solo Harry e i suoi amici ne fossero in grado…” 
    “Sembra ci saranno molte cose da spiegare, da entrambe le parti.” Disse Makarov. “Perciò ti consiglio di metterti comodo. E inoltre, mi auguro per te che Loki abbia detto il vero. Perché altrimenti la nostra furia non avrà eguali.” 
    “Lo so… ho visto Harry perdere il controllo… e non voglio vedere nient’altro di simile…” Sospirò Sirius, per poi sorridere. “Però, devo dire che mi ha tirato uno bello scherzo. Quasi degno dei Malandrini.” 
    A quella frase Makarov spalancò gli occhi. “Harry ha perso il controllo?” Ripeté spaventato. 
    “Sì, ma i suoi amici… Erza, Natsu e Gray, se non mi confondo, più lo spiritosone che a momenti mi fa ammazzare, sono riusciti a calmarlo.” 
    Il Master sospirò di sollievo, mentre Loki guardava entrambi con un sorriso.




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    Ed eccomi qui con il nuovo capitolo!
    Dunque, ecco rivelata l'identità del misterioso collaboratore di Harry! Qualcuno c'era arrivato?
    Per chi se lo sta chiedendo... no, Harry non è un Obscurus. Che ci crediate o no, quanto successo in questo capitolo era previsto fin dall'inizio della storia, e mi pare che all'epoca non avvessero nemmeno annunciato il film (e il libro non l'ho mai letto, quindi non so se viene nominato prima o no).
    E con il prossimo capitolo, finalmente si vedrà la conclusione del terzo libro! Cosa succederà dopo? Beh, diciamo che ci saranno parecchi eventi... shockanti XD.
     
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97 replies since 8/9/2012, 21:37   1730 views
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