Harry Potter e la magia di Fairy Tail

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    Capitolo 63: Fiamme, lettera e riunione
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    Harry saltò di lato per evitare una sfera di elettricità che Hakai gli aveva lanciato contro. 
    “Ma per quanto ancora vuole combattere?!” Sbottò Natsu, cercando di colpirlo con un pugno infuocato, ma mancandolo. 
    “Se sperate di stancarmi, allora dovrete aspettare parecchio tempo.” Li derise il Custode del Caos, parando un affondo da parte di Erza, seguito da uno proveniente da Neville. “Sono invincibile! Nessuno di voi può sconfiggermi!” 
    “Questo solo finché non arriva Dark.” Ripeté Hikari, alzando una mano per respingere una sfera d’acqua, guardando con la coda dell’occhio gli altri maghi, Silente compreso, che stavano assistendo Gray. 
    “Stai zitto!” Abbaiò Natsu. “T’insegneremo noi a non metterti contro Fairy Tail!” 
    “Umpf. Vediamo che cosa sai fare una volta privato del tuo fuoco.” Fece Hakai, per poi schioccare le dita. 
    Immediatamente le fiamme che avvolgevano le mani del Dragon Slayer cominciarono a volare verso il Custode del Caos, con le quali cominciò a creare una sfera. 
    “C-Cosa…” Balbettò incredulo Dragonil, vedendo il fuoco scomparire completamente. 
    “Se ben ricordo, tu non puoi mangiare il tuo stesso fuoco, no? Allora vediamo quanto sai resistere!” Urlò Hakai, per poi rispedirgli contro la sua magia, che colpì in pieno il rosato, facendolo volare contro il muro. 
    “Natsu!” Gridò Harry, per poi correre verso l’avversario, cercando di colpirlo con la spada, ma riuscendo solo a tagliargli il vestito. 
    “Tutto qui quello che Majutsu può fare? Nonostante il mio opposto abbia rinforzato la tua spada e l’armatura, il tuo potere non è aumentato. E sono sicuro che il mio Heartless è stato sconfitto da Dark e non da voi, vero?” 
    “Anche se è vero, non significa che ci arrenderemo! Noi siamo maghi di Fairy Tail!” 
    “Ben detto!” Affermò una voce. 
    Tutti si girarono, giusto in tempo per vedere una fiammata arancione colpire in pieno Hakai, facendolo allontanare di diversi metri. 
    “Chi osa-” 
    “È passato un po’ di tempo, Hakai.” Continuò la voce. 
    Sopra di loro, un ragazzo dai ritti capelli castani e gli occhi arancioni osservava la scena. Si manteneva in volo grazie a delle fiamme dello stesso colore dei suoi occhi, che sembravano uscire da dei guanti, e sulla fronte era ben evidente una fiamma che ardeva quasi incontrollata, senza però intaccare in alcun modo il suo proprietario. 
    “Tsuna!” Chiamò Hikari, contenta. “Allora ha scelto te come soccorso!” 
    “Beh, ho pensato che un’altra persona in grado di usare le fiamme non avrebbe fatto male.” Fece Dark, entrando nella Sala Grande affiancato da Hermione. 
    “È anche lui un Dragon Slayer?” Chiese Lucy. “O è l’altro Natsu? In fondo, il nome è praticamente lo stesso…” 
    “No, non sono Natsu.” Rispose il ragazzo, per poi atterrare, facendo sparire il fuoco attorno alle mani. “Non sono neppure un mago puro.” 
    “Un mago puro?” 
    “Intende dire che i suoi poteri magici derivano dal Keyblade.” Rispose Hermione. “Ho visto molte altre persone come lui… molti di loro mi hanno detto che in origine erano quasi tutti semplici Babbani.” 
    “Aspetta… vuoi dire che tu sei stata nel suo mondo?” Domandò incredulo Ron, ricevendo un assenso. 
    “Sì, ho visto centinaia di altri Custodi.” Rispose la castana. 
    “Così finalmente sei arrivato, Dark.” Li interruppe Hakai, sorridendo. “Non importa chi hai portato, io voglio combattere solo contro di te!” 
    “Non sottovalutare Tsuna.” Replicò l’incarnazione dell’Equilibrio. “È uno dei Custodi che ha superato il mio esame. Ha il potere di sconfiggerti quanto me e Hikari.” 
    Come a volerlo confermare, il ragazzo con la fiamma sulla fronte alzò una mano. Lì, in un turbinio di fiamme, apparve un Keyblade nero, con incisi lungo il manico dei simboli, che ricordavano una tempesta, un tuono, una nuvola, il sole, la nebbia e una goccia d’acqua, con uno sfondo azzurro. Come ciondolo invece aveva un proiettile in uno stemma, affianco del quale c’erano due pistole. 
    “Esatto. Io sono uno dei tredici Lord del Keyblade. Uno dei Custodi con il potere di affrontare le entità creatrici dell’universo.” Dichiarò Tsuna, per poi alzare la mano libera, creando una sfera di fuoco. “Natsu, prendi!” Urlò, lanciandola verso il Dragon Slayer, che riuscì a rimettersi in piedi, sorridendo. 
    “Finalmente si mangia!” Esclamò, spalancando la bocca e risucchiando in pochi istanti le fiamme arancioni. 
    Subito dopo si lasciò avvolgere completamente da esse. 
    “Fantastico! Non ho mai mangiato nulla di così buono!” Affermò, senza far scomparire il fuoco. 
    “Sono le mie Fiamme dell’Ultimo Desiderio.” Spiegò Tsuna. “Solitamente, per ottenerle bisogna morire. Puoi chiamarle anche Fiamme del Cielo.” 
    “E con questo? Sono comunque più forte di voi e-” 
    Hakai non concluse la frase che venne colpito in faccia dai due ragazzi del fuoco, che lo fecero letteralmente volare attraverso l’intera Sala Grande. 
    Tsuna scomparve in una vampata, riapparendo nel punto dove il Custode stava per cadere, colpendolo nuovamente e spedendolo contro il Dragon Slayer, che lo fece schiantare sul pavimento con un calcio. 
    “Incredibile… Natsu sembra potente quasi come quando aveva assorbito l’Eterion…” Commentò Neville, per poi voltarsi verso Dark, che raggiunse Gray, chinandosi su di lui. 
    “Ecco.” Fece, tirando fuori da una tasca un fagiolo e mettendolo in bocca al mago del ghiaccio, per poi forzarlo a mandarlo giù. “Questo l’ho preso tempo fa da un certo gatto. Rimarginerà la ferita e rigenererà la sua magia. Preferisco farlo guarire così piuttosto che forzare la sua guarigione con la mia magia.” 
    “Ma è solo un… fagiolo…” Fece Lucy, zittendosi quando vide la ferita cominciare a rimarginarsi, per poi chiudersi senza lasciare nemmeno una cicatrice. “Com’è possibile?!” 
    “Nel mondo da cui provengono, questi fagioli vengono usati per guarire ferite molto più gravi.” Disse Dark, rialzandosi ed evocando il suo Keyblade. “Silente, mi spiace per tutti i danni causati al castello. Dopo vi porrò rimedio.” 
    “Non importa. L’unica cosa che mi rattrista è scoprire che dei ragazzi sono costretti a combattere in questo modo, ed io rispetto a loro sono impotente.” 
    “Sono tutti fattori esterni e al di là delle tue capacità. Resti comunque il più grande mago di questo mondo, Albus. E gli errori… pure io ne faccio, e anche gravi.” 
    “Tu che possiedi un potere tanto grande… come fai a conviverci?” 
    Lucy e Luna si voltarono a guardarlo, incuriosite dalla prossima risposta. 
    “Riesco a farlo perché so che presto finirà.” Si limitò a rispondere, per poi lanciarsi in corsa nella battaglia. 
    Nel frattempo Hakai riemerse dal cratere creatosi dalla sua caduta. 
    “Dannazione… sei decisamente diventato più forte, Tsunayoshi.” Commentò, per poi sorridere. “Meglio così! Almeno potrò divertirmi un po’ di più!” 
    “Non credo proprio!” Sentenziò Dark, raggiungendolo e colpendolo con il Keyblade sulla schiena. 
    Hakai non riuscì a reagire, ritrovandosi nuovamente a volare attraverso la stanza, questa volta rimbalzando più volte sul pavimento. 
    “Hikari, andiamo!” Disse l’ex Custode dell’Equilibrio, per poi ricevere un assenso. 
    “Finalmente posso davvero divertirmi!” Esclamò invece Hakai, rimettendosi in piedi e creando una sfera bianca tra le mani. 
    Senza che dicesse altro, questa s’ingigantì, fino a raggiungere il diametro di una decina di metri. E il Custode del Caos la teneva sospesa sopra di lui, senza alcuna difficoltà, con una sola mano. 
    “Ora distruggerò voi e questo castello!” 
    “Non te lo lasceremo fare!” Gridarono assieme Harry ed Erza, correndogli contro con le spade alzate, ma Hakai fermò i loro attacchi con il Keyblade. 
    “Volete capire che è inutile?” Chiese, poco prima di venire colpito dai fuochi d’artificio dei gemelli. 
    “Spiacenti, ma quella parola abbiamo imparato a cancellarla dal nostro vocabolario!” Dissero in coro. 
    Hakai riemerse dal fumo incolume, ma con un’aria infastidita sul volto. 
    “Dannati mocciosi… quando imparerete a stare al vostro posto?!” Sbraitò furioso, per poi lanciare la sfera di luce contro di loro, sorprendendo i due Custodi, che si prepararono a ricevere loro l’attacco. 
    “Questa volta intervengo io!” Esclamò Ron, mettendosi in mezzo e alzando le mani, riuscendo ad afferrare la sfera. 
    Urlò di dolore, ma con grande sorpresa di Hakai, la sua sfera cominciò a diminuire di dimensioni, fino a scomparire, lasciando un Ronald Weasley con le mani ustionate ma un sorriso sul volto. 
    “M-Mi dispiace… ma la luce… è anche il mio elemento…” Mormorò, per poi cadere privo di sensi a terra. 
    “Ron!” Urlarono gli altri preoccupati, ma s’interruppero quando videro Natsu e Tsuna partire di nuovo all’attacco. 
    “Maledetto!” Tuonò il Dragon Slayer, per poi convogliare le fiamme che lo avvolgevano tutte attorno al suo pugno, mentre l’altro utente del fuoco portava entrambe le mani in avanti, per poi scagliare una fiammata che investì in pieno il nemico, che subito dopo venne raggiunto anche dal pugno del rosato, spedendolo dritto da Dark e Hikari, che alzarono assieme i loro Keyblade, avvolgendoli uno con la luce e l’altro con l’oscurità. 
    E sotto gli occhi increduli di tutti, Hakai finì proprio contro di essi, venendo trafitto al petto da entrambe le lame. Il Custode del Caos alzò lo sguardo, per poi sputare del sangue, che si unì a quello che stava sgorgando dalle ferite, che vennero lasciate libere quando i due Keyblade scomparvero. 
    “M-Maledizione…” Ansimò Hakai, indietreggiando. “Non può essere…” 
    “Ci hai sottovalutati.” Replicò Dark, guardandolo serio. “Ora puoi scomparire per sempre.” 
    Il Custode malvagio lo guardò, per poi sorridere. 
    “Non credere che sia finita… Anch’io ho… qualche asso nella manica…” Bofonchiò, cominciando a diventare trasparente, proprio mentre i professori, seguiti dal Ministro della Magia entrarono nella Sala Grande, pronti al combattimento. Harry, Erza e Neville fecero subito sparire armature e spade, sperando di non essere stati visti. Cosa che per fortuna non avvenne, dato che tutti erano incentrati su Hakai. 
    “C-Che diamine è successo?” Domandò Caramell, osservando con terrore la Sala Grande ormai quasi totalmente distrutta, per poi spostare lo sguardo sui presenti. 
    “È finita.” Rispose Hikari, guardandolo. “Abbiamo vinto.” 
    “No… Avete solo vinto questa battaglia…” Replicò Hakai, mentre delle scie bianche cominciavano ad avvolgerlo. “Io tornerò… e la prossima volta vi ucciderò con estremo piacere. Ci rivedremo… nella guerra che ci sta aspettando… Nigrae non vede l’ora di mostrarti il vero potere del suo nuovo corpo… Dark…” 
    Sotto gli occhi increduli di tutti a eccezione dei Custodi, il rappresentante del Caos scomparve nel nulla, senza lasciare niente dietro di sé. 
    “Ma è… è morto?” Chiese la McGranitt. 
    L’incarnazione dell’Equilibrio non rispose, limitandosi ad alzare una mano verso di loro. 
    Uno a uno, i professori e il Ministro caddero a terra privi di sensi, tranne Lupin. 
    “Che cosa gli hai fatto?” Domandò Silente, avvicinandosi. 
    “Li ho solo messi a dormire. Dopo cancellerò dalla loro mente tutti i ricordi su di noi.” 
    “E perché invece hai lasciato me sveglio?” Chiese il professore di Difesa contro le Arti Oscure. 
    “Perché sappiamo che non farai nulla contro di noi.” Rispose Tsuna, avvicinandosi, mentre la sua fiamma si spegneva. Immediatamente i suoi occhi diventarono marroni, e la sua serietà scomparve. “Cioè, sento che non farai nulla di stupido con queste informazioni, ecco.” Disse, con voce decisamente più allegra, attirando su di sé gli sguardi degli altri. 
    “Ma è bipolare?” Domandarono assieme i gemelli Weasley, increduli. 
    “No, semplicemente quando uso le mie fiamme perdo tutta la mia imbranataggine.” Spiegò Tsuna, sorridendo e portandosi una mano dietro la testa, imbarazzato. “È perfetto per combattere, anche se preferirei evitare.” 
    “Parlò il futuro Decimo Boss della Famiglia Vongola.” Ridacchiò Hikari. 
    “Io non voglio diventarlo!” Ribatté scocciato lui. “Non voglio avere niente a che fare con la mafia! E poi direi che salvare il nostro universo al momento ha la priorità, no? Devo già evitare Reborn e Leon…” 
    “Hai un leone?!” Esclamò entusiasta Natsu. 
    “Solo un cucciolo… e si chiama come te, tra l’altro… Ma no, io mi riferisco a un camaleonte.” 
    “Un camaleonte?” Rifletté Neville. “Non mi sembra un animale così spaventoso…” 
    “Ne riparleremo dopo che lo vedrete trasformarsi in una pistola usata per ucciderti decine di volte.” Sospirò scoraggiato Tsuna, per poi guardarsi attorno. “Allora… questa è Hogwarts? Harry me ne ha parlato qualche volta, ma me la immaginavo diversa.” 
    “Forse quando è intera fa un effetto migliore.” Ridacchiò Majutsu, cercando di trattenere la sua curiosità. Dopotutto, era ovvio che il ragazzo si stava riferendo alla sua versione della dimensione da cui proveniva. 
    “Sei stato fantastico!” Esclamò Happy. “Tu e Natsu avete combattuto assieme perfettamente, aye!” 
    “In effetti, sembri abbastanza in sintonia con il mio modo di agire.” Ammise il Dragon Slayer. 
    “Beh, usiamo entrambi il fuoco, quindi anche con l’altro Natsu alla fine mi sono ritrovato a combattere assieme più volte. Per questo sapevo già che le mie fiamme ti avrebbero completamente ricaricato.” 
    “Bene!” S’intromise Dark, battendo le mani, subito affiancato da Hikari. “Ora vediamo un po’ di riprendere la mano! Sono passati un po’ di mesi dall’ultima volta che ho ricostruito questo castello.” 
    “Anche da voi era stato attaccato?” Chiese sorpresa Lucy, ricevendo un assenso. 
    “Sì, ma non vi diremo come e perché. Pronta Hikari?” 
    “Certo, anche se non uso spesso l’alchimia. Dopotutto, io sono stata addestrata nell’usare la magia.” 
    “Mi sono perso quel corso a scuola. Io mi annoiavo con geografia e matematica.” 
    “Stupido.” Ridacchiò la ragazza. 
    Senza dirsi altro, i due si chinarono a terra, per poi poggiare le mani sul pavimento. 
    Harry, Erza, Hermione e Lupin rimasero meno impressionati degli altri avendo già visto all’opera l’alchimia, ma gli altri osservarono increduli il pavimento ricostruirsi dal nulla, mentre le macerie scomparivano. Allo stesso modo anche la volta si ripristinò, assieme all’incantesimo che mostrava un cielo privo di nuvole, con la luna calante e le stelle che brillavano. 
    “Ugh… cosa mi sono perso?” Chiese Gray, aprendo gli occhi. “Ero sicuro di star combattendo…” 
    A quella frase tutti scoppiarono a ridere. 
     

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    Sirius Black avanzò verso il muro che nascondeva il suo attuale rifugio, tenendosi il fianco con la mano. 
    “Non male… Non pensavo che potesse essere così forte…” Mormorò a se stesso, trattenendo un gemito di dolore. 
    A quel punto i suoi occhi videro qualcosa sfrecciargli contro e alzò istintivamente una mano, che afferrò al volo un fagiolo. 
    “Mangialo.” Ordinò Dark, avvicinandosi. “Hikari ti ha guarito le ferite più gravi, ma è evidente che non è stato sufficiente.” 
    Il ricercato non rispose, limitandosi a mettere in bocca il fagiolo e mandarlo giù. Sgranò gli occhi quando sentì il dolore scomparire, come se non ci fosse mai stato. Inoltre si sentiva bene come non lo era da anni. 
    “I danni fatti dai Dissennatori sono troppo profondi per venire eliminati immediatamente. A quelli solo il tempo può porvi rimedio e-” 
    Dark non riuscì a continuare che ricevette un pugno in faccia, che lo fece cadere indietro. 
    Sirius abbassò il braccio, sospirando. “Ora mi sento meglio.” 
    “C-Che succede?” Chiese Dudley, mentre apriva il passaggio, ritrovandosi a fissare l’incarnazione dell’Equilibrio, che si stava rialzando, massaggiandosi il naso, dal quale però non stava cadendo nemmeno una goccia di sangue. 
    “Ahia… Forse dovevo aspettare a guarirti…” 
    “Smettila di fingere.” Replicò Black, massaggiandosi la mano. “Hai la testa tanto dura che mi sono quasi spaccato le dita.” 
    “Scusa, scusa… Ma come sai, non mi piace mostrarmi superiore.” Disse lui sarcastico. 
    “C-Chi è?” Chiese Dudley, fissandolo incredulo. 
    Solo allora Dark si accorse di lui, e nel vederlo sgranò gli occhi. 
    “Che ci fa lui qui?” Esclamò sorpreso. “Lui non è un-” 
    Ma si zittì quando vide la bacchetta tra le sue mani. Silenzio che durò solo pochi secondi, prima che l’Equilibrio si portasse una mano sulla faccia, cominciando a ridere. 
    “Non ci credo! Questo era qualcosa che non mi sarei mai aspettato di vedere! E ne ho viste di cose assurde!” 
    “E-Eh?” Fece Dudley, non sapendo come reagire. 
    “Perché una simile reazione?” domandò invece Sirius. 
    Dark si calmò, continuando però a tenere sul volto il sorriso. “Quando ci siamo visti nel passato, ho detto che viaggio per i mondi, ricordi, no? Beh, a essere più precisi, vengo anche da una dimensione parallela. E lì avevo già incontrato tempo fa Harry, Erza e Hermione. E sono abbastanza sicuro che lui non aveva un briciolo di magia.” 
    “E-Ecco io, non volevo e-” 
    “Calma, calma. Non era una critica. Solo, sono contento di vedere che ci sono cose ancora in grado di sorprendermi.” Lo interruppe subito lui, per poi far scomparire il sorriso. “Soprattutto visto ciò che mi attende.” 
    Sirius lo osservò in silenzio. Riconobbe quello sguardo. 
    “Che cosa sta per succedere?” 
    Dark ridacchiò senza gioia. “Il potere ha sempre un prezzo, questo vale anche per me. Mantenere l’Equilibrio richiederà il suo costo. Ero pronto a pagarlo… ma ora che si avvicina il momento, devo trovare una soluzione per riportare le cose com’erano prima.” 
    “Di che diamine stai parlando?” 
    “La guerra che attende me e Hikari… devo fare in modo di essere io l’unico a non vedere ciò che la seguirà.” 
    “G-Guerra? Sta per scoppiare una guerra?” Chiese spaventato Dursley. 
    “Non qui. Non ora. Ma so da sempre che io non sopravvivrò a essa. E ora nemmeno Hikari…” 
    “Dev’essere dura. Voler cambiare gli eventi e non poterlo fare.” Ammise Black. “Come te, anch’io vorrei rimediare a molti dei miei errori. Mi consolo pensando che nemmeno se avessi mantenuto i miei ricordi del nostro precedente incontro avrei potuto realmente cambiare le cose, visto che avrei agito nello stesso modo pensando di tenerli al sicuro.” Mentre diceva ciò chiuse le mani a pugno. “Quel piccolo ratto… lo ucciderò più che volentieri!” 
    Dark sospirò. “Vedi solo di stare attento. Harry ti dà ancora la caccia. Ho fatto in modo che tu possa ancora sfruttare il fattore sorpresa, vedi di non sprecare questa possibilità.” 
    “Che cosa gli hai fatto dimenticare?” 
    Dark si girò, per poi cominciare ad allontanarsi. 
    “Diciamo solo che sono convinti che io sono arrivato qualche minuto prima, e che i Malandrini sono giunti solo dopo che io li ho salvati.” 
     

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    Il custode dello Specchio delle Brame osservò la seconda figura infrangersi, proprio com’era successo un anno prima. 
    “E anche Hakai ha fatto il suo gioco. Ora ne mancano solo due e-” 
    “Quindi ci sei tu dietro a tutto questo.” Fece una voce. 
    La figura voltò il suo sguardo, ritrovandosi a fissare Hikari, che chiuse la porta dietro di sé. 
    “Custode dell’Equilibrio. È un onore incontrarti di persona.” 
    “Meno giri di parole. So bene chi sei. Ho i ricordi anche di Dark, oltre che di tutti i nostri predecessori.” 
    “Io sono solo un umile riflesso posto come custode di questo specchio.” 
    “Uno specchio con all’interno una Pietra Filosofale.” Disse algida Hikari. “È grazie a quella se sei riuscito a far apparire qui Hakai, non è vero?” 
    La figura sorrise. “Volevo solo vedere cosa sarebbe successo.” 
    “Hai messo a rischio l’esistenza non solo di questo mondo, ma di questo intero universo!” Disse la ragazza irata. “E solo per tuo divertimento!” 
    “Solo per mio divertimento? Non direi proprio. Non ancora almeno. È tutto in previsione di quel momento. Mancano ancora due visitatori prima che possa iniziare il mio divertimento. Voglio vedere cosa sono in grado di fare quei ragazzi.” 
    “Dovrei distruggere quello specchio in questo preciso istante! Dammi un solo motivo per non farlo!” 
    “Perché non potete interferire con ciò che avviene in questo mondo. È la vostra regola, non è questa la verità?” 
    “Ma tu-” 
    “Io sono solo un’eco. Un’ombra. E appartengo a questo mondo da sempre. Quindi non puoi fare nulla per fermarmi. È vero, prelevo persone da universi paralleli… ma come hai visto, se le cose si mettono troppo male, posso anche rispedirle indietro. Proprio come ho fatto con Hakai. Dopotutto, se fosse rimasto qui fino alla fine sarebbe stato capace di farsi esplodere per uccidervi.” 
    Hikari restò in silenzio, per poi voltarsi. 
    “Cosa sarebbe successo se noi non fossimo arrivati?” chiese. 
    “Non ho mai preso in considerazione tale possibilità. Sapevo che sareste venuti. Non mi aspettavo il Dottore, lo ammetto, ma è stata una piacevole sorpresa.” 
    La Custode non disse altro, limitandosi a uscire dalla stanza. 
    A quel punto la figura ridacchiò nuovamente. “Li ho sottovalutati. Non pensavo mi avrebbero scoperto, ma non importa… Ora, vediamo come vanno le cose dall’altra parte…” 
      

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    “Allora ve ne andate?” Chiese Majutsu a Dark e i suoi compagni, i quali erano davanti all’ingresso del TARDIS. 
    “Sì. Vi abbiamo già rovinato a sufficienza le vacanze di Natale. E poi, abbiamo anche noi i nostri impegni.” 
    “Senza contare che il mio maestro mi punirà non poco se non torno presto.” Disse Tsuna, sospirando. “Reborn non è uno che perdona chi si allontana dall’allenamento, neppure se su richiesta dell’essere più potente dell’universo.” 
    “Su, su. Al massimo ti sparerà in testa.” Ridacchiò Hikari. “Nulla a cui non sei abituato.” 
    “La magia che hai effettuato sul Ministro e gli altri professori è stata magistrale.” Disse Silente, rivolgendosi all’incarnazione dell’Equilibrio. “Non ricordano minimamente tutto ciò che è successo dopo il pranzo di Natale.” 
    “Sappiamo cosa significa mettere a rischio un segreto. Ah, a proposito…” 
    Dark mise una mano in tasca, tirando fuori una piccola scatola, che porse a Lupin. “So che vuoi tenere delle lezioni speciali a Harry e gli altri, ma qualcosa mi dice che stavi cercando una soluzione su come tenere tale corso, vero? Questo vi tornerà utile. L’ho costretto ad assumere un solo aspetto. Vedete solo di non eliminarlo troppo presto.” 
    Il professore sorrise e annuì, prendendo la scatola. “Grazie. Mi hai risolto un bel problema.” 
    “Mi spiace non poter fare di più ma-” 
    “Ma non potete interferire con questo mondo!” Conclusero assieme i gemelli. “Lo sappiamo!” 
    “Vedo che avete capito.” Rise Dark. “Bene, allora credo che questo sia un addio. Nessuno di noi dovrebbe più disturbarvi.” 
    “E se qualcuno dovesse osare, lo rispediremo al mittente.” Replicò Erza, incrociando le braccia. “Dopotutto, ora abbiamo spade e armature rinforzate.” 
    “Grazie ancora per aver controllato anche la mia spada.” Fece Neville, guardano i Custodi, che lo tranquillizzarono scuotendo le mani. 
    “È stato decisamente più difficile sistemare la Sala Grande. Inoltre, quella spada era già ottima di suo. Probabilmente una delle lame più vicine al Keyblade che ho visto finora.” 
    “Andiamo?” Domandò il Dottore. “Ho detto che voglio vedere il momento in cui è stata posta la prima pietra di questo castello. Non credo ci capiterà tanto presto un’altra occasione simile!” 
    “Scusatelo.” Intervenne Clara, prendendo il Dottore per un braccio e cominciando a condurlo dentro il TARDIS. “Lo obbligheremo a saltare questa sua visita. Tremo al pensiero di cosa potrebbe combinare.” 
    “Ehi!” 
    “Ti ricordo che Elisabetta ti sta ancora cercando per tagliarti la testa.” 
    Tutti scoppiarono a ridere nel vedere il Dottore venire portato dentro la macchina del tempo a forza. 
    “Grazie di tutto.” Disse Harry. “L’esperienza che ho vissuto… è stata dolorosa, ma utile. Ora so cosa devo fare.” 
    Dark e Hikari annuirono. 
    “Sarà un peccato non vederci più.” Fece Luna. “I Nargilli facevano le feste con voi.” 
    “Sono sicuro che se ne faranno una ragione.” Rispose Dark, per poi alzare di colpo la testa. 
    “Che succede?” Gli chiese Hikari, osservando la parete verso la quale lo sguardo del suo compagno era rivolto. 
    “… Nulla, dev’essere stata una mia immaginazione… Ma per un attimo ho avvertito quella stessa presenza che ho incontrato nel passato…” 
    Dark scosse la testa, per poi salutare tutti ed entrare nel TARDIS, il quale cominciò a smaterializzarsi diventando trasparente un paio di volte, per poi svanire del tutto, assieme a quel suo strano rumore che lo accompagnava sempre. 
    Dietro il muro, Melody guardò la loro partenza in silenzio, per poi allontanarsi. 
      
      

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    Harry rientrò per primo nel dormitorio, deciso a buttarsi sul letto e dormire per almeno un giorno intero. 
    Ma prima che potesse mettere in pratica il suo piano, lo sguardo del mago scivolò su una busta bianca poggiata sul suo cuscino. Sopra c’era solo scritto ‘Per Harry’
    Majutsu, incuriosito, la prese in mano, per poi sedersi sul letto. La osservò qualche secondo, mettendola in controluce per vederne il contenuto ma senza ottenere alcun risultato. 
    Alzando le spalle, l’aprì, lasciando scivolare fuori una lettera e una seconda busta più piccola. 
      
    Harry, 
    Non so come cominciare… In fondo, quello che sto facendo è unico nel suo genere… e posso solo sperare che l’incantesimo che porrò su questa lettera funzioni come previsto. Se è così, dovresti averla ricevuta la sera del 26 dicembre del tuo terzo anno. 
    Sono passati quasi dieci anni da quando ci siamo incontrati, e come avrai dedotto anche tu, molte cose sono cambiate. In primis il probabile congelamento dell’inferno, visto che alla fine mi sono davvero sposata con James. 
    Le cose tra me e Severus si sono complicate, e adesso non ci rivolgiamo più la parola. Soprattutto dopo ciò che ha fatto… ma non è questa lettera che dovrà spiegartelo. Sono sicura che Silente ti rivelerà la verità quando lo riterrà giusto. 
    Ora ti starai chiedendo perché ho scritto questa lettera, o meglio, com’è possibile. Beh, sembra che nemmeno Dark possa sovrastare l’amore di una madre verso il proprio figlio. Quando sei nato, quando ti ho tenuto tra le mie braccia, mi sono ricordata tutto. Solo io. James, Sirius, Remus e Peter ancora ignorano quel giorno, e io non dirò loro nulla. So che giungerà il momento in cui ricorderanno. 
    Sfortunatamente, se hai ricevuto questa lettera significa che alla fine gli eventi non sono cambiati. Nonostante i tuoi avvertimenti, sia io che James continuiamo a fidarci di Sirius. Sono sicura che non ci potrà mai tradire volontariamente. Stiamo cercando una soluzione per proteggerci, ma a quanto pare, chi ci ha tradito riuscirà a ingannarla. 
    Harry, voglio farti sapere che non importano le scelte che hai fatto e che farai, tu sei sempre nostro figlio. Io e James non potremmo essere più fieri di te. Dopotutto, sarai colui che sconfiggerà Tu-Sai-Chi. E i tuoi amici sono dei preziosi alleati, non dimenticarlo. 
    Non potrò mai vedere la tua gilda, Fairy Tail, ma sento che è davvero la tua casa. Ho percepito chiaramente la tua devozione verso essa e tutti coloro che ne fanno parte, ed è ammirevole. L’unica cosa che mi dispiace è di non poter essere presente fisicamente al tuo fianco. Ma io e James saremo sempre vicino a te. Ti seguiremo ovunque, e ti appoggeremo in ogni situazione. 
    Non dimenticarti mai che ti abbiamo voluto bene, sempre. Tu sei il nostro Harry, il nostro Majutsu, e nulla potrà cambiarlo. Signore oscuro o no. 
    So che non è molto, ma assieme a questa lettera ti ho spedito un piccolo pensiero. Spero risulti di tuo gradimento. 
    Con amore, 
    mamma. 
      
    Majutsu, tremante, prese in mano la seconda busta, aprendola e tirando fuori una fotografia: all’interno si poteva vedere un bambino dai disordinati capelli neri che cavalcava una piccola scopa volante, affiancato da Lily e James, con Sirius alle loro spalle, tutti con un sorriso sul volto. 
    L’espressione di gioia sul volto di sua madre si offuscò quando una goccia d’acqua cadde su di lei. 
    Harry chinò in avanti la testa, incapace di trattenere oltre le lacrime, che cominciarono a scendere copiose. 
    Si accorse appena della porta che si aprì. 
    Erza era salita per chiamarlo e avvertirlo che Natsu e gli altri volevano fare una partita a Spara Schiocco, ma non disse nulla dopo averlo visto. 
    “Era davvero una strega eccezionale…” Singhiozzò il moro, senza voltarsi. “Davvero straordinaria…” 
    “Harry…” 
    “Sono fiero di essere suo figlio. E ora so cosa devo fare…” 
    Titania restò ferma, mentre Majutsu si voltò a guardarla. 
    “Erza… ascolta attentamente ciò che sto per dirti. Non deve saperlo nessuno, ma mi serve che tu ti fidi di me. Devo sapere che non sarà tutto inutile.” 
    La rossa non disse nulla, ma annuì, chiudendo la porta alle sue spalle. 
      

    ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~


      
    Makarov pronunciò la parola d’ordine che aveva ricevuto quando Fanny era apparsa di fronte a lui per portarlo a Hogwarts. 
    Era incuriosito: Silente di solito lo faceva apparire direttamente nel suo studio, ma stavolta era apparso fuori, e nella lettera con la parola d’ordine c’era anche una richiesta piuttosto particolare. 
    Aprì la porta, ritrovandosi a guardare un sorridente Silente, ma non era da solo: in piedi, davanti alla sua scrivania c’erano una donna gigantesca dal viso olivastro, con grandi occhi neri liquidi e il naso piuttosto grifagno; i suoi capelli erano raccolti in una crocchia lucente alla base del collo. Era vestita da capo a piedi di satin nero, e molti splendidi opali scintillavano attorno al collo e sulle sue dita enormi. 
    Al suo fianco invece c’era un uomo alto e sottile come Silente, ma i suoi capelli bianchi erano corti, e il pizzetto, che finiva con un piccolo ricciolo, non riusciva a nascondere del tutto il mento debole. Era avvolto da una pelliccia liscia e argentea, come i suoi capelli. 
    “Makarov. Grazie per essere venuto subito.” Lo salutò Silente. 
    “Silente, chi è costui?” Domandò la donna, con accento francese. 
    Il Master di Fairy Tail sorrise, per poi fare un inchino. “Il mio nome è Makarov Dreyar. Onorato di conoscervi.” 
    Mon plaisir, monsieur Makarov. Je suis Madame Maxime.” Rispose lei, sorpresa dalle sue maniere e parlando in francese, lasciando leggermente interdetto il vecchio uomo. 
    Poi il vecchio Master si rivolse all’altro ospite. “E con chi altri ho il piacere di parlare?” 
    “Igor Karkaroff.” Rispose lui freddamente, per poi voltarsi verso il preside. “Silente, cosa significa? Credevo che solo noi tre dovessimo essere presenti a questa riunione.” 
    Silente annuì, per poi alzarsi in piedi.
    “Infatti il motivo per cui vi ho fatti venire qui è proprio per Makarov. Mi piacerebbe fare una piccola modifica al nostro progetto… e sono sicuro che tutti voi sarete d’accordo con me.”





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    Ok... ci ho messo un po', ma ho aggiornato!
    E infine, anche questo terzo Natale è giunto alla conclusione... lasciandosi alle spalle nuovi misteri!
    Ovviamente la maggior parti di essi resteranno tali ancora per un bel po', mentre altri vedranno presto la loro spiegazione... ma aspettatevi di tutto e di più ù.ù.
    Vi chiedo scusa per il ritardo, ma è stato un periodo piuttosto pieno... spero di non farvi aspettare troppo per il prossimo!
     
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97 replies since 8/9/2012, 21:37   1730 views
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